Giovedì 26 aprile 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 aprile 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro Pagina 18
Dibattito su Consorzio e Ailun
I troppo ritardi del polo universitario
di Romolo Pisano*
Sono passati quindici anni dall’accordo di programma siglato tra la Regione, il ministero della Pubblica istruzione, gli atenei di Cagliari e Sassari, il Comune e la Provincia di Nuoro, che assicurava la nascita del terzo polo universitario sardo. Negli stessi anni diventavano una realtà i corsi post-laurea organizzati dall’Associazione per l’istituzione della Libera Università Nuorese, che fino a oggi ha svolto egregiamente il suo ruolo di formatore d’eccellenza nei confronti dei migliori giovani espressi dal nostro territorio (e non solo). L’Ailun è nata ed è cresciuta grazie al sostegno di enti pubblici e di associazioni che esprimono l’iniziativa privata. Sulla necessità dell’università a Nuoro siamo tutti d’accordo, i partiti di destra, di centro e di sinistra, gli enti pubblici e quelli privati, le associazioni di categoria dei lavoratori come quelle che rappresentano gli imprenditori. Siamo tutti d’accordo sulle caratteristiche che dovrebbe avere l’università: deve essere di eccellenza, che attivi corsi che non esistono né a Cagliari né a Sassari, che porti avanti una formazione legata a quanto il territorio produce, che sia un centro di ricerca finalizzato alla vocazione ambientale del nostro territorio, che sostenga le ambizioni turistiche e faccia da supporto alle produzioni artigianali ed eno-gastronomiche di qualità, che sia il serbatoio di competenze per far crescere le nostre piccole e ancora troppo deboli attività imprenditoriali. Siamo tutti d’accordo sulla fondamentale importanza del capitale umano come motore propulsore dello sviluppo e della crescita economica di un territorio, e sul fatto che solo grazie alle competenze tecniche e professionali si può trasformare un’economia tradizionale e per molti versi ancora arretrata in una moderna economia in crescita e competitiva. Per questo l’intera classe dirigente nuorese deve essere chiamata in causa per la creazione dell’università. Ebbene, l’obiettivo che ci si era proposti con l’accordo firmato quindici anni fa è ancora molto lontano dal realizzarsi. Nel 1992 il Consiglio regionale poneva "tra gli obbiettivi prioritari della programmazione regionale" l’istituzione del terzo polo universitario sardo con sede a Nuoro, un ateneo che doveva nascere "con lo scopo di favorire lo sviluppo delle zone interne". E se questo fino ad ora non è avvenuto, la responsabilità è da addebitare, ipso facto, alla classe dirigente che si è succeduta nel territorio in questi 15 anni. Negli ultimi mesi si sono verificate alcune condizioni che da questo punto di vista rendono irripetibile il momento in cui viviamo. La medesima persona è alla guida del Consorzio universitario nuorese e dell’Ailun, il che significa che si è preso atto della necessità di integrare i due sistemi, e dal punto di vista politico Comune, Provincia e Regione sembrano aver ritrovato un’omogeneità di intenti che rende più facile il dialogo e il raggiungimento di obbiettivi condivisi. Infine, qualche mese fa l’Ailun e il Consorzio universitario hanno realizzato, e presentato agli enti pubblici e privati che li sostengono, uno studio di riordino del sistema universitario della Sardegna centrale. La relazione evidenzia gli elementi di successo e le criticità dell’Ailun, del Consorzio e del territorio in cui operano, ma individua anche le linee d’azione necessarie per avvicinarsi agli obiettivi comuni. Un’università che aiuti lo sviluppo del territorio perché in simbiosi con esso, con un’offerta formativa più ampia e di maggior qualità e con servizi e logistica all’altezza delle sue ambizioni di avere una capacità attrattiva al di fuori dell’area del Nuorese. Per questo non mi sembra più procrastinabile l’impegno preso solennemente quindici anni fa e ribadito in ogni occasione da tutti gli enti e le persone chiamate a rendere concreta l’idea dell’università a Nuoro. È il momento di impegnarsi tutti in una strategia che ci porti al più presto a raggiungere l’obbiettivo condiviso. In caso contrario questa classe dirigente avrà perso un’occasione unica, forse l’ultima, per risollevare le sorti del nostro territorio.
* Presidente Camera di commercio
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 39
Villasor. Uno studio per programmare lo sviluppo del comparto
L’occhio dei ricercatori sull’agroalimentare
Solo conoscendo nel particolare lo scenario del comparto agroalimentare e agroindustriale e del mercato si possono definire le strategie di sviluppo. Con questo presupposto è stato realizzato uno studio sul settore agricolo, elaborato per il Comune di Villasor dal dipartimento di Ricerche aziendali dell’Università degli studi di Cagliari. L’esame, condotto da Alberto Asquer, ricercatore della facoltà di Economia, insieme alla collaboratrice Monica Medda, raccoglie i risultati di una serie di interviste e questionari rivolti ai principali operatori del settore. Dal grano al carciofo, le attività economiche legate al mondo agricolo sono 275, per cui si rende sempre più necessario attivare processi di integrazione organizzativa o iniziative rivolte all’affermazione e tutela delle produzioni, anche con riconoscimenti come la denominazione di origine protetta per il carciofo spinoso sardo. Proprio con questo con questo obiettivo è stato costituito un consorzio specifico per il conseguimento della cosiddetta Dop, presieduto da Andrea Valdes. La parte conclusiva dello studio si concentra poi sugli elementi di criticità, tra cui la frammentazione delle produzioni, intesa come comportamento disaggregato, che porta alle gestioni individualistiche. A chiarire ulteriormente lo spirito del lavoro è il sindaco Efisio Pisano. «Si tratta di uno studio che rappresenta un’utilissima fonte di informazione per la comunità, per le iniziative imprenditoriali e la stessa ricerca universitaria. Si pensi a una sua funzione come supporto informativo per la creazione di qualsiasi business plan, che prende in esame tutte le aree di attività», conclude Pisano. (m.lam.)
 
3 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 11
la volpe e l’uva
Il futuro dell’economia sarda stasera alle 21 su Videolina
Dove va l’economia della Sardegna? Per avere la risposta l’appuntamento è con "La volpe e l’uva", trasmissione di approfondimento condotta dalla giornalista Simona De Francisci e in onda su Videolina questa sera alle 21. Tanti gli ospiti in studio per discutere delle prospettive e del futuro dell’economia isolana. Ci saranno Gianni Biggio, presidente della Confindustria Sardegna, Tore Cherchi, sindaco di Carbonia e presidente dell’Anci Sardegna, Enrico Gaia, presidente della Sardafidi (il consorzio fidi dell’Api sarda), Emilio Floris, sindaco di Cagliari , Francesco Porcu, segretario degli artigiani della Cna e Riccardo De Lisa, docente universitario e vicepresidente della Sfirs. La discussione sarà accompagnata dai servizi della redazione, che affronteranno alcuni aspetti dell’economia sarda, come l’export, ma anche manifestazioni quali la fiera di Cagliari, giunta alla sua cinquantanovesima edizione.
 
4 - L'Unione Sarda
Cultura - pagina 56
" Lo scienziato Fabio Roli (Cagliari) traccia il bilancio della Settimana della cultura tecnologica
Quando "Blade Runner" non sarà più soltanto un film
«Cari signori uomini, state in guardia: le macchine intelligenti sono già tra noi»  
I computer possono, o potranno, ragionare? La fantascienza ci aiuta a non avere limiti. E la tecnologia ci ha abituato a continue sorprese: un assaggio si è avuto il 20 aprile scorso, nell'aula magna della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Cagliari. Tra conferenze e sfide uomo-computer si è svolta, nell'ambito della Settimana della cultura scientifica e tecnologica, la giornata dedicata al tema "La Civiltà delle Macchine Intelligenti". Un ampio resoconto della giornata è sul sito www.diee.unica.it/macchineintelligenti. A Fabio Roli, docente del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Elettronica (insegna Calcolatori Elettronici, Intelligenza Artificiale, Riconoscimento di Forme) abbiamo chiesto un bilancio della manifestazione. Quali erano gli obiettivi dell'iniziativa? «Volevamo offrire uno spaccato del presente e del possibile futuro di questa nuova civiltà delle macchine. Il pubblico ha potuto constatare che alcune macchine intelligenti sono già tra noi, come il sistema Webcrow, progettato all'Università di Siena per risolvere automaticamente i cruciverba. E i nostri computer che riconoscono il volto delle persone. La relazione della professoressa Albini sulle future terapie oncologiche basate sulle nanotecnologie e su macchine intelligenti ha sicuramente offerto molti spunti di riflessione». Oggi dove si trova il confine tra naturale e artificiale? «È un confine che si è continuamente spostato nel tempo e continuerà a farlo. Oggi il confine non è certo più quello degli anni '40, dove il calcolatore era semplicemente una macchina per fare i conti in modo veloce. Esiste un processo in atto di "convergenza" fra diverse discipline scientifiche e anche di "naturalizzazione" di alcune di esse che farà continuamente mutare lo scenario. La convergenza di discipline un tempo separate, come l'informatica e la biologia, sta infatti originando nuove aree di ricerca, come la bioinformatica, dove il confine fra naturale e artificiale è più sfumato. L'ingegneria, intesa come scienza dell'artificiale e della progettazione di macchine, incorporerà sempre più conoscenze del mondo naturale: la sempre maggiore conoscenza del mondo naturale fa in modo che le scienze diventino sempre più quantitative e in questo modo si prestano a essere simulate. Così anche la progettazione di macchine trarrà sempre più ispirazione dal mondo naturale». Quali sono le caratteristiche delle macchine intelligenti? Vale ancora il test di Turing? «Ritengo che il test di Turing sia ancora valido come modello di valutazione dell'intelligenza artificiale basato sull'analisi delle prestazioni di una macchina su un dato compito, come la lettura di un testo o la comprensione del linguaggio naturale. Tuttavia mano a mano che le macchine progrediscono dovranno cambiare i compiti su cui effettuare il test d'intelligenza». In che modo? «Per alcuni compiti diventerà scontato che le macchine sono intelligenti nel senso comportamentale definito da Turing. Al matematico inglese Alan Turing negli anni '50 fu chiesto di fornire un esempio di cosa poteva essere un compito difficile che se svolto da una macchina avrebbe fornito la prova della sua intelligenza. Consultare per noi l'orario ferroviario, rispose Turing. Questo fa capire come le caratteristiche delle macchine intelligenti siano un qualcosa in continua evoluzione. In altre parole, l'intelligenza artificiale è quello che oggi le macchine non sono ancora in grado di fare. In un futuro più o meno remoto forse vedremo davvero realizzate le fantasie del regista del film Blade Runner. Diventerà scontato che le macchine sono brave come e più degli uomini in molti compiti, e i futuri test di Turing saranno forse simili al Voight-Kampff test usato per identificare i replicanti nel film di Ridley Scott, avranno cioè lo scopo di capire se quella di fronte a noi è una intelligenza naturale o artificiale. D'altronde già oggi per la sicurezza dei sistemi informatici si usa un tipo di test di Turing detto Captcha ? www.captcha.net ? che serve a capire se chi tenta di accedere a un sito web è un essere umano o un programma». Siamo preparati a un mondo sempre più ricco di tecnologia? «Bella domanda, anche se difficile per uno scienziato e tecnologo come me. Per rispondere si può guardare al rapporto dei giovani con le nuove tecnologie. Sono certo sempre più abili nell'utilizzo di tali tecnologie, ma raramente sono in grado di guidarne lo sviluppo. Io ritengo che la vera sfida sia guidare nel modo corretto lo sviluppo di queste tecnologie, che di per sé non sono ovviamente né buone né cattive. Il problema come sempre sono gli usi che se ne fanno. Facciamo un esempio in cui sono direttamente coinvolto. Le tecnologie biometriche e di video sorveglianza possono avere usi socialmente positivi, come la domotica, l'assistenza remota agli anziani e ai disabili, ma si prestano anche a essere utilizzate per pericolose violazioni della privacy». Chi ha vinto la sfida a cruciverba tra uomo e pc? «L'uomo. I partecipanti erano una quarantina e Webcrow è arrivato quarto su dieci finalisti. Sicuramente il sistema Webcrow ha ancora un po' di strada da fare per battere l'uomo. Ma è simpatico notare che non è più vero che valutare la bravura nel risolvere un cruciverba sia un modo infallibile per capire se si tratta di un uomo o di una macchina. Molti esseri umani sono stati meno bravi di Webcrow nella nostra gara. Le macchine con i giocatori di alto livello perdono sempre. Per il futuro, vedremo..».
Andrea Mameli 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Cagliari
Corso di ingegneria ambientale, prima laurea a Monteponi 
IGLESIAS. Il rendimento dell’Università del Sulcis Iglesiente, che ha sede a Monteponi, continua ad essere di livello eccellente. Dopo la centesima laurea in scienza dei materiali arriva, a distanza di tre anni dall’istituzione del corso di laurea, la prima laurea in ingegneria ambientale. Giovedì prossimo, nell’aula magna di Palazzo Bellavista, oltre alle tesi di laurea in scienza dei materiali, si potrà assistere alla discussione della tesi in ingegneria ambientale. Un avvenimento importante per il territorio che, sin dall’istituzione, ha dimostrato, soprattutto tra i giovani, grande interesse per i tre indirizzi di studi: Informatica, Ingegneria ambientale e Scienza dei materiali. L’inizio della sessione è fissato per le ore 15. (e.a)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
DIBATTITO 
Sassari, politologi a confronto in una tavola rotonda il 2 maggio 
«Le nuove forme della partecipazione politica e la qualità democratica» è il titolo della tavola rotonda che si terrà terrà a Sassari il 2 maggio alle 17 nell’aula magna centrale dell’ateneo, in Piazza Università. L’iniziativa è organizzata - nell’anno dedicato dalla Comunità europea alle «pari opportunità per tutti», dall’Associazione studenti Scienze politiche. Al dibattito parteciperanno: Virgilio Mura (preside della facoltà di Scienze politiche); Vanni Macciocco (preside della facoltà di Architettura); Benny Hiern (docente all’International business school dell’Università di Jonkoping, in Svezia), Arnaldo Cecchini (presidente del corso di laurea in Pianificazione territoriale, urnanistica e ambientale ad Archittettura); Mauro Tebaldi (docente a Scienze politiche). Sono previsti anche gli interventi del sindaco di Sassari Gianfranco Ganau e della presidente della Provincia Alessandra Giudici
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Cagliari
PRESENTATO ALLA CATTOLICA 
Tutte le opere di don Allori raccolte in un cofanetto 
IGLESIAS. Si è svolta domenica scorsa nella Cappella Sacro cuore dell’università Cattolica di Milano la presentazione del catalogo generale di tutte le opere composte da don Allori. L’iniziativa, voluta a conclusione delle celebrazioni per la Giornata universitaria 2007, ha avuto luogo nella stessa sede in cui il grande musicologo e organista tedesco Wilhelm Krumbach ha più volte interpretato e inciso le composizioni organistiche del sacerdote iglesiente, e dove il Coro dell’università canta regolarmente i suoi brani durante le liturgie universitarie, e vi ha registrato i cd «Venite gentes» e «Festivis resonent».
 «I 1646 titoli - ha sottolineato Ernesto Preziosi, responsabile della Giornata universitaria e direttore della promozione editoriale dell’università Cattolica - testimoniano il diuturno comporre del sacerdote iglesiente per servire con gusto e arte la sua comunità di appartenenza. Un comporre che dal 1978 è stato rivolto anche alla vita accademica della nostra Università, che tramite il suo coro ha potuto gustare la sensibilità e la sapienza musicale e spirituale delle sue partiture». Parte integrante della presentazione sono state le esecuzioni da parte del Coro dell’università Cattolica di alcuni tra i più significativi brani polifonici di don Allori quali «Ave verum corpus» e «O Domine Jesu Christe», tratti dai Cento canti per la cattedrale di Iglesias del 1984, e «O bone Jesu» e «Pange lingua», che sono tra le pagine più eseguite dell’intera produzione liturgica del musicista sulcitano. «La dimensione spirituale del convegno - ha spiegato il direttore del coro, Angelo Rosso - è stata favorita anche dalla scelta di eseguire i brani tra i banchi della navata e non di fronte al pubblico, cioè nella posizione che il coro occupa durante le liturgie della Cappella Sacro cuore». Nessuna ostentazione estetica, dunque, ma un semplice cantare per pregare e far risuonare le corde più interne dell’animo umano. «Del resto - ha ricordato ancora Angelo Rosso - questo è quanto intendeva don Allori quando nella chiesa parrocchiale di Gonnesa accompagnava all’organo le giovani voci femminili nella sua Missa Exultemus Domino, scritta per voce e organo nel 1947». E, infatti, il Coro femminile dell’università Cattolica, accompagnato all’organo da Angelo Rosso, ha intonato come primo canto proprio il kyrie di quella messa. Alla manifestazione erano presenti molti cantori e direttori di altri cori, che hanno ricevuto il Catalogo e il nuovo cd «Ubi caritas», stampato per l’occasione in un numero limitato di copie. (a.z.) 
 

Questionario e social

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