Venerdì 23 marzo 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 marzo 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 3 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 4
«Sindacato fermo agli anni Settanta»
Pietro Ichino: «Vivere sotto scorta? È il mio servizio civile»
Il giuslavorista Pietro Ichino spiega perché è necessaria maggiore efficienza nelle amministrazioni pubbliche.
Le sue tesi, fino a qualche mese fa, si potevano pronunciare soltanto sotto voce. Tesi che nascono da un punto fermo: la meritocrazia e la responsabilità sociale del singolo. Oggi, cosciente di aver aperto un filone di dibattito nuovo per il nostro Paese, è costretto però a vivere sotto scorta. Pietro Ichino, docente di Diritto del lavoro all'Università di Milano ed editorialista del Corriere della Sera, sarà oggi e domani a Cagliari per prendere parte a due convegni, organizzati dal Banco di Sardegna e dalle Rappresentanze unitarie di base, sull'efficienza della pubblica amministrazione e sulla precarizzazione del mondo del lavoro. Lei conduce una battaglia sull'efficienza della pubblica amministrazione. Gli effetti immediati? «I primi effetti della grande mobilitazione dell'opinione pubblica di questi mesi si sono già visti: il progetto di legge nato dalla mia proposta è stato fatto proprio dal gruppo dell'Ulivo al Senato e da un gruppo bi-partisan alla Camera. Ma forse l'effetto più interessante è un altro». Quale? «Un gruppo di trenta dirigenti di vertice dei principali ministeri ha presentato al governo un documento, il 15 febbraio, nel quale delineano un vero e proprio programma di recupero delle prerogative dirigenziali nel settore pubblico: è bastato che essi abbiano sentito sul collo il fiato dell'opinione pubblica per indurli a un colpo di reni». I sindacati, però, hanno detto di no alla proposta di tagliare i dipendenti inefficienti. «Licenziare i nullafacenti colposi o dolosi è necessario, per il buon funzionamento delle amministrazioni pubbliche. E non occorre il consenso dei sindacati per farlo. Ma il licenziamento è solo una piccola tessera nel mosaico della riforma, e non la più importante». Qual è la più importante? «Sviluppare la cultura della valutazione e attivare gli incentivi giusti, positivi e negativi, iniziando dai dirigenti, che devono esercitare fino in fondo i loro poteri. Per legge, sono gli stessi poteri dei dirigenti privati, ma nel settore pubblico fino a oggi è mancata la molla». In che senso? «In un'impresa privata, se il dirigente è inerte o incompetente l'azienda diventa inefficiente e alla fine chiude perché i clienti vanno altrove; a meno che non ci sia un azionista che licenzia il dirigente prima. Nel settore pubblico questo non accade e si instaura un circolo vizioso di irresponsabilità tra il dirigente e i suoi dipendenti». Ma il pubblico, per definizione, è sottratto al mercato. «In realtà si possono introdurre meccanismi di mercato anche nel pubblico: per esempio mettere gli sportelli di una anagrafe comunale in concorrenza tra loro, pagando di più gli impiegati degli sportelli che attirano più cittadini». Non crede che una parte dell'inefficienza della pubblica amministrazione sia da addebitare al difficile rapporto tra politica e amministrazione? «Certo. Anche per questo è indispensabile il ruolo dell'organismo di valutazione indipendente ed esterna, per dare una "sponda" al dirigente che fa bene il suo mestiere e aiutarlo a resistere alle interferenze indebite del politico». La meritocrazia nella pubblica amministrazione passa anche attraverso una differenziazione dei salari? «Deve. I sindacati del settore pubblico, se restano sulla linea sostanzialmente egualitaristica attuale, rischiano una nuova "marcia dei 40.000", come a Torino nel 1980. L'egualitarismo di oggi negli uffici pubblici è più spinto ancora di quello degli anni '70 nelle fabbriche». Lei ha lavorato per dieci anni come sindacalista alla Cgil. Come si sente ora dall'altra parte della barricata? «Guardi che non sono affatto dall'altra parte della barricata. Con i dirigenti sindacali ho qualche scontro, perché le mie idee sono sovente un po' urticanti per loro; ma ho anche un rapporto di cooperazione molto stretto sul piano della formazione e della consulenza. Anche se non appare all'esterno, i consensi su quello che scrivo sono molto più numerosi di quanto appaia, soprattutto in seno alla Cisl, alla Uil e alla Ugl; un po' meno in seno alla Cgil, cui peraltro appartengo ormai da quarant'anni». Lei è oggetto di attenzioni "pericolose" da parte dei terroristi. «I terroristi amano le grandi semplificazioni: tutto il bene da una parte, tutto il male dall'altra. Quindi odiano chi cerca di mostrare che le cose sono un po' più complesse, che non è oro tutto quello che luccica». Che cosa significa per lei vivere sotto scorta da 5 anni per aver sostenuto le sue idee? «È un sacrificio. Ma vale la pena di sopportarlo: è il mio servizio civile. A mio padre e ai miei nonni è stato chiesto di rischiare la vita in guerre che non valeva la pena di combattere; io ho almeno la fortuna di rischiare per qualche cosa per cui vale la pena farlo: la libertà di pensiero, il progresso del mio Paese».
Giuseppe Deiana
 
Cronaca Regionale Pagina 4
Due convegni a Cagliari su lavoro e flessibilità
Nel pomeriggio e domani mattina
Due convegni in due giorni. L'agenda di Pietro Ichino, docente di Diritto del lavoro ed editorialista del Corriere della Sera, prevede due convegni a Cagliari tra oggi e domani sul mondo del lavoro. E soprattutto saranno due occasioni di confronto con i sindacati, sia quelli confederali che quelli di base. Banco di SardegnaQuesto pomeriggio, alle 16 a Cagliari nel Salone di rappresentanza del Banco di Sardegna, in viale Bonaria 33, ci sarà un primo incontro su "L'efficienza nella pubblica amministrazione". Ichino oltre a parlare del suo libro "Nullafacenti", proporrà la sua analisi della situazione attuale della amministrazione pubblica, che conta tre milioni e quattrocentomila statali, in un regime in cui vige la paralisi del potere disciplinare, e dove negli ultimi decenni non solo i licenziamenti per scarso rendimento sono stati cosa rarissima, ma l'inamovibilità del dipendente pubblico è divenuta leggenda. Il dibattito vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle tre Confederazioni sindacali. Dopo i saluti del Presidente del Banco di Sardegna, Antonio Sassu, e la relazione di Pietro Ichino ci sarà la possibilità di sentire le argomentazioni di Giampaolo Diana, segretario regionale della Cgil, Mario Medde, leader della Cisl, e Francesca Ticca, numero uno della Uil, oltre a Luigi Ziccheddu, direttore centrale dell'Inps. I lavori saranno coordinati da Gianni Loy, docente di Diritto del lavoro all'Università di Cagliari. DomaniDomani mattina, invece, Ichino affronterà un altro tema del mercato del lavoro, quello della precarizzazione e della flessibilità. Alle 9, sempre a Cagliari, in via Barone Rossi numero 29, si terrà infatti un dibattito sul tema "Flessibilità nel mercato del lavoro e precarizzazione: tutele e rappresentanza. Idee a confronto". L'incontro, organizzato dalle Rappresentanze di base del pubblico impiego, vedrà anche la partecipazione di Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale del Pubblico impiego per le Rdb, e di Francesco Birocchi, presidente dell'Associazione della Stampa sarda.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Il rilancio dei prodotti sardi in Europa 
Un convegno sulla commercializzazione delle produzioni agroalimentari 
SASSARI. «La valorizzazione dei prodotti alimentari sardi nell’àmbito dell’Unione Europea» è il tema del convegno promosso per domani, nella sala convegni della Camera di commercio, in via Roma, dall’Associazione professionisti sardi, con inizio alle 10. Dopo il saluto delle autorità, si terranno gli interventi introduttivi, da parte di Stefano Manca, general manager dell’Aps, del professor Paolo Fois, ordinario di Diritto internazionale all’università di Sassari, del professor Pietro Luciano, preside della facoltà di Agraria.
 Seguiranno gli interventi di Andrea Bottaro, presidente nazionale dei periti agrari, e dell’avvocato Fabio Gencarelli, esperto nel settore dei prodotti agroalimentari e già direttore della Direzione generale per l’Agricoltura nell’àmbito dell’Unione Europea, a Bruxelles. Dalle 11,30 sono previsti altri interventi e il dibattito, con la partecipazione dei rappresentanti delle dellediverse associazioni di categoria e della cooperazione operanti nel comparto agricolo e in quello dell’allevamento, dei produttori e, ancora, dell’Assoindustriali, dell’Api Sarda, dei Consorzi tutela doc. La chiusura dei lavori sarà affidata agli assessori regionali all’Agricoltura, Francesco Foddis, e all’Industria, Concetta Rau. Il convegno è patrocinato dalla Regione (Assessorato agli Affari generali), e dal ministero dell’Università e della Ricerca. L’appuntamento rientra nel quadro del master in Diritto europeo, gestito dall’Associazione professionisti sardi.
 Il tema nasce da un’idea di Fabio Gencarelli, già impegnato come esponente della Direzione generale Agricoltura dell’Unione Europa, invitato, lo scorso mese, a Sassari, come docente del master per la materia delle politiche agricole nella Ue.
 La finalità principale dell’iniziativa che verrà illustrata domani è la conoscenza delle modalità di approccio per la valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti dell’isola del settore agroalimentare nel mercato comunitario. (m.d.)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
IL CONVEGNO 
«Questione democratica», parla Pigliaru 
CAGLIARI. Francesco Pigliaru, l’ex principale collaboratore economico del presidente Renato Soru, tornerà a parlare in pubblico mercoledì prossimo dopo il lungo silenzio seguito alle sue polemiche dimissioni da assessore al Bilancio. Pigliaru parlerà non in una sede politica, ma nella «sua» università, anche se il tema del convegno è tutto politico: «Legge statutaria e questione democratica in Sardegna». L’ex rappresentante della giunta presiederà il dibattito cui parteciperanno altri tre docenti universitari: Benedetto Ballero, Franco Farina e Andrea Pubusa. Si parlerà dei super-poteri del governatore, del diminuito ruolo del consiglio regionale, dell’attacco al sistema del referendum popolare, del conflitto di interessi. Tutte «questioni decisive per il futuro della democrazia sulle quali è mancato un coinvolgimento delle forze sociali e dei cittadini prima dell’approvazione della statutaria a tappe forzate».
 

Questionario e social

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