Martedì 6 marzo 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 marzo 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 9 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Lavoro oggi Pagina 34
FORMAZIONE
Alta specializzazione con le attività promosse da "Sardegna Ricerche"
Geni e biotecnologie
Corsi finalizzati all'inserimento nel lavoro
Lo studio di nuovi farmaci attraverso l'analisi dei geni è una delle ultime forme di ricerca che richiede personale altamente specializzato. È il campo delle biotecnologie, il trattamento di microrganismi come strumenti per curare malattie e ottenere vantaggi nell'industria agroalimentare. Si tratta di un settore in espansione, che può trasformarsi in opportunità di lavoro per chi ha una laurea in Farmacia, Informatica, Ingegneria, Medicina e chirurgia, Scienze matematiche, fisiche e naturali o Scienze statistiche, ma anche Economia e diritto. Sono questi i destinatari dei cinque nuovi master organizzati da Sardegna ricerche, l'ente regionale per la ricerca e lo sviluppo, finora conosciuto come Consorzio ventuno, e ribattezzato con il nuovo nome all'inizio dell'anno. All'iniziativa collaborano anche Crs4, Porto Conte ricerche, Università di Cagliari e Sassari. Accanto a materie scientifiche, come le biotecnologie, sono in programma anche corsi di gestione manageriale e utilizzo delle energie rinnovabili. tecnologia bioinformatica Giunto alla seconda edizione, il master in Tecnologie bioinformatiche applicate alla medicina personalizzata, curato in collaborazione col Crs4, nasce per fornire nozioni di base nel campo della genetica, statistica, algoritmi, programmazione, biologia molecolare, biochimica e farmacologia. Tra i temi affrontati, la ricerca di geni, il confronto di sequenze biologiche, farmacogenetica, la farmacogenomica e proteomica. «I principali obiettivi di questi master sono il rafforzamento della componente umana e l'innovazione, per promuovere lo start-up d'impresa tra i giovani e contribuire a portare la grande industria in Sardegna», premette il direttore generale di Sardegna ricerche Francesco Marcheschi, che ricorda anche il successo della prima edizione del corso: «Ha permesso scambi di conoscenze su una delle filiere su cui punta questo ente. Vorrei anche ricordare che non si tratta di master universitari, ma di percorsi che puntano a creare un bacino di risorse umane relativo a questi settori industriali». BIOTECNOLOGIE MEDICHE Il secondo master riguarda il campo delle biotecnologie mediche e punta a rafforzare il collegamento tra le competenze acquisite all'università e le esigenze del mondo industriale, formando personale specializzato nella ricerca biomedica e nella diagnostica molecolare, ma anche in campo farmaceutico e biotecnologico. In questo modo chimici, biochimici, biotecnologi e biologi potranno avere le conoscenze per lavorare nelle industrie o nei centri di ricerca, come quelli che operano nel Distretto tecnologico della biomedicina tra il parco tecnologico di Pula e l'università di Cagliari. MANAGEMENT Si allontana da queste materie, ma non dal potenziale sbocco lavorativo legato alla ricerca e ai servizi, il terzo master: Management in the network economy. L'approfondimento delle tecnologie che riguardano l'informazione e la comunicazione (Ict) per migliorare la gestione dell'azienda, del capitale umano, dei dati, la comunicazione e l'etica del management sono alcune delle materie del corso che si propone di formare giovani manager con un patrimonio culturale non legata necessariamente all'area scientifica. Possono accedere a questo corso, quindi, anche i laureati in Giurisprudenza, Economia, Informatica, Ingegneria e altre discipline umanistiche. ENERGIE RINNOVABILI Lo studio di nuove soluzioni per il risparmio energetico è invece l'obiettivo del master in Energie rinnovabili. I partecipanti potranno acquisire le competenze per pianificare, all'interno delle industrie o della pubblica amministrazione, programmi di efficienza energetica e produzione decentrata. Le aree tematiche del corso sono: solare termico, fotovoltaico, eolico e idrogeno. NANOBIOTECNOLOGIE Il master in nanotecnologie fornisce le conoscenze per utilizzare e sviluppare tecnologie nel campo della nanoscienza e nanotecnologia, offrendo anche nozioni di management.
Nicola Perrotti
 
2 – L’Unione Sarda
Iglesias Pagina 23
Chiostro san francesco
Esperimenti e dibattiti per scoprire la chimica
La quotidianità è intrisa di chimica. E allora, per stimolare l'attenzione verso una scienza affascinante, ma piuttosto ostica e poco conosciuta, niente è meglio di una mostra che sia in grado di evidenziare come la conoscenza della chimica si coniughi con le esperienze di ogni giorno. Questo lo scopo di "Sperimentando con la chimica", manifestazione in programma da oggi sino a giovedì al chiostro San Francesco. La presentazione dell'iniziativa (organizzata dal Museo della chimica del dipartimento di Scienze chimiche dell'Università di Cagliari, in collaborazione con Comune di Iglesias, Pro loco e Ausi) avverrà oggi alle 9.30, nella sala dell'archivio storico comunale. La mostra consiste principalmente nella presentazione di una serie di esperienze scientifiche interattive, in grado di stimolare l'interesse e la curiosità dei visitatori, anche evidenziando come la conoscenza della chimica si coniughi con le esperienze quotidiane. (c.s.)
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 42
Pula. Sardegna ricerche
Pronto un progetto per estrarre oro dai vecchi computer
Le miniere d'oro del futuro saranno i vecchi computer pronti a finire in discarica, riciclare i rifiuti elettrici ed elettronici diventerà un vero e proprio business. Grazie a un progetto realizzato da Sardegna ricerche e dai dipartimenti di Chimica inorganica e analitica, e di Ingegneria elettrica ed elettronica, con la collaborazione della società Promea, sarà possibile estrarre metalli nobili come l'oro e il rame da vecchi computer, cartucce per stampanti esauste, o simcard non più utilizzabili. Gli studi durati ben sette anni, hanno dato dei risultati sorprendenti, e il procedimento di separazione dei metalli riutilizzabili dai materiali inutili, è stato appena brevettato. La palla ora passerà ai mercati, dove oro e rame vengono utilizzati: saranno proprio loro la cartina di tornasole del progetto presentato ieri pomeriggio al Parco scientifico di Piscina Manna. «Per recuperare i metalli utili dai computer è necessario prima sottoporlo a un procedimento meccanico, che consiste nella macinatura di tutte le sue componenti», spiega Paola Deplano dell'Università di Cagliari, responsabile del progetto. «La polvere ottenuta viene investita da correnti d'aria e acqua , dopodiché l'azione di reagenti non tossici fa sciogliere i metalli non nobili, separandoli dall'oro e dal rame». Più semplice è il recupero dei metalli preziosi dalle cartucce delle stampanti o dalle simcard dei cellulari: in questo caso basta esclusivamente un procedimento chimico. «La purezza dell'oro recuperato dai rifiuti elettrici ed elettronici si aggira attorno al novanta per cento», prosegue Deplano: «Da un computer che pesa ventisette chilogrammi è possibile recuperarne ben quattrocento milligrammi». Il procedimento è stato riprodotto esclusivamente in scala di laboratorio, quindi è difficile per ora quantificare i costi di estrazione dei metalli nobili, ma il progetto è destinato a trovare spazio anche in altri settori oltre quello dell'elettronica come ad esempio l'odontoiatria. Secondo Franco Meloni, presidente della Promea, società che fa da tramite tra la ricerca accademica e il mondo imprenditoriale, «vedere i rifiuti da un punto di vista scientifico porterà notevoli vantaggi: recuperare i materiali significa allungare il ciclo produttivo delle materie prime». I risultati del progetto realizzato dall'Università, Sardegna Ricerche, e Promea, sono a disposizione delle imprese sarde che hanno intenzione di applicarla industrialmente. (i. m.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 22
università
Sindacati, Maullu ai vertici
Il coordinamento dei sindacati autonomi dell'università ha nominato Arturo Maullu dell'Ateneo di Cagliari, già segretario generale nazionale della Cisal Università, nuovo Coordinatore nazionale dei Sindacati autonomi dell'Università in sostituzione di Filippo Porcelli. Il Coordinamento dei Sindacati autonomi è quello maggiormente rappresentativo negli atenei.
 
5 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 11
Trasporto merci. Il Crel: no a una compagnia regionale. Deiana: possibile un intervento della Regione
«Flotta sarda? Fuori mercato»
La Sardegna esclusa dalle autostrade del mare
I trasporti sardi restano a bocca asciutta. Gli incentivi previsti dal sistema delle autostrade del mare non pioveranno sull'isola. Il decreto approvato pochi giorni fa dal Parlamento lascia fuori la regione. L'allarme è stato lanciato ieri in un seminario organizzato dal Crel, il Consiglio regionale dell'economia e del lavoro. «Il provvedimento stabilisce quali rotte sono agevolate», ha detto il presidente Gino Mereu. «La nostra assenza è grave. Il 53% delle merci che sbarca nel Nord Sardegna viene spedito con i camion nel Sud dell'isola», continua il presidente del Crel. «I danni li subiscono i nostri imprenditori: il trasporto su strada ha un costo del 30% superiore a quello via mare». Autostrade del mareIl decreto ha individuato le tratte beneficiarie degli aiuti. L'isola è stata esclusa per «mancanza di alternatività dei percorsi». In altre parole, il Governo ha voluto premiare i trasportatori delle regioni che - per ragioni geografiche - possono scegliere di spostare le merci su gomma (strade) e per mezzo delle navi. «Paradossalmente, la condizione di insularità della Sardegna», ha spiegato Fabrizio Carta, sindacalista della Cisl e componente della commissione del Crel, «ci ha penalizzato. Ora chiediamo l'intervento della Giunta per far correggere il decreto e inserire l'isola nelle rotte tracciate dalle autostrade del mare». Uno spiraglio è stato aperto da Massimo Deiana, professore di diritto dei trasporti all'Università di Cagliari e consulente dell'assessore ai Trasporti, Sandro Broccia. «Un intervento anche da parte della Regione per favorire gli spostamenti dei camion via mare non andrebbe contro gli orientamenti di Bruxelles, che anzi vede di buon occhio le tratte su nave, perché meno inquinanti». Flotta sardaIl Crel poi ha mosso alcune osservazioni sul mercato marrittimo sardo, rivendicando il bisogno di più concorrenza. «Il sistema è basato quasi esclusivamente sul monopolio della Tirrenia», hanno osservato Mereu e Carta, «non vorremmo però che si aggiungesse una flotta sarda così come sembra trapelare nella Finanziaria della Regione». Il riferimento è alla notizia - apparsa qualche mese fa - della nascita di una nuova compagnia regionale in collaborazione con la Nieddu Spa, società specializzata nella logistica. «Non abbiamo pregiudizi verso un'iniziativa pubblico-pivata», ha precisato Mereu. «Riteniamo però che l'alternativa debba operare dentro le regole del mercato: non è il caso di creare una seconda Tirrenia». CompetizioneLa continuità territoriale per le merci è un altro tema caro al Crel. «Su questo fronte non vediamo una proposta convincente», ha detto Carta. «Eppure bisogna fare qualcosa: l'efficienza del trasporto è sinonimo di maggiore competitività per le esportazioni e per il sistema produttivo isolano». Secondo Mereu, non c'è tempo da perdere. «Le previsioni sulla movimentazione delle merci via mare indicano un aumento dei traffici internazionali del 20% entro il 2010. La Sardegna dovrebbe intercettare una parte importante di questi flussi».
Lanfranco Olivieri
 
6 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 5
società scientifica
Nuove terapie mediche: nasce "Fase Uno"
Si è insediato ierinegli uffici della Regione, alla presenza del presidente Renato Soru, il Comitato tecnico-scientifico di Fase Uno, società nata per favorire il passaggio dalla ricerca in campo medico-scientifico alla sperimentazione clinica per l'avvio di nuove terapie. Il progetto punta ad accrescere le possibilità di trasferimento tecnologico dall'attività di ricerca alle sperimentazioni cliniche in vari settori: valorizzazione di nuovi agenti diagnostici e terapeutici, sviluppo di farmaci, di nuove applicazioni terapeutiche o di procedure e servizi di supporto diagnostico, prognostico e terapeutico. Partecipano a Fase Uno la Regione Sardegna, Mur, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Aifa, Aziende Sanitarie Locali e Irccs. Il comitato è costituito da Enrico Garaci, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Gianfranco Gensini, preside della Facoltà di Medicina di Firenze, Nello Martini, direttore dell'Agenzia Italiana del farmaco (Aifa), Giovanni Biggio, docente di Farmacologia all'Università di Cagliari, Antonio Cao, direttore dell'Istituto di Neurogenetica del Cnr di Cagliari, Luca Pani, dirigente di ricerca dell'Istituto Tecnologie biomediche di Milano, e Guido Rasi, dirigente di ricerca del Cnr.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Terzo appuntamento con padre Paolo Atzei, un incontro dedicato in particolare ai giovani e agli studenti 
Stasera in Cattedrale c’è «La scuola della parola» 
SASSARI. Terzo appuntamento stasera per la Scuola della parola. L’iniziativa di Quaresima è promossa in Cattedrale, con l’arcivescovo Paolo Atzei, per il terzo anno, con l’impegno garantito dalla Consulta diocesana per la Pastorale giovaile, coordinata da don Massimiliano Salis. Dalle 20,30 alle 22, ogni martedì di Quaresima, è previsto l’incontro di commento, riflessione, preghiera e confronto guidato da padre Paolo Atzei e particolarmente rivolto ai giovani delle scuole medie superiori e dell’università, oltre a quelli impegnati nei movimenti, associazioni e gruppi ecclesiali della diocesi, e comunque aperto a tutti coloro che desiderano fare questa esperienza di cammino verso la Pasqua. I prossimi appuntamenti si terranno, sempre al Duomo, tra una settimana, martedì 13 marzo e, ancora, il 20 e il 27 marzo e il giorno di Martedì Santo, 3 aprile. Ogni venerdì, nella chiesa di Sant’Antonio Abate, sede dell’arciconfraternita dei Servi di Maria, le attività del centro d’ascolto della Pastorale giovanile in queste settimane quaresimali si concentrano nella preparazione da parte del coro e del gruppo strumentale dei canti e dei brani che accompagnano la Scuola della parola. Anche questi incontri, fissati dalle 20,30 alle 22, sono aperti alla partecipazione di quanti, soprattutto giovani, intendono aggregarsi e dare il loro apporto. La Consulta diocesana per la Pastorale giovanile, attraverso la Scuola della parola, prepara alcuni significativi appuntamenti di preludio alla Pasqua, come la veglia di preghiera per i giovani, sabato 31 marzo, alla vigilia della Giornata Mondiale dedicata alla Gioventù, in programma nella chiesa di Sant’Antonio Abate, dalle 20,30 alle 22. Il giorno successivo, l’1 aprile, nella Domenica delle Palme, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù in ambito diocesano, ci sarà la celebrazione dell’arcivescovo Atzei, con la benedizione delle Palme, nella chiesa di Santa Caterina, e la processione sino al Duomo, dove, alle 10,30, si terrà la santa messa. Il 29 aprile, a Ittiri, si svolgerà la Giornata diocesana dei giovani. Intanto, nella chiesa di Santa Caterina, si sta attivando la cappellania universitaria, voluta dall’arcivescovo come espressione della Chiesa turritana al servizio degli studenti dell’ateneo sassarese, creata con l’intento di favorire la formazione degli stessi universitari con una maturazione che determini una sintesi tra cultura e fede.
 Per questo servizio, gli Oblati di Maria Vergine, con l’apporto specifico di padre Michele Babuin, sono a disposizione per colloqui e per l’accompagnamento spirituale. Inoltre tutti i giorni feriali, a Santa Caterina, viene celebrata una messa serale, alle 19,30. (m.d.)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
«Gli ebrei meritano i lager»: docente a giudizio 
Cagliari, oggi comincia il processo per istigazione all’odio razziale 
di Mauro Lissia 
CAGLIARI. Pietro Melis è un silenzioso professore di storia della filosofia a Scienze della Formazione. Sessantott’anni, sorride poco e adora gli animali. Facile incontrarlo la sera in piazza Michelangelo, passo lento e cagnetto al guinzaglio. Un uomo tranquillo che respira la città. Oggi Melis dovrà presentarsi di buon mattino davanti al giudice del tribunale Ornella Anedda. E’ imputato di un reato inquietante: istigazione all’odio razziale, etnico e religioso.
 Rischia una condanna a tre anni che grazie all’indulto non gli aprirebbe le porte del carcere ma significherebbe per lui una grave sconfitta sul piano che gli preme di più: quello culturale. Scapolo, una candidatura lontana con la Lega sarda, filiazione del partito di Bossi, Melis è il classico intellettuale contro. Anni fa, in un dibattito televisivo, dichiarò di non condividere il proselitismo del bene: la solidarietà - disse - non è un sentimento che si può imporre. Gli arrivò addosso una mitragliata di insulti che nell’insieme non influirono sull’espressione quasi plastificata del suo viso.
 In tribunale però, lui che vive da sempre nelle biblioteche, dovrà andarci per un libro. E’ il suo ultimo saggio. Il titolo: ‘Scontro tra cultura e metacultura scientifica, l’Occidente e il diritto naturale’. Alle pagine dodici e sedici alcuni passaggi forti contro il popolo ebraico: «Il cosiddetto tempio ebraico era in realtà un grande mattatoio, dove i cosiddetti sacerdoti cospargevano continuamente l’altare del sangue di animali ancora vivi. In considerazione di ciò è giusto dichiararsi antisemiti nei confronti degli ebrei credenti, nè ci si può dolere del fatto che questi siano finiti nelle camere a gas naziste».
 Era dicembre del 2004: stampato il volume e curata la diffusione nelle librerie, il professor Melis ne spedì una copia al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. La dedica di pugno: «Maledetti ebrei». Poi una nota d’accompagnamento: «Il mio saggio, inviato a 140 biblioteche italiane e straniere, sia un marchio indelebile sulla vostra pelle. Sulla base del diritto naturale non dovrebbe essere un reato giustiziare un ebreo credente o un islamico». Di Segni rabbrividì, poi chiese l’intervento della Procura cagliaritana. Com’è andata si sa: volume sequestrato in tutta Italia dalla Digos e Melis indagato. Geometrico il ragionamento del pubblico ministero Danilo Tronci e quello successivo del gip, che autorizzò il sequestro: «Nel libro sono contenute idee fondate su odio razziale, con implicito incitamento alla commissione di atti di discriminazione per motivi razziali e religiosi». Esattamente quanto era parso evidente a chiunque avesse letto quelle frasi avvelenate. Ma al di là dei provvedimenti giudiziari, l’impatto pubblico dell’opera di Melis fu quello di un macigno lanciato sulla folla: un’interrogazione parlamentare firmata da Gianfranco Anedda (An), poi altre due da deputati dei Ds. Polemiche durissime, la comunità ebraica indignata, i commenti di Francesco Cossiga e il rettore Pasquale Mistretta costretto a scusarsi a nome dell’Ateneo per una sorta di omesso controllo: «Impossibile leggere ogni riga di ogni pubblicazione che esce dalle facoltà...». L’inevitabile tam-tam dei media, con le frasi incriminate in libera circolazione per settimane. Qualcuno chiese la testa del professore, giudicato indegno di insegnare all’Università. Altri lo liquidarono come pazzo. Lui, Pietro Melis, abbandonò per una volta il basso profilo e cercò di spiegarsi. Con una nota in cui le perifrasi erano abolite in partenza: «Non posso essere considerato un filonazista se non dai disonesti e dagli imbecilli - era scritto - se gli animali non hanno diritto ad un rispetto non lo possono pretendere neppure gli uomini, perchè abbiamo la stessa origine cellulare. Conseguentemente non si può pretendere, come pretendono gli ebrei credenti e gli islamici che metto insieme, di far soffrire inutilmente gli animali nei mattatoi con la scusa delle regole religiose». Perchè questa era l’origine di tanta virulenza antisemita: le sofferenze degli animali, la pratica ebraica di dissanguare le bestie nei macelli provocandone una morte lenta e dolorosa. Una prescrizione di origine religiosa che Melis non sopporta a causa del grande sentimento d’affetto che lo lega dichiaratamente al mondo animale e che sarà oggi al centro del processo.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Come moderni alchimisti trasformano i rifiuti in oro 
Recuperati i metalli da Pc e stampanti: un brevetto tutto made in Cagliari 
di Umberto Aime
CAGLIARI. Geniale: vogliono estrarre l’oro e il rame dalle carcasse di computer e stampanti. L’ultima alchimia è stata brevettata dall’Università di Cagliari e dai consorzi «Sardegna ricerche» e Promea. Il prototipo ha funzionato a meraviglia, adesso bisogna entrare nel mercato.
 Estrarre l’oro dalle simcard, dalle stampanti e dal groviglio di circuiti non è una novità. Altri lo fanno da tempo, ma con un altissimo rischio d’inquinamento e malattie. Colpa del micidiale cianuro, l’unico reagente, insiene ad altri acidi, finora conosciuto, per far ritornare i metalli preziosi allo stato puro, senza essere più contaminati da plastica, collanti e altre porcherie. Ebbene, i ricercatori cagliaritani hanno scoperto che il cianuro può essere sostituito dallo iodio (banalizzando, in realtà ad ossidare sono gli adotti dello iodio con ditiossammidi cicliche). E lo iodio non ammazza e non devasta, com’è accaduto sette anni fa, in Romania, con lo straripamento del cianuro a valle. La formula della scoperta è complessa Me2dazdt-21-2, ma questo era dovuto agli appassionati di chimica ma nessuno si faccia illusioni: l’hanno brevettata. I risultati della sperimentazione sono stati ottimi, ha detto Paola Deplano, coordinatrice del progetto. Dalle cartucce delle stampanti il nuovo reagente ha tirato fuori il cento per cento dell’oro presente (cinque microgrammi su cinque) e del rame utilizzati per costruire le lamelle per contatti elettrici. Il settantacinque per cento dalle simcard dei telefonini e una quota interessantissima dalle schede madri dei pc (l’hardware) e dai pannelli di rete. «Altro che rifiuti della tecnologia - dicono i ricercatori - sono miniere a cielo aperto, da sfruttare al massimo». Per la materia prima, non c’è da preoccuparsi: in Europa l’età media di un computer è tre-quattro anni poi finisce in diascarica, riparlo non conviene, riciclarlo ancora meno. I telefonini sono peggio delle caramelle: uno tira l’altro, dopo dieci mesi sono obsoleti, sorpassati, da buttare. Dove? Nella spazzatura mai, sono rifiuti speciali e chi li raccoglie deve rispettare molte regole. Ma come accade per lavatrici e frigoriferi, anche pc e telefonini hanno un destino amaro: marciscono nelle discariche, dove inquinano e non possono essere schiacciati, compattati, ridotti a quadrati di lamierino e plastica. Da oggi in poi, dicono i ricercatori cagliaritani, potranno essere invece riciclati, ritornare una risorsa dopo aver esaurito la loro corsa teconolgica, perché sarebbe da pazzi buttare la cassaforte, computer e cellulari, insieme all’oro e al rame, metalli talmente rari per cui la gente addirittura s’ammazza a sangue freddo. Nell’esperimento, i consorzi “Sardegna ricerche” e Promea hanno così coinvolto una decina di imprese - da Cagliari a Tortolì, da San Sperate a Ploaghe - che oggi rastrellano in Sardegna gli ultimi arrivati tra i rifiuti del consumismo e si sono fatti consegnare chili e chili di materia prima in laboratorio. Lì il nuovo reagente è stato messo sotto pressione, ha lavorato a pieno ritmo anche se non ancora su scala industriale ma comunque con ottimi risultati nel rapporto costo-benefici. E per dirla come gli economisti: a tirar fuori oro e rame dai computer e dai chip dei telefonini non si buttano i soldi e si produce ricchezza. Resta da capire come il prototipo cagliaritano può diventare impresa e valere posti di lavoro. Inventori e industriali che hanno provato, si dicono fiduciosi: «Il mercato ha fame di oro e rame, noi possiamo saziarlo». 

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