Giovedì 1 febbraio 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 febbraio 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 49
Anniversari. Trent'anni fa moriva il grande scrittore ed etnografo cagliaritano
Francesco Alziator, studiò l'anima e la storia di Cagliari
La figura e l'opera attraverso il ricordo dei critici dopo la sua scomparsa
Son passati trent'anni dalla scomparsa di Francesco Alziator (3 febbraio 1977), scrittore e uno dei più importanti cultori contemporanei di etnografia. Grazie anche ai contributi apportati nel campo delle tradizioni popolari sarde, è stato un protagonista della vita culturale cagliaritana ed è per questo che gli sono stati dedicati tre convegni, una mostra, varie pubblicazioni e manifestazioni che hanno visto la partecipazione di varie personalità del mondo accademico e notissimi scrittori. A dimostrazione che il ricordo del grande letterato non si è del tutto affievolito. Ecco un ritratto dello scrittore così come appare dalle tante citazioni pubblicate nel tempo su quotidiani e riviste. Antonio Romagnino nel dare la notizia della sua morte, scriveva sull'Unione Sarda: «Molti cagliaritani conoscevano Francesco. Cagliari vedeva in lui il più agguerrito e fine illustratore della sua identità, lamentandosi che un uomo così colto e così naturalmente "maestro" avesse conosciuto tante difficoltà ed avesse urtato contro l'opposizione di un mondo accademico sardo, che solo negli ultimi tempi, riparando ad una inaccettabile ingiustizia, gli aveva aperto le sue porte». Franco Ruggieri (in "L'Italia che scrive") ricorda la figura del personaggio: «In realtà egli fu assai più che un interprete; si dovrebbe piuttosto parlare di totale identificazione di un uomo e dello spirito della sua terra. Proprio il giorno della sua scomparsa avrebbe dovuto iniziare una serie di conferenze su "Le componenti storiche della cultura in Sardegna", in attesa di futuri lavori che avrebbero interessato il folklore sardo ed altro ancora». A due anni dalla morte, i rappresentanti di "Italia Nostra" consegnarono alla vedova la targa "Defensor Karalis", con la seguente motivazione: «Senza mai separare Cagliari dalla Sardegna, Francesco Alziator ha rivendicato, esaltandola in un gran numero di opere, l'appartenenza della cosiddetta cagliaritanità. Lo ha fatto in ogni suo studio, senza attenuare la specificità e la particolarità del patrimonio etnografico sardo e cagliaritano, con un'attenta e scrupolosa ricerca delle parentele con le popolazioni dell'Italia, dell'Europa e del Mediterraneo, attraverso le quali, nell'antichità e nell'era moderna, si è fatta la storia sarda». E nel quinto anniversario della morte, Nicola Valle lo ha ricordato scrivendo ne "Il Convegno": «Non dell'opera sua, non della sua vita di cui si è detto e scritto molto, e molto ancora si scriverà, bensì della sua bella morte, convinto come sono che niente di essa è stato casuale. Ma niente ci ha dato questa certezza, quanto il bel sole primaverile che inondava Cagliari quel sabato in cui gli demmo l'estremo saluto, e lui passò fra la folla degli amici e degli estimatori che gremivano la chiesa, e ci parve veramente allora che egli iniziasse il gran viaggio verso l'aldilà sotto un cielo luminoso in questo nostro febbraio solitamente piovoso e ventoso, il cielo della sua città del sole, il cielo dei poeti in cui è bello credere. E parve allora che per lui si spalancassero le sfere supreme per accoglierlo in quel cielo che lui aveva tante volte celebrato in pagine memorabili». Nel 1988 fu allestita una mostra - Cagliari e la Sardegna viste da Francesco Alziator - presso la sede dell'Associazione "Studium Sardinia" per presentare i suoi scritti, i disegni e le liriche inedite che ha riscosso un grande successo. Si era inteso così ricordarlo per la vasta opera di storico della vita cittadina e sarda in genere, sebbene l'Amministrazione comunale non aveva ancora provveduto ad intitolargli una piazza o una strada. Da allora, una nuova scuola media di Cagliari porta il suo nome, per cui può essere riconosciuto dai giovani che di lui hanno letto poche cose. Inoltre, c'è da rimarcare che ? grazie all'iniziativa di amici - è stata posta una lapide sopra il portone della sua casa. Alziator è stato uno dei più grandi illustratori della vita e della storia cagliaritana, giacché alla sua città aveva dedicato numerosi articoli ed opere, facendo sì che essa fosse conosciuta in molte parti del mondo. Nel giro di 27 anni sono state pubblicate diverse sue opere postume, ristampate alcune opere e sono stati tenuti ben tre Convegni. Tra le ristampe, la "Storia della letteratura di Sardegna" e, tra quelle postume, "I versi di Francesco Alziator" (1996), a cura di Cenza Thermes (una raccolta delle poesie composte tra la prima giovinezza e l'anno della morte). «Questa attività sotterranea di Alziator - sottolinea Giovanni Mameli - era nota solo a pochissimi: finalmente si possono leggere le poesie da lui scritte e le traduzioni di alcuni componimenti di Alceo, Ipponatte, Orazio, Rilke e Hauptmann». Nel settimanale "Nuovorientamenti" (dicembre 1986), Nicola Valle, a riguardo del lavoro in due volumi "Vita e opere di Francesco Alziator" (Edizioni Castello) e "Antologia di brani tratti dalle sue opere", scrive: «La poliedrica figura è esaminata con meticolosa attenzione, nell'intento di porre in luce l'importanza storico-culturale del personaggio, che ha dedicato la sua vita di etnografo, di storico e di giornalista ad illustrare la letteratura e le tradizioni sarde. L'opera rappresenta anche un utile strumento di lavoro: essa è infatti corredata dagli scritti dell'etnografo cagliaritano, con la bibliografia della critica». Questi studi parlano anche di alcune attività finora poco note, quali la creazione poetica e l'esercizio della grafica, sufficienti a rivelarne una complessità intellettuale ed una versatilità altrimenti destinate a restare forse ignorate, a causa di quel riserbo che spesso faceva violenza alla sua instancabile ed esuberante volontà di espressione». Nel maggio 1986 si tenne a Cagliari il primo convegno a lui dedicato con la partecipazione di Alberto Boscolo, Nicola Valle, Goiancarlo Sorgia, Manlio Brigaglia ed altri intellettuali di chiara fama. Con i loro interventi gli studiosi misero a fuoco la figura e l'opera nel suo complesso. Nel gennaio del 1991, è stato pubblicato il volume "Iglesias città d'arte", contenente una serie di testi che l'Alziator aveva scritto su "La città dell'argento" (come lui la chiamava). Dopo quindici anni dalla morte e dopo diverse insistenze da parte di studiosi, di semplici cittadini e di associazioni, il Comune di Cagliari ha finalmente intestato una strada a questo suo grande figlio che, con i suoi innumerevoli scritti, ed in particolare con quelli de "La città del sole", de "I giorni della laguna" e "L'elefante sulla torre", ha illustrato la sua città amatissima, presentandone l'anima agli italiani e agli stranieri. A vent'anni dalla morte, secondo Convegno organizzato dalla Casa editrice Castello, tenuto presso gli "Amici del libro". Nel 2003, nella settecentesca sala della Biblioteca universitaria di Cagliari, il terzo Convegno sul tema: "Francesco Alziator - Attualità della memoria", ideato dalla "Zonza editori", che si è proposta l'ampio progetto di provvedere alla ristampa di tutta l'opera del grande intellettuale. Alla fine dello scorso anno nella sala degli Amici del Libro, è stato presentato (dopo la riedizione de "Il folklore sardo"), il volume dell'opera omnia "I giorni della Laguna". Affinché non si disperda il contenuto dei preziosi interventi che hanno caratterizzato i tre convegni, ora sarebbe opportuno procedere alla loro pubblicazione così da continuare la disposizione dei tasselli con lo scopo di penetrare a fondo nella poliedricità della figura. Sarebbe l'occasione per approfondire la sua professionalità nelle tradizioni popolari sarde e per confermare che egli è, senza dubbio, il più grande demoetnologo sardo e può essere ritenuto fra i primi demoetnologi italiani Infine si dovrebbe chiedere all'Amministrazione comunale di provvedere a creare il Museo storico della città, intitolandolo a Francesco Alziator (proposta già caldeggiata da molti illustri studiosi).
Luigi Spanu
 
Cultura Pagina 49
Biografia. Ristampati dall'editore Zonza i suoi lavori più celebri
Un letterato con l'occhio del giornalista
Francesco Alziator, nato a Cagliari il 12 marzo 1909, completati gli studi liceali, si era iscritto alla facoltà di Lettere dell'ateneo cagliaritano. Sotto la guida di professori di chiara fama, aveva potuto seguire con vivissimo interesse le vicende della storia sarda e quanto riguardava le tradizioni popolari dell'Isola. A diciannove anni, intraprense la carriera giornalistica collaborando a L'Unione Sarda, con "Prefiche e canti funebri" (settembre, 1928). Nello stesso anno, nella rivista letteraria "Mediterranea", compaiono lo scritto "Un fiorentino contemporaneo di Dante" e uno studio su "La decorazione delle casse sarde". In seguito, il settimanale "Il Lunedì dell'Unione" gli pubblica tre liriche. Francesco Alziator si laureò nel 1932, discutendo la tesi "Momenti della drammatica religiosa in Sardegna" e, due anni più tardi, conseguì una seconda laurea in Scienze politiche. Intanto collaborava con l'Unione Sarda e con diversi periodici della Penisola. Nel 1945, con Nicola Valle, fonda l'associazione culturale Amici del libro e collabora con varie riviste locali. L'anno successivo, pubblica alcuni articoli nella rivista "Il convegno" (diretta sempre dal Valle) e in "Almanacco letterario ed artistico della Sardegna". Nel 1954 vede la luce il suo primo grande lavoro, che gli dà lustro e successo: "La storia della letteratura di Sardegna" e da allora il direttore de L'Unione Sarda, Franco Maria Crivelli, gli affida il settore della demologia. Dal 1954 al 1963 si fa conoscere per la frenetica attività giornalistica. Nel frattempo dà alla stampa "Caralis panegyricus di Roderigo Hunno Baeza", dedicato all'illustre sindaco di Cagliari Pietro Leo. Con questo scritto, Francesco Alziator si conquista il grande merito di aver tolto dall'oblio un'opera di un importante umanista cagliaritano del '500. Nel 1960 Alziator ottiene la libera docenza, grazie alla quale ha la possibilità di insegnare nell'università tradizioni popolari sarde. Nello stesso anno, pubblica "Picaro e folklore" (il suo lavoro più impegnativo sulle tradizioni popolari. Nel 1963 escono le sue tre opere fondamentali: "La città del sole"; la "Collezione Luzzietti" (le cui tavole furono da lui rintracciate nella Biblioteca Universitaria di Cagliari e gli servirono per alcune note sulla storia dell'abbigliamento popolare in Sardegna.) e la "Raccolta Cominotti". Nel 1976 è impegnato in uno studio sulla storia secolare della bella ed importante laguna della Cagliari del passato: Santa Gilla. Il libro intitolato ""I giorni della laguna", appare in libreria pochi giorni dopo la sua morte. In seguito esce "L'elefante sulla torre", miscellanea dei suoi articoli su Cagliari, già apparsi in precedenza sul quotidiano cagliaritano. L. S.
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Università Insegnanti, al via i corsi abilitanti
L'Università ha deciso di attivare la seconda parte dei corsi speciali per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento nelle scuole secondarie. Possono presentare domanda di immatricolazione ai corsi coloro che al 22 dicembre 2005 avevano richiesto di partecipare al corso speciale all'Ufficio scolastico regionale, che sono privi di precedente abilitazione e che sono compresi negli elenchi definitivi degli ammessi per una delle classi di abilitazione A020, A033, A038, A048 e A057. I corsi inizieranno il 26 febbraio e termineranno entro gennaio 2008, con un totale di 600 ore di lezioni per ciascuna classe di abilitazione. La scadenza per le domande di immatricolazione è fissata al 20 febbraio 2007.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Policlinico, appello alla Regione 
Il neosindacato chiede conto dell’uso fatto dei finanziamenti 
di Alessandra Sallemi
CAGLIARI. I dipendenti non medici del policlinico universitario chiamano, l’università non risponde. Così sono pronti a una nuova battaglia i 100 ribelli del sindacato nato poco prima di Natale per protestare contro un accordo sindacati-ateneo accusato di svendere profili professionali e miglioramenti economici in cambio di un’elemosina sotto forma di forfait. Due le armi per la prossima battaglia: di nuovo il rifiuto di fare gli esami ai cittadini che si presentano al policlinico con l’impegnativa, ma anche, forse, un esposto alla procura. Dove si chiederà che fine abbiano fatto i fondi stanziati dalla Regione il 13 giugno 2006.
 Antonio Strazzera è stato eletto segretario territoriale del Confsal Cisapuni, con lui parlano Claudio Pirarba e Antonello Mereu per denunciare il silenzio seguito all’incontro col rettore promosso di fatto dalla Prefettura preoccupata per il blocco degli esami di laboratorio al policlinico universitario di Monserrato. I fronti di lotta aperta nell’ospedalone di Monserrato sono diversi: ci sono i 128 agenti socio-sanitari, una figura professionale che non esiste più dal 1999 e che, senza il chiasso di queste settimane, rischiava di sparire nelle pieghe della nascente azienda mista. Nell’incontro con l’assessore regionale al Lavoro Maddalena Salerno, i 128 «agenti» hanno ottenuto il diritto a una riqualificazione che li abiliti a svolgere ufficialmente i numerosi compiti assolti in silenzio dall’apertura del policlinico. L’inserimento nell’azienda mista è il prossimo capitolo sul quale il nuovo sindacato ha sollecitato un’altra volta l’ateneo. Ma il tema sul tavolo è anche un altro: la lotta avviata dai dipendenti del policlinico cui, a loro dire, non sono mai stati versati i fondi regolarmente finanziati dalla Regione proprio per la loro equiparazione economico-contrattuale ai lavoratori della sanità pubblica. E’ questo l’argomento delicato che, se non verrà chiarito con l’ateneo, i lavoratori dissenzienti meditano di trasferire in un esposto alla procura della Repubblica. Spiega il neo segretario Antonio Strazzera: «Siamo andati a leggere la delibera della giunta regionale del 13 giugno scorso e risultano stanziati 3 milioni e 339 mila euro per gli aggiornamenti degli stipendi, ma nell’assestamento del bilancio del policlinico tale somma non c’era e la giustificazione era stata trovata nell’impossibilità della Regione di erogare quei fondi. Noi chiediamo di capire, hanno chiuso un accordo per un forfait dicendo che non c’erano risorse, invece vediamo che non era vero. E’ da 9 anni che non si applica la contrattazione decentrata». Poi c’è il paradosso delle ricostruzioni di carriera, fatte attraverso una convenzione con l’ufficio personale dell’Asl 8. L’ateneo non avrebbe mai riconosciuto i livelli assegnati agli infermieri in una delibera del policlinico, e quindi le retribuzioni: c’era chi si aspettava fino a 20 mila euro di arretrati, è saltato fuori (ed è stato notificato) che secondo i conti Asl quegli stessi infermieri avrebbero un debito di 3 mila euro. «Chiediamo un intervento della Regione - concludono i sindacalisti - per una verifica sull’uso dei fondi trasferiti».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
L’associazione Erasmus inserita nella rete internazionale 
SASSARI. L’associazione Erasmus dell’università di Sassari è stata inserita nella rete internazionale dell’Erasmus Student Network. L’associazione si occupa dell’assistenza degli studenti in arrivo dall’estero nell’ateneo turritano o, viceversa, degli universitari di Sassari e che sono interessati a un soggiorno di studio in diverse università europee. Per informazioni è possibile visitare il sito www.erasmus.eu o inviare una e-mail all’indirizzo erasmuss@uniss.it. Intanto sono riprese le pubblicazioni del magazine Reporters, la testata giornalistica dell’università di Sassari. L’ultimo numero comprende anche un servizio sulle miniere del Sulcis e un’intervista al presidente Soru. Reporters produce inoltre un quotidiano, un giornale-radio e, e programmi tv realizzati dagli allievi del master, disponibili sul sito www.reportersonline.it. L’aula Moodle, in via Porcellana, con lo spazio di informatica, è aperta dal lunedì al giovedì, di mattina, dalle 10 alle 13, e nel pomeriggio, dalle 15,30 alle 18,30. Gli studenti interessati, in particolare quelli iscritti al sito della sperimentazione didattica di Scienze della comunicazione, per accedere all’aula devono munirsi di un documento di identità. Per informazioni si può chiamare allo 079 239510 o visitare il sito www.sdco.it. (m.d.)
 
 
 

Questionario e social

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