Giovedì 18 gennaio 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 gennaio 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli della testata giornalistica La Nuova Sardegna  

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Studenti in ostaggio del «caro affitti» 
Anche 350 euro per una camera ammobiliata senza bagno 
Il grande afflusso di studenti esterni dopo l’apertura delle facoltà di Architettura e Scienze del mare non ha ancora avuto risposte
Nessuna notizia sull’ostello dei giovani 
di Gianni Olandi 
ALGHERO. Mentre l’università di Sassari prosegue nella promozione delle proprie facoltà staccate ad Alghero, Architettura e Scienza del mare, arricchendole di nuovi corsi e servizi, la popolazione universitaria, circa 600 studenti a regime, richiamata dalla validità della formazione universitaria è abbandonata a se stessa.
 Il fenomeno della presenza di centinaia di studenti provenienti dall’esterno, da ogni parte della Sardegna ma non solo, ha infatti stimolato la ferrea legge della domanda e dell’offerta soprattutto per quanto riguarda i canoni di locazione. Il mercato ha reagito naturalmente al rialzo vista la consistente domanda di appartamenti ammobiliati.
 Le famiglie degli studenti esterni sono quindi prigioniere di affitti da mercato libero, drogati dalla forte richiesta, e costrette ad affrontare non pochi sacrifici per consentire ai propri figli corsi di studi universitari qualificati e in grado di offrire prospettive occupazionali al termine del ciclo di attività didattiche.
 Tutto ciò avviene perchè, nonostante siano ormai trascorsi cinque anni dalla istituzione delle due Facoltà, la città non si è ancora dotata di una Casa dello Studente.
 Una carenza vistosa che guarda caso va a punire la fascia più debole: quella degli studenti e delle loro famiglie.
 L’argomento, pur essendo di estrema attualità, non è mai stato affrontato a livello istituzionale con determinazione e si ha la sensazione che sia stato ignorata per mancanza di sensibilità sociale.
 Il problema doveva essere uno dei cavalli di battaglia del fantomatico Consorzio dei servizi universitari che a cinque anni dalla presenza delle facoltà ancora non è operativo. L’organismo è infatti finito negli ingranaggi della più becera spartizione, rinunciando di fatto a svolgere quelle funzioni per le quali è stato istituito: dare adeguato supporto alla popolazione studentesca. Compresa quindi la parte non secondaria riguardante l’alloggio e la permanenza in città durante i corsi universitari. Una situazione che trasforma il principio del «diritto allo studio» in una pura e semplice enunciazione di buoni principi. Niente di più.
 Ora pare che la «guerra delle poltrone» per il Consorzio abbia esaurito tutto il contendere e quindi, risolta la spartizione, si possa ipotizzare una azione, sarebbe la prima, finalizzata a porre il problema della Casa dello Studente.
 È evidente che l’iniziativa deve coinvolgere in prima persone l’Ersu, ente deputato anche a questo scopo, oltre che lo stesso ateneo sassarese.
 Ma ciò che preoccupa è la totale assenza su una questione così delicata e rilevante dell’amministrazione locale.
 Dal mondo studentesco universitario che frequenta le facoltà di Alghero giungono spesso segnalazioni di vere e proprie vessazioni per quanto riguarda i canoni di affitto.
 Tra le quali quella di 350 euro al mese per una stanza in appartamento con uso comune di cucina e bagno. Il tutto naturalmente in rigido «nero». Si è detto della legge economica della «domanda e dell’offerta», ma da queste parti l’unica legge che sembra dominare la scena è quella della colpevole indifferenza.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Cagliari
Sotto l’enoteca spunta una tomba punica 
Sant’Antioco, la città continua a regalare gioielli delle civiltà antiche 
I reperti ora allo studio delle università sarde Il sito sarà accessibile a tutti i cittadini 
SANT’ANTIOCO. La città sotterranea, quella sulla quale è costruita la città dei viventi, continua a regalare tracce del passato. Nei giorni scorsi, nel corso dei lavori per la realizzazione di una struttura commerciale, negozio e enoteca per vini di pregio, nella proprietà della signora Anna Steri è stato trovato un ipogeo punico dell’ultima metà del sesto secolo avanti Cristo.
 I lavori sono condotti dal direttore onorario del Museo archeologico comunale che è anche docente universitario Piero Bartoloni, in accordo con la Soprintendenza Archeologica della Provincia di Cagliari e con il Direttore Paolo Bernardini, coadiuvati da una équipe delle università di Sassari e di Viterbo, composta da Michele Guirguis, Sara Muscuso, Elisa Pompianu, Antonella Unali, giovani studiosi.
 «È un ritrovamento eccezionale - dice Bartoloni -, intanto perché determina il limite occidentale della necropoli punica di Sulky, perché è stata riutilizzata più volte, fino alla seconda metà del terzo secolo A.C., e poi perché il corredo si presenta intatto. Abbiamo riscontrato la presenza di nove corpi all’interno, dei quali sette inumati e due incinerati, i più tardi e più vicini al portello d’ingresso. Dobbiamo ancora proseguire i lavori, siamo solo all’inizio ma si vedono già delle emergenze interessanti». I limiti conosciuti della necropoli punica sono a Sud, Piazza Italia, a Nord la chiesa di Sant’Antioco, a Ovest la via Necropoli, e a Est Via Carducci.
 La necropoli data dalla fine del sesto secolo fino al terzo secolo Avanti Cristo. La sepoltura ritrovata si distingue anche per la sua conformazione: normalmente le tombe sono dei quadrati orientati in senso longitudinale, questa invece ha i lati lunghi orientati nel senso della larghezza. Ai lati brevi si trovano i due loculi originali, scavati nel tufo, si pensa che siano quelli dei proprietari originari della tomba.
 Altro particolare interessante è costituito dal ritrovamento di un inumato con il cranio fasciato di bende, presumibilmente lino, che si sono conservate in buono stato. Il materiale raccolto sarà inviato, in accordo con la soprintendenza, al laboratorio di chimica dell’università di Sassari per conoscere natura ed età dei tessuti, per l’analisi del ferro e del bronzo e dell’argilla che sigillava i sarcofaghi.
 Particolare interessante è che i sarcofagi in legno venivano introdotti a pezzi dentro le tombe dove poi venivano assemblati con l’ausilio di coppiglie in metallo e sigillati con l’argilla cruda.
 Tra i materiali rinvenuti di particolare interesse del vasellame in terra cruda (Ratès, in termine tecnico), prodotti da un vasaio locale e poi non cotti perché imperfetti ma utilizzati per l’offerta votiva.
 Per quanto riguarda il corredo, solo più avanti gli archeologi potranno dire qualcosa di più preciso. Si può presumere che attorno a questa ritrovata vi siano delle altre tombe, anche se la falda di tufo, materiale nel quale sono state scavate le sepolture di Sulky, è quasi al limite, poi diventa troppo profonda. È curioso che sopra la tomba i moderni stiano per aprire, quando termineranno gli scavi, un locale per libagioni, come quelle che periodicamente si effettuavano sulle sepolture al tempo dei fenici. Spesso si lasciavano dei beccucci che fuoriuscivano dalle tombe ove i parenti del defunto potevano versare del vino per condividere con i loro cari l’offerta agli dei. «La tomba, al termine degli scavi - dice il proprietario dell’immobile Sergio Busonera - rimarrà visitabile su richiesta dei visitatori del locale, dovremo studiare degli accorgimenti per renderla fruibile. Siamo stati costretti a modificare la disposizione del locale per tenere conto di questo bellissimo gioiello». Un altro tassello decisamente importante nel panorama dell’archeologia locale e territoriale, che arricchisce anche le potenzialità turistiche del Sulcis Iglesiente.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
Università, presentato ieri mattina nella città catalana il nuovo corso di studi 
Design, una laurea ad Alghero 
Tra gli insegnamenti anche computer grafica e marketing 
ALGHERO. Immaginare un mondo inesistente. Impegnarsi per renderlo possibile. E poi realizzarlo. E’ questa la sfida dei futuri designer della facoltà di architettura. Disegnare con la loro fantasia spazi e oggetti, trasformare le idee in forme e materiali e poi consegnare il prodotto al territorio e all’uomo.
 Dal prossimo anno accademico l’università di Sassari allargherà le possibilità degli studenti. Nascerà un nuovo corso che troverà spazio nella sede algherese dell’ateneo. Potranno laurearsi in design. L’ha spiegato ieri mattina il preside della facoltà di architettura, Giovanni Maciocco, affiancato dai presidenti dei corsi di laurea e da alcuni docenti. Una platea stracolma di universitari e allievi delle superiori ha ascoltato nel chiostro di San Francesco di Alghero le prospettive del piano di studi.
 Questi futuri stilisti del paesaggio dovranno confrontarsi con un mondo sempre più complesso e con esigenze sempre più sofisticate. Si metteranno alla prova con la comunicazione, la computer grafica, il disegno industriale, le strategie di marketing. Avranno a che fare con artigiani, amministratori, cittadini e artisti. Dovranno dare risposte creative a problemi concreti. «Il design - ha spiegato Maciocco - deve essere un ponte fra le risorse, il sapere e l’industria di qualità. Nel nostro caso l’industria è quella turistica. E Alghero può essere un ottimo punto di partenza, basti vedere che cosa sono stati capaci di fare personaggi come Antonio Marras e Maria Lai».
 L’idea di una culla della creatività lontana dalle metropoli non vuole privilegiare un ritorno alle origini, ma punta piuttosto a mettere in risalto lo scopo stesso del design, che è quello di trasformare gli oggetti e i luoghi in funzione del benessere dell’uomo. Sebastiano Bagnara, docente di comunicazione, ha voluto ricordare il caso della Olivetti. La società nacque nel 1908 a Ivrea, «un posto per certi versi disgraziato - ha sottolineato Bagnara -. Eppure fu proprio lì che prese vita quel simbolo. Un marchio fondamentale per molti anni, forse l’espressione più grande della cultura del progetto».
 Il corso non sarà affidato solo a numeri, calcoli e misurazioni. Una buona fetta delle lezioni servirà a entrare in contatto con la psicologia umana per capire le sensazioni che scaturiscono dagli oggetti. Questa parte della didattica sarà affidata a Manlio Brusatin, che si occupa di design emozionale.
 Le idee dei nuovi designer non saranno più messe nero su bianco. Saranno trasformate immediatamente in megabyte e prenderanno forma attraverso uno schermo. A insegnare tutti i trucchi della computer grafica ci sarà Nicolò Ceccarelli: «Oggi possediamo oggetti che fino a poco tempo fa potevano avere solo grandi specialisti. Nel 2006 chiunque può girare un film o scrivere un libro, quasi completamente in autonomia, con una spesa abbastanza accessibile e spesso con ottimi risultati. E questa non è solo una potenzialità. La gente fa davvero queste cose». Gli studenti potranno andare oltre. Impareranno anche i segreti dell’animazione sul computer e come visualizzare il risultato del proprio lavoro.
 L’incontro di ieri mattina ha messo da parte per il momento i dettagli sulle lezioni e gli insegnanti. Tutti i particolari saranno spiegati in un doppio incontro a fine febbraio. Per ora si sa che, come vuole la tradizione della facoltà, molti insegnanti del corso di laurea in design saranno stranieri. Una scelta che il presidente del corso di laurea in pianificazione Arnaldo Cecchini ha voluto motivare: «Non sono migliori degli italiani. Più semplicemente noi crediamo che l’unico modo per capire il mondo sia guardarlo da molti punti di vista». Il legame con il territorio resta comunque forte.
Silvana Porcu
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Sport
Ufficialmente aperte le Universiadi 2007 
Grande spettacolo al Palasport Oggi le prime medaglie 
TORINO. «Ho l’onore di dichiarare i ventitreesimi giochi universitari ufficialmente aperti. Buono sport e buon divertimento a tutti». Sono state queste le parole con cui il ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi, ha inaugurato ieri le Universiadi di Torino 2007. Il ministro ha pronunciato la’fatidica’ frase in inglese e in italiano, suscitando l’applauso del pubblico di un Palasport olimpico tutto esaurito. Subito dopo è entrato nel palazzetto Livio Berruti, l’olimpionico di Roma 1960, che ha acceso il braciere della manifestazione. L’operazione di accensione è avvenuta in contemporanea anche in piazza Vittorio, nel centro di Torino, dove il Fuoco del Sapere rimarrà acceso per i prossimi dieci giorni. Oggi le prime gare e le prime medaglie.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
UNIVERSITA’ 
Ladri alla facoltà di Giurisprudenza, rubati otto computer appena acquistati 
SASSARI. Ladri bene informati in azione in una delle aule della facoltà di Giurisprudenza (nell’ala dell’edificio universitario al Quadrilatero). Hanno portato via otto computer (monitor più unità centrale) e si sono allontanati senza essere notati da nessuno. La denuncia è stata presentata ieri ai carabinieri che hanno avviato subito le indagini per identificare gli autori del colpo. Il furto, però, potrebbe risalire a qualche giorno fa. L’aula di informatica, infatti, non veniva utilizzata da diversi giorni e, quindi, non è stato possibile fare scattare l’allarme immediatamente.
 Dai primi rilievi eseguiti dai carabinieri, è emerso che i malviventi sonbo entrati nell’edificio dopo avere forzato una delle porte di sicurezza. Sono andati diritti nell’aula di informatica impossessandosi di otto computer (acquistati con i contributi dell’Unione europea). Hanno lasciato tastiere e mouse, ma anche altre attrezzature. Quindi si sono allontanati passando per un’altra porta, dopo avere forzato il lucchetto che la chiudeva dall’interno. La porta è stata richiusa e, almeno dall’esterno, nessuno si è accorto che era stata danneggiata.
 I carabinieri hanno raccolto alcune informazioni e rilevato una serie di impronte presenti nell’aula dove è stato commesso il furto e anche sulle due porte forzate dai ladri.
 Il lavoro degli investigatori non si presenta certo facile. Il furto, infatti, si dovrebbe essere verificato nelle ore notturne e nessuno sembra avere notato movimenti sospetti, e neppure l’eventuale presenza di qualche mezzo sicuramente utilizzato per portare via i computer.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Attualità
Decine di manifestanti tentano di entrare nell’aula magna dell’Università 
Petardi contro Padoa-Schioppa 
Torino, il ministro contestato da Cobas e Centri sociali 
TORINO. Giovani dei Centri sociali, ma anche lavoratori precari dell’Università, Cobas e collettivi universitari, hanno contestato ieri a Torino il ministro dell’Economia, Padoa-Schioppa. Molti gli slogan gridati contro l’esponente di governo: «Padoa-Schioppa ministro dei padroni, giù le mani dalle pensioni». E ancora: «Vergogna, vergogna». Quindi i manifestanti (alcune decine) hanno lanciato petardi, uova e fumogeni colorati nel cortile del Rettorato. Il ministro, che era invitato a tenere una conferenza sull’Europa nell’aula magna, per evitare i contestatori è entrato da una porta secondaria. Nel frattempo la polizia, con l’uso di manganelli, ha disperso la folla.
 I muri esterni dell’ateneo, intanto, erano stati tappezzati di volantini in cui il ministro è stato raffigurato come “Padoa-mani di forbice Schioppa, ministro taglia tutto». E molti anche gli striscioni. Su tutti, uno: «Diamoci un taglio, dateci reddito».
 Nonostante le contestazioni, il ministro è riuscito a raggiungere l’aula magna e leggere il suo intervento. «L’università - ha poi spiegato Padoa-Schioppa all’uscita - ha bisogno di più risorse e la Finanziaria ha cercato di rimediare a questa situazione. La carenza di fondi è dovuta al debito pubblico: le risorse di oggi ce le siamo mangiate ieri, per cui è necessario cercare risorse dentro il sistema e, finchè sarò ministro io, agirò in questo modo».
 Subito dopo il rettore dell’Università di Torino, Ezio Pelizzetti, ha chiesto chiarimenti al ministro su una sua critica ai professori universitari (in un articolo apparso sul Corriere, Padoa-Schioppa aveva definito i docenti universitari “una categoria privilegiata”). «Ho fatto l’esempio - ha risposto il titolare dell’Economia - di un ipotetico professore, quello che gli studenti non trovano mai, che non pubblica da anni su nessuna rivista scientifica e fa il minimo delle ore consentite. Questo è un atteggiamento di rendita, ma l’ho fatto e non me ne pento».
 «Le contestazioni degli attivisti a Torino contro il ministro - dice Francesco Caruso, deputato di Rifondazione Comunista - sono legittime forme di dissenso. E non si può zittire il dissenso con il manganello e l’uso della forza».
 «Chi semina rabbia, raccoglie tempesta. E’ un segnale chiaro al govrno - dice Caruso - perchè non si può ancora consentire le politiche di precarietà e di attacco ai diritti sociali. Piuttosto si pensi ad abrogare quanto prima la legge 30 e a dare un reddito garantito a precari e disoccupati». Invece, “solidarietà e sostegno” al ministro sono arrivate dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino (centro sinistra).
 

Questionario e social

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