Giovedì 11 gennaio 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 gennaio 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 49
Con "L'altra faccia di Venere" Eugenia Tognotti racconta la storia della sifilide
Dubbi e paure attorno al "mal francese"
I francesi la chiamavano "male italiano", gli italiani "mal francese", i portoghesi "mal castigliano", i giapponesi "mal portoghese". Per i persiani era il "morbo dei turchi" e per i turchi il "morbo dei cristiani". Il balletto dei nomi andò avanti per oltre due secoli. I medici iniziarono a chiamarla sifilide solo nel 1717, dopo che il poema del medico e astronomo Girolamo Fracastoro ("Syphilis sive de morbo gallico", scritto nel 1521) fu tradotto in inglese e si diffuse. La storia di questa malattia è la storia di incertezze e diffidenze, dubbi e preconcetti. Lo racconta Eugenia Tognotti con L'altra faccia di Venere. La sifilide dalla prima età moderna all'avvento dell'Aids (XV-XX sec.), editore Franco Angeli. L'autrice, docente di Storia della Medicina e Scienze umane all'università di Sassari, ci regala un'indagine di altissimo livello: "Il più approfondito ed esaustivo contributo sull'argomento prodotto dalla storiografia italiana", scrive Giorgio Cosmacini, storico della Medicina, nella presentazione. Eugenia Tognotti ha anche il merito di aprire squarci inediti su costumi, paure e contraddizioni, su uno dei mali più temuti e ripugnanti. Il morbo si manifestò per la prima volta in forma epidemica nell'estate del 1495, dopo la battaglia di Fornovo, tra l'esercito multinazionale di Carlo VIII di Francia, reduce dall'assedio di Napoli, e la lega degli Stati Italiani coadiuvata dalle truppe spagnole di Consalvo di Cordova. L'autrice scrive che "tra i feriti raccolti nel campo di battaglia di Fornovo" di variaprovenienza "un chirurgo militare veneziano, Marcello Cumano, nota le pustole ai genitali che rappresentavano il primo segno del misterioso male". Ma quel teatro di battaglia fu veramente all'origine della terribile malattia? O, come spiega bene il libro della Tognotti, non fu colpa degli equipaggi di Cristoforo Colombo, di ritorno (nel marzo 1943) dal primo viaggio nel Nuovo Mondo? Il medico di bordo, Ruy Diaz de Isla, nel Tractado contra el mal serpentino (pubblicato nel 1539) ritiene che il morbo fosse stato importato da Hispaniola (Haiti) e quindi fu portato in Italia due anni da soldati vittime del contagio. La ricerca con sofisticate analisi su antichi scheletri conferma: la sifilide ha avuto origine nel Nuovo Mondo e il "paziente zero" risiedeva in quella che oggi è la Repubblica Dominicana.
Andrea Mameli  

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
Scuola e famiglia. In preparazione anche un master universitario di 1º livello sulla mediazione dei conflitti 
Un aiuto per genitori e insegnanti 
Budoni, il Comune vara l’équipe socio-educativa e avvia le selezioni 
BUDONI.Genitori e insegnanti meno soli. Ad aiutarli nel ruolo sempre più difficile di educatori e formatori sarà un’equipe socio-educativa voluta dall’amministrazione comunale: figure professionali che saranno a disposizione delle famiglie e dei docenti, ai quali offriranno gli strumenti e il supporto necessario per fronteggiare le problematiche giovanili.
«E’ alle due agenzie educative principali, la famiglia e la scuola, appunto, che il Comune rivolge una particolare attenzione nella programmazione socio-assistenziale del 2007», spiega la dirigente dell’area socio-culturale Vittoria Bogo. Che evidenzia, in particolare, la fragilità del nucleo familiare, spesso alla base del malessere adolescenziale. L’equipe socio-educativa avrà innanzitutto una funzione preventiva con il compito di individuare il disagio, «perchè - sottolinea la dirigente - solo dopo una sua lettura corretta, si può intervenire altrettanto correttamente». L’ufficio sta già predisponendo le selezioni per il personale che si occuperà del servizio -, un operatore sociale e un consulente in ambito psicologico ed educativo -, la cui attività partirà entro gennaio.
 S’inserisce in questo contesto anche un’altra iniziativa promossa dal Comune con la Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli studi di Sassari: l’avvio di un nuovo corso, nel centro didattico universitario di Budoni, che creerà figure professionali che si occuperanno di mediare conflitti e controversie che nascono in seno alla famiglia, e non solo. Il “Master universitario di 1º livello in tecniche di mediazione e procedure alternative di risoluzione delle controversie” è del tutto nuovo, e si propone di formare esperti in analisi e gestione dei conflitti: mediatori, in pratica. A cui si rivolgeranno le parti per risolvere pacificamente le loro controversie, sia quelle che possono insorgere a livello familiare ma anche quelle che nascono in seno all’ambito lavorativo, civile e commerciale (la data di avvio delle iscrizioni è ancora da definire).
 Oltre agli interventi a supporto della famiglia e della scuola, l’amministrazione ha confermato nel Plus (il Piano locale unitario dei servizi alla persona elaborato dai 26 comuni della Provincia, e già approvato in Consiglio), i servizi finora erogati a favore della popolazione: dall’assistenza domiciliare all’asilo nido, dall’assistenza ai portatori di handicap a quella economica per gli indigenti. Servizi per i quali si spenderanno 389 mila euro.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Li Punti, a favore dell’Asvi domani nella chiesa di San Pio X 
Concerto di beneficenza del Coro degli universitari 
SASSARI. Domani 12, nella chiesa di San Pio X, a Li Punti, concerto del Coro degli universitari. L’appuntamento, fissato per le 20, è previsto in favore dell’Avsi, acronimo di Associazione dei volontari per il servizio internazionale, che finanzia progetti di sviluppo in quaranta paesi del mondo. Il Coro, composto da studenti universitari e da altri giovani che hanno in comune la grande passione per la musica, realizza, ogni anno, diversi concerti a sostegno dell’Avsi, un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro, istituita nel 1972 e impegnata in un centinaio di progetti di cooperazione.
 L’associazione Avsi opera da tempo nei settori della sanità, in particolare per la cura dell’infanzia in condizioni di disagio, dell’educazione, della formazione professionale, nell’agricoltura e, inoltre, nella sicurezza alimentare e nell’emergenza a carattere umanitario.
 L’Avsi è riconosciuta dal ministero degli Esteri come organizzazione non governativa di cooperazione internazionale e dall Unicef, Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. È anche un ente autorizzato dal governo italiano a curare le procedure per le adozioni internazionali.
 Il repertorio del Coro universitario spazia in culture musicali di tutto il mondo. Vengono proposti soprattutto canti della tradizione cristiana del Nord e del Sudamerica e quelli delle missioni operanti nei diversi continenti. L’esperienza del Coro, oltre a essere un gesto di gratuità, va interpretata come una possibilità di convivenza educativa che non mette al centro la ricerca delle perfezione tecnica in campo musicale ma l’opportunità di testimoniare, attraverso una grande espressione umana come la musica, la bellezza dell’esperienza cristiana.
 Intanto, tra le sue molteplici iniziative, la parrocchia di Li Punti, guidata da don Costantino Poddighe, ha arricchito, con il contributo del giovane ideatore Antonio Arras, il sito www.sanpioxlipunti.it con l’inserimento sul web di un album con oltre duemila foto riguardanti le attività della comunità parrocchiale del popoloso quartiere.
 Il 17 gennaio verrà reso omaggio, secondo tradizione, a Sant’Antonio Abate, con la festa liturgica che prevede la messa vespertina delle 18 e la processione per le vie del quartiere di Li Punti. Il 20 gennaio, dopo la messa serale delle 18, ci sarà l’accensione del grande falò di Sant’Antonio Abate e la gustosa favata in piazza. (m.d.)
 
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 31
Ingegneria. Tesi sulla pompa di calore impossibile: in facoltà non c'è il gas
«Non posso laurearmi: è tutta colpa dell'Isgas»
Studi arenati perché l'azienda non si decide ad allacciare alla rete il dipartimento
La sua tesi di laurea sullo studio di una pompa di calore alimentata a gas di città è bella che arenata. Da mesi, tre ormai. Non certo per colpa dello studente di Ingegneria in attesa di conseguire il titolo di dottore, che insieme al suo relatore deve testare per conto dell’Università degli Studi di Cagliari questo rivoluzionario sistema di alimentazione dei condizionatori. C’È UN PROBLEMA TECNICO, tanto banale quanto apparentemente insormontabile: la facoltà di Ingegneria non riesce a ottenere dalla Isgas, concessionaria del servizio di distribuzione nelle case dell’aria propanata, l’allaccio alla rete del gas di città. Richieste formali, sollecitazioni verbali e scritte alla società sono cadute nel vuoto. Le rassicurazioni, in particolare dopo il sopralluogo effettuato a novembre dai tecnici Isgas nella facoltà di Ingegneria, nei mesi si sono sprecate ma a tutt’oggi non è stato fatto ancora nulla. Dunque senza l’installazione del contatore e l’allaccio alla rete, indispensabili per vedere all’opera il macchinario e poterne verificare la funzionalità, la facoltà di piazza D’Armi non può effettuare i test e Paolo Corronca, 28 anni, non può sviluppare la propria tesi di laurea. «Nonostante la macchina sia arrivata ormai da diversi mesi », racconta lo studente, «non può essere alimentata per l’impossibilità di avere a disposizione a Ingegneria il gas di città. L’università ha fatto molti solleciti alla Isgas che però non ha ancora provveduto. Verso fine novembre i tecnici sono venuti per un sopralluogo promettendoci che entro una settimana il lavoro sarebbe stato eseguito». DUNQUE TESI FERMA e morale sotto i tacchi: «I mesi passano», aggiunge Corronca, «come il mio entusiasmo per un progetto interessante che però non può ancora prendere concretamente piede». In cosa consiste esattamente? «Come Università abbiamo il compito di sperimentare la possibilità di alimentare i climatizzatori delle case con l’aria propanata anziché con l’en ergia elettrica: se gli esiti fossero positivi un qualsiasi utente con un contratto base dell’Enel da tre chilowatt potrebbe accendere il condizionatore in estate senza il pericolo, anzi la certezza, che salti la luce». Conclude con un appello alla Isgas Paolo Corronca: «Mi auguro che al più presto il problema possa essere risolto e potermi così laureare senza ulteriori ritardi». Ora il giovane laureando aspetta che qualcuno si faccia vivo nel più breve tempo possibile. Così da coronare velocemente il suo sogno: laurearsi. Certo, Isgas permettendo.
Edoardo Pisano

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie