UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 5 settembre 2007

Mercoledì 5 settembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 settembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 3 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Pagina 106 – Cultura estate
Incontri
Monteponi, il progetto di recupero della zona, la Sardegna
Jacques Herzog, le solide visioni di un architetto
   
Poetico, come le sue visioni sulle miniere del Sulcis. Una poesia di immagini che Jacques Herzog ha disegnato nel rapporto tra la tradizione locale, il paesaggio e la consapevolezza dell’attualità. Con precisione, freddezza e professionalità, l’architetto svizzero Premio Pritzker nel 2003 ha stregato centinaia di studenti e curiosi che lunedì sera si sono radunati a Cagliari per conoscere il suo progetto di riqualificazione del villaggio minerario di Monteponi, nell’ambito della Festarch, il primo festival di architettura in Sardegna. Non è comune avere in città una “starchitect”, così vengono definiti i membri del club degli architetti più famosi del mondo. Ma Herzog è forse il più schivo. Ha voluto che tutte le luci dell’aula magna delle facoltà di Ingegneria fossero spente, per far concentrare l’attenzione sui progetti. E poco gli importava se telecamere e macchine fotografiche erano puntate sul suo viso. In un’ora ha saputo riassumere, con discorsi precisi ed espressi in un inglese semplice e comprensibile, i concetti fondamentali.
Tra questi la necessità di fuggire dal turismo dei grandi hotel uguali in tutto il mondo, o delle avventure patinate della Costa Smeralda, per valorizzare un turismo consapevole, adattato alla scala locale e rispettoso delle dimensioni territoriali acquisite nella storia. Ma questo non è da solo capace di risollevare un’area piegata dalla disoccupazione. Per Herzog la formula giusta è un mix di cultura, residenza, piccole imprese e negozi. Per far comprendere le suggestioni di Monteponi è passato attraverso i progetti di musei in giro per il mondo, così da allacciare dei collegamenti progettuali con la visione sarda. L’esperienza ai massimi livelli dell’architettura si è dimostra nella dimensione quasi familiare degli spazi del museo di Southampton o del Goya di Saragozza. Il rapporto tra il vecchio e il nuovo è emerso prepotente nella prima Tate Modern di Londra o nella Filarmonica di Amburgo. Progetti affascinanti, alcuni di questi stanno cambiando il panorama della più grandi capitali. Infine, ha espresso un pensiero rivoluzionario: in una società della conoscenza, dove le telecomunicazioni riducono la scala dei movimenti, la Sardegna può riacquistare un ruolo di centralità per il Mediterraneo e l’Europa.
Stefano Cortis
 
 2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 33
Alghero Impennata di iscrizioni
Studenti in fila per la Facoltà di architettura
 
Tutti pazzi per l’Architettura mediterranea. Oltre trecento domande per cento posti disponibili. Aumenta la richiesta di iscrizioni alla facoltà universitaria di Alghero. Rispetto allo scorso anno, le domande per i tre corsi di laurea sono incrementate del cinquanta per cento. Particolare successo ha avuto il nuovo corso di Design per i cui 30 posti disponibili (dei quali nove riservati agli extracomunitari) sono giunte 116 domande. Una conferma che non sorprende più di tanto. I corsi attivati dalla facoltà algherese, presieduta da Giovanni Maciocco, sono considerati tra i più validi in Italia. C’è la laurea specialistica in Architettura, quest’anno ha dato alla luce i primi laureati, quella in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale e la laurea in Scienze dell’architettura, aperta anche agli studenti lavoratori: 55 banchi per chi può frequentare solo la sera. Poi il master in Pianificazione e politiche per l’ambiente realizzato in collaborazione con le Università di Venezia e di Barcellona. E da quest’anno infine il nuovo corso di laurea in Designer, una novità nel panorama dell’offerta universitaria della Sardegna. L’alta qualità dei docenti, tra cui diversi professionisti di fama internazionale che insegnano ad Alghero per tutto l’anno accademico, attira centinaia di studenti, in esubero rispetto ai posti disponibili. Il progetto formativo è organizzato in bimestri, un modello inedito in Italia, ma non all’estero dove i più prestigiosi politecnici lo adottano già da tempo. I ragazzi sono seguiti da tutor, uno ogni quindici studenti, per garantire un monitoraggio continuo e non è un caso che degli oltre 500 iscritti quasi tutti siano in regola con gli esami. I corsi sono tenuti da professionisti provenienti da tutto il mondo. Per tutte queste ragioni la facoltà di Architettura della Riviera occupa i primissimi posti nel ranking delle università italiane. Tutto è pronto quindi per la sesta annata di immatricolazioni della facoltà: la prova di ammissione si è tenuta lunedì scorso e gli idonei avranno la possibilità di conoscere la struttura, i servizi, il modello didattico, le materie e i contenuti dei corsi durante l’incontro di orientamento che si terrà il 17 settembre nei locali dell’ex Asilo Sella. Fino al 14 settembre, invece, sarà possibile iscriversi alla laurea specialistica (biennale) in Pianificazione e politiche per l’ambiente organizzata in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia e l’Universtat Autònoma de Barcelona. Trentanove i posti disponibili senza test di ammissione.
Caterina Fiori

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualità
IL COMMENTO 
Non mi sembra male l’idea di studiare
di Vittorio Emiliani
 
 La nostra scuola è da anni sotto accusa. I governi di centrosinistra e di centrodestra che si sono succeduti non hanno certo concorso a risolvere questo stato di crisi ormai lontano. Anzi. Gli interventi dei governi Berlusconi, all’insegna della neo-retorica delle tre I (informatica, inglese e impresa), hanno prodotto svariati effetti negativi accrescendo la confusione didattica e determinando, per esempio, il collasso degli istituti tecnici ormai disertati perché ritenuti di serie C rispetto ai Licei.
 Ma anche in precedenza talune “riforme” avevano causato guasti: si pensi soltanto alle lauree “brevi” (che nessuna impresa considera valide). Più in generale, la scuola materna (dove c’è) ha mantenuto in Italia una buona graduatoria europea, quella elementare ha resistito persino ai tre maestri, quella media è notevolmente decaduta e la media superiore, divenuta (com’era necessario) scuola di massa, è stata colpita in parti vitali dal lassismo e dall’abbandono della meritocrazia, seguiti, adesso, da forme di selezione anche dure, inaugurate da singoli presidi e istituti. Fra lo sconcerto di alunni e famiglie abituate a climi “dolci” e, diciamolo, a riversare sui docenti ogni responsabilità. Su questo punto non c’è riforma possibile. Bisogna che i genitori se ne rendano conto da sé e ridiventino educatori co-responsabili.
 L’attuale governo e il ministro Fioroni per esso cercano ora di dare un assetto più realistico, più raccordato alla società di oggi. La centralità della persona sarà “il soggetto e l’oggetto del nostro nuovo percorso formativo”, con tre grandi aree disciplinari: linguistico-artistico-espressiva, storico-geografica, matematico-scientifico-tecnologica, puntando alla interconnessione dei saperi. Si tratta di dare ai bambini e ai ragazzi le “chiavi per apprendere ad apprendere”. Fioroni non può certo dire che si torna al passato, alla didattica dei padri. Però, di fronte ad un popolo di giovani che, ad esempio, sa assai poco di matematica e la considera la “bestia nera” rivaluta le tabelline di lontana e però scolpita memoria. Al pari della grammatica della quale qualcuno ha creduto di poter fare a meno per conoscere a fondo e per maneggiare a dovere la propria e le altrui lingue.
 Internet? Strumento utilissimo, ma servono strumenti culturali. Si pensa di aver risolto con la tecnologia i problemi del sapere e invece non si è risolto un bel nulla. Alla fin fine, da qualunque parte si rigiri il problema, resta fondamentale un punto: studiare bisogna, in modo moderno, “divertente”, vario fin che si vuole, ma studiare, studiare e studiare, come raccomandava Antonio Gramsci.
 Se si vuole conquistare uno spessore elevato di cultura generale e, con esso, le chiavi di nuovi apprendimenti e di molteplici specializzazioni. In una sorta di rieducazione permanente.
 
 

Questionario e social

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