Lunedì 3 settembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 settembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Prov Medio Camp Pagina 19
san gavino
Scoperto dai restauratori
Dietro l’altare il prezioso retablo del Cinquecento
 
Dietro un altare del Seicento, collocato nella chiesa di Santa Chiara, a San Gavino, si nascondeva un tesoro. Per la precisione, un retablo che potrebbe essere opera del Maestro di Castelsardo, uno dei più celebri pittori la storia dell’arte in Sardegna. Lo hanno scoperto i restauratori del laboratorio Giovanni Battista Asuni di Sinnai quando hanno smontato il seicentesco altare delle Meraviglie per procedere alla pulizia e ai relativi trattamenti. Dietro le tavole si nascondeva un retablo del primo Cinquecento, smembrato e poi riutilizzato per realizzare l’altare ligneo.
Il dipinto, che pian piano viene alla luce con il restauro, è realizzato su tavola e le parti che sono state rinvenute fanno parte della predella. I soggetti dipinti sono i 12 apostoli, divisi nelle tavole in copie di due. Manca invece la tavola centrale.
«Dai resti della predella - spiega Enrico Pusceddu, ricercatore dell’Università di Cagliari che ha visionato l’opera - si può desumere la misura complessiva del retablo che si attesta sulle dimensioni di quelli del Sant’Eligio del Maestro di Sanluri, del retablo di Villamar del Cavaro o del retablo di Tuili del Maestro di Castelsardo. Stiamo parlando di opere larghe sui 3,60 metri ed alte intorno ai 5 m. La mano dell’autore è di ottima qualità e s’inserisce appieno nel contesto storico artistico della Sardegna tardo-gotica».
Con questa opera San Gavino si inserisce degnamente in una sorta di circuito dei retabli del Medio Campidano, unendosi idealmente a Tuili, Villamar e Sanluri. Ma per completare il restauro sono necessari almeno altri 22mila euro mentre altre risorse sono necessarie per mettere in sicurezza ed esporre le tre tavole all’interno della chiesa di Santa Chiara o in un’altra sede adeguata. Per questo motivo il Comune, che in cassa può disporre solo di 6 mila euro, lancia un appello agli imprenditori locali perché contribuiscano al restauro del retablo.
L’assessore alla cultura Marco Pisu si sta impegnando per impedire che l’opera venga trasferita altrove: «Il rischio - spiega - è che l’opera finisca al museo diocesano di Ales o alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari. Per noi è fondamentale poterla esibire a San Gavino, in modo che diventi, attraverso un’adeguata promozione, un’attrattiva che si aggiunge alle statue lignee del Lonis in Santa Chiara, al Pantheon degli Arborea, al Museo Etnografico, al costituendo Museo delle Due Fonderie». Insomma un capolavoro del Maestro di Castelsardo da difendere a tutti i costi .
Gigi Pittau
 
 2 – L’Unione Sarda
Cultura Estate Pagina 107
C’è Jacques Herzog stasera a Cagliari
 
Una lectio magistralis sul villaggio minerario di Monteponi. Svolta da uno dei più prestigiosi architetti al mondo: lo svizzero Jacques Herzog, Premio Prizker 2001 (come dire il Nobel dell’Architettura). L’appuntamento è per le 17,30 di oggi nell’aula magna della facoltà di Ingegneria di Cagliari. L’incontro con Herzog, che parlerà del progetto di valorizzazione di cui è autore con il suo studio di Basilea Herzog & de Meuron è uno dei momenti più attesi del seminario sulle aree minerarie del Sulcis, promosso dall’Alta Scuola Politecnica in collaborazione con la Regione, la facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, Festarch ed Ersu. Così, dopo il festival che ha registrato a fine giugno una partecipazione record di spettatori (trentamila) e ha richiamato a Cagliari e Alghero architetti del calibro di Rem Koolhaas e Paulo Mendes da Rocha, oltre a decine di studiosi, artisti e designer da tutto il mondo - la Sardegna è oggi avviata a diventare uno degli snodi internazionali dell’architettura contemporanea. Una sfida raccolta proprio da Festarch che dopo la grande manifestazione negli affascinanti spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi ha seguito il filo tematico di “Scrivere il paesaggio” e ha promosso il più importante evento del seminario. A seguire il corso sul recupero economico, ambientale e paesaggistico delle aree minerarie del Sulcis che si concluderà domani al Teatro Nanni Loy dell’Ersu e nella facoltà di Ingegneria sono dal 30 agosto 150 tra migliori laureandi dei Politecnici di Milano e Torino. Selezionati dall’Alta Scuola Politecnica e coordinati da Stefano Boeri, con Michele Brunello, Barbara Cadeddu, Massimo Faiferri, Camilla Ponzano e Salvatore Porcaro.
Durante il seminario, coordinato da ricercatori delle facoltà di architettura di Cagliari e Milano, gli studenti dell’Alta Scuola Politecnica sono stati chiamati a riflettere sulle diverse angolature dalle quali è possibile guardare al recupero delle aree: geologica, tecnologica, ambientale, turistica, di progettazione del paesaggio costiero, di esecuzione dei lavori. Per cinque giorni, hanno ricostruito la vicenda e gli scenari aperti dalla riprogettazione di questo straordinario tratto di costa mediterranea grazie al contributo di esperti, protagonisti e testimoni. Tra questi il sociologo Aldo Bonomi, che si è occupato di politiche di rilancio dell’imprenditorialità giovanile, e appunto Herzog che dopo la sua lectio, aperta al pubblico, converserà col presidente della Regione Soru, e con Stefano Boeri, direttore artistico di FESTARCH e coordinatore del seminario.
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 23
Sassari
Gli infermieri scontenti dell’azienda mista
 
L’azienda sanitaria è diventata mista ma ancora ci sono tanti problemi organizzativi. Lo denuncia la federazione sindacati indipendenti guidata da Mariangela Campus.
In una nota inviata all’amministrazione della Asl la responsabile territoriale denuncia che «nonostante le promesse ai dipendenti che sono passati dai reparti universitari a quelli ospedalieri non è stata pagata la maggiorazione dell’indennità notturna che dovrebbe essere pagata due volte all’anno: una volta a febbraio ed una volta all’agosto. Questo crea una disparità di trattamento economico con quelli che già da tempo sono dipendenti ospedalieri».
Il sindacato FSI ha già chiesto da tempo spiegazioni alle servizio personale dell’azienda il quale peraltro ha garantito che si sarebbe trattato di una "svista tecnica". «In ogni caso - continua la nota del sindacato - i soldi per questa maggiorazione sono stati già stanziati in quanto previsti dall’azienda già dal mese di maggio. Sarebbe opportuno un intervento degli amministratori per porre fine a questa disparità economica che riguarda qualche centinaio di lavoratori».
P. P. 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Cultura e Spettacoli
Festarch continua: oggi lectio magistralis di Herzog 
L’architetto svizzero illustrerà il progetto di recupero per le miniere di Monteponi 
 
CAGLIARI. La Sardegna, luogo di trasformazione e in trasformazione, che già ospita un gruppo di opere eccellenti di architettura moderna, è oggi avviata a diventare uno degli snodi internazionali dell’architettura contemporanea. Una sfida raccolta da Festarch, il primo festival di architettura svoltosi a Cagliari dal 29 giugno al primo luglio scorsi, che ha registrato la partecipazione record di oltre 30.000 spettatori e ha portato in Sardegna architetti del calibro di Rem Koolhaas e Paulo Mendes da Rocha, vincitori del premio Pritzker (è considerato il premio Nobel dell’architettura) rispettivamente nel 2000 e nel 2006, oltre a decine di studiosi, artisti e designer da tutto il mondo.
 Seguendo ancora il filo tematico di «Scrivere il paesaggio», Festarch aggiunge una nuova, importante tappa al suo percorso: oggi pomeriggio l’architetto svizzero Jacques Herzog, premio Pritzker 2001, terrà a Cagliari una lectio magistralis sull’area mineraria di Monteponi (Iglesias) e sul progetto di recupero su cui sta lavorando con il suo studio (Herzog & de Meuron).
 L’appuntamento, alle 17,30 nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, rientra nell’ambito del seminario sulle aree minerarie del Sulcis (in corso a Cagliari fino a martedì) promosso dall’Alta Scuola Politecnica in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, la facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, Festarch e l’Ersu (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario).
 Al termine della sua lezione magistrale, aperta al pubblico con ingresso gratuito, Jacques Herzog converserà con Renato Soru, presidente della Regione Autonoma della Sardegna, e con Stefano Boeri, direttore artistico di Festarch e coordinatore del seminario.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualità
Nel nostro paese evitabili 40mila morti l’anno 
Diabete, con un nuovo farmaco meno complicanze cardiache 
 
ROMA. Lo studio più vasto mai condotto sulla forma più comune di diabete, quella di tipo 2, ha dimostrato che un farmaco noto per combattere l’ipertensione riduce del 14% le morti per diabete. Per gli esperti riuniti a Vienna, nel congresso della Società Europea di Cardiologia, questo dato fa considerare da un nuovo punto di vista una malattia che nel mondo ha ormai raggiunto le dimensioni di un’epidemia, con 246 milioni di casi (tre dei quali in Italia): il diabete non è più una malattia del metabolismo e diventa una malattia cardiovascolare. Il dato, pubblicato on line sulla rivista The Lancet, è il risultato dello studio Advance, è il più vasto mai condotto sul diabete di tipo 2 (non insulino-dipendente), la forma più comune della malattia, con il 90% dei casi. Ha infatti coinvolto 11.140 pazienti, reclutati in 215 centri di 20 Paesi (fra cui l’Italia) in Asia, Australia, Europa e Nord America. Per un coordinatore dello studio Advance, John Chalmers, dell’università di Sydney, se i risultati dello studio «si applicassero anche solo alla metà dei diabetici di tutto il mondo, si potrebbero evitare nei prossimi cinque anni oltre un milione di morti». E in Italia, «si potrebbero salvare circa 40.000 vite l’anno», ha detto il cardiologo Roberto Ferrari, primo italiano presidente eletto della Società Europea di Cardiologia. Il farmaco, ha dimostrato di poter ridurre del 14% la mortalità dovuta alla malattia in generale e del 18% la mortalità dovuta alle complicanze cardiovascolari. In Italia il farmaco utilizzato nello studio Advance è in uso da tempo come ipertensivo e può essere prescritto dal medico di famiglia.

Questionario e social

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