Martedì 4 gennaio 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 gennaio 2005
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Rassegna Stampa di martedì 4 gennaio 2005
1 – L’Unione Sarda
Pagina 8 – Cronaca regionale
Matricola Soru: pochi esami, tanti flop
Università e mondo produttivo sul primo semestre della Giunta
La matricola Renato Soru deve presentarsi agli esami, il rodaggio non può durare all'infinito. L'invito al governatore della Sardegna arriva dal mondo universitario e, con identica urgenza, da quello delle imprese e dei commercianti. Che, fatto salvo il lungo apprendistato del presidente, chiedono qualcosa di concreto e non risparmiano valutazioni su quanto fatto e non fatto in questa prima tranche di governo regionale. Iniziamo dalla Confindustria che scrive un trenta nel libretto di Soru per la trattativa sul prezzo del latte ovino. Ma registra anche tre clamorosi flop: voto molto al di sotto del 18. Lo dice il presidente Gianni Biggio. «In questi mesi sono stati aperti molti fronti. Su alcune questioni non siamo affatto d'accordo. Iniziamo dal Dpef: carico di elementi politici ma vuoto di contenuti economici. Aspettiamo il bilancio per vedere quali sono i reali orientamenti dell'esecutivo dopo lo stop su alcune partite». Governatore bocciato anche in materia coste. «Non possiamo condividere le scelte fatte da questa Giunta. E vero che c'era la necessità di organizzare lo sviluppo urbanistico delle coste, ma quel decreto comporta soprattutto il blocco di attività economiche e produttive che non sono affatto da tenere in secondo piano». Altro esame non superato per la Confindustria è quello sulla politica industriale, «chimica, industria metallurgica e questione energetica». Per Biggio le urgenze sono tante «l'anno bisesto è finito», dice e «ora bisogna rimboccarsi le maniche. Subito le agenzie regionali di sviluppo». E poi direttive precise sulla funzione della Sfirs. «Ormai non si può più attendere», attacca Diego Casu, presidente Api Sarda. «Sono necessari fatti concreti». Il riferimento è per esempio allo sportello unico per le attività produttive. «Avevamo concesso sei mesi». Tempo scaduto. Alberto Verona, patron della discoteca Sottovento di Porto Cervo, liquida il primo semestre con uno sconsolato «un disastro in tutti i settori». E spiega: «Non sono affatto contento, per quello che ho potuto notare, questi sei mesi sono stati negativi per le scelte fatte». Meno catastrofico il presidente provinciale della Confcommercio della provincia di Cagliari, Giancarlo Deidda: «È passato poco tempo per qualsiasi valutazione. I primi segnali sembrano promettenti. Per il comparto del commercio le nostre strutture hanno lavorato con l'amministrazione regionale per varare la legge sul commercio. Certo, non è ancora il toccasana di tutti i mali, sarà certamente perfettibile, vedremo nelle prossime settimane». Università Il rettore di Cagliari, Pasquale Mistretta, in veste istituzionale parla di semestre positivo: «Il presidente Soru e l'assessore alla Sanità Nerina Dirindin, sono riusciti a concretizzare una vicenda che durava da tempo. Mi riferisco al protocollo Università-Regione per la nuova azienda sanitaria, abbiamo avuto un rapporto di stima reciproca e di agilità nel portare avanti le varie fasi». Debito del Policlinico universitario: «Abbiamo chiuso una lunga vertenza sul debito regionale pregresso dovuto al Policlinico. Seguo con attenzione», aggiunge, «la vicenda della formazione dei giovani al di fuori del sistema scolastico e condivido la linea del presidente improntata a fare ordine e chiarezza. Credo inoltre che la prossima finanziaria ci consentirà di avere risposte concrete su molti problemi della ricerca. Bene anche per il parco scientifico di Pula «attorno al quale si stanno muovendo risorse importanti. La Regione sta dando un taglio chiaro per raggiungere obiettivi di impresa e di occupazione». Meno ottimista quando invece parla da cittadino. «Come Pasquale Mistretta invece non nascondo di avere qualche perplessità. La legge delle coste, per esempio, non mi convince affatto. Due chilometri sono una formula astratta, valida solo perché nessuno si lamenti e tutto abbia un uguale trattamento. In realtà però la Sardegna si diversifica. Non ha senso parlare di due chilometri tout court mentre andrebbe fatto un discorso più reale, calato nelle diverse realtà costiere. Infine noto molte difficoltà di assestamento nel rapporto tra presidente, giunta e consiglio». Anche per il rettore di Sassari, Sandro Maida parlare di bilancio è ancora prematuro. «Troppo presto anche se i segnali mi sembrano di buon auspicio. Tante le iniziative avviate e colpisce anche in questo senso la grande celerità e la forte determinazione dimostrata da questo esecutivo. Seguo con particolare speranza e fiducia», aggiunge il rettore, «quelle iniziative rivolte all'università, sia nel settore della formazione e della ricerca, che in quello della sanità. Sono stati firmati i protocolli di intesa nell'ottobre scorso per la formazione e per l'assistenza e c'è un impegno ufficiale a definire entro sei mesi, la costituzione delle aziende mista ospedaliere universitaria, presupposto fondamentale per una più qualificata formazione di ricerca e assistenza nel settore della facoltà di medica e non solo». Attesa dunque. Le altre sessioni di esame sono molto vicine: non passare gli esami significa andare fuoricorso.
Roberto Ripa
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Regione
 «Così valorizziamo la cultura sarda»
 Due milioni di euro di investimenti, quasi la metà alla scuola
 
 CAGLIARI. La giunta regionale ha approvato un piano di interventi articolato per la tutela e la valorizzazione della lingua sarda «nel rispetto - è detto in una nota - degli impegni presi nel programma di governo». Su proposta dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Elisabetta Pilia, sono stati approvati diversi interventi previsti dalla legge regionale in materia per uno stanziamento complessivo di oltre 2 milioni di euro.
 Un finanziamento di 910.000 euro è destinato a sostenere progetti didattici realizzati nelle scuole di ogni ordine e grado: «La giunta vuole contribuire a educare le nuove generazioni, perchè riconoscano il valore della lingua sarda e diventino depositarie di questo patrimonio. Si punta, in particolare, sulle iniziative didattiche che promuovono l’uso del sardo a scuola, ispirandosi al principio di un’educazione bilingue. Ritengo prioritario e significativo - ha spiegato l’assessore - che un marcatore fondamentale dell’identità sarda, qual è la lingua, sia affidato ai giovani, che devono conoscere la cultura sarda, ma se è possibile anche parlare in sardo. Per questo abbiamo investito sui progetti scolastici».
 Tra le iniziative avviate c’è la predisposizione di un Manuale per l’insegnamento e l’apprendimento della lingua sarda nelle scuole elementari. Uno strumento che sarà messo a disposizione di tutti gli insegnanti attraverso il progetto Marte (il sistema integrato di messa in rete di tutti gli istituti). Un finanziamento di un milione di euro è destinato a Università, istituzioni scolastiche, enti locali, associazioni culturali impegnate in progetti di tutela e valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale sardo. Per l’assegnazione di contributi è stata data priorità ai progetti finalizzati a ricerca e studio sui centri storici della Sardegna; raccolta di materiali sulla tradizione orale e musicale, materiale fotografico, filmico e multimediale relativo al mondo sardo contemporaneo; raccolta, catalogazione e archiviazione della documentazione storica della Sardegna, custodita negli archivi regionali, in quelli italiani ed esteri. E ancora organizzazione di premi letterari finalizzati alla trasmissione dei contenuti della cultura sarda. Particolare attenzione è stata poi concessa ai progetti che utilizzino come lingua ufficiale quella sarda, utilizzata anche per organizzare eventi e manifestazioni di supporto, o promuovano produzioni e concorsi musicali in varietà linguistiche tutelate dalla legge.
 La giunta ha anche promosso la realizzazione dell’Atlante toponomastico sardo: il progetto prevede il censimento e la catalogazione di tutti i toponimi della Sardegna, per preservare e conservare questo patrimonio. Sarà anche finanziato un progetto per la predisposizione di un repertorio linguistico dei sardi, con l’obiettivo di rilevare il lessico utilizzato in ciascuna comunità. I dati saranno successivamente informatizzati e messi a disposizione dei cittadini. Contributi sono stati concessi per attività socio-culturali (in particolare quelle di promozione della lingua sarda all estero, come corsi organizzati nell Università di Stoccarda) e attività informative e divulgative, che riguardano la pubblicazione di periodici per gli emigrati.
 
 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
 Biblioteca Militare. Oasi culturale per gli appassionati delle strategie dei condottieri e non solo
 Garibaldi nel Forte di San Filippo
 Un chilometro di scaffali per custodire dodicimila volumi
 
 CAGLIARI. Allo studioso basta poco per tuffarsi dentro storiche battaglie che hanno segnato la storia italiana, europea e mondiale e fatto la fortuna di grandi generali, Giuseppe Garibaldi e Napoleone Bonaparte su tutti. Un ampio locale silenzioso, un computer per ricercare in pochi secondi l’opera desiderata. Il resto lo fanno gli autori del libro, i rapporti militari, le carte geografiche e topografiche, i diari di guerra. Tutto questo si trova nella Biblioteca Militare di Presidio, oasi di studio, consultazione e lettura ormai da diversi anni a disposizione dei cittadini, meta preferita di universitari e dottorandi di ricerca. I misteri militari, i segreti di grandi e imprevedibili vittorie e sconfitte in questo santuario culturale - sistemato nel “Forte San Filippo”, in viale Buoncammino, di fronte alla caserma della Polizia di Stato - vengono finalmente spiegati. Tra i 12.187 volumi ospitati in un chilometro di scaffali, un prezioso libretto di 247 pagine - “L’uomo che non fu mai”, scritto da Ewen Montagu - racconta le vicende che, durante la seconda guerra mondiale, portarono per qualche mese la Sardegna sui tavoli degli Stati Maggiori anglo-americani per depistare e far credere ai tedeschi che l’invasione dell’Italia sarebbe partita dalla nostra isola e non dalla Sicilia. Un’azione militare mai avvenuta, comunque battezzata dal controspionaggio col nome di “operazione zolfo”. “Operazione carnetritata” è il nome della messinscena per far ritrovare ai tedeschi un cadavere con in tasca alcune informazioni sull’imminente invasione dalle coste sarde. Un libro autobiografico ormai raro, perciò ricercato dagli storici di professione impegnati nella ricostruzione del ruolo avuto dalla Sardegna durante l’ultimo conflitto.
 Nella Biblioteca Militare di Presidio sono rubricate 32 materie/argomenti: dalla storia generale a quella militare, dalle colonie alle armi, passando per tutto quel che si deve sapere sulle tre armi fondamentali (Esercito, Marina e Aeronautica) e sui corpi militari specialistici (cavalleria, artiglieria, genio e trasmissioni). Ovviamente la storia generale con i suoi 3250 volumi è la più presente,anche se la palma dell’interesse va ai 2500 libri che raccontano la storia militare: 82 risalgano al XVIII secolo, 482 sono dell’Ottocento. 370 volumi(24 del’700 e 261 dell’800) svelano i segreti dell’arte militare. Tra questi spicca l’opera settecentesca lo “Stato militare dell’impero Ottomano”
 Custode di questo patrimonio storico oltre, ovviamente, il Comando Militare della Sardegna, è il maresciallo Adriano Pilia, da diversi anni direttore della Biblioteca di Presidio. Riceve i lettori, fa compilare la scheda d’ingresso, registra la richiesta, consegna il libro, aggiorna il patrimonio librario. Operazioni che nel 2004 ha ripetuto più di 200 volte. Ma i frequentatori di questo polo culturale sfiorano e in qualche caso superano le 300 unità: 394 nel 1998, 580 nel 1999, 249 nel 2000. 320 nel 2001, 227 nel 2002. Il maresciallo mostra orgoglioso le sue “creature” di carta, soprattutto i 113 libri del’700. «Riguardano - spiega Adriano Pilia - storia e arte militare, fortificazioni e architettura. Sono 1833 i volumi editi due secoli fa: parlano di storia (717), storia militare (489), geografia (98), biografie, discorsi parlamentari (45)».
 C’è bibliografia sufficiente per ponderose tesi di laurea su due personaggi storici di rilevante interesse: Napoleone Bonaparte messo a nudo da 108 libri e Giuseppe Mazzini 106 volumi.
 Il viaggio dentro il tesoro librario del “Forte San Filippo” è completato da 25 riviste che danno 4000 fascicoli. I regolamenti militari succedutisi nel tempo sono 1500, mentre la Gazzetta Ufficiale non perde un colpo dal ’48. (m.g.)

LA SCHEDA Voluta nel 1799 da Carlo Emanale IV per la formazione dei suoi ufficiali, la Biblioteca si avvale inizialmente di un fondo preesistente costituito da Vincenzo Sulis, capo delle milizie popolari sarde nel 1794.
 La fondazione con tutti i timbri regi si ha nel 1856 per volontà di Vittorio Emanuele II, ispirato dal suo Ministro della Guerra, Alfonso La Marmora.
 Inizialmente viene sistemata nella caserma “Carlo Alberto”, quindi trasferita nella casermetta Boyl, in via Porcile, dove il 13 maggio 1943 è gravemente danneggiata dai bombardamenti, che portano alla perdita di oltre 3000 volumi, mentre altri 2100 finiscono dispersi durante le operazioni di recupero. L’opera dell’aiutante di battaglia, cavalier Ernesto Sanna, consente di salvare buona parte del patrimonio librario.
 Riordinata ex novo, la Biblioteca di Presidio nel 1947 trova ospitalità nel Distretto militare, quindi nuovo trasloco nell’ex caserma Carlo Fadda, dove oggi funziona il Tribunale Militare.
 Infine dal 1992 nell’attuale sede del Forte S: Filippo costruito negli anni 1726-1733 dall’ingegnere militare De Vincenti. (m.g.)

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