Venerdì 7 gennaio 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 gennaio 2005
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Rassegna Stampa di venerdì 7 gennaio 2005
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
 «Zidda chiede tanti finanziamenti che ha già e non ha saputo spendere»
 
SILVESTRO LADU (*)


Il giro propagandistico a Nuoro dell’assessore regionale dei Lavori Pubblici Mannoni, accompagnato dal sindaco di Nuoro Zidda, è stato una offesa al buon senso e soprattutto alla verità. L’assessore ha promesso di finanziare una serie di progetti, che in parte sono già finanziati, mentre per l’altra parte si fa riferimento a possibili interventi con fondi sull’Asse 6 del Por, aventi altre finalità. L’assessore dovrebbe sapere dove reperire i fondi. Anche se sono convinto che non lo farà. Infatti, sinora più che nel dare, è impegnato nel tagliare i finanziamenti già assegnati alla provincia di Nuoro. Comunque, su questo tema avremo modo di confrontarci in sedi più appropriate. Era lecito pensare che la visita dell’assessore Mannoni nel capoluogo, avesse la finalità di dare una sonora tirata di orecchie al sindaco, reo di non essere stato in grado di spendere i fondi regionali che ha da tempo a disposizione.
 Perchè Zidda chiede i finanziamenti dei progetti relativi all’asse attrezzato, alla sistemazione della strada Nuoro-Lollove e alla pedemontana di Monte Jacca, quando da anni questi fondi giacciono non spesi nelle casse del Comune? Perché si lamenta della situazione dei parcheggi, quando tre anni fa il Comune di Nuoro (unico capoluogo di provincia in Sardegna) non presentò la domanda per partecipare allo specifico bando regionale? Perché si parla ancora di campus universitario, sapendo che questo è già stato finanziato dalla precedente Giunta regionale e, invece, non si accelerano le procedure per la sua definizione? Perché non si appaltano i lavori?
 Anche il progetto relativo ai lavori per l’ingresso alla città di Nuoro dalla 131 DCN, era già stato inserito nell’Apq dalla precedente amministrazione regionale.
 Sul Tribunale, meglio sarebbe stendere un velo pietoso. Non solo per la perdita da parte del Comune dei finanziamenti ministeriali ma, soprattutto, per l’incapacità di trovare soluzioni alternative serie e percorribili. Oggi il sindaco chiede quei parcheggi Silos che rifiutò quando il sottoscritto, da assessore regionale dei Lavori Pubblici, glieli propose unitamente all’ampliamento del Tribunale.
 In merito poi ai seicentomila euro (gli unici) assicurati dall’assessore Mannoni, senza tenere in debito conto che su questi fondi esisteva già un impegno precedente, mi pare che davvero siano poca cosa, non certo da sbandierare come risultato spendibile. In questi anni il solo assessorato dei Lavori Pubblici regionale della precedente legislatura, ha impegnato per la provincia di Nuoro oltre mille miliardi di vecchie lire (ben altra cosa rispetto alla miseria che propone l’attuale Assessore Mannoni) molti dei quali sono destinati alla città di Nuoro. La centralità di cui si parla, questa Città l’ha persa per altre motivazioni dovute anche alle responsabilità dei suoi amministratori. Nuoro è l’unico capoluogo di provincia in Sardegna ad essere in calo demografico. Perché? Quali sono i progetti di sviluppo e di rilancio di questa Città che in passato, giustamente, è stata definita l’Atene sarda?
 Come rappresentante di questa Provincia, sono molto preoccupato per l’inarrestabile decadenza della città di Nuoro che danneggia tutti indistintamente. Sarebbe più opportuno che il Sindaco Zidda si occupasse dei veri problemi della Città e facesse almeno una cosa importante prima della fine del suo mandato, come ad esempio approvare il PUC che rimane il vero strumento di programmazione economica e sociale del territorio.
 Una prima risposta sarà la fine dell’emorragia dei suoi abitanti verso i comuni vicini e le zone costiere, e non solo per la ricerca di nuove aree edificabili che a Nuoro non si trovano. Mi rendo, però, conto che la guerra in atto per il governo e sottogoverno della Città, impedisce a lui e alla sua coalizione di guardare un po’ più lontano.
(*)Presidente gruppo Forza Paris nel Consiglio regionale
2 – Corriere della Sera
Formigoni candida Tognoli per gestire il Policlinico
L’ex sindaco verso la presidenza della Fondazione Il primo progetto? La ricostruzione dell’ospedale
Carlo Tognoli potrebbe essere il primo presidente della nuova Fondazione Policlinico. A candidarlo a questo incarico è il presidente della Regione Roberto Formigoni, cioè il principale artefice, insieme con il ministro Girolamo Sirchia, proprio della trasformazione del Policlinico in Fondazione. La candidatura di Tognoli sarà ufficializzata entro un paio di settimane insieme a quelle degli altri sette membri del nuovo consiglio di amministrazione che sarà composto da tre rappresentanti della Regione, tre del ministero della Salute, uno del Comune di Milano (con ogni probabilità Piergiorgio Sirtori, già direttore sanitario dell’ospedale) e uno della Curia (quasi certamente Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica). Il consiglio eleggerà al suo interno il presidente e Formigoni ha avviato da tempo un pressing sugli altri «soci» per affidare la guida dell’Ente appunto a Tognoli. Il Policlinico è il primo esempio italiano di fondazione ospedaliera, una fondazione nata grazie a un accordo di programma fra Regione e Ministero che ha dato il via alla fusione tra il Policlinico (incluse i suoi poli decentrati di via Pace, cioè Dermatologia, Geriatria e due divisioni di Medicina generale) e le strutture ospedaliere degli Istituti Clinici di Perfezionamento: la clinica di Ostetricia-ginecologia Mangiagalli, la clinica pediatrica De Marchi, la Clinica del lavoro Luigi Devoto, la clinica Regina Elena, la clinica odontoiatrica, il padiglione chirurgico Alfieri, il padiglione per la terapia del dolore Ettore Bergamasco e il padiglione Vigliani. Insomma, una vera e propria città della salute in grado di garantire ricerca, diagnosi, cura e assistenza.
Il compito che attende il nuovo consiglio di amministrazione è di quelli da far tremare i polsi. Entro l’anno dovrà essere indetto il concorso progettuale per la completa riorganizzazione dell’ospedale: saranno radicalmente ristrutturati la Mangiagalli, la De Marchi, la Regina Elena e i padiglioni Alfieri e Devoto. Saranno invece demoliti e sostituiti da nuove strutture i padiglioni Ponti, Pasini, Moneta e Beretta. Il tutto per una spesa complessiva di 160 milioni di euro.
La difficoltà maggiore sarà quella di far procedere i lavori senza interrompere, nè intralciare, l’attività medica. Sarà un po’ come sostituire una gomma di un’auto in corsa. Ed è proprio per questo che Formigoni vuole alla guida dell’impresa un uomo di provate esperienza e capacità come Tognoli, per dieci anni sindaco di Milano e due volte ministro.
C. Sch.
 
 
3 – Corriere della Sera
ALL’ESTERO
Machiavelli, italiano più studiato
 
È Niccolò Machiavelli l'autore italiano moderno più studiato nelle università straniere. Dopo di lui primeggiano nel campo degli studi di italianistica lo scrittore e poeta Torquato Tasso e lo
scrittore e filosofo Giordano Bruno.
È la classifica che emerge dalla ricerca di
un'équipe diretta dal professor Enrico Malato e patrocinata dell'Unesco.
Al quarto posto figura Ludovico Ariosto.
 

Questionario e social

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