Martedì 11 gennaio 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 gennaio 2005
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Rassegna Stampa di martedì 11 gennaio 2005
1 – L’Unione Sarda
Pagine 1-21 – Inserto Lavoro
Quattro corsi.
A Farmacia lauree altamente qualificanti
Prima della riforma del 2000, la facoltà di farmacia dell’università di Cagliari aveva due soli corsi di laurea: farmacia e l’altro chimica e tecnologie farmaceutiche. Il 3+2 ha regalato altre
due classi di laurea: scienze e tecnologie erboristiche; tossicologia dell’ambiente, degli alimenti e del farmaco. Si tratta per l’esattezza di due percorsi di laurea altamente professionalizzanti della durata di soli tre anni. Il profondo mutamento che ha investito la didattica del mondo accademico non ha toccato farmacia e chimica e tecnologie farmaceutiche che continuano a essere lauree quinquennali in linea con i corsi di altre nazioni della comunità europea.
Per quale motivo le due lauree triennali in tossicologia e scienze erboristiche non hanno la specialistica di due anni?
«L’origine di queste lauree - fa sapere Gaetano Di Chiara, preside della facoltà - era intesa come diplomi di laurea triennali che avrebbero immesso i giovani laureati nel mercato del lavoro. Devo ammettere che una volta concluso il ciclo di studi i nostri studenti possiedono quelle competenze specifiche che danno loro tutta una serie di sbocchi professionali  previsti dal corso di laurea. Pensiamo agli ambiti occupazionali previsti per i laureati in tossicologia, questi ultimi possono essere impiegati nei laboratori dove si studia la composizione chimica degli alimenti. Oggi esiste tutta una serie di normative che riguardano gli alimenti, i prodotti destinati alle nostre tavole devono rispondere a determinati standard igienico sanitari». Fino allo scorso anno faceva capo a farmacia anche la laurea triennale per informatore del farmaco che è stata interrotta per insufficienza del corpo docente. Quasi sicuramente verrà riattivata in futuro. «Questo tipo di laurea - spiega Di Chiara - dovrebbe integrare alla conoscenza scientifica materie come comunicazione, psicologia ed economia aziendale».
Aule e laboratori della facoltà sono dislocati in vari edifici della città, alcuni si trovano nella sede centrale di via Ospedale,
nel palazzo delle Scienze, gli altri a Ponte Vittorio e nel polo scientifico di Monserrato. Non è dato sapere se gli studenti condividono la linea politica della facoltà, i pochi incontrati in giro per i corridoi e all’ingresso del palazzo delle Scienze hanno preferito non rispondere alle domande per paura di ritorsioni da parte del corpo docente. L’unica lamentela è stata quella sollevata da una studentessa di tossicologia, R.L (e anche in questo caso l’anonimato
è d’obbligo), che ha denunciato una situazione di grave disagio determinata dall’esiguo numero di laboratori.
DANIELA CORONA
 
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina  4 – Inserto Lavoro
Stanziati 250.000 euro per i corsi gestiti dalle Università sarde
Progetto per sviluppare il biologico in Sardegna
Agricoltura, 18 borse
Nuova occupazione con nuovi strumenti indispensabili alla valorizzazione dell’agricoltura. Sarà possibile compiere un primo passo con diciotto borse di studio che formeranno esperti nel settore agricolo e in quello biologico. Per effettuare i corsi di perfezionamento dei 18 borsisti, nella maggior parte dei casi laureati in materie scientifiche, saranno spesi 250mila euro messi a disposizione dall’amministrazione regionale.
AGRICOLTURA BIOLOGICA.
La maggior parte delle risorse, disponibili per le borse di studio erogate dalla Regione, sarà destinata ai corsi di perfezionamento sull’agricoltura biologica. In questo caso 10 borsisti dovranno dividersi i 134 mila euro che sono stati stanziati. Cifra che dovrà consentire il pagamento dei compensi ai borsisti, le tasse e il funzionamento dei corsi.
AGRICOLTURA TRADIZIONALE.
Per quanto riguarda l’agricoltura tradizionale, le borse di studio a disposizione saranno 8 e per mandare avanti i corsi di studio, ricerca e perfezionamento saranno spesi 114 mila euro. Cifra immediatamente spendibile.
PERFEZIONAMENTO.
I corsi di perfezionamento, la cui durata dovrebbe essere di due anni, si svolgeranno nelle Università di Cagliari e Sassari, all’Istituto Zootecnico e Caseario e all’Istituto di Incremento Ippico della Sardegna. Corsi che garantiranno ai partecipanti anche un rimborso economico mensile e assicurazione contro gli infortuni.
DESTINATARI E REQUISITI.
Le borse di studio saranno riservate a laureati in discipline scientifiche. Per la precisione saranno destinate a laureati in Scienze Biologiche, Scienze Agrarie, Scienze Naturali, Scienze e Tecnologie Erboristiche, Farmacia, Ctf, Medicina Veterinaria, Tutela e gestione fauna selvatica, Chimica e Biotecnologie.
INFORMAZIONI.
A gestire i bandi e quindi le procedure per attivare le borse di studio saranno gli Istituti e le due Università. Sui siti istituzionali delle strutture che porteranno avanti il programma e bandiranno i concorsi per le borse di studio sarà possibile ottenere le informazioni sui bandi di concorso e le eventuali selezioni per la partecipazione. Questi i loro indirizzi
internet. Per l’Università di Cagliari si deve digitare www.unica.it. Per quella di Sassari l’indirizzo invece è www.uniss.it. Altre informazioni si potranno ottenere anche visitando il sito istituzionale della Regione all’indirizzo www.regione.sardegna.it. (d.m.)
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
 Ollolai, tra i progetti finanziati dai Pia l’orto botanico e gli scavi a San Basilio
 OLLOLAI. Non soltanto l’osservatorio astronomico e il planetario, rivolti verso la volta celeste. Il Pia della Barbagia e Mandrolisai comprendeva anche opere per valorizzare il territorio di Ollolai. Cioè l’orto botanico, per 230mila euro, gli scavi archeologici a San Basilio, con relativa sala didattica, per 516,456 euro e la realizzazione di un collettore fognario per 258,228 euro.
 Quindi per una spesa complessiva delle quattro opere, le grandi opere del Pia, di ben un milione 522mila euro. L’orto botanico rappresenta una realtà inestistente nell’intero territorio provinciale.
 Un punto di riferimento non solo per gli ollolaesi ma per tutti quegli studiosi e appassionati di flora e ambiente che intendono migliorare le loro conoscenze e sperimentare nuovi cultivar.
 Un’esigenza che l’amministrazione comunale di Ollolai sentiva per valorizzare, studiare e classificare le piante endemiche, ma anche per poter sperimentare, appunto, la coltivazione di piante provenienti da altre parti.
 «Il nostro patrimonio floristico - commenta il sindaco Tonino Bussu - è ancora poco conosciuto anche se a livello specialistico vi sono molti e approfonditi studi che dobbiamo divulgare e diffondere. E’ nostra intenzione creare laboratori per lo studio scientifico delle piante, per la sperimentazione dei derivati delle piante officinali e medicinali, per l’elaborazione di un ragionato uso delle piante e del territorio, per la scoperta delle antiche usanze, delle credenze nate intorno alle piante».
 Per questo è stato ideato l’orto botanico. Ma anche per educare l’uomo ad avere un rapporto diverso e più rispettoso con la natura che lo circonda. E tutto ciò avverrà anche attraverso la gestione dell’orto botanico da parte delle università sarde.
 Ma il richiamo di studiosi e turisti, promosso dalle “grandi opere” del Pia, avranno un vero e proprio centro d’attrazione nella realizzazione degli scavi archeologici e della sala didattica nella località di San Basilio. Un sito tra i più significativi, dove sono state già riesumate radici degli insediamenti dei primi abitanti di Ollolai che risalgono al neolitico. A san Basilio, vicino all’osservatorio astronomico, sorgerà anche una struttura didattica di documentazione ed esposizione di reperti archeologici.
 «Le quattro strutture - afferma Tonino Bussu - costituiscono grandi opere che qualificano il nostro paese in quanto sono anche scelte innovative che diventeranno un punto di vanto per gli ollolaesi e di riferimento per i forestieri, considerato il crescente interesse per la cultura, la ricerca, la scienza e l’ambiente. Servizi di questo tipo - conclude il sindaco di Ollolai - dovrebbero rendere il nostro paese più vivibile e più interessante e attraente anche per chi vorrà visitarlo»
Giovanni Maria Sedda
 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
 Inutile chiudere viale San Pietro
 
 A proposito di tutte le lettere comparse in questi ultimi giorni sulla Nuova Sardegna sul viale San Pietro vorrei dire la mia da malata invalida che spesso deve recarsi alle Cliniche Universitarie nel reparto di Ematologia e in quello di ortopedia. Ho grossi problemi a camminare ma quando sto «quasi» bene riesco a guidare e mi reco da sola a fare le varie terapie. Non si risolve niente a chiudere la strada, è necessario pensare a chi come me, attualmente da sola o accompagnata, entra in auto sino all’ingresso delle cliniche, dovendo fare solo pochi passi per entrare. In quanto al chiasso che disturba i malati basterebbero più controlli da parte di guardie, polizia e carabinieri soprattutto di notte, così vedrebbero che cosa accade nelle scalinate del palazzo rosa. Nel mese di luglio ero ricoverata e la finestra aperta della stanza dava proprio lì di fronte alla via Padre Manzella ed in piena notte ho dovuto alzarmi dal letto ed insieme al medico di guardia abbiamo dovuto fare 3 chiamate alla polizia perchè una decina di maleducati avevano scavalcato il cancello della scuola n. 3 e stavano giocando a pallone con urla e schiamazzi e pare che lo facessero tutte le notti. Un’altra domanda la vorrei fare a chi ha eliminato i parcheggi per invalidi davanti all’ingresso della clinica ortopedica, se li facciano pure pagare ma diano la possibilità a chi ne ha bisogno di poter sostare vicino all’ingresso! Anzi, dovrebbero farne di più anzichè toglierli.
Maria Luisella Ruiu

Questionario e social

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