Martedì 18 gennaio 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 gennaio 2005
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Rassegna Stampa di martedì 18 gennaio 2005
1 – L’Unione Sarda
Pagina 15 – Cultura
Guide. Provincia di Cagliari
Un milione di libri nelle biblioteche di centonove comuni
Nei 109 Comuni della provincia di Cagliari sono presenti 110 biblioteche e sei sistemi bibliotecari intercomunali. Il 50% è aperto al pubblico per non più di 18 ore settimanali; solo il 32% per più di 24. Centotré biblioteche dispongono di un telefono, solo 68 di un fax, mentre il 70% ha un collegamento Internet, ma solo 12 hanno uno spazio proprio sul web. Sono alcuni dei dati che si possono leggere nella nuova Guida alle biblioteche comunali del cagliaritano, realizzata dall'assessorato provinciale ai Beni culturali. Rispetto alla Guida pubblicata nel 1999, i dati sono aggiornati a ottobre 2003 e sono consultabili con gli ulteriori aggiornamenti periodici sul sito del Centro servizi bibliotecari (hpp://cbs.provincia.cagliari.it). Il numero dei volumi posseduti dalle biblioteche della provincia è di 949.660 - in 4 anni c'è stato un incremento del 58% -, di cui 811.323 (85%) a disposizione del pubblico: 99.864 (11%) volumi sono collocati nella sezione Sardegna e 161.624 (17%) in quella Ragazzi. Per quanto riguarda gli iscritti al prestito, si è registrato, dal 1998 al 2002, un aumento del 24%. Solo in 59 biblioteche si accede al presito con procedura informatizzata. L'esigenza di riorganizzare il settore, ha portato la Provincia a promuovere un progetto sostenibile per la rete bibliotecaria del cagliaritano. È stato presentato ieri mattina da Ivana Pellicioli, responsabile della biblioteca dell'azienda ospedaliera Bolognini di Seriate, in provincia di Bergamo. «Nessun dubbio - ha esordito l'esperta - sul punto di partenza del progetto, che nasce dopo uno studio accurato della realtà bibliotecaria della provincia di Cagliari e che vede nella cooperazione la chiave di volta del sistema». In questi ultimi anni, infatti, l'organizzazione bibliotecaria fondata sulla cooperazione ha dimostrato di essere il modello vincente. Lo sviluppo dei servizi di secondo livello, la produzione di banche dati provinciali ha favorito, quasi ovunque, il prestito interbibliotecario e l'incremento di servizi tecnologicamente avanzati e multimediali. Dallo studio effettuato nelle biblioteche del cagliaritano, è emerso che il grosso problema è la mancanza di personale specializzato. «La gran parte delle biblioteche - ha sottolineato Pellicioli - si basa sulle prestazioni garantite da personale precario, dipendente da cooperative che non possono, per definizione, fornire garanzie per la continuità del servizio». Compito specifico della Provincia - è stato detto - è garantire i servizi di secondo di livello, primo fra tutti la catalogazione, possibilmente con un centro unico, mentre spetta alle biblioteche comunali fornire informazioni e avere sempre materiale nuovo.
 
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 22 – Cagliari
Biblioteche/1. Diecimila utenti nella sede di viale Trieste
Altre postazioni Internet e nuova sala per il pubblico
La cultura a portata di mano. La biblioteca regionale di viale Trieste 137 concede questa opportunità e offre la possibilità di consultare sessantamila volumi, 250 testate di periodici, 50 Cd-rom con banche dati, trecento cassette video e audio con la geografia, le tradizioni popolari e la musica folcloristica della Sardegna, la raccolta completa su microfilm dei quotidiani l'Unione Sarda e La Nuova Sardegna. Le oltre diecimila persone che l'anno scorso hanno usufruito dei servizi offerti dalla biblioteca e hanno fatto segnare un incremento consistente stanno a dimostrare che il pubblico risponde e sta utilizzando il servizio. Anche sette postazioni multimediali che consentono il collegamento a internet costituiscono un valido supporto a coloro che usano la biblioteca per ragioni di studio o ricerca. «Intendo lavorare per potenziare la nostra attività in questo settore», spiega l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Elisabetta Pilia, «perché sono convinta della sua funzione e validità. Importante per il prossimo futuro sarà lo sviluppo dell'informazione digitale, per la quale ci stiamo già muovendo: le banche dati sono destinate a ricoprire un ruolo rilevante per gli utenti ma anche all'interno della stessa amministrazione regionale». Il patrimonio della Biblioteca regionale si divide in varie sezioni: monografie (argomenti vari, diritto economia), periodici (quotidiani e riviste), informatica (monografie e periodici del settore), donne e società, rari (libri antichi e simili), opere di consultazione (enciclopedie e dizionari), Sardegna (autori sardi, cassette e tutto ciò che riguarda la Sardegna), giuridica (codici e raccolte di leggi). «Tra breve apriremo al pubblico anche il primo piano», precisa la direttrice Cecilia LIlliu, «ci saranno così a disposizione altre postazioni internet e 30 nuovi posti per la consultazione. Anche la sala conferenza capace di 66 posti sarà disponibile al più presto e completerà i servizi che offriamo al pubblico». Chiunque si può registrare per usufruire dei servizi presentando un documento d'identità valido. L'utente può consultare qualunque pubblicazione cartacea o in altro supporto, collegarsi a internet o ottenere in prestito gratuitamente fino a 4 libri per volta e per un massimo di 20 giorni. Tra breve nella sala destinata al pubblico, oltre i quotidiani sardi, si potranno leggere anche "Repubblica" e "Il Corriere della Sera". La Biblioteca regionale aderisce al Sbn (Servizio Bibliotecario Nazionale) che rende possibile trovare facilmente le indicazioni su qualsiasi pubblicazione posseduta da una biblioteca che aderisce al sistema. La Biblioteca regionale apre al pubblico da lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e il giovedì dalle 16 alle 18,30. In un anno sono stati già diecimila gli utenti che hanno bussato alle porta. Ora col potenziamento delle attività, è possibile che il numero dei frequentatori venga incrementato. Tra loro ci sono numerosi studenti alle prese con le ricerche per la laurea e tantissimi amministratori pubblici. Il catalogo del "Polo Regione Sardegna"e raggiungibile anche in internet: http://opac.regione.sardegna.it/sebina/opac/ase. Per informazioni telefoniche 070 6064574.
Sergio Atzeni
 
Biblioteche/2. Presentata alla Provincia una mappa del servizi offerti dai Comuni
Una guida per orientarsi tra gli scaffali
La cooperazione tra biblioteche comunali per il rilancio del sistema bibliotecario della Provincia. Questa la formula suggerita da Ivana Pellicioli, responsabile del settore valutazione e della biblioteca dell'Azienda ospedaliera "Bolognini" di Seriate, intervenuta nell'incontro promosso dal centro servizi bibliotecari provinciali. L'occasione è servita anche per presentare la Guida alle biblioteche comunali della Provincia, realizzata dall'assessorato ai Beni culturali: accanto alla mappa delle biblioteche (ben 110 nei 109 comuni, con sei sistemi intercomunali), con orari, patrimonio librario e altre notizie utili, anche le statistiche relative ai prestiti (nell 2002, 330 mila, con circa 128 mila iscritti al servizio), il patrimonio delle biblioteche (sempre al 2002, stimato di 949 mila opere, con una crescita dal '98 del 58 per cento).
IL PROGETTOAttraverso uno studio della realtà della Provincia, il progetto per il rilancio del sistema bibliotecario passa attraverso la cooperazione: «Negli ultimi anni», ha sottolineato la Pellicioli, «è stato il modello che ha permesso la riorganizzazione di diversi sistemi bibliotecari, attraverso, per esempio, il prestito interbibliotecario e lo sviluppo tecnologico». C'è il problema del personale: «Ci si affida a lavoratori precari», ha aggiunto l'esperta, «dipendenti di cooperative che non possono garantire una continuità. Tra i correttivi immediati, quello della catalogazione provinciale: è diseconomico e controproducente che ogni biblioteca comunale svolga questo compito». Altro limite, i libri vecchi: il rischio è di dare notizie sbagliate o superate, è necessario quindi un continuo aggiornamento. Il tutto mentre si va verso un futuro fatto di punti interrogativi: «Nuove Province, finanziamenti regionali con nuove regole e soprattutto l'assenza di una legge regionale non aiutano il sistema», ha spiegato Ester Grandesso, responsabile del centro servizi bibliotecari della Provincia.
LA GUIDAVoluta dall'assessorato ai Beni culturali, la guida alle biblioteche comunali della Provincia, contiene tutte le informazioni. Sei i sistemi bibliotecari (Sulcis, Marmilla, Comunità montana Monte Linas, Comunità montana Sarrabus-Gerrei, Joyce Lussu e Bibliomedia), con 110 biblioteche comunali (tre di queste sono però chiuse). Tra le carenze maggiori, i pochi spazi web, gli orari ridotti (la media nazionale è di 25 ore settimanali, nella Provincia si arriva a 13,72), il personale (247 unità, di questo solo il 27 per cento di ruolo).
Matteo Vercelli
 
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 22 -  Cagliari
san giovanni di dio
Il puerperio era chiuso per ferie
Per aprirlo hanno impiegato tre anni, trascorsi tra polemiche sull'organico e lavori di ristrutturazione, ma alla fine ce l'avevano fatta: il puerperio del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale San Giovanni di Dio, diretto da Gian Benedetto Melis, ha visto la luce (l'espressione non è casuale) alla fine di novembre. Sotto Natale, però, era chiuso di nuovo e tra le donne in dolce attesa si è sparso il panico: «Avventura finita, il puerperio non apre più». Potenza delle voci di corridoio, che spesso descrivono scenari apocalittici sulla base di una notizia (questa sì) vera, ma di portata decisamente inferiore. La notizia, però, c'è: il nuovissimo puerperio del San Giovanni di Dio era chiuso per ferie: dal 24 dicembre, per la precisione, e ha riaperto nei primi giorni dell'anno. Un servizio sanitario chiuso per ferie è un fatto quantomeno inconsueto, ma ci pensa subito Giuseppe Ortu, direttore sanitario dell'ospedale Civile, a smorzare il senso dello scandalo: «In realtà, abbiamo soltanto chiuso le stanze, ma l'attività è proseguita regolarmente, con l'assistenza a tutte le partorienti e alle puerpere, in altri spazi del reparto». È stato, dicono dal San Giovanni di Dio, soltanto un piccolo rimescolamento di carte per consentire al personale di consumare qualche giorno di ferie, che sotto Natale sono sempre particolarmente gradite. «Proprio per quel periodo», garantisce Efisio Aste, direttore generale dell'Asl 8, «calano le richieste di interventi chirurgici da parte dei pazienti: o si sottopongono alle operazioni prima di Natale,o lo fanno subito dopo Capodanno, per non ritrovarsi ricoverati durante le feste». Al reparto di Ostetricia e Ginecologia ne hanno approfittato per programmare l'attività chirurgica (quella relativa agli interventi non urgenti, ovviamente) direttamente dopo le feste natalizie. Nelle corsie del reparto, dunque, si sono ritrovate soltanto le donne che sono state operate d'urgenza e, appunto, le partorienti, che dopo aver dato alla luce i loro bambini sono rimaste in altre stanze del reparto, mentre quelle del puerperio sono rimaste chiuse.
 
 
4 – L’Unione Sarda
Pagina 24 – Cagliari
Via Tola
Il giurista amante della storia
Tra via Dante e via Paoli, nella centralissima zona commerciale, è ubicata la strada dedicata a Pasquale Tola magistrato, storico e scrittore. Tola nasce a Sassari nel 1800 da una nobile famiglia, a 18 anni si laurea in teologia e a 20 in giurisprudenza. È attratto dalla storia della Sardegna e studia le opere di Francesco Vico, Giovanni Francesco Fara e di Giuseppe Manno ma anche quelle del giurista Giovanni Dexart. La sua giovinezza non trascorre tranquilla, nel 1826, sebbene innocente, viene coinvolto in un processo e mandato in esilio ad Alghero. Tra il 1837 e il 1838 pubblica il "Dizionario degli uomini illustri di Sardegna", con la biografia di circa 800 personaggi sardi. Nella sua città natale diventa magistrato fino a raggiungere nel 1848 a Genova la carica di Presidente di Corte d'Assise. Pasquale Tola si interessa anche dei problemi della sua isola e si impegna in politica sposando la causa di coloro che si battono per l'abolizione del feudalesimo e con chi è favorevole alla "Fusione". Carlo Alberto nel 1842 lo vuole suo accompagnatore e cicerone nel viaggio che compie attraverso la Sardegna poi lo chiama a Torino per far parte della commissione incaricata di rivedere il Codice penale, civile e commerciale. Viene coinvolto in beghe politiche e sospeso da magistrato, si dedica allora con maggior impegno alla storia e alla giurisprudenza. Scrive il "Codice della Repubblica di Sassari", "Notizie Storiche dell'università di Sassari" e due volumi del "Codex diplomaticus Sardiniae" (il terzo volume non è mai stato pubblicato): è uno dei pochi studiosi sardi che intuisce la falsità delle "Carte d'Arborea". Il famoso carteggio aveva suscitato un vivace dibattito tra gli intellettuali sardi trovando molti sostenitori del clamoroso falso, ma Tola non si era fatto trascinare. Per i suoi meriti diviene presidente della "Società Ligure di Storia" e si guadagna l'iscrizione alla Società Agraria di Sassari e di Cagliari. Pasquale Tola si spegne a Genova il 25 agosto del 1874.
Sergio Atzeni
 
 
5 – L’Unione Sarda
Pagina I- 22 Supplemento Lavoro
nuovi sbocchi Tecnologie e lettere si incontrano
Tecnologia e cultura si incontrano e si fondono per creare nuove professionalità. L'iniziativa è dell'università di Cagliari che ha organizzato un corso per laureati in materie umanistiche. In duecento ore gli allievi impareranno giornalismo, scrittura creativa, marketing, comunicazioni: questi sono i nuovi sbocchi offerti dal corso aperto a laureati in lettere, filosofia e scienze della formazione.
Tecnologia e cultura si incontrano e si fondono per creare nuove professionalità. L'iniziativa è dell'università di Cagliari che organizza un corso per laureati in materie umanistiche. In duecento ore gli allievi impareranno a sfruttare ciò che hanno appreso sui libri, per applicarlo a livello pratico e trovare impiego in ambiti diversi dal solito insegnamento. Giornalismo, scrittura creativa, marketing, comunicazioni, sono i nuovi sbocchi offerti dal corso aperto a laureati (solo con il vecchio ordinamento) in lettere, filosofia e scienze della formazione. requisitiNon ci sono limiti di età, ma per selezionare i 50 partecipanti, in caso di parità di voto di laurea si preferirà il candidato più giovane. Il corso "For.techne, arti e tecniche per la cultura umanistica", curato dal centro di orientamento dell'Università, è finanziato con fondi europei. Le lezioni si terranno a Cagliari al Bic Sardegna, in via Jenner. Gran parte delle duecento ore sarà dedicata a incontri con professionisti affermati, prove pratiche, esercitazioni e laboratori. In particolare 20 ore saranno dedicate al perfezionamento delle competenze di utilizzo di un programma del computer. La scelta degli organizzatori è dunque quella di puntare sulla pratica, più che su lezioni puramente teoriche. indirizziI moduli sono i più vari, proprio per permettere di acquisire conoscenze e competenze in campi diversi, ma in qualche modo collegati tra loro. Ci sarà così una parte dedicata all'espressione corporea e alla dizione, una sulle diverse tecniche di comunicazione. Si acquisiranno anche le capacità per fare un bilancio delle competenze raggiunte, grazie al supporto di uno psicologo del lavoro. un altro modulo riguarda invece il marketing e la pubblicità. Gli esperti del Bic Sardegna orienteranno alla scelta del lavoro e daranno le nozioni per una migliore conoscenza del mondo dell'imprenditoria. E se qualcuno avrà qualche idea da realizzare, ma non ha le risorse, imparerà a conoscere le diverse opportunità offerte dai finanziamenti europei e quali sono i finanziamenti messi a disposizione per agevolare l'imprenditoria giovanile. Non solo lezioni pratiche su come lavorare, il corso prevede anche una sessione su come riuscire a farsi assumere, rispondendo in modo appropriato e convincente al colloqui di lavoro. Anche in questo caso, sarà uno psicologo a spiegare cosa fare per impressionare positivamente chi sta facendo la selezione. Piccoli accorgimenti che possono però risultare determinanti. prospettiveDuecento ore per avvicinare dunque la cultura umanistica al mondo della tecnologia e aprire un ventaglio di prospettive lavorative che vanno ben oltre dal solo insegnamento, sbocco altrimenti naturale per le lauree umanistiche. domandeLe domande di partecipazione, che devono essere consegnate entro giovedì (20 gennaio), si possono ritirare allo sportello al piano terra, nella sede del centro d'orientamento in via Ospedale 121, a Cagliari, oppure scaricare dal sito http://csia.unica.it, alla voce "orientamento". Per informazioni si può chiamare il lunedì, il mercoledì o il venerdì, dalle 10 alle 13 il numero 070.675.8773.
Alice Guerrini
 
 
6 - L’Unione Sarda
Pagina I-20 Supplemento Lavoro
All'estero Universitari diventano professori
Insegnare italiano all'estero: l'opportunità viene offerta agli studenti universitari italiani per l'anno 2005-2006. Sono infatti disponibili 286 posti per assistenti di lingua italiana in scuole straniere di vario ordine e grado. I posti sono ripartiti come segue: 18 posti in Austria; 5 nel Belgio di lingua francese; 189 in Francia; 3 in Irlanda; 37 in Germania; 24 nel Regno Unito e 10 in Spagna.
Insegnare italiano all'estero, è questa l'interessante opportunità che viene offerta a 286 studenti universitari italiani per l'anno 2005-2006. Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (dipartimento dell'istruzione, direzione generale per gli affari internazionali dell'istruzione scolastica) rende infatti disponibili 286 posti per assistenti di lingua italiana all'estero in scuole di vario ordine e grado. I posti sono ripartiti come segue: 18 posti in Austria; 5 nel Belgio di lingua francese; 189 in Francia; 3 in Irlanda; 37 in Germania; 24 nel Regno Unito e 10 in Spagna.
REQUISITIPossono partecipare alla selezione, gli universitari italiani che abbiano sostenuto 2 esami relativi alla lingua del paese per il quale presentano domanda e che siano iscritti almeno al 3° anno di un corso di laurea triennale o quadriennale o laurea specialistica. I candidati devono, inoltre, non avere più di 30 anni e non avere già svolto attività di assistentato all'estero. Nella formazione della graduatoria verranno valutati il numero degli esami superati o il numero dei crediti formativi maturati, il voto riportato ed, eventualmente, l'età. Gli assistenti svolgeranno la loro attività sotto la guida del docente straniero di lingua italiana al quale sono affiancati nelle istituzioni scolastiche straniere. L'attività degli assistenti comporta,di regola,un impegno scolastico della durata di 12 ore settimanali. Le spese di viaggio e soggiorno saranno a carico degli interessati ma i paesi ospitanti corrisponderanno ai loro "ospiti" un compenso mensile.
DOMANDELe domande, debitamente firmate, dovranno essere inviata al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dipartimento dell'istruzione, direzione generale per gli affari generali dell'istruzione scolastica, ufficio IV, viale Trastevere 76, 00153 Roma. Scadenza 15 febbraio 2005. La domanda di partecipazione consta di 2 parti, entrambe indispensabili: un modulo da compilare on-line e una domanda che, unitamente alla documentazione cartacea, dovrà essere inviata per posta.
INFORMAZIONIUlteriori informazioni o chiarimenti al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dipartimento per l'istruzione, direzione generale per gli affari internazionali dell'istruzione scolastica, ufficio IV, viale Trastevere 76, 00153 Roma, telefono: 06.58493379 - 06.58493433. Fax: 06.58492276-2371. Indirizzo e-mail: assistentilingua@istruzione.it o consultare i siti www.istruzione.it o www.miur.it.
Renata Fadda
 
 
7 - L’Unione Sarda
Pagina 3 Supplemento Lavoro
Una convenzione fra Regione e Università della Sardegna
Corsi all’estero per impiegati
Contributi mensili per favorire le specializzazioni
 
Favorire la specializzazione all'estero di persone già inserite nel mondo del lavoro e facilitare l'inserimento lavorativo di giovani disoccupati (o inoccupati) che abbiano almeno il diploma di scuola media superiore. È questa la finalità della convenzione che l'Assessorato regionale al Lavoro ha stipulato con le Università di Cagliari e Sassari. L'iniziativa consentirà ai lavoratori dei settori pubblico e privato di beneficiare di un contributo pari all'80% della retribuzione mensile per la realizzazione di un progetto formativo da svolgersi in uno dei Paesi dell'Ue. Inoltre, saranno messe a disposizione di giovani diplomati, laureandi e laureati residenti in Sardegna, e senza lavoro, borse di studio di 24.800 euro della durata di due anni finalizzate a favorire tirocini pratico-formativi all'estero, anche in imprese gestite da emigrati sardi. Le risorse messe a disposizione dalla Regione ammontano sui quattro milioni di euro, una cifra consistente che recupera anche somme non spese nella convenzione del 2002. In quell'occasione furono avviate 169 borse di studio di cui 71 portate a compimento e sfociate con l'inserimento lavorativo di ben 59 laureati. Con la nuova annualità parte delle borse saranno utilizzate per cofinanziare l'attivazione di oltre 50 dottorati di ricerca o master di specializzazione nel settore della salvaguardia ambientale e dello sviluppo sostenibile con il coinvolgimento anche delle sedi decentrate delle Università di Cagliari e Sassari. Il ruolo degli atenei sarà quello di realizzare i programmi operativi specifici, curando gli aspetti amministrativi e i rapporti con i privati e gli Enti pubblici che aderiranno all'iniziativa. La convenzione rientra tra gli interventi previsti dalla legge regionale 36 (del 24-12-1998) che regola le politiche attive sul costo del lavoro. I beneficiari sono infatti le imprese individuali, societarie e cooperative, consorzi di imprese individuali, societarie e cooperative che abbiano una stabile organizzazione nel territorio regionale e operanti in qualsiasi settore produttivo, commerciale o di servizi; i lavoratori autonomi, compresi gli iscritti negli ordini professionali; organizzazioni no profit che operano nel sociale. Le iniziative agevolate riguardano: l'assunzione a tempo indeterminato di apprendisti qualificati; assunzione a tempo indeterminato di soggetti inoccupati e disoccupati (che non godano della lex 223 del '91); assunzione a tempo indeterminato di disoccupati appartenenti alle categorie protette; assunzione a tempo indeterminato secondo le nuove norme sul collocamento; trasformazione a tempo indeterminato di contratti di formazione e lavoro; assunzione a tempo indeterminato di lavoratori in cassa integrazione straordinaria da almeno 24 mesi; assunzione a tempo indeterminato di disoccupati da almeno 24 mesi; assunzione a tempo indeterminato di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità; assunzione a tempo indeterminato di lavoratori part-time; assunzione a tempo determinato da parte di aziende del settore turistico. Per maggiori informazioni contattare le segreterie degli Atenei di Cagliari e Sassari e l'assessorato regionale al lavoro via XXVIII Febbraio 5, Cagliari, tel. 070.606290.
Maria Bonaria di Gaetano
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Regione
 I fondi del Por per l’impresa
 Gli interventi ritenuti prioritari dall’esecutivo di Soru, dalle iniziative locali, ai giovani, alla promozione del turismo
 
  CAGLIARI. Gli interventi previsti dal Por nel periodo 2005/2007, individuati come prioritari per la realizzazione di un piano integrato per lo sviluppo e il lavoro, sono diversi. Vediamoli in sintesi.
 1) Erogazione a giovani laureati di 3.000 voucher, dell’importo massimo di 15.000 euro, per la partecipazione a corsi di specializzazione, master, stage formativo di alta qualificazione in tutti i settori di attività da utilizzare presso università e centri di riconosciuta eccellenza scientifica e didattica sia in Italia che all’estero. Si prevede l’utilizzazione, nel triennio 2005/2007, di 45 milioni di euro del Por Sardegna.
 2) Sostegno ad iniziative locali di sviluppo e occupazione, destinate prioritariamente alle fasce deboli della popolazione, attuale attraverso: lo strumento dei “piccoli sussidi”; lo strumento del “prestito d’onore”. Per la prima tipologia di interventi si prevede l’utilizzazione, nel triennio 2005-2007, di 45 milioni di euro del Por Sardegna.
 Per la seconda tipologia di interventi si prevede l’utilizzazione, nel triennio 2005/2007, di 15 milioni di euro del Por Sardegna.
 3) Sostegno a nuove iniziative imprenditoriali, promosse da giovani, nei settori: tutela e valorizzazione dell’ambiente, promozione di attività “verdi” nelle aree della rete ecologica, riutilizzazione dei rifiuti, salvaguardia e protezione del patrimonio boschivo, tutela e salvaguardia del territorio rurale. Per questa tipologia di interventi si prevede l’utilizzazione, nel triennio 2005-2007 di 75 milioni di euro del Por Sardegna. Promozione e valorizzazione del patrimonio culturale: servizi per fruizione del patrimonio culturale regionale, iniziative nel settore del restauro del patrimonio culturale (beni librari, opere d’arte, strumenti musicali.) iniziative ad alta specializzazione tecnologia per il recupero e il restauro dei centri storici). Per questa tipologia di interventi si prevede l’utilizzazione, nel triennio 2005-2007, di 45milioni di euro del Por Sardegna.
4) Iniziative imprenditoriali innovative e ad alto contenuto tecnologico e collegate con il sistema della ricerca scientifica e tecnologica regionale, nazionale ed internazionale (avvio/attrazione di imprese hight tech, sostegno a iniziative di spin-off da università e centri di ricerca, etc.). Per questi interventi si prevede l’utilizzazione, nel triennio 2005-2007, di 60 milioni di euro del Por Sardegna. 5) Iniziative imprenditoriali per la messa in rete di sistemi locali di imprese (per filiere produttive, per sistemi locali) e finalizzate all’integrazione produttiva e di mercato. Per questi interventi si prevede l’utilizzazione, nel triennio 2005-2007 di 60 milioni di euro del Por Sardegna.
5) Iniziative imprenditoriali nel settore del turismo, ed in particolare per la promozine di imprese di servizi per l’integrazione e la promozione dell’offerta turistica a livello di sistemi turistici locali (promozione e gestione di pacchetti di offerta turistica).
 Per tipologia di interventi si prevede l’utilizzazione, nel triennio 2005-2007, di 15 milioni di euro del Por Sardegna.
6) Iniziative imprenditoriali nel settore agricolo e per lo sviluppo delle aree rurali ed in particolare per il ricambio generazionale, la diversificazione delle attività agricola (es. creazione di fattorie didattiche), la realizzazione di piccole iniziative imprenditoriali per la rivitalizzazione delle aree rurali. Nel triennio 2005-2007 previsti 45 milioni di euro del Por.
7) Iniziative imprenditoriali strategiche per la trasformazione e la commercializzazione delle produzioni tipiche regionali e finalizzate all’integrazione produttiva e di mercato. Si prevede l’utilizzazione di 15 milioni di euro.
 
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
 Un progetto politico per fermare la fuga dei giovani ‘cervelli’
 
 NUORO. Il carro della speranza dove caricare nuove idee, progetti, intelligenze. Per poi provare a riemergere dai fanghi anonimi nei quali la città boccheggia da troppo tempo. A questo aspirano i componenti di “Progetto per Nuoro”, un comitato spontaneo composto da “cervelli nuoresi” decisi a puntare tutto sulla vecchia Atene sarda. Il progetto, che ha conosciuto i natali di recente, è stato illustrato ieri mattina alla stampa nella sala congressi dell’Euro Hotel. Al tavolo di presentazione erano seduti l’imprenditore Enrico Devoto, l’architetto Lucia Dettori, il presidente dei giovani imprenditori dell’Api Sarda e del Portale Sardegna Massimiliano Cossu, l’imprenditore Marco Zedda e il pittore nuorese Gaspare Guccini.
 Tutti professionisti politicamente simpatizzanti per il centro-sinistra (in particolare, approvano la linea di condotta di Progetto Sardegna) accomunati dal preciso intento di «non piangere più sul latte versato» e lavorare sodo per far risorgere la città. E il ruolo dei politici? «Desideriamo confrontarci con i partiti cittadini del centro-sinistra e mettere a disposizione le nostre idee aprendo un tavolo di confronto, per il bene che proviamo nei confronti di questa città - ha detto Enrico Devoto - vogliamo che Nuoro sviluppi appieno le immense potenzialità di cui dispone». Un nuovo volano di sviluppo che per girare nel verso giusto ha bisogno anche delle spinte politiche intese come disponibilità al dialogo e al confronto.
 A far suonare il campanello d’allarme nelle menti degli imprenditori che hanno deciso di fondare “Progetto per Nuoro”, sono stati i dati indicatori dei venti di crisi che spirano su più versanti del capoluogo barbaricino. Su tutti, quelli relativi alla situazione economica. La popolazione lamenta un saldo negativo in una misura pari al meno dieci per cento. Nell’isola, la percentuale di disoccupati tra i 25 e 29 anni si aggira intorno ai 34 punti e solo la città di Nuoro ne “vanta” il 28 per cento. Il dato più allarmante è quello relativo alla cosiddetta “emigrazione dei cervelli” e alla conseguente carenza di forza lavoro legata principalmente alla mancanza di un’Università che abbracci un ampio raggio di facoltà. A un incremento pari al sette per cento della forza lavoro nell’isola, la città di Nuoro risponde con un preoccupante meno tre per cento. Il sistema import - export è vacillante e l’antica Atene Sarda si colloca all’ultimo posto in Italia circa le infrastrutture. Da dove si può ripartire? «La grande sfida per Nuoro - ha rimarcato Massimiliano Cossu - è quella di trovare un settore trainante capace di invertire il trend economico e demografico, al di là dell’occupazione nella pubblica amministrazione».
Giuseppe Carbonella
 
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
 Sciopero in via Premuda. Senza stipendio e senza diritti, gli “atipici” del subappalto dicono basta
 I fantasmi della mensa universitaria
 Le aziende sembrano scomparse e l’Ersu sta a guardare
 
Anche gli studenti in strada assieme ai lavoratori “Ore di attesa per un pasto”
 
 CAGLIARI. Nessun nastro trasportatore ha funzionato ieri nella mensa universitaria di via Premuda. Agli studenti i pasti sono stati distribuiti su piatti di carta, e dato che nessuno era lì per ritirarli, a fine mattinata lo spettacolo è stato quello di un interminabile immondezzaio: piatti sporchi su piatti sporchi, in bella vista per tutti.
La protesta dei lavoratori dei servizi distribuzione pasti e pulizie passa anche per questi gesti estremi. E ieri, mentre loro hanno deciso di passare la giornata con le braccia incrociate, a sostenere la loro protesta sono arrivate anche le associazioni studentesche (Unione degli universitari e Don Chisciotte): bandiere e striscioni svolazzanti sin da primo mattino per chiedere servizi efficienti e rispetto dei diritti di questi lavoratori che da mesi non ricevono lo stipendio.
 Tutto è cominciato qualche mese fa quando tra i dipendenti dell’Edilcora e della Servizi società cooperativa (le due imprese che hanno in subappalto la gestione dei servizi di distribuzione pasti e di pulizie nella mensa dell’Ersu, l’ente regionale per il diritto allo studio) si sono visti i primi segni del malessere. Quarantrè dipendenti la prima, una decina la seconda, le difficoltà sono arrivate a giugno, quando la Servizi società cooperativa ha cominciato a non pagare più gli stipendi.
 «Si tratta di una società che ha ricevuto il servizio in subappalto dalla Edulcora - racconta Igor Corrias, uno dei manifestanti - Quando a giugno ha cominciato a non pagare, l’Edulcora si è subito fatta avanti, anticipando tutte le somme e salvando studenti e lavoratori da una situazione che altrimenti avrebbe portato al collasso».
 Mese dopo mese, la situazione è rimasta la stessa, così a novembre l’Edulcora ha deciso di chiudere tutti i rubinetti. «Niente stipendi per i lavoratori della Servizi - dice Valentina Moi, altra giovane lavoratrice in sciopero - E per la prima volta niente soldi neppure per i dipendenti Edulcora».
 Cercare il dialogo con la controparte non ha portato i frutti sperati: i lavoratori sono quasi tutti lavoratori atipici, di quelli, per intenderci, senza tutela sindacale, senza ferie, senza uno straccio di diritto che tuteli appena la loro dignità di lavoratori. «Prima di Natale - racconta ancora Igor Corrias - abbiamo chiesto un incontro con l’Edilcora, ma di noi non ne ha proprio voluto sapere. Praticamente è ormai un’azienda fantasma».
 Già, un’azienda fantasma, proprio come recitano gli striscioni appesi dagli studenti ai cancelli della mensa.
 L’unico contatto è avvenuto qualche giorno fa con la responsabile del servizio mensa: «E’ stata lapidaria - raccontano i lavoratori dell’Edilcora - Ci ha liquidato dicendoci che la nostra collaborazione “non era gradita”».
 L’ennesimo affondo per i dipendenti, da sempre, dicono, sul chi va là a causa dell’atteggiamento di chiusura dell’azienda: «Non è solo una questione di stipendi non pagati - si sfoga Monica Porcedda - La legge sulla sicurezza, ad esempio, è ancora ampiamente disattesa. Per non parlare delle ferie: ad agosto pur di non pagarci hanno deciso di “sospenderci”».
 Un malessere che si riflette sul servizio reso agli studenti anche se, per evitare troppi disagi, quattro lavoratori (invece dei soliti sedici) ieri erano al lavoro. «Prima potevamo venire a anche alle otto che avremmo comunque cenato tranquilli - sospira Sandro, studente di Biologia - In questi giorni invece arrivare a quell’ora significa rischiare di stare in fila per ore».
 Della questione pare si stia ora occupando il presidente dell’Ersu Cristian Solinas che qualche giorno fa è venuto di persona a controllare la situazione. Ma se le cose non cambiano, i lavoratori sono pronti a scioperare ad oltranza. (s.z.)
 
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Lettere
 Laureata con meno di 100? Quasi un’appestata
 
 Sono una ragazza come tante, vivo in un piccolo centro del nord Sardegna, ho 28 anni e una laurea conseguita in una università della Toscana. Sono disoccupata, alla ricerca del primo impiego. Comincio a pensare che piuttosto che conseguire la laurea avrei dovuto cercare lavoro subito dopo il diploma. Forse adesso avrei qualche soldo per fare dei progetti e non graverei ulteriormente sul bilancio familiare. Forse avrei dovuto pensare bene prima di iscrivermi all’università, avrei dovuto prevedere che con la laurea sarei stata esclusa da una marea di opportunità lavorative.
 Avendo conseguito una votazione inferiore ai 100/110 sono automaticamente esclusa da qualsiasi concorso. Sono quasi una “appestata”. È questa una colpa? Può un numero mortificare i miei anni di studio e sacrifici? Chi non ha frequentato l’università non sa cosa si nasconda dietro una votazione.
 Come posso essere giudicata, chi mi ha messo alla prova? Ritengo di essere all’altezza come un qualsiasi studente che abbia conseguito una votazione massima ma non posso dimostrarlo perché non me ne viene offerta l’opportunità.
 Quando mi sono iscritta all’università non avrei potuto prevedere la mia votazione finale che è anche frutto di eventi fuori dal mio controllo. Non potevo sapere che avrei speso inutilmente denaro e anni di sacrifici per poi vedermi chiudere le porte in faccia per un voto di laurea non sufficientemente elevato. Non devo dimostrare nulla a me stessa. Vorrei dimostrare invece quanto valgo su un posto di lavoro ma non ho i numeri adatti...
M.S.

 Leggere una lettera come la sua è sconfortante, mi creda. Sconfortante anche se da sempre sono convinto che quando i posti di lavoro sono centellinati riesce a raggiungere l’obbiettivo chi può vantare un livello di eccellenza. Il nostro, purtroppo, è un Paese strano. Invita tutti a laurearsi e per poterlo fare con meno sacrifici i nostri governanti si sono inventati la laurea triennale. Che però non dà accesso neppure a uno straccio di concorso. E chi non ha laurea, master di specializzazione e qualche entratura resta traumaticamente fuori. Nessuno si è mai sognato di fare una mappatura seria di cosa abbiamo bisogno. Quanti medici, quanti ingegneri, quanti giornalisti ma anche quanti braccianti, quanti operai e quanti tecnici specializzati. E le nostre Università navigano alla cieca cercando di racimolare quanti più iscritti possono. Perché l’altra stortura di questa legge è l’autonomia gestionale delle singole facoltà. Più studenti, più soldi. Pochi studenti e si rischia la chiusura. E la fabbrica produce. Disoccupati.
Livio Liuzzi

 

Questionario e social

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