Domenica 30 gennaio 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 gennaio 2005
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Rassegna Stampa di domenica 30 gennaio 2005
1 – L’Unione Sarda
Pagina 17 – Cagliari
La Moratti sospende il maxi concorso ma al Rettorato minimizzano: solo uno slittamento
Università, la carica dei professori
Centoventinove docenti da assumere, scatta il toto-cattedre
Rischia di saltare il concorso per l’assunzione di 129 docenti, tra ordinari, associati e ricercatori, nell’ateneo di Cagliari. La sospensione è stata imposta dal ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti, con una lettera trasmessa a tutti i rettori delle università italiane che avevano avviato le procedure per i concorsi. Un colpo che si spera sia solo momentaneo: il ministro ritiene indispensabile «verificare la compatibilità delle procedure concorsuali». Dal rettorato cagliaritano arrivano parole di tranquillità: un semplice slittamento che non comporta nessun rischio. Intanto però anche l’ateneo di Cagliari deve inviare al dicastero, entro il 15 febbraio, i dati sul personale necessari per la valutazione dei concorsi. Proprio il giorno prima scade il termine ultimo per la presentazione delle domande per la partecipazione alla selezione dei 129 novi docenti (19 professori ordinari, 31 associati, e di 79 ricercatori). Un bando che fa gola a molti e che ha avviato il consueto e inevitabile "toto-docenti", che sarà ufficializzato solo al momento della chiusura delle iscrizioni al bando. Uno spaccato dei possibili protagonisti (e magari futuri associati od ordinari) in alcune facoltà è già stato fatto. Per i posti da ordinario in pole position (all’interno dell’ateneo cagliaritano) gli associati, mentre per i posti di associato i "papabili" sono alcuni ricercatori. Essendo un concorso aperto a tutti impossibile dire, a oggi, quanti parteciperanno (possono esserci anche docenti o candidati che arriveranno dalla Penisola) ma i bene informati parlano di favoriti numero uno ai nuovi posti. Per il posto da ordinario in Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie, duello interno tra Tulio Usai e Beatrice Venturi, mentre per la cattedra di associato in Economia aziendale, la ricercatrice storica, Patrizia Modica, è il nome che circola con maggior insistenza. Quattro i posti nella facoltà di Lettere. Interrogativi per Storia dell’arte medioevale e Lingua e letteratura latina, mentre per Letteratura italiana due gli associati in competizione, Gonaria Floris e Franco Tronci. Per il posto in Storia contemporanea Luciano Marroccu in prima fila, mentre Leopoldo Ortu sembra indirizzato alla non partecipazione. In questo caso sembra sicura la partecipazione di un professore esterno. Due le cattedre anche in Lingue e letterature straniere, mentre il posto in Scienze (per ordinario in Georisorse minerarie e applicazioni) avrebbe un candidato favorito, l’associato Carlo Marini (ma potrebbero partecipare anche docenti da Ingegneria). Complicato il toto-professori per i cinque posti in Medicina (Biochimica, Microbiologia, Gastroenterologia, Neurochirurgia, Metodi e didattiche della attività motorie), con possibili inserimenti dalla Penisola. In Gastroenterologia circola la voce di un interno, l’associato Luigi De Melia. Per Farmacologia (facoltà di Farmacia) possibilità per Ezio Carboni. In Ingegneria, cattedra di Idraulica, hanno i requisiti buoni Giorgio Quarzoli e Andrea Balzano, così come in Analisi Matematica potrebbe esserci una corsa tra Stella Piro Vernier e Anna Grimaldi. Altri due posti sono disponibili in Architettura tecnica e Disegno. Complesso il discorso per gli associati, anche se qualche nome esce comunque: in Scienze Politiche Pierpaolo Merlin (per Storia moderna), in Scienze, Sebastiano Banni (per Fisiologia), Valeria Nurchi e Davide Atzei (per Chimica Analitica), Enzo Tramontano (per Microbiologia generale), Gianni Fenu (in Informatica), in Medicina Paolo Usai (Gastroenterologia), Caterina Montaldo (per Malattie odontostomatologiche). Un po’ inatteso il posto di associato in Farmacia, per Microbiologia e microbiologia clinica: si pensava a una possibilità per ricercatore.
Matteo Vercelli
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 18 – Cagliari
Comunali
Gessa si candida a sindaco
La voce circolava da diversi giorni; la conferma, tra battute, mezze affermazioni e nessuna smentita, è arrivata ieri mattina in via Porcile, quartiere Marina, poco più su del Consiglio Regionale, durante l’inaugurazione della nuova sede di Progetto Cagliari, circolo cultural-politico di Progetto Sardegna. Gian Luigi Gessa si candida ufficialmente a sindaco di Cagliari. Il professore, già consigliere regionale, non si sbilancia più di tanto, anche perché prima si dovrà valutare il risultato delle provinciali, ma neppure smentisce un suo interesse per la carica di Primo cittadino, anche perché «è già pronto lo slogan ? scherza - dopo Soru alla Regione, il ProfesSoru al Comune. Quando parla dell’attuale giunta comunale Gessa non usa certo il fioretto: «Si parla tanto di questa amministrazione come roccaforte della "Cagliari Bene", ma se questi sono i risultati per la città, con tante occasioni andate perdute, allora ci proponiamo di dar voce alla Cagliari Male. Ho sentito il dovere di candidarmi alle regionali e i risultati mi hanno dato ragione, la gente ha voglia di cambiare e dunque anche per la città, il popolo di Soru continuerà a farsi sentire». E per continuare a spingere dalla base e proporre iniziative oltre che politiche anche culturali, è stata aperta la nuova sede di Progetto Cagliari. «Ci fa piacere aver trovato un punto nel centro storico ? dice il coordinatore Luigi Sotgiu ? perché il nostro intento è proprio stare vicini ai cittadini anche per un ricambio nell’amministrazione di Cagliari. Saremo presenti in tutte le prossime scadenze elettorali ma ci proponiamo di portare avanti diverse iniziative culturali e dibattiti che interessano le problematiche più sentite dai cagliaritani». Concetto, questo, ribadito dai consiglieri regionali di Progetto Sardegna Sandro Frau («L’intenzione è quella di occuparci dei problemi di tutti i quartieri») e Giovanna Cerina, che va giù duro: «Purtroppo Cagliari sembra condannata ad essere amministrata da sindaci come gli ultimi avuti, ci proponiamo per il cambiamento». (gi. zo.)
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Oristano 
Solarussa. Si è conclusa la due giorni di studi con esperti di tutto il Mediterraneo
 La valorizzazione dei centri storici seguirà l’architettura del passato
 Il mattone crudo poco concorrenziale rimane un simbolo dell’identità culturale di tanti popoli
 SOLARUSSA. “Le case e le città della terra cruda: recupero e valorizzazione dei centri storici dell’area del Mediterraneo”: era questo il tema del convegno internazionale che si è svolto ieri e venerdì.. Due intense giornate di studio che hanno richiamato una folta affluenza di pubblico composto prevalentemente da esperti, tecnici, amministratori, impegnati nel comune intento di dare all’architettura di terra nuove prospettive sia in un ottica di tutela e salvaguardia dell’esistente ma anche con il chiaro intento di rivalutare in chiave moderna questa pratica costruttiva.
 Ebbene, nelle due giornate, sia pure con visuali e sfaccettature diverse, è emerso in maniera inequivocabile non solo un nuovo interesse ed una nuova attenzione verso questa interessante forma di “bioarchitettura” ma anche la volontà di recuperare e salvaguardare un patrimonio che incarna e racconta la storia di molti centri della nostra isola e più in generale del Mediteraneo.
 L’interrogativo è più che mai pertinente: come è possibile sostenere e riscattare antiche abitazioni realizzate in “ladrini”, da un processo di abbandono e di degrado? E poi: come è possibile recuperare e rendere competitiva questa pratica costruttiva che, se è pur vero che tramanda un’eredità di altissimo valore storico e culturale, presenta dei costi poco concorrenziali rispetto ai prezzi dell’edilizia comune?
 A questi interrogativi hanno cercato di fornire diverse risposte. Molto apprezzato, anche per la concretezza ed il senso pratico, è stato l’intervento dell’assessore regionale all’urbanistica, Gianvalerio Sanna, che in un lungo ed articolato intervento ha evidenziato come «la regione, nonostante le note ristrettezze economiche, abbia deciso di sostenere e supportare con un’adeguata articolazione normativa il recupero dei centri storici non solo in chiave meramente edilizia ma come ambienti e riferimenti dinamici della vita cittadina».
 La due giorni di lavori, grazie all’inesauribile e preziosa attività di coordinamento e raccordo svolta dall’Associazione Nazionale dei comuni Cruda e dall’Università di Cagliari ha permesso di mettere a confronto esperti ed esperienze condotte non solo a livello isolano e nazionale ma anche di numerose realtà mediterranee quali Marocco, Portogallo e Francia.
 Non solo. Nella due giorni è stato presentata dai deputati Marco Lion e Michele Cossa una proposta di legge governativa (che ha già superato l’esame dell’ottava Commissione parlamentare Ambiente e territorio della Camera dei Deputati) proprio a sostegno e supporto di questa tecnica edilizia.
 «Altre proposte e suggerimenti operativi in tal senso sono allo studio da parte dell’associazione nazionale dei comuni della terra - ha affermato Walter Secci, sindaco di Villamassargia e presidente dell’associazione che voluto precisare - «tra gli elementi di particolare interesse figura la possibilità di concedere uno sconto sugli oneri edificatori, dei premi sulla volumetria, incentivi per il recupero e la salvaguardia».
 Particolare soddisfazione è stata espressa a conclusione dei lavori dal primo cittadino Gianni Deidda e da parte della coordinatrice scientifica dell’iniziativa, Maddalena Achenza, che all’unisono hanno affermato: «Non ci aspettavamo una presenza così numerosa e qualificata che proprio grazie a questo incontro-confronto ha permesso di imprimere nuove ed interessanti prospettive al settore, con l’obiettivo di sostenere e rivitalizzare questo importante patrimonio architettonico, proiettandolo verso un futuro sostenibile e ambientalmente compatibile».
 Che sia l’ora della svolta e la volta buona? Dopo anni di parole.
Mario Tendas
 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«Nessuna condanna per le frasi offensive sugli omosessuali»
Lettera a Soru e Mistretta del Movimento sardo dei gay sul libro incriminato
 
CAGLIARI. “Le farneticazioni del professor Pietro Melis sugli ebrei fanno rabbrividire, ma avremmo gradito sentire anche una condanna per le frasi offensive, volgari e discriminatorie contro gli omosessuali, presenti anche queste nello stesso libro, che hanno sofferto nei lager. Invece, su di noi il silenzio è stato assoluto”.
 Lo denuncia l’assemblea del Movimento omossessuale sardo, che nel testo, ora sotto sequestro, del docente universitario cagliaritano di Scienze della Formazione indagato per istigazione all’odio razziale, ha trovato pesanti riferimenti anche ai gay.
 “Non tutti sanno che anche gli omosessuali, marchiati con un triangolo rosa, furono perseguitati e rinchiusi nei campi di concentramento a partire dal 1934 e quasi nessuno sa che, dopo la liberazione dai campi e la fine del nazismo, agli omosessuali non fu riconosciuto alcun risarcimento e furono anzi costretti a continuare a nascondersi”, ricorda Massimo Mele in una lettera inviata al presidente della Regione Renato Soru e al rettore dell’ateneo cagliaritano Pasquale Mistretta, il quale nei giorni scorsi ha inviato una lettera di scuse al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Il testo, infatti, pubblicato a spese dell’università, gli era stato mandato dall’autore “per una provocazione”, per sua stessa ammissione.
 Nella lettera, il Movimento dei gay riporta alcune frasi contenute nel libro di Melis, per le quali pretende le stesse scuse ufficiali riservate alla comunità ebraica: “gli omosessuali che ricercano un riconoscimento giuridico dell’inculamento”, o “le loro manifestazioni per le strade dovrebbero essere proibite, non perchè immorali, ma a causa del senso di repulsione fisica che possono generare (pag 31)”, o ancora “...essendo gli omosessuali errori della natura (pag. 40)”, o ancora frasi da perfetto ignorante come “ l’Oms, sotto la pressione degli omosessuali, ha dichiarato che l’omosessualità non è una malattia. Se non lo è fisicamente lo è, tuttavia, psichicamente (pag 30, nota 43)”.
 “Anche noi avremmo voluto presentare una denuncia contro il professor Melis”, sostiene il portavoce dell’associazione con sede a Sassari, “come hanno fatto quegli ebrei che si sono sentiti insultati dal suo libro razzista. Ma la legge Mancino non ce lo permette, discriminare un omosessuale, in Italia, non è reato”.
 Intanto, Melis sarà affiancato negli esami da una commissione apposita, come disposto ieri mattina dal Senato accademico che ha definito questo episodio “indegno e inaccettabile”.
 “La Sardegna, purtroppo, non è un paradiso e le discriminazioni, le violenze, i suicidi e gli omicidi di persone omosessuali sono all’ordine del giorno”, denuncia il Movimento omossessuale sia al presidente Soru che al rettore Mistretta.
 “La nostra prossima battaglia sarà indirizzata all’inserimento del diritto al libero orientamento sessuale nel nuovo Statuto della Sardegna, e speriamo di avervi al nostro fianco. Riconoscerci e pronunciare il nostro nome potrebbe essere un buon inizio”.
 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Cagliari 
Le piccole università dal futuro incerto
 I tagli della finanziaria regionale mettono a repentaglio la vita delle facoltà sulcitane
 
 IGLESIAS. Un’altra tegola sta per abbattersi sull’Iglesiente e questa volta a dover sopportare la capocciata sono gli studenti universitari delle facoltà di Informatica, Scienza dei materali e di ingegneria ambientale che frequentano le lezioni a Monteponi.
 I tagli imposti dalla giunta regionale ai finanziamenti destinati all’università diffusa in Sardegna rischiano di imporre la sospensione delle lezioni per mancanza di risorse finanziarie.
 La sentenza di morte dell’università del Sulcis Iglesiente è scritta nella finanziaria regionale che ha dato un consistente taglio alle somme destinate a garantire la macchina universitaria.
 L’esecutivo regionale ha deciso di versare nelle casse dell’Ausi (Associazione per l’Università del Sulcis Iglesiente), nel 2004, soltanto 495 mila euro contro i 707 mila euro dell’anno precedente. Una decisione, in corso d’opera, che ha spiazzato il ragioniere dell’associazione costretto a far quadrare i conti nonostante l’aumento dei corsi e il notevole incremento degli studenti. In passato, e si spera che queste risorse non abbiano subito altri tagli, si aveva la disponibilità di altri 260 mila euro con la legge regionale 26 ma visto il vento che spira c’è il rischio che anche questa risorsa venga soppressa. Gli studenti universitari sono già in allarme e minacciano azioni di protesta se dovessero essere costretti a trasferirsi a Cagliari. «Il presidente Soru sia conseguente ai discorsi - sostengono gli studenti di Monteponi - perchè ha sempre sostenuto che la Sardegna deve produrre cultura. Ebbene tagliare le risorse economiche alle Università diffuse significa mortificare i giovani che hanno scelto di studiare a pochi passi da casa evitando, alle proprie famiglie, di pagare pigioni impossibili per frequentare le facoltà cagliaritane». Al pesante taglio dei finanziamenti nel 2004 per l’anno in corso si registra un altro pesante condizionamento: le risorse finanziare destinate alle università diffuse prima di arrivare a destinazione devono affrontare un percorso tortuoso e decisamente interminabile. Il monte risorse, già troppo basso, dovrà essere vagliato, prima di tutto, dai magnifici rettori delle università di Cagliari e Sassari e successivamente, se nella ripartizione non si incontreranno difficoltà di natura campanilistica, quindi si dovranno pronunciare le singole università. Tutto quindi nelle mani della giunta regionale e questo prima il consiglio di ogni prerogativa. Gli addetti ai lavori temono che seguire una simile trafila significi una grave perdita di tempo che rallenterà la funzionalità dei servizi e la tempestività degli interventi. Ancora una volta dalla stanza dei bottoni partono” input” poco razionali dettati, forse, dall’esigenza di riequilibrare i conti delle casse regionali andando ad incidere su settori importanti come quello dell’istruzione universitaria. Alcune decine di laureati in Scienza dei materiali, laureati a Monteponi, hanno trovato occupazione nelle industrie di Portovesme, di Macchiareddu e nella penisola. Fra un anno da Villa Bellavista, restaurata a nuovo, usciranno anche laureati in ingegneria ambientale ma questo processo potrebbe interrompersi per decisione “regionale”. (e.a.)
 
 
 
 
 
 
 

Questionario e social

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