Venerdì 29 aprile 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 aprile 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 38 – Sassari
L'Ersu verso il commissariamento
L'Ersu di Sassari va verso il commissariamento. Non subito, ma dopo l'estate, quando l'attuale consiglio di amministrazione esaurirà il suo mandato. Il rischio è più che fondato, anche perché l'arrivo di un commissario ai piani alti di via Carlo Felice sembra nelle intenzioni del governo regionale. A rilanciare tale ipotesi, dopo alcuni mesi di calma apparente, è la vicenda legata all'ammissione degli allievi dell'Accademia di belle arti e del Conservatorio musicale nelle liste degli elettori per il rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione dell'ente per il diritto allo studio universitario. L'ultimo capitolo della storia è stato scritto due sere fa, quando il senato accademico dell'Università di Sassari ha deliberato la sospensione delle procedure elettorali, fissate per il prossimo 3 maggio. Un provvedimento che blocca anche le elezioni per la nomina dei rappresentanti degli studenti negli organi accademici, che si sarebbero dovute svolgere lo stesso giorno. La scelta fatta dal senato accademico nella seduta di mercoledì scorso ha una sola spiegazione: in questo modo il collegio ha infatti preso un po' di tempo in attesa di un colloquio con l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Elisabetta Pilia, che non più tardi di una settimana fa aveva scritto al rettore dell'ateneo sassarese Alessandro Maida, suggerendogli di spostare la data delle elezioni fino a quando il consiglio regionale non adeguerà la legislazione isolana a quella nazionale, «al fine di consentire l'esercizio dell'elettorato attivo e passivo anche agli studenti iscritti all'Accademia di belle arti e al Conservatorio di musica», come recita il documento ufficiale. Il problema sarebbe nei tempi: per il momento le elezioni sono state sospese e il commissariamento dell'Ersu, composto da un rappresentante degli studenti, uno dei docenti e tre di nomina politica, è dietro l'angolo. Sospese ma non annullate: il senato accademico vuole scongiurare il commissariamento dell'Ersu e spera di riuscire a fissare le elezioni entro il 15 giugno, dopo sarà troppo tardi. La maggior parte dei presidi delle dodici Facoltà sassaresi avrebbe già annunciato l'intenzione di opporsi al pericolo che il consiglio di amministrazione dell'ente regionale non venga ricambiato naturalmente nel prossimo autunno. «Se il presidente della Regione vuole assumersi la responsabilità di un commissariamento, tolga al rettore la delega che lo autorizza a indire le elezioni», dicono. Nei prossimi giorni Maida incontrerà l'assessore Pilia per capire quali sono le intenzioni. L'Ersu è senza direttore già da due mesi, da quando Pier Paolo Porqueddu, i cui contrasti con l'attuale cda avevano fatto pensare al commissariamento già alla fine dello scorso anno, è andato in pensione. Ma a bocciare l'arrivo del commissario sono anche gli studenti, che temono che l'attività dell'ente possa subire un rallentamento. Domani quaranta rappresentanti del Forum delle associazioni studentesche andranno a Cagliari per chiedere che il governo isolano faccia marcia indietro.
Gian Mario Sias
 
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 32 – Nuoro
Consiglio di mamma per l'Università: «Ragazzi, state attenti ai master»
«Ragazzi, attenti, non fatevi imbrogliare dai master». Pietrina Rubanu lo dice convinta, da prof con trentadue anni di insegnamento, e pure da mamma se la cosa può servire a dare più forza al messaggio. «Non vado tanto lontano. Vi racconto il caso di mio figlio Davide, laureato a 25 anni in ingegneria, con un master in... sentite il parolone: business intelligence, e che ora fa solo supplenze di matematica. Non fatevi imbrogliare, ragazzi, da questi corsi inutili. Beh, mio figlio, qualche tempo dopo la laurea ha ricevuto una telefonata con cui gli proponevano proprio questo master in business intelligence, finanziamenti regionali. La Regione cioè sborsava cinquanta milioni di lire per ogni iscritto: quindici milioni di lire andavano al ragazzo, trentacinque alla società che gestiva il tutto. Visto il risultato che senso ha avuto tutto questo? Ecco, io mi chiedo se non sarebbe stato più intelligente aiutare con quei soldi i ragazzi che volevano andare all'Università, o fare borse di studio... È il sistema che non va, un sistema che non ascolta i giovani e i loro bisogni». I quarantacinque studenti che stanno nell'aula magna-laboratorio del Liceo Scientifico di Sorgono ascoltano con le braccia conserte la professoressa. L'argomento gli interessa, ed è proprio su questi punti - istruzione, università, lavoro - che il livello di attenzione ballerino proprio dei giovanissimi diventa buonissimo, grado massimo. Alla domanda: chi di voi andrà all'Università?, tutti alzano la mano, ed è evidente che l'orientamento non è solo quello da liceali. Giampiero Cocco, 19 anni, di Samugheo, per esempio pone il problema della dispersione scolastica. Cosa pensate di fare per cercare di arginare questo problema? ha chiesto alla candidata di Rifondazione Comunista alla presidenza della Provincia. Una provincia, quella di Nuoro, dove i dati in materia fanno rabbrividire, dove l'abbandono è un fenomeno che risucchia anche i bambini delle Medie. «Intanto l'esigenza sarebbe quella di aiutare quei ragazzi che non hanno concluso il percorso di studio di base. Ce ne sono moltissimi, sapete?», avverte Pietrina Rubanu. Obiettivi: riportare fra i banchi i giovani che non hanno la terza media e aumentare l'offerta formativa della scuola per dare a questi giovani, la possibilità concreta di frequentare un corso. «Ci proponiamo, per questo, di decentrare i corsi cosiddetti per adulti, le ex scuole serali, e di avviare diversi corsi di educazione permanente nelle scuole». L'Università, poi. «In provincia diventa un presidio importantissimo. Noi ci battiamo perché Nuoro diventi polo universitario autonomo, senza alcuna dipendenza da Cagliari e Sassari, con i suoi finanziamenti da gestire e un centro di ricerca che permetta di crescere a quei giovani che vogliono restare». Questi, ad esempio, sono ragazzi che resterebbero pure, in paese, dopo la laurea. Ma a fare che cosa? «Il rilancio del turismo. Avete dei programmi?», chiedono. Il programma esposto da Pietrina Rubanu è un sistema integrato tra artigianato, agricoltura, pastorizia e turismo. «Le attività produttive del luogo non possono certo sparire a causa del turismo e, anzi, da questo devono essere valorizzate. Ai giovani - spiega - spetta una parte importante in questo processo. Non a caso il nostro programma prevede anche corsi di formazione specifici». Dalla valorizzazione delle attività artigianali alla battaglia per difendere il commercio equo e solidale il passo è breve. Pietrina Rubanu, da sempre impegnata nelle battaglie per la difesa dei diritti civili nei Paesi del Terzo Mondo, è anche una grande sostenitrice dei prodotti che lei chiama «puliti» e acerrima nemica di quelli «sporchi». Gira sempre con un elenco di merci da boicottare piegato nella borsa. «Sporche - spiega ai ragazzi - sono i prodotti di quelle aziende che sfruttano gli operai e perseguitano il sindacato. Ecco, non acquistando certe cose aiutiamo questi operai: i profitti delle aziende diminuiscono e i padroni sono costretti a riconoscere i diritti dei lavoratori». (p. s.)
 
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 35 – Ogliastra
ARZANA. Multinazionale Usa disposta a pagare l'intera coltivazione a peso d'oro
Non solo pecore, il futuro è la genziana
I pastori venderanno le radici per la produzione di amari
Il futuro dei pastori di Arzana è amaro. Ma la Lingua blu stavolta non c'entra, c'entrano invece i liquori digestivi che verranno ottenuti dall'estratto delle genziane seminate sul versante di tramontana del Gennargentu. E a coltivare le piantine saranno proprio loro, i pastori, che parcheggeranno le pecore per mettere a dimora un'essenza che in Sardegna sta per scomparire, mentre nel resto d'Italia e in molte parti d'Europa è praticamente estinta. L'affare è grosso, perché interessata a rilevare tutta la produzione della pianta c'è già una multinazionale statunitense con succursale in Inghilterra, che pagherà le genziane a peso d'oro. Più o meno a quanto viene venduto oggi lo zafferano, almeno duemila euro al chilo. il progetto L'iniziativa è di tre Università, Cagliari, Roma e Novara che si sono unite dando vita al consorzio Co.s.me.se (consorzio studio metaboliti secondari) con l'obiettivo di portare avanti degli studi fitochimici con le essenze dell'Ogliastra: sotto osservazione già da tempo ci sono la santolina, il timo e l'euforbia, tutte piante che crescono in zone fresche e che non hanno gran necessità di acqua per svilupparsi. La coltivazione della genziana non è comunque una novità per Arzana. Da cinque anni, circa cinquecento piantine vegetano in alcune stazioni sperimentali in località Cixi Crobeni e si è visto che da queste parti, rispetto a quanto avviene in altre località italiane, crescono rigogliose. Un vantaggio dovuto alla particolare composizione della terra del Gennargentu e dal clima fresco durante tutto l'arco dell'anno. Il consorzio dei tre atenei ha pensato quindi che ci fossero tutte le condizioni per ripristinare gli antichi siti dove un tempo la genziana abbondava e da dove è stata estirpata nei decenni scorsi dagli incendi e per lasciare il posto ai pascoli. Le tre Università hanno anche brevettato un sistema che consente una germinazione più veloce e di andare in produzione in tempi più rapidi. il business per i pastori Chi ora pascola il proprio gregge tra non molto ne parcheggerà una parte e inizierà a coltivare la genziana. L'Università di Cagliari ha già preso degli accordi con alcuni arzanesi, che riserveranno una parte dei loro possedimenti: «Si sono rivelati entusiasti all'idea di incrementare il loro reddito con questo sistema - spiega Mauro Ballero, docente di Botanica della facoltà di Farmacia - che tra l'altro non depaupera ulteriormente il terreno, visto il minor impatto del bestiame». Quando la coltivazione andrà a produzione, potrà essere avviata la vendita. L'acquirente c'è già, è una multinazionale che produce le etichette degli amari venduti in tutto il mondo e che oggi si rifornisce in Ungheria, Paese però che non soddisfa i criteri di qualità richiesti dal mercato. La genziana del Gennargentu risponde invece agli standard per dare vita a ottimi amari. Questo vuol dire che nel giro di un paio d'anni la Sardegna sarebbe capace di coprire l'ottanta per cento circa della produzione di genziana, diventando di fatto la regione italiana più importante nel settore. un'industria pulitaTra i vantaggi della coltivazione della pianta il fatto che non produca alcun tipo di inquinamento e che ridarebbe vita a un'essenza popolarissima fino a qualche decennio fa, quando veniva utilizzata per combattere la malaria e per abbassare la febbre. Una sorta di tachipirina naturale. A Talana la genziana era talmente diffusa che ancora oggi esiste un monte che prende il suo nome. Negli anni Sessanta del secolo scorso l'essenza fu quasi interamente estirpata dal territorio di Villagrande per la produzione di uno storico amaro di una notissima distilleria milanese. la ricerca va avantiIntanto, lo studio delle proprietà officinali delle piante ogliastrine procede spedito. Da poco, con il sostegno della Pro loco Siccaderba e con i fondi della Comunità montana (circa 84mila euro), è stato istituito uno specifico dottorato in Farmacologia, sotto il coordinamento di Ballero: due giovani, uno di Baunei l'altro di Arzana tenteranno di scoprire gli altri segreti che nascondono l'elicriso, il tasso e la digitale, la santolina e il timo, che hanno già rivelato le loro qualità anche come antitumorali.
Daniele Casale
 
 

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Piazza Roma, il centro ritrovato 
Domani l’inaugurazione ufficiale dopo i lavori di rifacimento e l’installazione dell’opera di Pomodoro
  CARBONIA. Ultime ore di frenetico lavoro, a Carbonia, per le finiture della rinnovata piazza Roma, che sarà restituita ufficialmente alla città il prossimo primo maggio. La piazza, che molti definiscono una delle più belle piazze del Novecento italiano, si è abbellita e impreziosita, oltre che per il rifacimento della pavimentazione e la sistemazione di tutti gli spazi, per la presenza dell’ultima opera realizzata dal maestro Giò Pomodoro, «Frammenti di vuoto 1».
 L’inaugurazione della piazza, i cui lavori sono costati circa un milione e trecento mila euro, è stata inserita all’interno di una serie di manifestazioni.
 Una vera e propria festa cittadina costruita in parte sul filo della memoria e che inizierà questa sera, al teatro comunale, con un concerto di Roberta Pili. Il programma è stato presentato ieri dal sindaco Tore Cherchi e dall’assessore all’Urbanistica Ignazio Cuccu. la manifestazione avrà inizio nell’area alla periferia della città, proprio all’incrocio tra la via Costituente e la via Roma, dopve, a cura dell’associazione per il recupero della memoria della città sarà collocata un lapide sulla verticale del punto esatto dove, nel 1939, avvene uno dei più terrificanti incidenti nelle gallerie della miniera, con una quarantina di feriti e dodici morti. Si passerà poi al teatro centrale, dove, alla presenza del mondo della cultura, della politica, delle imprese e del sindacato si approfondiranno i temi dell’arte di Giò Pomodoro. Poi, alle 19, inaugurazione del monumento, con la città che riprenderà possesso della piazza dopo i mesi del cantiere. La giornata proseguirà poi con una manifestazione in piazza Marmilla, e un concerto, organizzato dalla Cgil. «Quella di piazza Roma è una “inaugurazione” che segna in qualche modo l’ultimazione di una prima fase, importante, del progetto di recupero e riassetto del centro storico cittadino - ha spiegato Tore Cherchi -. Un lavoro che ci ha impegnato a lungo ma che ci ha consentito, anche in collaborazione con l’Università di Cagliari e con la Sovrintendenza di restituire a Carbonia nella sua originalità, recuperando il disegno originario persone nelle modifiche effettuate nel corso degli anni, quella che è la piazza simbolo della città, che rappresenta un vero gioiello di architettura razionale». Attorno alla piazza sono state contemporaneamente recuperate strutture e spazi, che fanno oggi dell’intero centro storico un complesso gradevole e piacevole da vivere.(g.f.n.)
 
 
 
  
5 – Il Tempo
Studenti in corteo contro il precariato
«CONTRO la precarietà introdotta dalla riforma Moratti e per la condivisione dei saperi». Questo lo slogan della street parade che ieri pomeriggio ha percorso le strade di San Lorenzo, indetta da studenti e ricercatori precari verso l’Euromayday. Partiti intorno alle 16,30 da piazza della Minerva, i manifestanti, poco più di un centinaio, hanno lanciato semi di marijuana e calato uno striscione sul rettorato contro la precarietà. «Stiamo preparando - ha detto un partecipante - la marcia verso la Mayday Parade del 1° maggio a Milano, per lanciare una nuova rete di conflitti e contro la demolizione dei diritti acquisiti nel mondo universitario che riguardano le matricole, i ricercatori e tutte le figure precarie dell'università»
 
 
 
 
 

Questionario e social

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