Domenica 29 maggio 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 maggio 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 43 – Gallura
Olbia. L'economista ha aperto un convegno in città
Il Nobel Robert Engle: «Crescere con i talenti»
«Gli studenti si affacciano al mondo universitario pieni di nuove idee, il compito dei docenti è quello di aiutarli ad esprimerle al meglio: solo le "buone idee" permettono di crescere e superare i periodi di crisi». Con toni pacati ieri il premio Nobel 2003 per l'economia, Robert Engle, ha presentato il convegno "Frontiers in time series analysis". Una tre giorni, che prenderà il via questa mattina alle 9, dedicata all'econometria e all'analisi quantitativa dei problemi economici, che utilizza anche tecniche matematiche e statistiche. Un centinaio i ricercatori che da oggi e sino a martedì si incontreranno nell'aula magna della facoltà di economia del turismo. La stessa aula che ieri è stata intitolata a Robert Engle, l'economista che due anni fa ha ricevuto il Nobel per il suo interesse ai mercati finanziari internazionali e per aver dato vita al modello Arch, che permette di studiare con precisione l'analisi della volatilità delle serie storiche. «L'università deve essere uno strumento al servizio del territorio ? ha detto ieri il rettore dell'università di Sassari Alessandro Maida ? incontri simili non possono che portare menti e idee innovative che possono aiutare la nuova provincia a crescere». Al suo fianco il direttore del dipartimento di economia Marco Vannini. «La ricerca ha bisogno di talenti, che sono l'unico fattore di crescita e di sviluppo per il territorio: dobbiamo puntare sulla qualità della vita per attrarre il maggior numero di talenti nella nostra regione». E quello che inizierà questa mattina è un incontro di talenti: «Incontri simili ? spiega Vannini ? servono per far circolare le nuove idee, attraverso l'interazione con gli altri è possibile anche migliorarle e crescere». L'econometria si occupa dei metodo e degli strumenti per affrontare decisioni in condizioni di incertezza. È facile prevedere, quindi, che sia destinata a essere sempre più l'elemento caratterizzante dei nuovi studi economici, «un metodo per avvicinare l'economia generale al business», come ha sottolineato il direttore del dipartimento di economia. «Attraverso questa disciplina è possibile estrarre il massimo delle informazioni dai dati storici di qualsiasi settore». Troverà quindi applicazione nel mercato nella borsa, delle banche, ma attraverso l'econometria è anche possibile fare delle previsioni dei tassi di cambio e dei flussi turistici. Per meglio comprendere il futuro, è possibile ? attraverso l'econometria appunto ? fare uno studio dei dati del passato per poter meglio capire il presente. «Non conosco bene la situazione economica italiana ? ha detto Robert Engle ? ma sicuramente tutta l'Europa dovrà puntare sulle nuove idee per uscire dalla crisi, sicuramente l'euro "forte" scoraggia le esportazioni europee, spetterebbe alla Banca europea centrale dovrebbe abbassare i tassi di interesse per stimolare l'economia e riequilibrare la moneta». Il Nobel ha anche parlato della Cina e dei rapporti col mercato americano e dei rischi che il basso costo della manodopera potrebbe creare al mercato del lavoro. «La Sardegna ? ha concluso Engle ? per valorizzare al massimo il turismo potrebbe confrontarsi con gli altri paesi che si trovano nella sua stessa situazione e analizzare le decisioni prese».
Antonella Manca
 
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 36 – Nuoro
Convegno alla Satta coi ragazzi del Classico sul grande pensatore risorgimentale
Mazzini e l'amicizia con Giorgio Asproni
Giuseppe Mazzini non solo vedeva la Sardegna come regione-chiave nell'azione risorgimentale per unificare l'Italia, ma nell'isola aveva solide amicizie con gli intellettuali liberali dell'epoca, soprattutto con Giorgio Asproni e con Giovanni Siotto Pintor, con i quali ebbe diversi incontri e tenne un fitto carteggio. È solo qualcuna delle curiosità emerse ieri mattina nell'auditorium della biblioteca Satta durante il convegno che ha celebrato il bicentenario della nascita del grande pensatore risorgimentale. Il convegno è stato organizzato dall'associazione mazziniana (che in città conta una sessantina di aderenti) e dal Liceo Classico, che non a caso è intitolato a Giorgio Asproni. In una sala gremita in ogni ordine di posti è stato il professor Manlio Brigaglia, dell'Università di Sassari, a citare gli episodi "sardi" più significativi. Come quello di un appunto del 9 luglio 1855 di Giorgio Asproni che andò a trovare Mazzini in Inghilterra: «Nelle prime case di Landsdown abbiamo picchiato alla porta indicata: sopra, all'ultimo piano, abbiamo trovato in democratica semplicità il grande agitatore d'Italia, G. M., e ci siamo abbracciati e baciati con affetto fraterno ed ineffabile commozione». E più avanti: «La vita di questo uomo straordinario è di fatiche assidue, di stenti, di dolori, di disinganni quotidiani che annienterebbero qualunque fede, qualunque coscienza, meno la sua che è incrollabile e ferma come la volontà del Dio che la ispira». Asproni conclude con una nota tra parentesi: «In casa sua mi ho dimenticato il parapioggia». E nel 1852 Siotto Pintor scrive: «Non può pensarsi senza sdegno come ad ogni lieve manifestazione popolare voglia darsi colore di congiura politica che metta capo a Mazzini e Mazziniani». Il professor Aldo Accardo, dell'Università di Cagliari, ha parlato di "Inattualità di Giuseppe Mazzini" affermando che il suo pensiero era troppo rigoroso, la sua morale troppo inattaccabile per adeguarsi a tempi in cui la politica si ispira a una morale malleabile e pronta a piegarsi alle esigenze personali o di gruppo. Ci sono state anche due relazioni dei ragazzi del Classico, una di Giuliana Salis e una di Bacchitta, molto apprezzate dal pubblico. Il dibattito è stato gradevolmente interrotto dalla proeizione di un documentario sull'esilio di Mazzini in Francia e da una piece teatrale dal titolo "Libertà vo cercando", scritta da Giuseppina Cualbu Diez e messa in scena dalla compagnia di teatro stabile del liceo classico Asproni. Gli inerpreti sono Maria Antonietta Cabiddu, Michele Carta, Rosanna Marcello, Claudio Sulis e Francesco Vacca. Il coordinamento didattico è di Giuseppina Cualbu Diez, Venturella Frogheri, Maria Daniela Manzoni e Giovanna Marras e la grafica di Maria Gabriella Cucca, Daniele Montisci e Elio Ticca. (a. a.)
 
 
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 20 – Cagliari
In tribunale il processo penale simulato
Gli studenti di Leggi alle prove di requisitoria
Accusa e difesa combattono senza esclusione di colpi davanti ai giudici del Tribunale: sul banco degli imputati c'è un marito violento, accusato di aver ripetutamente stuprato e picchiato la moglie. La donna racconta, davanti ai pm e agli avvocati difensori, dieci anni di vessazioni, umiliazioni, pestaggi. Finché, dopo due ore di discussione e camera di consiglio, arriva il verdetto: colpevole. Sembra tutto vero. Invece non è così. Nell'aula della Corte di assise d'appello ieri è andato in scena il processo penale simulato: dodici studenti della facoltà di Giurisprudenza hanno impersonato pubblica accusa e difesa, immergendosi in una realtà con la quale molto presto dovranno avere a che fare davvero. Organizzata dall'Elsa (European law student's association) e patrocinata dal Comune, l'iniziativa approda anche quest'anno nelle aule del palazzo di giustizia cagliaritano. Scopo principe di queste simulazioni è «applicare una fondamentale pratica alla semplice teoria appresa sui testi universitari»: Leonardo Filippi, professore di diritto penale e presidente della Camera penale della Sardegna, spiega come «questa esperienza tornerà utile ai ragazzi in futuro. Porto i miei studenti in carcere e nelle aula del Tribunale da quando insegno; la loro curiosità è sempre molto alta». Davanti a una giuria presieduta da Filippi e composta da magistrati (il presidente di Tribunale Francesco Sette, il presidente dell'Anm Fiorella Pilato e i giudici Maria Cristina Lampis e Ornella Anedda), professori di diritto (Luigi Concas e Roberto Zannotti) avvocati e dottori in legge (Roberto Sorcinelli, Davide Marchini e Davide Cicu), le due squadre finaliste - formate da sole ragazze - chiamano a deporre la vittima della violenza e l'imputato, chiedono la condanna e l'assoluzione. «È un allenamento per la futura professione», afferma Francesco Deidda, presidente Elsa: «La giuria premia la migliore oratrice e la squadra che vince partecipa alle finali nazionali». Alla fine trionfa la squadra Antolisei, quella dell'accusa, ma la miglior oratrice è Rita Tolu della Padovani, la squadra della difesa. Anche se il premio più ambito, visto l'enorme successo ottenuto, è un altro: la foto ricordo dei ragazzi sulle sedie della giuria e dentro la gabbia degli imputati. (an. m.)
 
 
 
4 – L’Unione Sarda
Pagina 4 – Cronaca regionale
«Non solo infrastrutture, servono anche i laureati»
Infrastrutture insufficienti e una reale difficoltà a mettersi al passo con le altre regioni, anche sul fronte delle infrastrutture immateriali, che contribuiscono alla realizzazione dello sviluppo. Nell'Isola questa situazione accentua il quadro già grave, determinato da «costi elevati e disservizi per le imprese, con conseguente mancato sviluppo». A tracciare questo quadro è stato ieri a Cagliari il presidente regionale di Federmanager Carlo Poledrini, in occasione della tavola rotonda promossa per celebrare i sessant'anni dell'associazione. Un incontro voluto per fare il punto sullo stato di trasporti, servizi e formazione, e presentare le proposte dei dirigenti d'azienda. La necessità di una svolta è stata invocata da più parti: la Sardegna, ha spiegato Carlo Poledrini, ha ancora gravi lacune infrastrutturali e il buon livello di porti e aeroporti non basta a creare le condizioni per uno sviluppo turistico e basato sulle produzioni tipiche. La rete ferroviaria è una delle più arretrate d'Italia, e quella stradale mostra molte lacune. Problemi ai quali dovrà dare una risposta il piano regionale dei trasporti, che verrà esaminato dalla giunta martedì, ha annunciato l'assessore Sandro Broccia, dopo aver ribadito di voler intervenire sulle sovrapposizioni tra trasporto gommato e ferroviario, e aver denunciato i ritardi accumulati negli ultimi anni nella spesa dei fondi Ue. Non servono però solo strade e servizi. Si deve migliorare sul fronte della professionalità sia nelle imprese che nella pubblica amministrazione (a cui si chiede maggiore velocità decisionale). Ancora oggi in Sardegna, a fronte di una consistente domanda di ingegneri (30%) l'offerta non supera il 13%, ha spiegato Sergio Lodde, docente di Politica economica alla facoltà di Scienze politiche dell'Università di Cagliari. Si deve dunque puntare su una migliore qualificazione del personale, per combattere anche la concentrazione territoriale dello sviluppo. Un trend che secondo il vicepresidente della Commissione Industria del consiglio regionale Sergio Pisano si poteva invertire mantenendo in vita gli aiuti de minimis del piano del lavoro e la legge 28 per l'imprenditoria giovanile. Interventi da accompagnare, secondo Pisano, a un immediato intervento sul fronte energetico.
 
 
 
 
5 – La Nuova Sardegna
 Pagina 7 - Nuoro
Fermiamo la fuga di una generazione senza speranza 
 La presentazione del programma di governo è il momento piu delicato e importante che attende il sindaco di Nuoro, il presidente della Provincia e le stesse forze politiche. Il Movimento Cristiani democratici sardi intende dare un suo contributo per i programmi di governo della realtà barbaricina. La vittoria del centrosinistra al Comune e alla Provincia, con un consenso quasi plebiscitario, conferma la sintonia della gente di Barbagia con il quadro politico emerso alla Regione. La situazione economica della Sardegna, aggravatasi per la scarsa crescita industriale, è destinata a peggiorare quando a fine anno arriveranno gli effetti negativi della recessione.
 Ancora piu allarmante è lo scenario che investe Nuoro e la provincia.
 Il deterioramento della condizione sociale e la disperazione di una generazione senza speranza si manifestano nella diaspora dei giovani e nell’esplosione degli atti di criminalità come gli assalti alle poste e alle banche, secondo un modello metropolitano estraneo al mondo pastorale.
 Tre fatti negativi pesano sul futuro sviluppo del Nuorese: il tramonto dell’industria di Ottana, segno di un processo di crescita che si è esaurito anche per l’abbandono dell’Eni, la crisi del settore agro-pastorale, il cui prodotto primario, il latte, non appare competitivo e remunerativo per gli allevatori, col rischio di creare nelle campagne un disordine sociale e una catastrofe antropologica e ambientale; il ridimensionamento territoriale della provincia, che perde oltre il 40 per cento dei comuni e che va a colpire proprio il capoluogo nella sua fondamentale risorsa: la pubblica amministrazione.
 La fine dell’Obiettivo Uno è un altro colpo mortale inferto allo sviluppo. Che fare? È necessario ripensare un modello di sviluppo per bloccare il declino di un territorio e dare speranze ai giovani anche per evitare lo spopolamento. È una sfida più difficile di quella affrontata negli anni ’70.
 Raccogliere questa sfida spetta al sindaco, al presidente della provincia, alla maggioranza di centrosinistra ma anche alle minoranze, alle migliori risorse intellettuali e sociali.
 Per Zidda e Deriu l’obbligo di tentare strade nuove, per non fermarsi a una gestione amministrativa dell’esistente, di invertire il trend negativo del declino di Nuoro e delle Barbagie con l’elaborazione di un progetto di sviluppo che indichi concretamente le azioni organiche, gli obiettivi e gli strumenti per i prossimi cinque anni, per creare occupazione nelle piccole e medie industrie, per la valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico e culturale e ambientale, nella prospettiva di uno sviluppo turistico mai decollato.
 La società del malessere, di cui Nuoro è il simbolo e l’epicentro, non è un territorio qualsiasi. Ha una sua peculiarità ambientale, antropologica, storica, sociale e geografica riconosciuta dalle inchieste parlamentari.
 Se la classe dirigente vincitrice avrà la capacita politica di far soffiare il vento delle Barbagie come nei periodi più alti della sua storia, il Progetto potra diventare centrale nelle scelte di governo della Regione, dello Stato e dell’Unione europea.
 Il Movimento Cristiani democratici sardi, movimento politico culturale nato per rifondare la politica sui valori etici e cristiani, per riaffermare l’orgoglio della sardità, per difendere Nuoro e la Sardegna di fronte a una globalizzazione che sta schiacciando l’economia, le imprese locali e le prospettive delle nuove generazioni, presenterà alla società nuorese una propria proposta di sviluppo, un progetto organico per promuovere un confronto critico e costruttivo con le forze politiche e sociali e le migliori intelligenze ed esperienze del mondo barbaricino.
Angelo Rojch Presidente Movimento Cristiani democratici sardi
  
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Oggi un’escursione a Ittireddu per la “Geology Day” nel vulcano
 ITTIREDDU. Procedono i lavori di riordino dei camminamenti all’interno dei siti, sventrati dall’attività cavatoria, del vulcano spento del Monte Lisiri, dell’era quaternaria in vista della “Geology Day”, che culminerà oggi con un’escursione didattica, di alto profilo scientifico.
 Protagonisti, sin dal primo mattino, saranno gli studenti della Università La Sapienza di Roma, del dipartimento di Scienze della Terra. Saranno cinquanta gli aspiranti geologi, una decina saranno gli stranieri, che seguiranno, nel corso dell’itinerante apprendimento, il professor Michele Lustrino, azionando l’inseparabile martelletto al cospetto dei lapilli, delle bombe vulcaniche, che potrebbero nascondere la ricercata “olivina”, minerale del gruppo dei silicati, componente di molte aggregazioni eruttive di colore verde.
 Il prof. Lustrino - afferma tra l’altro - che «i vulcani del Logudoro e del Monte Acuto, e in particolare quelli presenti nel territorio di Ittireddu, mostrano caratteristiche vulcanologiche, petrografiche e geologiche molto interessanti, la cui oggettività è fondamentale per il corso di laurea in scienze geologiche».
 Nel pomeriggio, invece, attenderà gli studenti - una sessantina del corso parallelo della stessa università romana -, presso le aree di cavazione, il geom. G.N. Cherchi, che indicherà a Sara Ronca, responsabile del laboratorio di ricerca geologica, i giacimenti di lava solidificata, le cui sezioni evidenziano le varie stratificazioni, talvolta, interrotte dalla presenza ininfluente di ganga e, comunque, ne evidenziano il fenomeno del vulcanesimo, alquanto remoto.
 Frattanto, arrivano richieste di “asilo” didattico anche dagli atenei di Siena, Genova e Vienna per il prossimo mese di giugno.
 I cavatori di Ittireddu di concerto con la locale amministrazione comunale, ostentano soddisfazione, perché potrebbe rafforzarsi l’idea del turismo didattico a complemento anche di quello artistico culturale, delle cui peculiarità è, alquanto, ricco il territorio ittireddese. Si presume, se dovesse primeggiare il buon senso da parte delle istituzioni, Regione sarda compresa, le Università sarde e italiane siano propense a dare il proprio contributo, non solo scientifico, per creare una inedita, ma necessaria struttura periferica, parco geominerario, a beneficio della fondamentale importanza per gli studi geologici del dipartimento di scienze della terra.
Maria Giovanna Cherchi
  
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Cultura e Spettacoli
Lo studioso americano Robert Engle, premiato con il Nobel nel 2003, incontra gli studenti a Olbia 
Sardegna, quasi California
«Dovete puntare tutto sull’innovazione e sulla ricerca» 
Conferenza stampa all’aeroporto Costa Smeralda dove ha sede il corso di laurea in economia turistica
 GUIDO PIGA
Un Nobel in città, e già questa è una notizia. Se poi arriva all’aeroporto, dove prima di lui ne era passato un altro, Mandela, e invece di andarsene in Costa Smeralda se ne sta lì a tenere una conferenza sull’economia mondiale, a rispondere a domande sui fondi immobiliari (vedi Barrack) e sull’economia cinese, beh, allora è una di quelle che non può finire nell’angolo degli «arrivi e delle partenze eccellenti». E’ roba da incorniciare. «Siamo onorati della sua presenza a Olbia» dicono il sindaco Settimo Nizzi e Pietrina Murrighile, alla prima uscita ufficiale da presidente della provincia di Olbia-Tempio.
 In città proprio no, l’incontro. Avviene nello scalo, al primo piano, dove ha sede la facoltà di economia, e l’aula magna che Nizzi e il rettore Alessandro Maida dedicano al Nobel: Robert Engle, americano, economista, premiato dagli svedesi nel 2003 per la sue ricerche sull’econometria, la scienza che analizza l’andamento dei dati economici nel tempo, una specie di diagnosi su se stessa.
 Ma è come se qui, nell’aeroporto che è di tutti e di nessuno, un non-luogo, ci fosse la città, la Gallura. Dice il professor Galli, che con Engle collabora da anni: «E’ un simbolo potentissimo, l’università in un aeroporto. Non è un punto di passaggio, è la vostra finestra aperta sul mondo».
 E’ un po’ così lo è davvero. Il rettore dell’università di Sassari Maida aveva scommesso su Olbia, «su questo territorio che ora ha la dignità di provincia, che meglio di tutte le altre parti dell’isola si presta a discutere di economia e di turismo». E la facoltà funziona bene, c’è intesa fra il Comune, che la struttura l’ha voluta, e la Geasar, società dell’Aga Khan, che l’ha ospitata; fra pubblico e privato, insomma, e ora si aggiunge la nuova istituzione, la provincia, che fra i suoi compiti ha quello della formazione, della programmazione.
 C’è un orizzonte felice per l’università, per la facoltà che deve dare a Olbia, alla Gallura, quel qualcosa in più che non può essere solo corsa al denaro, all’edilizia. Dice Marco Vannini, preside della facoltà di economia: «E’ una grande opportunità. La nostra facoltà, economia del turismo, per le ricerche non ha bisogno di grandi strutture, ha bisogno di talenti. E come si attraggono i talenti? Soprattutto con la qualità della vita, con quella ambientale in primo luogo». Vannini usa una bella immagine per dare l’idea: «Chi si occupa di scienza economica, passa tutto il giorno chiuso dentro un laboratorio, seduto, con una luce debole. E quando finisce, vuole solo alcune cose: un bel posto dove passeggiare, o andare a nuotare. Questo - credetemi - è il miglior argomento per attirare qui i ricercatori».
 E queste caratteristiche la Gallura le ha, «certe campagne che ricordano la California del sud» dice Engle. Lui è qui per un paio di giorni, c’è un convegno internazionale sull’econometria: «Dovete essere orgogliosi di quello che avete, sono stato in Costa Smeralda, tutto molto bello». Tutto abbastanza solido, anche. Engle risponde a una domanda sui fondi immobiliari americani, come quello che gestisce Tom Barrack, la Colony Capital. «Voi chiedete se, dopo il boom dei titoli in borsa della new economy e il successivo crollo, questo possa accadere anche per il mercato immobiliare, che sta avendo numeri impressionanti. Io dico che c’è molta preoccupazione in America su questo aspetto. Abbiamo avuti bassi tassi d’interesse, e c’è stato un incremento del mercato immobiliare, dei fondi. Ma non è una bolla speculativa, non esploderà. Ci sono ragioni diverse del mercato immobiliare da quello mobiliare e non sarebbe sorprendente un livellamento dei prezzi, ora». Ed è in qualche modo una rassicurazione, indiretta, senza nessun riferimento a Barrack, ovviamente, al fondo che poi è il padrone della Costa, e che insomma non dovrebbero esserci crolli, sconquassi.
 Non come quelli nella sua vita dopo avere ricevuto il premio. Spiega: «Ero in Francia, mi ero preso un periodo di riposo. Ricevo una telefonata. Mi informano che, beh, sì, avevo vinto il premio Nobel, auguri, e che mi dovevo preparare a cambiare vita. Credevo che non sarebbe andata così. Invece mi sono dovuto ricredere, e subito». E racconta un fatto che è emblematico di come uno scienziato che aveva fino ad allora passato le sue giornate in un centro di ricerca, con la porta sempre aperta, anche schivo, si sia infine trovato a girare il mondo, invito dopo invito, come un star del cinema: «Mi chiama il New York Times - spiega Engle -: il giornalista mi chiede della ricerca, del premio, e poi che cosa avevo mangiato per pranzo. Ho detto la verità: un panino con prosciutto e fontina. Bene, l’indomani la notizia era sui giornali di tutto il mondo. Non potete neppure immaginare quante chiamate ho ricevuto poi, e per giorni, su questa cosa». Engle è poi chiamato a una domanda su cui, la sera prima, rivela Galli, avevano scommesso. Eccola: qual è, professore, lo stato dell’economia italiana? Sorrisi. Il Nobel spiega che lui non sa delle cose italiane nello specifico, «ma il problema dell’economia europea tutta è quella di capire se cambiera rotta. Il ruolo cruciale è nell’innovazione, nella ricerca». E tutto torna, così, anche dopo la domanda su cosa pensa delle prospettive della Gallura, la provincia del turismo, delle piccole e medie imprese del sughero. Dice lui: «Che ci sia questa università, che faccia ricerca e crei un circolo di idee: ecco, è qui che è il vostro punto forte».
 
  
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
«Biotecnologie: un grande affare» 
I sostenitori dell’astensione in dibattito all’università di Sassari
Il nucleo del discorso ruotava intorno alla «persona embrione» 
GABRIELLA GRIMALDI
 SASSARI. Un bagno di folla, e di sudore, per Giuliano Ferrara, portavoce ieri, nell’aula magna dell’università, delle ragioni dell’astensionismo in vista del referendum sulla procreazione assistita che convocherà alle urne gli elettori il 12 e 13 giugno. Un dibattito molto animato durante il quale il direttore del Foglio ha esibito le sue grandi doti di comunicatore.
 Doti che gli hanno consentito di «tenere a bada» con la sua eloquenza e varie citazioni colte, l’azione di protesta dei giovani del collettivo studentesco i quali comunque hanno fatto valere le loro ragioni con una presenza vivace e combattiva.
 Si è trattato, per l’associazione Difendiamo il futuro, dell’appuntamento clou programmato in Sardegna nell’ambito della campagna referendaria in favore della legge 40 sulla fecondazione assistita che le consultazioni elettorali mirano a modificare in alcune significative parti. Il nucleo del discorso di chi si batte per la conservazione delle norme così come sono è, sostanzialmente, il riconoscimento della qualità di persona all’embrione.
 Per dare forza alle loro ragioni i fautori dell’astensionismo hanno dunque puntato sulla figura di Giuliano Ferrara, giornalista capace, con le sue doti affabulatorie, di rendere scintillante anche un dibattito sul sesso degli angeli. In più, se si considera che il tema è di quelli scottanti, non si correva il rischio che la noia prendesse il sopravvento. Così, improvvisando sul canovaccio del suo intervento, Ferrara ha preso spunto dagli striscioni esposti dal gruppo di contestatori. Ovvio, nel mirino è subito finita la frase vintage «l’utero è mio e lo gestisco io»: «Bravi, se l’utero è vostro non fatelo gestire dai medici o da persone senza scrupoli - ha detto -. A noi interessa capire che cosa si deve effettivamente fare per la salute della donna che si avvicina alla maternità».
 Poi il discorso si è spostato sulla filosofia pura, e cioè sul concetto di felicità e sulle esternazioni dell’allora cardinale Ratzinger (oggi papa Benedetto XVIº) sulla «dittatura del relativismo», teoria dalla quale peraltro prendeva il titolo il dibattito. «Il relativismo ci dice che esistono tante verità, ma questo assunto è di per sè un dogma da respingere con fermezza».
 Infine Ferrara ha toccato il punto nevralgico della campagna. Dalla questione se l’embrione sia qualcosa oppure qualcuno deriva secondo gli astensionisti tutta una serie di conseguenze, ad esempio quelle relative alla possibilità, per le coppie sterili, di ricorrere alla fecondazione eterologa.
 All’intervento di Ferrara è seguito quello di Carmelo Porcu, parlamentare di An, che ha raccontato la sua esperienza di legislatore e quella di disabile: «Abbiamo cambiato una società che ci rifiutava. E adesso con questo dibattito sugli embrioni e su chi ha diritto di nascere e chi no mi sembra di ricominciare tutto da capo».
 La parola è passata poi al direttore del settimanale «Tempi» Luigi Amicone («La legge dà la possibiltà alle madri di diventare tali con alcuni limiti che è giusto porre alla ricerca scientifica») e al vicepresidente del parlamento europeo Mario Mauro: «Le biotecnologie sono un affare gigantesco per l’Europa, va bene fare ricerca scientifica ma non utilizzando le cellule di persone. Su questo non si può transigere».
 
 
  
9 – Corriere della Sera
Pavia, partner per lo Iuss
Università, accordo con il colosso Usa leader nella ricerca Avviata la collaborazione con la Battelle che può contare su 19 mila scienziati
PAVIA - L’Istituto universitario di studi superiori di Pavia ha un nuovo partner nella ricerca. E’ il colosso americano Battelle Memorial Institute, istituzione non profit leader nel campo dell’innovazione tecnologica che inizia a mettere radici in Italia. Qualche giorno fa a Roma, dove la sezione di Battelle ha la sede, è stata avviata la collaborazione scientifica con i settori dell’attività postlaurea dello Iuss, in particolare quelli dell’energia, ambiente e sicurezza, sempre più caratterizzati dalla complessità che oggi è materia di una disciplina scientifica. Nello Iuss di Pavia, infatti, è dedicata ai metodi per lo studio di sistemi complessi l’ultima scuola europea di studi avanzati diretta dal fisico Giorgio Goggi, interlocutore con Battelle per l’accordo. E’ un tipo di ricerca interessante per l’istituto americano (19mila ricercatori, 3 miliardi di dollari gestiti ogni anno e tra i 50 e i 100 brevetti, direzione di quattro importanti laboratori di ricerca statunitensi in collaborazione con il dipartimento dell’energia e collaborazioni con le maggiori università americane e non solo) che da 75 anni applica tecnologie innovatative nei processi delle industrie manifatturiere, farmaceutiche e agrochimiche e opera con agenzie governative per la sicurezza, il risparmio energetico, la salute, l’ambiente e i trasporti.
Solo alcuni esempi di prodotti della ricerca applicata di Battelle: 250 brevetti per le fotocopiatrici Xerox, la guaina indistruttibile della pallina da golf e il film polarizzante degli occhiali che si adattano automaticamente alla luce.
Donatella Mele
 
 
 
 

Questionario e social

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