Martedì 28 giugno 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 giugno 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’UNIONE SARDA
Cronaca di Cagliari – Pagina 17
Domani la cerimonia
Dedicata allo scienziato Giuseppe Pilia la biblioteca del Microcitemico
È stata intitolata a Giuseppe Pilia, lo scienziato sardo di 43 anni morto lo scorso 17 aprile, la biblioteca dell'ospedale Microcitemico di Cagliari. La cerimonia di dedica si svolgerà domani alle 11,30. Nella stessa occasione sarà celebrata una messa di suffragio. Originario di Lanusei (Nuoro), Pilia, dopo la laurea in medicina, aveva cominciato la sua attività di ricercatore nel Dipartimento di Microbiologia Molecolare diretto dal professor David Schlessinger, nella Washington University di St. Louis, nell'ambito del progetto internazionale Genoma Umano, coordinato in Italia dal premio Nobel Renato Dulbecco. Durante la sua permanenza negli Usa dal 1993 al 1995, Pilia aveva scoperto un nuovo gene, che chiamò GPC3, localizzato sul cromosoma sessuale X, le cui mutazioni sono responsabili della Sindrome da gigantismo di Simpson-Golabi-Behem. L'isolamento del gene aveva offerto strumenti per lo studio dei meccanismi molecolari di controllo della crescita e aperto nuove strade per la ricerca sul cancro, perchè i soggetti in cui si registra una mancata regolazione da GPC3, sono ad alto rischio di contrarre tumori embrionali. Un altro importate successo dello scienziato sardo è stato la scoperta del vero ruolo del gene FOXL2, identificato sul cromosoma 3, come causa di sterilità e menopausa precoce. All'identificazione del gene il gruppo di ricercatori del Cnr, guidato da Pilia, in collaborazione con studiosi francesi e americani, era arrivato grazie allo studio di alcune famiglie affette da una rara sindrome genetica. Al momento della sua prematura scomparsa il professor Pilia stava dirigendo una ricerca nell'ambito del Progetto Progenia, varato dal Consiglio nazionale delle ricerche, su 5.000 volontari, uomini e donne di tutte le età, tutti sardi residenti in Ogliastra, i cui dati genetici stanno consentendo di allestire una banca dati unica sulle basi biologiche dell'invecchiamento.
 
 

2 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 5 - Olbia
Libere università, parla Possa 
Il vice ministro dell’Istruzione domani mattina in città 
Convegno organizzato dall’Euromediterraneo 
TEMPIO. Si parlerà di «libere università» e della «persona al centro della formazione» nel convegno organizzato dall’Istituto Euromediterraneo in programma domani alle 10,30, nella sala congressi di viale don Sturzo, dove ha sede lo stesso istituto.
Ospite principale sarà il vice ministro dell’Istruzione, Guido Possa, la cui relazione sarà preceduta dagli interventi di don Gian Franco Saba, direttore dell’Euromediterraneo, e del sindaco Antonello Pintus. Ieri, durante la presentazione del convegno, don Saba, il sindaco Pintus e il consigliere regionale di Forza Italia, Fedele Sanciu, hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa, «programmata - ha spiegato il direttore dell’Euromediterraneo - quasi come sintesi di un triennio di attività impreziosita dalla collaborazione di diversi soggetti in un percorso formativo istituzionale che si propone l’irradiazione dei principi dell’umanesimo cristiano in coerenti percorsi didattici».
Don Saba ha anche rimarcato il crescente rilievo che la riflessione sull’Europa ha assunto oggi non solo per l’istituto che dirige. «Un’Europa - ha precisato - che è più un concetto culturale e storico che una realtà geograficamente afferrabile, tematica che investe in pieno il contesto sardo».
Tra gli enti che maggiormente sostengono l’attività dell’Euromediterraneo c’è l’amministrazione comunale tempiese, che, come ha ricordato il sindaco Pintus, ha in corso con l’Istituto un protocollo d’intesa che promette nuovi, interessanti sviluppi. Obiettivi fondatamente ambiziosi, secondo Fedele Sanciu, che nella presenza a Tempio del vice della Moratti vede l’occasione per ottenere un importante risultato per tutto il territorio. Un’aspirazione che potrebbe concretizzarsi nella trasformazione dell’Euromediterraneo in una libera università, la prima del genere in Sardegna. La presenza in Sardegna di Guido Possa non si esaurirà nella partecipazione al convegno tempiese.
Possa, oltre ad essere il numero due del Miur, è infatti responsabile nazionale di FI. Approfittando, perciò, della suo passaggio in Gallura, i dirigenti locali del partito hanno pensato bene di impiegarlo in un altro convegno (Olbia, Hotel Melià, ore 17).
Come ha precisato Sanciu, sarà un incontro collegiale, aperto a quanti, avendo interesse per il progetto politico di FI, ne hanno anche a cuore la sua applicazione in Sardegna.
Giuseppe Pulina
 
3 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 10 - Cagliari
Cagliari, biblioteca dedicata a Pilia, scienziato di Lanusei 
LANUSEI. Si ripartirà dalle scoperte e dall’enorme contributo che nella sua breve esistenza ha dato alla ricerca genetica internazionale. Non è un semplice ricordo quello che ha lasciato lo scienziato lanuseino Giuseppe Pilia, scomparso appena due mesi fa. E i familiari più stretti stanno lavorando assiduamente per conservare intatte le peculiarità di un uomo dal grande intelletto. Con loro gli amici, da cui si è fatto voler bene, e i compagni di tante battaglie, col camice o senza, che se lo terranno stretto nel cuore durante le loro future acrobazie scientifiche e culturali. Si parte con l’intitolazione di una biblioteca, si continuerà con l’attività della fondazione, a lui intestata, e tante altre iniziative che coinvolgeranno le tre sedi (Cagliari, Lanusei e Stati Uniti) dove ha avuto modo di farsi apprezzare. Il ricercatore ha diretto l’istituto di neurogenetica e neuro farmacologia del CNR, da cui ha preso vita il progetto Progenia. Tanti ogliastrini hanno dato il loro fattivo contributo alla scienza facendosi visitare presso l’edificio di via Umberto a Lanusei. Lo stesso Pilia, cinque anni fa, quando Progenia divenne realtà, confermò come l’Ogliastra si prestasse a ricerche di questo tipo, soprattutto per l’individuazione di particolari geni. Dai prelievi effettuati su tutte le fasce d’età, le indicazioni per studiare tutte le patologie legate all’invecchiamento. E poi il proficuo rapporto con il National Institut of Ageing che si occupa delle patologie fisiologiche legate al processo d’invecchiamento Domani sarà la Usl n. 8 di Cagliari che in segno di apprezzamento e riconoscimento dell’opera svolta, gli dedicherà la biblioteca del presidio microcitemico, in via Jenner. Un tributo fortemente voluto dal direttore sanitario Maria Rosaria Ruggiu: alle 11,30 sarà officiata una messa di suffragio ala quale parteciperanno il suo maestro Antonio Cao, i parenti, gli amici, e i più stretti collaboratori. La fondazione Giuseppe Pilia sarà invece costituita nella città collinare: non si sa niente di preciso in merito, a parte che sarà aperta a tutti, comprese le istituzioni pubbliche e private, dove il comune denominatore sarà “l’elaborazione, divulgazione e attuazione di iniziative di ricerca e solidarietà mediante raccolta di fondi e distribuzione delle risorse a favore dei ricercatori più bisognosi e meritevoli”.(g.p.)
 
4 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 20 - Sassari
L’Università ricorda Da Passano 
SASSARI. La facoltà di Scienze politiche e il Dipartimento di Storia ricordano la figura di Mario Da Passano, già preside della facoltà e direttore del Dipartimento, prematuramente scomparso ad aprile. Domani alle ore 18, nell’aula magna dell’Università, ci sarà una manifestazione dal titolo «Mario Da Passano e la storia del diritto moderno».
Dopo i saluti del rettore Alessandro Maida; di Virgilio Mura, preside della facoltà di Scienze Politiche; di Luigi Berlinguer, membro del Csm; Italo Birocchi (Università La Sapienza di Roma), Ettore Dezza (Università di Pavia) e Vito Piergiovanni (Università di Genova) ricorderanno la figura e l’attività scientifica di Mario Da Passano, in particolare i suoi studi sulla codificazione e sul diritto criminale della Sardegna moderna. La manifestazione sarà presieduta da Antonello Mattone, direttore del dipartimento di Storia.
 
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 21 - Sassari
UNIVERSITA’
Corsi estivi per recuperare i crediti
Per gli studenti che hanno sete di crediti Giurisprudenza organizza corsi di diritto costituzionale, della navigazione e dell’Unione europea. Le lezioni sono divise in moduli e prenderanno il via dall’11 luglio. Le iscrizioni verranno raccolte nella segreteria della facoltà. Agli studenti è richiesto un contributo di 20 euro per un modulo, 35 per due, 50 per tre.
 
 
 

6 – CORRIERE DELLA SERA
Kim Clark, da dieci anni il presidente della Business School più prestigiosa degli Stati Uniti, ha annunciato che andrà a dirigere un’università sperduta tra le montagne dell’Idaho
Lascia Harvard per un college di serie B: obbedisco a Dio
La scelta di uno stimato docente: nessuna esitazione quando è stato chiamato dal capo dei mormoni
NEW YORK - Kim Clark è da dieci anni il presidente della Business School più prestigiosa d'America, quella di Harvard: la «fabbrica dei leader» che ha sfornato il presidente Bush e il sindaco di New York, Michael Bloomberg. E anche qualche «pecora nera» come l'ex presidente della Enron, Jeffrey Skilling, travolto dallo scandalo finanziario di quattro anni fa. In un'epoca in cui la competizione è esasperata e il successo viene perseguito a ogni costo, Clark sostiene che la missione di Harvard deve essere quella di «educare leader capaci di rendere il mondo un posto migliore». E, quando gli si chiede chi è il suo preferito, tra i professionisti che si sono formati nella Business School, non cita presidenti o sindaci ma John Whitehead, un banchiere poco noto al grande pubblico che si è laureato nel 1947 e che, dopo un lungo servizio alla Goldman Sachs, ha guidato la Federal Reserve di New York, un incarico di grande responsabilità al vertice della banca centrale Usa.
Qualche giorno fa Clark ha lasciato a bocca aperta tutto il mondo accademico americano annunciando che a fine mese lascerà una posizione professionale di assoluto prestigio mondiale per andare a dirigere un «college» sperduto tra le montagne dell'Idaho.
La Brigham Young University, che ha da poco introdotto nei suoi piani di studi corsi di laurea quadriennali, dal punto di vista accademico è, infatti, un'istituzione di «serie B». Kim Clark - un mormone che è cresciuto nello Utah, ma ha passato gli ultimi 35 anni a Boston, prima come studente, poi come professore - ha spiegato che la sua scelta ha motivazioni religiose: quando Gordon Hinckley, il 94enne capo dei mormoni, lo ha chiamato al telefono chiedendo di andare a dirigere la scuola e di diventare un apostolo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi dell'Ultimo Giorno, non ha esitato nemmeno un attimo prima di accettare.
Ora sono in molti a chiedersi perché lo ha fatto e chi prenderà il suo posto. Reduce da mesi di infuocate polemiche da lui stesso innescate con alcune goffe considerazioni su una presunta scarsa predisposizione delle donne per le discipline scientifiche, il presidente di Harvard, Larry Summers, deve scegliere un candidato per la posizione accademica di maggior prestigio dell'intera università. Ci sono varie soluzioni interne possibili, ma Summers sta guardando anche all'esterno. Potrebbe addirittura scegliere una donna: Laura Tyson, l'attuale presidente della London Business School. Ma, man mano che passano i giorni, più che sui nomi, la discussione si va concentrando sulla difficoltà di ridefinire il ruolo di questo tipo di istituti.
Harvard è sempre un ambitissimo punto di arrivo, ma molte altre «business school» americane stanno vivendo una crisi profonda: le iscrizioni ai «master» (Mba) continuano a calare, mentre gli stessi professori cominciano ad interrogarsi sul valore intrinseco delle materie che insegnano.
La spiegazione della scelta di Clark può essere proprio qui: lascia, dopo un mandato lunghissimo, un'istituzione al culmine del suo splendore, ma che comincia a interrogarsi sul suo ruolo e il suo futuro, per entrare in un mondo - quello delle università religiose - che è oggi in pieno sviluppo e che sta acquistando una nuova credibilità. Dal 1992 al 2002 le iscrizioni alle 125 università confessionali sono aumentate del 67 per cento e anche la qualità dell'insegnamento è migliorata.
La diffusione di questo tipo di istituti non è una novità per l'America dove le grandi università «laiche» - a cominciare da quelle di Boston e New York - sono state sempre affiancate da moltissimi istituti confessionali: la Georgetown University e la Fordham, gestite dai gesuiti, la Notre Dame dell'Indiana o il college Tommaso D'Aquino di Los Angeles, anch'essi governati da ordini religiosi cattolici. Ma l'elenco è lunghissimo e comprende il Wheaton College, l'università evangelica di Chicago, la Yeshiva University di New York (ebraica) e perfino un istituto buddista, la Soka University in California.
A ben vedere, anche le università «aristocratiche» della Ivy League (da Yale a Princeton, alla Columbia) sono cresciute, almeno nella prima parte del Ventesimo secolo, col forte sostegno delle chiese protestanti.
Poi, però, si è imposto un modello di insegnamento totalmente sganciato dalla formazione religiosa, mentre le università «confessionali» erano considerate poco attente alla ricerca dell'eccellenza.
In qualche modo la situazione sta cambiando: non solo l'espansione dei movimenti cristiani nei ceti professionali ha fatto crescere la domanda di formazione universitaria con un forte «ancoraggio» religioso, ma anche il prestigio di questi istituti sta crescendo. Ne dà testimonianza Schaefer Riley - una ricercatrice che si è formata a Boston, certo non una cristiana tradizionalista - in Dio nel campus , un recentissimo libro che analizza il fenomeno.
La qualità dei corsi accademici spesso non è inferiore a quello delle grandi università e spesso, sostiene la Riley, l'impegno etico degli studenti fa la differenza. La fa nello studio perché - nota ad esempio Susan Bratton, docente della Baylor University nel Texas - uno dei vantaggi delle istituzioni scolastiche cristiane è che «non ti vedi arrivare i ragazzi in classe alle 11 e ancora poco lucidi». E comincia a farla anche nella ricerca del posto di lavoro: sempre più spesso, soprattutto nel settore della finanza, le imprese sono costrette a rimandare i loro «giovani leoni», bravi ma troppo aggressivi, a scuola per studiare un po' di etica. Assumendo ragazzi sfornati dalle università religiose pensano che, quantomeno, dovrebbero risparmiarsi questa spesa.
Massimo Gaggi
 
 
 

7 – MARKETPRESS.INFO
Università: "stiamo tracciando un nuovo corso", dichiara il commissario Figel' 
Bruxelles, 28 giugno 2005
Le iniziative intese al miglioramento delle università europee stanno modificando le priorità, ha dichiarato Ján Figel', Commissario europeo responsabile dell'Istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo. "Stiamo tracciando un nuovo corso" ha affermato. "Nel passato, la nostra azione si è incentrata sulla mobilità; adesso, l'enfasi è stata spostata verso il cambiamento strutturale e le riforme a livello nazionale e istituzionale". Il Commissario ha sottolineato non solo il fatto che tali riforme si rivelano adesso essenziali in relazione alle nuove sfide che le università europee devono affrontare, ma anche la necessità di realizzarle a livello nazionale. La sfera di competenza della Commissione europea non comprende l'istruzione e la formazione. Le università europee devono affrontare la concorrenza globale e stanno perdendo terreno rispetto a numerosi istituti che si trovano al di fuori del continente. Ad avviso del Commissario Figel' gioca a sfavore del sistema europeo una serie di punti deboli, fra cui un'eccessiva regolamentazione, l'esistenza di un unico modello di università, la grave mancanza di finanziamenti sia a livello di istruzione superiore che di ricerca, la frammentazione in piccoli raggruppamenti, il relativo isolamento dall'industria e dalla società e le insufficienti prospettive d'impiego per i ricercatori. La Commissione ha proposto una serie di riforme volte a controbilanciare questi punti deboli sotto tre aspetti: attrattiva, gestione e finanziamenti. Per quanto riguarda l'attrattiva - con il fine precipuo di attirare i migliori intellettuali, scienziati e studenti di tutto il mondo - la Commissione raccomanda il riconoscimento dei titoli di studio in Europa e nel resto del mondo e una maggiore corrispondenza dell'offerta formativa alle esigenze del mercato del lavoro. In merito alla gestione, la Commissione ha intenzione di modificare "quelle regole che vanno contro la modernizzazione e l'efficienza", ovvero ridurre il numero dei corsi definiti su base nazionale affinché sia più facile per le università rispondere alle esigenze locali o regionali e fare delle università datori di lavoro più flessibili, ad esempio facilitando l'accesso alla carriera dei giovani ricercatori. Per quanto riguarda i finanziamenti, il Commissario Figel' ha fatto presente che: "All'attuale livello, la mancanza di fondi costituisce una minaccia diretta alla competitività dell'istruzione superiore e della ricerca europee". La Commissione ha apportato il suo contributo e continuerà ad agire in tal senso, ha dichiarato. Saranno impiegati strumenti quali il Settimo programma quadro (7Pq) e i Fondi strutturali. "[Adesso] è il turno dei governi nazionali e regionali e degli istituti universitari", ha concluso.
 
8 – MARKETPRESS.INFO
Carta d’identità elettronica (CIE) anche per Guido Possa, viceministro MIUR
Segrate, 28 giugno 2005
Carta d’identità elettronica anche per Guido Possa, viceministro Miur e cittadino segratese. L’addio al vecchio documento cartaceo venerdì negli uffici dell’anagrafe. L’onorevole Possa è il titolare numero 2379 della nuova card di identificazione dotata di microchip con memorizzazione di dati anagrafici, codice fiscale e impronta digitale. Segrate è uno dei 56 comuni del Paese e l’unico in provincia di Milano a essere stato scelto dal Ministero degli Interni per la seconda fase della sperimentazione della Cie avviata negli enti di piccole e medie dimensioni. Un progetto partito due anni fa che sta facendo scuola nell’hinterland e anche più lontano. Le carte emesse dal 7 maggio 2004 a oggi sono 2383. “Attraverso l’apposito lettore o smart card e il pin personale assegnato al momento del rilascio – informa Adriano Alessandrini, sindaco -, sarà possibile utilizzare la piattaforma web del comune per accedere direttamente in rete a tutti i servizi attivi”. “Segrate si conferma all’avanguardia anche in fatto di informatizzazione dei processi amministrativi - questo il commento di Possa –, in linea con le direttive generali del ministro per l’innovazione tecnologica Stanca in tema di e- government. Un percorso che sta seguendo anche la scuola in ambito nazionale - ha aggiunto il viceministro -, con applicazioni informatiche senza eguali rispetto al resto dell’Europa. Non ultima la promozione dei corsi universitari on line, per l’apprendimento a distanza, validissimi e legalmente riconosciuti”.

Questionario e social

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