UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 20 luglio 2005

Mercoledì 20 luglio 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 luglio 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 - L’UNIONE SARDA
Pagina 15 – Cagliari
Mistretta pronto a brindare per la nuova vittoria
Università. Domani il voto del Senato accademico: verso la modifica dello statuto
Tra i 28 e i 32 voti a favore della modifica dello statuto universitario. Gli exit pool che circolano negli ambienti dell'ateneo cagliaritano hanno dato il loro verdetto: lo scivolo per la candidatura di Pasquale Mistretta per il suo sesto mandato consecutivo (il quarto dopo l'ultima modifica dello statuto) sembra cosa fatta. Dalla seduta del Senato accademico allargato, che domani mattina dovrà prendersi l'onere di cambiare il regolamento che disciplina l'Università, non dovrebbero arrivare clamorosi colpi di scena. Insomma i 24 voti necessari in un modo o nell'altro salteranno fuori. FacoltàQuasi tutte le facoltà si sono riunite: nessun voto, ma semplici indicazioni e chiacchiericci. E il quadro sembra essere a favore di Mistretta, che avrebbe conquistato Farmacia, Medicina, Ingegneria, Lettere, Lingue. Incerte Scienze ed Economia. Contrarie Scienze politiche (del possibile avversario Raffaele Paci), Giurisprudenza (per l'ovvio rispetto delle regole). In questo scenario c'è da ricordare che presidi e docenti andranno a votare singolarmente. Pro Mistretta, dalle indiscrezioni, anche la maggioranza dei ricercatori e del personale amministrativo. Gli studentiI tre gruppi degli studenti voteranno secondo coscienza. Anche se dalle indiscrezioni raccolte ieri i voti a favore della modifica dello statuto dovrebbero essere sei (i tre di Università per gli studenti e i tre di Uniti e liberi), mentre sembrerebbe contrario il parere del rappresentante di Studenti a sinistra. Ovviamente nessuno dice niente, e i sette "senatori" si trincerano dietro il silenzio stampa. Anche se un documento ufficiale è arrivato dal Consiglio degli studenti, che ha espresso la sua posizione su alcune problematiche importanti per l'amministrazione universitaria. «Chiediamo che vengano approvati i numeri delle rappresentanze studentesche negli organismi del governo d'Ateneo, che venga bloccata ai livelli attuali la contribuzione al bilancio da parte degli studenti, e che venga diffusa l'Università nel territorio sardo». Un documento firmato dal presidente Gianluigi Piras, dal vice Giorgio Todde, e dall'ufficio di presidenza, composto da Matteo Murgia, Fabiola Nucifora e Antonella Zedda. In gran parte argomenti sostenuti nella sua campagna pro modifica dello statuto da parte del rettore. Anche i giovani dell'Udeur hanno annunciato il loro sostegno a Mistretta.
Matteo Vercelli
 
 
2 - L’UNIONE SARDA
Pagina 31 – Provincia di Sassari
Alghero
Primi laureati di architettura
ALGHERO. Termina un primo ciclo di studi alla facoltà di Architettura di Alghero. Ieri, nei locali dell’ex asilo Sella  sul lungomare Garibaldi, si sono concluse le sessioni di laurea con la discussione delle tesi degli ultimi aspiranti architetti. Intanto, per tutta la settimana, la sede della facoltà ospita una mostra dal titolo Interrogare i luoghi – Progetti e Politiche per il sistema costiero del Nord Sardegna in cui verranno esposti i progetti de- gli studenti del terzo anno. Segue, domani, sempre nei locali dell’ex asilo Sella, il seminario nazionale Lauree di base: quali mestieri.
La cerimonia di proclamazione dei primi laureati, invece, si terrà questo pomeriggio alle 19.00, seguita da una grande festa. (c.f.)
 
 
3 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 3 - Fatto del giorno
LA CURIOSITA’
Dalle miniere all’università
Ingurtosu, l’occasione perduta
Quattordici anni fa un progetto per realizzare nell’area un centro di ricerca ambientale
Il recupero degli immobili per un laboratorio permanente
CAGLIARI. Dal pozzo Gal si usciva sporchi e sudati e ogni volta era un respiro di sollievo: finalmente fuori, e salvi. Nel periodo delle miniere, lì a Ingurtosu (nel territorio di Arbus), ce n’erano cinque o sei di quei pozzi. All’interno centinaia di minatori estraevano la galena (da cui si otteneva il piombo) e la blenda (per ricavarne lo zinco). Si scavava in profondità a circa cento metri sotto il livello del suolo e le gallerie mettevano in comunicazione i pozzi. Altri tempi. Oggi è tutto abbandonato: da quando l’Eni ha chiuso definitivamente quelle miniere, negli anni Ottanta. Resta un territorio ricco di archeologia industriale, in un ambiente unico per la fauna (dal cervo sardo al gatto selvatico, dalla martora al cinghiale, dal falco all’aquila di Bonelli ecc.) e interessante per la flora (dalla ginestra al mandorlo, dal pesco alle acacie, dal leccio alla roverella ecc.). Poi a sette chilometri di distanza la spiaggia e le dune imponenti di Piscinas lasciano il visitatore senza fiato. Col rumore del vento e del mare a fare il resto. Da vedere, sentire e gustare. «Perchè non unire questo splendore, aree minerarie dismesse e natura incontaminata, per farne un centro internazionale di ricerche ambientali», disse convinto Enzo Tiezzi (docente di fisica-chimica a Siena, già vice presidente nazionale di Italia Nostra e tra i fondatori di Legambiente), rispondendo al cronista. Era il 1991 e Tiezzi, a Piscinas, dalla veranda di un hotel ricavato da un rudere minerario riattato, sembrava proprio convinto. Anche lui era stato coinvolto da un progetto ipotizzato dall’Agip, allora proprietaria dell’area e delle strutture, per il recupero della zona. Adesso si parla di interesse per la valorizzazione turistica dell’area da parte di società collegate alla Pirelli, quattordici anni fa venne preparata un’ipotesi di intervento specifico. Oggi è il parco geominerario che, seppure lento nell’operare, può agevolare gli investimenti. Ieri, su incarico dell’Agip, c’era l’idea messa a punto da Silvano Tagliagambe (oggi professore di epistemologia nella facoltà di Architettura di Alghero, università di Sassari) e da Giuseppe Usai (docente di economia e gestione delle imprese in Economia a Cagliari). In quel periodo Tiezzi tenne a Piscinas una serie di corsi sul recupero ambientale. Da qui l’idea - a cui aveva attinto l’Agip - del recupero in chiave scientifica, ambientale e turistica di Montevecchio-Ingurtosu. I vecchi immobili sarebbero stati recuperati e trasformati in centri universitari, aule e laboratori, e in foresteria per studenti, ricercatori e turisti amanti dell’ambiente. «Il progetto prevedeva - spiega Tagliagambe - due tipi di interventi: uno relativo alla costituzione di un vero e proprio corso di formazione universitario su temi ambientali ed ecologici in grado di utilizzare le particolarità della fauna e della flora, nonchè quelle di biologia marina, della zona. Il tutto con l’ausilio anche di sistemi di formazione a distanza». Il ‘castello’, la vecchia direzione delle miniere, sarebbe diventato una foresteria in grado di ospitare gli utenti del centro, sia universitari che non. L’antica laveria sarebbe stata riattata per ospitare aule e laboratori. «Il secondo aspetto dell’intervento - continua Tagliagambe - riguardava lo studio delle procedure per il recupero delle aree minerarie dismesse, in genere fortemente compromesse da decenni di estrazione». Aspetto studiato a quel tempo soprattuto da Tiezzi, che aveva ispirato - come accennato - alcune linee del progetto, a cui erano interessati anche il Belgio, la Francia e la Germania. «L’ampia attività mineraria di questi Paesi europei - spiega Tagliagambe - aveva acceso un forte interesse per le metodologie di recupero. Ingurtosu poteva diventare, nell’ipotesi del progetto, un modello di recupero e un laboratorio continuo per studiare i metodi di riqualificazione in chiave ambientale e turistica». Queste iniziative di ricerca avrebbero prodotto anche una valorizzazione delle caratteristiche ambientali di tutta la zona e, a sua volta, «allo sviluppo di un turismo scientifico e ambientale - sottolinea Giuseppe Usai - di persone che amano la natura e vengono attratte dall’ambiente e dagli aspetti di archeologia industriale in grado di ‘raccontare’ ampie parti di storia locale e non solo». Il Comune di Arbus disse ‘sì’ al progetto, ma la Regione, a cui l’Agip si era rivolta per avere finanziamenti per il recupero, rispose ‘no’. «Ricordo che a quel tempo - precisa Usai - chiesi all’Agip perchè non si facevano protagonisti di tutto l’intervento. Loro risposero che erano disposti a mettere i terreni (diverse centinai di ettari) e gli immobili, ma non altro». Poi l’Eni si è disfatta di tutte le attività estrattive in Sardegna e quel progetto è entrato nel dimenticatoio.
Roberto Paracchini
 
 
4 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 26 - Sassari
A battesimo i primi architetti
Stasera la cerimonia e poi 7 giorni di festeggiamenti
ALGHERO.Si è conclusa ieri la prima sessione di lauree della facoltà di Architettura che ha sede in città. Stasera alle 19 alla presenza del magnifico rettore Alessandro Maida si svolgerà la proclamazione dei dottori in scienze dell’Architettura e dei dottori in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. Saranno presenti i rappresentanti della giunta comunale.Il Polo universitario di Alghero porta a battesimo quindi tutti i corsi di laurea, dopo i primi dottori in scienze dell’ambiente e produzioni marine della facoltà di scienze laureatisi lo scorso anno, ora anche la facoltà di Architettura ha i suoi primi laureati architetti e pianificatori. La sessione di laurea presieduta dal preside professor Giovanni Maciocco (nella foto) ha visto protagonisti 12 laureandi in scienze dell’architettura e 13 in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale e si è svolta nella nuova sede della facoltà, l’ex asilo Sella di via Garibaldi, ristrutturato e destinato all’università da parte del comune. Interessanti e ricche di contenuti le tesi presentate dai nuovi architetti e pianificatori al termine del triennio. Ora molti di loro proseguiranno il percorso di studi con i successivi due anni di specializzazione che gli consentirà di diventare architetti e pianificatori senior. Per i suoi primi laureati la facoltà di Architettura ha organizzato un intera settimana di festeggiamenti nel corso della quale si alterneranno, mostre, convegni e conferenze. Mancano ancora importanti servizi quali una mensa più capiente, una casa dello studenti e nuovi locali per laboratori. L’amministrazione comunale sta dimostrando di credere nel progetto universitario e sta lavorando in questo senso. (s.o.)
 
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 19 - Sassari
Ganau disegna la sua città del futuro: Puc, centro storico e grandi opere
«Nuovo piano regolatore per l’agro Truncu Reale ha tutti i numeri per ospitare la zona industriale»
SASSARI. Oltre quaranta pagine per raccontare un’idea di città. Il sindaco Gianfranco Ganau presenta in aula le linee programmatiche della sua giunta e descrive piani e progetti per dare a Sassari un nuovo volto. Piano urbanistico, metropolitana, zona industriale, borgate. Un monologo lungo due ore in cui il primo cittadino traccia, per i prossimi cinque anni, il cammino della sua amministrazione.PUC  «Questa città è priva di Piano Urbanistico Comunale. Il riferimento è il piano regolatore vecchio di 22 anni. In questi anni la crescita della città si è fondata su un numero infinito di varianti, suscettibili alle tendenze dell’amministrazione di turno. I risultati sono una città slegata, un centro storico abbandonato, una zona industriale trasformata in area commerciale, un agro eroso e senza regole. L’approvazione di un Puc è l’obiettivo strategico di questa amministrazione. Ci adopereremo per la ricucitura tra centro e periferie, tra città e borgate. Il Puc sarà l’occasione per avviare un confronto e un dibattito con i sassaresi. La città deve essere il luogo della democrazia. Nella stesura del nuovo piano verranno considerati: i risultati del dibattito cittadino, gli indirizzi della moderna urbanistica, gli studi sulla composizione sociale, le aspettative sul futuro. In sintesi la linea potrebbe essere: “Nè crescite zero, nè sviluppo selvaggio”.CENTRO STORICO  «Bisogna invertire la spinta centrifuga che ha progressivamente svuotato il centro storico delle sue funzioni vitali. Che ha spostato più in là uffici, luoghi di incontro e servizi. Il degrado edilizio è frutto del suo non uso. Il primo impegno dell’amministrazione ha riguardato l’organizzazione di tutti i preliminari per l’attuazione degli interventi previsti dai Pit (compreso quello del centro storico). Si tratta di ingenti risorse, 42 milioni di euro, che il Comune rischiava di perdere a causa dei ritardi accumulati dalla precedente amministrazione. Abbiamo preso una decisione rapida sulle opere da fare perché le spese devono essere rendicontate entro il dicembre 2008. Tempi di azione strettissimi per rifare le piazze storiche, le strade, i marciapiedi e i sottoservizi».(omissis)SANITA’  «Siamo il secondo polo sanitario della Sardegna, dobbiamo valorizzare e difendere questo ruolo. È necessario partire dall’accordo tra università e ospedale per la creazione di un’azienda mista. Il Comune deve dialogare con Regione e Asl per dare vita a una struttura dinamica, un polo di eccellenza. Ma questo dialogo Sassari lo dovrà avere anche con i presidi di tutta la provincia. Gli ospedali di Alghero, Ittiri, Thiesi e Ozieri devono diventare degli interlocutori».CULTURA  «Dall’allleanza tra Comune e Università nascerà un polo della cultura. Un centro di alta formazione. Dell’accordo devono fare parte anche Conservatorio e Accademia delle belle arti. L’amministrazione crede in questo progetto e ha già individuato alcune aree da destinare alla cultura. Nell’ex mattatoio di piazza Conte Moriana si può realizzare un’area per congressi. Il teatro comunale di piazzale Capuccini diventerà il cuore dell’attività operistica. L’ex cinema Astra sarà un centro per la documentazione e la tutela delle diverse identità. Nel centro storico sarà creato un sistema museale. Un percorso che andrà dal Palazzo di Città, la pinacoteca nell’ex Canopoleno, il museo diocesano, quello del Masedu, la Frumentaria e il museo Sanna. A questi vanno aggiunti i locali recuperati nell’ex convento del Carmelo, che diventeranno la sede dalla collezione Biasi; e l’ex tipografia Chiarella, che sarà trasformata in un museo di archeologia industriale».(omissis)
Luigi Soriga e Luca Rojch
 
 

 
6 – CORRIERE DELLA SERA
Francesco Pizzetti
Docente a Torino di diritto costituzionale Ha sostituito Rodotà
Francesco Pizzetti, 58 anni, è il nuovo Garante per la privacy: ha preso il posto di Stefano Rodotà. Insegna diritto costituzionale all’università di Torino ed è stato consigliere costituzionale di due presidenti del Consiglio (Giovanni Goria, nell’87, e Romano Prodi)
 
 
7 – CORRIERE DELLA SERA
PAVIA
Ricerca, «cervello» ritorna dagli Usa
«Fuga dei cervelli» al contrario a Pavia grazie alla collaborazione tra il Policlinico San Matteo e la Fondazione Banca del Monte che finanzierà con una borsa di studio (25mila euro per 3anni) la ricerca di uno specialista. Massimiliano Gnecchi, 32 anni, vogherese, specializzato in cardiologia a Pavia, da 3 anni al Duke University Medical Center Usa, dove fa ricerche sulle staminali da utilizzare per riparare lesioni del miocardio, in autunno tornerà al San Matteo. Qui sarà allestito un laboratorio per studiare le applicazioni cliniche di quelle ricerche.
 
 
8 – IL TEMPO
MIUR
73 matricole cinesi all’ateneo di Firenze
E un terzo sceglie la facoltà di Economia
Firenze. Sulla formazione nessuno parla di dazi, sul sapere la Vecchia Europa riscuote ancora un grande interesse e così, mentre la loro economia sta travolgendo tutto, 73 matricole universitarie cinesi hanno fatto pervenire all'Università di Firenze la preiscrizione per l'anno accademico 2005-2006. E molte di loro hanno scelto di venire a Firenze proprio per studiare economia. La richiesta è stata trasmessa in questi giorni all'Ateneo dall'ambasciata italiana a Pechino. L'interesse da parte dei giovani asiatiaci per il sistema di formazione superiore italiano è il frutto dell'accordo siglato nei giorni scorsi nella capitale cinese dal ministro dell' istruzione, Letizia Moratti, con il suo omologo cinese Zhou Ji. Con quella firma, di fatto, è nata la prima università italo-cinese. Un terzo delle matricole si è indirizzato verso la facoltà di economia. Tra le altre richieste, i corsi triennali della facoltà di Architettura, quelli attinenti a moda e spettacolo e, nell'area scientifica, il corso di laurea interfacoltà di biotecnologie.
 
 
10 – LA SICILIA
Un «collocamento» per laureati
Progetto Anfe con l'Agenzia regionale per l'impiego e tre poli accademici dell'Isola
Decollo a settembre
Uno sportello per l'assistenza alle strutture universitarie siciliane nell'accompagnamento al lavoro di laureati e laureandi. Il progetto, che interesserà tre poli Universitari, Palermo, Agrigento e Trapani, è stato realizzato dall'Anfe Sicilia, (Associazione nazionale famiglie emigrati) in collaborazione con l'Agenzia regionale per l'impiego e partirà con il nuovo anno accademico.
L'idea nasce dalla volontà di fare incontrare in maniera più semplice e rapida domanda e offerta di lavoro, soprattutto quella relativa ai neo dottori con titolo umanistico. Proprio questi soggetti, che sempre più rischiano di andare a ingrossare le fila dei disoccupati intellettuali, sono quelli che più di ogni altro potrebbero ricevere vantaggi relativi all'applicazione della legge Biagi, ma che inesorabilmente rimangono tagliati fuori dal mercato del lavoro, in particolare al Sud.
«Questo esperimento è di una grande importanza - ha riferito Paolo Genco, presidente Anfe Sicilia - per le tre università e i nostri futuri dottori. L'obiettivo è quello di integrare le strutture Cot (Centro orientamento e tutorato) già esistenti all'interno dell'Ateneo con i nostri sportelli. Non ci sarà, comunque, sovrapposizione, ma sinergia».
L'esperimento, che partirà l'1 settembre, vedrà l'Università di Palermo come capofila. «Presso la facoltà di Economia e commercio, nella cittadella di viale delle Scienze - ha dichiarato Stefania Guccione, direttore regionale del Servizio di formazione dell'Anfe - abbiamo ottenuto gli spazi per uno sportello interdisciplinare. Questo vuol dire che chiunque, laureato o laureando , a prescindere dalla Facoltà di appartenenza potrà rivolgersi ai nostri operatori. Le informazioni che daremo saranno le più varie, tutte comunque indirizzate alla realizzazione di una sorta di marketing strategico per promuovere le opportunità offerte dalla nuova legislazione sul lavoro».
Il problema, infatti, sembra essere legato, alla insufficiente applicazione della legge Biagi, in particolare nel Meridione, e alla scarsa conoscenza, da parte delle Università, delle imprese e degli studenti, delle diverse applicazioni e opportunità offerte dal testo normativo. Guccione, infatti, facendo eco al presidente dell'ordine dei consulenti del lavoro della Provincia di Palermo, Vincenzo Silvestri, che qualche giorno fa aveva denunciato il flop della Biagi in Sicilia, ha ribadito come per esempio siano scarsamente utilizzati, tranne che in qualche settore, forme di contratto particolari come i Lap (Lavoro a progetto, ndr). Ma il vero nodo da sciogliere è quello relativo all'informazione, lacuna che dovrebbe essere colmata dagli sportelli. «Il vero problema - ha ribadito Guccione - è che per esempio, un laureato in lettere, spesso non sa che la sua preparazione è adattissima a lavori in aziende private, e così perde anni cercando di trovare sbocco nell'insegnamento. Invece, i lavoratori intellettuali sono ricercatissimi dalle agenzie di pubblicità per la stesura di testi, indispensabili alla realizzazioni di spot o, nel caso delle etichette, per accompagnare i prodotti. Il nostro compito sarà quello di far scoprire il maggior numero possibile di opportunità, completando l'opera delle strutture Cot che hanno una funzione di orientamento in entrata e strettamente universitaria».
Il progetto dello sportello, nel quale opereranno a livello regionale 138 lavoratori, è nella sua fase di sperimentazione. La struttura, infatti, prevede tre macroazioni. La prima, della durata di 30 giorni, relativa alla promozione della rete, che va dai contatti con atenei e imprese a quelli con gli universitari; la seconda riguarderà l'erogazione del servizio, della durata di 6 mesi. Questa prevede, oltre a colloqui, l'organizzazione di seminari, di tirocini tecnici e di attività di preselezione a uso delle imprese che intendono offrire contratti di apprendistato, stage aziendali o assunzioni; infine, la terza fase, di tre mesi, sarà quella di verifica dei risultati della sperimentazione, con analisi sia qualitativa che quantitativa dei dati. L'obiettivo è quello di entrare a regime con il servizio nel 2006.
«Da non sottovalutare poi - ha concluso Guccione - che lo sportello servirà a colmare un'altra lacuna della nostra regione, quella relativa alla mancata applicazione di quel principio normativo secondo il quale ogni disoccupato ha diritto a un colloquio che lo aiuti nella ricerca di un'occupazione. Lo sportello, direttamente negli Atenei, offrirà questa opportunità».
Roberto Valguarnera
 

Questionario e social

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