Lunedì 22 agosto 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 agosto 2005
UFFICIO STAMPA
Università degli Studi di Cagliari

1 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 12 – Sassari
ARCHITETTURA
Domande per il test entro venerdì
Scade venerdì 26 agosto, il termine per la presentazione delle iscrizioni per il test di ingresso alla facoltà di Architettura. La selezione si svolgerà il 2 settembre nelle aule del Quadrialtero in viale Mancini 2.
 
2 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 12 – Sassari
GIORNALISMO
Selezione per il master
Scadono il 1º settembre i termini per la presentazione delle domande di ammissione alla selezione per il master biennale in giornalismo dell’università. Bando sul sito www.uniss.it/mascom o alla segreteria in via Porcellana 9, 079 239510.

3 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 12 – Sassari
BANCA D’ITALIA
Borse di studio: 27 a concorso
SASSARI. La Banca d’Italia mette a concorso 27 borse di studio per la qualificazione nel settore creditizio e finanziario. Le borse, finalizzate all’assunzione in esperimento nel grado di coadiutore, sono così ripartite: quindici riservate a elementi con orientamento nelle discipline economiche; cinque nelle discipline statistiche; cinque matematico-finanziarie e due riservate a elementi con conoscenze del sistema economico-istituzionale cinese.
Le borse comportano la frequenza obbligatoria e con profitto di un corso. L’importo lordo settimanale delle borse viene fissato in 760 euro per i partecipanti residenti fuori dalla provincia di svolgimento del corso e in 300 euro per i residenti in tale provincia. Tra i requisiti richiesti: laurea quadriennale o specialistica (sempre con punteggio di almeno 105/110) in discipline economiche e finanziarie. Età non superiore ai 40 anni e cittadinanza italiana o Ue.
 
 

4 – IL GIORNALE DI SARDEGNA
Pagina 24 – Grande Cagliari
UNIVERSITA’
Scienze motorie: disponibili i bandi
Il corso Interfacoltà di Scienze Motorie si appresta ad inaugurare l’anno accademico. Il corso è affiancato da altre due Facoltà: quella di “Scienze della Formazione” e quella di “Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali”. Disponibili in facoltà i bandi per l’ammissione di 100 studenti al corso triennale di “Scienze Motorie” e di 30 studenti al corso di Laurea Specialistica in “Scienze e Tecnica dello Sport”.
 
 
 

5 – CORRIERE DELLA SERA
Una collaborazione possibile
UNIVERSITÀ E IMPRESA
Discutiamo pure del futuro di Milano, ma non abbandoniamoci troppo alle astrazioni perché c'è il rischio di perdere il contatto con la realtà. Al di là delle etichette e degli slogan ad effetto, c'è sempre e ancora una Milano che produce. Ne abbiamo avuto una prova recentemente. In un momento in cui, quanto meno a parole, si torna a invocare l'innovazione unitamente al richiamo ad una meno episodica collaborazione tra università e impresa, la Fondazione Politecnico di Milano, che già opera con questo preciso obiettivo da due anni, ha provato a rendere più pervasiva la propria attività tramite una campagna di comunicazione rivolta alle imprese milanesi e lombarde. Una scelta forse controcorrente in una situazione difficile per l'economia e in un clima generale di sfiducia, avviata fra non pochi dubbi. Ma con autentica sorpresa il mondo imprenditoriale ha risposto prontamente. Decine e decine le telefonate arrivate al numero verde della Fondazione, alcune frutto di semplice curiosità, ma per la maggior parte segnalazioni di effettive esigenze delle aziende e richieste di supporto.
Casi concreti di innovazione riguardante prodotti o processi di produzione che si tradurranno in nuovi progetti di collaborazione nelle prossime settimane. È un segnale estremamente incoraggiante che dovrebbe riportarci al nocciolo della questione in merito alla vocazione di Milano e della Lombardia. Il nostro patrimonio di piccole e medie imprese industriali va difeso e sostenuto, e per questo è fondamentale favorire l'interscambio di conoscenze e competenze con i centri di ricerca, autentica risorsa capace di infondere energia e fornire prospettive allo sviluppo.
Un esempio fra tutti riguarda il settore tessile, molto radicato sul nostro territorio, ma oggi sempre più profondamente penalizzato dalla concorrenza dell'Est asiatico. La ricerca di punta nell'ambito delle nanotecnologie può uscire dai laboratori e giocare un ruolo decisivo per ottenere tessuti dalle caratteristiche assolutamente innovative, capaci di rilanciare la competitività delle nostre imprese in nuove nicchie di mercato partendo dalla qualità e dalla differenziazione del prodotto.
Ed è proprio sulla qualità e sull'innovazione dei prodotti che dovremo concentrarci per vincere le nuove sfide del mercato, che si parli di alta tecnologia o di meccanica, ma anche di moda o design. La consapevolezza delle difficoltà non deve degenerare in rassegnazione, ma diventare occasione per sperimentare vie che segnino una stagione di ripresa.
Giampio Bracchi
Presidente Fondazione Politecnico
 
 

6 – IL TEMPO
Statali, la Uil difende l’Aran
Roma, 18 agosto. Nuova battaglia in vista tra i lavoratori statali e il ministro della Funzione pubblica, Mario Baccini. A mettere in guardia il ministro è stato ieri il segretario confederale della Uil per il Pubblico impiego, Antonio Foccilo, che ha bocciato senza esitazione l'idea del titolare del dicastero di palazzo Vidoni di trasferire l’Aran (l’agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni) direttamente alla Funzione pubblica. «Io non condivido la tesi di Baccini - ha detto Foccillo - perchè l'Agenzia è nata proprio per trovare un soggetto tra la politica e i sindacati che trattasse per le amministrazioni e fosse un interlocutore neutrale. Un ritorno alla politica ci riporterebbe indietro e sarebbe un errore». Secondo il segretario confederale della Uil, «Se il problema dell'Aran è quello del suo ruolo, allora bisogna dargli maggiore autonomia e magari rafforzarla». Come? «Inserendo nell'organismo direttivo i rappresentanti delle amministrazioni locali, delle università, degli enti pubbici, come il modello di Confindustria, e poi affidare ad un direttore generale il ruolo della contrattazione. Il sindacato - ha osservato il sindacalista- è comunque disponibile a vagliare altre strade. Ma è essenziale avere un soggetto autonomo dalla politica e che rappresenti tutte le amministrazioni». Sul fronte degli sprechi nella Pa, su cui Baccini ha annunciato misure di contenimento, Foccillo ha rilevato che «ogni ministro che arriva cerca di ragionare sugli sprechi, ma gli sprechi continuano ad esserci e faccio notare che non sono certamente sprechi che riguardano i dipendenti. Se ci fossero comunque delle ipotesi concrete per eliminarli - ha fatto sapere - non ci sono preclusioni a confrontarci e ragionare».
 
7 – IL TEMPO
MIAMI
Università a luci rosse sesso in cambio di voti
Washington, 21 agosto. Arresti e rinvii a giudizio per uno scandalo in un'università della Florida, dove impiegati disonesti modificavano i voti degli studenti in cambio di soldi o di prestazioni sessuali. È successo alla Franklyn Memorial University, un ateneo non fra i più quotati nei pressi di Miami. Cinque studenti hanno agito da intermediari.
 
 
 

8 – LA SICILIA
Se i laureati sono... diesel le facoltà vanno a carbone
Catania. Leggevo, occasionalmente, un articolo apparso qualche giorno fa sul nostro quotidiano cittadino, nel quale venivano discussi i dati relativi ai posti di lavoro che, dopo la laurea, trovavano gli ex-studenti del prestigioso Ateneo catanese e, nel leggere i dati, vedevo come la maggior parte dei fortunati, dopo anni e anni di studio su libri, fotocopie e appunti, dovevano trascorrere altri due o tre anni alla ricerca di un lavoro, spesso temporaneo, se non saltuario. E' vero, le difficoltà d'impiego e l'incremento del tasso di disoccupazione sono problemi che attanagliano un po' tutto il meridione, e non solo, ma almeno con “quel benedetto pezzo di carta” un lasciapassare, “una traversina più facile” o almeno una “speranza tangibile” ce la meritiamo. Sono appena passato al terzo anno accademico del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, e, se tutto andrà bene, tra un anno e mezzo dovrei essere un neolaureato alla ricerca d'impiego, ma, visti i risultati dei miei predecessori, mi domando a cosa serva ancora il titolo di “Dottore”, oltre che per farsi così chiamare dal barman del proprio cafè di fiducia. Infatti, i neolaureati del nostro sempre prestigioso Ateneo, dopo anni di studio & co., guadagnano uno stipendio medio di 950 euro, in pratica l'affitto di un 5 vani nella zona centrale, e non solo, della stessa città dell'Ateneo. 950euro!? Guadagna di più il bravissimo posteggiatore sotto casa mia che al massimo avrà una sudatissima licenza media! Con tutto il rispetto per il mio, quasi sicuramente, futuro collega di lavoro, dopo tutto questo studio sui suddetti testi, credo di meritare qualcosina in più, almeno per costruirmi una famiglia e vivere abbastanza dignitosamente col titolo guadagnatomi, per il resto degli esami che stavolta la vita mi offrirà.
Restando fermi sul fatto che, alla fine, il “pezzo di carta” può essere soltanto un buon biglietto da visita e sono le capacità individuali, e qualche buona conoscenza, a permettere a un neolaureato di trovare un buon impiego, mi chiedo: «Ma l'Università (catanese) ci offre proprio tutto quello di cui abbiamo bisogno per immetterci nell'inevitabile mondo del lavoro?».
Come detto sono al terzo anno e tutt'oggi nelle materie attinenti al corso di laurea che dovrebbe formare futuri “comunicatori”, di comunicazione ne ho trovata veramente poca. Ancora troppo legata a ormai antiquate basi classiche, con qualche professore che non può entrare in pensione solo perché il governo in carica non glielo permette, con strutture mai all'altezza dell'esuberante numero d'iscritti, la Facoltà di Lettere e Filosofia, parlo di costei perché è a essa che appartiene il mio corso, non offre nulla, o quasi, attinente col Corso di Laurea che più di 1.200 studenti hanno deciso d'intraprendere. I perché, le colpe e le relative cure, non le conosco, qui posso solo scrivere che i problemi esistono e credo non sia coretto nasconderli per attribuire a “laureati diesel” e a un sistema sociale incompetente tutte le colpe. Più che agli studenti e al mondo del lavoro debba essere l'Università e il prestigiosissimo, un tempo, Ateneo catanese, a doversi lasciare dietro quel motore a carbone che ancor oggi utilizza, per adeguarsi ad un mondo che viaggia alla velocità della luce!
Davide Di Bernardo
 
 

Questionario e social

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