Martedì 30 agosto 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 agosto 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
1 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Al palo le trattative per formare l’ospedale universitario che doveva nascere da un organismo Asl-ateneo 
Azienda mista, cercasi traghettatore
Incerto destino del San Giovanni di Dio: poliambulatorio? 
 ALESSANDRA SALLEMI
  CAGLIARI. Il terzo uomo dell’operazione azienda mista Regione-Università ha già un nome da film americano: il traghettatore. E’ una figura, appunto, terza, rispetto alla Asl 8 e alla facoltà di Medicina, ideata dalla Regione per dare una mano a sbrogliare le difficoltà di connessione tra sistema universitario e sistema ospedaliero, difficoltà annose e pronte a riemergere per la sincera preoccupazione degli uni e degli altri di perdere qualcosa (potere, denaro, spazi professionali) nell’unificazione di reparti, carriere, attività di assistenza, con la formazione che invece, com’è naturale, resta salda nelle mani dell’Università. Il «traghettatore» ancora non salta fuori, si confonde la sua figura con quella del direttore generale, si galoppa di fantasia sugli identikit, mentre continua a non succedere l’unico evento necessario: che Asl e Università s’incontrino, almeno per la prima volta.
 Nel protocollo d’intesa sull’azienda mista firmato quasi un anno fa, c’era un organismo, composto dai soggetti giuridici che devono materialmente formare l’azienda mista attraverso cessioni di edifici, personale e funzioni. L’organismo era stato pensato per rendere veloce il processo di formazione dell’ospedalone universitario. Una delle tappe più delicate del cammino verso l’azienda è lo scorporo delle strutture ospedaliere dall’Asl 8 e questo rende naturale il fatto che nell’organismo una delle figure sia il direttore generale della Asl. L’altro interlocutore resta il rettore dell’università che eventualmente può decidere di delegare un’altra figura titolare di un ruolo evidente: il preside della facoltà di Medicina. Ma a queste due entità la Regione avrebbe in animo di aggiungerne una terza, una sorta di catalizzatore nel processo di unificazione, o, se si preferisce, un traghettatore di uomini e cose dalla sponda dove università e sistema sanitario pubblico vivono, operano e confliggono in strutture separate legate, al massimo, da convenzioni, alla sponda dove invece diventano un’istituzione unica che funziona grazie a un progetto formulato in maniera chiara e con una missione perfettamente riconoscibile. La Regione, in altre parole, vorrebbe avere nell’organismo una rappresentanza ulteriore visto che, in qualche modo, potrebbe considerarsi rappresentata già dalla Asl.
 Non si può ancora parlare di disagio, ma certo è che l’attesa del riavvio del processo di formazione comincia a pesare. Il presidio che probabilmente sconta il prezzo maggiore dell’attesa è il San Giovanni di Dio, in bilico tra investimenti da ospedale in prima linea e un futuro che, al contrario, potrebbe trasformarlo in altro. Una volta che l’intera facoltà di Medicina si sarà trasferita a Monserrato, infatti, il San Giovanni di Dio resterebbe una scatola vuota a disposizione dell’università, che potrebbe allestirci una facoltà diversa. Oppure potrebbe avviare un presidio di appoggio a Monserrato con un grande poliambulatorio. O, anche, di assistenza cosiddetta post acuzie, che è l’assistenza finora negata ai pazienti dimessi dagli ospedali per interventi importanti e costretti, a volte, a ritornare nell’ospedale stesso per attività mediche, possibili, invece, in strutture diverse, più vicine a casa e soprattutto meno onerose per le casse della Regione. Ma questo è uno dei discorsi difficili, al momento, perché si entra nel tema caldo dei posti letto e dell’assegnazione agli ospedali dell’intera regione.
 Il problema nasce dai tagli annunciati nel piano sanitario. Nell’isola servono mille posti in meno per acuti (le malattie che insorgono e hanno bisogno di cure specialistiche o chirurgiche in ospedale) e mille posti letto in più per la post acuzie. Il terzo livello di assistenza è quella domiciliare. I letti assegnati alla nascente azienda mista di Cagliari al momento sono tra i 700 e i 750 e tutti per acuti. Il post operatorio, la lunga degenza, i ricoveri brevi per le malattie croniche, secondo l’orientamento della Regione sarebbero da assegnare al sistema sanitario pubblico e privato convenzionato.
 Attualmente l’università di Cagliari dispone di mille posti letto, quindi conti alla mano una riduzione di letti sembrerebbe toccare anche all’ateneo, ma il nocciolo del problema diventa politico. Per l’università si è valutato un fabbisogno di letti sulla base degli studenti e degli specializzandi iscritti e tutti per acuti, la Asl 8, una volta scorporate le strutture da conferire nell’azienda mista, si dovrà far carico di tutti i tagli di letti per acuti che mancano per raggiungere i tetti stabiliti dalla Regione. Gli ottimisti ritengono che i conti torneranno, nel senso che non spariranno posti letti ma si cambierà in funzione della «domanda di salute della popolazione». I pessimisti, invece, temono questo: che prima di tutto si siano accolte le esigenze della nascente azienda mista e che il resto dovrà essere aggiustato per far tornare i conti, pazienza se le esigenze sarebbero state altre. Sarà così? Forse si comincia a comprendere a che cosa potrà servire il famoso anche se misterioso «traghettatore».
  
2 - La Nuova Sardegna
BREVI
SCIENZE PSICOLOGICHE
Domande entro il 2
CAGLIARI. C’è tempo sino al due settembre per presentare le domande di partecipazione ai test d’ammissione ai corsi di laurea in Scienze e tecniche psicologiche per l’anno accademico 2005/2006. Sono previsti 250 posti nel corso di Scienze e tecniche psicologiche applicate all’Apprendimento e alla salute psicosociale, altrettanti in quello di Scienze e tecniche psicologiche applicate al Lavoro, alle organizzazioni e al turismo. Le domande vanno presentate alla segreteria studenti della facoltà di Scienze della formazione in via Trentino, località Sa Duchessa entro le 13 del due settembre. Selezioni il 22 settembre. Le prove consisteranno nella soluzione di settanta quesiti a risposta multipla.

CENTRO LINGUISTICO
Corsi di lingua
CAGLIARI. Il 26 settembre cominciano nel Centro linguistico d’ateneo i corsi di lingua araba, catalana, cinese, francese, giapponese, inglese, portoghese, spagnola, tedesca, russa, turca e italiana per stranieri. I corsi dureranno 50 ore. Sono previsti livelli da principiante assoluto ad avanzato. I test d’ingresso, non necessari per i principianti assoluti e per gli studenti che abbiano già frequentato un corso del Centro, si terranno il primo settembre previa prenotazione ai numeri telefonici 070/6757183-7390-73, cui si può chiamare anche per informazioni.

UNIVERSITA’
Corsi per insegnanti

 CAGLIARI. Domani scade il termine per l’iscrizione al corso speciale per l’abilitazione o idoneità all’insegnaemnto per gli insegnatni delle scuole secondarie. E’ fissata invece al sei settembre la scadenza per le iscrizioni al corso speciale per insegnanti di sostegno. Bandi e moduli possono essere scaricati dal sito www.unica.it/postlauream alla voce corsi speciali.
 
 
3 – Corriere della Sera
Spia e doppiogiochista a caccia di cattedre universitarie ...
S pia e doppiogiochista a caccia di cattedre universitarie per l’Europa o filosofo della natura che pagò con la vita la sua indifferenza alle fedi religiose? Che Giordano Bruno finisca periodicamente sotto processo è iscritto sia nel Dna del suo pensiero, che si muove in quell’«universo delle somiglianze» (Foucault) in cui è implicita la molteplicità delle interpretazioni, sia nel tragico epilogo della sua vita errabonda: arso vivo a Roma in Campo de’ Fiori il 17 febbraio 1600 per sentenza della Congregazione del Santo Uffizio sotto papa Clemente VIII. Questo ha reso oggi l’autore del De vinculis un «nodo» che si ingarbuglia appena si toccano i temi del libero pensiero e del rapporto tra Scienza e Chiesa. Il caso-Bruno, che oggi viene riaperto dalle opposte posizioni di Francesco Agnoli - per il quale la fama di Bruno è «dovuta al fascino della sua morte, più che alla sua produzione culturale» - e Nuccio Ordine - secondo cui «Bruno è un vero libero pensatore sino al sacrificio della vita» - inizia nel 1964, quando Frances A. Yates pubblicò un libro illuminante: Giordano Bruno e la tradizione ermetica . Da allora il filosofo di Nola ha diviso gli intellettuali in schieramenti e moltiplicato la sua diffusione: ne è un esempio la traduzione in cinese che Lea Hiang (con l’Istituto per gli Studi filosofici di Napoli) ha appena concluso della Cabala del Cavallo Pegaseo , o l’uscita, in settembre, della prima edizione giapponese de La Cena de le Ceneri .
Ma mentre Bruno va in giro per il mondo, in Italia continua la controversia. Qui una «libera» lettura della Yates ha dato origine a interpretazioni che hanno fatto di Bruno ora una spia ora un doppiogiochista. È la tesi espressa da John Bossy in Giordano Bruno e il mistero dell’ambasciata (ripresa da Richard Newbury) e ora, diversamente, da Francesco Agnoli, docente a Trento, su Il Foglio del 18 e 25 agosto. «Processato dai protestanti, prima che dai cattolici, il filosofo-mago fu campione del doppio gioco. La sua fama è dovuta al fascino della sua morte più che alla sua produzione culturale». Vagò per l’Europa - da Oxford a Praga - alla disperata ricerca di una cattedra, sostenendo tesi per opportunismo, usando Calvino, Lutero e la magia come «armi nel suo scontro con la Chiesa». Salvo, in altri casi, «auspicare che Lutero e i suoi seguaci fossero sterminati come locuste».
Questo Bruno, che ha tratto fama più dall’opposizione al cristianesimo che dal suo pensiero, è un tema che era emerso anche in un libro del 2002 di Anna Foa, Giordano Bruno (Mulino), nel quale si mostrava come il filosofo fu riscoperto solo nell’Italia risorgimentale per farne un santo martire del libero pensiero contro l’oscurantismo religioso.
Sono tesi inaccettabili per Nuccio Ordine, curatore dell’edizione italiana Utet delle opere bruniane e cerniera tra l’Italia e l’Istituto Warburg di Londra per gli studi sull’autore. «C’era da aspettarselo - dice -. Dopo un acceso dibattito estivo sui rapporti tra fede e scienza, verità assoluta e relativismo non poteva mancare un riferimento a Bruno. Agnoli ha proposto un fantasioso ritratto del filosofo: pronto a ogni compromesso per ottenere cattedre e potere, che non esita a fare la spia, a passare da un culto all’altro, a tradire i suoi benefattori, a vendere i segreti della magia, a scrivere trattati per "soggiogare il prossimo". Bastava leggere una buona biografia e le opere di Bruno per evitare di rilanciare tanti luoghi comuni privi di ogni fondamento. In un’Europa lacerata dalle guerre di religione e popolata da cortigiani disponibili a ogni servilismo, è raro trovare un pensatore che rinunci a qualsiasi privilegio per esprimere liberamente le sue idee, fino al sacrificio della vita. A Ginevra, a Oxford, a Parigi, il Nolano non esita a scontrarsi con le autorità. E lo fa al duro prezzo della fuga e dell’esilio. Così come l’elogio di Lutero tessuto a Wittenberg è solo apparentemente in contrasto con le posizioni antiprotestanti dello Spaccio . Bruno non "cambia casacca", ma ribadisce la sua indifferenza ai culti: per il nostro filosofo, la religione ha solo una funzione civile. La colpa però non è solo di Agnoli, ma anche dei due o tre cattivi libri di cui si è servito». Quanto alla Foa, attacca Ordine, «ha sbagliato persino a leggere i frontespizi di due libri di Bruno, che lei dice pubblicati a Venezia e Parigi invece furono editi a Londra». «Millantatorie», insomma.
In sostegno di Ordine viene l’epistemologo Giulio Giorello, che con Michele Ciliberto (autore nel 1990 della monografia Giordano Bruno , Laterza), appartiene a quella galassia di studiosi che vedono in Bruno un anticipatore della Scienza moderna. «Si cerca di sporcare la figura di Bruno con questi pettegolezzi da filosofia vista dal buco della serratura», afferma. «Della sua fine devono rispondere i cattolici, che dopo quattro secoli non hanno fatto autocritica».
Tante divergenze si spiegano, tuttavia, anche in ragione di una filosofia a tratti oscura, il cui metodo, pare quello che lo stesso Bruno indica (nello Spaccio della bestia trionfante del 1584 dedicato a Philip Sidney, puritano inglese) esser usato dalla Fortuna: «Io sono una giustizia che non ho da distinguere, non ha da far differenze, … cossì ho da ponere tutti in certa equalità, stimar tutti parimente». Ermetico.
  
4 – Corriere della Sera
La concorrenza è spietata: c’è in gioco il futuro. E un ...
La concorrenza è spietata: c’è in gioco il futuro. E un posto all’università. Si parte con i test di ammissione. Durante tutto il mese di settembre oltre ventimila studenti provenienti da tutta Italia cercheranno di superare le prove per le facoltà a numero programmato. Poi, una volta conquistato il numero di matricola, si tratterà (altro test) di trovare una stanza senza spendere una fortuna.
Vogliono fare i medici, i fisioterapisti, gli architetti, gli esperti di comunicazione, gli psicologi. Sono questi i corsi di laurea più ambiti. Gli aspiranti dottori in medicina, circa tremila, si sfideranno il 6 settembre in Statale e in Bicocca, l’8 settembre al San Raffaele. Trecento i posti disponibili in Statale (c’è tempo fino a domani per iscriversi, per ora a contendersi un posto sono 1.600 ragazzi), 100 in Bicocca e 90 al San Raffaele (a fronte di 1.700 richieste, il 38 per cento in più rispetto allo scorso anno).
Salgono del 30 per cento, sempre al San Raffaele, le richieste di iscrizione a fisioterapia, corso proposto anche da Statale e Bicocca (60 posti, 397 candidati).
Boom a Scienze della Comunicazione: oltre mille richieste per i 200 posti del San Raffaele, i 250 della Statale, i 400 della Bicocca. Non c’è test allo Iulm: sono 300 le immatricolazioni disponibili per i futuri comunicatori.
Anche i beni culturali piacciono (800 posti in Statale, la selezione in base al voto di maturità). Come psicologia: saranno 70 gli ammessi al San Raffaele, 280 alla Cattolica (la prova l’8 settembre), 580 alla Bicocca (ma a contendersi un posto saranno 1.689 diplomati).
Aumentano del 15 per cento gli aspiranti bocconiani. Ma i posti disponibili scendono di trecento unità: 2.510 contro i 2.800 del 2004. Il test, in programma il 6 settembre, mette in palio 500 posti (gli altri sono stati assegnati ad aprile) per 1.312 studenti «in gara».
Decine di prove e di proposte per i dottori del futuro. Per tutto il mese. I primi ad affrontare una prova saranno gli ingegneri: giovedì, anche se in questo caso il test è solo attitudinale. Selezione vera il giorno dopo per architetti (1.340 posti disponibili a Milano per 2.436 aspiranti) e design (800 posti e 2.276 richieste). Le graduatorie saranno pubblicate il 12 settembre sul sito www.polimi.it.
«Dopo i risultati - aggiunge Carmela Rozza, segretario del Sunia, il sindacato degli inquilini - le matricole non milanesi dovranno trovare una stanza dove dormire. Ma gli affitti sono alle stelle. Mancano residenze per gli universitari. È, questa, una delle emergenze di quest’autunno milanese».
Annachiara Sacchi
  
5 – Corriere della Sera
PAROLARIO / Da oggi a Como otto incontri su una disciplina riscoperta dal pubblico
A passeggio con la filosofia
Darwinismo, emozioni, nuove pseudolibertà: parliamone in piazza
Da quasi tremila anni non smettono di porsi domande sull’uomo e sul mondo. Sono i «nipotini» di Platone e Aristotele, la specie che nei secoli meglio ha saputo, per dirla con Darwin, evolversi e adattarsi alle situazioni al punto da essere ancora qui a fare domande. E proprio di Darwin - e di teorie evoluzionistiche - si parla oggi a Como a «Parolario» nell’appuntamento che apre l’ampio ciclo, quasi un festival nel festival, dedicato alla filosofia. Una conferma che la materia interessa al pubblico e che il filosofo è diventato un mestiere di successo. «Forse perché non è davvero un mestiere - osserva Alfredo Tomasetta, coordinatore degli incontri -: fare filosofia è un modo di orientarsi nel mondo». La prima delle otto «passeggiate nel giardino delle idee» è con Telmo Pievani (oggi, ore 18, al Museo Giovio), docente di epistemologia all’Università di Milano-Bicocca. Per uno come lui, che si occupa di filosofia della biologia, è inevitabile una presa di posizione sulla questione del darwinismo e sul rifiuto della teoria evoluzionistica da parte dei «teo-con». «La questione di fondo - dice - è se la spiegazione evoluzionistica sia compatibile con la fede. Per me non lo è, però non è detto che chi accetta Darwin non possa avere un credo. Diverso è, invece, cercare prove in natura di un "disegno intelligente"». Per Pievani, la sfida del futuro per la filosofia è « il confronto con i temi della scienza, ad esempio la bioetica».
Della necessità di un’alleanza tra scienza e filosofia parla anche Giacomo Marramao (9 settembre, ore 21, piazza Cavour). Formatosi alla Scuola di Francoforte, Marramao mette in guardia verso il rischio cui va incontro la società attuale: «la sostituzione del senso comune scientifico con un altro di tipo mitologico». Per questo «occorre reintrodurre nei giovani l’elemento della curiosità. Ed è compito della scienza e della filosofia». «Sulla questione del darwinismo i sacerdoti facciano il loro mestiere e i filosofi, il loro, altrimenti il prossimo Galileo potrebbe essere un biologo...», esclama il fisico Enrico Bellone , docente di Storia della Scienza all’Università di Milano e direttore della rivista «Le scienze» (a Como il 12 settembre).
Le «passeggiate» filosofiche di «Parolario» toccano temi e ambiti molto diversi: dalle riflessioni su libertà ed emozioni proposte Roberta De Monticelli (14 settembre), titolare, all’Università San Raffaele di Milano, della prima - e unica - cattedra italiana di Filosofia della Persona; all’analisi delle nuove pseudolibertà promesse dal telefonino, di cui parla Maurizio Ferraris , docente di Filosofia Teoretica all’Università di Torino (16 settembre). Completano la rassegna gli incontri con Salvatore Veca (7 settembre, «Cosa è la filosofia»), Umberto Curi (8 settembre, «Filosofia del Don Giovanni») e Sergio Moravia (10 settembre, «Gli enigmi dell’esistenza»).
Severino Colombo
  
6 – Corriere della Sera
Università, gli indirizzi online
Iscrizioni e test gli atenei romani scelgono Internet
Facoltà a numero programmato. Iscrizioni ai test d’ingresso (e immatricolazioni) agli sgoccioli per i corsi di laurea triennali e quelli specialistici dei tre atenei romani. Ma finalmente l’Università risponde on line. La Sapienza (www.uniroma1.it) ha attivato un sito (http://www.infostud.uniroma1.it/) che permette, previa registrazione, di stampare il bollettino per la tassa di iscrizione alle prove, l’autocertificazione dei dati personali e la domanda di partecipazione. Il servizio web è utilizzabile anche presso il centro informazioni accoglienza orientamento dell’ateneo (ciao@uniroma1.it), dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 17.30, p.le Aldo Moro 5, tel. 06.49910200. A Tor Vergata (www.uniroma2.it) immatricolazioni e iscrizioni si effettuano esclusivamente su http://delphi.uniroma2.it. Venerdì scade il termine per la preiscrizione alle lauree triennali in Medicina e Chirurgia (www.med.uniroma2.it, prova: 8 settembre). Lunedì 12 è il termine per le domande alle lauree triennali delle facoltà di Economia (www.economia.uniroma2.it, prova: 15 settembre, v Columbia 2, ore 11), Lettere (www.lettere.uniroma2.it, prove: dal 20 al 22 settembre dalle 9 alle 15, v. Columbia 1) e Scienze matematiche fisiche e naturali (www.scienze.uniroma2.it, prova: 20 settembre alle 10). Per ulteriori informazioni: «ChiamaTorVergata», tel. 06.7231941 e, da lunedì prossimo, «sos matricole», attivo dal lunedì al venerdì, (10-13 e 14-17), presso l’atrio dell’edificio A, v. Columbia 2. Anche a Roma Tre (www.uniroma3.it) immatricolazioni a numero programmato e modulo di prescrizione scaricabile all’indirizzo: http://host.uniroma3.it/uffici/segreterie/. Per informazioni: centro accoglienza e servizi, v. Ostiense 169, dal lunedì al giovedì (9-14 e 16-18) e il venerdì (9-16) tel. 06.57067714.
Luana Silighini 

Questionario e social

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