UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 7 settembre 2005

Mercoledì 7 settembre 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 settembre 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
1 – L’Unione Sarda
Pagina 17 – Cagliari
Il deputato Cossa: il Ministero vuole vendere l'edificio ai privati. Il sindaco Floris: lo gestiscano Comune e Regione
«Giù le mani da Buoncammino»
Via libera al nuovo carcere: quello vecchio ora fa gola
Nuovo carcere, l'appalto può partire. Dalla conferenza di servizi convocata per ieri mattina nell'ufficio regionale del ministero delle Infrastrutture, arriva l'ultimo via libera per il penitenziario. Sorgerà a Uta e, giura chi ha visto il progetto, sarà più grande e meno disumano di Buoncammino: celle più comode, spazi per attività educative e socializzazione, laboratori. Non resta che redigere il bando per la gara. Boccone urbanisticoE iniziare a riflettere per tempo sul destino di Buoncammino. Svuotato da detenuti e agenti, l'edificio che da fine Ottocento domina il colle omonimo sarà un pregiatissimo boccone urbanistico. E infatti c'è chi, oltre a esprimere soddisfazione per la prossima chiusura di un istituto di pena tristemente famoso per «i suicidi, gli atti di autolesioniamo, la cronica mancanza di lavoro dentro il carcere, la commistione fra imputati e condannati, le condizioni di lavoro per gli operatori», denuncia il pericolo di speculazioni. L'allarme di CossaÈ il deputato dei Riformatori Michele Cossa, che ieri ha preannunciato un'interrogazione al ministro della Giustizia, il leghista Roberto Castelli, e manifestazioni pubbliche: «La costruzione del nuovo carcere di Cagliari, che sembra ormai in dirittura d'arrivo dopo la battaglia di civiltà degli anni scorsi, non deve portare alla vendita del vecchio penitenziario di Buoncammino», afferma il parlamentare sardo. «A quanto mi risulta, il ministero di Giustizia intenderebbe inserirlo in un piano di cartolarizzazione di immobili pubblici: si tratterebbe, in pratica, di affidarlo a una società privata che verserebbe subito una somma allo Stato e si assumerebbe l'onere di collocarlo sul mercato. Ma, a mio giudizio, soltanto il Comune può decidere cosa fare di Buoncammino. Chiederò al sindaco di Cagliari e al presidente della Regione di assumere iniziative congiunte per scongiurare il pericolo di speculazioni». La proposta di FlorisLa via sembra l'unica percorribile a Emilio Floris, sindaco di Cagliari: «Chiaramente, se si dovesse scegliere la soluzione della cartolarizzazione, il Comune non potrebbe partecipare all'acquisizione del carcere. Anche se va detto che, chiunque lo acquisisca, toccherebbe comunque al Comune autorizzare un cambio di destinazione d'uso». Meglio, in ogni caso, trovare una soluzione per non far cadere Buoncammino in mano ai privati: «Comune di Cagliari e Regione dovrebbero studiare una sinergia per far valere davanti al ministero l'utilità pubblica dell'edificio». Per farci cosa? «Dovremo studiarlo con cura». Museo o casinò«La futura chiusura di Buoncammino - ragiona Floris - è importante per due motivi. Primo: il nuovo carcere renderà finalmente possibile la riabilitazione dei detenuti, vero fine della carcerazione. Secondo: rende finalmente disponibile ai cittadini un edificio la cui utilità potrà dispiegarsi a lungo termine. La scelta che si farà oggi potrebbe valere per cento o duecento anni. Potrà essere destinato a funzioni museali, messo a disposizione dell'università, utilizzato per scopi di carattere culturale o scientifico». E l'ipotesi, avanzata in passato dallo stesso Floris, di farci un casinò? «Era un'idea. Magari sarebbe stata più adatta l'ex Manifattura. In ogni caso, sediamoci e parliamone».
Marco Noce
 
 2 – L’Unione Sarda
Pagina 18 – Cagliari
Conservatorio. Lunedì il voto per dirigere il polo
Una poltrona per due prima della grande riforma
I candidati: il direttore uscente, Gabriella Artizzu, e lo sfidante, Angelo Guaragna.
La novità: conservatori come le università.
Il Conservatorio di Cagliari si prepara a cambiare volto. Con le elezioni per la nomina del direttore, che si svolgeranno lunedì prossimo, si aprirà un nuovo ciclo per il polo musicale cagliaritano Pierluigi da Palestrina: i conservatori infatti, con la legge statale 508/99, vengono parificati alle Università. Dunque la formazione di base (medie e superiori) dovrà essere svolta da altri enti: i licei musicali o le scuole civiche. Un passaggio finora messo sulla carta, ma che per essere applicato nel concreto potrebbe avere bisogno di dieci anni. Un momento di cambiamento che riguarderà i circa mille ragazzi iscritti all'istituto di piazza Porrino. il duelloDa sette anni Gabriella Artizzu è alla guida del Conservatorio cagliaritano. Lunedì si ripresenterà come candidata, e si troverà di fronte un avversario agguerrito: Angelo Guaragna. Calabrese, a Cagliari dal '77, è stato direttore del Pierluigi da Palestrina nel '91-'92. Poi si è trasferito alla guida del Conservatorio di Genova, restando in sella fino a dicembre dell'anno scorso. Poi il ritorno da docente in città e ora il nuovo tentativo di scalata alla direzione. Domani presenterà il suo programma. Lunedì saranno i 132 docenti del Conservatorio a votare (a scrutinio segreto) per la nomina del direttore che resterà alla guida per il prossimo triennio accademico (un altra novità introdotta dalla riforma). Necessario per il primo atto il 50 per cento più uno dei voti. Dunque 67. Altrimenti si andrà al ballottaggio che si terrà il lunedì successivo. la svoltaPer il mondo artistico musicale si tratta di un momento delicato. Attualmente il Conservatorio si occupa anche della formazione di base. Con l'entrata in vigore della nuova legge, ci sarà un'equiparazione alle Università. Dunque alta formazione. Il problema che sorge è l'assenza degli istituti di base che dovranno prendere il posto dei Conservatori. Nella riforma si parla di licei musicali, ma un ruolo fondamentale potrebbero svolgerlo anche le scuole civiche. Ma tutto è ancora fermo. il futuroDa alcuni anni lo Stato finanzia i Conservatori in base al numero degli iscritti e alla bontà dell'offerta formativa. La sfida tra i due candidati si giocherà proprio su questi temi: trovare risorse economiche (Guaragna punta ai finanziamenti del ministero dei Beni Culturali, come avvenuto nella sua gestione del Conservatorio di Genova), e dare una formazione professionale ai futuri artisti musicisti. In questo chiudere una convenzione con il teatro Lirico di Cagliari, come propone nel suo programma lo sfidante, sarebbe un intervento molto interessante.
Matteo Vercelli 
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 19 – Cagliari
Da grande faccio il medico, se c'è posto
Test d'ammissione alla facoltà: 900 candidati, entrano in 170
Alla segreteria della facoltà di Medicina di Cagliari erano arrivate 1.117 domande di iscrizione al test d'ammissione al corso di laurea.
La laurea in Medicina e Chirurgia continua a far gola. Così sembra, a giudicare dal numero dei partecipanti alla selezione che si è tenuta ieri alla Cittadella universitaria. In corsa per uno dei 170 posti banditi c'erano circa 900 studenti (alla segreteria erano arrivate 1117 domande di iscrizione al test). Il numero degli aspiranti medici è notevole, se si considerano i dati degli anni passati: nel 2003 le domande furono 500/600 e l'anno scorso 800. Competizione serrata, dunque, con tanti ragazzi alle prese con le ottanta domande a risposta multipla, alcune di cultura generale, altre più specifiche a base di chimica, fisica, biologia e matematica. Tutte materie che alcuni avevano avuto modo di frequentare durante il corso intensivo di preparazione al test, organizzato dalla facoltà in collaborazione con alcuni studenti di Medicina. La prova è iniziata alle 11 e in pochi hanno usato le due ore a disposizione. Test facili? Per niente, spiega Andrea Pilia da Cagliari, perito chimico con il pallino della chirurgia estetica: «Alcune domande erano troppo specifiche. Io ho studi scientifici alle spalle ma su certe cose mi sono dovuto arrendere». Stesso discorso per Irene Tolu, con qualche motivo in più:«Ho fatto il Classico, ho avuto qualche problema e il corso di preparazione al test non mi è servito a molto. Eravamo troppi con tempi congestionati, alcuni non avevano i posti a sedere». Sulla difficoltà della selezione, però, non tutti la pensano allo stesso modo, Claudia Penzavecchia, per esempio, un anno di architettura alle spalle, problemi ne ha avuto pochi: «Solo 80 quesiti con due ore a disposizione, niente in confronto ai 320 test con tre ore di tempo della Cattolica di Roma». Lei ha le idee chiare: laurea e specializzazione in psichiatria, senza paura per i tempi lunghi. Per Sabrina Putzu invece il fattore tempo conta qualcosa: «Sono al secondo tentativo, l'anno scorso ho ripiegato su Biologia, proverò anche con Professioni sanitarie, dura meno e forse si trova lavoro prima». Se dovesse ottenere uno dei 170 posti, poi, l'obiettivo sarebbe una luminosa carriera nella medicina legale, mestiere complesso ma con quel tanto di poliziesco che seduce. Su tutt'altra traiettoria Alessandro Solinas, aspirante ricercatore nel campo delle biotecnologie. Per lui Medicina è un passaggio obbligato verso la gloria dei laboratori. Per ora, nessuna difficoltà nel test: «Tutto liscio, giusto un paio di domande lasciate in bianco». Una sicurezza condivisa da Alessandro Piroddi, cagliaritano con spiccate propensioni per l'ingegneria, e un certo distacco di fronte all'elenco di quesiti: «Sono tranquillo, ho fatto il test per il gusto di provare, ma il mio obiettivo è tutt'altro. Se dovessi entrare rifiuterei. È stata una bella esperienza, l'ebbrezza della sfida». Francesco Pala

  
 
 
4 - La Nuova Sardegna

Pagina 19 - Sassari
La politica del futuro parla al femminile 
Sempre più donne amministratrici e l’università lancia un corso
 SASSARI. Aula magna dell’università, lezione di politica. In cattedra un gruppo di docenti molto speciali, di fronte un pubblico tutto femminile. Assessori e consiglieri donne raccontano il loro debutto in un mondo tutto maschile. È l’inaugurazione del corso «Donne, politica e istituzioni», organizzato dalla facoltà di Scienze politiche e dal comitato provinciale per le Pari Opportunità.
 Nelle intenzioni dei progettisti, il corso offre gli strumenti teorici alle donne che aspirano alla carriera politica. Una specie di passaporto per l’ingresso in un mondo ancora dominato dall’elemento maschile. La sociologa Antonietta Mazzette, responsabile scientifica, ha tracciato le coordinate del percorso formativo che porterà 100 allieve tra i vicoli, spesso tortuosi, di un sistema complesso. Numeri di tutto rispetto, snocciolati con disinvoltura di fronte a un uditorio attento. 90 ore di lezione in sei settimane, sei aree tematiche, 25 docenti - fra cui il preside Virgilio Mura, che ha coordinato l’incontro - due tutor. Le lezioni si svolgono nell’aula magna del Quadrilatero. Materie intriganti quanto basta. Dal sistema dei partiti, alla struttura delle istituzioni politiche, passando per l’Unione europea e l’ordinamento dello stato. Temi centrali per parlare lo stesso linguaggio della politica. La posta in gioco è alta, la contesa di ambiti e spazi tradizionalmente maschili. «Quando da Roma è arrivata la proposta eravamo un po’ scettiche - confessa Antonietta Mazzette - perché siamo convinte che le donne siano più istruite degli uomini». I dubbi, però, si sono dissolti di fronte ai numeri della prima edizione: oltre cinquecento domande per cento posti. L’università, allora, ha deciso di raccogliere la sfida e il rettore Alessandro Maida ha garantito piena disponibilità. Ma se può essere semplice confezionare un corso di scienza della politica, fare politica è cosa diversa. A dirlo sono proprio le donne impegnate nelle sedi in cui si amministra la cosa pubblica. A generare l’ansia da prestazione è già la campagna elettorale, terreno scivoloso in cui i colleghi uomini sembrano più equipaggiati. «Non possiamo andare nei bar - spiega Antonietta Duce, assessore comunale alla Cultura - dove di solito si fa incetta di consensi». Coloro che aspirano a fare la carriera politica devono rendersi visibili, ma in modo diverso. Ne è convinta Alba Canu, consigliere provinciale, che dice: «La preparazione deve avvenire con la partecipazione alla politica attiva perché ciò che conta è la militanza». «La sicurezza che in genere manca alle donne» è la questione sollevata da Angela Masu, vice sindaco e assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Tempio, che aggiunge: «La formazione non ci manca, dobbiamo solo essere più consapevoli del nostro valore». Concetto ripreso e rafforzato da Paola Sini, consigliere comunale di Olbia, che parla senza veli di «Un pizzico di presunzione che non guasta quando si entra in politica». La parola passa alle corsiste che nelle prossime settimane saranno impegnate a trattare temi di certa importanza. Dal canto loro i colleghi uomini stiano in guardia, perché il tramonto di quella politica in giacca e cravatta sembra già cominciato.
Antonio Meloni

  
5 - La Nuova Sardegna

Pagina 6 - Cagliari
Venerdì in diretta alla multisala di Montefigu 
I chirurghi studiano i vantaggi degli interventi in endoscopia
 IGLESIAS. Venerdì 9 chirurgia in diretta al Cineword (Monte Figu). La “IIª Giornata di chirurgia ginecologica laparotomica- Live Surgery”: trasmissione in diretta di alcuni interventi eseguiti in collegamento diretto con le sale operatorie dell’ospedale Santa Barbara. L’incontro è organizzato da Giuseppe Santeufemia, primario del reparto Ostetricia e Ginecologia del Santa Barbara. Durante la giornata sullo schermo della Multisala si potranno osservare diversi interventi eseguiti in endoscopia da Luca Minelli di Negar (Verona), Mario Calzoni (Avellino), Mario Melis (Cagliari), e Giuseppe Santeufemia (Iglesias), esperti in questo genere di operazione mininvasiva a confronto con diverse tecniche. «In Ginecologia - spiega Santeufemia - i risultati sono spesso superiori a quelli della laparotomia. I vantaggi sono indiscutibili - prosegue - e riconosciuti dalla maggior parte dei ginecologi. Oggi la laparoscopia gioca un ruolo primario nel nostro settore - dice Santeufemia - i dati riportati dalle scuole europee e americane confermano, infatti, la validità e i vantaggi di questo tipo di chirurgia, in termini di sicurezza, decorso post-operatorio, degenza ospedaliera e ripresa della normale attività lavorativa». Presidenti onorari della giornata di chirurgia il direttore della Clinica Ostetrica dell’Università di Cagliari, Gianbenedetto Melis e Gianfranco Marongiu, primario dell’Ospedale di Oristano.(s.cos.)

 
 
 
7 - Il Messaggero
 
 
 
IL MINISTRO MORATTI
«Lo Stato spende in ricerca più della media europea»
 
 
 
 
 
 
 
PAVIA - «Dal 2002 l'impegno dello Stato in ricerca è aumentato fino a raggiungere l'attuale 0,72% del Pil, contro una media europea dello 0,6%. Inoltre 1.100 milioni di euro sono stati stanziati per 12 programmi strategici in grado di incrementare la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali». È pienamente positivo il bilancio di 4 anni di governo fatto ieri dal ministro della Ricerca e Università, Letizia Moratti, nel corso del suo intervento, a Pavia, all'inaugurazione del nuovo laboratorio per la simulazione degli effetti sismici su strutture di grandi dimensioni.
All'obiezione dei giornalisti, che hanno chiesto perchè allora le aziende italiane segnano il passo, il ministro ha risposto: «Se si prendono i dati di esportazione del nostro Paese, questi sono confrontabili in maniera molto positiva con i dati di esportazioni di paesi che hanno Pil simili ai nostri. Ad esempio, se facciamo un paragone con la California che ha un Pil uguale al nostro, si vede che noi esportiamo tre volte di più».
«Poi, certo - ha aggiunto il ministro Moratti - c'è difficoltà di competizione perchè in un mondo globalizzato la competizione è sicuramente più difficile. La leva della ricerca è una leva importante per aiutare la leva della competitività. E in questo ci sono oggi segnali positivi».
(6.9.05)
 
 
 

8 - Marketpress.info
ATTIVITÀ DI RICERCA NELLE UNIVERSITÀ EUROPEE: STRATEGIE E FINANZIAMENTO
Bruxelles, 6 settembre 2005 - Dal 20 al 22 ottobre ad Uppsala (Svezia) si svolgerà la conferenza dell'Associazione delle università europee dal titolo "Attività di ricerca nelle università europee: strategie e finanziamento". Tra i temi trattati nel corso della conferenza figurano le sfide che attendono gli istituti europei d'istruzione superiore relativamente ai necessari cambiamenti in termini di cultura, governance e gestione nonché l'impatto che tali sfide avranno sulle attività di ricerca. Per molti degli istituti, i cambiamenti richiederanno lo sviluppo di nuove strategie e una revisione globale dei finanziamenti e delle strutture di costo specifici in relazione al determinato profilo di ogni istituto. A tale proposito, la conferenza valuterà lo stato attuale dei cambiamenti apportati al sistema di finanziamento della ricerca, fornirà un approfondimento sulle diverse pratiche in uso negli istituti europei e avvierà un'ampia discussione sui possibili finanziamenti e modelli di costo europei. Http://www.eua.be/eua/en/uppsala_conference.jspx
 
 
 
 
9 – ANSA
Anche i computer avranno gli occhi
Questo l'obiettivo, futuribile, di una conferenza a Cagliari
(ANSA) - CAGLIARI, 5 SET - Dare la ''vista'' al computer? E' questo l'obiettivo della 13/a Conferenza internazionale sull'Analisi delle immagini e dei Processi. All'incontro, che si svolgera' a Cagliari dal 6 all'8 settembre, parteciperanno i maggiori esperti mondiali del settore. Secondo gli organizzatori, "affinche' si raggiungano buoni risultati occorrono ancora cinque anni".
 

Questionario e social

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