UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 13 settembre 2005

Martedì 13 settembre 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 settembre 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
 
1 - La Nuova Sardegna

Pagina 1 - Cagliari
L’Università cercherebbe altre aree per gli istituti 
E Mistretta è d’accordo: «Solo questione di soldi, possiamo sederci e trattare» 
 
 
 CAGLIARI. Anche lui, sua Eternità il rettore Pasquale Mistretta: è d’accordo per ricomprare Tuvixeddu, è persino disposto a lasciare le aree del colle destinate nel progetto all’Università. Lui, che molti vedono come ispiratore del piano urbanistico della città, sarebbe pronto a sedersi attorno a un tavolo («anche come semplice osservatore») insieme al sindaco e ai proprietari delle superfici fabbricabili per cercare un’intesa utile ad allontanare il cemento dal sito archeologico.
 «E’ un problema di soldi - taglia corto il rettore e consigliere comunale indipendente - soltanto un problema di soldi. Se ci sono, l’operazione è possibile. Altrimenti si tratta di parole...». I soldi potrebbero esserci, il sindaco Floris dice che non sono il principale dei problemi, il presidente della Provincia ha offerto un grazioso contributo milionario. Poi c’è sempre la Regione, una Regione che guarda ai siti storici con un occhio di riguardo e che ha istituito - anche se non ancora finanziato - la Conservatoria delle coste proprio con l’obbiettivo di salvare il salvabile: «Sì, una quota qui e una là... se si arriva a fare un accordo sulla cifra non vedo quali ostacoli possano profilarsi. Non c’è più alcun carico di cause - precisa Mistretta - vertenze, è tutto pulito. Ci sono due proprietari e ci sono enti pubblici che sembra desiderino di comprare. Basta sedersi a un tavolo e discutere».
 Ci sarebbe un problema legato ai diritti dell’Università, che nelle aree sul versante di via Is Maglias dovrebbe realizzare alcuni edifici indispensabili: «Potremmo scorporare quelle aree, che sono ben lontane dalla necropoli - propone Mistretta - oppure cercare altre aree... sì, stiamo lavorando a un’ipotesi che porterebbe Scienze della terra a Monserrato, gli altri istituti potrebbero andare altrove. Se la cosa va avanti non sarà certo l’Università a mettersi di traverso».
 Da buon urbanista, Mistretta non nega il proprio interesse per la strada, quella destinata a tagliare la città: «Potrebbe essere utile, perchè il carico di traffico su Sant’Avendrace e altre vie del centro sta diventando insopportabile. D’altro canto però, se è vero che gli abitanti programmati per Tuvixeddu sono quattromila, centinaia di auto che entrano ed escono da viale Merello alle ore di punta sono un problema da affrontare». Insomma: al di là degli aspetti tecnici, l’idea di Graziano Milia incassa anche l’ok dell’Università. Peraltro targato Mistretta, uno che vede sempre al di là dell’apparenza con occhi piuttosto disincantati e realisti: «Per me si può fare - chiude il rettore - basta che non chiedano i soldi all’Ateneo, perchè tanto non ce ne sono». Pragmatico, no? (m.l)

  
2 - La Nuova Sardegna

Pagina 5 - Olbia
Pubblicato anche il bando regionale per i rimborsi alle imprese che assumono apprendisti 
Contributi per chi studia nella Penisola
 
 LA MADDALENA. L’Assessorato della Pubblica istruzione della Regione Sardegna ha pubblicato il bando che prevede l’erogazione di contributi per l’abbattimento dei costi per il “fitto-casa” che gli studenti sardi devono sostenere per la frequenza, in atenei della penisola, di corsi di laurea non presenti nelle Università della Sardegna. I contributi verranno erogati per la frequenza dell’anno accademico 2005/2006. La domande devono essere compilate utilizzando il modulo predisposto dall’Assessorato e dovranno essere spedite, con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, entro il 24 ottobre 2005, al Servizio istruzione dell’Assessorato della Pubblica istruzione. L’elenco dei corsi di laurea non presenti in Sardegna è leggibile nel sito web della Regione.
 Per quanto riguarda i contributi per assunzioni di apprendisti, dal 4 settembre al 3 ottobre 2005, le imprese artigiane che hanno effettuato assunzioni di apprendisti nel 2003, possono presentare le domande per ottenere i contributi previsti. I contributi previsti dalla legge sono concessi alle imprese iscritte all’Albo. L’importo del contributo è pari a 3615,20 euro per il primo anno di attività, 2582,28 per il secondo, 2065,83 per il terzo e 1549,37 per i successivi.
 Qualora l’assunzione riguardi un disabile l’importo del contributo è incrementato del 30%. Nel caso il contratto di apprendistato si trasformi in contratto a tempo indeterminato, il contributo è concesso per ulteriori 2 anni. (a.n.)

 
 
 
3 - La Nuova Sardegna

Pagina 5 - Sardegna
Snobbate le professionali, gli studenti puntano sui licei 
Secondo una ricerca del «Sole 24Ore» anche negli istituti tecnici calo di iscrizioni del 26% superiore alla media nazionale
 
 
 CAGLIARI. Un quarto degli studenti sardi all’uscita dalle scuole medie snobba gli istituti tecnici professionali. Da una ricerca pubblicata sul Sole 24 ore, la Sardegna si allinea alle altre regioni italiane, dove crescono le preferenze per i licei classici e scientifici, e si evitato scuole professionali e istituti tecnici. L’anno scolastico 2005-2006, messo a raffronto con il 1999-2000, fa registrare un calo delle iscrizioni del 26 per cento nell’isola, contro la media nazionale del 20 per cento. La causa di questa scelta secondo l’assessore regionale alla Cultura Elisabetta Pilia, sarebbe da addebitare alla riforma Moratti. «È un crollo legato all’incertezza sul destino di questi istituti - ha commentato Pilia - che si riscontra con il decreto di legge del secondo ciclo dell’istruzione. Per le famiglie non è ancora chiaro come si debbano trasformare gli istituti tecnici e professionali. Per questo vanno sul sicuro scegliendo i licei». Le scuole professionali e tecniche cambieranno nome e formula. Diventeranno “licei tecnologici ed economici”, aumenteranno le ore didattiche per le materie di carattere generale, mentre si assisterà a una diminuzione delle lezioni legate alle specializzazioni professionali. E i licei anche se sono una carta poco spendibile per la ricerca immediata di un posto di lavoro, rimangono ancora la migliore offerta per l’approccio all’Università.
 «Anche la Confindustria e i sindacati hanno lanciato l’allarme - ha proseguito Elisabetta Pilia - perché c’è in gioco la competitività del Paese. Hanno rimarcato la necessità di avere titoli spendibili sul mercato». E per l’assessore regionale alla Cultura, anche sul fronte della dispersione scolastica i dati più preoccupanti arrivano proprio dagli istituti tecnici, dove anche i promossi si portano dietro debiti formativi. «È necessario assistere e supportare questi ragazzi - ha detto Pilia - perché possano recuperare i debiti e perché la qualità della loro istruzione non risulti penalizzata». Dello stesso avviso anche Peppino Loddo, sindacalista Cgil. Anche per lui la ragione di questo orientamento da parte dei ragazzi e delle famiglie sarebbe da attribuire alla riforma Moratti. «Il destino dei licei scientifici e classici si conosce - ha detto Loddo - Sono statali e hanno una durata precisa di cinque anni. La responsabilità degli istituti professionali e tecnici invece sarà passata in mano alla Regione. E non si sa ancora in cosa si evolveranno, se dureranno quattro o tre anni e cosa si avrà in mano al termine di questo percorso. Un diploma o qualcos’altro?» Per Peppino Loddo, la preoccupazione deriva anche dalla scelta fatta lo scorso anno dalla Giunta regionale sulla formazione professionale. «Non possiamo sapere - ha proseguito Loddo - se tra qualche anno la Sardegna sarà in grado di mantenere questi istituti. Alla fine le regioni più ricche e meglio attrezzate andranno avanti, le altre soccomberanno. In questo modo stanno sfaldando definitivamente la scuola pubblica italiana». Non la pensa allo stesso modo invece Armando Pietrella, direttore scolastico regionale. Il braccio destro di Letizia Moratti sminuisce i dati dell’isola pubblicati sul Sole 24 ore. «Sono il linea con i quelli nazionali - ha detto Pietrella - I licei hanno meno materie, orari meno pesanti e sono statali, per questo vengono scelti». E per Pietrella il ministro Moratti, con il suo decreto, si sta semplicemente attenendo alla modifica dell’articolo quinto della costituzione, avvenuto negli ultimi mesi della legislatura precedente. «La riforma Moratti - ha proseguito il direttore scolastico regionale - a differenza di quanto si voglia far credere, sta dando delle direttive certe alle famiglie, facendo capire quali siano i percorsi formativi più o meno impegnativi a cui potranno avvicinarsi i ragazzi». Un risposta che non convince il sindacalista Peppino Loddo: «Può darsi che, anche cambiare l’articolo quinto della costituzione, sia stata una decisione sbagliata - ha replicato il segretario Cgil - ma alla gente queste cose non importano. Le famiglie si chiedono solo se andando avanti di questo passo avremmo una scuola migliore e finora la risposta è no. Lo dimostra l’esodo, che stanno tentando anche gli insegnanti alla ricerca di un posto statale». E il direttore scolastico regionale, deviando da questo discorso, parla di un’Italia che dovrebbe diminuire il percorso di orientamento all’uscita dalle scuole medie. «Come avviene in altri Paesi - ha proseguito Pietrella - anche noi dovremmo introdurre i test per il calcolo del quoziente intellettivo, che indica automaticamente, quale sia l’indirizzo migliore da scegliere». Una selezione naturale che fa pensare sempre di più a scuole di serie A e di serie B, che segnerebbe già dai quattordici anni un percorso obbligatorio da seguire fino alla maggiore età.
Carla Piras

 
 
6 - Marketpress.info
IMPRESE PRONTE AD ASSUMERE 217 MILA DIPLOMATI E 60MILA LAUREATI
ECONOMIA LA LAUREA PIÙ RICERCATA TRA I DIPLOMI,
IL PRIMATO ALL’INDIRIZZO AMMINISTRATIVO-COMMERCIALE
Roma, 12 settembre 2005 – Fare il ragioniere o il perito industriale? Laurearsi in economia e commercio o in medicina? Per i giovani che stanno per compiere la scelta del proprio indirizzo di studio, potrebbe esser utile considerare, oltre alle attitudini e preferenze personali, anche le reali possibilità di spendere la propria preparazione nel mercato del lavoro delle aziende private. E’ uno degli obiettivi dell’indagine Excelsior 2005, realizzata dal Centro Studi di Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, sulla base delle interviste fatte ad un campione di oltre 100mila imprese con almeno un dipendente di tutti i settori economici e di tutte le tipologie dimensionali. Quest’anno Excelsior mostra che, delle oltre 647mila assunzioni messe in cantiere dalle imprese italiane, 217mila sono destinate a chi è in possesso di un titolo di scuola media superiore (19mila in più rispetto al 2004). Cresce anche, sebbene in misura minore, la domanda di laureati. Nel complesso, saranno quasi 60mila (circa 500 in più dello scorso anno). Si riducono, invece, gli spazi per le qualifiche professionali (oltre 130mila, circa 12mila in meno del 2004) e per chi è in possesso del livello minimo della scuola dell’obbligo (243mila le entrate previste, contro le 276mila dello scorso anno). In termini relativi, la richiesta di diplomati riguardava nel 2004 il 29,5% delle assunzioni, mentre le previsioni 2005 portando tale valore al 33,6%. I laureati (8,4% nel 2004) saranno l’8,8% quest’anno, le qualifiche professionali il 20,1% (erano il 21,1% nel 2004) e i lavoratori con la licenza media il 37,5% (erano il 41% nelle previsioni dello scorso anno). L’innalzamento del livello formativo richiesto ai nuovi assunti riguarda prevalentemente il settore industriale, dove l’incidenza di laureati passa dal 4,9% al 6,1% (con un picco dell’8,7% per la trasformazione manifatturiera), a fronte di una sostanziale stabilità dei servizi, dove la domanda di formazione terziaria (pur contando oltre 41.000 unità a fronte delle 16.000 circa dell’industria) passa dal 10,8% del totale al 10,6%. L’aumento dei diplomati riguarda in maniera omogenea sia l’industria, sia i servizi (4 punti percentuali in più in entrambi i casi), mentre a livello dimensionale si conferma il maggiore orientamento ad avvalersi di figure in possesso di questi titoli da parte delle piccole e piccolissime imprese (meno di 50 dipendenti). La difficoltà di reperimento e l’esperienza richiesta Le imprese segnalano difficoltà di reperimento per il 32,2% delle figure che verranno assunte nell’arco del 2005, valore in flessione rispetto al 2004 (36,8%) e, ancora di più, rispetto al 2003 (41%). La flessione è spiegata in buona parte dalla congiuntura economica attuale, che comporterebbe un incremento dell’offerta e una competizione meno accentuata tra le aziende nel procurarsi le figure di cui hanno bisogno. Anche il possesso di esperienza specifica o nel settore in cui opera l’impresa appare stabile rispetto allo scorso anno. Essa nel complesso è richiesta al 54,2% dei candidati (nel 2004, interessava il 53,8% delle entrate). Le imprese manifestano comunque una maggiore predisposizione verso candidati che, soprattutto nel caso dell’industria, abbiano già svolto la professione per la quale vengono assunti (rappresentavano il 17,6% delle entrate complessivamente programmate per il 2004 e passano al 21,1% nel 2005). Le esperienze che consentono di alternare periodi di studio e di lavoro potranno risultare, dunque, molto preziose.
Assunzioni previste dalle imprese per il 2005 secondo il livello di istruzione esplicitamente segnalato dalle imprese, la durata di esperienza specifica richiesta

 
Totale assunzioni 2005
Esperienza richiesta dalle imprese (%)
 
per titolo di studio
Assunzioni
di cui
 
segnalato dalle imprese
con esperienza
1-2 anni di
oltre 2 anni di
 
(v.A.)
(%)
specifica
esperienza
esperienza
Totale
647.740
100,0
54,2
31,5
22,7
Livello universitario
56.910
8,8
65,7
33,9
31,8
Livello secondario – Diploma
217.610
33,6
53,1
32,0
21,1
- di cui specializzazione post-diploma
29.680
4,6
65,2
37,9
27,3
Livello istruzione professionale
88.730
13,7
55,4
32,0
23,4
Livello formazione professionale
41.660
6,4
60,9
36,5
24,4
Livello scuola dell’obbligo (1)
242.830
37,5
50,8
29,3
21,5

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2005 1. Le lauree: più opportunita’ per le lauree umanistiche. Non decollano ancora le lauree triennali Le lauree più richieste continuano ad essere quelle degli indirizzi economico-commerciali (19.700), seguite però quest’anno dall’indirizzo di ingegneria elettronica ed elettrotecnica (7.300, oltre 2.000 in più rispetto al 2004), che supera quello sanitario e paramedico (5.600). Interessante notare che, alle spalle dell’ingegneria industriale e del ramo chimico-farmaceutico, si collocano le lauree umanistiche (gruppo letterario, pedagogico, filosofico), con 3.200 richieste in totale (700 in più dello scorso anno).
Assunzioni previste di laureati: graduatoria delle lauree più richieste Valori assoluti e % 2004 e 2005, quote di assunzioni reputate difficili, quote di assunti cui è richiesta esperienza specifica o nel settore

 
Assunzioni previste
 
2005
2004
di cui:
Lauree: indirizzi richiesti
(v.A.)
(%)
(v.A.)
(%)
% reputate difficili da reperire
% con esperienza specifica o nel settore
Economico-statistico
19.690
34,6
20.200
35,8
20,5
56,0
Ingegneria elettronica e dell’informazione
7.320
12,9
6.770
12,0
35,9
74,6
Sanitario e paramedico
5.600
9,8
6.120
10,8
69,6
74,1
Ingegneria industriale
4.930
8,7
4.640
8,2
51,9
71,8
Chimico-farmaceutico
3.630
6,4
2.750
4,9
37,6
50,3
Insegnamento e formazione
2.330
4,1
1.070
1,9
32,9
86,2
Altri indirizzi di ingegneria
1.480
2,6
1.580
2,8
38,3
72,0
Scientifico, matematico e fisico
1.450
2,5
2.510
4,4
37,5
69,7
Ingegneria civile e ambientale
1.410
2,5
1.160
2,1
40,1
85,4
Politico-sociale
1.250
2,2
2.010
3,6
24,6
56,6
Linguistico, traduttori e interpreti
1.090
1,9
1.380
2,4
21,0
72,2
Altro
6.750
11,9
6.260
11,1
29,3
68,2
Totale laureati da assumere
56.910
8,8
56.430
8,4
34,2
65,7

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2005 A partire da quest’anno è stato possibile valutare l’entità della domanda di personale in possesso di laurea triennale, introdotta a seguito della riforma universitaria, differenziandola così da quella riferita alla laurea specialistica (quinquennale). Quest’ultimo titolo sembra ancora riscontrare una chiara preferenza presso gli imprenditori, tanto che dovrebbe costituire il 57,7% delle entrate di laureati programmate per il 2005. La “laurea breve” concentra invece il 16,8% della domanda di laureati.
Assunzioni previste dalle imprese per il 2005 con titolo universitario per tipo di laurea e richiesta di formazione post-laurea, per indirizzo di studio

 
Assunzioni previste con titolo universitario
 
Totale
Di cui (distribuzione %)
 
(v.A.)*
Laurea triennale
Laurea special. (5 anni)
Indifferente
 
 
Totale
Totale
di cui con
 
 
 
 
 
post-laurea1
 
Totale Titoli Universitari
56.910
16,8
57,7
6,9
25,5
 
 
 
 
 
 
Economico-statistico
19.690
11,0
54,7
6,3
34,3
Ingegneria elettronica e dell’informazione
7.320
7,7
75,4
4,5
16,9
Sanitario e paramedico
5.600
75,4
15,5
2,1
9,1
Ingegneria industriale
4.930
9,1
70,0
4,9
20,9
Chimico-farmaceutico
3.630
7,3
71,6
8,4
21,1
Insegnamento e formazione
2.330
28,0
35,5
3,0
36,5
Altri indirizzi di ingegneria
1.480
6,2
70,0
8,0
23,9
Scientifico, matematico e fisico
1.450
8,6
77,6
8,1
13,8
Ingegneria civile e ambientale
1.410
4,3
76,9
5,7
18,8
Politico-sociale
1.250
16,0
43,1
7,4
40,9
Linguistico, traduttori e interpreti
1.090
14,4
64,0
15,3
21,7

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2005 2. I diplomi: bene i ragionieri, ma crescono i tecnici I diplomi con indirizzo amministrativo e commerciale continuano ad essere i più ricercati (71.500 entrate), ma la richiesta delle imprese è in calo di circa 5.700 unità rispetto al 2004. Aumenta, invece, la domanda di diplomi a maggior contenuto tecnico, come quello meccanico (2.300 entrate in più), turistico-alberghiero (+3.000) e agrario-alimentare (+1.000).
Assunzioni previste di diplomati: graduatoria dei diplomi più richiesti Valori assoluti e percentuali 2004 e 2005, quote di assunzioni reputate difficili, quote di assunti cui è richiesta esperienza specifica o nel settore

 
Assunzioni previste
 
2005
2004
di cui:
Diplomi: indirizzi richiesti
(v.A.)
(%)
(v.A.)
(%)
% reputate difficili da reperire
% con esperienza specifica o nel settore
 
Amministrativo-commerciale
71.420
32,8
77.120
38,8
19,9
50,6
 
Meccanico
20.490
9,4
18.210
9,2
47,2
56,6
 
Turistico-alberghiero
13.740
6,3
10.700
5,4
40,5
71,7
 
Elettrotecnico
7.660
3,5
9.300
4,7
43,0
54,7
 
Informatico
6.450
3,0
9.110
4,6
27,5
68,1
 
Generale
6.050
2,8
5.240
2,6
19,4
64,3
 
Edile
5.490
2,5
8.740
4,4
33,4
79,3
 
Elettronico
4.330
2,0
4.020
2,0
28,4
66,6
 
Linguistico
3.210
1,5
2.440
1,2
21,3
42,7
 
Chimico
2.880
1,3
2.630
1,3
22,7
37,2
 
Tessile, abbigliamento e moda
2.390
1,1
1.370
0,7
39,3
70,5
 
Grafico-pubblicitario
2.200
1,0
1.720
0,9
31,0
58,7
 
Altro
7.220
3,3
5.870
3,0
45,0
65,4
 
Totale diplomati da assumere
217.610
33,6
198.740
29,5
27,4
53,1
 

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2005 3. Le qualifiche professionali: in aumento quelle legate al turismo Un quinto delle assunzioni del 2005 è destinata alle qualifiche professionali, intendendo sia l’istruzione che la formazione professionale. La quota più consistente di queste oltre 130mila entrate previste interesserà gli indirizzi turistico-alberghiero (1.900 le entrate in più rispetto al 2004) e quello meccanico (in riduzione di oltre 6mila richieste). In crescita comunque anche il profilo amministratico-commerciale (1.200 unità in più) e quello socio-sanitario (2.400 in più).
Assunzioni previste di qualifiche professionali: graduatoria degli indirizzi più richiesti Valori assoluti e percentuali 2004 e 2005

Assunzioni previste
 
2005
2004
Qualifiche professionali: indirizzi richiesti
(v.A.)
(%)
(v.A.)
(%)
Turistico-alberghiero
20.850
16,0
17.930
12,6
Meccanico
18.890
14,5
24.960
17,5
Amministrativo-commerciale
17.680
13,6
16.420
11,5
Socio-sanitario
11.820
9,1
9.400
6,6
Edile
11.320
8,7
14.590
10,2
Elettrotecnico
6.030
4,6
6.810
4,8
Estetisti e parrucchieri
5.120
3,9
5.480
3,8
Termoidraulico
4.080
3,1
4.400
3,1
Tessile, abbigliamento e moda
3.110
2,4
4.460
3,1
Agrario-alimentare
2.930
2,2
2.760
1,9
Legno, mobile e arredamento
2.660
2,0
4.000
2,8
Altro
25.890
19,9
31.290
22,0
Totale qualifiche professionali da assumere
130.390
20,1
142.490
21,1

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2005 La mappa del lavoro nel 2005 A Lombardia e Lazio va il primato della ricerca di laureati e diplomati. Saranno quasi 24mila i dottori che troveranno lavoro in queste due regioni. Dopo il Lazio, però, si colloca anche l’Emilia Romagna, dove tra l’altro si concentrano le più elevate richieste di laureati in discipline umanistiche. Per quanto riguarda la richiesta di diplomati, alle spalle della Lombardia si posizionano l’Emilia Romagna, quindi il Lazio ed il Veneto, con oltre 20mila assunzioni previste nelle quattro regioni. Da segnalare, comunque, anche la forte richiesta di diplomati in Campania (oltre 17mila le entrate messe in cantiere dalle imprese), regione nella quale si presentano buone opportunità per gli indirizzi turistico-alberghiero (1.540 assunzioni) ed edile (876). Per quanto riguarda, infine, le qualifiche professionali, subito dopo la Lombardia si collocano il Veneto e l’Emilia Romagna, regioni nelle quali complessivamente le imprese sono alla ricerca di quasi 26mila lavoratori con questo titolo di studio. I dati dell’indagine Excelsior sono disponibili all’indirizzo http://excelsior.Unioncamere.net
Assunzioni previste di laureati per regione e lauree più richieste

 
Economico-statistico
Ingegneria elettronica e dell’informazione
Sanitario e para medico
Ingegn. Industriale
Chimico Farmac.
Insegnamento e formazione
Altri indirizzi ingegneria
Scientifico, matematico e fisico
Ingegn. Civile e ambientale
Politico-sociale
Linguistico, traduttori e interpreti
 
Totale laureati da assumere
Peso % regionale sul totale
Piemonte - Valle d’Aosta
1.485
871
286
743
353
229
107
179
155
88
39
 
5.140
9,0
Lombardia
5.875
1.990
1.237
1.127
715
310
436
442
476
333
237
 
15.187
26,7
Liguria
562
208
161
144
40
97
49
12
53
3
15
 
1.505
2,6
Trentino Alto Adige
216
45
33
63
67
102
12
20
50
10
7
 
753
1,3
Veneto
1.687
461
353
425
210
126
109
117
69
38
57
 
4.281
7,5
Friuli Venezia Giulia
366
173
53
134
35
120
40
29
31
17
30
 
1.251
2,2
Emilia Romagna
2.127
574
421
613
230
403
116
105
100
110
84
 
5.452
9,6
Toscana
1.053
350
179
170
564
88
96
38
52
100
132
 
3.175
5,6
Umbria
180
55
47
25
4
7
3
1
4
1
2
 
379
0,7
Marche
417
59
118
112
45
309
15
10
81
32
23
 
1.438
2,5
Lazio
2.854
1.393
939
626
939
121
242
311
143
363
89
 
8.551
15,0
Abruzzo
307
109
221
67
36
6
50
11
30
46
11
 
1.046
1,8
Molise
36
15
32
21
4
25
3
4
9
-
-
 
150
0,3
Campania
911
395
410
309
73
58
118
47
73
20
141
 
3.094
5,4
Puglia
509
310
355
138
73
70
43
24
7
7
79
 
1.797
3,2
Basilicata
50
11
13
23
2
8
5
3
4
3
1
 
138
0,2
Calabria
225
95
193
36
87
74
2
29
11
31
75
 
925
1,6
Sicilia
624
117
397
144
140
68
23
66
39
42
35
 
1.962
3,4
Sardegna
202
88
151
14
12
107
6
5
24
5
28
 
689
1,2
Totale
19.686
7.319
5.599
4.934
3.629
2.328
1.475
1.453
1.411
1.249
1.085
 
56.913
100,0

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2005 Assunzioni previste di diplomati per regione e diplomi più richiesti

 
Amministrat. Commerciale
Meccanico
Turistico-alberghiero
Elettro tecnico
Informatico
Generale
Edile
Elettronico
Linguistico
Chimico
Tessile, abbigliam. E moda
Grafico pubblicitario
 
Totale diplomati
Peso % diplomati
Piemonte - Valle d’Aosta
5.368
2.123
595
525
761
601
242
361
279
200
49
196
 
16.557
7,6
Lombardia
14.734
4.579
2.317
1.594
1.526
1.356
713
755
737
670
734
581
 
42.178
19,4
Liguria
1.635
289
661
215
136
244
87
77
68
52
2
20
 
6.018
2,8
Trentino Alto Adige
2.132
333
561
119
88
157
123
23
199
40
14
36
 
5.406
2,5
Veneto
7.728
2.359
1.300
699
503
187
447
253
558
238
211
118
 
20.319
9,3
Friuli Venezia Giulia
1.611
739
235
213
88
111
108
86
84
105
25
108
 
5.279
2,4
Emilia Romagna
7.325
2.860
1.272
742
425
828
584
350
191
317
369
415
 
20.854
9,6
Toscana
4.839
995
1.110
414
358
409
239
259
125
183
234
120
 
13.964
6,4
Umbria
1.392
371
419
297
15
124
207
37
61
68
96
95
 
4.223
1,9
Marche
1.842
497
238
237
196
122
183
144
24
40
52
60
 
5.314
2,4
Lazio
6.093
1.205
1.075
364
970
300
478
781
412
295
173
227
 
20.625
9,5
Abruzzo
1.169
547
473
269
71
79
199
104
31
74
82
32
 
4.821
2,2
Molise
181
86
30
51
1
113
78
22
6
11
22
6
 
1.046
0,5 </TD




 
 

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