Domenica 30 ottobre 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 ottobre 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari
 
1 - L’Unione Sarda
Pagina 15– Lettere e Opinioni
L’Università è da cambiare
Cari ricercatori, sì alla riforma
di Matteo Ionta
A vedere l’Italia da Birmingham viene da pensare che non vi sia categoria più reazionaria dei liceali, degli studenti e dei ricercatori universitari. La riforma Moratti è un buon frutto inaspettato, perché viene da un governo minato dalla presenza della Lega (il cui indipendentismo di marca razzista non ha molto a che spartire con quello sardo) e da un cattolicesimo reazionario che predica l’Europa delle radici cristiane, dimenticando Mazzini e il diritto alla libertà di religione, nonché i passaggi storici di civile convivenza e di sinergia culturale che hanno segnato la storia d’Europa. Eppure la legge proposta dalla ministra è tutt’altro che da buttare. L’idoneità nazionale è stata introdotta perché in Italia manca la trasparenza nei concorsi indetti dagli atenei. Tali concorsi si rivelano spesso costruiti ad hoc per favorire il candidato interno di turno. Nel Regno Unito, invece, funziona ancora il reclutamento delle singole università anche per i posti di ricercatore che, in ordine ascendente di importanza, si chiamano Sessional lecturer, post-Doctoral, Lecturer, Senior Lecturer, Reader. I tempi della didattica per i ricercatori temporanei (Sessional), che corrispondono al nostro dottorando o dottorato incaricato di tenere uno o più moduli, variano tra le due e le otto ore a settimana. La retribuzione minima corrisponde a 50 euro all’ora. Il ricercatore temporaneo viene incaricato direttamente dal suo docente di riferimento, oppure dall’Università stessa, in modo pressoché identico all’Italia. Manca però il gap socio-economico che in Italia avvantaggia la generazione dei 55-60 enni, ben sicuri del proprio posto fisso all’Università, rispetto ai trentenni (dottorandi, dottorati o specializzandi) che finora hanno visto i loro incarichi come una sorta di guidardone curriculare, spesso non formalizzati per iscritto. Qualcosa che mira cioè a far lievitare il curriculum, senza che il ricercatore riceva denaro in cambio della propria prestazione lavorativa. Nullo, finora, lo spazio per la ricerca finanziata da enti privati. Appare peraltro giusta la quota "sociale" destinata a chi si trova all’Universita’ da molti anni e non desidera attenersi al cambiamento. Si spera che funga come una specie di "scivolo" per coloro che si sentono - a torto o a ragione - ricercatori mal retribuiti. E che, sostanzialmente, in questo sistema hanno svolto esclusiva funzione didattica senza aver avuto tempo, mezzi o voglia per dare un contributo originale alla ricerca. Anche gli extra nelle buste paga dei professori che svolgono più ricerca sono giusti e praticati largamente in Europa. Purtroppo, nel nostro Paese ogni spinta a fare di piú e meglio genera l’ansia di non vedere ricompensato il proprio lavoro, magari prendendo ad esempio le prassi tese a mascherare un numero di ore di lavoro gratuito che sono contenute nella legge Biagi. Anche per quanto riguarda la riforma dell’educazione media varata dalla Moratti, essa sembra tesa a generare plusvalore e diversificazione curriculare piuttosto che appiattimento o diplomi regionali fabbricati con soldi europei senza prospettive di reale inserimento lavorativo. Tuttavia, la Riforma Moratti, reca un errore di fondo: la mancanza di confronto con le parti interessate. Questo è il frutto della post-democrazia che vede nel voto l’unica forma di partecipazione popolare.
  
2 - L’Unione Sarda
Pagina 26 – Cagliari
Università. Presentati i risultati del Centro conservazione biodiversità
La flora iglesiente: scoperte 140 nuove specie
Circa otto anni di studi e ricerca per censire e analizzare l’evoluzione della flora dell’Iglesiente hanno portato alla scoperta di ben 140 specie endemiche, di cui 11 presenti solo in quel territorio. Un risultato analizzato giovedì scorso durante una conferenza al Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Cagliari. I risultati degli studi, presentati da Gianni Bacchetta (direttore del Centro Conservazione Biodiversità), e dal giovane dottorando Cristiano Pontecorvo, sono frutto di una ricerca su più fronti: bibliografici (la consultazione di testi fondamentali di botanica a partire dall’Ottocento) e sul campo (censimento delle specie presenti nel territorio per monitorarne sviluppo ed erborizzazione, cioè raccolta ed essiccamento delle piante, cui si aggiunge la raccolta del germoplasma, semi e piante vive, per studiarne il ciclo vitale e la biologia della germinazione). Analisi che hanno permesso di ricostruire l’evoluzione delle specie dell’Iglesiente comparandole con quelle dei territori vicini e comprendere cosa ha portato ad avere quel tipo di flora in quelle zone. Poi ci sono i fini applicativi come la conservazione del germoplasma: semi trattati criogenicamente per avere una riserva indispensabile che salvaguardi il patrimonio floristico sardo. Esemplare il caso della "Anchusa littorea", una specie considerata estinta da 25 anni e invece ancora prolifera in Sardegna. «L’ultimo ritrovamento risaliva al 1978 ? dice Gianni Bacchetta ? ora ne abbiamo scoperto una piccola colonia, assolutamente da tutelare, vicino al penitenziario di Is Arenas ad Arbus».
M. Francesca Marrocu
  
3 - L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cagliari
Verso il voto. Nonostante le smentite, il nome del preside di Scienze politiche è il più gettonato nelle riunioni informali
Paci candidato, la rivolta dei piccoli
«Ds e Margherita hanno già deciso, così non ci stiamo»
«Hanno già il nome in tasca e lo vogliono imporre prima ancora di parlare di programmi», hanno detto con toni, tempi e sfumature diverse i leader di Psd’Az, Prc, Verdi, Udeur, Lista per Cagliari.
Il segretario cittadino dei Ds, Ignazio Angioni, lo ha giurato anche ieri: «Non c’è mai stato incontro tra i partiti dove si sia parlato di nomi». Eppure è da dieci giorni, da quando il suo omologo della Margherita Roberto Murru ha parlato di proporre una «candidatura unitaria della Fed», che partiti, partitini e movimenti della galassia Unionista si agitano e sbraitano. «Hanno già il nome in tasca e lo vogliono imporre prima ancora di parlare di programmi», hanno detto con toni, tempi e sfumature diverse i leader di Psd’Az, Prc, Verdi, Udeur, Per Cagliari. Del pericolo, da ultimo, ha parlato il candidato indipendente alle Primarie, Gianni Loy, presentando la filosofia del suo programma. Il nome misteriosoMa chi è il candidato misterioso, qual è il nome che tutti fanno nei salotti e nei bar, quello che «te lo dico ma non dirlo a nessuno», colui al quale tutti si riferiscono quando affermano con certezza assoluta che quelli della Fed (cioè Ds, Margherita e Sdi) «hanno già scelto?» Concreta o no, la candidatura dei chiacchiericci è quella di Raffaele Paci, preside di Scienze Politiche, presidente del Crenos, il Centro ricerche economiche nord sud. É lui che vince le primarie dei salotti, le consultazioni senza urna, la competizione verbale con Gian Mario Selis, Paolo Fadda, Antonello Cabras, Tonino Serra, Paolo Frau, Marco Espa, Antonio Cao. «Difficile», sostengono alcuni. «Perché Paci è vicino a Soru e Soru ha già la Regione, non può dominare anche a Cagliari». «Ragionamento da vecchia politica», replicano altri. Lista per cagliariDi sicuro i piccoli sono nervosi. Tre giorni fa si sono riuniti e hanno fatto il punto. «Ci auguriamo che Ds e Margherita non avanzino una candidatura bloccata perché sarebbe contraria alla filosofia delle primarie e altererebbe lo spirito del gioco», ammonisce, sereno, Sergio Ravaioli (Lista Per Cagliari). «Così si produrrebbe l’effetto Mistretta, la cui candidatura nel 2000 fece allontanare altri concorrenti. Paci? Andrebbe benissimo, ma non deve essere il candidato unico di Ds e Margherita». Federazione dei verdiAnche i Verdi manifestano diffidenza: «La strategia dei grandi partiti già alle provinciali del 2005 è stata quella di imporre i loro candidati», ricorda Pino Zarbo, numero uno provinciale. «E credo che per questa loro incapacità di tenere unita la coalizione pagheremo un prezzo. Noi, ad oggi, siamo fuori dalla coalizione, se in futuro condivideremo i programmi si vedrà». La tranquillità dei dsPer Ignazio Angioni, segretario cittadino dei Ds «si tratta di preoccupazioni prive di fondamento. Noi non abbiamo proposto un nome ma stiamo cercando assieme agli altri di capire se ci sono le condizioni per fare una sintesi su un nome a partire dalla Fed. Questo», aggiunge, «non significa che sia stato trovato il candidato. Sia chiaro: alle primarie tutti giocano alla pari». E Paci è un’ipotesi in campo? «Abbiamo uno spettro molto vasto dal quale attingere. La questione la affronteremo nelle prossime settimane». MargheritaMurru aggiunge che «il livello di partecipazione dei cittadini ormai è tale che nessuno può egemonizzare questo processo. Detto questo non si capisce perché se Ds, Margherita e Sdi hanno idee comuni non possano presentare un candidato comune. Che sia quello vincente, poi, è tutto da dimostrare, visto che in Puglia e al Comune di Chieti non hanno prevalso i candidati indicati da noi». E se il ragionamento non è bastato a convincere Rifondazione e Sardisti, due pezzi ritenuti fondamentali per la coalizione, figurarsi l’Udeur, strenui sostenitori dell’ortodossia democristiana e allergici alle primarie. l’allergia dell’Udeur«Devono essere un’eccezione, non la regola, perché tolgono peso ai partiti», argomenta Simone Paini, leader dei giovani. Non si capisce come faccia l’Udeur a pensare di stare nella coalizione. Paini accusa: «Qui si fanno solo nomi senza parlare di programmi» e non si capisce che «se siamo uniti vinciamo, se manca anche solo un pezzo la partita è complicata». L’italia dei valoriStefano Marras (Italia dei Valori) sdrammatizza: «In questa fase non è il caso di drammatizzare posizioni che vengono assunte dai partiti maggiori», dice. «Le primarie sono uno strumento dei cittadini, ben vengano più candidature. L’importante è proseguire serenamente un ragionamento al tavolo della coalizione». Già, serenamente.(f. ma.)
  
4 - L’Unione Sarda
Pagina 22 -.Cagliari
«Per una stanza spendo 250 euro al mese
Duecento euro al mese non bastano. Professori di prima nomina e studenti ne sborsano almeno 250 per affittare in città una stanza decorosa, all’interno di un appartamento da dividere con altre persone. E il prezzo sale ancora se scelgono una zona centrale e magari c’è anche il bagno in camera. Basta dare uno sguardo ai vari settimanali e quotidiani, per capire come vola via un terzo di stipendio per un docente che viene da fuori per prendere servizio nelle scuole cagliaritane. Lo stesso problema economico affrontato dai genitori che consentono a un figlio di proseguire gli studi universitari. Alcuni esempi rendono meglio l’idea: piazza Michelangelo, camera singola, luminosa, riserva idrica, 220 euro mensili. Via Cagna, bivano con pompe di calore, euro 550. E non sempre le case sono in buone condizioni: «Vivo in affitto da sette anni ? dice Claudia Melis, 26 anni, studentessa in Biologia ? e ho cambiato almeno cinque appartamenti. Nel peggiore dividevo il bagno con altre sei ragazze, nel più bello avevo il letto matrimoniale e le doppie finestre». La spesa? «Nella zona di San Michele 180 euro per una stanza, in via Palestrina 230». Il contratto il più delle volte non esiste: «I proprietari si fanno dare la caparra, ma poi si fa tutto in nero ? racconta Marco Boi, docente - ormai ho 45 anni e non mi va di dividere i miei spazi con sconosciuti, così ho cercato un appartamento solo per me. Mobili spaccati, uno scaldabagno da dieci litri e 500 euro al mese. Quasi metà del mio stipendio se ne va in questo modo». E altri 100 prendono il volo tra condominio e luce. Qualche studente si arrangia prendendo in affitto la camera doppia, ma non sempre si va d’accordo col compagno di stanza: «La ragazza che vive con me è disordinata e studia la notte. Un incubo ? rivela Maria Laura, studentessa in Scienze dell’educazione ? ma solo così posso permettermi di vivere in via Liguria, a due passi dalla facoltà, spendendo 120 euro». Il riscaldamento è un sogno per insegnanti e giovani studenti: «È raro trovare le case con un impianto funzionante, in genere ci armiamo di un termosifone con le ruote», fanno sapere Alice Cardia e Silvia Fanni dal loro mini appartamento di Pirri. Da qualche mese è alla ricerca di una casa Maria Locci, maestra elementare di Carbonia: «Per ora non ho trovato nulla sotto i 370 euro, la cifra che vorrei spendere. Per 600 ho visto un appartamento vuoto, quinto piano senza ascensore. Non fa per me, continuo a guardarmi intorno e a viaggiare. Due ore di macchina dal lunedì al venerdì e 25 euro al giorno di benzina. Sempre meno di una casa in affitto».
Francesca Ghezzo
 
 
 

  
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Medicina, quasi una facoltà modello
L’unico vero problema sono i trasporti Il preside: «Offriamo sempre nuovi stimoli»
«Non abbiamo studenti che si perdono per strada»
CAGLIARI.Il disagio più esasperante? Non sta nella didattica, ma nei trasporti: ogni giorno un supplizio da Cagliari alla Cittadella di Monserrato, perché i pullman viaggiano lenti, e il più delle volte al limite della capienza. Ma per il resto, è tutto okay. Parola di studenti. E parola anche di Gavino Faa, preside della facoltà di Medicina. Una facoltà che vede il numero dei laureati crescere di anno in anno, e che da marzo, probabilmente non avrà più bisogno di far girovagare gli universitari.
«Qualcuno si lamenta dei servizi della facoltà - sorride Gavino Faa - Nella maggior parte dei casi credo che questo sia dovuto però alla brutta abitudine di volersi sempre piangere addosso››. I fatti, sembrano dargli ragione. ‹‹Non abbiamo studenti che si perdono per strada - dice Faa - seguiamo i nostri ragazzi, prendendoli per mano, dal primo sino al sesto anno. E soprattutto cerchiamo d’offrire sempre nuovi stimoli››. Un esempio? I corsi professionalizzanti, dice il preside: ‹‹L’esborso di denaro è notevole, ma ne vale la pena››. E poi ci sono le ultimissime novità. Come un manichino per le simulazioni di pronto soccorso, d’ultima generazione, che sta per entrare nelle aule. Il costo? Centocinquantamila euro. ‹‹Lo abbiamo acquistato da una ditta svedese - dice soddisfatto Faa - secondo quel che mi è stato detto, siamo la prima facoltà di medicina in Italia ad averlo››. Insomma, un bel pezzo di tecnologia per avvicinarsi ancor di più alla realtà di tutti i giorni. Una novità che per i ragazzi del sesto anno va ad aggiungersi a un’altra: i tirocini negli ambulatori di medici di base e di pediatri. ‹‹Abbiamo chiamato diversi medici - racconta Faa - chiedendogli se fossero disponibili. Con nostra sorpresa la maggior parte ha accettato volentieri››.
Insomma, la facoltà di Medicina sembra una macchina ben collaudata, anche se non mancano i problemi. Il più grave per gli studenti è quello dei trasporti: ‹‹Sono di Carbonia, per arrivare a Cagliari impiego un’ora - dice Lorenzo Espa, uno dei loro rappresentanti - Ma da Cagliari per arrivare in facoltà mi ci vuole un’altra ora: è scandaloso››. E giù con le proposte, come quella di pensare a una linea diretta Cagliari - Cittadella universitaria: ‹‹Un po’ come si fa d’estate, quando i bagnanti possono contare su un pullman diretto al Poetto››, dice Espa. Eppure il problema potrebbe trovare un’altra soluzione: ‹‹Entro marzo - dice Gavino Faa - avremo pronta probabilmente la nuova spina didattica: dieci mila metri quadri nuovi di zecca, interamente per la nostra facoltà››. Per gli studenti significherebbe cambiare vita: ‹‹Sarebbe una manna dal cielo - dice Lorenzo Espa - perché vorrebbe dire che non dovremo più dividerci tra i diversi corpi della facoltà: potremmo arrivare alla Cittadella al mattino e andarcene tranquillamente la sera››. Sistema anche questa, resta aperta un’altra ferita: i soldi sono sempre meno, e a risentirne sono ancora una volta gli studenti. Come quelli che vorrebbero specializzarsi ma che non riescono ad entrare in scuola di specializzazione. Una questione spinosa che ha sollevato un vespaio di polemiche: ‹‹La verità vera - dice Gavino Faa - è che quest’anno ci sono state tagliate 50 borse: 30 dalla Regione, 20 dal Ministero. Significa che per mancanza di fondi non abbiamo potuto far accedere ai nostri corsi cinquanta dottori››. Con la conseguenza che mentre qualcuno dovrà aspettare una nuova occasione, chi ha potuto permetterselo è fuggito fuori dall’isola.
Sabrina Zedda
 
I NUMERI
Molti iscritti e finanziamenti esigui
CAGLIARI. Centosettanta matricole, un numero totale d’iscritti pari a 1.381. Sono questi i primi numeri del corso di Laurea in Medicina e chirurgia, quarantadue corsi integrati, con relativo esame, per un totale di 360 crediti formativi (maturato ciascuno con un lavoro dello studente di 25 ore). All’interno della facoltà troviamo anche il corso di Odontoiatria e Protesi dentaria: dura cinque anni, per un totale di 37 corsi integrati. Una laurea che piace a molti, ma che non è per tutti: attualmente il numero totale degli iscritti è di 103. Ci sono poi i corsi di laurea triennali. Di questi si è parlato e riparlato, soprattutto perché qualche tempo fa, in seguito alle vicende legate alla costituzione dell’azienda mista università - regione, molti di essi non erano partiti. Le conseguenze si sentono ancora: sebbene gli anni di corso sono tre ne risultano attivati solo due. Di quali corsi si tratta? Di quelli legati alle professioni sanitarie - infermieristiche e quelli riguardanti la professione ostetrica - sanitaria. E dopo le vicende del passato, arrivano nuove grane. Come l’esiguità dei fondi: ‹‹Per le lauree sanitarie - denuncia il preside Gavino Faa - il budget è enormemente basso››.
Così basso, che Faa quasi si vergogna di dire con quanti soldi i corsi stanno andando avanti quest’anno. Ma i fatti parlano chiaro: solo per i corsi riguardanti le professioni infermieristiche, mentre l’anno scorso era stato possibile far iscrivere settanta aspiranti infermieri, quest’anno si è stati costretti a non accettare più di trenta immatricolazioni.Un fatto che stride con l’urgenza d’infermieri gridata invece pressoché in tutti gli ospedali: nei giorni scorsi, durante un sopralluogo della commissione regionale Sanità, era stato proprio questo un problema segnalato tra i più urgenti. (s.z.)
 
 6 - La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
UNIVERSITÀ
Personale tecnico-amministrativo eletti i rappresentanti
 SASSARI. Dopo il rinnovo delle rappresentanze dei docenti, è spettato al personale tecnico-amministrativo eleggere i suoi esponenti nei diversi organi accademici dell’università di Sassari per il triennio 2005-2008. Per quanto riguarda il consiglio di amministrazione d’ateneo, la tornata elettorale ha registrato la riconferma di Antonio Chessa, che ha avuto il sostegno dalla Uil e dallo Snals, il più votato con 207 preferenze, e l’elezione di Massimo Temussi, della coalizione Cisl, Cgil e Csa-Unionquadri, con 175 voti. Nel Senato accademico il personale tecnico-amministrativo avrà un nuovo rappresentante, Stefano Zucconi (Uil e Snals), che ha riportato 244 preferenze. Nel Comitato per le attività sportive è stato eletto Luigi Achenza, nuovo rappresentante, supportato da Uil e Snals, con 256 preferenze. Nella Consulta, come unici rappresentanti in lista, riconferma di Piera Rita Fenu (Cgil, Cisl e Csa Unionquadri), eletta con 164 voti come rappresentante dell’area tecnico-scientifica, e nomina di Giorgio Ignazio Cau, in rappresentanza del personale tecnico e amministrativo, con 225 voti. (m.d.)
 
 7 - La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
PRESENTAZIONE
Libro sulla Storia della Sardegna antica
SASSARI. “Storia della Sardegna antica” (edizioni Il Maestrale, 2005) è il titolo del nuovo libro del professor Attilio Mastino, pro rettore dell’università di Sassari, che sarà presentato giovedì alle ore 18 nell’aula magna della facoltà di Lingue in via Roma. Marc Mayer, presidente dell’Associazione internazionale di Epigrafia greca e latina, presenterà il volume. All’iniziativa interverranno il rettore Alessandro Maida, il direttore del Dipartimento di storia Antonello Mattone e Andrea Blasina, presidente dell’Aicc (Associazione italiana cultura classica) che ha organizzato la presentazione con il dottorato di ricerca “Il Mediterraneo in età classica: storia e culture” e la libreria internazionale Koiné. 

Questionario e social

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