UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 2 novembre 2005

Mercoledì 2 novembre 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 novembre 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari
 
01 – L’UNIONE SARDA 
Cronaca di Cagliari Pagina 22
«Boicottiamo la Moratti, stop ai corsi»
Pronti a bloccare le domande di affidamento in segno di protesta contro la legge Moratti sulla riforma dell’Università. I ricercatori dell’ateneo di Cagliari potrebbero arrivare domani alla decisione di non sostenere più le lezioni di numerosi corsi universitari, mettendo a rischio il regolare inizio dell’anno accademico. Un primo segnale è arrivato venerdì scorso dal Consiglio della facoltà di Scienze: «Chiediamo di bloccare le domande di affidamento dei corsi». La decisione definitiva dovrebbe arrivare domani, in un incontro tra i ricercatori che si terrà nel laboratorio di Chimica analitica, alla cittadella di Monserrato. La materia del contendere è la stessa che già l’anno scorso ha agitato l’inizio dell’anno universitario: la riforma Moratti, diventata legge la settimana scorsa tra polemiche e scontri. Nel 2004 il blocco delle lezioni fu indetto anche a Cagliari, soprattutto nella facoltà di Scienze, quando del testo del ministro si discuteva ancora in commissione. Una seconda ondata di blocco delle attività didattiche arrivò anche a gennaio di quest’anno, per chiedere dei cambiamenti alla riforma. Sono passati otto mesi e ci risiamo. La forma di protesta utilizzata sarà nuovamente quella dello sciopero bianco: i ricercatori si limiterebbero a svolgere l’attività ai soli obblighi istituzionali. Tra queste non rientra quella della didattica (viene svolta attraverso le domande di affidamento dei corsi, che gli stessi ricercatori inviano ai presidi delle loro facoltà). Una consuetudine che permette all’Università di andare avanti: nell’ultimo anno accademico il 40 per cento dei corsi universitari nell’ateneo cagliaritano sono stati tenuti da ricercatori, con picchi del 50 per cento, come in Medicina. Tra i punti più contestati, quello sulla precarizzazione della ricerca: dal 30 settembre 2013 gli atenei non potranno più assegnare posti da ricercatore a tempo indeterminato, ma potrà essere firmato un contratto di tre anni, rinnovabile di altri tre. Se intanto il ricercatore non dovesse vincere un concorso da professore ordinario o associato, dovrebbe dire addio alla carriera all’Università. Insomma: nessuna certezza sul futuro. Nell’ottobre di un anno fa, i ricercatori di Scienze presentarono la loro domanda d’affidamento a mese inoltrato, con il conseguente slittamento dell’inizio dell’anno accademico. Ci furono anche delle polemiche tra ricercatori e studenti, e la questione finì in Senato accademico. Questa volta la situazione sembra ancora più grave: il disegno di legge è oramai diventato una legge della Repubblica italiana, e tutto sembra far pensare a una battaglia a oltranza con il Governo. Con gli studenti preoccupati: l’inizio delle lezioni, per molti corsi, è a rischio. Matteo Vercelli
 
02 – L’UNIONE SARDA 
Cronaca di Cagliari - Pagina 18
Università. De Stefano a Genova, oggi il nuovo direttore
Cambio al vertice di Medicina legale
Il Consiglio di facoltà di Medicina dell’ateneo di Cagliari si riunisce oggi per nominare il nuovo direttore del servizio di Medicina legale del Policlinico universitario, che prenderà anche possesso della cattedra d’ordinario nell’importante corso di laurea di Medicina. Il posto è stato lasciato vacante dal direttore uscente, il professore ordinario Francesco De Stefano, che da ieri si è trasferito a Genova. Siciliano di Trapani, De Stefano ha 53 anni, ha lavorato a Cagliari per sei anni ed è stato allievo di uno dei padri della medicina legale italiana, Franchini. Dalle indiscrezioni, il sostituto dovrebbe essere un romano, Ernesto D’Aloia (45 anni), anche lui professore ordinario di Medicina Legale, allievo di Angelo Fiori (ex direttore di Medicina legale dell’università Cattolica di Roma). D’Aloia non è una novità assoluta per Cagliari: fa infatti parte dei docenti della scuola di specializzazione in Medicina legale, ruolo che continuerà a ricoprire anche Francesco De Stefano. Oggi l’ufficializzazione del cambio, durante il Consiglio di facoltà. (m. v.)
 
03 – L’UNIONE SARDA 
Lavoro e Opportunità - Pagina 14
La Difesa assume 197 tecnici laureati
A concorso i posti di lavoro senza le stellette
Difesa non significa solo divise e gradi, ma anche personale civile. È di questi giorni l’avvio di due concorsi pubblici, per esami, che il Ministero ha indetto su base circoscrizionale per l’assunzione di 197 collaboratori tecnici (posizione economica C1), di cui 114 nel settore motoristico e meccanico e 83 (di cui 2 per la Sardegna) nell’elettronico, optoelettronico e delle telecomunicazioni. requisitiPer l’ammissione ai concorsi i candidati, a seconda del posto a cui concorrono, devono avere il diploma di laurea in ingegneria meccanica, navale, elettronica, ingegneria delle telecomunicazioni, ingegneria informatica, matematica, fisica e informatica conseguiti durante il precedente ordinamento universitario, oppure la laurea specialistica. Gli altri requisiti richiesti sono: età non inferiore ai 18 anni, cittadinanza italiana, idoneità fisica all’impiego, godimento dei diritti politici, essere in regola con le norme concernenti gli obblighi di leva e infine condotta e qualità morali. Non possono accedere agli impieghi coloro che siano stati esclusi dall’elettorato politico attivo, o destituiti, dispensati o decaduti da un impiego nella pubblica amministrazione, per averlo conseguito mediante documentazione falsa o viziata da invalidità non sanabile, o siano stati licenziati e interdetti dai pubblici uffici in base a sentenza passata in giudicato. Tutti i requisiti dovranno essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per la presentazione delle domande di ammissione ai concorsi, redatte secondo lo schema allegato al bando. Le richieste devono essere trasmesse esclusivamente per raccomandata entro giovedì 24 novembre. Le istanze vanno indirizzate al Ministero della difesa, direzione generale per il personale civile, seconda divisione, viale dell’Università 4, 00185 Roma. La data di spedizione sarà comprovata dal timbro dell’ufficio postale. una sola domandaGli interessati possono presentare una sola domanda, nella quale dovranno indicare la regione per la quale intendono partecipare. Una parte delle assunzioni (non inferiore al 50%) avverrà con contratto di lavoro a tempo parziale, con una prestazione lavorativa non superiore al 50% di quella a tempo pieno. I candidati assunti a tempo parziale potranno svolgere attività di lavoro autonomo o subordinato a condizione che tra i due ruoli non ci sia un conflitto d’interessi. I testi integrali dei bandi di concorso sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale 85 di martedì 25 ottobre. Giuseppe Deplano
 
04 – L’UNIONE SARDA 
Cronaca di Cagliari - Pagina 18
«Fateci pescare nei parchi»
C’è attesa per le conclusioni della ricerca scientifica. Si vogliono conoscere i risultati, si attendono le risposte dell’Università. Davvero i ricci di mare sono drasticamente diminuiti? Davvero la loro popolazione è a rischio? E mentre la Regione ipotizza possibili e importanti novità per i prossimi anni sul versante della raccolta di questi frutti di mare, l’Associazione generale delle cooperative italiane (che raduna in Sardegna la stragrande maggioranza dei raccoglitori professionali) chiede un vertice urgente con i direttori delle Aree marine protette dell’Isola, con l’assessore all’Ambiente Tonino Dessì per coordinare un piano di sviluppo. Dice il presidente regionale Giovanni Loi: «Tra l’area marina di Capo Carbonara e quella del Sinis Mal di Ventre, le zone di raccolta sono state drasticamente ridotte, così spesso si è costretti a insistere eccessivamente sugli stessi tratti di costa e gli stessi fondali. Un aspetto assolutamente negativo anche per la consistenza della popolazione di echinodermi in queste zone». Per Loi, inoltre, non è «giusto che nelle aree protette possano lavorare solo i residenti, bisognerebbe invece studiare un tipo di raccolta legato alla quantità dei ricci nei fondali del singolo parco marino». L’Agci, insomma, invoca la scienza. E scelte che possano scaturire solo da un nuovo e serrato confronto. (a. pi.)
 
05 – L’UNIONE SARDA 
Provincia di Oristano - Pagina 19
Seneghe
I futuri architetti studiano il centro storico
Le facciate delle case seneghesi immortalate dagli studenti di Architettura. «Si tratta di un progetto che vuole valorizzare le particolarità del nostro centro tramite le capacità dei giovani studenti universitari. Sarà un’occasione sia per i professionisti del settore che per i nostri studenti», commenta il sindaco di Seneghe, Salvatore Cubeddu. L’accordo è stato tra il Comune e la Facoltà di architettura di Alghero, con l’obiettivo di riscoprire le peculiarità del centro-storico del paese e dargli nuovo lustro artistico. Sessanta studenti e i loro docenti hanno lavorato tutte le mattine disegnando le facciate delle case seneghesi, padronali e non. Nel primo pomeriggio hanno svolto il corso di atelier-laboratorio nei locali della Casa Aragonese e de "S’omo de sos sotzios". Tutte le sere si sono riuniti nella sala comunale per partecipare a conferenze aperte a tutta la cittadinanza. L’iniziativa, appendice del corso universitario di disegno, ha valore di modulo d’esame per i futuri architetti. Gli studenti si sono mostrati molto contenti dell’esperienza: «Il soggiorno seneghese è stato veramente propedeutico per fare un po’ di pratica con un contesto urbano reale. Gli studi a tavolino hanno anche bisogno di una esperienza sul campo». (j. p.)
 
 
 

  
06 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 2 - Cagliari
Universitari, è già campagna elettorale
Il 29 e 30 novembre studenti al voto per il rinnovo degli organismi dell’ateneo
Nessun nome di candidati, ma tre liste che si sfideranno ancora una volta
CAGLIARI. I nomi dei candidati non ci sono ancora, ma lo spirito che dovrà animare la campagna elettorale, quello sì. Ed è: ‹‹Tutti alle urne, perchè solo così s’acquista forza contrattuale››. Che significa credibilità, capacità di spuntare dalla controparte sempre qualcosa di più.
Il 29 e 30 novembre si vota per l’elezione dei rappresentanti degli studenti nei diversi organismi centrali dell’Università, e se tra gli universitari alle prese con le prime fatiche della campagna elettorale, sono poche le parole spese sui nomi degli eventuali pretendenti, o sulle strategie, già si delinea il campo di battaglia. Fatto di slogan che dovranno indicare le priorità e i problemi da affrontare.
Ma si parlerà anche di dati di fatto e di successi raggiunti in questi anni proprio grazie alle battaglie condotte dagli studenti in seno ai diversi organi accademici. Dati di fatto, che non sempre sono noti a tutti. «Il problema - dice Gianluigi Piras, rappresentante degli studenti nel Consiglio di facoltà di Giurisprudenza - è che spesso novità importanti, frutto delle battaglie studentesche, sono accolte solo come novità. Nessuno sta a chiedersi cosa c’è dietro». Significa che spesso le azioni studentesche non sono abbastanza pubblicizzate, al punto che i cambiamenti avvenuti e le battaglie che li hanno originati restano tra loro slegati. E’ stato così, ad esempio, per la “doppia scadenza” delle iscrizioni nei corsi di laurea specialistica: sino a un anno fa ci si poteva iscrivere sino ai primi di novembre, con evidente danno per chi prendeva la laurea di primo livello nella sessione invernale, costretto ad aspettare un anno per cominciare la specializzazione. Dopo le proteste degli studenti, il rettore ha fatto marcia indietro. Adesso che la campagna elettorale è aperta, chi ha lavorato bene in questi anni potrà dunque rinfrescare le idee agli indecisi.
Ma ci sono anche nuovi argomenti, con cui si potrebbe tenere banco: «La riforma universitaria, con l’introduzione del tre più due - si domanda Giuseppe Frau, del gruppo Università per gli studenti - ha prodotto buoni frutti o no? Siamo convinti che qualche correttivo serva, e già questo è un argomento su cui gli studenti dovrebbero interrogarsi».
Da domani, o al più tardi da venerdì, i gruppi studenteschi cominceranno i loro giri per le facoltà, alla ricerca di chi sappia infervorare gli animi, parlando proprio di tutto questo.
Le liste sono tutte da fare, ma tra gli addetti ai lavori la sensazione è che gli universitari saranno chiamati a scegliere tra non meno di duecento candidati.
Tutti nomi nuovi? Non è detto: lo statuto universitario stabilisce che i rappresentanti degli studenti non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi e gli studenti uscenti sono tutti solo al primo mandato.
Quanti studenti dovranno essere eletti? Saranno cinque nel Consiglio d’amministrazione, cinque nel Senato accademico, cinque nel Senato accademico allargato, e due nel Comitato per lo sport universitario (Cus). Inoltre dovranno essere rinnovate le cariche nei diversi consigli di facoltà e di corso.
Quali liste si sfideranno? Troppo presto per dirlo: dipenderà anche dalle alleanze che vorranno stringere i diversi gruppi. Che essenzialmente sono: Uniti e liberi (vicini a Comunione e Liberazione), Università per gli studenti (che seppure sia vicina alla Margherita è aperta a tutte le idee), e Studenti a sinistra (il nome è già abbastanza eloquente).
Sabrina Zedda
 
07 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 27 - Sassari 
Studenti senza una «casa»
Mancano le strutture di accoglienza per gli universitari
Con l’apertura delle facoltà di Scienze e Architettura mercato degli affitti alle stelle
ALGHERO. Il polo universitario approdato dal novembre 2001 con l’avvio dei corsi della facoltà di Scienze del mare e consolidato l’anno successivo con quella di Architettura, vanta ormai una popolazione studentesca che supera le 700 unità. Quota che evidentemente è destinata a mantenersi con indubbie prospettive di crescita anche per l’interesse ottenuto dai corsi universitari ormai operativi e collaudati, nonostante le vistose carenze sul piano organizzativo e dell’assistenza agli stessi studenti.
Tra le carenza più vistose indubbiamente quella della mancanza in città di una casa dello studente o comunque di una struttura capace di ospitare gli studenti, in larghissima misura pendolari, soprattutto quelli di Architettura, e sottrarli così alla logica dle mercato per quanto riguarda gli affitti di stanze, appartamentini, monolocali e quant’altro. Un problema estremamente serio, di particolare rilievo sociale, che determina non poche difficoltà soprattutto alle famiglie. È possibile che questa carenza sia la prima e tangibile conseguenza del mancato decollo della società che deve gestire il servizi universitari, sul piano logistico e operativo.
Un mancato decollo che è «figlio legittimo» di una lunga contrapposizione tra il comune e l’ateneo sassarese sui contenuti dello Statuto che dovrà governarne l’attività.
Il Comune pretenderebbe di avere maggiore autonomia in virtù degli sforzi compiuti per dare supporto all’attività universitaria, supporto tecnico, logistico, strutturale e di servizi, ma l’Università avrebbe forti perplessità soprattutto su alcuni punti, come, per esempio, quello che consentirebbe al Comune di attivare corsi universitari provenienti da altri atenei.
Altra questione che appare lontana dal trovare un punto di incontro, quella sulla gestione delle risorse finanziarie, sulla coptazione dei docenti e quant’altro.
Ma contrapposizioni a parte tra comune e università, stupisce che in una città dove non appena si parla di metro cubo si rischia il delirio non ci sia stata alcuna proposta per un investimento, magari in sinergia tra pubblico e privato, per la realizzazione di una casa dello studente, campus, college, comunque di una struttura capace di ospitare gli studenti universitari che frequentano i corsi accademici in Alghero.
Impianto che, tra l’altro, potrebbe svolgere una doppia funzione: d’inverno ospitare gli allievi e d’estate in disponibilità per l’attività ricettiva turistica. Un investimento quindi che avrebbe prospettive di remuneratività piuttosto consistenti. Il compito di realizzare la casa dello studente è indubbiamente nelle mani dell’Ersu, ente preposto a tale compito, ma si ha la senzazione che per quanto riguarda Alghero tale ipotesi non sia proprio dietro l’angolo. E a proposito di università è auspicabile che il vecchio progetto di realizzare la sede dei corsi nel vecchio ospedale dei bastioni Marco Polo, oggetto di un corposo finanziamento di ristrutturazione, non venga travolto da qualche suggestiva deriva. Il prestigio dell’immobile, la sua posizione, la collocazione nel cuore del centro storico, meritano un riferimento culturale di alto livello quale soltanto una sede universitaria può attribuire. Le suggestioni di un utilizzo mercantile sono tra l’altro decisamente lontane dalle motivazioni che hanno comportato il passaggio in proprietà dall’Asl 1 di Sassari al comune di Alghero e che hanno determinato la concessione dell’ingente finanziamento. Pubblico.
Gianni Olandi
 

Questionario e social

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