UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 23 novembre 2005

Mercoledì 23 novembre 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 novembre 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari
 
1 - L’UNIONE SARDA
Pagina 17 – Cagliari e Provincia
Giurisprudenza, i nuovi bagni durano tre giorni
Portasapone e accessori acquistati dagli studenti e subito devastati da vandali
Non sono durati più di tre giorni di lezione. Contenitori per salviette asciugamani, portasapone, bidoni della spazzatura e portarotoli per carta igienica, sistemati nei bagni della facoltà di Giurisprudenza sabato mattina, sono stati rotti, rovesciati, staccati dalla parete e buttati per terra. O, addirittura, gettati dentro i water, intasandoli e facendo saltare le fogne, con conseguente allagamento e inevitabile intervento dell’autospurgo. Un atto vandalico inspiegabile, acceduto ieri mattina, in corrispondenza delle aule dell’Istituto Ciechi, di via Nicolodi, sopra viale Sant’Ingnazio, che ospita anche iscritti in Scienze Politiche. Curioso che l’avvenimento si sia verificato sia nel bagno degli uomini che in quello delle donne, lasciando ragazzi e dipendenti senza parole. «Sono all’università da sei anni ? racconta Marco Solinas, rappresentante di Leggi ? e non avevamo mai avuto tante comodità nelle nostre toilette. Finalmente, utilizzando il fondo degli studenti, eravamo riusciti a far comprare e sistemare tutto il necessario per renderle più accoglienti. Non è servito a niente. Si sono salvati solo gli specchi. Ma l’augurio che faccio a chi ha rotto tutto il resto resta lo stesso: che passino 7 anni di sventure, per non dire di peggio». L’allarme è suonato a fine mattinata, quando dalla segreteria Solinas ha ricevuto una telefonata. «Mi dicevano che avevano intasato i bagni, buttandoci dentro rotoli di carta igienica. Quei rotoli che non c’erano mai stati e che tutti ci avevano sempre richiesto. In breve tempo si è tutto allagato, lasciando anche un tanfo poco piacevole. È stato necessario chiamare i immediatamente tecnici del rettorato, che hanno sistemato tutto con l’autospurgo». Nessuna giustificazione per quanto è successo. «È una vergogna ? conclude Solinas ? non mi è mai capitato di vedere qualcosa di simile nemmeno alle medie o al liceo. Voglio solo sperare che i responsabili di questi gesti incivili non siano i nostri futuri giudici o avvocati, o i colleghi di altre facoltà. Può darsi che sia stato qualche esterno, intrufolatosi negli anditi. Ad ogni modo, entro breve rimetteremo tutti gli accessori al loro posto, facendo una piccola campagna di sensibilizzazione per il rispetto delle strutture. Non vogliamo ritrovarci in questa situazione ogni settimana».
Stefano Cortis
 
2 - L’UNIONE SARDA
Pagina 25 – Provincia Medio Campidano
L’intervista. Il cambio della guardia alla Asl con attacco ai silenzi della Dirindin
«Ma la sanità non ha colori politici»
Trincas: prima di tutto un manager, poi un uomo di destra
L’ex direttore generale nega di aver seguito logiche di partito, e lamenta l’assenza di dialogo con l’assessore
«Addio al veleno? Si vede che chi lo dice non conosce Chicchi Trincas. Perché quando voglio essere velenoso, non mi tiro indietro. Sono tornato alla direzione sanitaria dell’Oncologico, la stessa dove cominciai la mia carriera di dirigente nel 1985. Ho lasciato la Asl di Sanluri con molta serenità, e con qualche amarezza perché sono stato sostituito non sulla base di un giudizio professionale ma di una scelta politica». Scusi, ma lei non è stato nominato perché uomo di destra? Non si sente un lottizzato? «Assolutamente no. Sono notoriamente un uomo di destra, e dico anche che credo nell’alternanza e anche nello spoil system: in Regione ha vinto il centrosinistra, è giusto che scelga i manager delle Asl. La poltrona non è tua, non ti ci puoi attaccare con la colla. Ma ho la presunzione di credere di avere i titoli necessari, al di là delle idee politiche, per fare il dirigente. So di aver lavorato bene, come possono testimoniare i sindaci del Medio Campidano, gli operatori sanitari, e i protagonisti, i pazienti. Avrei voluto conoscere il loro giudizio. Invece ho avuto solo silenzio. Anzi, silenzi». Non di tutti. I sindacati le hanno rivolto accuse di tutti i generi: autoritario, incapace di dialogo, arrogante... «Veramente ho dialogato con serietà con tutti i sindacati, a parte la Cgil, o, meglio, la segretaria territoriale. Perché in azienda ho scelto personalmente, anche con incarichi di dirigenza, medici iscritti alla Cgil, uomini e donne di sinistra. Credo nella politica, ma anche nelle capacità». Si capisce che lei vorrebbe tuonare contro l’assessore alla Sanità. Ma si trattiene. Parla con il freno a mano. O no? «Sono un uomo delle istituzioni. Nel 1985, insieme a Franco Meloni ed Efisio Aste, ho superato il concorso nazionale e nel 1986 sono stato nominato direttore dell’Oncologico, dove lunedì sono tornato al lavoro. Ho contribuito all’apertura del Brotzu e del Policlinico universitario, ho lavorato splendidamente al Santissima Trinità. Perché scatenare una polemica? A chi giova? Sono qui per lavorare per i cittadini». Ma quando chiede un giudizio che non c’è stato, ce l’ha forse con il silenzio dell’assessore Dirindin? «Dopo quattro anni di buon lavoro, negli ultimi 12 mesi c’è stato un blocco. L’assessore ci ha inviato una lettera nella quale ci intimava di non far nulla che non fosse di ordinaria amministrazione. Ho percepito, quasi fossi brutto, sporco e cattivo, un’aperta ostilità, immeritata e immotivata, dell’esecutivo. Mi dispiace non per me, che ho 58 anni e ho goduto delle campagne di vaccinazioni fatte in questi anni. Mi dispiace per gli utenti, per i cittadini a cui sono stati negati investimenti importanti, come la modernizzazione dell’ospedale di San Gavino, 168 posti, grande funzionalità, ma strutture antiquate, da Anni Cinquanta. Ho presentato una proposta di project financing all’assessorato. Potevano bocciarla. Ho ricevuto soltanto silenzi, né apprezzamenti né critiche o richieste di dimissioni». Lei si promuove? «Ho riportato un clima sereno in un’azienda dove i rapporti sindacali erano davvero conflittuali. Abbiamo modernizzato le procedure, informatizzato i servizi...» La accusano di aver privilegiato i privati rispetto ai servizi pubblici, soprattutto in radiologia. «Falso, ho puntato sul pubblico, a partire dal laboratorio, unico in Sardegna con certificazione di qualità. I numeri smentiscono quest’accusa fantasiosa. Costante è la crescita di tutte le attività ambulatoriali. Purtroppo non è bastato l’acquisto di due mammografi per realizzare lo screening di massa previsto. Ma ciò è dovuto all’assenza del necessario numero di tecnici di radiologia. Il blocco delle assunzioni deciso dalle finanziarie nazionali ci ha bloccato, anche se il mammografo dell’ospedale ha lavorato a pienissimo regime». I suoi critici sostengono che il condizionamento politico è stato per lei determinante. Ma crede ci sia una sanità di destra contrapposta a una sanità di sinistra? «Non esiste un ragionamento del genere. Sono stato sostenuto da sindaci ulivisti, ho avuto al mio fianco dirigenti di sinistra, spesso iscritti alla Cgil. Li ho confermati, o nominati, sulla base delle capacità professionali, pensando al servizio da rendere ai cittadini. C’era qualche mio amico che mi diceva perché nomini un comunista?Ma mica questo o quel medico doveva andare a far comizi, doveva garantire una sanità efficiente». In queste ore la Giunta nomina i nuovi manager. Per Sanluri si parla di Savina Ortu. Che ne pensa? «Un’ottima scelta perché si tratta d una persona competente, capace. E di una donna. A differenza di tanti altri, credo nelle pari opportunità».
Giancarlo Ghirra

3 - L’Unione Sarda
Pagina 23 – Iglesias
Convegno
Esperti di diritto amministrativo spiegano le leggi sugli enti locali
Come funzionano gli enti locali e soprattutto quali sono le competenze che la legge attribuisce alle loro assemblee. È questo il tema del convegno, organizzato per il 25 novembre dalla società operaia di mutuo soccorso nella sede di via Roma ad Iglesias. «In passato accadeva che regioni, province e comuni - spiegano i promotori dell’iniziativa - vedevano la loro attività, anche di ordinaria amministrazione, paralizzata dallo strapotere dei consigli». Una anomalia, come viene definita dai promotori della manifestazione, «corretta dalle leggi del 1993 e del 2000» che non ha comunque risparmiato polemiche. «Se da un lato si è ottenuta una maggiore stabilità degli organi amministrativi - spiegano ancora i promotori - dall’altro non sono venute meno le tensioni e i motivi di crisi tra la rappresentanza che gli elettori hanno affidata all’assemblea consiliare». Problemi che riguardano anche il comune di Iglesias. All’iniziativa parteciperanno Andrea Pubusa, ordinario di diritto amministrativo e Benedetto Ballero, ordinario di diritto pubblico all’università di Cagliari. All’iniziativa parteciperà anche il sindaco di Carbonia Salvatore Cherchi.
(d. m.)
 
4 - L’Unione Sarda
Pagina 26 – Provincia Medio Campidano
Serrenti
Da Spagna e Marocco per la terra cruda
Gli studiosi di Spagna, Marocco e Portogallo in visita al laboratorio della terra cruda di Serrenti. «La visita guidata, nell’ambito del Progetto di cooperazione "Cultura 2000" gestito dall’università di Cagliari, è avvenuto nei giorni scorsi», annuncia il sindaco di Serrenti Luca Becciu che ha accolto gli studiosi iberici e nord africani della tecnologia della terra cruda nel sito di via Santa Barbara, dove l’amministrazione comunale sta realizzando qualcosa come 60 mila ladiri destinati alla costruzione della Vetrina espositiva dei prodotti artigianali e agricoli. Si tratta di una struttura gia appaltata, i cui lavori prenderanno avvio appena la materia prima: i ladiri, sarà pronta. «Siamo a quota 25 mila», spiega il primo cittadino mentre indica le lunghe file di mattoni crudi stesi ad essiccare nel cantiere che, da qualche mese, impegna una decina tra operai comunali e socialmente utili coordinati dal geometra comunale Tonino Corongiu. Gli ospiti stranieri, guidati dall’architetto Maddalena Achenza: una degli studiosi che compongono il comitato scientifico che sovrintende al progetto che prevede il recupero di tipologie e materiali costruttivi tipici (ladiri e tachite). (ig.pil.)

5 - L’Unione Sarda
Pagina 35 - Provincia di Sassari
Il senato incorona il Maida Quarto
Università. Astenuti i presidi di Giurisprudenza ed Economia, voto contrario di Veterinaria: gli altri tutti con il Magnifico
Modificato lo statuto: il rettore ora può ricandidarsi
Il senato accademico a larga maggioranza approva la modifica dello Statuto. Via libera al quarto mandato per Alessandro Maida.
Il Senato accademico spiana la strada al Maida Quarto. Approvando la modifica dell’articolo 76 dello statuto dell’Università di Sassari, il Senato consente al Magnifico Maida di preparare la campagna elettorale per conquistare la massima carica dell’Ateneo sassarese. Sarebbe la quarta volta consecutiva. Nel 2006 Maida avrebbe dovuto dire addio al titolo di Magnifico, dopo nove anni di fila. Secondo la vecchia versione dello Statuto dell’Ateneo, una sua ricandidatura non sarebbe stata possibile. La delibera, partorita dopo una riunione del 14 luglio scorso, ha ottenuto nei giorni scorsi il sì definitivo del Senato, senza trovare opposizioni, o quasi. Il documento dopo essere stato votato da ogni singolo Consiglio di Facoltà, con alterne fortune, è passato indenne in Consiglio di amministrazione: approvato senza dubbi. In Senato una flebile opposizione ha sbattuto contro un muro di consensi. Ha votato contro la modifica dell’articolo 76 solo il preside di Veterinaria, Sergio Coda. Si sono astenuti Giovanni Lobrano per la facoltà di Giurisprudenza, e Francesco Morandi per Economia. Per il resto, tutti pronti a incoronare ancora una volta Alessandro Maida. Il rettore passato, presente e, probabilmente, futuro, ha giocato al meglio tutte le sue carte, convincendo tutti ad avvallare la modifica dello Statuto. Per riuscirci, con la revisione dell’articolo 76 si estende la possibilità di prolungare i mandato anche agli altri organi elettivi dell’Ateneo. Tutti d’accordo quindi, anche i sindacati. Via libera anche dai rappresentanti del personale tecnico-amministrativo, che hanno chiesto di estendere l’elettorato attivo a tutto il personale, sia per l’elezione del rettore, sia per le elezioni dei presidi di Facoltà, oltre all’incremento delle rappresentanze in tutti gli organi di governo. Un sì a denti stretti: «Abbiamo ribadito che il personale non ha niente in contrario alla variazione dell’articolo 76, anche se ritiene che un limite temporale vada comunque stabilito». Alle prossime elezioni, previste in primavera, sarà difficile che Alessandro Maida abbia avversari. Se il consenso che raccoglie nell’Ateneo è proporzionale alle votazioni del Consiglio d’amministrazione del Senato sulla modifica allo Statuto, per il Magnifico si prefigura un altro trionfo. La sua ultima elezione era stata un successo annunciato e indiscusso: Alessandro Maida era l’unico candidato, e aveva ottenuto 530 voti a favore su 658 votanti, l’80,2 per cento delle preferenze. Il Senato ha approvato anche un’altra modifica allo Statuto, che cambia radicalmente le procedure burocratiche dell’Università. Con la variazione dell’articolo 80, si allarga la composizione del Senato fino a sessanta rappresentanti, e vengono cancellati gli infiniti passaggi burocratici necessari, finora, per la revisione dello Statuto. Niente più sessanta giorni di tempo a disposizione di Consigli di Facoltà, Conferenza dei direttori di Dipartimento e Consiglio degli studenti per esprimere il proprio parere in merito alle revisioni deliberate. Via anche i trenta giorni per fare in modo che si esprima la Consulta e il Consiglio di amministrazione: le modifiche dello Statuto decise dal Senato accademico saranno subito adottate in maniera definitiva. Per le modifiche degli articoli 76 e 80, approvati nei giorni scorsi, bisognerà aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Poi per Maida sarà già campagna elettorale. Vincenzo Garofalo (Unioneonline)

6 - L’Unione Sarda
Pagina 43 – Cultura
Istituito da Cagliari, Pisa, Napoli
Consulenza filosofica: tre università, un master
Scade il 16 dicembre l’iscrizione al master di consulenza filosofica istituito dalle Università di Cagliari, Pisa e Napoli (Federico II). Riservato ai laureati in filosofia (ma la commissione che attuerà la selezione valuterà la possibilità di accesso da parte di studenti con altra laurea), aperto a un numero massimo di 40 partecipanti, il master è articolato in moduli di insegnamento frontale, laboratori e tirocini e sarà finalizzato all’acquisizione delle competenze necessarie alla pratica della consulenza in differenti settori di intervento: individuale, sociale e politico-istituzionale (questioni di bioetica, interculturalità e di genere). Farà dialogare oltre che la filosofia, l’antropologia filosofica e l’etica, anche neuroscienze e psicanalisi, filosofia politica e scienze cognitive, filosofia della religione e antropologia culturale. «Dietro la struttura del corso c’è l’idea di una formazione umana, di un’umanità qualificata eticamente, sensibile emotivamente al bene e capace di ragionarci sopra», sintetizza Vanna Gessa Kurotschka, ordinario di Filosofia Morale all’Università di Cagliari e vicedirettore del master, con Tiziano Raffaelli di Pisa e Giuseppe Cacciatore di Napoli. Direttore è Maurizio Iacono, dell’Università di Pisa. La frequenza alle attività didattiche, che si terranno presso l’Università di Pisa e presso il Castello Pasquini di Castiglioncello, è obbligatoria per l’80%. Tirocini presso le Università consorziate e enti convenzionati. Il calendario delle lezioni, dei laboratori e dei tirocini verrà reso noto entro il prossimo 10 gennaio. Il master sarà uno dei primissimi tentativi da parte dell’Università di intervenire in una materia che già rappresenta per i laureati in filosofia un importante sbocco lavorativo. La Regione metterà a disposizione degli aventi diritto voucher per l’alta formazione.
Per informazioni consultare http://lettere.humnet.unipi.it/index.php?id=324 o http://www.unica.it/~flscuman/
 
7 - L’Unione Sarda
Pagina 14 – Lavoro e Opportunità
All’estero per imparare a vendere
Tirocini per giovani di Sassari: 62 posti in tutto il mondo
L’Università di Sassari mette a disposizione 62 tirocini in varie parti del mondo: l’ateneo ha infatti aderito al "Programma tirocini" nell’ambito della convenzione stipulata tra la Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) e le Camere di commercio italiane ed estere. Il programma è rivolto a laureandi e neolaureati di laurea di primo livello, laurea magistrale e vecchio ordinamento. I laureandi devono avere conseguito 120 crediti formativi universitari su 180, se iscritti alla laurea di primo livello, o 60 crediti su 120, se iscritti alla laurea specialistica. Gli studenti del vecchio ordinamento devono aver sostenuto il 70% degli esami. I laureati devono aver conseguito la laurea da non oltre 18 mesi con una votazione minima di 105/110. A tutti si richiede la conoscenza certificata dell’inglese e un’età compresa tra 23 anni e 26 anni. Le domande devono essere inviate entro il 29 novembre 2005, seguendo una procedura on line. Informazioni sul sito www.ammin.uniss.it/ricercarelint/index.php.
(r. f.)
 
 
8 - L’Unione Sarda
Pagina 41 - Lettere & Opinioni
Al Museo nuovo direttore senza concorso
Studi, sgarbi e misteri di Villanovaforru
Dopo lungo silenzio si riparla finalmente dell’archeologia di Villanovaforru. L’Unione Sarda ha riferito della manifestazione in cui Philippe Marinval ha illustrato i risultati dei suoi importanti studi sui reperti paleobotanici di Gennamaria. Non possiamo però sottacere le stonature e le lacune che traspaiono da una manifestazione, di per sé molto interessante, ma di fatto privata del logo dell’Università, principale artefice del "miracolo" di Villanovaforru. È per merito della ventennale intrapresa archeologica della cattedra di Paletnologia e Antichità sarde dell’Ateneo cagliaritano, d’intesa con la Soprintendenza di Cagliari (Ferruccio Barreca), con il sostegno del Comune di Villanovaforru (Giovanni Puxeddu) e grazie al continuato finanziamento della Regione (in base alla Legge 10) che sul colle di Genna Maria si sono potuti realizzare gli scavi dell’omonimo, straordinario, insieme nuragico: un bastione trilobato fortificato, protetto da una turrita cinta muraria in pianta esagonale, attorniato dal villaggio. Intanto, in progressione, nel paese crescevano i depositi, i laboratori di restauro e gli archivi documentali. E, infine, il Civico museo "Parco e museo Genna Maria" (curatore Ubaldo Badas), presidio della ricerca universitaria ed epicentro di quelle ricadute socio-culturali e turistiche che oggi si dilatano nel Consorzio Sa Corona Arrubia. Una brusca e inspiegabile interruzione dei finanziamenti blocca da una dozzina d’anni un’ultima campagna di scavi per il recupero di un eccezionale gruppo di forni ed opifici - unico in Sardegna e nel Mediterraneo - arroccati a livello del cosiddetto villaggio geometrico, su orizzonti della Prima età del ferro che, tra il IX e l’VIII secolo avanti Cristo, prospettano le interazioni sardo-fenicie. Abbiamo ben volentieri concesso i preziosi reperti fossili dei nostri scavi di Genna Maria all’apprezzato ricercatore del Cnrs francese, dopo una conferenza organizzatagli alcuni anni fa nell’Aula verde del Dipartimento di Scienze archeologiche e storico artistiche. Gli attesi risultati delle sue analisi, che dovevano pervenirci con una relazione, ci giungono ora trasposti in una riunione con noi non concertata e con un invito che, di fatto, tra capo e collo" non ci ha consentito di partecipare, sotto l’egida della Soprintendenza archeologica di Cagliari (Vincenzo Santoni), del neo eletto sindaco di Villanovaforru (Mariano Pistis) e del neo eletto, inopinato nuovo direttore del Museo (Mauro Perra). Ne abbiamo preso atto, a malincuore. Abbiamo chiesto lumi a queste istituzioni - anche per il legittimo interesse che coinvolge colleghi, ricercatori e studenti del Dipartimento - sull’episodio e sulle dinamiche procedure di nomina del nuovo direttore del Museo. Sono molti i giovani ricercatori che, sulla falsariga del Museo di Paulilatino, considerando l’uscita per pensionamento a fine anno del curatore Ubaldo Badas, lecitamente contavano su un trasparente e meritocratico bando di concorso. Enrico Atzeni Direttore scientifico degli scavi di Genna Maria
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
RINNOVO DEGLI ORGANI D’ATENEO
Università, studenti alle urne tra caos e polemiche
CAGLIARI. Il primo sospiro di sollievo potrà essere tirato solo domani, quando l’Università pubblicherà un manifesto con i nomi (parziali) delle liste e dei candidati ammessi alle elezioni studentesche in programma martedì e mercoledì. Il resto dei nomi salterà fuori entro lunedì, data entro cui la Commissione elettorale universitaria dovrà aver terminato il controllo degli “irregolari”: i candidati e i presentatori delle liste non in regola col pagamento delle tasse, che per non essere esclusi dalla competizione sono stati invitati a regolarizzarsi entro venerdì. Per qualcuno è una corsa contro il tempo, ma per qualcun altro si tratta di un ‹‹vero caos››, di quelli destinati a sollevare polemiche. Per capire meglio occorre fare un passo indietro, e ritornare alle ultime vicende che hanno accompagnato queste settimane di campagna elettorale: con un decreto datato 17 novembre, il rettore, Pasquale Mistretta, ha previsto che le liste e le candidature, per essere considerate regolari devono essere presentate da candidati o sostenitori che siano in regola con l’iscrizione all’anno accademico 2005 - 2006. Tradotto significa che sono ammesse solo le liste sostenute, o in cui siano candidati, studenti che abbiano pagato la relativa tassa d’iscrizione. Sin qui tutto bene (o quasi). Il problema arriva con un nuovo decreto del rettore, datato questa volta 21 novembre: poiché, secondo controlli della commissione elettorale dell’università, le irregolarità sono ancora troppe, ecco che Mistretta decide, accogliendo le richieste di diversi studenti, di prorogare ancora la data per la messa in regola: per pagare le tasse c’è tempo ancora sino a venerdì. ‹‹Se non è caos questo - attacca Gianluigi Piras, presidente del Consiglio degli studenti - Così il nome definitivo delle liste ammesse e dei candidati, si conoscerà non prima di lunedì, un giorno prima delle votazioni».
Impossibile pensare ad elezioni serie in questo modo, continua Piras: ‹‹In pratica - dice - se tutto doveva essere regolato col decreto del rettore emanato a fine ottobre, ad oggi di decreti ne abbiamo tre, pubblicati uno dopo l’altro››. Ma le presunte irregolarità non si fermano qui: ‹‹Dato - continua Piras - che il decreto è datato 27 ottobre, ma che l’anno accademico comincia il primo novembre, dovremmo pensare che le sue disposizioni sono riferite all’anno 2004- 2005››.
Insomma, un cavillo dopo l’altro, uno stato confusionale totale. Come confermano anche dalla commissione elettorale del rettorato: ‹‹In effetti ci troviamo davanti a lavoraccio - dice Sebastiano Caria, presidente della commissione, voce trafelata e modi spicci, perché ormai il tempo stringe - Il fatto è che gestire le elezioni quando le iscrizioni sono ancora in corso è un’impresa››.
Ad ogni modo le elezioni vanno fatte: ‹‹Sono tre anni e mezzo che le aspettiamo - dice Giuseppe Frau, del gruppo Università per gli studenti - Ci fossimo trovati in una situazione diversa i cavilli qualcuno li avrebbe tirati fuori comunque››. Al di là delle polemiche martedì 35 mila studenti andranno comunque al voto per eleggere i propri rappresentanti negli organi d’ateneo.
(s.z.).
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
PROTOCOLLO
Intesa sul museo nuragico
Oggi la firma dell’atto di accordo Regione-Comune
CAGLIARI. Stamani Regione e Comune firmano il protocollo d’intesa per il museo della civiltà nuragica e dell’arte contemporanea. C’è una volontà univoca e, forse, sembra di capire ci sia anche lo stesso favore verso un’area diversa rispetto a quella indicata nell’estratto del bando per il concorso di idee internazionale pubblicato sulla rivista di architettura Domus nel numero di novembre, Nel bando infatti si mette in evidenza la vecchia darsena del porto davanti al palazzo del consiglio regionale, ma risulta che il presidente Soru non abbia abbandonato l’idea di Sant’Elia e ieri mattina, dopo l’incontro avvenuto in Regione, il sindaco di Cagliari abbia espresso un’idea in sintonia: il museo potrebbe trovare spazio tra il parcheggio ‘cuore’ nei pressi dello stadio e Sant’Elia. Intanto, la giunta regionale ieri ha disposto che si faccia lo studio di fattibilità «per il quale, considerate le caratteristiche e la complessità dell’opera da realizzare si richiedono delle professionalità non disponibili all’interno dell’amministrazione regionale - è scritto nella nota della Regione -. Considerata l’urgenza di disporre dello studio nei tempi ristretti previsti dal cronogramma, il presidente propone di affidare lo studio all’università di Cagliari che dispone delle competenze necessarie in misura altamente qualificata ed inoltre è l’unica struttura cui si può attribuire una conoscenza contestualizzata del territorio tale da garantire la più completa e celere realizzazione dello studio di fattibilità. Il dipartimento di architettura della facoltà di Ingegneria dell’università di Cagliari ha assicurato per le vie brevi la disponibilità a coordinare lo studio per il quale - è scritto ancora nella nota - intenderebbe avvalersi oltre che delle professionalità presenti al suo interno anche delle competenze di altri dipartimenti dell’università di Cagliari e in particolare del dipartimento di ricerche economiche e sociali con eventuali integrazioni di collaborazioni specifiche e mirate. Il presidente precisa - è scritto infine nella nota stampa - che il comitato scientifico cui risultano affidati compiti specifici (sulla base di un’altra delibera regionale) potrà costituire un importante elemento di riferimento e di ulteriore supporto nella predisposizione dello studio di fattibilità... per quanto riguarda il costo dell’incarico di consulenza il presidente propone che venga contenuto nella misura di 70 mila euro netti».
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Cagliari
Marketing e strade: il turismo vuole questo
Confronto tra docenti universitari e operatori sull’esperienza di «Sa Corona»
Giovanni Pusceddu richiama i comuni all’unità d’intenti
VILLANOVAFORRU. Strade e visibilità nel mercato del turismo, atto secondo. Ovvero quando le analisi degli specialisti, presentate lunedì a Cagliari nel convegno del Centro Interuniversitario di Ricerche Economiche e Mobilità, sono sottoposte alla prove dei fatti e alla verifica degli operatori turistici. Così, ieri mattina, i relatori delle due giorni cagliaritana, hanno fatto tappa in Marmilla, alla scoperta del Consorzio Sa Corona Arrubia.
Sa Corona Arrubia è la prima realtà che in Sardegna ha spalancato le porte al segmento al turismo culturale, settore in costante crescita. La tappa a Villanovaforru è stata finalizzata a rilevare quali siano gli elementi di criticità che fanno segnare il passo anche a quei territori che ormai da tempo operano perché non ci sia separazione netta tra il turismo costiero e quello delle zone interne.Sullìautobus degli indagatori Giuseppe Loy Puddu dell’Università Bocconi, Paolo Fadda del Cirem e Andrea Gorini, vice presidente nazionale del Ctm, accompagnati da un buonnumero di studenti, operatori turistici e ipotetici viaggiatori. Assente non giustificato l’apparato regionale, vale a dire chi per primo dovrebbe dare indicazioni su come programmare visibilità e fruibilità del sistema turistico targato Sardegna. Durante il viaggio verso Villanovaforru, appena lasciata la Carlo Felice, le prime note dolenti: lo stato delle strade e dove non ci sono strade sono impossibili i grandi numeri. Subito la visita al Museo del territorio, dove i turisti virtuali hanno visitato in anteprima la mostra sul Dna degli antici che sarà inaugurata sabato. Ultimo appuntamento all’hotel “I lecci” per la tavola rotonda su quelle che possono essere le iniziative capaci di rendere visibili ed appetibili le proposte turistiche dell’interno. Ed è stato un discutere a tutto tondo. A tracciare la realtà de Sa Corona Arrubia è stato il presidente Alessandro Merici e quello storico Giovanni Pusceddu. E il padre del Consorzio ha richiamato il territorio all’unità, anche alla luce della dispora annunciata di alcuni comuni, esortando proprio il territorio a diventare sistema nei fatti e non solo a parole: «Le nostre ricchezze non vanno disgiunte, dobbiamo essere una cosa sola. Nuraghe di Barumini, Corona Arrubia e parco Geominerario non devono andare separati. Solo stando uniti si va avanti». Appello raccolto dagli operatori e dai politici tra i quali Alessandro Merici ed il sindaco di Aggius Francesco Muntoni, che hanno analizzato le potenzialità dei Sistemi turistici locali senza però tacere le molte debolezze. A nome degli imprenditori ha parlato Salvatore Ibba, immediato nel richiamare alle proprie responsabilità la Regione: «La sua azione dev’essere incisiva sia nel marketing che nell’accessibilità del territorio con un dignotoso sistema di trasporti». Questi devono essere i punti di partnenza, per gli imprenditori: «Siamo pronti a caricarci sulle spalle il peso degli investimenti e della gestione ma non possiamo navigare nel mare del mercato turistico divisi e senza avere a fianco la Regione». Detto questo, una domanda: la prova è stata superata? C’è ancora molto da fare ma si può lavorare bene con un patrimonio come l’ambiente alle spalle.
Tigellio Sebis
 
12 – La Nuova Sardegna           
Pagina 3 - Cagliari
INCONTRO DIBATTITO AL GARAU
Assegnata la borsa di studio per la tesi sulla cooperativa
PULA. Nella sala consiliare, è stata consegnata la borsa di studio-premio “in memoria di Giacomo Pisu” alla laureata Lucia Aresu, per la la tesi di laurea di secondo livello che aveva per argomento Pula e il suo territorio. Questa era la condizione posta dal bando “Origini, evoluzione tecnica ed economica della società cooperativa Terra e Sole Santa Margherita di Pula”. Il premio nasce da una delibera comunale per ricordare Giacomo Pisu, studente modello scomparso prematuramente nel 2004. Sono intervenuti alla cerimonia il sindaco, Walter Cabasino, l’assessore alla pubblica istruzione, Augusto Porceddu, gli insegnanti del giovane, il medico che lo ha avuto in cura e Santino Pisu, padre del ragazzo. Ed è stato lui a ringraziare, a nome della famiglia, le persone che a suo tempo sono state accanto a Giacomo durante gli anni della malattia e chi gli ha permesso di diplomarsi al liceo scientifico Michelangelo di Cagliari e frequentare il primo anno di università, attraverso la teledidattica.
(denise salis)
 
13 – La Nuova Sardegna           
Pagina 10 - Cagliari
Gli studenti più meritevoli dell’Ipsia premiati dal gruppo Vitrociset
CERIMONIA A PERDAS
 PERDASDEFOGU. Anche quest’anno il gruppo Vitrociset, «confermando l’impegno nel valorizzare le migliori risorse umane della Regione Sardegna - si legge nel comunicato stampa - ha premiato gli studenti che hanno conseguito significativi risultati scolastici presso gli istituti tecnici superiori di Perdasdefogu e Villaputzu. La cerimonia di consegna delle 13 borse di studio, giunta alla sua quinta edizione, ha avuto luogo presso l’Ipsia di Perdas lunedì sera, davanti ad un parterre di tutto rispetto: il presidente di Vitrociset, Mario Arpino, con il direttore generale Antonio Iozzino, Fabio Molteni, comandante del Poligono Interforze, Dello Monaco, comandante della Regione Militare Sardegna, il presidente della provincia Piero Carta, il professor Daniele Giusto, in rappresentanza dell’ateneo ca gliaritano, insieme alle altre autorità politiche, militari ed ecclesiali regionali. Sette i ragazzi provenienti dall’istituto ogliastrino: Fortunato Crispu, Paolo Deiana e Daniele Sanna per la quarta classe; Mattia Depau, Rosanna Manca, Valentina Mura e Mauro Roccolano per la quinta. Per l’Ipsct di Villaputzu premiati Enrico Leoni, Fabio Medda ed Enrico Porcu per il quarto anno; Luigi Argiolu, Marco Mulas e Giuliano Pilia per il quinto. A tutti i ragazzi il plauso e gli auguri dei partecipanti: «Abbiamo fiducia in questi ragazzi - ha esordito il presidente Arpino - che lavoreranno non solo per il profitto della propria azienda, ma soprattutto per la loro terra». Studenti modello, insomma, dei quali è stato riconosciuto il valore e l’impegno e che continueranno a prepararsi e studiare per costruire il loro futuro: «Anche noi guardiamo al futuro - ha dichiarato il generale Dello Monaco - e lo facciamo attraverso voi». Un invito a «vivere la contemporaneità, sentendo l’appartenenza alla vostra terra» è stato rivolto dal presidente della Provincia. Una manifestazione che getta le premesse e offre gli input per riflessioni e proposte importanti, a cui Vitrociset crede fermamente e che intende rinnovare. «Per noi si tratta di un investimento e come tale riporterà benessere e qualità all’azienda; il che si traduce decisamente in occupazione e dunque in un ritorno economico per l’intero territorio». È quanto afferma il direttore generale Antonio Iozzino, illustrando come la società di alta tecnologia abbia instaurato con la Sardegna un rapporto privilegiato.
CLAUDIA CARTA
 
14 - La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
«Vogliamo soltanto studiare»
Dopo le polemiche arriva la protesta degli studenti
Alcune matricole della neonata facoltà di Veterinaria prendono posizione sulla diatriba e difendono la loro scelta
OZIERI. «Lasciateci studiare in pace». Questo l’urlo che i trenta ragazzi che frequentano il corso universitario appena insediato in città lanciano all’indirizzo delle forze politiche e sociali locali, impegnate da tempo in furibonde polemiche sull’iniziativa. Quasi tutti assistono con stupore alla diatriba imperniata non tanto sull’utilità del corso, quanto sulle modalità seguite per la sua realizzazione. A loro interessa che, dopo anni di attesa, il corso è stato avviato. Lo stesso, dicono, va visto non come scelta individuale, ma come strumento per la crescita complessiva della città e del territorio.
Per gli studenti, la preoccupazione essenziale è però quella di non essere coinvolti nella vicenda. Ma vi è anche quella che le critiche sulla validità del corso finiscano per impoverire un’esperienza didattica che loro considerano molto interessante e con ampie possibilità occupazionali. Di fronte all’inattesa reazione dei protagonisti, si ha l’impressione di un certo sconcerto per l’eccessivo clamore che ha accompagnato l’approdo dell’università in città. «Alle provocazioni sinora ricevute - spiega Elisabetta Doro di Sassari -, noi rispondiamo che il corso in gestione e allevamento degli equini appare proiettato a formare delle figure professionali che al momento non sono presenti nell’isola. Abbiamo scelto di frequentare il corso di Ozieri non in funzione di chi l’ha organizzato, ma per un nostro specifico interesse».
Per niente demoralizzati, insomma, i ragazzi che da varie parti della Sardegna si sono trasferiti in città per seguire un corso di studi che a loro dire presenta diversi spunti innovativi. Tutti precisano di non aver trovato difficoltà ad accasarsi e tengono a far sapere che sinora anche il piano di studi è stato svolto regolarmente. Per quanto riguarda i servizi di ristorazione, in assenza della mensa universitaria, gli interessati hanno stipulato delle convenzioni con alcuni locali pubblici a prezzi modici. Ciò non impedisce di auspicare per l’immediato futuro un’integrazione dei servizi a favore degli studenti da parte degli enti preposti.
 «Invece di offrire la massima collaborazione per valorizzare l’iniziativa - aggiunge Fabio Basoli di Ozieri -, assistiamo ad un gioco al massacro che rischia di umiliare la cultura del cavallo che proprio ad Ozieri ha la sua sede elettiva. Nella scelta operata da molti miei colleghi, ha avuto un ruolo decisivo proprio la tradizione e la dotazione di strutture ippiche che la città può vantare». Un discorso che viene condiviso da Simona Dore di Cagliari che a Ozieri è arrivata in compagnia della propria cavalla “Deal”, sistemata presso l’associazione ippica “Monte Acuto” operante all’interno dell’ippodromo.
Ma non è un caso isolato. Quasi tutti i “corsisti”, molti dei quali provengono da famiglie che hanno una consolidata tradizione sia nell’allevamento equino che negli sport equestri, hanno scelto di impiegare il loro tempo libero nella pratica dell’equitazione.
«Non riesco a comprendere le finalità della critica relativa all’inutilità del corso in parola - precisa Simona Dore -, poichè le figure professionali che andremo a ricoprire sono già presenti nel resto dell’Italia e in tutta l’Europa. Si tratta di manager e consulenti in grado di affiancare gli allevatori nella corretta gestione delle aziende, e nel dare assistenza tecnica ai veterinari. Il nostro compito, da laureati, sarà quello di curare il benessere del cavallo, lasciando al veterinario la cura delle patologie». Un altro aspetto non è accettato con grande entusiasmo dai giovani iscritti, ed è quello relativo alla valenza del corso.
 «La nostra è una laurea a tutti gli effetti - dice Rossella Battelli -, in quanto il nostro è un corso di primo livello e non un diploma universitario di laurea.
Alla fine dei primi tre anni avremo cioè il titolo di studio di esperti della materia prescelta; sarà a nostra discrezione scegliere se fermarci o proseguire con ulteriori due anni di specializzazione per il conseguimento della laurea di secondo livello in produzioni animali».
Miuccio Farina
 
15 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
BREVI
UNIVERSITA’
Un concorso sulla disabilità

La commissione dell’Università sulle problematiche degli studenti disabili ha programmato per i prossimi mesi una giornata dedicata alla sensibilizzazione e all’approfondimento sugli aspetti della disabilità. L’iniziativa è rivolta soprattutto ai ragazzi delle scuole medie superiori della città. Gli studenti che frequentano gli ultimi due anni della scuola secondaria saranno invitati a elaborare un tema, il cui titolo verrà scelto dai singoli istituti. Agli autori dei due migliori temi sarà assegnato un premio di mille euro. I temi degli allievi delle diverse scuole superiori cittadine dovranno essere inviati all’ateneo sassarese entro il 31 marzo 2006 ed essere indirizzati al Magnifico rettore dell’università degli studi di Sassari -piazza Università 21- 07100 Sassari. L’assegnazione sarà stabilita da una apposita commissione che sarà nominata dallo stesso rettore, della quale faranno parte un docente per ciascun istituto partecipante, il cui nominativo dovrà essere proposto dal relativo dirigente scolastico, e da un professore della commissione per i problemi degli studenti disabili dell’ateneo turritano. (m.d.)
 
 

Questionario e social

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