Giovedì 1 dicembre 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 dicembre 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari

1 – L’Unione Sarda
Pagina 19 – Cagliari
Università. Il rettore
Studenti al voto: «Nessuna difficoltà se pagate le tasse»
Pasquale Mistretta non ci sta, e risponde agli attacchi degli studenti infuriati per il caos che ha contraddistinto la due giorni di voto per l’elezione dei rappresentanti: «Se non ci fosse stata la proroga avrebbero potuto votare in pochi. La verità è che la percentuale degli studenti che paga le tasse entro i termini è molto bassa. Forse sono stato troppo buono». La bontà, secondo il rettore, sta nell’aver prorogato, con due decreti, il termine per regolarizzare l’iscrizione (cioè il pagamento delle tasse) e poter quindi partecipare alle elezioni. L’ultimo, in ordine temporale, ha fatto slittare il termine ultimo a venerdì scorso. Impossibile per gli uffici caricare le iscrizioni arrivate al fotofinish. Così gli studenti che non risultavano negli elenchi arrivati nei seggi dovevano recarsi prima in segreteria, per ottenere il certificato di avvenuto pagamento, e poi all’ufficio elettorale per la cedola. La bufera è scoppiata subito: studenti, e candidati, fuori dai seggi perché non presenti nelle liste. E quasi tutti senza la voglia di fare la spola tra gli uffici universitari (alla fine sono stati circa 200 ad affrontare l’iter). Così da tutti i gruppi universitari sono arrivate accuse all’organizzazione. E al rettore. La replica«Se avessi seguito l’iter normale, bloccando le iscrizioni al 9 novembre, ci sarebbe stata un’ecatombe di votanti». Il rettore ricorda una delle distrazioni maggiori degli studenti cagliaritani: «C’è un’alta percentuale di persone che non paga in tempo. In questi giorni il problema è emerso perché se si fossero applicate, per le votazioni, le scadenze normali, molte liste non si sarebbero potute presentare. Numerosi candidati non si erano infatti ancora iscritti». Mistretta dunque non accetta le critiche che gli sono piovute addosso: «Una scorrettezza da parte degli studenti ? commenta ? anche perché il personale dell’ateneo sta lavorando sotto stress per allestire i 44 seggi: alcuni dei quali per venire incontro al "condominio" degli studenti. Mi sembra scorretto accusare l’Università di disorganizzazione". Il votoIeri si sono concluse le operazioni di voto. Impossibile avere una stima dell’affluenza alle urne, così come è impensabile tracciare un quadro delle possibili liste vincitrici. Oggi si avranno i primi dati ufficiali. Ma l’insidia è dietro l’angolo. Non stupirebbe se qualcuno, magari degli sconfitti, nei prossimi giorni annunciasse un ricorso. A quel punto anche il rettore potrebbe perdere la sua storica pazienza.
Matteo Vercelli
 
 2 – L’Unione Sarda
Pagina 20 – Cagliari
Economia festeggia 50 anni
La facoltà di Economia festeggia 50 anni, e lo fa con i protagonisti della sua storia: ex studenti, ora professionisti di livello mondiale. Insomma dal lontano 1954, quando fu emanata la legge costitutiva della facoltà, sono stati fatti passi da gigante. «La prima struttura a ospitare la facoltà ? ricorda Gianfranco Sabatini, docente di Politica economica, studente in Economia nel ’56, e professore nella facoltà dall’80, - era in via Sant’Ignazio 17: cinque aule e tre sale per la biblioteca. Solo alla fine degli anni ’70 ci fu l’espansione con l’edificio dell’istituto dell’Infanzia abbandonata». Il primo preside fu Adolfo Del Chiaro. Oggi la facoltà è retta da Roberto Malavasi: «I risultati della sua storia ? commenta il preside ? sono i quindici suoi studenti ora docenti universitari, e un centinaio diventati personalità del mondo bancario, assicurativo e delle imprese. Anche all’estero». Molti torneranno per la festa del cinquantenario: «Oggi abbiamo un aumento delle matricole, 950, per un totale di 3.600 studenti. L’obiettivo è puntare a una maggiore internazionalizzazione, sia nella fase didattica che in quella dell’inserimento professionale». LA FESTAOggi sarà la volta di un dibattito sulla riforma degli ordini professionali: alle 15,30 nell’aula A della facoltà, in viale Sant’Ignazio 76, si incontreranno i commercialisti e gli esperti contabili. Domani la festa si sposterà nell’aula magna del rettorato: alle 9 si terrà la conferenza dei presidi delle facoltà di Economia e Scienze statistiche, mentre dalle 11 in poi si terrà la cerimonia con la premiazione di ex studenti, docenti e presidi illustri. Il rettore Pasquale Mistretta consegnerà la medaglia d’argento a Paolo Savona, Alberto Guenzi, Luigi Paganetto e Lorenzo Caselli. (m. v.)
 
 3 – L’Unione Sarda
Pagina 14 – Lavoro
Collaborazioni da 150 ore: le iscrizioni scadono domani
Lavoro per gli studenti cagliaritani
All’Università di Cagliari sono aperte le selezioni per le collaborazioni studentesche dell’anno accademico 2005-2006. Le collaborazioni non potranno superare le 150 ore e saranno retribuite 7,75 euro all’ora, esente dall’imposta locale sui redditi e da quella sul reddito delle persone fisiche. Possono accedere al concorso gli studenti iscritti all’Università di Cagliari ai corsi di laurea del vecchio ordinamento, ai corsi di laurea riformati ai sensi del Decreto ministeriale 509/99, ai corsi di laurea specialistica a ciclo unico, ai diplomi universitari che per l’anno accademico 2005-2006 siano iscritti al secondo anno e successivi, compresi i fuori corso da non più di due anni. Saranno valutati i requisiti di merito scolastico, di reddito, di composizione del nucleo familiare e di distanza della residenza dalla sede dell’Ateneo. Le domande, indirizzate al rettore dell’Università degli Studi di Cagliari devono essere redatte su un apposito modulo e presentate a mano o per posta (non farà fede il timbro postale) al Centro orientamento del capoluogo, in via Ospedale 121, entro venerdì 2 dicembre 2005. (al. co.)
 
 4 – L’Unione Sarda
Pagina 10 – Esteri
Annuncio dell’Esa «Trovato il ghiaccio su Marte» La scoperta fatta dal radar italiano
Un’eccezionale scoperta con la firma italiana: nel sottosuolo del "pianeta rosso" c’è del ghiaccio. È stato individuato a circa 700 metri di profondità dal radar italiano Marsis, a bordo della sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea. Gestito dall’italiano Giovanni Picardi dell’Università La Sapienza, il radar Marsis ha analizzato i crateri da impatto e i depositi a strati della calotta polare settentrionale di Marte. I risultati della ricerca saranno pubblicati oggi sulla rivista Science. Tra le prime scoperte, una struttura quasi circolare di 250 chilometri di diametro sepolta a scarsa profondità nelle pianure settentrionali della regione di Chryse Planitia. Si tratta di un cratere di impatto contenente forse del materiale ghiacciato. Nell’analisi dei depositi attorno al Polo Nord, Marsis ha trovato alcune tracce che sembrano indicare che ci sia uno strato spesso un chilometro di ghiaccio puro, al di sopra di uno strato più profondo di regolite basaltica. Lo strumento non ha trovato invece alcuna prova evidente di acqua allo stato liquido sotto la superficie, "ma la ricerca è solo all’inizio", ha spiegato Picardi. Importanti anche i risultati ottenuti da un altro strumento, Omega, gestito invece da ricercatori francesi. Omega, uno spettrometro, ha realizzato una mappa che copre quasi l’intera superficie marziana, con una risoluzione tra uno e cinque chilometri, e ha rivelato la presenza di due differenti classi di minerali, i fillosilicati e i solfati idrati, su aree isolate ma molto grandi della superficie. La scoperta svela che in tempi antichi, circa 3,8 miliardi di anni fa, c’erano grandi quantità di acqua allo stato libero e che il clima era abbastanza caldo da permettere la vita.
 
 


5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Economia, facoltà in festa per i 50 anni
Due giorni d’appuntamenti per un corso di laurea sempre sulla cresta dell’onda
Continua il boom di iscrizioni ma le strutture sono inadeguate
CAGLIARI. Cinquant’anni e neppure un segno di cedimento. La facoltà di Economia festeggia se stessa: in occasione del cinquantenario dalla sua costituzione oggi e domani sono in programma due giornate dense d’appuntamenti. Si parte oggi alle 15.30 con un incontro sull’albo dei dottori commercialisti e sulle professioni. E la festa diventa l’occasione per tirare le somme: immatricolazioni in aumento anno dopo anno, studenti che arrivano prima alla laurea, ingresso in circuiti internazionali che garantiscono una maggiore spendibilità dei titoli. Ma non è tutto rose e fiori: la crescita della facoltà si scontra con l’incapacità strutturale di recepire il boom.
 Roberto Malavasi, da nove anni preside della facoltà, ha l’aria soddisfatta. Pensa ai numeri registrati negli ultimi tempi e non riesce a nascondere l’orgoglio: «Anche quest’anno abbiamo registrato un nuovo boom d’iscrizioni - dice - Le immatricolazioni sono state novecento».
 Sarà perché il titolo è di quelli che fruttano ancora nel mercato del lavoro, sarà perché la facoltà negli ultimi anni s’è modernizzata, fatto sta che Economia tira. «Il punto di forza sono le nostre strutture - continua Malavasi - Un laboratorio linguistico all’avanguardia, in piedi da dieci anni, cui si sommano un laboratorio d’informatica da cinquanta posti e un laboratorio per le applicazioni economico-informatiche». Quasi un gioiellino, insomma, cui s’aggiunge il fiore all’occhiello: la nuova biblioteca inaugurata a marzo. Qualche studente si lamenta perché in realtà lì dentro non c’è abbastanza silenzio e studiarci non è così facile, ma Malavasi preferisce guardare al lato buono: «Si tratta di una biblioteca addirittura sovradimensionata rispetto alle nostre esigenze - dice - Ogni giorno registriamo circa 380 accessi solo da parte dei nostri studenti, ma possono accedervi anche i ragazzi di Scienze politiche e di Giurisprudenza».
 Se questo è il presente, il futuro sembra anche più allettante: tra i progetti della facoltà c’è un laboratorio per le applicazioni economico-statistiche. «La speranza è di inaugurarlo nei prossimi mesi», dice il preside.
 Intanto si va avanti con i mezzi di cui si dispone, cercando anche di fare sistema con i circuiti internazionali. Come l’Edampa, una sorta d’ente specializzato in dottorati in Economia aziendale, che vede stretti stretti quaranta atenei di tutta Europa. «Dalla Francia all’Austria, sino ai paesi dell’Est - dice Malavasi - In Italia noi siamo stati tra i primi ad entrare nel circuito». Il risultato? Un centinaio di ex studenti della facoltà, che dopo questo tipo d’esperienza hanno trovato un’occupazione gratificante.
 Ma dietro le soddisfazioni c’è anche tutto il peso per i problemi ancora irrisolti. «Il rapporto studenti - docenti ci preoccupa - ammette Malavasi - Così come da risolvere è la questione segreteria studenti: i nostri numeri aumentano, ma gli impiegati sono sempre gli stessi e non possono far fronte alla cresciuta mole di lavoro». C’è un altro tarlo che rode la mente di Malavasi: si tratta dei tagli alla ricerca. Un vero pericolo perché «senza ricerca non si cresce, e investendo solo sulla didattica il rischio è di ripetere sempre e solo le stesse cose».
Sabrina Zedda
 
I NUMERI
Quattromila studenti e laurea a 24 anni
CAGLIARI. Novecento matricole, quattromila studenti in tutto divisi tra i corsi di laurea di primo livello e quelli della laurea specialistica. I numeri della facoltà di Economia crescono anno dopo anno. E le performance positive si registrano anche su altri versanti: ‹‹L’età media di laurea s’è abbassata sensibilmente - dice il preside - Ora si taglia il traguardo a 23- 24 anni››. Un fatto che non riguarda, sempre secondo il preside, una stretta cerchia di persone, ma ben il 50 degli studenti. Sul fronte offerta formativa, si contano tre corsi di laurea di primo livello (Economia e gestione aziendale, Economia e gestione dei servizi turistici, Economia e finanzia) e due titoli rilasciati dalle lauree specialistiche (quello in Economia manageriale e quello in Scienze economiche). Giudizio complessivo del preside: la qualità c’è, ma spesso è sacrificata dalla quantità. ‹‹Una linea imposta dalla riforma universitaria, che bisogna combattere con una maggiore razionalizzazione››, dice Malavasi. In particolare il problema riguarda le matricole che spesso hanno livelli di preparazione al di sotto degli standard previsti. ‹‹Colpa della scuola - dice Malavasi - E noi, seppure con pochi fondi, siamo chiamati a rimediare››. Si parlerà probabilmente anche di questo nel convegno in programma domani cui è stato invitato, tra gli altri, il governatore Renato Soru. (s.z.)

6 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Un professore sassarese all’Oms
Salvatore Rubino nello staff che studia le nuove epidemie
SASSARI. C’è anche un sassarese nello staff dell’Organizzazione mondiale della Sanità che si sta occupando di bloccare il diffondersi di pericolose epidemie mondiali, tra cui la “aviaria”. Proprio in questi giorni c’è stato un importante riconoscimento internazionale da parte dell’Oms per l’Università di Sassari e in particolare per Salvatore Rubino. Rubino, infatti, professore di microbiologia nella facoltà di Medicina, è stato chiamato a far parte del comitato di esperti del centro dell’Oms di Lione.
 Si tratta dell’Office National Epidepmic Preparedness and Response (ufficio per le epidemie nazionali e della sorveglianza e della prevenzione), che si occuperà della protezione della salute globale attraverso il controllo delle epidemie e la formulazione di risposte adeguate ad arginare il loro diffondersi.
 Lo stesso professor Rubino, reduce da un incontro con i componenti di questa commissione di Lione presieduta da Stefano Lazzari, al suo rientro a Sassari ha spiegato che questa commissione attualmente si sta occupando di sviluppare un programma per il potenziamento dei laboratori dei paesi in via di sviluppo perché si possano prevenire le epidemie e per riuscire a contrastare le malattie emergenti, come la sars o l’influenza aviaria, o altre come la tubercolosi, il colera, la salmonellosi.
 I membri di questa commissione lavoreranno per creare nei paesi in via di sviluppo dei laboratori “sentinella” in grado di avvertire e identificare gli agenti delle epidemie.
 Il comitato scientifico internazionale, di cui è entrato a far parte Rubino e che dovrà dare attuazione a questo programma sarà composto da 8 persone tra cui due degli Stati Uniti, due europei, tre dell’Africa e uno dell’Asia. Una delle prime azioni intraprese è stata la stesura di un documento che faccia conoscere l’iniziativa in modo che, sia nei paesi in via di sviluppo sia negli altri, ci sia la possibilità di inoltrare la domanda per prendere parte a questa iniziativa della quale sono state anche stabilite le regole per la partecipazione. La scelta sulla persona del docente sassarese non è stata casuale ma è dovuta in gran parte ai meriti dell’Università di Sassari che, in questi ultimi anni soprattutto, ha maturato una grande esperienza nella cooperazione internazionale avviando vari paternariati con paesi in via di sviluppo sia in campo medico ma anche nei settori dell’archeologia, agro-zootecnico, ambientale a altro.
 Lo stesso Salvatore Rubino dirige un sito internet di formazione medica a distanza, finanziato dalle Acli e dal Consorzio SiS, che sta diventando un modello di formazione a distanza molto importante con oltre 1000 iscritti da tutto il mondo. Il sito permette a studenti e operatori dei paesi in via di sviluppo di accedere a lezioni altamente qualificate attraverso internet.
 Tutte iniziatice molto apprezzate dall’Oms che ha voluto così inserire il docente sassarese nello staff internazionale.
Roberto Spezzigu
  
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Attualità
La missione dell’Agenzia spaziale europea
Marte svela un lago di ghiaccio
ll radar italiano l’ha individuato a 700 metri di profondità
ROMA. Forse è un grande lago e sicuramente è formato da ghiaccio fatto di acqua pura: lo ha individuato sotto la superficie di Marte, in corrispondenza del polo Nord, il radar italiano Marsis che si trova a bordo della sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). L’annuncio è arrivato ieri da Parigi, nella conferenza organizzata dall’Esa. Lanciata il 2 giugno 2003, Mars Express è entrata nell’orbita di Marte il 25 dicembre dello stesso anno, mentre il radar italiano ha dispiegato le sue antenne e cominciato a registrare dati nel luglio scorso. Il Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding instrument) è stato ideato dal gruppo di Giovanni Picardi, dell’università di Roma La Sapienza, in collaborazione con Jeffrey Plaut, del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa. Lo strumento è stato realizzato in Italia dall’Alenia Spazio per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). «Il radar funziona perfettamente», ha detto Picardi. «Marsis riesce a vedere sotto la superficie del pianeta, come volevamo», ha aggiunto il responsabile dell’Asi per l’osservazione del Sistema Solare, Enrico Flamini. «Vediamo dati compatibili con la presenza di ghiaccio fatto di acqua pura», ha osservato. Il ghiaccio individuato si trova infatti ad una profondità di circa un chilometro, nella quale la temperatura è di poco più bassa della temperatura di congelamento dell’acqua. Se nell’acqua fossero disciolti dei sali - ha osservato Flamini - il punto di congelamento sarebbe diverso. Un risultato straordinario ottenuto dal radar italiano e basato su un numero relativamente piccolo di passaggi compiuti dal radar nell’estate scorsa, prima che terminassero le condizioni di eclisse, ideali per l’osservazione. Condizioni analoghe si verificheranno nuovamente tra qualche settimana, fra dicembre e gennaio, quando Marsis tornerà ad operare nel buio. Nella stessa conferenza sono stati presentati i risultati, pubblicati su Nature, di un altro strumento a bordo del Mars Express, lo spettrometro Omega: hanno mostrato la storia di Marte come un pianeta che in un tempo lontanissimo è stato ricco di acqua allo stato liquido, solcato da fiumi e che aveva oceani e laghi. Per andare in cerca di quello che è rimasto di quell’acqua il radar Marsis ha esplorato il sottosuolo di Marte grazie alla sua particolare antenna, formata da due bracci sottilissimi e ciascuno lungo 20 metri. Una tecnologia innovativa che all’inizio aveva sollevato qualche apprensione, tanto da provocare più volte il rinvio dell’apertura dell’antenna nel timore che il suo dispiegamento potesse disturbare l’assetto di Mars Express e perfino danneggiare il satellite. Ormai «è certo che il ghiaccio nel sottosuolo di Marte c’è ed è molto antico. Quella annunciata è una scoperta che apre nuovi risvolti nella storia geologica di Marte», ha osservato il responsabile dell’Esa per l’esplorazione del Sistema Solare, Marcello Coradini. Nonostante la presenza di ghiaccio sia un ottimo indizio, secondo Picardi «è ancora presto per parlare di acqua allo stato liquido nel sottosuolo del pianeta». Per saperne di più bisognerà aspettare i prossimi mesi, quando il radar potrà riprendere a catturare dati dal pianeta rosso. Per trovare acqua allo stato liquido bisognerà comunque scendere più in profondità, a due-tre chilometri.
 

Questionario e social

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