Lunedì 12 dicembre 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 dicembre 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari

1 – L’UNIONE SARDA
Primo Piano Pagina 2
Operato di ernia al Policlinico: morto
Scoperta una perforazione intestinale. Aperta un’inchiesta
Il magistrato vuole vederci chiaro sul decesso di Pancrazio Azzena, morto dopo un’operazione chirurgica.
Quell’intervento chirurgico nel Policlinico universitario di Monserrato lo aspettava come una manna. Il dolore provocato dall’ernia che da tempo condizionava le sue giornate finalmente era destinato a sparire. Ma nell’operazione che doveva rimettere le cose a posto a Pancrazio Azzena, un operaio cagliaritano di 53 anni, Cicci per gli amici, non tutto è andato per il verso giusto e dopo un giorno passato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Binaghi l’operaio è morto. I dubbi sulle cause del decesso sono venuti al medico dell’ospedale Oncologico incaricato di eseguire un riscontro diagnostico: sul suo referto ha scritto perforazione intestinale e ha avvisato immediatamente il magistrato. Il sostituto procuratore Giangiacomo Pilia non ha perso tempo e ha incaricato il medico legale Francesco Paribello di valutare, quando saranno disponibili, i risultati degli esami, se la morte di Azzena dipende da un errore in sala operatoria o è invece da attribuire a fatalità e complicazioni indipendenti dalla volontà dei chirurghi.
La vicenda
Pancrazio Azzena non aveva mai avuto grossi problemi di salute. Era un uomo normale, lavorava nell’impresa di pulizie gestita dalla sorella, era sposato e padre di una figlia. L’unica seccatura era un rigonfiamento addominale che gli incorniciava le giornate di dolore e fastidio. Ogni movimento era come una coltellata. Così, dopo varie visite specialistiche aveva deciso il grande passo: un intervento chirurgico per eliminarla definitivamente. Per questo si era messo in lista d’attesa per farsi operare dagli specialisti del Policlinico universitario di Monserrato. L’interventoDopo un mese di aspettativa arriva il grande giorno. Lunedì scorso viene ricoverato nella struttura universitaria. Ventiquattro ore di controlli ed esami clinici e martedì l’operazione chirurgica. Non è chiaro se qualcosa sia andata storta durante o dopo l’intervento. Fatto sta che le condizioni di Azzena peggiorano seriamente. Al punto che l’operaio ha bisogno assoluto di essere trasportato in Rianimazione: la sua vita è appesa a un filo. Ma nella struttura di Monserrato non esiste questo tipo di reparto. Inizia la corsa contro il tempo, Azzena viene caricato su un’ambulanza medicalizzata e trasportato all’ospedale Binaghi. Purtroppo il trasferimento non serve e l’operaio muore.
La scoperta
Al Binaghi vogliono capire come un paziente operato in un’altra struttura sia morto da loro. La faccenda si fa delicata e ogni incertezza deve essere cancellata: i medici dell’ospedale di via Is Guadazzonis non vogliono avere responsabilità per un decesso che, evidentemente, considerano anomalo. Per fare chiarezza serve un riscontro diagnostico. Ma il Binaghi, così come la Rianimazione al Policlinico, non dispone di sale attrezzate per questo tipo di esame. Il corpo di Pancrazio Azzena, questa volta su un carro funebre, viene trasportato all’ospedale Oncologico. Nel reparto di Anatomia patologica viene eseguito il particolare tipo di analisi. La dottoressa incaricata di analizzare il cadavere si rende conto di una vistosa perforazione intestinale. Sospende immediatamente i test e avvisa il sostituto procuratore Giangiacomo Pilia. Il magistrato decide di acquisire le cartelle cliniche e gli esami istologici per capire se nella morte di Pancrazio Azzena ci siano responsabilità da parte dei medici che hanno eseguito l’operazione chirurgica. Un’indagine che si svilupperà sulle carte: la loro interpretazione è affidata al medico legale Francesco Paribello. Le indagini sono solo alla prima fase: il magistrato, per il momento, non ha ancora scritto alcun nome sul registro degli indagati. I fratelli e le sorelle, che da giorni aspettano l’autorizzazione per dare l’ultimo saluto al familiare, vogliono capire come sia potuta accadere una cosa del genere e hanno incaricato l’avvocato Carlo Angioy di seguire la vicenda dal punto di vista legale. Per quanto riguarda gli aspetti medici la famiglia si è rivolta al medico legale Roberto Demontis, nominato perito di parte.
La patologia
L’ernia è generalmente indicata come un gonfiore, nella regione inguinale o ombelicale. Si presenta quando una struttura fuoriesce da un’altra che la contiene. Principalmente è una porzione di tessuto, delimitato dal peritoneo (il "sacco" che avvolge la cavità addominale e i visceri in essa contenuti), che attraversa una breccia della parete addominale. L’ernia dà fastidio e si ingrandisce, divenendo pericolosa soprattutto se contiene una parte dell’intestino che può "intrappolarsi" e rimanere strozzato.
Andrea Artizzu
 
2 – L’UNIONE SARDA
Politica Regionale - Pagina 5
Scuola, scontro sulla legge
Si allarga la consultazione sulla nuova legge regionale per l’educazione, l’istruzione e la formazione professionale. Ma allo stesso tempo si moltiplicano le voci di dissenso rispetto alla proposta approvata dalla Giunta. Dopo l’assemblea cagliaritana di mercoledì scorso, parte oggi da Nuoro (alle 16.30 nei locali della biblioteca Satta) la serie di incontri nel territorio programmati dagli assessorati della Pubblica istruzione e del Lavoro e formazione professionale. Il confronto nasce con l’obiettivo di migliorare e arricchire il testo con il contributo degli insegnanti, degli studenti e delle loro famiglie, di amministratori locali, organizzazioni sindacali, associazioni di volontariato. E sicuramente, nel corso di questo "viaggio" nell’Isola tra gli addetti ai lavori del settore scuola e formazione, arriveranno molte richieste di modifica al disegno di legge così com’è attualmente. Già nell’incontro della settimana scorsa nel teatro Ersu di Cagliari sono emerse diverse perplessità, in particolare da parte del Cesfop, il comitato che unisce molti degli enti della formazione professionale. All’indomani di quell’assemblea, inoltre, arriva il duro commento della Compagnia delle opere e dell’associazione di insegnanti Diesse (Didattica e innovazione scolastica). Una nota congiunta passa in rassegna il disegno di legge, osservando che «i cardini della proposta sono due: più scuola pubblica, meno formazione professionale; scuola pubblica e scuola statale coincidono». Il comunicato condanna «la riduzione ad un solo canale - quello dell’istruzione scolastica formale ? dell’offerta formativa», che la legge nazionale articola invece «in due canali di pari dignità: Istruzione, e Istruzione e formazione professionale». Questa riduzione, insieme «all’avvio della formazione professionale solo dopo i 16 anni» farà crescere «la dispersione già altissima di migliaia di giovani in Sardegna. Tutto nella scuola, tutti nella scuola è una pessima scelta». Criticata anche «la riduzione della Repubblica allo Stato e perciò della dimensione pubblica a quella statale/regionale. Il disegno regressivo di Soru e della Sinistra - prosegue la nota - è tornare a riversare tutto nel vecchio contenitore della scuola statale. Un progetto velleitario (perché la scuola statale è oggi insufficiente) e ideologico (perché ossessionato dalla necessità di annientare qualunque esperienza formativa fuori dall’apparato statale/regionale).
 
3 – L’UNIONE SARDA
Cronaca di Cagliari Pagina 59
camera di commercio
Questa sera in città l’ambasciatore d’Israele
Arriva in città questo pomeriggio Eud Gol l’ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia e del consigliere agli Affari economici Morehay Rodgold. L’occasione è il convegno (alle 16,30), ospite della Camera di commercio, "Israele: un sistema economico rivolto alla tecnologia, opportunità d’incontro". Appuntamento a cui seguirà domani un workshop specifico tra imprese e istituzione itao israeliano. Organizzato dall’associazione Camera di commercio italo israeliana del sud ovest, l’incontro di questo pomeriggio vedrà la partecipazione di Romano Mambrini, presidente della Camera di commercio, del presidente della Regione Sardegna Renato Soru, del sindaco di Cagliari Emilio Floris, dell’ambasciatore Ehud Gol e di Franco Nurzia professore ordinario della facoltà d’Ingegneria dell’Università di Cagliari e prorettore ai rapporti con il territorio e le istituzioni.
 
4 – L’UNIONE SARDA
Provincia Ogliastra - Pagina 70
All’Università in videoconferenza
Tortolì. Economia e commercio, da oggi lezioni a distanza
L’Università a distanza è arrivata anche a Tortolì. Questa mattina, a partire dalle otto, tutti gli studenti della zona che sono iscritti alla facoltà di Economia e commercio di Cagliari potranno seguire le lezioni in videoconferenza nei locali dell’Istituto tecnico commerciale di viale Santa Chiara. L’iniziativa si è resa possibile grazie ad un’associazione onlus tra il tecnico Gramsci, l’Università di Cagliari e l’amministrazione comunale tortoliese. I locali e l’attrezzatura per le lezioni in videoconferenza sono stati messi disposizione dalla scuola, il Comune ha invece erogato un finanziamento mentre presto potrebbe entrare in gioco anche la Provincia. «Si tratta di un’opportunità per il territorio - sottolinea il dirigente scolastico Aldo Secci - e per i tanti studenti che hanno difficoltà a seguire le lezioni a Cagliari». Ancora più chiaro l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Giorgio Mascia (Rc). «È un vantaggio soprattutto per quelle famiglie che si trovano in difficoltà economiche e non possono sostenere le spese per mantenere un figlio nel capoluogo». (gy.fe.)
 
5 – L’UNIONE SARDA
Provincia Sulcis - Pagina 65
Esperti a confronto in un convegno
Marketing per conciliare industrie e turismo
Mare e miniere? Si può. Industrie, cultura millenaria e prelibatezze? Pure. Se il marketing sapesse coniugare meglio ciò è agli antipodi soltanto sulla carta, anche il turismo del Sulcis Iglesiente potrebbe decollare. Ma per andare "dove ti porta il marketing" (parafrasando il convegno nazionale ospitato sabato al Teatro Centrale di Carbonia) occorre saper guardare ed ammirare anche le esperienze realizzate in altre realtà. E senza mai necessariamente porsi di fronte a un bivio, tipo quello che assilla il Sulcis: industria o turismo? Gli addetti ai lavori non hanno avuto dubbi: entrambi. Proprio così, nessuno degli esperti chiamato a convegno si è sognato di imporre di punto in bianco l’abbandono di ciò che sinora ha prodotto migliaia di tute blu in un territorio che pure conta una ventina di hotel e alberghi, una quarantina di bed and breakfast, tre campeggi. «La questione, piuttosto, è: far convivere le due realtà e comunicare l’identità del territorio ? ha chiarito subito l’assessore alle Attività Produttive Loriana Pitzalis - dunque investire molto di più sulla comunicazione». In una parola, vendersi (e bene) ma non svendersi. Per un Sulcis Iglesiente chiamato a diversificare l’offerta, sono stati preziosi gli apporti di rappresentanti di realtà come Udine, Milano, Napoli, Roma, Val d’Aosta, Piemonte. Altri mondi, ma non così distanti. «Roma e Napoli hanno saputo riadattarsi dopo il Giubileo e dopo il tragico 11 settembre», ha spiegato Armando Roncaglia, pubblicitario romano. Cristiana Gandini, pubblicitaria valdostana, ha invece raccontato dei «passi da gigante compiuti dalla Val d’Aosta grazie a un marketing a tamburo battente». «Il segreto ? ha insistito Germano Gogna, professionista lombardo ? è insistere con la cultura delle relazioni e dell’ospitalità». Argomenti in cui il Sulcis potrebbe eccellere se alla cultura della comunicazione si affiancasse anche quella di un abbattimento dei prezzi. Da che pulpito è partita l’accusa contro il caro-turismo? Da un uomo di Chiesa che ha passato anni a studiare il turismo in tutte le sue sfaccettature: monsignor Piero Monni, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu. «Il turismo ? ha sostenuto il prelato - è anche un rapporto di convivenza e di pace, non solo un rapporto commerciale ma i prezzi alti del nostro territorio non aiutano». Dopo aver tuonato contro la tentazione di esercitare pubblicità ingannevoli («è falsa testimonianza, cioè è un peccato»), monsignor Monni ha tuttavia auspicato che «il Sulcis Iglesiente determini il proprio turismo senza rinunciare a ciò che già produce benessere ma combattendo ogni forma di colonizzazione». E l’ambiente? Sullo «sfruttamento migliore della natura e una più incisiva fase di bonifiche ambientali» hanno insistito Paola Rottola, Politecnico di Milano e Gianfranco Bottazzi, Università di Cagliari. Gli atti del convegno, organizzato dal Comune, diverranno un opuscolo per gli studenti. Andrea Scano
 
6 – L’UNIONE SARDA
Cronaca di Cagliari Pagina 59
«Il sovrappeso è causa di molti tumori»
Il 9 per cento dei sardi è obeso, l’uno per cento è grande obeso, e il 36 è in sovrappeso, attesta l’Organizzazione mondiale della sanità. Significa che quasi la metà della popolazione rischia, in misura diversa, malattie cardiovascolari o tumori. «Perché ormai è accertato che il trenta per cento dei tumori è legato alla cattiva alimentazione e all’alimentazione in eccesso». Michele Carruba, direttore del dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia medica dell’università di Milano, è considerato il maggiore esperto di obesità in Italia. È presidente della società italiana dell’obesità ed ha all’attivo centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali. Giovedì sarà a Cagliari per partecipare a un convegno. Professore, iniziamo dal principio: quando ci si deve considerare in sovrappeso? «Tutto è legato all’indice di massa corporea che si calcola dividendo il peso per l’altezza al quadrato. Se il risultato è compreso tra 18,5 e 25 si è normali, se è tra 25 e 30 si è in sovrappeso, se è superiore a 30 si è obesi, e il rischio di mortalità aumenta esponenzialmente». Tutte le persone in sovrappeso o obese rischiano nello stesso modo? «Bisogna distinguere tra obesità ginoide, tipica delle donne in età fertile, e obesità androide. Nel primo caso i grassi si accumulano a livello di glutei e fianchi. Questo tipo di obesità non ha effetti sulla salute perché il grasso è sottocutaneo». Poi c’è la pancia. «Esatto. Il grasso pericoloso è quello che si accumula a livello viscerale, tipico dell’uomo. La pancetta, appunto». Quando si supera il limite? «Il parametro più semplice per capire se siamo sovrappeso o obesi è la circonferenza vita. Noi definiamo obeso un uomo che ha un diametro di 102 centimetri e una donna che ha 88. E in sovrappeso uno che ha 94 e una donna che ha 80. Teniamo presente che il giro vita è in grado di predire il rischio cardiovascolare di un individuo». In che modo? «Più è larga la vita più è probabile che si abbia un evento cardiovascolare nei 10 anni successivi e questo evento di solito è fatale nel 50% dei casi». Ma il cuore non è l’unico organi a rischio. «No. Si rischiano anche diabete e tumori». Tumori? «Sì. Tutti pensiamo che un cancro sia dovuto principalmente all’inquinamento. Invece il 30% delle neoplasie è legato allla cattiva alimentazione o all’alimentazione in eccesso». Quali tumori, in particolare. «Quello alla mammella, in particolare, ma si rischia anche un tumore all’utero, alle ovaie, al colon e retto. Diciamo che un individuo obeso ha il 65% di possibilità in più di prendersi un tumore rispetto a una persona normale». Meno peso, meno tumori? «É scientificamente accertato che le malattie, specie quelle più pericolose, possono essere prevenute con uno stile di vita più sano. In altre parole siamo noi stessi a determinare il nostro futuro». Che cosa intende per stile di vita più sano. «Banalmente potrei dire che mangiare sempre un po’ meno di quanto abbiamo bisogno aumenta la vita». Sulla base di quale meccanismo? «Il cibo attiva il mitocondrio, che è il motore delle cellule, la mitocondriogenesi è il meccanismo che brucia i grassi e gli zuccheri per trasformarli in energia». E senza movimento non bruciamo abbastanza energia. «Esatto. Negli ultimi 50 anni l’obesità è cresciuta non perché mangiamo di più, ma perché mangiamo peggio e ci muoviamo di meno». Ma rinunciare al piacere del cibo è un sacrificio. «Falso. Possiamo trovare ciò che ci piace pur mangiando correttamente. Basta realizzare che per la nostra salute un’alimentazione corretta è fondamentale». Niente pastarella? «Un tempo le paste le portava il papà la domenica e si mangiavano durante le feste. Ora la mangiamo tutti i giorni ed è sbagliato. Zuccheri e grassi sono necessari ma il loro connubio in eccesso è pericoloso». Che aspettativa di vita ha un obeso? «In linea di massima vive dieci anni in meno». Quando è troppo tardi per cambiare? «Mai. Un nostro lavoro pubblicato su Science dimostra che ridurre il peso del 20% in un obeso raddoppia l’aspettativa di vita. E questo si può fare a qualunque età». Fabio Manca


7 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 61 - Cultura e Spettacoli
Caselli presenta il nuovo libro a Sassari 
Scritto col collega Livio Pepino, incontri nelle scuole e all’università 
Oggi il magistrato Gian Carlo Caselli sarà a Sassari per presentare, insieme con il collega Livio Pepino, il libro «A un cittadino che non crede nella giustizia» e l’«Agemda 2006 - Un anno dalla parte della legalità». Quest’ultima pubblicazione è stata curata da Magistratura democratica e vede gli interventi di uomini di cultura e intellettuali.
 Dopo l’appuntamento del mattino con i rappresentanti della stampa, alle ore 12 Gian Carlo Caselli e Livio Pepino incontreranno i soli studenti e i loro docenti nell’aula magna del liceo scientifico «Spano», in via Monte Grappa. Nel pomeriggio, con inizio alle ore 16, ci sarà invece un incontro aperto a tutti nell’aula magna dell’ateneo centrale, in piazza università. Anche in questo caso saranno presenti i due autori del libro.
Le iniziative sono state rese possibili dalla collaborazione del Cidi (il centro di iniziativa democratica degli insegnanti), del Ragionieri «La Marmora», dello Scientifico numero 1 di Sassari. E, ancora, di Megachip (Associazione culturale per la democrazia nei media e nella comunicazione) e della libreria-caffè letterario Odradek.
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 15 – Cronaca
BREVI
CAGLIARI. Oggi alle 16.30 alla Camera di commercio (largo Carlo Felice 72) convegno su: “Israele, un sistema economico rivolto alla tecnologia, opportunità d’incontro”. Partecipano l’ambasciatore di Israele in Italia, Ehud Gol; il consigliere agli Affari economici, Mordehay Rodgold; il presidente della Regione, Renato Soru; il sindaco, Emilio Floris; il presidente della Camera di commercio, Romano Mambrini; e il prorettore dell’Università, Franco Nurzia.

Questionario e social

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