Sabato 17 dicembre 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 dicembre 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 16 – Lavoro
Il programma regionale "Master and back"
Alta formazione, da lunedì le domande
Il programma di alta formazione e di specializzazione professionale denominato "Master and back", varato dalla Giunta regionale, inizierà ufficialmente domani, domenica, con la pubblicazione degli avvisi sui quotidiani sardi. Da lunedì, 19 dicembre, sarà invece possibile presentare la domanda di partecipazione e conoscere nel dettaglio le modalità da seguire per accedere alle differenti offerte del Programma. Con il programma, la Regione punta a sostenere, nel triennio 2005/08, la formazione di eccellenza post-lauream di circa 3.000 laureati residenti in Sardegna, con lo stanziamento di 53 milioni di euro che consentiranno l’assegnazione di circa 3.000 voucher o borse di rientro. ALTA FORMAZIONEIl programma di alta formazione prevede percorsi specialistici di studio, della durata tra i sei mesi e i tre anni, da svolgersi fuori dal territorio regionale, nelle più importanti università e organismi formativi internazionali. TIROCINISi tratta di esperienze formative di eccellenza, della durata minima di sei mesi e massima di due anni, finalizzate alla conoscenza diretta del mondo del lavoro e all’acquisizione di una specifica professionalità. INSERIMENTOI programmi di inserimento lavorativo, della durata da sei mesi a due anni, favoriscono il ritorno in Sardegna di chi è fuori per motivi di studio o è rientrato da non più di sei mesi, e facilitano l’inserimento nel sistema lavorativo isolano. REQUISITIMaster and Back si rivolge ai giovani laureati (età massima 35 anni per i disoccupati e 40 per gli occupati) con un eccellente curriculum, residenti in Sardegna da almeno 3 anni o che hanno trasferito la residenza per motivi di studio o lavoro. Voucher e borseGli strumenti finanziari offerti da Master and Back per realizzare il percorso prescelto sono i voucher (fino a 12.000 euro), destinati ai programmi di alta formazione e di tirocinio e stage, e le borse (1200 euro al mese) di rientro per il programma di inserimento lavorativo. INFORMAZIONILe informazioni e le opportunità offerte da Master and Back sono on line all’indirizzo www.regione.sardegna.it/masterandback/. Ulteriori informazioni saranno fornite chiamando il numero verde 800.47.83.86. Le persone interessate potranno inoltre rivolgersi direttamente ad: Agenzia regionale per il lavoro, programma Master and Back, via Is Mirrionis 195, 09122 Cagliari. Consorzio 21, edificio 2 Polaris, Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, programma Master and Back, località Piscina Manna, 09010 Pula.
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cagliari
università Malattie cardiovascolari, esperti a confronto
Le malattie vascolari aumentano, mentre chi dovrebbe prevenirle e curarle, gli angiologi, diminuiscono. La causa è datata: da dodici anni la scuola di specializzazione di angiologia all’Università di Cagliari è stata chiusa. Del problema si è discusso ieri, e si continuerà nella seconda giornata in programma oggi, al congresso regionale Angiologia e patologia vascolare in Sardegna, organizzato dall’ateneo cagliaritano in collaborazione con l’associazione italiana specialisti in angiologia, e coordinata dal professor Ferdinando Binaghi. Le malattie cardiovascolari, come causa di morte, sono in forte aumento nell’isola, con 39 decessi all’anno ogni 10 mila abitanti per gli uomini, 26 per le donne. (m. v.)
 



 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Docenti e ricercatori contro il senato accademico
Facoltà di psicologia, protesta per il rifiuto
CAGLIARI. Il consiglio dei corsi di laurea in Psicologia ha diffuso una nota nella quale esprime sconcerto e preoccupazione per la decisione del senato accademico dell’Università di non accogliere la proposta di istituzione della facoltà di Psicologia.
 «Se questa decisione venisse confermata - continua la nota - i corsi di laurea di Cagliari rimarrebbero l’unica sede in cui ad un elevato numero di studenti, stimabile intorno ai 3.500, numero che la colloca al settimo posto a livello nazionale, non faccia riscontro una autonoma facoltà di Psicologia. Tra l’altro, la mancata istituzione della stessa difficilmente può consentire il superamento dei gravi problemi dei corsi di laurea che spesso generano disagio per gli studenti».
 I docenti e i ricercatori del corso di laurea hanno espresso la volontà di proseguire con determinazione nell’iniziativa di istituzione della facoltà, «impegnandosi a promuovere in tutte le sedi appropriate le più opportune iniziative, coinvolgendo così gli studenti, le istituzioni, i colleghi delle altre facoltà, affinchè gli organi accademici possano riconsiderare la proposta di istituzione alla luce delle accertate esigenze di sviluppo della Psicologia nell’ambito regionale». 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Oristano
PAU
Fiumi di parole sull’ossidiana
PAU. Tutto è ormai pronto per il convegno internazionale sull’ossidiana del Monte Arci che a cominciare dalle 9 si protrarrà per tutta la giornata. Al tavolo di presidenza i componenti il Comitato scientifico composto dai professori Enrico Atzeni, già ordinario paleontolo dell’Università di Cagliari, dal soprintendente ai beni archeologici delle province di Cagliari ed Oristano Vincenzo Santoni e dall’ordinaria di preistoria e protostoria dell’ateneo cagliaritano Giuseppa Tanda.
 A succedersi nelle relazioni saranno quindi il francese Francois Briosi (modalità di lavorazione adottate nel neolitico nella lavorazione della pietra lavica); Luciano Alba e Gianfranco Canino (processi di riduzione dell’ossidiana nel neolitico antico); Giorgio Vacca, Consuelo Congia, Carlo Luglié, Ignazio Sanna, Ramona Cappai, Maria Grazia Melis e Roberto Sirigu sui rapporti tra archeologia e linguaggio. (t.s.)
 
5 – La Nuova Sardegna
 
Pagina 34 - Sassari
Un master sulla prevenzione del «bullismo» fra i giovani
Due anni per imparare le tecniche
OZIERI. Giovedì prossimo, nei locali del centro culturale di San Francesco, prenderà il via il master per la formazione di figure professionali specializzate nella prevenzione del disagio giovanile. L’iniziativa, organizzata dall’associazione italiana di psicologia preventiva e dal centro di orientamento scolastico professionale e sociale in collaborazione con l’amministrazione comunale, nasce dalla convinzione che è possibile creare nuovi posti di lavoro investendo sulla lotta alle devianze del mondo adolescenziale. Il corso costituisce perciò una vera e propria scuola di prevenzione.
 Sarà articolato in 800 ore distribuite in 24 mesi, di 320 in aula, 150 di autoformazione a distanza e 180 di project work. Un programma che giustifica le ambizioni di questo progetto destinato a neolaureati ed operatori delle diverse agenzie educative. Come spiega don Gaetano Galia, storico animatore dell’oratorio sassarese di Latte Dolce e direttore di due comunità alloggio per minori, «nel nostro territorio non si investe quasi niente sul versante della prevenzione del disagio giovanile. Prevale la mentalità repressiva o moralistica, che certo non aiuta». Eppure, a parere del sacerdote, vi sono tanti segnali che attestano un preoccupante aumento dei fattori di disagio. Una diagnosi che non è limitata alla realtà metropolitana del capoluogo, ma investe le aree interne della provincia. In tale ottica va vista la scelta di insediare il corso ad Ozieri, città di confine fra il Logudoro e il Goceano, territorio che in questi ultimi anni è balzato alla ribalta della cronaca nera per episodi che hanno avuto spesso come protagonisti dei giovanissimi. Il corso biennale, intitolato “Progettazione di interventi territoriali integrati di prevenzione del disagio e di promozione della salute in età adolescenziale” sarà diretto dallo psicologo Mario Becciu e mira a formare figure professionali da inserire negli enti locali, nel tribunale dei minori, nelle case famiglia, nella scuola e nell’università. La preparazione acquisita dai corsisti, lascia aperta l’opzione della libera professione e alla costituzione di cooperative sociali. Quel che è certo è che di tali esperti vi è un grande bisogno nell’isola. «Solo per fare un esempio - racconta don Gaetano -, negli ultimi anni sono aumentate le segnalazioni di casi di bullismo nelle scuole elementari del sassarese e spesso si risponde solo sull’onda dell’emergenza, senza ragionare secondo una prospettiva di prevenzione. Bisogna dare ai giovani gli strumenti perchè si sentano protagonisti della loro crescita». Il corso fornirà la preparazione per combattere queste forme di disagio e per predisporre delle strategie preventive. Il master è a numero chiuso. Sono stati selezionati due gruppi da 15 unità. A motivo della peculiarità del corso, volto a trasferire competenze progettuali in ambito lavorativo, si è data precedenza a coloro che già operano nel settore di pertinenza dell’ evento formativo in strutture pubbliche, private o del terziario. Le lezioni prenderanno il via con un incontro di tipo informativo e entreranno nel vivo a gennaio. I docenti provengono dalla predetta associazione italiana di psicologia prevetiva, dall’università pontificia salesiana e dal CoSpes Sardegna. Ai diplomati saranno riconosciuti sessanta crediti universitari dall’istituto di psicologia dell’Ups. Un’opportunità che sarà riconosciuta anche a coloro che hanno seguito le edizioni precedenti del corso (di sole 320 ore). A costoro è data la possibilità di seguire le attività di autoformazione assistita, Fad e project work fino a raggiungere le 800 ore di lezione necessarie per il riconoscimento del credito. Per informazioni e iscrizioni gli interessati possono rivolgersi alla sede del Cospes del centro salesiano di San Giorgio (telefono 079398300).
 «L’iniziativa post universitaria - dice il sindaco Giovanni Cubeddu -, rappresenta non solo un ulteriore arricchimento dell’offerta formativa della città, ma anche un prestigioso coronamento dell’impegno che l’amministrazione comunale ha profuso e profonde sul delicato settore dei servizi sociali».
Miuccio Farina
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 51 - Cultura e Spettacoli
Un programma della giunta regionale per la formazione d’eccellenza dei laureati sardi
La carta del capitale umano
Borse di studio e vaucher per studiare fuori dall’isola
Una delibera appena approvata stanzia 53 milioni di euro per il triennio 2005-2008
«Programma di alta formazione e di specializzazione professionale Master and back»: si chiama così il progetto della giunta regionale per sostenere, nel triennio 2005-2008, la formazione di eccellenza post-lauream di circa 3000 laureati residenti in Sardegna. Una delibera approvata nei giorni scorsi prevede uno stanziamento di 53 milioni di euro. Gli assessori che hanno promosso l’iniziativa - Maddalena Salerno (Lavoro), Francesco Pigliaru (Bilancio e Programmazione) ed Elisabetta Pilia (Pubblica istruzione) - sono convinti che il livello d’istruzione e l’alta formazione dei laureati hanno un ruolo fondamentale nel determinare i risultati economici e la conseguente competitività del sistema regionale. Da qui l’esigenza di affrontare una nuova sfida: la valorizzazione del talento dei giovani sardi. «In un’economia sempre più basata sulla conoscenza - spiega Francesco Pigliaru - l’innovazione rappresenta la chiave per la competitività regionale».
 Il programma finanziato dalla Regione consentirà ai giovani laureati sardi di svolgere percorsi di alta formazione, periodi di tirocinio e stage all’estero. L’esperienza formativa sarà poi completata con il successivo inserimento lavorativo nelle università, nei centri di ricerca, nelle imprese o nelle istituzioni pubbliche che operano in Sardegna.
 Il «Programma Master and Back» è articolato in tre sezioni tra loro complementari: programmi di alta formazione, tirocinio e stage, inserimento lavorativo.
 I programmi di alta formazione prevedono percorsi specialistici di studio, da svolgersi fuori dal territorio regionale, presso le più importanti università e organismi formativi di riconosciuto prestigio internazionale. I percorsi di alta formazione previsti vanno dalla laurea specialistica ai master, dai dottorati di ricerca ai diplomi accademici in campo artistico e musicale. Hanno una durata compresa tra i sei mesi e i tre anni e devono svolgersi presso università e organismi di qualità e reputazione riconosciute a livello internazionale e operanti al fuori del territorio regionale.
 Quanto al tirocinio e agli stage, si tratta di esperienze formative di eccellenza, finalizzate alla conoscenza diretta del mondo del lavoro e all’acquisizione di una specifica professionalità. Questa linea di intervento ha l’obiettivo di consentire a giovani laureati sardi di effettuare un periodo di tirocinio presso un partner, nazionale o estero, di un’impresa, ente o università sarda.
 I tirocini e gli stage nascono da accordi e programmi di collaborazione tra l’organismo promotore (operante in Sardegna), l’organismo ospitante (operante fuori dalla Sardegna) e il tirocinante. Hanno una durata minima di sei mesi e massima di due anni.
 Infine, i programmi di inserimento lavorativo favoriscono il ritorno in Sardegna di coloro che sono fuori per motivi di studio o sono rientrati da non più di sei mesi, e facilitano il loro l’inserimento nel sistema lavorativo isolano. I programmi sono rivolti ai giovani laureati disoccupati che non hanno compiuto 35 anni ed hanno concluso percorsi di alta formazione, tirocini e stage previsti dal programma o esperienze formative e professionali assimilabili. Hanno una durata minima di sei mesi e massima di due anni. Si svolgono presso università, imprese o istituzioni pubbliche che operano in Sardegna ed intendono accogliere nella propria organizzazione le competenze dei laureati.
 Gli strumenti finanziari offerti da «Master and Back» per realizzare il percorso prescelto sono i voucher, destinati ai programmi di alta formazione e di tirocinio e stage, e le borse di rientro per il programma di inserimento lavorativo. Ogni voucher è erogato a copertura dei costi di iscrizione (fino ad un massimo di 12.000), di vitto e alloggio (indennità forfetaria di 1.000 in Italia e 1.200 all’estero), di viaggio (fino a 1.000 annui). Le borse offrono un’indennità mensile forfetaria di 1.200 al mese. Per far fronte a eventuali spese non coperte dai finanziamenti, è possibile ricorrere a prestiti integrativi a tasso agevolato.
 Il programma serve anche a chi cerca lavoro qualificato. Attraverso «Master and Back», le imprese, gli enti, i centri di ricerca pubblici e privati, le università, le agenzie di sviluppo territoriale che operano in Sardegna, hanno la possibilità di valorizzare ed avvalersi delle competenze acquisite dai laureati sardi.
 Master and back prenderà il via ufficialmente domani con la pubblicazione degli avvisi sui quotidiani locali. A partire dal 19 dicembre sarà possibile presentare la domanda di partecipazione e conoscere nel dettaglio le modalità per accedere alle diverse offerte del programma.
Tutte le informazioni e le opportunità offerte da Master and Back saranno on line all’indirizzo www.regione.sardegna.it/masterandback/. Attraverso il sito sarà, inoltre, possibile scaricare la guida per la partecipazione al programma e i relativi moduli di iscrizione. Ulteriori informazioni saranno fornite chiamando il numero verde 800.47.83.86. Le persone interessate potranno rivolgersi direttamente a: Agenzia Regionale per il Lavoro - Programma Master and Back - Via Is Mirrionis 195, 09122 Cagliari - Consorzio 21, Edificio 2 Polaris Parco scientifico e tecnologico della Sardegna Programma Master and Back Loc. Piscina Manna, 09010 Pula. 
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
La giornata di Cossiga, tra cerimonie e fainè
In mattinata botta e risposta all’università con gli studenti di giornalismo
Il presidente a vita ha incontrato il sindaco Ganau a Palazzo Ducale e si è informato sui lavori in corso e sulle attività dell’amministrazione
di Federico Spano
SASSARI. Giornata fitta di impegni, quella di ieri, per il «neodottore» Francesco Cossiga. Dopo la consegna della laurea honoris causa in Scienze della comunicazione e giornalismo di giovedì sera, nella prima mattinata il senatore ha incontrato il sindaco Gianfranco Ganau. Dopo la tappa di Palazzo Ducale, il presidente emerito è ritornato alla sua università per incontrare gli studenti di Scienze della comunicazione e della scuola di giornalismo. Un colloquio durato due ore, nel quale il senatore a vita ha risposto alle domande dei ragazzi con la solita lucidità e ironia. Per pranzo il professore è andato al palazzo della Provincia e nel pomeriggio ha deposto una corona d’alloro in piazza Tola, davanti alla targa in memoria di don Efisio Tola.
 A PALAZZO DUCALE  Francesco Cossiga è tornato sul luogo del «delitto», nel palazzo in cui ha mosso i primi passi in politica, agli albori di una carriera lunga e, per certi aspetti, irripetibile. A Palazzo Ducale, il senatore a vita è stato accolto dal sindaco Gianfranco Ganau e dal presidente del consiglio comunale Monica Spanedda, ai quali ha chiesto lumi sui lavori in corso in città e sui progetti futuri dell’amministrazione, e non sono mancati aneddoti sulla sua città e battute su personaggi e politici sardi. Al termine della «chiacchierata», il senatore ha voluto visitare la sala del consiglio comunale, dove è stato ricevuto dai dodici assessori della giunta Ganau, tra i quali ha riconosciuto i figli di tre suoi carissimi amici di infanzia.
TRA GLI STUDENTI  Poco dopo le 11 del mattino, Francesco Cossiga è ritornato nell’aula magna dell’università. Di fronte a lui, non più i professori universitari, i politici e i militari di giovedì sera, ma gli studenti di Scienze della comunicazione e del master di giornalismo della facoltà di Scienze politiche. In un clima sicuramente più rilassato del giorno prima, il presidente, anzi, il «professore», come ha voluto essere chiamato dagli universitari, ha risposto per due ore alle domande più disparate degli aspiranti giornalisti. Nessuno, però, ha accolto l’invito di Cossiga ad affrontare tre temi da lui molto sentiti: «La truffa federalista, le difficoltà del bipolarismo e la grande noia dell’ufficio del presidente della Repubblica». «A chi regalerebbe la leppa aperta, come ha fatto Mesina con sua figlia?», ha chiesto il primo studente. «Se la porgi dalla parte del manico significa che metti la tua vita nelle mani di una persona - ha risposto Cossiga -. La persona a cui porgerei così la resolza è Giuseppe Pisanu. A chi punterei la lama? Sono stato ministro dell’Interno, ma la spia non la faccio». Una studentessa ha chiesto al presidente cosa pensa dell’inserimento nella politica di personaggi che «politici non sono, come Rita Borsellino, Renato Soru e Silvio Berlusconi». Cossiga è partito da Berlusconi: «Lo conobbi quando era un giovane imprenditore, era magro, con i capelli e senza i tacchetti. Io lo chiamavo leader di plastica. Ma Massimo D’Alema mi fece notare che si trattava di un giudizio avventato, visto che dal niente aveva creato un partito che era stato al potere ed era soppravvissuto a cinque anni di opposizione, rivincendo poi le elezioni. A Renato Soru avevo sconsigliato di entrare in politica, incoraggiandolo a continuare a fare soldi. Io ero molto amico del fratello di Rita Borsellino. Finché rimaniamo alla sorella va bene. Ma non vorrei che si arrivasse alla candidatura dei cugini del martire, del fratello del cognato del martire, e via dicendo». Il botta e risposta tra gli studenti e Cossiga ha toccato temi di grande attualità, come le intercettazioni telefoniche. «Il giornalista ha il dovere di pubblicare quello che gli capita in mano - ha detto il senatore a vita -, se qualcuno deve essere punito è chi ha diffuso il materiale riservato. Hanno intercettato anche me. Ma hanno ritenuto che la mia chiacchierata con Massimo D’Alema sulla scalata alla Bnl fosse una conversazione personale». Tra le ultime battute dell’incontro, Cossiga ha detto che il momento migliore della Repubblica fu quando «D’Alema diventò presidente del consiglio: sancì la fine della guerra fredda nel nostro paese. Fu l’unica volta in cui mi misi a piangere».
 Durante l’incontro, fuori dall’ateneo esponenti del circolo Bandiera Rossa hanno distribuito un volantino per contestare la scelta dell’università di assegnare la laurea honoris causa a Cossiga.
UNA CORONA PER TOLA  Per pranzo il presidente, accompagnato dal suo più stretto collaboratore, Mario Carta, è stato ricevuto al palazzo della Provincia, dove ha incontrato la presidente Alessandra Giudici e il prefetto Salvatore Gullotta. Poi, verso le 16, Cossiga è andato in piazza Pasquale Tola, dove, di fronte a un picchetto militare del 151º Reggimento «Brigata Sassari», ha deposto una corona d’alloro davanti alla targa in memoria di don Efisio Tola, martire di guerra, e suo antenato. In serata il presidente emerito, da buon sassarese, ha mangiato la fainè in via Usai con il suo staff.
 
La protesta dei consiglieri comunali rimasti fuori dall’aula magna
SASSARI. Consiglieri messi alla porta nel giorno di festa. L’aula magna dell’università è rimasta off-limits nel pomeriggio di gala per la laurea honoris causa a Francesco Cossiga.
 Il più fortunato è stato Antonello Sassu, che confuso dall’hostess con il presidente del Banco di Sardegna, è stato fatto accomodare in uno dei posti riservati. Ma non tutti avevano la buona sorte di poter contare su un omonimo famoso.
 Abituati a sedere nella sala più prestigiosa di Palazzo Ducale per un giorno sono dovuti restare in piedi. Il vicesindaco Valerio Meloni non è riuscito a entrare, altri come Gavino Pinna hanno dovuto forzare il blocco all’ingresso e farsi largo a gomiti alti.
 Nell’aula magna intasata i posti a sedere erano riservati alle autorità. Per gli amministratori l’unica possibilità era fare a spintoni, inscatolati tra matricole e curiosi che hanno preso d’assalto l’entrata della sala.
 «Presenteremo una protesta formale in consiglio comunale - dice il presidente della commissione Cultura, Michele Pinna -. Hanno spedito l’invito a ogni consigliere e a poi non lo hanno fatto entrare».
 Maggioranza e opposizione per un giorno si schierano dalla stessa parte e quasi tutti si dichiarano indignati per lo sgarbo. (l.r.)

Questionario e social

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