Martedì 31 maggio 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 maggio 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 37 – Cultura
Scoperta degli astrofisici di Cagliari: la doppia pulsar conferma la teoria della relatività di Einstein
A un anno e mezzo dalla sua scoperta, la prima coppia di pulsar in rotazione una attorno all'altra ha confermato tutte le attese degli astronomi e si è rivelata il più preciso "orologio" dell'universo, un laboratorio unico nel suo genere dal quale è arrivata una conferma della teoria della relatività di Einstein. Il risultato, annunciato ieri negli Stati Uniti, al convegno della Società americana di astronomia in corso a Minneapolis, si deve a un gruppo internazionale di radioastronomi guidato dai ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica all'osservatorio di Cagliari e all'università di Cagliari. La doppia pulsar, PSR J0737-3039, era stata scoperta alla fine del 2003 da ricercatori dell'INAF e delle università di Cagliari e Bologna. Da allora questo singolare sistema è stato tenuto costantemente sotto controllo. Le misure ottenute in un anno e mezzo hanno dato ora i primi risultati ed hanno permesso di calcolare che le due stelle si avvicinano ogni giorno di 7 millimetri: un ritmo che le porterà a collidere fra circa 85 milioni di anni. La misura, secondo i ricercatori, è in perfetto accordo con i valori calcolati con la teoria della relatività generale. PSR J0737-3039, distante 2.000 anni luce, è formato da due pulsar, stelle di neutroni estremamente dense.
 
 
2  - L’Unione Sarda
Pagina 6 – Cronaca regionale
accordo regione-atenei Una commissione per l'Università diffusa
È stata costituita dalla Giunta regionale la commissione per il monitoraggio delle sedi universitarie decentrate. In tempi stretti dovrà effettuare l'analisi e la valutazione del funzionamento, dei costi e dei risultati raggiunti, con il supporto dei nuclei di valutazione delle Università e della Regione. La commissione è presieduta dall'assessore regionale della Pubblica Istruzione, Elisabetta Pilia, e ne fanno parte i rettori delle Università di Cagliari (Pasquale Mistretta) e Sassari (Alessandro Maida) o persone da loro delegate. Oltre a loro, anche tre rappresentanti di ciascuno dei Senati accademici di Cagliari e Sassari, designati rispettivamente da ciascuno dei Senati; i rappresentanti degli organismi locali di ciascuna delle sedi universitarie decentrate; due rappresentanti degli studenti delle Università di Cagliari e Sassari, designati dagli studenti eletti nei rispettivi Senati accademici. La Commissione è stata istituita, come previsto dal Dpef 2005-2007, con l'obiettivo di migliorare l'offerta formativa universitaria su tutto il territorio regionale, attraverso un tavolo di confronto continuativo tra Regione, atenei di Cagliari e Sassari e Università diffusa. In questo modo, si punta a promuovere una programmazione comune che accresca la qualità della formazione universitaria nell'Isola.
 
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 26 – Sulcis-Iglesiente
Marganai, l'oasi verde della scienza
Nella foresta iglesiente scoperte tre nuove specie di insetti
La scienza festeggia tre nuove specie nate, cresciute e scoperte nei boschi del Marganai. L'oasi verde di Iglesias diventa così un punto di riferimento per la ricerca su flora e fauna grazie soprattutto alle recenti indagini portate avanti dal Centro nazionale biodiversità forestale di Verona. Le specie rinvenute nella montagna iglesiente hanno nomi che ai più diranno poco o niente: Pseudogonia metallaria e Pales marae. Appartengono alla famiglia dei tachinidi e gli scienziati li classificano come ditteri, parassiti di insetti dannosi alle foreste. La scopertaLe ricerche sono iniziate qualche mese fa. «Eseguiamo dei controlli periodici utilizzando particolari sistemi di cattura», dice il dottor Franco Mason, coordinatore scientifico del progetto Conecofor (Controllo Ecosistemi Forestali). «Questa attività di ricerca ? aggiunge ? è ancora in corso. La prima fase è stata portata avanti grazie al prezioso supporto dell'Azienda foreste demaniali della regione Sardegna, in modo particolare del dottor Vittorio Mascia e del signor Giuseppe Chessa: loro hanno effettuato il ricambio dei dispositivi di cattura per lo studio degli insetti nell'ambito del programma Conecofor, che è la parte italiana del piano di monitoraggio europeo ICP Forest». L'oasi verdeLa foresta del Marganai gode di ottima salute. Gli scienziati ne sono certi. Le ultime scoperte confermano che la grande oasi naturalistica. «Molte specie censite in questa indagine ? aggiunge Franco Mason ? sono legate al legno morto, un componente molto importante dell'ecosistema: la sua presenza indica che la foresta gode di ottime condizioni ecologiche. E la presenza di queste specie appena scoperte conferma questa tendenza. In ogni caso la ricerca va ancora avanti, questi sono soltanto risultati preliminari. L'oasi verde di Marganai potrebbe regalare in futuro altre sorprese. In ogni caso anche quelle specie individuate in questa prima fase delle studio rappresentano tantissimo per la ricerca scientifica». La foresta-laboratorioSecondo i ricercatori del Conecofor sui monti del Marganai c'è una tra le foreste di leccio meglio conservate e più estese d'Italia. «L'interesse scientifico per quest'area era già molto alto ? spiegano i ricercatori ? adesso lo sarà ancora di più». Il progettoLa ricerca che ha consentito di scoprire le tre nuove specie di insetti nei boschi del Marganai è coordinata da Franco Mason e coinvolge numerosi enti e istituzione. In primo luogo il Corpo Forestale dello Stato e l'Azienda foreste demaniali, il Cnbf di Verona e alcune importanti università italiane. I risultati ottenuti in questa prima fase della ricerca hanno attirato l'attenzione della comunità scientifica internazionale. Nei prossimi mesi arriveranno a Iglesias anche numerosi ricercatori di università europee ed americane. Turismo e scienzaNon solo escursionismo e spuntini all'aria aperta. Nel futuro del Marganai c'è anche la ricerca. Nuovi flussi di turisti-scienziati potrebbero arrivare
 
 
4 - L’Unione Sarda
Pagina 15 – Cagliari
Procreazione assistita. Dibattiti tra il sì e il no: ieri all'ospedale oncologico, stasera all'Ersu
Referendum, tra scienza ed etica condivisa
Nell'aula conferenze dell'ospedale oncologico che lentamente si riempie di camici bianchi e verdi, di uomini, donne, neonati, nessuno fa riferimento all'appello di Joseph Ratzinger. Forse è troppo recente il richiamo del Papa ai vescovi perché illuminino non solo i cattolici ma tutta la società civile, forse nessuno se la sente di commentare il sostanziale invito del Pontefice all'astensione. Porterebbe il discorso sulla procreazione assistita, (già esacerbato dalla dichiarazione di voto - "mi asterrò"- espressa dalla seconda carica dello Stato), su un crinale estremamente delicato e polemico. E qui, nella manifestazione promossa da Rosalba Meloni, biologa del Businco, impegnata da sempre nel volontariato, si vuol far chiarezza. Si vuole parlare di scienza. Una scienza che non esclude l'etica. Non la esclude la dottoressa Meloni, che riepiloga i temi della legge, né Luisa Sassu, studiosa di diritto (segretaria della Camera del lavoro), che parla dell'aspetto giuridico della 40, di statuto dell'embrione, di diritti del concepito. Non la esclude neanche Rosalba Lai, ginecologa presso il servizio di ginecologia del Microcitemico, che racconta del disagio delle migliaia di coppie (diecimila in dieci anni) che negli ultimi dieci anni si sono rivolti al Centro di procreazione assistita per avere un figlio. Parla del turismo procreativo, notevolmente proliferato nel primo anno di applicazione della Legge 40 (quella che un referendum che invita a votare quattro sì vuole in parte modificare); spiega che è la Spagna la nazione più frequentata dalle coppie italiane che cercano un figlio. Aggiunge che i costi di un intervento sono passati da cinquemila a ottomila euro, informa che nei centri spagnoli si assumono interpreti che parlino l'italiano, tanto è alto il numero delle coppie che si presentano. Invoca infine - da ginecologo coinvolto direttamente nelle diagnosi preimpianto e prenatali - una legge più accettabile, più in linea con la gradualità delle cure, meno rischiosa per le gravidanze multiple, meno punitiva». Alla professoressa Maria Cristina Rosatelli, del laboratorio di genetica molecolare del Microcitemico, il compito di riprendere con estrema chiarezza il tema delicato e non facile della diagnosi preimpianto, ora vietata dalla legge 40, spiegare che «in tutti i paesi evoluti esiste, a fianco a una legge elastica, un'autorithy, un comitato di saggi che analizza caso per caso», aggiungere che «una legge giusta oggi, domani è sbagliata. Le tecnologie sono più veloci di una legge. E l'etica, che è morale condivisa, è più veloce della scienza». Temi importanti e delicati, sui quali è importante discutere. E confrontarsi. Lo faranno questo pomeriggio alle 17,30 i partecipanti all' incontro promosso all'Ersu (via Trentino, sala Nanni Loy) dal Comitato Scienza e vita, che si batte per mantenere intatta la legge 40 e propugna, sulla scia della Chiesa, l'astensione dal voto. Licinio Contu (presidente del Comitato), Mariuccia Cocco, Ilaria Puddu, Ilaria Puxeddu, Umberto Burroni parleranno delle implicazioni mediche etiche del referendum con Ivana Dettori, Anna Maria Fulghesu, Gianni Monni. Ad organizzare la conferenza, l'associazione Solidarietà Universitaria, l'Associazione L'ascolto, l'Associazione Spezzare le catene. Domani alle 20, sarà la Comunità La Collina di don Ettore Cannavera ad ospitare un dibattito. «Per analizzare questa problematica con scienza e coscienza».
Maria Paola Masala
 
 
 
 
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Cultura e Spettacoli
Il team di D’Amico indaga sul più preciso «orologio» dell’universo, un laboratorio unico
Doppia pulsar conferma la teoria della relatività La scoperta degli astronomi dell’Inaf di Cagliari 
Le misure ottenute in un anno di osservazione
ROBERTO PARACCHINI
 CAGLIARI. Un’altra conferma della teoria della relatività generale di Albert Einstein grazie al lavoro di un gruppo internazionale di radioastronomi guidato dai ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) presso l’osservatorio di Cagliari e l’università di Cagliari, che fanno capo a Nicola D’Amico.
 Nel 2003 era quasi passata inosservata per il grande pubblico. Eppure, per gli addetti ai lavori, si era trattato di una scoperta molto importante: era stata individuata la prima coppia di stelle pulsar in rotazione l’una attorno all’altra. Ora un anno e mezzo di attenta osservazioe ha confermato tutte le attese degli astronomi e il fenomeno si è rivelato il più preciso “orologio” dell’universo, un laboratorio unico nel suo genere dal quale è arrivata una conferma della teoria della relatività. Questo risultato è stato annunciato ieri negli Stati Uniti, nel convegno della Società americana di astronomia in corso a Minneapolis.
 La doppia pulsar, che si chiama PSR J0737-3039, era stata scoperta alla fine del 2003 da ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e delle università di Cagliari e Bologna. Da allora questo singolare sistema composto da due pulsar in rotazione l’una attorno all’altra è stato tenuto costantemente sotto controllo da tre grandi radiotelescopi in Australia, Stati Uniti e Gran Bretagna.
 Le pulsar hanno un campo magnetico molto forte, sono molto compatte e hanno un campo gravitazionale elevatissimo. Provengono dall’esplosione di una super nova, da cui resta la stella di neutroni, la pulsar. Per avere un’idea della densità si pensi che un centimetro cubo di una pulsar pesa un milione di miliardi di grammi.
 Le misure ottenute in un anno di osservazione hanno dato adesso i primi risultati e hanno permesso di calcolare che le due stelle si avvicinano ogni giorno di 7 millimetri: un ritmo che le porterà a collidere fra circa 85 milioni di anni, molti per la dimenzione umana, pochi per quella astronomica. La misura, secondo i ricercatori, è in perfetto accordo con i valori calcolati con la teoria della relatività generale.
 Gli astronomi, in pratica, hanno verificato che la frequenza delel onde tende ad aumentare. il che significa che il sistema si contrae. Ma come si fa a dire che si avvicinano? Perchè le pulsar emettono onde gravitazionali e questo fa perdere energia e porta alla contrazione. Alla luce della teoria della relatività si spiegano anche le piccole variazioni osservate nei segnali radio emessi da una delle due pulsar: sono dovute all’oscillazione dell’asse di rotazione delle stelle causata dalla loro intensa forza gravitazionale. Queste si muovono nella loro orbita in una regione dello spazio-tempo incurvato e, di conseguenza, il segnale da esse inviato subirebbe le variazioni registrate dagli strumenti a terra.
 Il sistema PSR J0737-3039, distante 2.000 anni luce, è formato - come accennato - da due pulsar (acronimo dall’inglese pulsating radio sources), stelle di neutroni estremamente dense e compatte, dal diametro di circa 20 chilometri ed una massa pari a una volta e mezza quella del Sole. Stelle come queste hanno un forte campo magnetico e che ruotano attorno al proprio asse in tempi brevissimi. Impiegano cioè 23 millisecondi l’una e 2,8 secondi l’altra per compiere una rotazione.
 L’equipe dell’astronomo Nicola D’amico è interessata al progetto del nuovo radiotelescopio che si sta costruendo a San Basilio e che - se non vi saranno problemi - sarà terminato tra 2-3 anni. Rappresenterà uno degli strumenti più aggiornati in campo mondiale per osservare il cielo.
 
 
 
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Nuoro
A Palau si inaugura l’osservatorio marino 
 PALAU. Il 3 giugno il comune di Palau inaugura nell’aula consiliare l’osservatorio coste e ambiente naturale sottomarini. Alle 10,30 ci sarà il saluto del sindaco Sebastiano Pirredda, seguito dagli interventi del presidente della provincia Pietrina Murrighile, e dell’assessore all’ambiente Tonino Dessi, delegato dal presidente Soru. In seguito parleranno l’ammiraglio di Marisardegna Roberto Baggioni, e il direttore del dipartimento di scienze della terra dell’università di Cagliari, Antonietta Cherchi.
 L’intervento del rappresentante del rettore delegato per la ricerca università di Cagliari, Adolfo Lai e del rappresentante della conferenza regione periferiche marittime, progetto Eurosion, Giosuè Loy precederà la relazione sugli obiettivi dell’Onceas, Antonio Brambati, rappresentante del rettore delegato per la ricerca e membro Bureau.
 Alle 11,45 la relazione scientifica dell’Onceas, tenuta da Sandro De Muro, dell’università di Cagliari. Subito dopo il dibattito si farà visita al faro di Punta Sardegna, dove si terrà il brindisi finale. (a.n.)
 
 
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Cagliari
Da Monteponi lo sviluppo dell’Algeria 
Anche il ministero dell’Energia presente al corso Forgea su economia e ambiente
  MONTEPONI. I corsi di formazione, promossi in questi anni da Forgea International a Monteponi, si stanno rivelando un eccezionale momento culturale per facilitare la cooperazione tra la Sardegna e i Paesi in via di sviluppo. Da ieri è in fase in svolgimento a Villa Bellavista un corso di formazione “Ambiente ed economia”, organizzato appunto da Forgea International con la partecipazione di 20 (limite massimo consentito per ragioni organizzative e didattiche) ricercatori stranieri provenienti dall’Algeria, Egitto, Turchia, Tunisia, Marocco interessati a conoscere come coniugare ambiente ed economia.
 In cattedra i docenti Laura Castellani, ordinaria di politica economica all’Univesità di Tor vergata, responsabile anche del corso, Alessio Damato, docente di politica economica, alla facoltà di economia, ed Edilio Valentino, docente di economia dell’ambiente all’Università di Chieti. Tra i partecipanti all’importante corso è presente la dottoressa Raiana Haddad, consulente del ministro dell’Energia e delle miniere dell’Algeria nonchè membro del consiglio di amministrazione della società Sonatrach che nel paese del Nord Africa svolge lo stesso ruolo che l’Eni propone in Italia. Insomma Raihana Haddah è arrivata a Monteponi per seguire il corso di formazione ma anche per incontrare, nei prossimi giorni, l’assessore regionale all’Industria, Concetta Rau, nell’intento di allargare gli impegni di collaborazione tra la Sardegna e l’Algeria. Insomma oltre al metanodotto potrebbe arrivare anche il reciproco interesse a incrementare i rapporti soprattutto per quanto riguarda “l’utilizzo dell’ambiente e i costi che certi interventi richiedono”.
 «Un argomento interessante di politica economica - precisa Gianmario Corbari, direttore di Forgea International - è stabilire una relazione dinamica tra economia e ambiente. Occorre oggi valutare i costi di ogni intervento: se operiamo provochiamo danni e per rimediare occorre intervenire con ingenti risorse. Anche la prevenzione ambientale comporta spese ed è bene che quindi necessario che si faccia una valutazione preventiva. L’economia stessa oggi è entrata nella convinzione che occorre salvaguardare l’ambiente e per far ciò occorre stabilire quale tipo di contabilità è indispensabile mettere in campo ma è necessario formare le professionalità occorrenti». I paesi quali Egitto, Algeria, Tunisia, Turchia, Marocco stanno cercando di evitare gli errori commessi in Italia nello sfruttamento delle miniere metallifere e si preparano seguendo corsi appropriati.
 Non si esclude una seconda fase in questo ambizioso progetto: formazione-assistenza e partner-ship. Ciò implica impegni istituzionali che si cerca ora di costituire con la presenza a Monteponi di Raihana Haddad. I ricercatori presenti a Monteponi sono: Korteby Ahmed (Algeria, gruppo Saidal), Hafida Bougadja (Algeria Saidal), Smail El Djouz (Algeria, ministero dell’energia), Kadri Mohand Arab (Alg., Ministero dell’energia); dall’Egitto provengono: Samah Abdou Abdel-Rahim (Agenzia egiziana ambiente e affari), Mohamed Lotfy Kamel Abouzee (EEAA), Ibrahim Abdel-Grafar El Hawary (EEAA). Tre sono italiani: Walter Cuccu, Stefano Milia e Francesca Tolu dell’Università di Cagliari. Dal Marocco sono giunti: Rachid Loulidi (ministero industria e trasporti); Salah Bouhlel (Tunisia, Università di El Manar); Mustafa Er (Turchia, ministero dell’ambiente), Bekir Erdogan (Turchia, ministero ambiente), Metin Gurcu (Turchia, am biente e foreste), Aynur Hatipoglu (Turchia, ambiente), Leventi Keskin, Erdogan Ozevren e Ayala Yugruk, tutti del ministero dell’ambiente della Turchia.
 
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
L’appuntamento sulla legge 40 è alle 17,30 
Al cineteatro di Cagliari l’incontro dibattito «L’embrione mio fratello»
FECONDAZIONE
 
 CAGLIARI. Oggi al cineteatro Nanni Loy, in via Trentino a Cagliari, dalle 17.30 si terrà un incontro sulle tematiche referendarie relative alla legge 40 sulla procreazione assistita «allo scopo di offrire una informazione il più possibile corretta delle diverse posizioni sull’argomento dei referendum che si terranno il 12 e il 13 giugno prossimo». L’incontro sarà introdotto da Mariuccia Cocco, ex presidente della Caritas e ora consigliere regionale, e prevede gli interventi di Licinio Contu, genetista, direttore del centro regionale trapianti, che di recente anche dalle colonne della Nuova ha espresso il suo impegno per favorire l’astensione dal voto. Interverranno anche Enrica Puddu, ex primario (è in pensione) della ginecologia dell’ospedale Brotzu di cagliari e di Ilaria Puxeddu, ginecologa. Seguirà un dibattito aperto.
 «L’embrione mio fratello» è il titolo dell’incontro informativo sugli aspetti medici e legislativi della procreazione medicalmente assistita che si terrà domani alle 18 nel salone della parrocchia Santissima Annunziata, in viale Merello 1. Alla conferenza interveranno Salvatore Pisu, docente di bioetica all’università di Cagliari e Giuseppe Castello docente della stessa università. Salvatore Pisu è il vice presidente della delegazione sarda del comitato nazionale «Scienza e Vita» che ha per motto: «La vita non si mette ai voti»
 
 
 
9 – Corriere della Sera
Urne aperte da oggi per 1.400 tra docenti, ricercatori e personale amministrativo
Pavia al voto per il rettore
Quattro in lizza per eleggere dopo 17 anni il successore di Schmid
PAVIA - All'università di Pavia si aprono oggi le urne per l'elezione del nuovo rettore. Dopo 17 anni ininterrotti con la guida di Roberto Schmid, gran costruttore dell'ateneo pavese del, l'Istituto universitario di studi superiori (suo fiore all’occhiello di cui ora è alla guida) per la prima volta i circa 1400 aventi diritto al voto si recheranno alle urne senza essere certi del nome che ne uscirà. A sfidarsi sono in quattro: l'economista Dario Velo, 60 anni, ex preside di Economia e presidente della conferenza nazionale dei presidi. È stato il primo a presentare la candidatura puntata sulla valorizzazione della sanità. Gran conoscitore del mondo finanziario e bancario vanta entrature di rilevanza internazionale. È stato il più critico nei confronti della gestione Schmid.
Angiolino Stella,
66 anni, fisico, dirige la scuola di scienza dei materiali dello IUSS. È un ricercatore protagonista di importanti progetti e conferenze internazionali. È l’ex presidente del consiglio di amministrazione del collegio Borromeo. Nonostante l'appartenenza al mondo scientifico è apprezzato in area umanistica.
Gabriele Caccialanza,
62 anni, chimico farmaceutico ex preside di farmacia e membro della commissione consultiva ministeriale per i prodotti dell'infanzia, è stato per dieci anni prorettore di Schmid con la delega al personale: ne consegue una profonda conoscenza della macchina amministrativa che, da più voci, viene richiesta all'ateneo in questo momento di difficile ma necessaria riorganizzazione.
Anche Gianmario Frigo , più volte candidato nelle elezioni per il rettore, ha un'esperienza pluridecennale nel consiglio di amministrazione dell'ateneo. A Medicina è docente di Farmacologia e direttore del dipartimento di medicina interna e terapia medica.
Le urne si aprono alle 9 nell'aula magna, fino alle 18, per docenti (ordinari e associati), ricercatori, rappresentanti del personale tecnico- amministrativo e degli studenti. Ma è improbabile che oggi esca dal seggio il nome del nuovo rettore, eletto a maggioranza assoluta.
Le eventuali seconda e terza votazione saranno l'8 e il 14 giugno, altrimenti l'appuntamento con il ballottaggio è per il 16 giugno.
Donatella Mele
 
 
 
10 – Corriere della Sera
Senza fondi il Collegio del mondo unito, gli allievi allettati dai college Usa
I ragazzi-genio di Duino «rubati» dagli americani
di GIAN ANTONIO STELLA
TRIESTE - Il cinese Chen, il costaricano Juan, la rumena Violeta, il namibiano Pancho e altri ancora ce li ha soffiati l’università di Princeton, l’eritreo Tegen ce l’ha preso Earlham, la filippina Deanne e l’estone Lise e l’albanese Elira ce li ha rubati il Wesley College... Sono venuti a Trieste, hanno selezionato i ragazzi che gli parevano più brillanti e ce li hanno fregati sotto il naso. Dimostrando ancora una volta come, infognati nelle nostre ripicche e nei nostri bla-bla, non riusciamo a trattenere neanche la crema della crema dell’intelligenza studentesca mondiale che abbiamo sotto mano, al Collegio del mondo unito di Duino. Collegio che una politica scellerata ha ridotto con l’acqua alla gola. È andato avanti per anni, coi tagli, il governo berlusconiano. Come se i soldi dati alla prestigiosa scuola triestina potessero essere equiparati, in questi anni di vacche magre in cui bisogna risparmiare, ai finanziamenti clientelari per la sagra del merlo canterino, la festa delle orecchiette o la fiera dei ricci di mare. Alla faccia di tutte le chiacchiere sulla necessità di reagire alla perdita di competitività e al ritardo tecnologico, sull’obbligo di puntare sulla ricerca e di trattenere i cervelli perché non si sfilino uno dopo l’altro per andare all’estero.
Al punto che la scelta di tornare ai finanziamenti precedenti alle sforbiciate tremontiane, senza neppure l’adeguamento all’inflazione che come gli italiani sanno è stata micidiale, si trascina stancamente alle Camere nonostante sia appoggiato da una larga maggioranza trasversale ai due schieramenti.
Cosa sia il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, che si affaccia a Duino sul golfo di Trieste là dove passa il mitico sentiero costiero intitolato al più celebre dei soggiornanti che ci posarono il piede, il poeta Rainer Maria Rilke («Solitudine mia beata e santa / così ricca sei tu, pura ed immensa / come un giardino che si desti all’alba»), è presto detto. È una delle dieci sedi planetarie degli United World Colleges. Ce ne sono in Galles, a Singapore, negli States, in Canada, nello Swaziland, in India, in Australia... Nati da un’idea di lord Mountbatten, presieduti via via da personalità note come Carlo d’Inghilterra o Nelson Mandela (oggi tocca alla regina Nour, la vedova di Hussein di Giordania) i college sono una palestra di studio e di convivenza civile.
Paese per paese, i giovani vengono scelti a 16 anni per frequentare l’ultimo biennio delle medie superiori da commissioni che li valutano non solo sulla base della conoscenza delle lingue straniere o della pagella, che a volte può ingannare e far passare per un genio un secchione destinato ad arenarsi nella vita, ma di mille cose insieme. E generalmente i fortunati che vincono le borse di studio («Alcuni arrivano indossando l’unico vestito che posseggono - spiega il presidente Michele Zanetti -. E ci dobbiamo far carico anche di vestirli») sono davvero il meglio che c’è su piazza.
E che piazza! Dal 1982 ad oggi, al ritmo di cento nuovi arrivi e cento maturati l’anno per un totale di duecento ospiti fissi, il collegio di Duino ha ospitato studenti di 108 nazioni tra cui 2 afghani, 10 boliviani, 48 cinesi, 19 egiziani, 12 lituani, 4 mongoli, 5 nicaraguensi, 12 sudanesi, un uzbeko, 2 vietnamiti... Tutti insieme. Anzi, più i popoli di appartenenza sono in conflitto, più i ragazzi vengono mischiati. E il ceceno finisce in camera col russo, il palestinese con l’israeliano, l’hutu col tutsi... Una convivenza che non ha dato frutti solo dentro il college, ospitato nella stupenda foresteria del castello di Duino, ma perfino fuori. «In paese, che è di lingua slovena, il rapporto tra sloveni e italiani era pessimo. Le persecuzioni fasciste prima, le angherie titine e le foibe poi avevano lasciato ferite profonde», racconta Bojan Brezigar, che oggi dirige il Primorski Dnevik , il quotidiano della minoranza, e allora di Duino era il sindaco. «L’arrivo di quei ragazzi, tutti insieme, gialli e neri, biondi e mori, poveri e ricchi, poco a poco aiutò a far evaporare le tensioni. Il messaggio era troppo forte: siamo tutti diversi, siamo tutti uguali».
Uguali fino in fondo. Tutti. Infatti, oltre a studiare sotto la guida del rettore francese Marc Abrioux e di insegnanti reclutati in ogni parte del mondo (dalla Bulgaria al Cile, dalla Nuova Zelanda alla Gran Bretagna o alla Lettonia...) gli studenti sono tenuti ad alcune regole rigidissime. Ognuno deve prepararsi da sé la colazione, tenere in ordine la propria camera, lavarsi i propri vestiti. Compresi quei rari miliardari che ogni tanto capitano, come la figlia del re dei telefonini Nokia. Non bastasse, ognuno è tenuto a svolgere, con continuità, un’attività di volontariato. Con gli anziani, i disabili, i profughi... A farla corta: non devono solo essere dei geni della matematica o della chimica ma anche dei buoni cittadini.
Gli americani l’hanno capito. E fanno razzia. Mentre le nostre fondazioni bancarie investono in immobili o in mille altre cose, la fondazione di un fondo pensioni statunitense, per fare un solo esempio, butta 45 milioni di dollari nella caccia ai ragazzi più svegli del pianeta che studiano in college di questo tipo, li sceglie e offre loro una borsa di studio in California, nel Texas o in qualche altra parte degli States. Vengono a Duino, li pesano, li incantano, se li portano via. E noi, fatta eccezione per la Bocconi o il Sant’Anna di Pisa che qualche giovane asso riesce a trattenerlo, restiamo lì a guardare. A sparagnare sui libri e sulle rette e i computer. E a maledire le magliette cinesi da mezzo euro.
Gian Antonio Stella
 
 
12 – Marketpress.info
Investimenti comunitari per favore la creazione di una struttura europea per le nanoscienze
 
Bruxelles, 31 maggio 2005 - Allo scopo di promuovere una maggiore collaborazione fra i ricercatori nel settore delle nanoscienze in Europa, l'Ue finanzierà in parte la creazione di una struttura denominata European Theoretical Spectroscopy Facility (Etsf, centro europeo di spettroscopia teoretica) studiata sul modello degli attuali laboratori europei di sincrotrone. L'etsf è un'iniziativa lanciata dalla rete di eccellenza Nanoquanta, finanziata a titolo dell'area tematica relativa alle nanotecnologie nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq), e con ulteriori risorse messe a disposizione da organizzazioni nazionali per il finanziamento della ricerca. I paesi rappresentati nella rete sono il Regno Unito, la Germania, il Belgio, l'Italia, la Francia e la Spagna. Il progetto è il risultato di quindici anni di proficua collaborazione fra gruppi europei di primo piano di teoria della materia condensata, il cui lavoro riguarda le proprietà degli stati elettronici eccitati della materia, in particolare le nanostrutture. Secondo Lucia Reining, direttore di ricerca all'École Polytechnique di Parigi: "Negli ultimi vent'anni le reti di ricerca e formazione europee hanno contribuito in misura crescente allo sviluppo delle comunità scientifiche. Affinché tali benefici possano essere condivisi più ampiamente fra gli scienziati e con la società, occorre trovare nuove modalità per lavorare insieme. L'etsf costituirà un aiuto importante per rispondere a questa sfida." L'obiettivo principale dell'Etsf sarà diffondere nella vasta comunità scientifica una comprensione teorica più approfondita della scienza alla base delle nanotecnologie. "Finora", afferma la rete, "il sostegno a questo tipo di ricerca da parte delle organizzazioni comunitarie e nazionali si è concentrato su reti e progetti di ricerca autonomi e di una durata definita, senza offrire in maniera continua l'opportunità ad altri ricercatori di beneficiare dei nuovi sviluppi teorici e computazionali". Come le strutture di sincrotrone esistenti, lEtsf fungerà da centro di conoscenza gestito professionalmente le cui competenze, teorie e relativo software potranno essere impiegati in modo diverso a seconda delle necessità e degli interessi dei vari utenti. Al suo centro vi saranno vari gruppi di ricerca in collaborazione fra loro e specializzati nella teoria delle nanoscienze o degli sviluppi del relativo software, mentre gli utenti della struttura proverranno da una comunità assai più ampia, comprendente ricercatori tanto del settore pubblico quanto privato che intendano sfruttare gli ultimi sviluppi in questo campo. Fra le iniziative di grande portata vi saranno la divulgazione di teorie, algoritmi e programmi informatici attraverso pubblicazioni, manifestazioni e sessioni di formazione, nonché ospitando gruppi di ricercatori in visita da università, istituti di ricerca e altre organizzazioni. L'etsf offrirà inoltre formazione a lungo termine per utenti e dottorandi, oltre a moduli per studenti a livello di master. Martin Stankovski, dottorando presso l'Università di York, coordinatore della rete Nanoquanta, così conclude: "Le nanotecnologie hanno un potenziale enorme per l'industria ma spesso mancano, al livello della più ampia comunità di ricerca, soprattutto nel settore privato, conoscenze teoriche approfondite del comparto scientifico interessato. Grazie all'Etsf abbiamo la possibilità di mettere a disposizione l'esperienza e le conoscenze delle nostre ricerche in quei settori in cui se ne farà un uso diretto". Http://www.cmt.york.ac.uk/nanoquanta/

Questionario e social

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