UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 12 dicembre 2006

Martedì 12 dicembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 dicembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 8 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Iglesias Pagina 27
Oggi a Carbonia e Iglesias
Esperti Unesco nel Geoparco
Una delegazione ufficiale dell'Unesco sarà in Sardegna dal 12 al 14 dicembre prossimi per una missione dalla quale dipende il futuro del Parco geominerario della Sardegna all'interno della rete mondiale dei geositi riconosciuti dall'organizzazione delle Nazioni Uniti. Spetterà infatti alla delegazione verificare lo stato di attuazione della Carta di Cagliari, il documento sottoscritto il 30 settembre 1998 dall'Unesco con il governo nazionale, la Regione sarda e le Università di Cagliari e Sassari nel quale sono stati fissati i principi per la salvaguardia del patrimonio legato alle risorse geologiche e minerarie dell'isola. La stessa delegazione - composta dalla responsabile della Rete mondiale dei geositi-geoparchi Margaret Patzak e dagli esperti Patrick Meckeever e Rosaria Modica - avrà il compito di accertare, in particolare, se sussistano ancora le condizioni che avevano portato, il 30 luglio del '98, al riconoscimento del Parco geominerario della Sardegna quale primo parco al mondo delle rete dei geositi-geoparchi. Durante la missione nell'isola, sono stati previsti sopralluoghi e controlli tecnici in diverse aree del Parco geomineriario, oltre a una serie di incontri a carattere istituzionale con autorità locali e regionali e diversi appuntamenti pubblici. Si comincia questa mattina alle 9 quando la delegazione dell'Unesco incontrerà il rettore dell'Università di Cagliari Pasquale Mistretta, mentre alle 10 vedrà il presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu. Successivamente gli esperti della Rete si sposteranno a Carbonia dove è prevista una visita nel sito minerario di Serbariu e l'incontro con il sindaco Salvatore Cherchi e il presidente della provincia di Carbonia Iglesias Pierfranco Gaviano. Nel pomeriggio al delegazione dell'Unesco sarà a Iglesias. Alle 18 è in programma l'incontro con il consiglio comunale. Poi l'appuntamento è fissato dopo mezz'ora nella chiesa di San Francesco per la presentazione del libro «Sardegna: minatori e memoria», un omaggio ai 1.514 minatori morti nell'isola. Durante i lavoro è prevista l'esibizione del Coro di Nuoro, che proporrà i brani più conosciuti della tradizione sarda. Negli ultimi si è intensificata l'attività dell'ente parco. Dopo il convegno internazionale organizzato qualche settimana fa nella sala conferenze dell'archivio storico si riparla del parco geominerario in occasione della visita dei delegati dell'Unesco. Per il Sulcis Iglesiente si tratta quasi di un test. I responsabili dell'organizzazione delle Nazioni Unite effettuare una serie di sopralluoghi nei luoghi-simbolo dell'attività mineraria. Domani lasceranno Iglesias e raggiungeranno Buggerru dove è in programma la presesentazione di due tesi di laurea sul Parco geomineriario. Giovedì 14, infine, visita alle aree minerarie di Ingurtosu e Montevecchio e alle ore 16 incontro istituzionale con la Comunità del Parco e gli amministratori locali e regionali.
 
2 – L’Unione Sarda
Commenti Pagina 16
Biblioteche luoghi ideali per lo sviluppo dell'Isola
Il Consiglio regionale ha approvato tre mesi fa le norme sui beni culturali, istituti e luoghi della cultura. Fino a quel momento, la Sardegna era l'unica regione italiana priva di una legge organica in materia di biblioteche. Una legge importante dunque, perché colma un vuoto legislativo durato cinquant'anni, prende atto dello sviluppo dei servizi bibliotecari registratosi negli ultimi venticinque e la loro diffusione nel territorio, attribuisce alle biblioteche il ruolo di istituti della democrazia dell'informazione e della conoscenza riconoscendo ad esse una particolare valenza strategica nel contesto dello sviluppo complessivo nella nostra Isola. La legge rappresenta anche un riconoscimento significativo all'impegno profuso da quanti, amministratori e bibliotecari, hanno creduto tenacemente nell'investimento culturale e l'hanno tradotto in servizi, partecipazione e nuove opportunità. Ma di questa legge si è parlato ben poco, perché, negli stessi giorni della sua approvazione, si consumava la rottura tra l'assessore Dessì e il presidente Soru, spostando l'attenzione dell'opinione pubblica sui temi caldi dell'attualità politica. Eppure questa legge, apprezzata da amministratori e operatori che nel loro impegno quotidiano prescindono dall'appartenenza a questo o a quello schieramento politico, merita più di una riflessione, se vogliamo attuarla con intelligenza e passione, e assumerla come punto di partenza per la creazione di un grande sistema bibliotecario regionale che alimenti costantemente la conoscenza e qualifichi i programmi di sviluppo della nostra regione. Basta soffermarsi almeno su alcuni aspetti centrali delle norme approvate: l'affermazione di finalità, principi generali che recepiscono quanto di meglio è stato elaborato dalla scienza biblioteconomia nazionale ed europea e dai manifesti dell'Unesco, nel contesto delle culture del Mediterraneo, della specialità della civiltà e dell'identità del popolo sardo. In secondo luogo, l'attuazione del decentramento di funzioni, competenze e risorse alle Province e ai Comuni, che comporta lo sviluppo della partecipazione e della cooperazione; una forte sottolineatura delle professionalità, pubbliche e private; la previsione di una progressiva integrazione delle grandi biblioteche dell'Università; il concorso degli istituti privati. Altri diranno sul sistema museale regionale. Il primo adempimento è l'istituzione dell'Osservatorio regionale, organismo tecnico scientifico con funzioni consultive e propositive per la stesura del Piano triennale di sviluppo. Sarà un carrozzone di poco conto o un laboratorio di progetti, acceleratore della programmazione e strumento di governo e valutazione dello sviluppo? Molto, ancora una volta, dipenderà dall'intelligenza e dall'impegno dei bibliotecari e degli amministratori locali.
Tonino Cugusi
Biblioteca "S. Satta" di Nuoro
 
3 – L’Unione Sarda
Carbonia Pagina 26
Istituto Angioy
Giovani a confronto sul tema dell'eutanasia
Il tema è quanto mai attuale e drammatico, alla luce del caso Welby e del caso Nuvoli: la sofferenza e l'eutanasia. Se ne discuterà in maniera approfondita oggi nell'auditorium dell'Istituto tecnico "Angioy" nel corso di un incontro-dibattito organizzato dalla scuola. Il relatore del convegno sarà Salvatore Pisu, medico e docente di Bioetica presso la facoltà di Medicina dell'Università di Cagliari. Esperti e pubblico (sono invitati studenti, insegnanti e genitori) affronteranno il delicato argomento della estrema sofferenza fisica e psicologica che alcuni pazienti in fase terminale vivono e l'ipotesi dell'eutanasia, con tutte le conseguenze morali al centro in questi giorni di dibattiti ricorrenti.
 
4 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 19
Premio Deledda, c'è anche Zavoli
Crescere nella continuità seppure con qualche piccola modifica che non andrà a stravolgere la formula di uno degli appuntamenti più seguiti e conosciuti a livello internazionale. È l'obiettivo dichiarato dell'amministrazione provinciale di Nuoro che ha bandito la nuova edizione del premio letterario Grazia Deledda. Il concorso biennale intitolato alla scrittrice barbaricina è alla sua tredicesima edizione. Un appuntamento particolarmente importante anche perché questa edizione cade a settant'anni dalla morte e a ottanta del conferimento del Nobel. L'iniziativa, che ha una dotazione finanziaria di 120 mila euro, viene sostenuta dalla Regione, dalla Provincia e da altri enti. Tutti convinti che vada rafforzato un premio capace negli anni di crescere e di attirare le attenzioni di un numero considerevole di scrittori e di studiosi della Deledda. Un interesse che arriva da tutte le nazioni del mondo, a conferma dell'estrema vitalità delle opere deleddiana anche all'estero. Il termine utile per spedire le opere è stato fissato al 28 febbraio 2007. Cinque le sezioni: narrativa nazionale, saggistica, studi deleddiani, narrativa in lingua sarda e narrativa giovani. Seimila euro verranno riservati ai vincitori di ogni sezione del concorso. Ieri l'assessore alla Cultura della provincia di Nuoro Peppino Paffi ha spiegato quelle che saranno le novità più salienti della nuova edizione che potrà contare, nella sezione saggistica nazionale, della prestigiosa presidenza del giornalista e scrittore Sergio Zavoli, che succede al presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e che eleva rispetto al passato la sub sezione studi deleddiani. Ancora sconosciuto invece il nome del presidente della sezione narrativa nazionale che nell'ultima edizione del 2004 era stata affidata allo scrittore siciliano Andrea Camilleri. Rispetto all'ultimo appuntamento si estende la possibilità di partecipazione alla sezione narrativa giovani (prima riservata a opere edite e inedite di giovani nati in Sardegna, o residenti nell'isola da almeno 5 anni, o figli di emigrati) presieduta dal prorettore dell'Università di Sassari Attilio Mastinu. Sarà invece il nipote della scrittrice, Alessandro Madesani Deledda, a presiedere la sezione riservata agli studi deleddiani. La sezione riservata alla lingua sarda sarà presieduta dal professor Giulio Paulis. «Non mancheranno anche questanno una serie di manifestazioni per accompagnare il premio», ha spiegato l'assessore Paffi, che ha anche fatto un ulteriore annuncio: «Istituiremo un apposito archivio delle opere del premio Deledda dalla sua prima edizione del 1952».
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 26
università
Scienze mediche Congresso nel weekend
Una due giorni dedicata interamente alla presentazione di ricerche e pratiche cliniche, un incontro lungo 48 ore durante le quali i docenti del Dipartimento di Scienze mediche internistiche "M. Aresu" presenteranno il frutto del loro lavoro a chi assisterà al I Congresso del dipartimento organizzato dall'Università degli studi di Cagliari. L'appuntamento è per venerdì e sabato dalle 9 nell'aula magna della cittadella universitaria di Monserrato. Durante il convegno (aperto anche ai pazienti), il primo giorno si parlerà di farmaci antinfiammatori non steroidei in reumatologia, dei rapporti tra sport, allergie e sistema immunitario, del trattamento delle infezioni da virus B, di malattie autoimmuni sistemiche e genetiche. Nel secondo giorno spazio a terapie anticoagulanti, tumori tiroidei, Aids in Sardegna, obesità, malattia di Wilson. Interverranno l'assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin, il rettore Pasquale Mistretta, il presidente dell'ordine dei medici Raimondo Ibba, il preside della facoltà di Medicina gavino Faa, il direttore generale del Policlinico Rossella Coppola e il direttore del Dipartimento Francesco Marongiu.
 
6 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 13
In un convegno Confindustria sottolinea i ritardi dell'isola sul fronte dell'innovazione e della competitività
«Più investimenti nella ricerca»
Troppo pochi i laureati in materie scientifiche
Non è solo un problema di quantità, ma anche di qualità. La spesa in ricerca nell'isola resta su livelli bassi, seppur in linea con quella di altre regioni italiane. Il dato si traduce in una produttività del lavoro e delle aziende insoddisfacente. A sottolinearlo è la Confindustria sarda, dal palco del T-Hotel di Cagliari, in occasione di un seminario che si è svolto ieri. Titolo: "Il VII Programma Quadro di ricerca e sviluppo comunitario. L'industria del futuro". All'incontro si è anche parlato delle nuove risorse comunitarie per lo sviluppo delle piccole e medie società: in tutto 1,3 miliardi sugli oltre 50 stanziati dal VII Programma Quadro per il periodo 2007-2013. I datiI numeri forniti dal leader degli industriali sardi, Gianni Biggio, evidenziano il ritardo dell'Italia e della Sardegna. «Gli investimenti in conoscenza, in termini di prodotto interno lordo (Pil), vedono il nostro Paese - e la nostra regione - agli ultimi posti in Europa», spiega l'imprenditore. «Perdiamo competitività sui prodotti a bassa componente tecnologica, mentre non si è stati capaci di aumentare le esportazioni più innovative. Non a caso», continua Biggio, «è bassa la quota di export di prodotti sardi a elevata produttività sul totale delle esportazioni: il 13,6% contro il 36,3% della Lombardia». Tutto ciò si riflette nelle statistiche. Nel 2005 il 58,9% dei sardi in età lavorativa non ha conseguito un diploma. Nello stesso anno i laureati in Sardegna in materie scientifiche sono stati pari al 6,7% contro il 16,5% dell'Emilia Romagna. E non è tutto. Gli addetti alla ricerca sono 1,6 ogni mille abitanti, rispetto ai 4,3 del Piemonte. La spesaPer l'isola non è solo una questione di spesa. «La pubblica amministrazione e le università sarde», osserva Biggio, «investono più o meno come le altre in ricerca e sviluppo: nel 2004, è stato speso lo 0,63% del Pil contro lo 0,57% delle regioni che non rientrano nell'Obiettivo 1». Ma non manca un mea culpa. «È comunque esiguo il contributo da parte delle imprese pubbliche e private: soltanto lo 0,04% del Pil rispetto allo 0,54% nazionale». Scontato il risultato. «La scarsa attenzione verso l'innovazione incide sulla produttività delle aziende sarde», continua Biggio. «In numeri: è pari a 25.400 euro il valore aggiunto per addetto contro i 39.200 della Lombardia». Ancora peggio il dato per le piccole imprese: «La loro produttività», prosegue Biggio, «è stata pari a 17.500 euro rispetto ai 31.300 del Trentino Alto Adige». Va meglio il manifatturiero con 35.800 euro per addetto contro i 43.200 della Lombardia: un risultato, conferma il leader della Confindustria, «che è stato raggiunto grazie al contributo delle grandi industrie ancora localizzate in Sardegna». Infine, anche il governatore della Regione, Renato Soru, è intervenuto nel dibattito, ribadendo la volontà della Giunta di aumentare gli investimenti nella ricerca e di puntare su tre aree: information technology, biotecnologie ed energie rinnovabili.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Cagliari
PARCO GEOMINERARIO 
Oggi nel Sulcis la delegazione Unesco 
Il Consorzio finanzia l’Ausi: 50mila euro per gli ingegneri ambientali 
CARBONIA. La delegazione Unesco è arrivata ieri sera in Sardegna, e questa mattina inizia l’ispezione ai siti inseriti nel Parco Geominerario. I primi due appuntamenti istituzionali dei tre funzionari dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Margaret Patzak, responsabile della Rete mondiale dei geositi/geoparchi, Patrick McKeever e Rosaria Modica, entrambi esperti della Rete) sono in programma a Cagliari. Alle 9 incontreranno il rettore Pasquale Mistretta che, in rappresentanza dell’Università di Cagliari, sottoscrisse la Carta di Cagliari il 30 settembre 1998. Alle 10, invece, la delegazione sarà ricevuta bel palazzo del Consiglio regionale dal presidente Giacomo Spissu, il quale porterà i saluti dell’assemblea. Due incontri ufficiali non soltanto di cortesia, in quanto servono per assicurare l’Unesco sulle intenzioni degli enti istituzionali sardi in merito al progetto di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio minerario.
 A metà mattina è prevista la prima visita al bacino carbonifero del Sulcis, con un sopralluogo tecnico che aiuterà i delegati Unesco a verificare lo stato di attuazione degli impegni sottoscritti con la Carta di Cagliari. Alle 12 è in scaletta il sopralluogo alla miniera di Serbariu, guidata dal sindaco di Carbonia, Tore Cherchi, e dal presidente della Provincia Carbonia-Iglesias, Pierfranco Gaviano. Seguirà la visita all’insediamento archeologico di Monte Sirai. Alle 18, a Iglesias (sala del Consiglio comunale), si terrà l’incontro con il sindaco Pierluigi Carta e il Consiglio comunale. Alle 18.30, nella chiesa di San Francesco, la Messa in suffragio dei tanti minatori morti nelle miniere sarde. Seguiranno alcuni momenti di particolare suggestione. Il Consorzio del Parco Geominerario ha infatti voluto che il pomeriggio fosse dedicato alla memoria dei minatori caduti sul lavoro e per la difesa dei loro diritti, uomini e donne che con il loro sacrificio hanno contribuito a creare la ricchezza di questi territori, ma che per decenni sono rimasti senza nome e senza volto. Sarà presentato il libro “Sardegna: minatori e memoria”, curato dall’Amime, l’Associazione minatori memoria, con il contributo del del Parco Geominerario. Racconta la storia delle miniere, ripercorrendo la vicenda di 1.514 minatori deceduti nell’arco di un secolo. Chiuderà la manifestazione il concerto del Coro di Nuoro.
 Intanto il Consorzio del Parco ha irrobustito le casse dell’Associazione per l’università del Sulcis Iglesiente (Ausi) con un contributo straordinario di 50mila euro, che garantiranno il prosieguo dell’attività didattica del corso di laurea di Ingegneria ambientale. Un nuovo e significativo riconoscimento per l’Ausi e una testimonianza concreta del crescente interesse che gli enti locali, con le aziende del Sulcis Iglesiente, manifestano per il polo universitario che opera a Carbonia e a Iglesias. Nell’anno in corso ai soci tradizionali (Comune di Iglesias, Igea e Asvis) si sono aggiunti il Comune di Carbonia e il Parco Geominerario, che è impegnato nella salvaguardia e nel potenziamento delle attività formative gestite dall’Ausi.
 «È un atto dovuto - commenta Emilio Pani, presidente del Parco - perché, tra gli scopi dell’Ente, c’è anche quello di promuovere le iniziative culturali che garantiscono le conoscenze in campo minerario. Non va dimenticato che a Iglesias è stata chiusa la scuola mineraria, e non esiste più la laurea in ingegneria mineraria. La presenza dell’Ausi garantisce competenza nell’affrontare i problemi ambientali e socio economici legati alle dismissioni delle vecchie attività minerarie».
 In effetti la laurea in ingegneria mineraria è stata soppiantata da quella d’ingegneria ambientale e il Parco Geominerario potrà attingere da Monteponi le professionalità che saranno necessarie per realizzare il progetto di valorizzazione dei siti minerari dismessi. «Il nostro esempio - conclude Emilio Pani - dovrebbe essere seguito da altri soggetti per rendere possibile, con un forte sostegno finanziario, di portare aventi quelle finalità da tempo auspicate. Se il governo agisce in maniera restrittiva sulle sedi universitarie decentrate, occorre che il territorio reagisca con interventi concreti».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Più ricerca, più competitività 
La Confindustria si confronta sul Programma europeo 
Esistono i fondi per puntare subito allo sviluppo ma le imprese sarde continuano a investire pochissimo Renato Soru dice: «L’università entri nelle aziende» 
CAGLIARI. Per contrastare la perdita di competitività c’è una sola strategia possibile: investire nella ricerca e subito dopo applicare le soluzioni tecnologiche nella vita delle imprese. Perché lo sviluppo della conoscenza è indispensabile per la crescita economica. È tutto scritto nel nuovo Programma europeo per la Ricerca e lo Sviluppo, presentato ieri mattina in un seminario organizzato da Confindustria Sardegna, con il patrocinio della Commissione Europea.
 I problemi in Sardegna sono noti: bassi livelli di istruzione, pochi laureati in materie scientifiche, scarsi investimenti nella ricerca e nello sviluppo soprattutto da parte delle imprese. In Italia per la ricerca si spende solo l’1.2 per cento del Pil, contro il 2.6 degli Usa e il 3.2 del Giappone, e in Sardegna va ancora peggio, appena lo 0.63 per cento, e le imprese si sono asstestate a un allarmante 0.04 per cento del Pil. Un altro dato negativo sono i laureati in Scienza e Tecnologia: nel 2005, in Sardegna, sono stati appeba il 6.7 per cento del totale contro il 16.7 per cento dell’Emilia Romagna, anche i ricercatori sono pochi e non sempre producono soluzioni utili per il mercato.
 Il risultato è quello che si sa da tempo: una ridotta produttività delle imprese. E non serve un mercato del lavoro più flessibile ma investire in corsi di laurea coerenti con le esigenze di sviluppo dei territori, nella ricerca nelle collaborazioni transnazionali e nei partenariati pubblico-privato.
I fondi per imporre una svolta ci sono e ci saranno, per un totale 50.521 milioni di euro, e andranno a finanziare il programma Cooperation, per la ricerca nei settori salute, ambiente, energia, trasporti, socio-economica, cibo agricoltura e biotecnologie, nano-materiali, spazio e sicurezza. Il programma europeo per la Ricerca e lo Sviluppo finanzierà inoltre i programmi Ideas, People (attraverso borse di studio), e Capacities (la capacità di ricerca su infrastrutture, piccole-medie imprese, cooperazione internazionale).
Una budget di 180 milioni all’anno sarà riservato ai piccoli gruppi e associazioni tra piccole e medie imprese. I primi bandi partiranno entro la fine dell’anno ma per accedervi servono progetti di eccellenza e con un buon impatto economico.
Per la Sardegna, dove le micro-imprese non riescono a investire in ricerca, è fondamentale puntare, a questo punto, su un coordinamento fra imprese, università, centri di ricerca e istituzioni, e scegliere progetti in linea con le Piattaforme Tecnologiche italiane ed europee.
 Le eccellenze non mancano, ma siamo ancora molto indietro. Qualcosa però ha iniziato a muoversi. Dopo il programma Master&Back i cui risultati sono lunghi e incerti, in questi giorni nell’VIII Commissione consiliare è in discussione una proposta di legge sulla ricerca e l’innovazione.
‹‹In questi anni - ha detto il presidente della Regione, Renato Soru - il centrosinistra ha fatto tanto per promuovere la ricerca e l’innovazione scientifica, tecnologica, artistica e culturale. Uno dei problemi è la dispersione della ricerca. Siamo tutti disuniti, i ricercatori sono delle star, degli individualisti che non riescono a mettere insieme il valore delle proprie ricerche. Qui dovremmo tutti fare un bagno di umiltà e cercare di far lavorare insieme università, istituzioni e imprese ››.

Questionario e social

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