UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 30 novembre 2006

Giovedì 30 novembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 novembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 16 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 56
Un team di ricercatori londinesi individua la molecola che aiuta le arterie
Vino sardo, elisir di lunga vita
Secondo "Nature" il nostro rosso aiuta la longevità
C’è una stretta correlazione fra la longevità di alcune popolazioni della Francia e della Sardegna e il consumo, moderato, di vino rosso. Lo sostiene uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Nature condotto da Roger Corder, direttore del Queen Mary’s School of Medicine di Londra, insieme ad altri sei ricercatori. Il vino rosso inibisce infatti la sintesi dell’endotilina-1, responsabile dell’indurimento delle arterie e colpevole dell’aterosclerosi coronarica, e quindi, grazie ad alcune molecole, protegge il sistema cardiovascolare. La particolarità dello studio di Roger Corder, visto che i benefici effetti del vino sono già stati scientificamente provati, è che mette in relazione il consumo di un certo tipo di vino rosso con la longevità di due popolazioni: una vive nella zona di Gers, nel sud est della Francia, vicino ai Pirenei, l’altra in Sardegna, nel Nuorese e in modo particolare nell’Ogliastra. In entrambe le zone il processo di vinificazione avviene secondo metodi tradizionali e simili che prevedono una lunga macerazione delle uve. Questo processo - hanno accertato il professor Corder e i suoi collaboratori - favorisce la formazione di molecole scientificamente chiamate polifenoli e Opcs cui è collegata una riduzione del rischio di patologie coronariche. In Francia gli studiosi si sono riferiti al censimento fatto nel 1999, riscontrando un alto numero di persone, soprattutto uomini, oltre i 75 anni. Per la Sardegna il riferimento è stata l’area centrale del Nuorese su cui da anni ormai sono in corso studi per stabilire le cause della longevità delle popolazioni locali. In particolare è stato un articolo pubblicato su una rivista scientifica a richiamare l’attenzione del professor Corder sulla Sardegna. Era il 2004. Lo studioso venne venne nella nostra isola, parlò con i ricercatori, visitò quelle zone acquistando un notevole quantitativo di vino da varie cantine. Li ha poi esaminati nei suoi laboratori londinesi comparandone la composizione con decine di altri vini provenienti da altre parti della Sardegna ma anche dall’Australia, dalla Francia, dalla Grecia, dalla Spagna, dagli Stati Uniti e dal Sudamerica. A indagine conclusa ha compilato una sorta di graduatoria dei vini dove più alta è la concentrazione delle molecole che favoriscono la dilatazione dei vasi sanguigni e prevengono l’aterosclerosi. Il vino prodotto nella zona di Gers occupa la prima posizione di questa originale hit paradedel vino genuino. La Sardegna centrale è al secondo posto. Per l’industria vinicola di questa zona dell’Isola, che proprio di recente ha avuto importanti riconoscimenti a livello nazionale, le conclusioni scientifiche raggiunte dallo studio Corder possono rappresentare un valore aggiunto di notevole importanza. Un riconoscimento «doc» avallato dalla scienza. Roger Corder non è nuovo a questo tipo di ricerche. Già nel 2001 «Nature» pubblicò un suo studio sugli effetti benefici del vino rosso nella prevenzione delle malattie cardiache. Più di recente era stato il professor Gerry Potter, leader del team della «Leicester De Montfort University», a pubblicare sul «British Journal of Cancer» i risultati di una ricerca secondo cui una molecola che si trova nei grappoli d’uva usati per produrre il vino rosso si trova il resveratrolo, prodotta dalle viti come autodifesa: un fungicida naturale. I ricercatori hanno scoperto che nell’organismo umano si converte in una sostanza che riduce l’aggressività delle cellule tumorali e ne blocca la proliferazione agendo selettivamente. Questa ricerca ha punti di contatto con quella di Roger Corder: entrambi sono arrivati alla conclusione che le più interessanti sostanze terapeutiche si trovano nelle parti solide del grappolo (gambi, bucce e acini) che macerano nel processo di vinificazione del rosso. Non un vino qualsiasi quindi e comunque da bere moderatamente. Questo è il messaggio degli scienziati.
 
2 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 56
Impero coloniale, un convegno a Cagliari
Italia in Africa, 70 anni dopo
"Africa Orientale italiana: settanta anni dopo" è il titolo del convegno organizzato dal Dipartimento Storico politico dell’Università di Cagliari in occasione dell’anniversario d’istituzione dell’Impero coloniale italiano. Stasera dalle 15.30 e domani dalle 9 nell’aula magna della facoltà di Scienze politiche in viale Sant’Ignazio, interverranno alcuni tra i più importanti studiosi, come Alessandro Triulzi e Giampaolo Calchi Novati. Due sedute dell’incontro vedranno protagonisti anche i lavori di giovani studiosi. Cinque gli argomenti: le istituzioni coloniali in epoca fascista, la politica dell’Italia repubblicana nelle ex colonie, l’iconografia coloniale, il ruolo della diaspora nello sviluppo culturale ed intellettuale delle ex colonie e il ruolo delle donne. Il convegno risponde all’esigenza di contribuire in termini storiografici al dibattito sul colonialismo in epoca fascista ma anche di proporre una chiave di lettura, scevra da preconcetti ideologici.
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 65
Sarrabus-Gerrei. Due progetti per riqualificare i paesi
Centri storici, recupero possibile
È la nuova sfida del Sarrabus Gerrei. Recuperare le abitazioni storiche dei centri abitati e trasformarle in una rete di albergo diffuso. Una occasione storico all’interno di un tessuto urbanistico ricco di storia. Per centrare l’obiettivo i Comuni della zona stanno facendo quadrato, mettendosi in lizza col "Progetto Domos" che distribuisce fondi ai privati che intendono rifare le facciate e i tetti delle loro vecchie abitazioni o andare più a fondo con interventi più radicali mirate a creare camere e servizi per i turisti. Ma ci sono anche i contributi per l’Ente pubblico. Arriveranno col Progetto Civis. «Abbiamo in mano - dice Patrizio Buccelli, sindaco di San Vito - un progetto pilota avallato anche dalla facoltà di architettura dell’Università di Cagliari per ripristinare l’antico ciottolato nelle storiche vie Lamarmora e Chiesa». «Villaputzu - dice il sindaco Gianfranco Piu - punta soprattutto a realizzare strutture di supporto all’attracco turistico di Porto Corallo». «A Muravera, chiediamo invece i fondi per completare il rifacimento in selciato di tutte le strade del centro storico. I privati - sostiene il sindaco Salvatore Piu - potranno avere finanziamenti per ristrutturare case costruite prima del 1940».
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 39
La sfida dei Comuni: nelle case storiche spazio a un grande albergo diffuso
E’ la nuova sfida del Sarrabus Gerrei. Recuperare le abitazioni storiche dei centri abitati e trasformarle in una rete di albergo diffuso. Una occasione storico all’interno di un tessuto urbanistico ricco di storia e architettonicamente straordinario. Per centrare l’obiettivo i Comuni della zona stanno facendo quadrato, mettendosi in lizza col "Progetto Domos" che distribuisce fondi ai privati che intendono rifare le facciate e i tetti delle loro vecchie abitazioni o andare più a fondo con interventi più radicali mirate a creare camere e servizi per i turisti. Ma ci sono anche i contributi per l’Ente pubblico. Arriveranno col Progetto Civis. Per i Comuni insomma che puntano e rifare il look nei centri storici. «Abbiamo in mano - dice Patrizio Buccelli, sindaco di San Vito - un progetto pilota avallato anche dalla facoltà di architettura dell’Università di Cagliari per ripristinare l’antico ciottolato nelle storiche vie Lamarmora e Chiesa». «Villaputzu - dice il sindaco Gianfranco Piu - punta soprattutto a realizzare strutture di supporto all’attracco turistico di Porto Corallo». «A Muravera, chiediamo invece i fondi per completare il rifacimento in selciato di tutte le strade del centro storico. I privati - sostiene il sindaco Salvatore Piu - potranno avere finanziamenti per ristrutturare case costruite prima del 1940. Sono previsti contributi sino al 60 per cento. Una occasione straordinaria». Due progetti (Domos e Civis), studiati proprio per rilanciare il turismo più interno (anche in appoggio a quello costiero) ed a recuperare l’antico tessuto urbano che nel Gerrei e nel Sarrabus conserva caratteristiche architettoniche di sicuro, grande richiamo. Per avere più forza, i Comuni del Sarrabus Gerrei si sono uniti con Villasimius, Burcei, Sinnai, Maracalagonis. «Anche noi - spiega Mario Fadda sindaco di Maracalagonis - abbiamo un patrimonio urbanistico da salvaguardare. I cittadini che intendono partecipare al Bando Domos devono fare domanda al Comune. I contributi sono previsti sino al 60 per cento per la ristrutturazione di tetti e facciate di vecchie abitazioni e sino al 20 per cento per i servizi (allacci idrici e fognari). Una occasione da non perdere».
 
5 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni Pagina 15
Un invito alle scuole da parte del Dipartimento di Fisica
Il Polonio, questo conosciuto Studenti, imparate a misurarlo
Qualche informazione sul Polonio, di cui si fa un gran parlare in questi giorni. Il Polonio 218 (Po 218), il Po 214, il Po 210 sono tre radioisotopi naturali generati dal decadimento dell’Uranio 238. Sono normalmente presenti nell’ambiente in piccole quantità, soprattutto a causa del fatto che sono veicolati dal Radon 222, un gas radioattivo proveniente dal sottosuolo o dai materiali da costruzione. Il Po 210 viene utilizzato nei laboratori di ricerca perché è un emettitore alfa con una vita media adeguata (180 giorni) mentre gli altri isotopi, Po 218 e Po 214, hanno vita media troppo breve. Il Po 210 trova impiego, ad esempio, nelle bilance di precisione per eliminare le cariche statiche che potrebbero generare forze spurie sul campione da pesare. Chiunque sia interessato a conoscere gli effetti dei radioisotopi del Polonio e capire come viene misurato può visitare il Dipartimento di Fisica. Inoltre le Scuole possono ottenere dalla Sezione locale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare un kit per la misura dei radioisotopi naturali (compresi i tre Po 210, 214, 218) presenti in aria o nei materiali da costruzione, oltre ad altri semplici strumenti per "fotografare" le radiazioni ionizzanti. Per concludere, le radiazioni ionizzanti e i radioisotopi che le emettono sono pericolosi se presenti in elevata quantità nell’ambiente e nei cibi, ma tutti devono sapere che una piccola quantità di radioattività è sempre presente per cause naturali nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo, nella casa in cui abitiamo e anche all’interno del nostro corpo. Ed è meglio essere informati per valutare correttamente i rischi, senza minimizzare né esagerare con gli allarmi.
Paolo Randaccio
Dipartimento di Fisica
Sezione Infn di Cagliari
 
Grazie al professor Randaccio per le informazioni sul Polonio, balzato agli onori della cronaca per l’omicidio a Londra dell’ex spia russa Alexander Litvinenko. Speriamo che un delitto così eclatante possa accendere non solo l’interesse internazionale sugli intrighi di Mosca, ma anche un pizzico di curiosità scientifica nei nostri ragazzi. Le statistiche su scuola e università dimostrano che in Italia ce n’è davvero poca. L’invito a visitare il Dipartimento di Fisica, e a sperimentare personalmente la presenza della radioattività naturale a casa o a scuola, è un’occasione da non perdere.
 
6 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 5
«Turismo, un tesoro scoperto tardi»
Il turismo in Sardegna: la storia, il presente, le strategie. Materia complessa che la Fondazione intitolata ad Antonio Segni ha voluto affrontare con un’indagine affidata un anno fa alle Università di Sassari, Cagliari e Roma-Tor Vergata. I risultati di questo studio verranno presentati in un convegno che si terrà domani e dopodomani nella sala conferenze della Camera di commercio di Sassari. L’iniziativa è stata presentata ieri nell’aula consiliare del Comune da Mario Segni e dal sindaco Gianfranco Ganau che con il presidente della provincia Alessandra Giudici fa parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione. «Lo studio è nato da un’esigenza che come Fondazione sentiamo in modo particolare», ha detto Segni, «il turismo è un tesoro che abbiamo scoperto tardi, rappresenta una risorsa fondamentale ma ha necessità di nuove strategie per rilanciare la propria immagine sul mercato internazionale. Gli esperti che abbiamo coinvolto nell’indagine e gli operatori del settore che abbiamo invitato a raccontare la loro esperienza ci saranno di grande aiuto». l’incontroIl convegno sarà aperto proprio dal professor Mario Segni domani alle 10. Un breve intervento per introdurre le relazioni che affronteranno il primo tema in discussione, «Il turismo tra passato e presente», affidato alla testimonianza di Pietro Soddu, cui seguiranno le relazioni di Maria Rosa Cardia dell’Università di Cagliari, Manlio Brigaglia e Giovanni Maciocco dell’Università di Sassari e Sandro Ruju dell’Istituto alberghiero. Presiederà i lavori Antonello Mattone, direttore del Dipartimento di Storia dell’Ateneo cittadino. Nel pomeriggio è prevista la presentazione della ricerca economica sul turismo in Sardegna. Ne parleranno Michele Bagella e Pasquale Lucio Scandizzo dell’Università Tor Vergata di Roma, Marco Vannini dell’Università di Sassari e Alessandro Olivo dell’Ateneo cagliaritano. Presiederà il dibattito Antonio Saba dell’Università di Sassari. Sabato si parlerà delle strategie per rilanciare il turismo. Protagonisti saranno alcuni dei maggiori imprenditori alberghiero-turistici dell’isola (Giorgio Mazzella, Francesco Muntoni e Giovanni Nonne) e tre studiosi: Luigi Paganetto, commissario dell’Enea, Odin Knudsen, della Banca Mondiale, e Pia Bucella della Commissione europea. Presiederà Antonio Serra, dell’Università di Sassari. I lavori saranno conclusi dal Presidente della Regione Soru.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
La santa alleanza di tutti i medici sardi 
Il neo comitato: «Senza di noi, con chi realizzano il piano sanitario?» 
CAGLIARI. Un’alleanza mai vista prima tra universitari e ospedalieri, primari e precari, medici di ambulatorio e medici di famiglia si è presentata ieri mattina all’universalità della sanità sarda per dire: ben arrivato al piano sanitario regionale, siamo preoccupati di come verrà applicato, è indispensabile che la Politica promuova un’azione di «clinical governance». Si tratta di una specie di bacchetta magica presente nella letteratura internazionale sulla gestione sanitaria che in sostanza raccomanda, anzi, impone, il pieno coinvolgimento degli operatori, soprattutto quando si chiedono loro cambiamenti culturali in qualche caso epocali. Per la Sardegna, nel piano sanitario alla discussione del consiglio regionale, di epocale c’è l’addio alla medicina cosiddetta ospedalocentrica; l’abolizione dei doppioni di reparti e specialità; il controllo capillare della spesa. Quel che ieri i nove rappresentanti degli operatori sanitari sardi hanno spiegato (con l’introduzione di Fabio Barbarossa, Fimmg) è questo: il risparmio deve essere perseguito ma, per spendere il giusto e migliorare la qualità della medicina praticata in Sardegna, bisogna ascoltare anche chi conosce i problemi perché li vive. Come ha illustrato Luigi Maxia, Cimo, a proposito della pediatria sarda: «Noi riscontriamo ogni giorno l’inappropriatezza dei ricoveri, che causano aggravi di costi ingiustificati, e sono numerosi i genitori che portano fuori i propri bambini per metterli in apparati migliori dei nostri, con una conseguente maggiore spesa per la Regione: chiediamo di essere ascoltati perché è necessario uscire dalla frammentazione in cui si trova la pediatria qui da noi a vantaggio dei piccoli pazienti e in linea con leggi e convenzioni internazionali che finora sono stati lettera morta». Giulio Rosati, preside della facoltà di Medicina di Sassari, non ha potuto fare a meno di notare una contraddizione: nel piano c’è un paragrafo dove si dice che la sanità sarda ha raggiunto buoni livelli negli anni grazie al profondo senso di responsabilità degli operatori, nonostante la completa assenza di indirizzi, ma questo non è bastato perché le indicazioni arrivate dagli operatori venissero, se non accolte, almeno considerate. Così potrebbe succedere che le due facoltà di Medicina sarde non avranno come insegnare agli studenti radioterapia, geriatria, farmacologia clinica perché nel piano sanitario nelle nascenti aziende miste Regione-Università queste discipline non figurano: «Ma la grande novità è che i medici sardi non intendono lamentarsi - ha spiegato il preside di Cagliari Gavino Faa - bensì formare una rete che, purtroppo, nel piano sanitario esiste solo come enunciazione. Come si fa a tenere fuori dalla rete per l’Oncologia le due università? Hanno escluso i due atenei, e poi si scopre che a Olbia, al San Raffaele, ci sarà Neuroscienze: non era a Cagliari una delle eccellenze nel mondo?». Marcello Angius dell’Anaao: «L’esigenza fondamentale di condividere le scelte con gli operatori che sono a contatto con i bisogni della popolazione non è stata tenuta in conto nei palazzi della politica. A nostro parere il piano lascia troppe deleghe alla politica, vale a dire gli assessori e i funzionari che amministrano le aziende: questa libertà deve essere regolamentata attraverso il confronto con i cittadini e gli operatori». Luciana Cois, Cgil-Medici: «Siamo favorevoli all’ipotesi di deospedalizzare, ma crediamo non si possa partire con un territorio disorganizzato in modo endemico. Occorre ottimizzare i distretti affinché non siano solo filtro, ma alternativa valida all’ospedale. E poi, per uscire dall’attuale disgregazione, occorre che nei distretti ci siano anche altri medici oltre quelli di base e occorre che si investa in tecnologie nel territorio». Giampiero Andrisani, Fimmg: «Il piano sanitario regionale è un atto dovuto, male che non ci sia stato in passato, ma visto il mancato coinvolgimento degli operatori, con chi verrà portata avanti questa programmazione?». Enrico Giua, Anpo: «Bisogna affrontare il precariato: chi va in pensione viene sostituito da medici reclutati per chiamata diretta e con contratti a termine da 22-26 mila euro lordi l’anno, senza ferie, senza congedi malattia e aggiornamento. Di questo passo nel servizio sanitario pubblico ci saranno solo queste figure». Enrico Dovarch, Sumai: «Il problema è il metodo col quale portare avanti le cose: è più facile decidere senza consultare nessuno. Ascoltare le persone mette di fronte ai problemi».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
«Ascoltiamo i giovani» 
Laboratori di idee per fermare il malessere 
CAGLIARI. Se sono pochi i soldi per l’inserimento dei giovani, ancora meno sono i progetti condivisi, invece calati dall’alto e anche mal sopportati. È la situazione emersa ieri nel “Primo incontro sulle politiche giovanili in Sardegna”, prima tappa del progetto pensato dall’assessore comunale alle Politiche giovanili, Daniela Noli, per arrivare a ‹‹un vero e proprio laboratorio di idee›› con ‹‹le caratteristiche fondamentali della sperimentazione e della progettazione››.
 All’incontro, hanno partecipato oltre a numerosi giovani, anche sindaci e assessori, insieme a relatori d’eccezione come il responsabile del Centro orientamento dell’Università, Luigi Sotgiu e Giorgio Fiorentini dell’università Bocconi di Milano, Christian Solinas, presidente dell’Ersu, Stefano Andrissi dell’Università e Ilenia Flacconio referente per l’area Sardegna del “Sophia group”, l’università a distanza. Se da un lato nei giovani è evidente il disagio, sull’altro fronte spesso manca fantasia negli interventi, nonostante l’impegno delle imprese sociali che abbracciando una quantità di problematiche (dall’assistenza al turismo, dalla cultura allo sport). In questo senso sono state molte, ieri, le relazioni che hanno offerto una panoramica delle opportunità: imprese sociali, turismo solidale, bed & breakfast. C’è però un neo: per facilitare l’inserimento dei giovani in questi comparti, ma anche per migliorare la qualità dei servizi offerti, è necessario la formazione che invece oggi non sempre è al centro delle strategie. Per centrare gli obbiettivi, a questo punto è necessario ‹‹costituire forme permanenti di collaborazione con i giovani, attraverso gruppi di lavoro di 15-20 partecipanti che, attraverso un referente, dialoghino con le istituzioni e propongano iniziative per migliorare il futuro››.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
Nature: «Vino rosso d’Ogliastra straordinario elisir di lunga vita» 
Per la rivista il merito è delle procianidine di cui i prodotti dell’isola sono ricchi grazie anche a un particolare metodo di vinificazione 
Il vino rosso, si sa, fa buon sangue. Quel che non si sapeva è che il vino rosso sardo allunga la vita, dal momento che svolge una azione benefica a favore del sistema circolatorio. La notizia viene pubblicata oggi dalla autorevole rivista scientifica «Nature».
 A fare sì che il vino dell’Ogliastra funzioni come una sorta di elisir di lunga vita sono i polifenoli dei quali i vini isolani sono ricchi. In particolare, però, esiste una famiglia di composti, le protoantocianidine oligomere, che esercitando un’azione che si oppone alla vasocostrizione, assicura lunga vita alle arterie, migliorandone il funzionamento. Anche i medici condotti dell’epoca dei nostri nonni sapevano che uno o due bicchieri di vino rosso al giorno portano dei benefici alla salute poichè aiutano a combattere le malattie cardiocircolatorie. Ma, inutile dire, quelle indicazioni terapeutiche, erano frutto più di una intuizione stregonesca che basate su fondamenti scientici provati. Si sapeva, insomma, che il vino, bevuto con moderazione, fa bene. O comunque fa bene all’umore. Solo recentemente si è scoperto, però, che non tutti i vini hanno lo stesso effetto sulla salute, dal momento che la quantità di polifenoli in esso contenuti varia di vitigno in vitigno e in rapporto alle tecniche di vinificazione. I ricercatori dell’Istituto William Harvey dell’ospedale Queen Mary di Londra, nell’articolo pubblicato oggi da «Nature», fanno ora un po’ di chiarezza. Lo studio è stato portato avanti da una èquipe diretta da Roger Corder, riguarda l’esame del comportamento delle cellule endoteliali - le cellule delle arterie su cui i polifenoli hanno effetti positivi. L’azione più efficace, sul piano medico, viene svolta dalla famiglie delle cianidine, polifenoli contenuti anche nelle cipolle e nel cioccolato.
 «Tutto è cominciato nel 2004- racconta Giovanni Mario Pes, ricercatore del servizio di diabetologia e nutrizione clinica dell’università di Sassari diretta dal professor Mario Maioli- quando il dottor Roger Corder è venuto in Sardegna per approfondire uno studio al quale ho collaborato, e pubblicato da un gruppo di ricercatori sassaresi e francesi (prima firma quella di Michel Poulain) sulla identificazione di un’area geografica sarda caratterizzata da grande longevità. Ma quali sono i fattori che influenzano la durata della vita? Può essere l’alimentazione? E quali alimenti in particolare? L’ipotesi era che potesse essere il vino. Anche perchè quel che succede in Ogliastra è simile a quanto avviene nel dipartimento di Gers, sui Pirenei francesi. Guarda caso, sia nei vini dell’Ogliastra che in quelli d’Oltralpe, si sono trovati quantità di procianidi superiori a quelli di altre zone del mondo, quali i vini australiani, americani o sudafricani. Gli esperimenti in vitro hanno dimostrato che i vini francesi e ogliastrini hanno una formidabile azione a favore dei vasi sanguigni. L’ipotesi affascinante che ne segue è sulla correlazione tra consumo di vino rosso e longevità».
 I particolari polifenoli contenuti nei vini, francese e ogliatrino, inducono una dilatazione dei vasi sanguigni e sopprimono la sintesi della endotelina, una sostanza che agisce come vasocostrittore. Entrambe le azioni (favorire la vasodilatazione e inibire la formazione di sostanze vasocostrittici) concorrono sinergicamente a combattere l’ateriosclerosi.
 Il segreto insomma, a quanto si legge nell’articolo di «Nature», non è solo nelle particolari qualità di uve, per esempio la Tannat (che cresce quasi solo a Gers, nei Pirenei) o il Cannonau dell’Ogliastra ma anche nel rispetto dei tempi di maturazione e nelle tecniche di vinificazione.
«I metodi di produzione tradizionali usati in Sardegna e nel sudovest della Francia assicurano che i benefici procianidi siano estratti nel modo dovuto», ha spiegato Robert Corder, medico al Queen Mary e coautore della ricerca. «Questo potrebbe spiegare il forte legame tra il consumo di vini tanninici tradizionali con un generale benessere che ha come conseguenza la longevità», ha sottolineato ancora Corder.
 
4 – La Nuova Sardegna
 Pagina 32 - Sassari
«Facciamo corsi formativi nell’isola dell’Asinara» 
L’INCONTRO
Scuola media Leonardo da Vinci 
PORTO TORRES. La scuola media “Leonardo da Vinci”, in via Monte Angellu, ospiterà questo pomeriggio alle 16 un incontro programmatico per avviare dei progetti didattici organizzato dal Parco nazionale dell’Asinara. L’iniziativa si avvale della collaborazione dell’amministrazione comunale, dell’università di Sassari e della Soprintendenza archeologica.
 «L’obiettivo dell’incontro - spiega il direttore del Parco, Carlo Forteleoni - è quello di presentare a dirigenti e docenti delle scuole cittadine il progetto denominato “Laboratorio della conoscenza”: l’aspetto innovativo di questa proposta riguarda il coinvolgimento di docenti universitari, tecnici esperti del territorio e docenti delle scuole, nella predisposizione dei programmi delle attività sul campo e la possibilità di poter effettuare dei percorsi formativi residenziali sull’isola dell’Asinara». All’incontro programmatico è confermata la partecipazione dei circoli didattici 1 e 2, della scuola media 1 e 2, del liceo scientifico “Europa Unita”, dell’Istituto tecnico nautico “Mario Paglietti” e dell’Istituto professionale. Tutta l’istruzione turritana alla conquista della perla del golfo, dunque, o meglio a conoscere da vicino flora e fauna con il supporto di esperti e insegnanti e soprattutto fare una esperienza indimenticabile e formativa proprio sull’isola. Questo pomeriggio, durante l’esposizione del progetto, verranno infatti presentate anche le strutture didattiche e le proposte logistiche finalizzate alla realizzazione del “laboratorio della conoscenza”. Si tratta della foresteria e della mensa di Cala d’Oliva, del Centro di educazione ambientale, del Centro visite dell’area marina protetta di La Reale e del Centro per le tartarughe di Fornelli. Su un’isola che rappresenta la metà del territorio della città di Porto Torres, seppur per certi versi indisponibile, diventa indicativa la proposta del direttore Forteleoni di coinvolgere la componente studentesca alla conoscenza di un patrimonio così naturalmente bello.
 
5 – La Nuova Sardegna
BARADILI 
Gal e Leader Plus diventano argomento di tesi di laurea 
BARADILI. Gruppo di azione locale interprovinciale Marmilla-Sarcidano-Arci Grighine, ovvero quando lo strumento operativo legato ai programmi comunitari per lo sviluppo delle aree rurali diventa propulsore anche di crescita culturale e supporto al conseguimento di importanti obbiettivi accademici per diversi giovani del territorio.
 E a dare concreta dimostrazione di questo assunto è stata Maria Carla Manca che nello scorso mese di ottobre ha conseguito la laurea in Economia Aziendale.
 Traguardo raggiunto discutendo con dovizia di particolari il ruolo svolto nel territorio dalle azioni Leader Plus, enfatizzando il forte coinvolgimento delle risorse umane nella valorizzazione delle peculiarità locali ed in particolare del patrimonio culturale. Patrimonio culturale che legato agli “attrattori” ambientali nonché storico-naturalistici del vasto territorio (44 i comuni coinvolti), sta acquisendo sempre più importanti fette di mercato nel particolare settore del turismo che a cultura, ambiente e storia fa appunto riferimento. Un turismo per il quale il territorio ormai da tempo si sta attrezzando anche e soprattutto attraverso l’attivazione di svariate iniziative di grande respiro, Leader Plus compreso. (t.s.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 40 - Cultura e Spettacoli
Turismo sardo fra storia e nuove strategie 
In campo imprenditori, studiosi, politici e architetti 
Domani e dopo approfondimenti a Sassari Interventi dei dirigenti di Enea, della Banca mondiale e della Commissione europea 
SASSARI. Perché la Sardegna si è accorta così in ritardo del tesoro che aveva fra le mani? Perché ci troviamo ancora oggi a dover pianificare il futuro turistico dell’isola partendo praticamente da zero? A fare il punto sullo stato degli atti relativo all’industria dell’ospitalità penserà il convegno di studi in programma il 1º e 2 dicembre nella sala conferenze della Camera di commercio. «Sardegna Turismo. La storia, il presente, le strategie» è il titolo della due giorni organizzata dalla Fondazione Segni assieme al Comune, alla Provincia e all’università di Sassari.
 «Non è facile capire la reale portata dello sviluppo turistico nella nostra Regione - ha detto ieri Mario Segni presentando l’iniziativa a Palazzo Ducale assieme al sindaco Ganau -. Così abbiamo affidato uno studio completo alle università di Sassari, Cagliari e Tor Vergata di Roma (Dipartimento di Economia). Nel corso di un anno sono stati analizzati gli aspetti ambientali e quelli dei trasporti per avere una base solida sulla quale fare progetti concreti».
 Ma il convegno avrà un prologo, domani a partire dalle 10, dedicato alla storia del turismo in Sardegna. Fra i relatori Pietrino Soddu, presidente della Regione negli anni in cui si posero le prime pietre di un possibile sviluppo turistico. Ci saranno anche Maria Rosa Cardia dell’università di Cagliari e Manlio Brigaglia dell’ateneo sassarese (che racconterà il passaggio dallo stazzo gallurese alla Costa Smeralda), Sandro Ruju e Giovanni Maciocco, chiamato a illustrare i cambiamenti dal punto di vista architettonico. Presiede Antonello Mattone. Sempre domani alle 15 gli esperti delle tre università incaricate presenteranno la ricerca: sono in programma le relazioni di Michele Bagella e Pasquale Lucio Scandizzo (università di Roma), Marco Vannini (università di Sassari) e Alessandro Olivio (università di Sassari).
 Molto interessante l’ultima parte del convegno, quella prevista per sabato alle 10. Oltre all’intervento di Luigi Paganetto, commissario dell’Enea («non si può parlare di sviluppo turistico - ha detto Segni - senza affrontare le tematiche dell’energia») sono in scaletta le relazioni di autorevoli rappresentanti della Banca mondiale, della Commissione europea, degli imprenditori alberghieri più attivi nell’isola: Giorgio Mazzella, Francesco Muntoni e Giovanni Nonne. “Capitani” di industrie turistiche che operano su seimila posti letto e che possono contribuire non poco a chiarire il significato delle strategie future. Concluderà i lavori, alle 12,30, il presidente della Regione Renato Soru. 
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Chirurgia della mano, un corso all’università 
SASSARI. «Chirurgia della mano» questo il tema di un corso di aggiornamento che si svolgerà l’1 e il 2 dicembre nell’aula magna del complesso biologico della facoltà di Medicina. Il corso è organizzato dalla Clinica ortopedica dell’università. Esperti di varie università italiane faranno aggiornamenti sulle malattie congenite, sulle lesioni tendinee e sulle nuove protesi della mano e del polso. Il corso, presieduto dal professor Paolo Tranquilli Leali, direttore della Clinica ortopedica e organizzato dalla dottoressa Maria Chiara Sbernardori responsabile dell’unità di Chirurgia della mano della stessa clinica, è dedicato a medici e fisioterapisti e prevede 9 crediti Ecm. Ben 17 gli esperti che si avvicenderanno per illustrare gli argomenti relativi alla chirurgia della mano. 
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Prof in rivolta: «Basta con i viaggi» 
Corsi abilitanti, i docenti stanno chiedendo il decentramento 
SCUOLA Lezioni soltanto a Cagliari 
SASSARI. Mobilitazione in vista per i professori. Il motivo sono i corsi abilitanti, per frequentare i quali, dicono i docenti, «siamo costretti a sacrifici enormi, nell’indifferenza totale dell’università che non si prende carico di un problema così grave». Al centro della protesta, dunque, i corsi che gli insegnati sono tenuti a frequentare per poter essere iscritti a ruolo nelle varie classi di concorso, cioè le materie di insegnamento.
 «A poche settimane dall’attivazione dei corsi speciali abilitanti, prescritti dal decreto ministeriale 85 del 2005 e organizzati dall’università - scrive in un comunicato Enrico Frau, segretario regionale della Cisl Scuola - la situazione appare sempre più grave e inaccettabile. Le richieste di decentrare i corsi a Sassari per evitare agli insegnanti estenuanti trasferte a Cagliari sono state sistematicamente ignorate dall’università di Sassari».
 Per la verità l’ateneo cittadino organizza nella sua sede alcuni corsi per le scuole superiori e per alcune classi di concorso ma da questa opportunità sono tagliati fuori tutti i docenti che aspirano all’abilitazione per la scuola d’infanzia e quella primaria. A Sassari, da quando non esiste più la facoltà di Magistero che sfornava gli insegnanti destinati alle elementari, l’università non avrebbe più competenza per organizzare i corsi in città. Fatto che viene contestato dagli insegnanti: «Si parla di decentrare questi corsi a Oristano o a Ghilarza, ma allora perchè non farli a Sassari per venire incontro alle tantissime persone che sono costrette a spostarsi persino dalla Gallura? Il viaggio sulla 131 è ingiustificabile considerato che esiste un obbligo di frequenza e molti lavoratori hanno dovuto scegliere fra l’incarico e l’iscrizione al corso. Non è giusto che l’università tratti i corsisti come studenti, bisogna rispettare le esigenze di tutti».
 I rappresentanti dei docenti coinvolti in questo faticoso pendolarismo si sono incontrati più volte con Armando Pietrella, sovrintendente dell’ufficio scolastico regionale e con il rettore dell’università di Sassari Alessandro Maida per trovare una via d’uscita ma fino ad ora non sembra che il problema sia stato risolto.
 «Abbiamo anche chiesto che i corsi potessero essere seguiti on line - dichiara Vanna Spano, segretaria provinciale di Cisl Scuola - ma anche su questo punto silenzio totale. E pensare che ci si può collegare via internet con le università del Veneto e con quelle di Roma ma non con quella di Cagliari».
 I rappresentanti sindacali sottolineano oltretutto che i corsi non sono affatto gratuti ma pesano sulle tasche dei partecipanti per 1500-2000 euro. Una ragione in più per far montare la rabbia fra chi ha necessità assoluta dell’abilitazione per progredire nella carriera lavorativa.
 Insomma, gli insegnati sono sul piede di guerra e se le loro richieste non saranno ascoltate daranno il via a una mobilitazione. «Non possiamo sottostare a conti ragionieristici - concludono - che non considerano il forte malessere e il disagio che vivono questi corsisti “figli di un dio minore”».
 
9 – La Nuova Sardegna
Cagliari – Pagina 2
UNIVERSITÀ
Wi-fi per gli studenti
CAGLIARI. Il progetto internet senza fili (wi-fi) per gli studenti sarà presentato domani - alle 9.30, alla Cittadella di Monserrato - all’interno del progetto “Mobil Computimg Campus”, coordinato da Vincenzo Piras.
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 26
Parentopoli. Il Rettore ammette: «Ci sono moltissimi parenti tra i dipendenti, è una questione di fiducia»
Mistretta, ateneo senza tabù
«Mio figlio fa il ricercatore»
Da Giurisprudenza a Medicina, da Ingegneria a Scienze Politiche tanti associati illustri
Buon sangue non mente: potrebbe essere il nuovo spot dell'Università cagliaritana, dove il Rettore Pasquale Mistretta non si nasconde. Anzi lo ammette candidamente: «Anche io ho un figlio ricercatore nella mia materia, in Ingegneria- spiega- oltre che una figlia in Corte dei Conti. Ma nell'ateneo ci sono 2500 dipendenti, è normale che ci siano molti parenti. Poi quando un padre va in pensione, come un tempo succedeva in banca o all'Enel, è logico che ci sia un occhio di riguardo per i figli delle persone di fiducia, Se sono bravi, perchè non assumerli magari con un “cococo”? Naturalmente a patto che ci sia anche la professionalità ». Il figlio del Magnifico Rettore si chiama FaustoMistretta e insegna Ingegneria civile. «Però non è neanche ancora professore associato- precisa il Rettore- e di certo non l'ho favorito. I curricula li guardiamo tutti, poi scegliamo. Se ad esempio c'è un dipendente che è sempre stato valido, perché non prendere in considerazione un suo parente?Non dimentichiamo un'altra cosa: molti figli illustri, proprio a causa dei complessi di inferiorità verso i padri, a volte si sono smarriti e alcuni sono finiti anche nel tunnel della droga. Quindi anche in famiglia bisogna stare attenti». NEL FRATTEMPO PERÒ l 'ateneo cagliaritano si rivela una vera e propria fucina di parenti. Ne sa qualcosa Angelo Balestrieri, ex preside di Medicina, che può vantare ben due figlie ricercatrici al Policlinico: Antonella e Cinzia, tra Radiologia e medicina interna. In Giurisprudenza si sussurra che un nipote dell'ex preside Francesco Sitzia, Stefano Sitzia, sia nel giro dei ricercatori. E la sorella di Giovanni Corona, il presidente del Ctm docente di Trasporti, Maria Corona Corrias, insegna invece Storia delle dottrine poliyiche in Scienze politiche. Mentre in Ingegneria va in scena la saga dei Montaldo, partita da uno zio ex preside. E sfociata in un cugino, Umberto Montaldo, docente di disegno industriale. Poi le nipoti: Stella Piro Vernier e Renata Grimaldi, entrambe docenti sempre in Ingegneria. L'albero geneaologico dell'università ha però ramificazioni infinite: neppure il Magnifico lo può negare. L'ateneo di Parentopoli.
 
La chiave
Famiglia intera al lavoro insieme
La mamma Maria Concetta Pisano in Facoltà non soffre la lontananza delle figlie: Valeria e Stefania Masia sono anche loro collaboratrici dell'Università. Una intera famiglia al lavoro.
La prof erede del vecchio preside
Susanna Salvatori insegna genetica in Zoologia, ed è la figlia di un ex preside in Scienze biologiche. Buon sangue non mente. E spunta anche un Berlinguer
Aldo berlinguer. Docente di diritto comparato in Giurispruidenza, ha un cognome eccellente e ha
bruciato le tappe: a 27 anni era già in cattedra.
I Corrias sono tre in una facoltà
Piergiorgio Corrias, docente di diritto del lavoro, ha inculcato il diritto in due figli: Massimo in Economia e Paolo in Giurisprudenza.

Questionario e social

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