UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 21 novembre 2006

Martedì 21 novembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 novembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari  - Pagina 19
Convegno della Margherita
Ricerca: «Dimezzati i fondi a disposizione per le Università»
I fondi per la ricerca a disposizione dell'Università sono stati dimezzati rispetto all'anno scorso. I tagli, che ammontano a circa 7 milioni di euro, stanno mettendo in ginocchio il principale canale per lo studio di nuove terapie per la cura delle malattie e di nuove soluzioni da applicare nelle varie discipline. Per questo la nuova legge regionale per la Ricerca, al vaglio della commissione Cultura, deve rilanciare in maniera efficace i nuovi programmi di studio. È quanto auspica il prorettore per la Ricerca scientifica dell'Università di Cagliari, Adolfo Lai, intervenuto ieri in un incontro organizzato dalla Margherita sul disegno di legge regionale per riordinare il settore: da domani, il testo sarà discusso dai componenti della commissione Cultura, per poi essere votato e successivamente inviato al Consiglio. «La riduzione dei fondi investe le due università sarde, così come quelle di altre regioni», ha aggiunto Lai, sottolineando la gravità della circostanza. Arginare il problema dei tagli e razionalizzare i finanziamenti è l'obiettivo del nuovo disegno di legge che prevede lo stanziamento, a livello regionale, di 50 milioni di euro all'anno per la ricerca, come ha anticipato il presidente della commissione Gianluigi Gessa: «La Sardegna - ha ricordato il ricercatore - investe meno dello 0,5 per cento del Pil per la ricerca, contro una media nazionale dell'1,1 per cento e dell'1,7 in Europa. La nostra richiesta andrà valutata ed eventualmente approvata, ma è questa la cifra necessaria a rilanciare il settore». Secondo la bozza, i ricercatori, in mancanza di scuole specializzate, dovrebbero studiare all'estero e poi rientrare in Sardegna dove saranno assunti con contratti pluriennali rinnovabili. Gli unici possibili in tempi di crisi. Secondo Gessa la nuova legge dovrà essere più selettiva, perché i tremila studenti che in tre anni hanno usufruito di quest'opportunità sono troppi. Meglio selezionare l'accesso e garantire il rientro in Sardegna dei più meritevoli, da assumere nelle università e negli istituti pubblici di ricerca. Altro obiettivo è creare un unico soggetto (come un assessorato) responsabile dell'erogazione dei fondi e lanciare le attività di ricerca a livello internazionale. Su questo gioca un ruolo molto importante Polaris, attraverso il Crs4 e gli altri enti di ricerca. «Occorre un grande sforzo da parte della Regione, perché dobbiamo prima di tutto creare imprese innovative e poi favorire il trasferimento in Sardegna di quelle straniere».
Nicola Perrotti (Unioneonline)
 
2 – L’Unione Sarda
Planargia - Pagina 19
San Vero: consegnato in Regione il bando "Civis"
Sei milioni per abbellire i centri storici Ecco i progetti presentati da 7 Comuni
Un progetto che ha tutte le carte in regola per essere finanziato. In ballo ben 6 milioni e 350 mila euro del Por Sardegna, che con il bando "Civis" finanzia gli interventi per il recupero dei centri storici. Una cifra non indifferente per "Trame urbane nel Sinis-Montiferru", progetto presentato al pubblico e già consegnato in Regione. All'incontro hanno partecipato i sindaci dei 7 comuni coinvolti: Antonello Chessa (San Vero), Mario Sassu (Bonarcado), Giovanni Crobe (Milis), Francesco Firinu (Narbolia), Filippo Scalas (Nurachi), Stefano Pala (Tramatza) e Efisio Carta (Zeddiani). Il progetto è stato presentato da Gianni Mura e da Roberto Barracu. «Questo bando - ha spiegato Mura - pone un obiettivo intelligente: provare a ragionare insieme per costruire un progetto di sviluppo che assuma i centri urbani come capitale del progetto. Nella direzione del turismo, ma più in generale come luoghi in cui si può creare sviluppo». E questo attraverso una strategia che punta al recupero, all'utilizzo del patrimonio edilizio esistente e dei materiali caratteristici locali. Il progetto si presenta con una strategia di base: «La qualità dei luoghi urbani finalizzata ad aumentare l'attrattività del sistema». E la riqualificazione toccherà 5 temi: le aree per il verde, gli ingressi nei paesi, il sostegno per la riqualificazione urbana, un progetto didattico e il risparmio per la Pubblica amministrazione. Oltre alle singole proposte vi sono 3 progetti di rete: il Museo di San Vero, Villa Pernis a Milis e a Bonarcado un laboratorio urbanistico. «È un momento fondamentale - ha detto Antonello Chessa - a partire dalla dimensione finanziaria. Infatti se il progetto passa porterà una quantità di risorse mai viste. Inoltre rappresenta il primo passo verso un cambiamento politico visto che questa aggregazione è l'inizio di una collaborazione». Al progetto partecipano partner come l'Università di Cagliari e Sassari, la Soprintendenza, il ministero del Lavoro, la Energit, l'associazione Aghe, l'Istituto internazionale di urbanistica e la fondazione Astengo.
Valentina Manca
 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Olbia
Il gallurese più forte del sardo
Il dialetto resiste tra i bambini, uno studio tra Erula e Perfugas
«Si difende meglio dall’attacco dell’italiano»
TEMPIO. Una buona notizia per il gallurese giunge dal versante anglonese della corsofonia. Una ricerca condotta dall’Istituto comprensivo di Perfugas e coordinata dallo studioso Mauro Maxia.
 specialista della materia che insegna presso l’Università di Sassari come docente a contratto di Lingua sarda, dimostra che, rispetto al logudorese, Maxia ha accertato che il gallurese contiene maggiormente la concorrenza dell’italiano.
 Il campione dello studio è limitato all’area corsofona di Erula e Perfugas (la ricerca ha investito anche il vicino comune di Laerru), ma ha una sua innegabile validità generale. Avere la dimostrazione che, in condizioni linguistiche del tutto particolari, le lingue locali tengono è certo una sorpresa, e ancor più lo è forse sapere che, in un’area di confine, il gallurese non solo regge, ma vende, per così dire, cara la pelle.
 Oggi la ricerca compiuta dalla scuola di Perfugas è stata raccolta in un libro distribuito da pochi giorni nelle librerie dell’isola, edito da Condaghes e significativamente intitolato «Lingua, limba, linga». Uno dei meriti della pubblicazione è l’enorme mole di dati che sono stati elaborati: più di 24 mila risposte ai tanti quesiti di un triplice questionario che ha investito gli studenti, gli insegnanti e i genitori di tre diversi plessi scolastici. Il risultato complessivo che emerge dalle quasi duecento pagine del volume è la constatazione di una «dinamica involutiva che caratterizza in questo momento storico l’uso della lingua locale nel contesto sardo».
 I codici linguistici in uso nelle tre comunità starebbero in effetti, secondo l’indagine, subendo un processo di erosione e dequalificazione. Molto più avanzato a Laerru e in preoccupante crescita anche a Perfugas, dove si parla non solo il logudorese. Questo processo sarebbe, comunque, meno consistente a Erula, dove, spiega Maxia, «il dato dell’abbandono della lingua locale inciderebbe in misura meno rilevante».
 Le risposte fornite dai 612 genitori che di buon grado hanno compilato il questionario evidenziano l’entità di quel passaggio generazionale che gradualmente sta portando all’abbandono del sardo. Ciò vuol dire che l’abbandono della lingua madre è imputabile alle ultime generazioni. Ne è prova il fatto che circa tre quarti degli alunni dichiari, ad esempio, di pensare in italiano.
 Uno studio a parte meriterebbe però la risposta che molti bambini hanno dato ai loro intervistatori a proposito della lingua che maggiormente impiegano durante il gioco. È così emerso che, soprattutto tra i bambini di Erula, l’uso del gallurese registra un’alta percentuale nel contesto amicale.
 Il gallurese sarebbe, quindi, per i più piccoli la parlata ideale per tradurre e veicolare determinate esperienze di vita.
Giuseppe Pulina
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Oristano
Da Silanus a Bolotana la terra dei centenari
Tra le donne primeggia Giuseppina Deidda 107 anni, di Birori
BIRORI. Il Marghine si conferma sempre di più terra di longevi. In quasi tutti i paesi della zona sono presenti ultracentenari e su di loro hanno da tempo riposto le attenzioni gli studiosi del progetto Akea dell’università di Sassari, che, sotto il coordinamento del professor Luca Deiana, sta cercando di carpire i segreti della longevità. In questo periodo le rappresentanti del gentil sesso detengono ovunque il record della longevità. La palma della più anziana viene detenuta da Giuseppina Deidda di Birori che tra un paio di mesi compirà ben 107 anni. La vedova Pala, nata nel lontano 25 gennaio del 1900, può esere annoverata tra le donne più vecchie del pianeta.
 Alle sue spalle incalza Teresa Morittu (nella foto) di Silanus che da qualche settimana (esattamente dall’8 novembre) ha iniziato a rosicchiare i 105 anni. A Dualchi qualche giorno fa Michelina Deriu ha spento 102 candeline e lo stesso traguardo si apresta a raggiungere ai primi del 2007 Maddalena Nieddu di Lei (quest’ultima è una figlia d’arte in quanto anche la mamma Maddalena Minudu si era spenta dopo aver varcato la soglia dei 101 anni).
 Centouno sono invece le candeline che il 6 gennaio spegnerà Pasqualina Falchi di Noragugume che verrà festeggiata nella casa di riposo di Borore dove da alcuni anni si trova ospite. E sempre a Borore si è spenta dopo aver raggiunto 101 anni Salvatorangela Bonu. Alle loro spalle c’è un autentico esercito di arzille ultranovantenni che hanno il secolo di vita a un tiro di schioppo.
 Tra i maschi primeggia Bortigali con i 101 anni di Domenico Carta e Sindia con Antonio Sechi (cento anni compiuti a luglio) e Antonio Maria Sechi (che raggiungerà il traguardo delle tre cifre a gennaio). Qualche centenario c’è anche a Macomer. Ma meritano di essere ricordati anche i due fratelli di Silanus (deceduti due anni fa) dopo aver raggiunto contemporaneamente i 103 anni e Giuseppe Cappai che di anni ne aveva 105. Thiu Boreddu Canu (Bolotana) invece si è spento due mesi fa dopo aver raggiunto il secolo di vita.
 Il giornalista della Nuova Federico Sedda aveva anche redatto una pubblicazione sui centenari di Bolotana che nel 2000 erano ben sei.
Tore Cossu
 
3 – La Nuova Sardegna
 Pagina 45 - Sport
Fra gioco e sport
Subbuteo, il campionato sassarese nasce all’università
CAGLIARI. Il sabato pomeriggio, gli appassionati turritani di subbuteo, il calcio da tavolo, avranno presto un bel da fare. Il Subbuteo team Sassari-Facoltà di giurisprudenza sta infatti organizzando la prima edizione del campionato sassarese.
 Formula all’italiana, con partite di sola andata o andata e ritorno, a seconda del numero dei partecipanti.
 Campo di gioco, sia per le gare in casa che quelle in trasferta, sarà sempre viale Mancini 1, la sede del comitato organizzatore che investe sul panno verde passione e tempo libero.
 “Siamo maturi per dare il via a questa nuova avventura - ha detto il presidente del comitato organizzatore, Salvatore Dore - il numero degli appassionati cresce esponenzialmente e ormai tutti chiedono un appuntamento fisso nel quale ci si giochi davvero qualcosa”.
 Dore ci tiene a evidenziare anche quelle che sono le motivazioni che potrebbero spingere i neofiti ad avvicinarsi al calcio tavolo. “In una società che vede i giovani passare le serate incollati ai computer e ai videogiochi, il subbuteo, a metà tra sport e gioco puro, è lo strumento ideale per migliorarsi nell’autodisciplina e nel controllo delle proprie emozioni”.
 Come nel calcio, quello vero, nel campionato ormai alle porte si guadagneranno tre punti per la vittoria, uno per il pareggio, a secco in caso di sconfitta. Conclusa la regular season, però, spazio al sistema cestistico dei playoff, solo per i primi quattro. Nella fase finale occorrerà vincere due partite su tre per andare avanti.
 Tutto partirà nel mese di dicembre, tempo tecnico necessario per ricevere le iscrizioni e stilare il calendario. Per informazioni Salvatore Dore, facoltà di giurisprudenza di Sassari: 079/228891 - mail sdore@uniss.it.
Mauro Farris

Questionario e social

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