UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 15 novembre 2006

Mercoledì 15 novembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 novembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 2 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 16 - Cultura
Agenda. E al Centro documentazione donne di Cagliari si parla di parole vuote
Due pomeriggi con Tullio De Mauro
Sarà il linguista Tullio De Mauro il protagonista dell'incontro di domani alle 17 nell'aula magna del Corpo aggiunto della facoltà di Lettere e Filosofia di Cagliari. Il tema dell'incontro - organizzato dal Giscel, Gruppo di intervento e studio nel campo dell'educazione linguistica- Società di linguistica italiana - è "La cultura degli italiani - Progetto Lingua e Scienza - Un binomio complesso". Interviene Cristina Lavinio, coordina Maria Teresa Lecca. L'iniziativa ha il patrocinio della Regione, del Dipartimento di Filologie e Letterature Moderne dell'Università, dell'I.R.R.E. e della Direzione Scolastica Regionale. Venerdì stessa ora ancora Tullio De Mauro ("Condizioni e limiti dell'automazione dell'analisi semantica") e Silvana Ferreri, Università della Tuscia ("La forza dei parlanti e l'uso delle parole"). Centro documentazioneIl Centro di documentazione e studi delle donne di Cagliari ospita stasera alle 17 un nuovo appuntamento con "Screditare le parole vuote", laboratorio e incontri sulla storia. L'incontro, che si terrà nella sala Eleonora d'Arborea, via Lanusei 19, ha per tema "L'esperienza del negativo" e prosegue un discorso avviato nel 2003, in occasione del conflitto in Iraq, da una comune opposizione alla guerra che sembrava aver sospeso capacità di parola e di pensiero. «Partire da sé, interrogare il mondo con autenticità e coraggio, cercando ogni volta che sia possibile la mediazione di altre donne». Il Giardino da leggere"Il Giardino da leggere" attua l'orario continuato. D'ora in poi sarà possibile per i cagliaritani trascorrere anche l'ora pranzo negli spazi dei Giardini Pubblici. Le sedie e i tavoli mobili, disposti accanto alle nuove vasche o tra le aiuole consentiranno di consultare libri e quotidiani sardi e nazionali, messi a disposizione dei lettori. Il servizio (dalle 9,30 alle 16) nasce come un prolungamento della Biblioteca specialistica di Storia dell'Arte della Galleria Comunale, supportata dal Servizio Bibliotecario Civico. E offre anche per il prestito, circa 250 titoli.
 

 
1 – La Nuova Sardegna
 Pagina 6 - Sardegna
Nevrotici o disponibili: è scritto nei geni 
Pubblicato lo studio Progenia condotto dal team del professor Cao 
MILANO. Nel cuore della Sardegna, a Lanusei, Elini, Arzana e Ilbono, abitano persone che possono essere considerate veri laboratori genetici viventi. I geni di 6000 di loro, come quelli di tutti, possono influenzare il rischio di sviluppare malattie, o le caratteristiche fisiche come altezza e colore dei capelli. Ma nel DNA di questi sardi gli scienziati sono riusciti a leggere un legame in più: quello tra i geni e il comportamento umano, come l’atteggiamento nevrotico, la disponibilità verso le altre persone o l’essere estroversi. Un’influenza del genoma (almeno in parte) ereditabile, che sembra più spiccata per le donne.
 La scoperta arriva dallo studio Progenia, recentemente pubblicato su Plos Genetics, condotto del team di Antonio Cao del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Cagliari e finanziato dal National Health Institute, l’istituto per la salute americano. Lo scopo dei ricercatori era quello di identificare, nel DNA degli abitanti di questi paesini sardi, delle zone che fossero geneticamente importanti per l’insorgere di alcune malattie comuni, come l’ipertensione o il diabete. Ma la ricerca si è focalizzata anche sui tratti della personalità di questi abitanti, come la disponibilità o l’estroversione, per un totale di 98 tratti quantitativi. Perchè proprio gli abitanti di questi paesini sardi? Perchè «i tratti, specialmente quelli più complessi, possono essere influenzati da una molteplicità di fattori sia genetici che ambientali - si legge nello studio -. In popolazioni relativamente isolate, come quelle di questi paesini sardi, c’è un’omogeneità sia genetica che ambientale maggiore, e questo facilita le analisi». «Quello che abbiamo trovato - spiegano i ricercatori - è una componente genetica correlata in maniera significativa con ciascuno di questi tratti. In media, i geni possono spiegare il 40% della variabilità di 38 diversi parametri del sangue (come ad esempio il livello del colesterolo buono HDL, o di quello cattivo LDL); il 51% della variabilità di 5 misure antropometriche (come altezza, peso e circonferenza vita); il 20% di 20 diverse misure di funzione cardiovascolare, e il 19% di 35 diversi tratti della personalità». In pratica, per fare qualche esempio: il livello di colesterolo cattivo di una persona è in media dovuto al 40% dai geni, e al 60% da fattori ambientali; l’altezza, al 51% dai geni e al 49% dall’ambiente; e la disponibilità verso altre persone al 19% dai geni, e all’81% dall’ambiente. E se le differenze dei parametri fisici come altezza e peso sono quasi ovvie, tra uomo e donna - continuano gli scienziati - le differenze nel comportamento lo sono un pò meno: l’ attitudine a sviluppare nevrosi, ad esempio, o la tendenza ad essere estroversi, è influenzata dai geni al 30% per le donne, ma solo al 20% per gli uomini. Sembra addirittura esserci un legame tra la variabilità di questi parametri e l’età della persona: «Ad esempio - si legge nello studio - i nostri risultati mostrano che un tratto come la pressione sanguigna ha una bassissima ereditarietà in individui con meno di 40 anni, mentre la correlazione è più forte in persone over 40. La nostra idea è che, a tutte le età, gli alleli (cioè le possibili varianti di un gene) possano nel tempo accumulare l’effetto che hanno su determinati tratti». In questo modo si spiegherebbe perchè gli scienziati’leggono’ una possibile ereditarietà di alcuni tratti solo da una certa età in su. Quel che rimane da fare in studi futuri, concludono i ricercatori, è analizzare l’ereditarietà per quei tratti che sono sensibili ai principali fattori ambientali, come i farmaci per la pressione alta, il fumo di sigaretta o il consumo di alcool.

Questionario e social

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