UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 18 ottobre 2006

Mercoledì 18 ottobre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 ottobre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

 
 
1 - L’Unione Sarda
Pagina 36 – Sassari
È emergenza in chirurgia pediatrica
Il Preside di Medicina alla Commissione sanità
Duecento neonati l'anno senza una reparto di cardiologia, ottocento bimbi costretti a un esodo forzato per sottoporsi a un intervento chirurgico, centinaia in lista d'attesa. Sono numeri dell'emergenza pediatrica a Sassari, denunciata davanti alla commissione Sanità della Regione dal preside della Facoltà di medicina dell'ateneo sassarese, Giulio Rosati. Convocato a Cagliari per un'audizione sul piano sanitario regionale, Rosati ha snocciolato davanti ai commissari tutti i problemi della Sanità sassarese, e paventato il rischio di un disegno politico per ridimensionare il ruolo dell'Università di Sassari. « È indispensabile la cardiologia pediatrica per i piccoli pazienti, almeno 200 l'anno, che hanno superato il periodo critico della nascita con la terapia intensiva», ha spiegato Rosati. «Manca una rianimazione pediatrica e non sono previsti investimenti per aprirne una. Quanto a chirurgia pediatrica, non funziona per mancanza di personale, con conseguente esodo dei pazienti: 800 interventi l'anno, 80 urgenze, centinaia in lista d'attesa. Questa specialità non è equiparata alla chirurgia generale e i chirurghi non specialisti si rifiutano di supplire al rischio». Parole pesanti come macigni dopo che la Asl di Sassari, nei mesi scorsi, aveva annunciato che non esisterebbero i numeri per aprire un reparto di chirurgia pediatrica negli ospedali sassaresi. La comunicazione era arrivata nel corso di un vertice fra i medici e il direttore sanitario, Guido Fellin. Il vertice era stato convocato per trovare una soluzione alla via crucis di chirurgia pediatrica, una situazione paradossale approdata anche nelle stanze della Procura sassarese. Il reparto fantasma, da 15 anni è ospitato in uno stanzino di chirurgia donne, opera con un solo medico, zero infermieri, quattro posti letto e sala operatoria disponibile un giorno a settimana. Il chirurgo, Antonio Dessanti, da solo, deve garantire la reperibilità 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno. Se lui non è reperibile a Sassari scatta l'emergenza, e se un bambino ha bisogno del chirurgo rischia la vita. Deve essere operato da un chirurgo generale, se possibile, oppure imbarcarsi su un aereo della protezione civile e volare verso una sala operatoria della Penisola. Le critiche di Giulio Rosati non si sono fermate all'emergenza pediatrica, ma hanno denunciato anche la paura che esista la volontà politica di indebolire il ruolo dell'università di Sassari: «Se esistesse davvero sarebbe il caso di rendere pubblica questa scelta politica». Il preside ha denunciato una «scarsa attenzione ai problemi, e un atteggiamento che sembra vuole spostare su Cagliari il centro di gravità della ricerca e della didattica». (v. g.)
 
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 20 – Cagliari
policlinico
Sempre meno personale, il centro riduce i prelievi di sangue
Il centro prelievi del Policlinico universitario alza bandiera bianca. Impossibile far fronte a una mole di lavoro sempre crescente con un personale ridotto. Così da venerdì verranno effettuati al massimo cento prelievi, contro i duecento che vengono realizzati di solito. Il servizio senza programmazione sarà garantito soltanto dalle 7,45 alle 9,30. Nel resto della giornata (con un turno di lavoro che va, dal lunedì al giovedì, dalle 7,30 alle 18, e il venerdì fino alle 13,30) dovranno essere svolti i prelievi programmati e le priorità: circa 350 al giorno. Una decisione sofferta ma inevitabile. I vertici sanitari del Policlinico hanno voluto avvisare chi si recherà al centro prelievi da venerdì: il rischio di dover mandare via gli utenti è molto alto. La situazione lavorativa è infatti arrivata al limite. Un infermiere arriva a effettuare anche sessanta prelievi senza fermarsi. Un servizio che funziona anche, e soprattutto, al personale sanitario precario. All'orizzonte non si vedono concorsi o nuovi contratti, e così l'azienda ha deciso di ridurre il servizio all'esterno. (m. v.)
 
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 22 – Cagliari
premio in medicina
Cabitza a Mauro Marilotti Nuovo vincitore È stato assegnato anche quest'anno il Premio di laurea dedicato alla memoria del profossor Antonio Cabitza, per tanti anni stimato direttore della clinica Ortopedica dell'Università di Cagliari, padre dell'ortopedia in Sardegna, fondatore nel 1947 dell'ospedale Marino, scomparso sei anni fa Fucecchio. Giunto alla quarta edizione il premio è stato assegnato a Mauro Marilotti laureatosi in Medicina e Chirurgia nell'anno accademico 2004/2005. La sua tesi sull'utilizzo di un materiale innovativo nell'ambito della chirurgia protesica del ginocchio, il tantalio, e dal titolo "Studio retrospettivo preliminare clinico radiografico su dodici casi di protesi totale di ginocchio non cementata con componente tibiale trabecular metal", è stata giudicata la migliore da una commissione composta dai professori Claudio Velluti, Francesco Ledda e Piergiorgio Pagella. Il premio è stato consegnato in occasione del XXVII Congresso della nuova società sarda di ortopedia e traumatologia, che si è svolto a Cagliari al T-Hotel il 13 e 14 ottobre scorso.

 
 
 
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
«Un disegno contro Medicina»
Il preside di facoltà Rosati contro la politica regionale Esposto alla Procura sull’assenza della chirurgia pediatrica
 
SASSARI. Ancora una volta Giulio Rosati punta il dito contro la politica sanitaria dell’assessore Nerina Dirindin e di Renato Soru responsabili, secondo lui, del progressivo ridimensionamento della facoltà di Medicina di Sassari, da lui diretta. Lo ha fatto con determinazione nel corso dell’ultima seduta della commissione convocata per discutere sul piano regionale.
 E ha parlato di «atteggiamenti, alcuni dilatori, altri di “scarsa attenzione ai problemi”, che sembrano voler spostare su Cagliari il centro di gravità della ricerca e della didattica. Ma se scelta politica è - insiste Rosati - deve essere resa pubblica».
 I motivi del dissenso sono maturati negli ultimi due anni. «La scienza in nome del risparmio - dice il preside - diventa perdente». E come già in passato Rosati tira in ballo l’azienda ospedaliera mista, che sarebbe dovuta partire da tempo, ma non è ancora ai preliminari. In più occasioni Rosati non ha esitato a sollevare il tono del dibattito con gli amministratori regionali denunciando il ritardo nella costituzione dell’azienda, fatto che scaraventa la Sardegna agli ultimi posti nella classifica dell’offerta di servizi sanitari alla cittadinanza. «Didattica, ricerca e assistenza dovrebbero trovare un giusto mix. Ma il mix che la Regione ha in testa non è quello che hanno in testa gli universitari». Rosati incalza dicendo che il nodo da sciogliere è il numero delle strutture complesse da affidare agli ospedalieri. «Discorso - precisa - che avrebbe un senso se gli universitari potessero dirigere a loro volta strutture ospedaliere. Voler fare metà e metà nell’azienda mista, sbilancia a favore degli ospedalieri e non dà il giusto riconoscimento agli universitari».
 Torna alla ribalta quindi la rivalità fra medici ospedalieri e universitari e soprattutto l’eliminazione di alcuni reparti da parte dell’assessore regionale perchè considerati “doppioni”. Una scelta già duramente contestata nel periodo scorso.
 «Una sanità del genere, poco attenta ai bisogni del territorio, rischia davvero di giocare al ribasso». E in particolare il preside della facoltà pone l’attenzione sul futuro delle scuole di specializzazione per le quali il ministero richiede i requisiti minimi indicando standard impegnativi. «Ci sono ritardi immensi», afferma Rosati che lamenta l’esclusione degli universitari dal confronto con i vertici Asl. E se le scuole sassaresi chiudono, «per quel che ne so, e credo d’essere informato, difficilmente i nostri giovani medici potranno trovare posto fuori regione».
 Altro buco nero, le specialità pediatriche. Una relazione alla procura della repubblica avrebbe messo l’accento, (dopo mesi di proteste inascoltate), sul «dramma della chirurgia pediatrica». Tra le attività previste dal Piano per le specialità materno-infantili, in realtà il repartino, istituito nel 1992 con l’arrivo di un chirurgo specialista non funziona per mancanza di personale. «La chirurgia pediatrica non è equiparata alla chirurgia generale e i chirurghi non specialisti si rifiutano di supplire a rischio, se qualcosa va storto, di magistratura. Di qui l’esposto alla procura. Insomma - conclude Rosati -, dal ministro Bogino in poi è forse il momento più difficile per la medicina universitaria sassarese». (g.g.)
 
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
MEDICINA
Premio Cabitza per l’ortopedia
 
CAGLIARI. Assegnato il premio di laurea dedicato alla memoria dello scienziato Antonio Cabitza, già direttore della clinica ortopedica dell’Università di Cagliari, e fondatore nel 1947 dell’ospedale Marino. Giunto alla quarta edizione il premio è stato assegnato a Mauro Marilotti laureatosi in Medicina e chirurgia nell’anno accademico 2004-2005. La sua tesi ha sviluppato l’utilizzo di un materiale innovativo nell’ambito della chirurgia protesica del ginocchio, il tantalio, ed è stata giudicata la migliore, da una commissione composta dai docenti Claudio Velluti, Francesco Ledda e Piergiorgio Pagella. Il premio è stato consegnato in occasione del XXVII Congresso della nuova società sarda di ortopedia e traumatologia.
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Olbia
College all’americana
Un liceo internazionale e l’università
di Stefania Porro
 
OLBIA. Ricettività e sport: un binomio sul quale, ormai, si concentrano le strategie di mercato per trasferire in Sardegna flussi turistici sempre maggiori. E questa è anche la strategia del Geovillage, il centro turistico-sportivo sulla circonvallazione nord per Golfo Aranci a pochi passi dalla città. Ma non basta più. Si vuole crescere e diversificare. E, allora, si punta pure sulla scuola. Dal 2003 esistono un albergo, il Melià, da 400 posti letto, un centro nuoto, un centro tennis e un palazzetto coperto da 3000 posti. Ma presto nasceranno anche un liceo internazionale a indirizzo linguistico e un campus universitario.
Su una superficie complessiva di quasi 22 ettari è stato realizzato solo il 50% delle opere in programma. Si lavora sodo, al Geovillage, ma i tempi per concludere tutti gli interventi sono ormai ristretti. Verranno infatti concretizzati entro il 2007 (al massimo nel 2008). E uno, anzi due, riguardano la scuola. E’ una vecchia idea di Gavino Docche, l’ingegnere-imprenditore che con questo investimento (da diverse decine di milioni di euro) ha voluto trasformare in realtà. «Studio e sport - infatti - sono gli elementi su cui ho voluto scommettere per completare l’offerta del Geovillage». Ma in che modo? Si copierà il modello americano. Una sorta di college a stelle e strisce (che ormai ha preso piede in molti altri paesi europei) dove gli alunni (galluresi, sardi e di ogni parte del mondo) studieranno, mangeranno, dormiranno e faranno sport. «Un progetto ambizioso, curato nei minimi particolari. Per realizzarlo - hanno spiegato dal Geovillage - siamo anche andati a vedere un “villaggio” spagnolo dove gli alunni, durante la loro permanenza nel periodo di studi, hanno l’occasione di praticare sport di ogni genere senza doversi spostare. La stessa cosa accadrà da noi. Per quanto riguarda il liceo internazionale, saranno 15 le aule a disposizione con annessi alloggi per gli studenti. Per il campus universitario di alta formazione, creeremo ampie aule e camere per docenti e personale. Sarà un college elegante, con gli stessi standard dell’hotel Melìa. Le strutture scolastiche, comunque, verranno utilizzate anche nei mesi caldi, quando le lezioni si interrompono per le vacanze. In quel periodo si faranno i campus estivi lavorando in sinergia con le scuole di altre regioni d’Italia o del resto del mondo».
 Per quanto riguarda il liceo, si comincerà ovviamente con la formazione di una o due classi prime, ma ad attività avviata saranno complessivamente 200 i ragazzi che, dopo le medie inferiori, potranno seguire questo percorso di studi. Sarà di trecento, invece, il numero degli universitari: 150 le camere del campus, tutte dotate di due posti letto. Sulle facoltà, per ora, non ci sono certezze ma turismo ed economia non mancheranno.
 Il popolo studentesco che deciderà di conseguire la maturità o la laurea al Geovillage, potrà contare su moltissime strutture per lo sport. Una è il palazzetto, che entro la fine del 2006 verrà finalmente completato. Verranno sistemate le tribune e, soprattutto, si stenderà il nuovo pavimento: un parquet molto elastico che consentirà di praticare qualunque attività e che rappresenterà anche un punto di riferimento importante per moltissime società galluresi. Un palazzetto non solo per lo sport, comunque. Diventerà a tutti gli effetti una struttura polivalente per il teatro e la musica, per manifestazioni culturali o per i congressi.
 
 

 

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