Giovedì 12 ottobre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 ottobre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 14 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Giornale di Sardegna, Bur.it

 
 
1- L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 16
Tasse universitarie, pagare è più facile
Si potranno usare il bancomat, i bonifici e il servizio on line
L’accordo prevede anche vantaggiosi prestiti d’onore agli studenti più meritevoli per facilitarne i percorsi di studio e di formazione.
Ateneo. Il rettore ha firmato la convenzione triennale con il Banco di Sardegna
Una santa alleanza per tre anni. Il rettore dell’Università, Pasquale Mistretta, e il direttore del Banco di Sardegna, Natalino Oggiano, l’hanno siglata martedì nell’ufficio del rettorato. Tre gli accordi sottoscritti: pagamento delle tasse studentesche con bancomat e on line, prestiti d’onore per gli studenti meritevoli e carte di credito prepagate per i dipendenti dell’Ateneo. le novitàLa convenzione, che scadrà il 31 luglio 2009, offre agli studenti nuove modalità per il pagamento delle tasse universitarie: bancomat, addebito o bonifico bancario, on line. Il Banco fornirà agli studenti una carta pagobancomat prepagata (chiamata "Karica") che potrà essere attivata con cento euro. Un’altra novità è quella dei prestiti d’onore (UniPrestito), approvata anche dal ministero dell’Università, e cofinanziato dall’Ateneo e dalla Regione. Un credito (rimborsabile in otto anni, dopo la fine degli studi) che può arrivare a cinquemila euro per anno (fino a un massimo di tre), a un tasso d’interesse vantaggioso, e che potrà essere utilizzato dagli studenti per completare la formazione, per il conseguimento di master o lauree brevi. Infine la convenzione prevede l’emissione di carte di credito e carte prepagate per i dipendenti dell’Università. i vantaggiPer i responsabili universitari della direzione finanziaria, Marilena Bernardi, e del decentramento, Gaetano Melis, l’accordo permette «di migliorare la comunicazione, ridurre i costi e fornire agli studenti una completa informazione sulle tasse dovute, anche con l’invio di e-mail e sms». niente più file«La convenzione è un passo verso la modernità - sottolinea Oggiano - e permetterà di evitare le vecchie procedure che creavano le file agli sportelli. Inoltre gli studenti potranno conoscere la loro situazione debitoria in tempo reale, con una semplice interrogazione informatica, così come l’Università che potrà avere un aggiornamento quotidiano dei pagamenti effettuati». Per il presidente del Banco, Antonio Sassu si tratta di «un’intesa moderna e importante a favore dell’intera società sarda». ora la regione«Per gli studenti è un accordo fondamentale. Lo hanno capito - commenta Mistretta - lavorando direttamente sulla convenzione con due loro rappresentanti». Novità importante anche quella dei prestiti d’onore: «Strumenti per facilitare i percorsi di studio e di ricerca. Università e Banco di Sardegna hanno fatto il primo passo. Ci dovrebbe essere più attenzione anche da parte del tessuto imprenditoriale e produttivo, degli enti pubblici e in particolare della Regione».
Matteo Vercelli
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 16
Al San Giovanni di Dio
Un occhio bionico per addestrare i giovani oculisti
Tecnologia avanzata nella lotta a glaucoma e cataratta In campo 300 specialisti
Sono finiti i tempi delle esercitazioni chirurgiche sull’occhio del maiale: da oggi i giovani oculisti potranno fare pratica utilizzando un bulbo oculare bionico quasi identico a quello umano. Il progetto si chiama RealEye ed è stato presentato nella sala convegni del Centro E-Learning dell’Università di Cagliari. Si tratta dell’ultima frontiera della formazione in oftalmologia: uno strumento che consentirà di perfezionare le tecniche di estrazione della cataratta e della cura del glaucoma. Il simulatore, unico nel suo genere in Italia, permetterà ai giovani chirurghi di apprendere le principali tecniche di chirurgia oculistica. «Nell’occhio bionico è possibile introdurre strumenti analoghi a quelli usati realmente nelle operazioni ? spiega Maurizio Fossarello, direttore della Clinica oculistica dell’Università di Cagliari ?. La macchina simula l’intervento grazie a un software che riproduce in maniera dettagliata le principali situazioni che normalmente si verificano in sala operatoria». Il vantaggio è chiaro: l’allievo potrà imparare in modo graduale, e non importa se commetterà errori perché sotto i ferri non ci sarà un paziente in carne ed ossa. RealEye ha consentito di formare 15 specialisti provenienti da tutta la Sardegna attraverso un corso intensivo durato due giorni promosso dall’università di Cagliari in collaborazione con Pfizer Italia e Dies Group. «L’ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari è stato una delle prime sedi ad ospitare il corso ? spiega Fossarello ? in seguito il simulatore sarà trasportato in altre città italiane dove si terranno corsi analoghi. L’obiettivo è di formare oltre 300 oculisti su tutto il territorio nazionale». Le sessioni di training si svolgono in ambienti che riproducono fedelmente la sala operatoria, grazie all’impiego di strumenti reali e di un microscopio che produce immagini tridimensionali. La novità consiste nella possibilità di valutare in tempo reale la correttezza delle scelte fatte e assumere così un ruolo attivo nel processo di apprendimento. Il giovane medico ha la possibilità di prendere confidenza con l’occhio bionico per poi completare l’intervento sulla base delle proprie capacità. Simulazione dopo simulazione la mano diventerà più ferma e la tecnica risulterà sempre più affinata. «Da un giovane che esce dalla scuola di specializzazione ci si aspetta che abbia maturato una sufficiente manualità chirurgica ? conclude Fossarello -. L’esercitazione su uno strumento del genere permette agli allievi di apprendere con precisione e sicurezza le tecniche prima di arrivare all’occhio del malato».
Paolo Loche
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 16
Ricerca sottomarina con la Nato
Stage. Occasione di lavoro nella base del golfo della Spezia
Uno stage alla Nato, per scoprire le meraviglie del mare attraverso le spedizioni di ricerca sottomarina. Il progetto, proposto dal centro Nato nel golfo della Spezia, è destinato a studenti laureandi, laureati o iscritti ad un master o a un dottorato in discipline come fisica, ingegneria elettronica, oceanografia, operazioni di ricerca e informatica. La Nato offre questa opportunità di lavoro professionale della durata di tre mesi a nove ricercatori provenienti da uno dei paesi membri. Gli stagisti saranno inseriti nei laboratori della Nurc (centro di ricerca subacqueo nazionale) per approfondire le conoscenze specifiche acquisite nella loro disciplina, partecipando a spedizioni di ricerca in mare. Il programma di lavoro del Nurc prevede spedizioni, sperimentazioni e sostegno operativo, ricognizioni sottomarine, valutazione degli obiettivi e network. I candidati vincitori avranno un rimborso per le spese di viaggio ed uno stipendio mensile. Lo stage sarà presentati domani, alle 16, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria, in piazza d’Armi. Per informazioni: www.misterodegliesteri.it.
 
4 - L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 50
L’Accademia dei Lincei approda ad Atlantide
Grande consenso ieri a Roma tra gli studiosi per le tesi sulle colonne d’Ercole di Sergio Frau
Sarà forse vero che nel buio dei tempi uno tsunami travolse l’Isola di Atlante e che magari quell’isola era la Sardegna. Ma certo un’autentica, accertata onda anomala sta sconvolgendo oggi gli ambienti storici e archeologici, rivoluzionando ogni conoscenza sulle arcaiche civiltà del Mediterraneo: è partita dalle tesi di un giornalista, secondo cui le Colonne d’Ercole non possono essere collocate nello stretto di Gibilterra ma nel canale di Sicilia. In questa prospettiva i miti sono da riconsiderare, le fonti da reinterpretare, una buona parte di storia da riscrivere. Il giornalista è Sergio Frau ? inviato culturale di Repubblica ? e il suo libro-inchiesta sul riposizionamento delle leggendarie Colonne è diventato un punto di riferimento fondamentale «per capire la nostra storia», come è stato detto e ribadito ieri nell’austera sala delle Scienze Morali del Palazzo Corsini a Roma, sede della più prestigiosa istituzione culturale italiana: l’Accademia nazionale dei Lincei. L’Accademia, fondata nel 1603, ha scelto proprio la teoria di Frau per concludere le celebrazioni del suo quarto centenario di vita: lo ha fatto ospitando la mostra "Atlantikà" (già allestita a Cagliari e poi nella sede parigina dell’Unesco) e un convegno di studi che ha visto ieri un gruppo di personalità scientifiche discutere e analizzare gli argomenti fondanti del libro "Le Colonne d’Ercole, un’inchiesta" che in pochi anni ha conosciuto numerose edizioni e traduzioni, trasformandosi in bestseller. Se è Giovanni Conso a mettere in gioco il proprio prestigio, allora si può credere che le ipotesi non siano uno scherzo. Presidente emerito della Corte Costituzionale, Conso è presidente dei Lincei: «Cosa c’era dietro le Colonne d’Ercole?» ha chiesto davanti a una sala affollata di studiosi e appassionati di storia antica. «C’era la Sardegna», ha risposto sottolineando il credito che l’Accademia attribuisce alla ricerca del giornalista, «tanto importante da far risaltare il ruolo della Sardegna nella storia del Mediterraneo». Conso ha avvertito che i quesiti restano per il futuro, ma anche per il passato: nulla è definitivo, e i nuovi pensieri, le inedite scoperte vanno ad approfondire e arricchire la storia dei popoli. Questo è lo spirito dell’Accademia dei Lincei, che perciò ha voluto condividere l’interesse dell’Unesco per le tesi di Frau. Del resto, «il compito degli uomini di cultura è di seminare dubbi più che di raccogliere sentenze» ha osservato ? citando Bobbio ? l’accademico Edoardo Vesentini nell’introdurre il dibattito che è andato poi sviluppandosi attraverso i pareri di Louis Godart (Lincei), Mario Tozzi (geologo del Cnr), Andrea Carandini (storico e archeologo della Sapienza), Andrea Cantile (Istituto Geografico Militare), Azedine Beschaouch (archeologo tunisino, accademico di Francia), oltre all’intervento entusiasta del professor Bouchenaki, archeologo algerino, direttore culturale dell’Unesco. Tutti hanno indicato nella ricerca di Frau una pietra miliare dalla quale ripartire per riconsiderare la storia del Mediterraneo, che è la storia delle storie del mondo. È vero che trasferendo il non plus ultra dei Greci dalla "bocca" occidentale del nostro mare (lo stretto passaggio fra la Spagna e il Marocco) al Canale di Sicilia (il corridoio d’acqua fra la Sicilia e l’estrema punta della Tunisia), cambia tutta la prospettiva delle cognizioni storiche accolte nei secoli con eccessiva superficialità. Questo è stato dichiarato. La "cortina di ferro" dei Greci era quella: oltre non si spingevano, perché c’era da affrontare l’ignota potenza di popolazioni ostili. Con lo spostamento indicato da Frau, tutto è più chiaro: tornano i conti, dalle molte incertezze storiche a certi equivoci archeologici, fino a coinvolgere i miti. Questo è stato affermato. Ma com’è che questo "giornalista carneade" ha potuto imporsi sul consesso internazionale dell’ufficialità storico-scientifica? È partito da un’intuizione e si è tuffato nella ricerca con un approccio interdisciplinare, riordinando e sintetizzando una vasta materia fino ad ora guardata settorialmente. Lo ha fatto con umiltà e con grandissima fatica (come ha testimoniato Paolo Mauri, responsabile delle pagine culturali di Repubblica), riempiendo il suo lavoro di interrogativi, affrontando l’ostilità di certi ambienti infastiditi dalla novità di tesi proposte al di fuori del mondo accademico. Sergio Frau ha spiegato molti punti della sua ricerca. E tutto sembra trovare non soltanto credito ma convinta adesione negli aspetti storici e letterari, archeologici, geologici, semiotici e persino cartografici. La proposta, dunque, di ubicare le Colonne d’Ercole tra Sicilia e Tunisia «è una cosa ovviamente storica», come ha energicamente affermato Beschauoch. Il quale ha fatto notare che, pur verosimile, l’ipotesi di indicare la Sardegna come Isola di Atlante distrae l’attenzione dal punto centrale e importante: la nuova visione della storia mediterranea, «verità storica di base» (Frau ha precisato: io ho condotto la mia ricerca sulla posizione delle Colonne d’Ercole, il resto giunge come conseguenza). Conclusione: è necessario «non lasciare». Frau "bravo storico" ha agito come rompighiaccio e su questa strada occorre procedere. Gli studiosi hanno l’obbligo, a questo punto, di riconsiderare storia, tradizioni, documenti, siti, elementi geologici, cartografie con approccio interdisciplinare. «Una Soprintendenza intelligente, uno Stato intelligente dovrebbero aiutare questa ricerca», anziché formulare liste di proscrizione. Qui c’è stato l’applauso più lungo. Dopo le launeddas di Andrea Pisu, l’inaugurazione della mostra, aperta al pubblico fino al 12 novembre nelle sale del palazzo di via della Lungara.
Mauro Manunza
 
5 - L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano - Pagina 16
Università in crescita, in città sempre più dottori
Aumenta il numero di iscritti nei 5 corsi: 150 matricole
Ai nastri di partenza ci sono 850 studenti. Intanto la direzione punta allo sviluppo del settore della ricerca.
Cresce il numero degli iscritti all’Università di Oristano. I corsi, attivati ormai dieci anni fa dal Consorzio Uno, fanno registrare un incremento delle domande per le selezioni. È prevista per lunedì prossimo la chiusura delle iscrizioni per Viticoltura ed Enologia e Tecnologie Alimentari. Già chiuse quelle di Economia e Gestione dei Servizi turistici e Biotecnologie Industriali. Ai nastri di partenza 850 studenti di cui 150 matricole. Intanto la direzione punta allo sviluppo del settore della ricerca.
I CORSI
La convenzione stipulata dal Consorzio Uno con gli atenei di Cagliari e Sassari consentirà quest’anno lo svolgimento di 5 corsi. Sono 450 gli iscritti a quello di Economia e Gestione dei Servizi Turistici, che vanta il maggior numero di studenti. Quest’anno saranno 70 le nuove matricole che si preparano a frequentare le lezioni nei locali del Chiostro del Carmine. Ottanta invece sono coloro che si cimenteranno con le Biotecnologie Industriali, di questi 30 frequenteranno per la prima volta. I due corsi sono organizzati dall’Università di Cagliari. La nota negativa è rappresentata dal ritorno nel capoluogo della laurea specialistica in Economia Manageriale. «Ha concluso il suo ciclo sperimentale di due anni in città - spiega dalla direzione Carlo Aymerich - l’Università di Cagliari ha trasferito il corso nella sede madre, sulla base di quanto stabilito dal comitato di coordinamento regionale che stabilisce che le lauree specialistiche debbano essere svolte nelle sedi centrali. Sono comunque in atto le procedure per riportare il corso a Oristano». Per quanto riguarda il corso di Viticoltura ed Enologia istituito dalla Facoltà di Agraria di Sassari sono 150 gli iscritti con 30 nuove matricole. Stesso numero di iscritti per Tecnologie Alimentari organizzato dalla stessa facoltà e che conta 20 nuove matricole. Sono venti gli iscritti al corso di Archeologia Subacquea, le iscrizioni riprenderanno nell’anno accademico 2007/2008.
LE ATTIVITÀ
«Stiamo lavorando - spiega ancora Carlo Aymerich - per sviluppare il settore della ricerca, l’altro pilastro su cui deve reggersi l’università». Secondo Aymerich l’università oristanese è in piena salute. «Dopo un primo periodo di assestamento - spiega - ora si può dire che tutti i corsi hanno una certa stabilità. Lo dimostra anche il numero dei laureati: 250 in tutto, circa 60 nell’ultimo anno accademico». Diverse le attività in programma nel nuovo anno accademico. «Abbiamo finalmente attivato i nuovi laboratori di viale Diaz - spiega - vogliamo potenziare anche quello di Nuraxinieddu. E potenziare la collaborazione con l’azienda agraria San Quirico dell’Università di Sassari per un laboratorio di analisi chimiche». E ancora. «Abbiamo in programma lo sviluppo del Centro Ricerche sul Turismo, il Progetto Campus Uno per l’orientamento, l’autovalutazione e la valutazione esterna dei corsi».
Jimmy Spiga (Unioneonline)
 
6 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 43
Sassari Medico all’Asinara grazie a un master
Un progetto del Cnr di Pisa garantirà un medico all’Asinara, almeno nel periodo estivo. Il servizio di guardia medica permanente dotato delle strutture e attrezzature necessarie resta invece un miraggio. L’ente Parco stringerà un accordo con l’Istituto di fisiologia del Cnr e con la Scuola superiore di studi universitari e perfezionamento Sant’Anna di Pisa: l’Asinara sarà la sede di un master biennale di Medicina subacquea e iperbarica. L’intesa fra Pisa e l’Asinara porterà all’apertura di un ambulatorio medico al servizio dei volontari subacquei che frequenteranno il master. Questo presidio sarà a disposizione anche di tutti i visitatori e i lavoratori che approderanno all’Asinara da giugno a settembre. Il master terminerà a novembre 2007 e riprenderà con un nuovo corso nel febbraio 2008. Nel presidio medico sarà attivata anche una farmacia. (v. g.)
  
7- L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 15
Pro e contro sul ritorno del vecchio Ddt Matteo Bordiga
La sua forza annientatrice si abbatte implacabile sugli insetti, ma non manca di lasciare il segno anche sulla salute dell’uomo. Il più celebre spauracchio di zanzare e affini, che risponde al nome di diclorodifeniltricloroetano (più sinteticamente Ddt), fin dalla sua nascita, risalente al 1874, ha contemporaneamente rappresentato per gli uomini una croce e una delizia. La sua efficacia nel combattere gli insetti più pericolosi, fra i quali soprattutto la zanzara anofele, portatrice della malaria, non è mai stata in dubbio. Ma il potentissimo antiparassitario si è rivelato pericoloso anche per l’uomo, soprattutto per via della sua capacità di provocare gravi malattie della cute. «Si tratta di una sostanza che, sciogliendosi nei nostri lipidi, molto difficilmente si riesce a rimuovere dall’organismo», precisa Gaetano di Chiara, preside della facoltà di Farmacia dell’Università di Cagliari. «Il fatto che il Ddt rimanga a lungo annidato nel grasso del nostro corpo può portare a conseguenze molto spiacevoli. Possono facilmente insorgere gravi disturbi alla cute, allergie e problemi a organi di vitale importanza come, ad esempio, il fegato. Per quanto riguarda, poi, le donne in stato di gravidanza, la presenza di Ddt nell’organismo può influire negativamente sul feto e minacciare la salute del nascituro». Per contro, esistono alcune scuole di pensiero, sviluppatesi specialmente negli Stati Uniti, che rivendicano invece l’innocuità del pesticida, tutt’altro che pericoloso e sempre raccomandabile contro gli insetti per il suo potere sterminatore. (m. bor.)
 
8 - L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 15
Pro e contro sul ritorno del vecchio Ddt Matteo Bordiga
La sua forza annientatrice si abbatte implacabile sugli insetti, ma non manca di lasciare il segno anche sulla salute dell’uomo. Il più celebre spauracchio di zanzare e affini, che risponde al nome di diclorodifeniltricloroetano (più sinteticamente Ddt), fin dalla sua nascita, risalente al 1874, ha contemporaneamente rappresentato per gli uomini una croce e una delizia. La sua efficacia nel combattere gli insetti più pericolosi, fra i quali soprattutto la zanzara anofele, portatrice della malaria, non è mai stata in dubbio. Ma il potentissimo antiparassitario si è rivelato pericoloso anche per l’uomo, soprattutto per via della sua capacità di provocare gravi malattie della cute. «Si tratta di una sostanza che, sciogliendosi nei nostri lipidi, molto difficilmente si riesce a rimuovere dall’organismo», precisa Gaetano di Chiara, preside della facoltà di Farmacia dell’Università di Cagliari. «Il fatto che il Ddt rimanga a lungo annidato nel grasso del nostro corpo può portare a conseguenze molto spiacevoli. Possono facilmente insorgere gravi disturbi alla cute, allergie e problemi a organi di vitale importanza come, ad esempio, il fegato. Per quanto riguarda, poi, le donne in stato di gravidanza, la presenza di Ddt nell’organismo può influire negativamente sul feto e minacciare la salute del nascituro». Per contro, esistono alcune scuole di pensiero, sviluppatesi specialmente negli Stati Uniti, che rivendicano invece l’innocuità del pesticida, tutt’altro che pericoloso e sempre raccomandabile contro gli insetti per il suo potere sterminatore. (m. bor.)
 
 
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Economia: giornata di studio sulla gestione delle risorse 
Sassari. «Gestione delle risorse e finanziamento degli enti locali territoriali», è il tema della giornata di studio promossa dalla facoltà di Economia (cattedre di di Diritto pubblico, Diritto tributario e Economia aziendale) che si terrà domani dalle 9 nell’aula magna dell’università.
Oltre al rettore Alessandro Maida e al preside della facoltà di Economia, Francesco Morandi, interverranno Valerio Ficari, straordinario di Diritto Tributario nell’ateneo sassarese, Paolo Carrozza, ordinario di Diritto costituzionale a Pisa, Lorenzo De Federico, ordinario di Diritto tributario a Pescara, Giacinto Della Cananea, ordinario di Diritto amministrativo a Napoli, Giuliana Carboni, ricercatore di Diritto costituzionale all’università di Sassari, Lucia Giovanelli e Ludovico Marino, ordinari di Economia aziendale a Sassari.
Durante i lavori, che si concluderanno nel pomeriggio, gli epserti del settore analizzeranno argomenti quali il ruolo dell’autonomia finanziaria, quella regionale e i vincoli comunitari, le strategie di governo dei sistemi pubblici, la contabilità europea e le prospettive di armonizzazione, i tributi di regioni ed enti locali e la potestà legislativa in materia tributaria, l’esperienza delle cartolarizzazioni e l’emissione di obbligazioni.
La Nuova Sardegna
 
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Endoscopia, Melis presidente 
È stato eletto durante il simposio europeo di Strasburgo 
Sassari. Il professor Gian Benedetto Melis è stato eletto a Strasburgo presidente della Società europea di endoscopia ginecologica. L’elezione si è svolta nel corso del quindicesimo congresso annuale di endoscopia ginecologica. Durante il simposio, con la partecipazione e i contributi dei più grandi specialisti del settore, si sono affrontati temi fondamentali per il presente e il futuro della chirurgia ginecologica. Anche la clinica Ostetrica Ginecologica dell’Università di Cagliari, diretta da Gian Benedetto Melis, ha partecipato ai lavori con un folto numero di ricercatori.
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
A confronto le più recenti scoperte della ginecologia 
Si apre al Catalunya la quarta edizione delle Giornate organizzate dalla clinica e dalla scuola dell’Università 
Sassari. Arrivano da tutta Italia i ginecologi che oggi alle 9, nella sala convegni dell’hotel Catalunya, partecipano alla inaugurazione del quarto congresso nazionale organizzato dalla clinica Ostetrica e ginecologica e dalla Scuola di specializzazione in Ginecologia e ostetricia dell’Università di Sassari dirette, rispettivamente, da Salvatore Dessole e da Pier Luigi Cherchi. Il congresso «Quarte giornate algheresi di Ginecologia e ostetricia, corso di aggiornamento in ginecologia e ostetricia», proseguirà fino a sabato 14 ottobre nel centro congressi dell’hotel Catalunya. Ha partecipato alla organizzazione la clinica Ginecologica di Cagliari diretta da Gian Benedetto Melis.
Il congresso, in continuità con le tre riunioni precedenti a periodicità annuale, rappresenta un appuntamento obbligato per il ginecologo desideroso di aggiornamento e verterà sulle più recenti acquisizioni nel campo della ginecologia e della ostetricia.
«Considerate le controversie e le opinioni contrastanti sulla condotta medica delle varie patologie, è sembrato stimolante organizzare la quarta edizione in maniera diversa rispetto a un congresso tradizionale - si legge in una nota degli organizzatori -. Lo stesso argomento verrà trattato da due esperti della materia che avranno il compito di evidenziare uno i lati positivi e l’altro quelli negativi della condotta terapeutica. Il moderatore della sessione, infine, con l’aiuto di due partecipanti scelti tra il pubblico cercherà di formulare le conclusioni finali».
I Topics che saranno affrontati e dibattuti abbracceranno diversi campi di interesse della Ginecologia e Ostetricia: La medicina perinatale, la ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza, la riproduzione medicalmente assistita con le più recenti acquisizioni in tema di Fivet (Fecondazione in vitro - Embryo transfer) e di Icsi (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo nell’ovocita). Ancora, tra i temi trattati ci sono l’endoscopia ginecologica, la professione di ostetrico, i disordini del pavimento pelvico e l’incontinenza urinaria nella donna.
I corsi si svolgeranno in due sale simultaneamente. Sono previste letture magistrali da parte dei più illustri maestri della ginecologia italiana che hanno accettato di partecipare al convegno. Non mancheranno i contributi dei giovani ginecologi che si cimenteranno nelle sessioni di comunicazioni libere.
Sono stati ottenuti tredici crediti di educazione continua in medicina (ECM) per medici specialisti in ginecologia e ostetricia, tredici crediti per le ostetriche e quindici crediti per i tecnici sanitari di Laboratorio biomedico
 
12 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Un convegno dell’associazione
A caccia di tesori dell’antichità
Successo per la “tre giorni” dedicata all’archeologia 
Aidu Entos ha coinvolto un gruppo di studiosi nell’analisi del territorio e delle sue risorse 
SASSARI. È stato un successo, un successo oltre le previsioni che ripaga il lungo lavoro svolto dall’associazione Aidu Entos nell’organizzazione del convegno nazionale dei giovani archeologi dal titolo «Uomo e territorio. Dinamiche di frequentazione e sfruttamento delle risorse naturali nell’antichità», svoltosi a Sassari dal 27 al 30 settembre in collaborazione con la facoltà di Lettere e Filosofia dell’università degli Studi di Sassari, il Ciaimo (Centro Interdipartimentale per l’Archeologia delle isole del Mediterraneo Occidentale), l’Ersu, la Banca di Sassari e il patrocinio dell’Acqua Santa Lucia di Bonorva.
Gli interventi di apertura del rettore dell’università degli Studi di Sassari Alessandro Maida, dell’emerito professor Ercole Contu, del preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Giuseppe Meloni, del presidente del Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali Maria Margherita Satta, del direttore del Ciaimo Alberto Moravetti e del direttore dell’Associazione Archeologica “Aidu Entos” Luca Doro, hanno messo in evidenza l’importanza che hanno manifestazioni di questo genere, rimarcando spesso anche con il racconto di esperienze personali degli entusiasmi ma anche delle difficoltà che incontra un giovane archeologo, soprattutto lungo il suo cammino iniziale, armato soltanto della sua caparbietà e testardaggine, di una passione totalizzante per superare ostacoli dovuti al mancato riconoscimento istituzionale.
Le tre sessioni (Preistoria e protostoria, Classica e Tardo-antica e Medievale) hanno messo a confronto i giovani studiosi su tematiche di ampio respiro incentrate tutte sulla presenza e sull’incidenza dell’uomo sul territorio, rilevandone le dinamiche di trasformazione e/o di evoluzione, di sfruttamento che proprio la presenza umana fa scaturire, coprendo un lungo arco cronologico che va dal Paleolitico sino al periodo post Medievale, toccando vasti ambiti territoriali che andavano oltre il quadro italiano, comprendendo realtà europee ed extraeuropee come la Francia meridionale, la Libia e l’Etiopia, stimolando un dibattito sempre attuale grazie anche a ricerche svolte con le più aggiornate tecnologie informatiche. La proiezione di filmati amatoriali realizzati da alcuni membri dell’Associazione Aidu Entos, unita ad una vivacissima discussione sulla figura dell’archeologo dal un punto di vista professionale, ha portato ad ampliare le tematiche discusse durante l’arco delle giornate in cui si è articolata la manifestazione.
L’escursione nei siti più rappresentativi della Nurra, dai nuraghi Santu Antine e Palmavera, l’area archeologica di Turris Libisonis-Porto Torres, Monte d’Accoddi il villaggio di Sant’Imbenia fino il centro storico di Alghero ha concluso queste quattro densissime giornate in cui i vari giovani archeologi si sono messi in gioco, misurandosi nei loro ambiti di studio, portando le loro varie esperienze umane e culturali in un’isola che si è trovata a rincorrere il passato guardando dritta al presente.
   



13 - Il Giornale di Sardegna
Pagina 27 - Grande Cagliari
Prestito d’onore per gli studenti
Accordo tra Università e Banco di Sardegna: ai più bravi un anticipo di 15mila euro. Bancomato per le tasse.
Accordo tra il rettore Pasquale Mistretta e il presidente del Banco di Sardegna Antonio Sassu.
Prestiti d’onore agli universitari le tasse si pagano col bancomat
Fino a quindicimila euro per gli studenti più meritevoli rimborsabili anche dopo la laurea
Stefano Ambu
stefano.ambu@epolis.sm

  

 
BUR.it
14 - Bollettino Università & Ricerca
Università di Cagliari
BUR.it, 12/10/2006 - Presentazione stage di assistenza alla ricerca sottomarina della Nato
Venerdì 13 ottobre, alle ore 16, presso l’aula magna della facolta’ di Ingegeneria in piazza d’Armi a Cagliari, si terra’ la presentazione di uno stage di assistenza alla ricerca presso la sede del Centro per la ricerca sottomarina della NATO (NURC) nel golfo di La Spezia. I posti sono destinati a studenti iscritti ad un corso di laurea, laureati o iscritti ad un Master o ad un Dottorato in discipline come Fisica e Oceanografia o con competenze in aree di tipo tecnologico, ingegneristico, matematico e informatico strettamente pertinenti alle attività del NURC. 
 Gli stagisti saranno inseriti nei laboratori del NURC per approfondire le competenze specialistiche acquisite; potranno eventualmente partecipare a spedizioni di ricerca in mare. Il programma di lavoro del NURC è incentrato sulle seguenti aree: "Protezione dei porti e spedizioni di sminamento"; "Sostegno ambientale alle spedizioni";   "Sperimentazione e sostegno operativo"; "Ricognizione sottomarina, sorveglianza, valutazione degli obiettivi e networks "; "Ingegneria e tecnologia";"Informatica".
 

Questionario e social

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