UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 25 ottobre 2006

Mercoledì 25 ottobre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 ottobre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 9 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Incontro con gli scolari
Caselli: il diritto alla felicità nella Costituzione
Giustizia, legalità, ma anche Vangelo, fascismo e resistenza. È uno sguardo a 360 gradi, quello che offre il procuratore della Corte d'appello di Torino Giancarlo Caselli nel corso di una lezione per i bambini. Tema: la costituzione. Ad ascoltarlo, al palazzo di giustizia, non c'erano solo le due classi delle scuole elementari di Santa Caterina che hanno realizzato uno studio sulla Costituzione, ma anche docenti universitari, avvocati, magistrati, gente comune. Caselli parla di legalità e giustizia, concetti simili ma non identici, precisa, perché se la prima è l'osservanza delle norme, la seconda dovrebbe permettere a tutti di vivere dignitosamente. Nel Vangelo si parla di «fame e sete di giustizia. Per questo serve andare oltre i codici e praticare la giustizia». Ricorda l'articolo 3 della Costituzione sulla pari dignità sociale dei cittadini e sul compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona. Una citazione per dire che «bisogna cercare di realizzare il cambiamento: serve una democrazia che preveda la cittadinanza non solo per andare a votare, ma anche per un reddito decoroso e il diritto di pensare a un futuro corrispondente ai propri diritti. La Costituzione è una scommessa, ma bisogna sempre provare a tenere vicine libertà e uguaglianza». Caselli ricorda poi i tribunali speciali, gli anni di carcere di Pertini e arriva alla Resistenza: «Si possono dire tante cose, ma anche i più spregiudicati lottavano per una causa giusta che ci ha permesso di recuperare la democrazia e instaurare la Repubblica». La Costituzione ha «un punto qualificante: la maggioranza fa quello che ritiene più giusto, ma con vincoli a tutela delle minoranze». Cita la Carta americana che parla di «diritto alla felicità». Nella nostra non esiste, solo perché «diventa il frutto di tante variabili (famiglia, amici) ma anche di quel "quantum" di legalità che riuscirete a costruire. La nostra Costituzione è pensata per dare maggiore felicità, per una maggiore qualità della vita». Al termine il magistrato premia gli alunni della 3ªA e 4ª B delle elementari di via Fossario che hanno sviluppato il percorso didattico "A scuola di Costituzione". «Un incontro - spiega Anna Cau, presidente della sezione sarda dell'Associazione nazionale magistrati - nato in collaborazione con il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti per un'azione di sensibilizzazione. La Costituzione, purtroppo, nelle scuole è poco conosciuta».
Alessandro Atzeri (Unioneonline)
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Su Planu. Tre testimoni l'hanno visto uccidere l'animale del vicino con cui aveva litigato
Massacra un cane, ingegnere in cella
Carcere per Antonio Serri, 40 anni: «È un uomo pericoloso»
Antonio Serri, ricercatore nella facoltà di Ingegneria, è in carcere: è accusato di aver ucciso un cucciolone, due settimane fa in via Su Planu
Incastrato dai testimoni: è stato arrestato ieri Antonio Serri, 40 anni, di Cagliari, l'ingegnere accusato di aver massacrato un cane di dieci mesi, chiamato Travanera, per vendicarsi di un condomino con cui aveva litigato per questioni di vicinato. Tre testimoni Il fatto è accaduto giovedì 12 ottobre in via Su Planu. Una donna (che aveva poi chiamato i carabinieri) l'aveva visto dal terrazzino afferrare il cane per le zampe di dietro e sbatterlo più volte, con una violenza feroce, contro il muro: avrebbe anche gridato per cercare di fermare il massacro, ma inutilmente. Una seconda persona afferma di aver visto Antonio Serri caricare la bestia agonizzante su una sorta di monopattino elettrico su cui il professore (insegna, in quanto ricercatore in Elettrotecnica, nella facoltà di Ingegneria dell'università di Cagliari) è solito farsi vedere. Un terzo testimone, infine, l'aveva visto disfarsi della carcassa gettandola in un cassonetto dell'immondizia. «Pericoloso» È rifacendosi a questo quadro accusatorio, supportato da «incontrovertibili elementi di colpevolezza» ma anche a quella che il comando della compagnia cittadina dell'arma definisce l'«accertata pericolosità sociale» di Antonio Serri che ieri il pm titolare dell'inchiesta, il pm Maria Chiara Manganiello ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminare un'ordinanza di custodia cautelare. I militari della stazione di Pirri (che fin dall'inizio hanno avuto la responsabilità delle indagini su questa vicenda) hanno rintracciato l'ingegnere ieri all'ora di pranzo, gli hanno stretto le manette ai polsi e l'hanno accompagnato a Buoncammino. Peculato L'uomo è accusato di furto aggravato (per aver sottratto Travanera al suo proprietario, Giorgio Giambroni, 54 anni), maltrattamento di animale e peculato continuato. Circa quest'ultima accusa, il comando di via Nuoro si è limitato a far sapere che il ricercatore avrebbe utilizzato alcuni fax dell'università per trasmettere alcune delle numerose lettere di protesta (contro i carabinieri, contro una cronista, contro le finanziarie che reclamavano il mancato pagamento di alcune rate) spedite nelle ultime settimane. L'uomo aveva anche concesso un'intervista a un quotidiano, affermando di aver ucciso il cane perché questi l'aveva aggredito, e aveva rafforzato questa versione asserendo di essersi sottoposto a un'antitetanica.
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 26
Sarroch. Prima la "radiografia" del sottosuolo, poi eventualmente le trivellazioni
Inizia la caccia al petrolio sardo
Saras, indagini geosismiche nell'Isola all'inizio del 2007
Nei primi mesi del prossimo anno la Saras comincerà le indagini geosismiche nell'Oristanese e nel Basso Campidano. Obiettivo: studiare il sottosuolo della Sardegna alla ricerca di metano e petrolio. Il progetto del Gruppo Moratti era stato tenuto top secret, anche perché l'investimento previsto (5 milioni di euro, almeno inizialmente) è andato a coincidere con l'ingresso nella Borsa valori del titolo dell'azienda petrolifera. La Saras è uscita allo scoperto quando ha compiuto il primo passo ufficiale: la richiesta di autorizzazione alla Regione, assessorato all'Industria, per cominciare la ricerca. Il via libera è arrivato il 25 febbraio scorso. Da quel giorno la Saras ha un anno di tempo per cominciare la perlustrazione del sottosuolo sardo. Ed è cominciata l'organizzazione operativa del progetto. I verticiLe riunioni si svolgono con una frequenza bisettimanale tra Milano e Sarroch. Negli ultimi giorni è stata individuata la ditta esterna che avrà l'incarico di utilizzare sofisticati macchinari in grado di tracciare una sorta di radiografia (o meglio, di risonanza magnetico-nucleare) di quel che compare sottoterra. Nelle prossime settimane la firma del contratto. Nel frattempo la Saras ha già provveduto a inoltrare una nota informativa alle amministrazioni provinciali di Cagliari, Medio Campidano e Oristano, ai Comuni di Arborea, Cabras, Marrubiu, Oristano, Palmas Arborea, Santa Giusta, Terralba Assemini, Decimomannu, Decimoputzu, Nuraminis, Samassi, San Sperate, Serramanna, Serrenti, Villacidro, Villasor, Villaspeciosa e ai proprietari dei terreni interessati dalla ricerche. In pratica vengono spiegate a tutti gli interessati le diverse fasi della ricerca del gas e del metano. La "radiografia"Nei primi sei mesi del 2007 la Saras effettuerà i rilievi geosismici. Un grosso camion, chiamato in gergo millepiedi, batterà in lungo e in largo le campagne dei paesi delle zone scelte per questa indagine. I risultati verranno elaborati da attrezzature ultrasofisticate in grado di fornire una mappatura aggiornatissima di quel che nasconde il sottosuolo sardo. Proprio i progressi tecnologici consentono di mandare avanti con maggiori probabilità di successo un'iniziativa che non è una novità assoluta in Sardegna. Già la Progemisa, l'Agip e l'Università di Cagliari negli anni '60 e '70 avevano tentato la ricerca di idrocarburi, ma i pozzi scavati a Riola, Santa Giusta e Villasor (arrivati a 1.800 metri di profondità) non diedero notizie incoraggianti. Adesso le nuove strumentazioni consentono di evitare trivellazioni inutili e ad alto costo. Le trivelleProprio sulle basi della "radiografia" del sottosuolo (che verrà ultimata presumibilmente entro il prossimo giugno), la Saras potrà mettere in cantiere le eventuali trivellazioni tipo carotaggio e il successivo sfruttamento industriale quasi a colpo sicuro. Gli esperti del Gruppo Moratti contano di avere una precisa mappa del sottosuolo sardo tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008. Dall'assessorato regionale all'Industria i funzionari fanno sapere che il permesso accordato per il momento alla Saras riguarda soltanto le indagini geosismiche. Gli ulteriori eventuali passi (cioè le trivellazioni e lo sfruttamento) avranno necessariamente bisogno di ulteriori via libera dalla Regione. Particolarmente interessato alle ricerche petrolifere della Saras è il mondo accademico isolano. Diversi studiosi universitari sono convinti che il sottosuolo della Sardegna sia ancora tutto da scoprire e che potrebbero nascondere interessanti tesori.
Paolo Carta
 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
I finanziamenti per la formazione dei giovani laureati promessi e mai elargiti 
Il flop del “Master and back” 
La Regione: «Ridurre gli importi è il male minore» 
Fabio Pisanu
 NUORO. Da fiore all’occhiello dell’offerta regionale ai giovani a risorsa quasi inutilizzata, fonte di contestazioni e polemiche. È il travagliato percorso del “Master and Back”, il programma della regione per la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro dei laureati sardi.
 Per diverse ragioni l’attuazione del progetto si è scontrata, sin dalla sua partenza, con difficoltà oggettive. Dal grido d’allarme dei vertici regionali (“Non si riescono ad assegnare le ingenti risorse”) alla segnalazione di “crepe” nel sistema di conteggio dei contributi. Graziella Uras, giovane architetto nuorese, nello scorso aprile inoltra alla Regione la propria richiesta. Riceve la risposta positiva ai primi di luglio: riceverà un voucher per la partecipazione ad un Master di 12 mesi organizzato ad Orvieto dall’Università “La Sapienza” di Roma. La ragazza inizia a frequentare, confidando nel conferimento delle somme indicate nel bando: il rimborso totale dell’intera quota di iscrizione, la copertura dei costi di vitto ed alloggio (fino a 1000 euro al mese) e di viaggio (fino a 1000 euro all’anno). Ad ottobre l’amara sorpresa. L’importo delle anticipazioni offerte è ben lontano dalle aspettative. Pensando ad un errore contabile, Graziella si mette in contatto con l’ufficio competente (l’Agenzia regionale per il lavoro). La risposta la lascia di sasso: nessun errore, solo una “riparametrizzazione” dei contributi. Il linguaggio burocratico è freddo e spesso incomprensibile, ma Graziella è sdegnata. «Avevo deciso di seguire questo master - racconta - proprio perché potevo beneficiare dei contributi della Regione; adesso, a corsi già iniziati mi offrono un quinto di quello che mi doveva spettare secondo il bando. È intollerabile». Come lei, decine di colleghi stanno per ricevere questa cattiva notizia a mezzo posta. Ragazzi che, spesso, hanno rifiutato altre opportunità di corsi o borse di studio, riponendo la propria fiducia nell’offerta della Regione. «Ho scoperto - incalza Graziella - che anche il mio stage al comune di Nuoro è stato escluso dal computo dei contributi perché si svolge in Sardegna. Se dal bando fosse emersa una cosa del genere, avrei scelto di farlo da un’altra parte».
 «Gli importi cui si riferisce il bando - spiegano all’ufficio contabilità e bilancio - sono da ricollegare ai cosiddetti master “full time”, cioè quelli che necessitano di un impegno e una frequenza costante da parte dell’alunno. Non è questo il caso di specie, prevedendo il master di Orvieto una frequenza di pochi giorni al mese. L’Unione Europea pretende un rendiconto preciso delle somme concesse; non possiamo conferire certe somme a chi sta fuori dalla Sardegna per due giorni alla settimana o per una settimana al mese». La tanto temuta riparametrizzazione si concretizza, dunque, in un’assegnazione proprorzionale dei contributi, basandosi sulla certificazione dell’attività svolta. Le somme indicate nel bando regionale sono state divise per i giorni lavorativi e moltiplicate per i giorni di frequeza effettiva.
 E così chi si aspettava di usufruire di 1000 euro ne potrà ricevere, a seconda dei casi, anche meno di 200. Una sorte che, preannunciano i responsabili della contabilità, toccherà a diverse decine giovani. «L’alternativa alla riduzione degli importi - concludono - sarebbe la revoca totale per inesistenza dei requisiti». Una scelta non facile, che lascia comunque delle ombre sulla prima formulazione del bando. «Stiamo lavorando per perfezionare il meccanismo».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
ALLARME A MEDICINA 
Scuole di specializzazione senza fondi 
CAGLIARI. Mancano i soldi e le scuole di specializzazione della facoltà di Medicina dell’Università dimezzano gli studenti beneficiari con il conseguente blocco della fase finale della formazione post lauream. A lanciare l’allarme è il preside Gavino Faa che ritiene esigue le 40 borse di studio per l’anno in corso a fronte di uno stanziamento da parte dell’assessorato regionale della Sanità di 2 milioni e 500 mila euro. Una borsa di specializzazione per uno studente costa, infatti, circa 11 mila euro all’anno, ossia un milione e 100 mila euro per almeno 100 studenti in un anno. «Sono veramente preoccupato perchè sotto la spinta del presidente Soru che ha giustamente puntato il dito sulla percentuale troppo bassa di laureati in Sardegna, abbiamo velocizzato il processo formativo, pur mantenendo standard qualitativi elevati», dice Faa. «Ora che riusciamo a far laureare 200 persone all’anno su 170 iscritti (con più della metà che finisce il corso in 6 anni)», aggiunge, «i ragazzi devono restare fermi per due, tre anni se non di più. E’ una politica per i giovani che non mi vede d’accordo». Il percorso formativo di un medico non si esaurisce con la laurea, che permette quasi esclusivamente di effettuare guardie mediche o turistiche, ma con i cinque anni di specializzazione. Nel 2005 i posti disponibili nelle scuole di specializzazione erano 56, nel 2004 72 e nel 2003 98. «Con questa politica si rischia di dover reclutare all’estero i medici che servono nelle strutture sarde», sottolinea ancora Faa. «Ho paura che nella progettazione manchi chi sta già attuando gli stessi interventi con grandi sforzi. Parlo in particolare del mondo universitario (38 mila studenti, oltre al personale e all’indotto) che è sottovalutato nelle grandi decisioni. Vedo molta efficienza e poca efficacia nel cambiare veramente le cose». Il preside della facoltà di Medicina di Cagliari si chiede anche il perchè le aziende sanitarie locali continuino a non assumere medici. «Dal 1994 non si fanno concorsi per medici a tempo non definito e vi è quasi un salto di generazione», osserva. «Eppure in Sardegna molti ospedali sono privi ad esempio di anatomia patologica». Infine, Faa solleva dubbi sul progetto Master and Back. «Ci vuole un progetto finale, perchè questi giovani quando tornano dall’estero dovrebbero avere prospettive di lavoro».
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Cagliari
UNIVERSITÀ 
Espa, presidente del consiglio studentesco 
CARBONIA. Lorenzo Espa, studente di Carbonia iscritto alla facoltà di Medicina, è stato eletto all’unanimità presidente del Consiglio degli studenti dell’università degli studi di Cagliari. Eletto circa un anno fa nel Consiglio d’amministrazione con circa 600 voti di preferenza, Espa terrà l’incarico per il prossimo triennio. Il Consiglio degli studenti è l’organo autonomo di organizzazione e coordinamento degli iscritti all’ateneo: è composto dai rappresentanti degli studenti eletti nel Consiglio d’amministrazione, nel Senato accademico, nel Comitato per lo sport e nell’Ente per il diritto allo studio.
 «Il tema del diritto allo studio - commenta il neo-presidente - troppo spesso dimenticato e sottovalutato, deve essere fatto proprio, oltre che dalle istituzioni, dalla stessa università, per garantire quella solidità e armonia su cui deve poggiare necessariamente la vita dello studente». Un punto importante dell’impegno del presidente saranno i problemi degli studenti fuori sede, in particolare quelli che, come lui, provengono dal Sulcis Iglesiente: «Gli oltre seimila universitari del territorio - dice ancora Espa - si trovano ad affrontare il problema dei trasporti: l’elevato numero di studenti pendolari deve essere lo stimolo per avviare una concertazione efficace tra istituzioni e università, al fine di porre rimedio una volta per tutte ai disagi con i quali si è costretti a vivere».(g.d.p.)
  
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
CISL 
Sabato un seminario sulla globalizzazione 
SASSARI. Si svolgerà venerdì nella sede di via IV Novembre la seconda giornata seminariale per la dirigenza della Cisl di Sassari, incentrata su “Globalizzazione e diritti, riflessi territoriali”.
 Il seminario si aprirà alle 9,30 con l’inaugurazione della biblioteca e ufficio studi Giovanni Marongiu, a cui interverrà Andrea Ruiu, segretario generale della Cisl Sassari.
 Alle 11 la relazione di Gianprimo Cella, dell’università di Firenze, su “Globalizzazione e relazioni industriali, ruolo dei sindacati europei”.
 Alle 12 si aprirà il confronto-dibattito, con repliche dalle 13,10.
 Dopo il buffet, i lavori riprenderanno alle 15 con la relazione “Effetti e riflessi dei processi di globalizzazione sul territorio”, a cura di Paolo Fois, dell’università di Sassari.
 Nuovo confronto e dibattito dalle 16, mentre alle 17 il segretario generale della Cisl sarda, Mario Medde, sarà chiamato a trarre le conclusioni della giornata di confronto.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Depressione, uscirne è possibile 
Stasera all’università un incontro sui disturbi della psiche 
IL CONVEGNO “Sentieri pericolosi della mente” 
SASSARI. Affrontare con consapevolezza i “Sentieri pericolosi della mente”, approfondire e dare risposte ai problemi generati dallo stato mentale della depressione.
 Sono solo alcuni degli obiettivi del convegno che si svolgerà questo pomeriggio alle 17,30 nella sala Eleonora d’Arborea dell’università. L’appuntamento è stato organizzato dalla sezione sassarese dell’International inner wheel.
 Al convegno interverranno quattro esperti, che svilupperano altrettanti argomenti: “La depressione degli adolescenti - Il disagio, la malattia, la guarigione” (curato da Fabrizia Carboni); “La schizofrenia - Spiegare interpretare, comprendere curare”, (relatore Donato Posadinu); “Dalla crisi alla riabilitazione”, argomento affrontato da Franca Piras; infine “Il dipartimento di salute mentale - Dall’Op al diritto di cittadinanza, nuovi modelli di cura” (la relatrice sarà Alba Corona).
 «Come è evidente - spiega Donato Posadinu -, i vari argomenti che verranno approfonditi hanno un filo conduttore, rappresentato dall’adolescenza. Queste tematiche non vengono affrontate nella prospettiva della cura pura e semplice. L’obiettivo è cercare di ricostruire vari casi e mettere in evidenza i segnali con cui certi disturbi si manifestano».
 Per evitare che i disturbi mentali portino all’emarginazione e all’autoesclusione, il percorso viene affrontato passo dopo passo.
 «Noi lo intendiamo come un vero e proprio sentiero - prosegue Posadinu -. In questo modo si può capire come certi tratti siano pericolosi, ma è importante qualcuno che possa aiutare a superare gli ostacoli. Di questo percorso, la parte più delicata è certamente l’adolescenza, per questo la formazione è fondamentale».
 «É proprio per questo motivo - aggiunge Wanda Casula, una delle promotrici dell’incontro - che bisogna coinvolgere quante più persone possibile. É bene che tutti sappiano come trattare una persona che manifesta qualche disturbo mentale. Anche perchè nella maggior parte dei casi si tratta di disturbi curabili. L’insidia sta nel fatto che si manifestano in maniera traumatica ed evidente. Quindi se non se ne prende coscenza possono diventare pericolosi».
 Questo punto viene sottolineato anche da Maria Nevina Patteri Gaiani, esponente dell’Inner wheel: «Dobbiamo dare risposte ai problemi generati dallo stato mentale della depressione - dice - e da più gravi malattie psichiatriche sempre più diffuse nella nostra società. Dobbiamo tendere la mano a questi pazienti così indifesi e confusi e aiutare i loro familiari a conoscere, comprendere e curare i propri cari, per uscire dallo stato di isolamento e ritrovare la fiducia in una vita “possibile”».
 «Il limite tra normalità e patologia è talmente sfumato che diventa estremamente facile oltrepassarlo. Questo richio è oggi più elevato che mai a causa dei ritmi in cui ci troviamo ingabbiati dalla crisi delle risorse in ogni campo: dai valori sociali alla famiglia». (a.si.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Nazionale
La selezione per un posto di funzionario all’Ente foreste 
Bocciata l’università nuorese 
Concorso regionale, strage di laureati in Scienze ambientali 
Nino Bandinu
 NUORO. Un brutto colpo per l’Università nuorese, specie per il corso di laurea in Scienze ambientali: non passa nessuno al concorso per funzionari dell’Ente foreste. Nessuno dei 50 partecipanti (erano 70 i facenti domanda) per un solo posto a livello direttivo.
 Durante la selezione per quiz, tenutasi martedì, la commissione composta da docenti universitari, ha bocciato tutti. Nessuno dei candidati è riuscito e superare la soglia minima del punteggio di 21/30. Una vera ecatombe, che ora costringe l’Ente foreste a rifare un nuovo bando. Ma anche una brutta, bruttissima figura, per i numerosi laureati, partecipanti alla selezione, e provenienti dal corso di laurea dell’Università barbaricina. Ieri la notizia è piombata sull’ateneo come un fulmine a ciel sereno e le reazioni sono state di sgomento e sorpresa. «Non riusciamo a capire - ha detto un candidato - se questa sia una bocciatura per i laureati in Scienze ambientali partecipanti alla selezione, o una stroncatura nei confronti del corso di laurea». Tradotto in parole povere: si tratta di laureati poco preparati perchè il corso di laurea non prepara oppure c’è pregiudizio? Negli ambienti dell’ateneo barbaricino, naturalmente, sono in molti quelli che puntano il dito contro i quiz troppo difficili e la selezione troppo stretta e severa. Ma ci sono anche altri che cominciano a porre qualche dubbio sulla qualità dell’offerta didattica in Scienze ambientali, soprattutto dopo la scomparsa del Parco nazionale del Gennargentu, su cui si fondava la ricerca e lo stesso mercato del lavoro.
 A una prima ondata di entusiasmo nei primi anni Novanta per il Parco nazionale e il futuro corso ambientale e forestale, con il crollo dell’ipotesi parco, è seguita una sorta di delusione, che forse si è trasformata in una calo di concentrazione nella didattica e negli studi. Vero o non vero, sta di fatto che i risultati, anche minimi, non arrivano. La selezione di ieri sembra confermare questa tendenza.
 Ma se Scienze ambientali piange anche Scienze naturali non ride. Sempre nella giornata di ieri nella selezione per i laureati di quest’ultimo corso i risultati non sono stati eccezionali: su circa 150 partecipanti per un posto a concorso gli idonei sono stati appena venti, dei quali ne passerà soltanto uno. Ma per quanto riguarda il corso nuorese di Ambientale adesso non resta che attendere la ri-plubblicazione del bando di concorso, che probabilmente avverrà entro sei mesi. Nuovo giro e nuovo vincitore? Tutti lo sperano, anche se non si scarta un’altra nuova ecatombe.

Questionario e social

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