UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 29 settembre 2006

Venerdì 29 settembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 settembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 10 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 24
Studenti e neo laureati: «No ai tagli alle specializzazioni in Medicina»
Sono novantotto i giovani laureati in Medicina e Chirurgia rimasti senza borsa di studio per frequentare le scuole di specializzazione dell'università di Cagliari. Rischiano che il loro percorso didattico-formativo rimanga interrotto. Neo laureati, ma anche chi la laurea l'ha presa negli anni scorsi, si sono ritrovati nell'aula di Anatomia patologica dell'ospedale San Giovanni di Dio per un'assemblea che è servita a fare il punto della situazione. Sono state avanzate nuove proposte, e mosse delle critiche alla Regione per il taglio delle borse. All'incontro, promosso dai rappresentanti degli studenti della facoltà di Medicina (Giuseppe Frau e Lorenzo Espa Università per gli studenti, e Fabio Medas per il gruppo Ichnusa) nel consiglio di amministrazione dell'ateneo, hanno partecipato anche il rettore, Pasquale Mistretta, e il preside di Medicina, Gavino Faa. Nell'introduzione ai lavori i rappresentanti hanno ricordato i numeri. Quest'anno la Regione, a fronte delle 98 borse assegnate all'università di Cagliari dal ministero per la Salute, ne ha fornito soltanto 40, per un totale di 138 borse complessive. Ma gli aspiranti a un posto i scuola di specializzazione sono risultati 236. «Negli anni passati - hanno spiegato - il numero di borse concesse dall'assessorato alla Sanità era nettamente superiore: si è passati dalle 72 borse del 2004 alle 56 del 2005 fino ad arrivare alle 40 di quest'anno». La graduale riduzione preoccupa non poco chi ha già in tasca la laurea, ma anche chi sta per completare il percorso di studi universitario. Accanto ai malumori e alle critiche ai tagli della Regione, anche una proposta per le future azioni: creare un fronte comune tra studenti che si stanno laureando, specializzandi e spacializzati. «Si tratta - hanno continuato i rappresentanti - di un problema che riguarda tutti». Mistretta, nel suo intervento, ha ricordato che la questione è importante soprattutto perché all'orizzonte c'è la nascita dell'Azienda mista (probabilmente i primi mesi del 2007): «Sarà un'occasione di crescita professionale per gli studenti, ma anche per gli specializzandi», ha sottolineato il rettore. Gli studenti si sono dati appuntamento per una nuova assemblea a giovedì prossimo (alle 18 sempre nell'aula di Anatomia). Saranno presenti tutte le parti interessate. Invitati, come l'ultima volta, anche l'assessore Dirindin e il presidente Renato Soru. (m. v.)
 
2 – L’Unione Sarda
Cultura Estate Pagina 37
Una ricerca nata a Sassari
Anticorpi e gravità: esperimento sardo a bordo della Soyuz
Ha fatto rientro poco dopo le 3 di questa mattina nel cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, la Soyuz Tma-9 decollata il 18 settembre scorso. A bordo gli astronauti hanno effettuato tre esperimenti, uno dei quali frutto della collaborazione fra il Gruppo di biologia spaziale del dipartimento di Scienze dell'Università di Sassari e l'équipe del Politecnico di Zurigo diretta dal dottor Augusto Cogoli. Si tratta di una parziale ripetizione dell'esperimento che doveva essere portato a termine nella tragica missione dello Shuttle Columbia il 1° febbraio del 2003. Nelle linee generali, gli esperti sardi e svizzeri studiano da anni le anomalie del sistema immunitario degli astronauti durante la loro permanenza nello spazio in assenza di gravità. In questa seconda missione Soyuz, i linfociti T umani sono stati isolati da donatori sani volontari e sistemati per il volo nelle apposite «camerette di coltura» predisposte da Maria Antonietta Meloni e Grazia Galleri del Gruppo di biologia spaziale dell'Università di Sassari. Raggiunta la stazione spaziale internazionale, sono stati attivati nei modi e nei tempi stabiliti dall'astronauta tedesco Thomas Reiter, fissati e conservati fino al rientro a terra. Oggi stesso i campioni verranno recuperati e portati a Mosca per essere consegnati nelle mani del responsabile dell'Esa, l'agenzia spaziale europea. Quindi saranno esaminati utilizzando sofisticate apparecchiature e metodiche che rappresentano ormai le nuove frontiere della genomica. Obiettivo della ricerca, la conoscenza dei limiti del corpo umano nello spazio, l'individuazione delle cause del calo delle difese immunitarie degli astronauti e di quelle sostanze che potrebbero ripristinare la normale risposta immune. Si cerca anche di capire a che punto del volo e in quale modo queste modificazioni del sistema immunitario avvengono soprattutto in vista delle missioni di lunga durata, come i viaggi interplanetari, che dovrebbero durare degli anni, e la sempre meno fantascientifica «colonizzazione» di Marte. Ormai si parla apertamente di turismo spaziale. Non a caso, a bordo della Soyuz atterrata oggi c'era Anousheh Ansari, americana di origine iraniana, la prima donna al mondo che ha acquisito il diritto a diventare «turista spaziale». Da tempo appassionata di cosmo, ha finanziato con 10 milioni di dollari la fondazione di una società che dovrebbe essere la prima a portare turisti nello spazio servendosi di una propria flotta di navicelle.
Gibi Puggioni
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp Pagina 45
Villacidro. Poesia a Casa Cogotti
Premio Giuseppe Dessì, quattro giorni tra spettacoli e letteratura
Quattro giorni di appuntamenti tra spettacoli e letteratura fino ad arrivare alla premiazione finale di domani. Sono iniziati ieri con la musica, cinema e teatro, gli eventi collaterali al premio letterario Giuseppe Dessì, giunto alla ventunesima edizione. Oggi alle 10.30 a Casa Dessì Laura Pisano (Università di Cagliari), Maria Luisa Pellegrin (presidente Cuem, Università Paris V-Sorbonne) e Naji El Khatib (Università di An-Najah, Palestina) presentano il master Cuem: "L'etique comme moteur du changement: Médiations transculturelles". Sempre a Casa Dessì ma alle 17 si tiene l'incontro "La poesia del confine. Poeti fra sradicamento e doppia radice" introdotto dalla scrittrice Luciana Floris e coordinato dal giornalista Gianni Filippini. La lettura dei testi sarà affidata agli attori Rita Atzeri e Mario Faticoni. Interverranno i poeti Marc Porcu, Alberto Masala, Giovanni Dettori, Enrica Puggioni, Samira Negrouche, Jabbar Yassin. Alle 19 in piazza Zampillo l'attore Giacomo Casti introduce "Le città in nero". All'incontro, coordinato da Paolo Lusci, prenderanno parte gli scrittori Massimo Carlotto (vincitore del Premio Speciale della Giuria nel 1999 con "Nessuna cortesia all'uscita"), Marcello Fois (Premio Dessì 1997) e il biologo palermitano "prestato alla scrittura" Santo Piazzese. A chiudere la serata di oggi (in piazza Zampillo) sono "I libri in gioco", momento dedicato alla lettura presentato dal circolo dei lettori MieleAmaro. Domani momento clou della kermesse letteraria. A partire dalle 18.30 in piazza Municipio si svolgerà la cerimonia di premiazione dei tre vincitori che andranno ad aggiungersi alla lunga lista di autori premiati negli ultimi vent'anni. Presenterà la serata Maria Grazia Capulli, giornalista Rai. Interverranno Le Balentes e Riccardo Pittau. Domenica 1 ottobre alle 10 al Caffè letterario Casa Cogotti i vincitori della sezione poesia della ventunesima edizione del Premio Dessì leggeranno alcuni versi tratti dalle loro opere. Alle 11 l'appuntamento è al Mulino Cadoni dove saranno gli scrittori premiati a leggere alcuni brani dei loro romanzi. Alle 21 la manifestazione si sposterà in piazza Municipio con il concerto "Musica e letteratura" dedicato a Giuseppe Dessì con Alberto Masala (voce recitante), Riccardo Pittau (tromba), Paolo Angeli (chitarra) e Gavino Murgia (sax).
Gian Paolo Pusceddu
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Prime idee sul futuro dell'ex fabbrica chiusa nel 2001 e passata definitivamente alla Regione
Manifattura, ecco che cosa ci sarà dentro
Una mega libreria, laboratori teatrali e di cinema, la film commission
Una grande libreria multimediale, sul modello della Rizzoli di Milano, la sede unica delle biblioteche della Regione e, forse, di quella del Consiglio regionale, la Film commission, scuole di teatro e un centro di ricerca teatrale, un auditorium, spazi per le associazioni culturali. Iniziano a prendere forma le idee attorno alla Manifattura tabacchi, passata al patrimonio della Regione in virtù di un'intesa tra viale Trento e l'Agenzia del Demanio. Un percorso concluso ieri dopo laboriosi passaggi procedimentali con una delibera della giunta regionale che formalizza la rinuncia al contenzioso, come aveva fatto alcuni giorni fa l'Agenzia. le proposte Sarà una Fabbrica della creatività, come l'ha definita, per dare il senso del progetto, l'assessore regionale alla Cultura Elisabetta Pilia che ha stanziato in Finanziaria tre milioni di euro. Sarà la piazza degli artisti, l'agorà della cultura che, sembra certo, si chiamerà ancora Manifattura, in omaggio alla sua storia, iniziata nel 1482, dieci anni prima della scoperta dell'America, e conclusa il 17 dicembre del 2001 con la produzione dell'ultima Ms. La libreria I ragionamenti attorno all'area di 16.450 metri quadri, 9000 coperti e oltre 7000 di cortili, sono iniziati da tempo. E da tempo sono arrivate proposte da parte del mondo dell'associazionismo e della cultura. Ci sono stati incontri, seppure informali, le idee sono state raccolte in attesa di definire il passaggio di proprietà. E la mega libreria sembra essere un punto fermo. Il modello, certo non l'unico, è la Rizzoli di Galleria Vittorio Emanuele, a Milano. Inaugurata nel 1967 e ristrutturata nel 1999, si sviluppa su tre livelli per 750 metri quadri. Gestisce un database con 250.000 record, espone 55 mila titoli, tra libri, cd, dvd, contiene la Sala della Birra, dove si presentano i libri, e ha una terrazza esterna. La gestione della grande libreria, si ipotizza, potrebbe essere affidata proprio a un grande marchio nazionale specializzato. La film commission Cagliari, è il ragionamento, ha bisogno di spazi per il teatro e il cinema. E la Manifattura potrebbe ospitare la sede della Film Commission, istituita dalla Regione per incoraggiare e sostenere la produzione cinematografica e audiovisiva nell'isola, un set straordinario di 24 mila chilometri quadrati. L'obiettivo della commissione - già operativa in molte altre regioni - è «dare impulso al territorio come studio cinematografico all'aperto, offrire nuove opportunità alle professionalità presenti sul territorio e ai giovani che possono essere inseriti nei set delle produzioni». La Film Commission, peraltro, contribuisce al rilascio di autorizzazioni e offre servizi per chi viene in Sardegna a girare. Il teatro Per il teatro, hanno rivendicato le associazioni, servono spazi. Non tanto sale, quanto laboratori dove formare nuove generazioni di attori e centri di ricerca, accademie d'arte drammatica. Tutto questo, ipotizza la Regione, può trovare sede e ispirazione nell'ex fabbrica di viale Regina Margherita. Le biblioteche Uno degli edifici che compongono il complesso edilizio potrebbe ospitare tutti il patrimonio librario della Regione, attualmente sparso in diverse sedi. E, forse, quella del Consiglio regionale, da tempo costretta in spazi angusti. La pitturaNon è escluso che trovino spazio anche accademie d'arte figurativa o musicali, scuole di fotografia, di design, di moda, sulla scia dell'Istituto europeo di design che negli anni '90 ha formato fotografi, pubblicitari e creativi di ogni risma. La facoltà di architettura Fin qui le prime opzioni della Regione. Che non tengono conto delle idee manifestate negli ultimi cinque anni da cittadini, studiosi, dall'amministrazione civica, da alcuni partiti politici (Riformatori e An hanno organizzato conferenze sul tema) e da alcuni docenti universitari della facoltà di ingegneria che ambirebbero ad almeno una porzione dell'edificio per ospitare la sede della nuova facoltà di architettura. Un flusso elevato di studenti - è la tesi - darebbe impulso alla Marina e genererebbe investimenti. Le altre proposte Tra le altre proposte, la sede del dipartimento di Scienze del Mare, un museo degli emigranti sardi, un museo dell'ex Manifattura, che renderebbe onore alla storia del luogo. Oppure un museo del sindacato, visto che da lì, nel 1906, partì una rivolta contro il carovita guidata dalle sigaraie e finita nel sangue (due manifestanti morti) e sfociata nelle dimissioni del sindaco Ottone Bacaredda. altre ipotesi L'auspicio è che la Regione apra un dibattito e lo estenda a Comune, Provincia, Università, che indìca un concorso di idee. E che si evitino inutili doppioni o sovrapposizioni. Chiusa la vicenda giudiziaria, che ha comportato un lungo e silente lavoro delle diplomazie, che i cancelli si aprano ai suggerimenti di tutti.
Fabio Manca
 
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Parlano i docenti di architettura
Stilisti, designer e la sede della facoltà
A ingegneria ci ragionano da tempo «senza impegnare l'Università», precisa Vinicio De Montis, ordinario di architettura tecnica. Vorrebbero diventasse proprio la sede della neonata facoltà di architettura. Un desiderio contenuto in una tesi di laurea discussa nella primavera del 2005 da Francesco Fancello (110 e lode). Ci ragionano perché è uno spazio importante della città da riqualificare, dunque pane per i denti degli architetti, e perché è un simbolo della qualità costruttiva, merce rara in una città devastata nel dopoguerra in alcune zone dall'approssimazione degli amministratori e dall'ingordigia di costruttori e progettisti. «Nel progetto di ampliamento voluto da Bacaredda sono state utilizzate tecniche costruttive all'avanguardia, come lo scheletro in acciaio. Una soluzione che anni dopo Renzo Piano ha usato per la sede di Banca Cis», spiega De Montis. Ovviamente non è solo una questione di bellezza. «Gli studenti», osserva il docente, «metterebbero in moto l'economia alla Marina, favorirebbero un'evoluzione del quartiere importante». La convivenza con altri tipi di destinazione non sarebbe un problema. Anzi, per Emanuela Abis, docente di gestione urbana e politiche urbane e territoriali, ex assessore all'urbanistica, è auspicabile. Fu lei, durante un consiglio di facoltà, tre anni fa, a proporre di destinare parte dell'edificio a sede di Architettura. «Un utilizzo polivalente e pubblico legato alla cultura e alla creatività si integrerebbe perfettamente con la facoltà. A mio avviso è importante creare le condizioni per attirare a Cagliari stilisti, designer, creativi da tutto il mondo. È una città ideale e la Manifattura, peraltro vicina al porto, una sede perfetta. L'importante, però, è che sia Cagliari a dare gli indirizzi, assieme agli altri. L'amministrazione deve essere protagonista del processo di riconversione, non comprimario». Maria Sias, docente di tecnica e pianificazione urbanistica, va oltre. E, parlando anche per conto di A.Cagliari, movimento propositivo tutto al femminile, propone di localizzarci una serie di scuole e accademie di eccellenza legate al Mediterraneo. «Penso a discipline turistiche, all'enogastronomia, ad accademie della moda e della musica. Cagliari ha bisogno di qualità architettonica e di eccellenza. E la manifattura, questo senso, deve essere un simbolo». (f. ma.)
 
5 – L’Unione Sarda
In Prima Pagina
A farne le spese un docente universitario: ha scoperto le larve nel giardino
Allarme a Teulada, è tornata la zanzara tigre
É tornata in Sardegna la zanzara tigre, cugina asiatica di quella domestica ma più aggressiva, capace di procurare dolorose punture ma soprattutto potenzialmente di trasmettere febbre emorragica e alcune encefaliti. L'ha scoperta nel giardino della sua casa a Teulada un professore universitario cagliaritano, che ha portato larve e insetti nei laboratori dell'Ateneo per le analisi. Immediatamente è partito l'allarme al centro anti-insetti della Provincia e all'Asl. La zanzara tigre era comparsa a Elmas nel '95 ma era stata debellata.
 
Provincia di Cagliari Pagina 29
Teulada. Prima segnalazione nel '95: può portare febbri emorragiche ed encefaliti
Allarme: è tornata la zanzara tigre
Larve e insetti scoperti nella casa di un docente universitario
La conferma è arrivata dall'Università di Cagliari. In campo le squadre della Provincia e dell'Asl per bonificare la zona e cercare altri focolai
La scoperta è avvenuta per caso: un professore universitario cagliaritano, Iacopo Culurgioni, del dipartimento di Biologia animale, ha notato che le punture di insetto sulle sue braccia erano più dolorose del solito. Aveva visto giusto: le larve e le zanzare scovate nel giardino della sua casa in centro a Teulada non erano quelle della specie comune, ma quelle della sua cugina asiatica, ben più feroce, aggressiva e potenzialmente pericolosa, la zanzara tigre. L'allarme La conferma il professor Culurgioni l'ha avuta in questi giorni dai suoi colleghi dell'università di Cagliari, specializzati in Biologia sperimentale e adesso la notizia sta facendo il giro degli uffici pubblici: Provincia, centro Antinsetti e Asl. Bisogna mettere in campo una squadra specializzata per bonificare il giardino della casa scelta dalla zanzara tigre per deporre le uova, per capire dove possa essere il focolaio. In qualche discarica nella zona di Teulada- O addirittura all'interno della Base militare - Il dubbio Il sospetto non è solo teorico: «Questo insetto, originario dell'Asia - spiega la professoressa Annalisa Marchi, dell'istituto di Biologia sperimentale dell'Università di Cagliari che ha certificato la scoperta - sta facendo il giro del mondo trasportato dalle navi e dagli aerei all'interno dei pneumatici dove le femmine depongono le uova che sono resistenti all'essiccamento e che in particolari condizioni di caldo e umidità generano prima larve e poi insetti adulti». E quindi potrebbero essere arrivate a Teulada proprio a bordo di veicoli militari in arrivo da altri parti del mondo. Il precedenteLa zanzara tigre in Sardegna non è una novità assoluta: era stata scoperta nel 1995 in una discarica di pneumatici usati nei pressi dell'aeroporto di Elmas. «Anche allora - spiega la docente universitaria - era scattato l'allarme e era partita la bonifica: poi più nessuna segnalazione, sino a qualche giorno fa». Le malattieL'allarme non è da prendere sottogamba perché l'insetto caratterizzato da zampe tigrate a strisce bianche e nere può trasmettere febbri emorragiche, febbre gialla e alcune encefaliti. «In Sardegna - prosegue Annalisa Marchi queste malattia non sono presenti e quindi il rischio è lontano. A meno che i cambiamenti climatici già in atto non creino nell'arco di diversi un habitat anche per questi virus». Nelle cittàOggi il problema maggiore sono i fastidiosi gonfiori causati dalla dolorosissime punture delle zanzare tigri che potrebbero causare anche reazioni allergiche. Ne sanno qualcosa gli abitati di grandi città come Roma o Milano o Bologna, già da anni alle prese con l'incubo arrivato dall'Asia.
Paolo Carta
 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
UNIVERSITA’ 
Due milioni e mezzo per i «prestiti d’onore» 
CAGLIARI. Per gli studenti sarà un investimento sulle proprie capacità e impegno, per la Regione una scommessa che vale 2 milioni e 500 mila euro. La giunta ha approvato la concessione di prestiti d’onore per gli universitari iscritti alle lauree triennali e specialistiche. Un intervento, previsto nella Finanziaria 2006, che l’assessore alla Cultura, Elisabetta Pilia, ha ritenuto strategico per elevare i livelli di istruzione nell’isola - oggi tra i più bassi in Italia con un 17/o posto per numero di laureati e soltanto il 50% di diplomati che si iscrivono all’università, contro una media nazionale del 75% - e per recuperare il divario con l’Europa. Con i prestiti d’onore sarà possibile dare un’opportunità di studio anche a migliaia di studenti che, pur essendo risultati idonei, non riescono a beneficiare delle borse di studio concesse dagli Ersu, in grado di soddisfare solo il 60% delle domande: nello scorso anno accademico sono stati 2.099 gli universitari esclusi, di cui 1.448 di Cagliari e 651 di Sassari.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
Le nomine 
Bottazzi guida la Sfirs, Giuliani dirigerà l’Agenzia delle Entrate 
CAGLIARI. L’economista Gianfranco Bottazzi, ordinario di Sociologia economica dell’Università di Cagliari, è il nuovo presidente della Sfirs, la finanziaria della Regione. E’ stato indicato ieri dalla giunta regionale. La nomina dovrà essere ratificata dal consiglio di amministrazione. Sostenuto da Rifondazione comunista, Bottazzi, nato ad Avezzano nel 1948, specialista di dinamiche del mercato del lavoro, era vice presidente dal 2004, prende il posto di Giuseppe Busia, avvocato, dimissionario dopo essere entrato nello staff del ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta. Nel cda, al posto di Busia entra Riccardo Delisa.
 La giunta regionale, presieduta da Renato Soru ha anche nominato il primo direttore dell’Agenzia regionale delle entrate, istituite di recente con la legge che ha introdotto le cosiddette «tasse sul lusso». Si tratta di Gianluigi Giuliani, dirigente dello Stato.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Sardegna
Anche l’università di Sassari partecipa agli studi sulla Soyuz 
LA RICERCA Il sistema immunitario 
Sandro Macciotta
 SASSARI. «Il fine ultimo dei nostri studi è conoscere i limiti del corpo umano nello spazio, investigando sulle cause del calo delle difese immunitarie cui vanno incontro gli astronauti durante le missioni spaziali». La dottoressa Maria Antonietta Meloni con la collega Grazia Galleri del Gruppo di biologia spaziale del dipartimento di scienze fisiologiche, biochimiche e cellulari dell’università di Sassari è da poco rientrata dal Kazahkstan. Con trepidazione (e molta scaramanzia) ieri ha atteso che alle 23.50 la navicella Soyuz si staccasse dalla stazione orbitante internazionale per riportare a terra alle 3.14 di oggi, assieme ai due astronauti e alla turista spaziale Anousheh Ansari, i campioni di sangue attivati in orbita, quindi in micro-gravità, da Thomas Reiter, poi fissati e conservati sotto ghiaccio.
- Quanto è grave l’impigrimento dei globuli bianchi del sangue in orbita?
 «Nei campioni in vitro è altissimo: il 90%. Nell’uomo il sistema immunitario è molto complesso, con una risposta agli agenti patogeni ed estranei al corpo a vari livelli. In realtà, anche nei casi di permanenze di sei mesi in orbita, le conseguenze sulla salute degli astronauti non è stata mai grave, anche se questa curiosa situazione per qualche aspetto è simile all’Aids. Diversi potrebbero essere i riflessi sul sistema immunitario nel caso delle lunghe missioni previste per raggiungere Marte. Si parla di 3-4 anni, quindi è meglio capire cosa avviene esattamente nel nostro corpo».
- In realtà dalle sue parole si ha l’impressione che il calo immunitario degli astronauti sia meno grave dei problemi di decalcificazione delle ossa...
 «Esatto, tutto il sistema scheletrico diventa fragile. Comunque il problema immunitario non va sottovalutato: gli astronauti si prendono la loro buona dose di raggi cosmici, sono sottoposti a vibrazioni e campi magnetici. Sono tutti grilletti pronti a scattare e che potrebbero scatenare reazioni inimmaginabili».
- Quando si conosceranno i risultati dei vostri esperimenti?
 «Ci vogliono mesi. Stiamo ancora valutando i test compiuti nella precedente missione Soyuz in marzo. I campioni di sangue attivati in orbita nelle camerette cellulari saranno portati a Mosca e quindi consegnati ai responsabili dell’Esa, la dottoressa Isabella Walter, collaboratrice del dottor Augusto Cogoli dell’università di Zurigo, il primo studioso che nel 1983 notò l’impigrimento dei linfociti T degli astronauti dello Shuttle. Poi alcuni campioni andrano a San Francisco, in uno dei più quotati laboratori di genomica dove lavora Mille Hughes-Fulford, ex astronauta e insigne biologa molecolare».
- E poi?
 «Continueremo gli studi e prepareremo un altro esperimento che dovrebbe andare in orbita con la Soyuz nel settembre del 2008. Il progetto si chiama Padiac per studiare l’espressione dei geni alterati dalla microgravità durante la proliferazione dei linfociti e verificare le nostre ipotesi sulla perdita dell’attivazione dei linfociti in microgravità».
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Olbia
IL CORSO 
Diritto tributario, a ottobre un master  
OLBIA. Dal mese di ottobre si svolgerà a Olbia un master in tributario, organizzato dalla Tax Consulting Firm e riconosciuto dall’Ordine dei commercialisti. Per Olbia si tratta di un evento importante, perché per la prima volta un corso di specializzazione post-laurea viene organizzato in Gallura. Lunedì 2 ottobre alle 15.30, presso il polo universitario all’aeroporto, si terrà la riunione informativa, in cui Antonio Scalia, direttore scientifico e docente principale del corso, ne spiegherà contenuti e metodologie. Il Master Tributario, presente dal 1991 nelle principali città italiane, è rivolto principalmente a coloro che esercitano o intendano esercitare la professione di commercialista, avvocato tributarista, giurista d’impresa o responsabile fiscale di aziende o enti. Il corso prenderà il via lunedì 9 ottobre, per poi concludersi il 12 aprile 2007. L’idea di promuovere un master post-laurea in città è venuta a un giovane commercialista olbiese, Cesare Careddu. E’ stato lui, con la collaborazione del collega Lino Franco Soro, a prendere i contatti con la Tax Consulting Firm. «Io ho frequentato lo stesso master a Cagliari nel 1999 - racconta -. Ed è da allora che mi sono messo in testa di organizzare un corso anche a Olbia senza andare per forza a Cagliari». (a.p.)
  
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Maglia nera per la qualità urbana, si riparte da trasporti e ambiente 
Angela Recino
 SASSARI. Sassari maglia nera in Italia per la qualità urbana. Nel gruppo di coda anche per la tutela dell’ambiente e l’organizzazione del trasporto pubblico. Dati poco incoraggianti quelli emersi da una ricerca Eurispes e presentati nel corso della terza giornata della Settimana strategica. Una città ancora molto lontana dai parametri che assegnano la definizione di “sostenibile”. Perché così deve essere una città che mira a diventare, nell’arco di dei prossimi quindici anni «bella, buona, forte».
 Ambiente, trasporti, energia e viabilità i temi sotto la lente degli esperti, con una serie di problematiche che il Piano strategico dovrà tentare di risolvere attraverso progetti mirati ma integrati. Un’area, quella di Sassari, destrutturata e dispersa dal punto di vista urbano ed extraurbano, mentre è sempre più pressante l’esigenza di una pianificazione che porti a un disegno di città «compatta».
 Assenza di pianificazione integrata e interventi basati quasi sempre sull’emergenza la causa di soluzioni solo a metà, tese più a soddisfare nell’immediato che a risolvere davvero. «Conseguenza di una mancata visione d’insieme del fenomeno - ha sottolineato Italo Meloni, ingegnere esperto di mobilità - sono stati la scarsa interazione fra trasporti e territorio e un’espansione extraurbana disordinata e fortemente disgiunta dal centro». Ma anche il progressivo decentramento delle residenze e l’occupazione delle aree prossime alla città hanno esteso e diffuso il raggio delle relazioni urbane rendendo spesso l’auto l’unico mezzo idoneo a soddisfare questo tipo di mobilità.
 «Il numero crescente di veicoli sulle strade urbane ha costituito dunque un ostacolo alla circolazione dei mezzi collettivi - ha aggiunto - che non avendo a disposizione corsie dedicate sono diventati sempre meno funzionali alle esigenze dell’utenza». Un circolo vizioso che ha accentuato la carenza di parcheggi e la scarsa appetibilità del trasporto pubblico. Un sistema che fa acqua da tutte le parti, negando ai cittadini quel «diritto alla mobilità» richiamato da Fabio Casiroli, docente di pianificazione dei trasporti al Politecnico di Milano. «L’aspetto funzionale di città sta cambiando - ha detto l’architetto - e buoni interventi nei sistemi di trasporto possono garantire questo diritto. È la forma di città che determina l’uso del suolo». Esperti e cittadini a confronto anche su tematiche come il monitoraggio ambientale, l’emissione degli idrocarburi, la gestione dei rifiuti, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. «Uno dei fattori che potrebbero favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili si potrebbe rintracciare nell’agricoltura - ha detto Paolo Mura, docente del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Cagliari e coordinatore del Piano energetico regionale - Sassari ha un territorio vastissimo in cui si potrebbero innestare colture finalizzate al recupero di materiali combustibili naturali».
 Mura ha ricordato i vantaggi del metano e del fotovoltaico, e ha sottolineato come il carbone sia una fonte che favorisce costi minori, ma non per l’ambiente. La parola d’ordine è pianificazione integrata per una città più pulita. Da Piero Deidda, presidente del parco dell’Asinara, la proposta indirizzata ad altri comuni del territorio di entrare a far parte del sistema parco. «L’obiettivo - ha spiegato Deidda - è quello di spingersi a ovest verso il Lago di Baratz e ad est verso il Coghinas». Ignazio Camarda, già presidente del Parco nazionale della Maddalena, ha sottolineato come il piano paesaggistico regionale, basandosi sulla difesa delle biodiversità, costituisca la cornice entro la quale debbano iscriversi le nuove politiche del territorio.

Questionario e social

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