Martedì 5 dicembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 dicembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 8 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Sardegna e Bur.it

1 – L’Unione Sarda
Cronaca regionale – pagina 5
Tv digitale, Sardegna prima al mondo
Nuovi servizi interattivi realizzati dal Consorzio delle emittenti 
Un primato è già stato raggiunto: la Sardegna è la prima regione al mondo quanto a diffusione della Tv digitale. Un altro primato verrà raggiunto a marzo, quando la Sardegna e la Valle d’Aosta saranno le prime due regioni a vedere alcune reti nazionali soltanto sul digitale. E se la diffusione del nuovo sistema continuerà ad andare avanti in modo così spedito non è escluso che si inizi la transizione dall’analogico al digitale proprio partendo dalle reti più importanti: Rai Uno e Canale 5. Parola di Piero De Chiara, presidente del Comitato Italia Digitale. Sardegna digitaleL’occasione per fare il punto sulla diffusione della televisione digitale è stata ieri la presentazione dei servizi messi a punto dal Consorzio Sardegna Digitale, presieduto da Andrea Ambrogetti, manager di Mediaset. Il Consorzio, di cui fanno parte sei emittenti locali della Sardegna, oltre a Mediaset, Telecom Italia Media (La 7) e Rai, rappresenta lo strumento attraverso il quale portare avanti la transizione al sistema di trasmissione digitale terrestre, abbandonando così il vecchio modello analogico. Non solo. Il Consorzio ha creato, grazie anche alla collaborazione con Rai Utile, numerosi servizi interattivi che rappresentano la vera novità del nuovo modello televisivo. Si spazia su molti fronti: dai trasporti ai servizi per il lavoro, dalla cultura alle informazioni di servizio sulla sanità (a iniziare dalle farmacie aperte). Quello che fino a poco tempo fa si cercava sul televideo, oggi lo si trova sulle pagine interattive consultabili con il decoder. Con la possibilità però, a differenza del televideo, di avere moltissimi servizi informativi, oltre che nuovi canali. Con il passaggio al digitale, infatti, si ha possibilità di liberare le frequenze della Tv analogica e garantire una moltiplicazione dei canali. I numeriLa data di marzo è quella che fissa il superamento del primo guado nel passaggio al digitale terrestre in Sardegna, con lo spegnimento sull’analogico di una rete a testa per Mediaset, Rai e La 7. La Sardegna, grazie al lavoro della task force messa in campo dal Comitato Italia digitale, potrà fare il salto senza traumi. A oggi, infatti, ha spiegato il presidente del Consorzio Sardegna Digitale Andrea Ambrogetti, nell’isola «quattro famiglie su cinque sono in grado di ricevere il segnale digitale», che sia terrestre o satellitare, mentre «due su tre possiedono il decoder per il digitale terrestre». Numeri che garantiscono un record alla Sardegna, dove la diffusione del digitale arriva al 78% della popolazione, e il primo marzo supererà l’80%, nonostante alcune zone dell’isola siano indietro, come il Nuorese e l’Ogliastra. Nel Cagliaritano (81,1%), nel Sassarese (80,2%) e nel Medio Campidano (82,5%), però, la soglia è stata già sorpassata. Giuseppe Deiana
 
2 – L’Unione Sarda
Lettere e opinioni – pagina 15
Burocrazia snervante
Master & Back quanti dolori
Qualche giorno fa sono stata contattata da un funzionario regionale addetto all’istruttoria delle pratiche per Master and Back. Persona cortese e competente, a fronte di un regolamento redatto da gente che ignora come funzionino gli ordinamenti universitari esteri. Ho appena iniziato un dottorato in un’universitá britannica. Chiunque ne abbia fatto uno, sa che al primo anno non si è iscritti al PhD vero e proprio, ma allo MPhil, che è un master con funzione propedeutica, dopo il quale, e dopo aver superato un esame, si è promossi al PhD. Questa è la procedura. Secondo le linee guida attualmente in vigore, sarebbe finanziabile solo lo MPhil e non anche il PhD: i due programmi sono considerati separati in relazione alle linee di bilancio. Il funzionario mi ha spiegato che avrei potuto farmi finanziare solo il primo, oppure aspettare la promozione al PhD e solo allora presentare la domanda di finanziamento per quest’ultimo. Ma chi garantisce che ci saranno fondi da qui ad un anno? Non ho avuto altra scelta che aspettare che la mia domanda fosse congelata, nell’attesa di una modifica del regolamento. Si parla di rivedere le linee guida, ma nessuno fa qualcosa. Qui ci sono persone che aspettano da mesi che questa situazione si sblocchi. Non ci si può sempre rispondere che non ce l’ha ordinato il medico di chiedere una borsa di studio. E allora perché la bandiscono?
Lettera firmata
 
A gennaio scorso la Regione ha pubblicizzato in pompa magna i programmi Master and Back. I requisiti erano chiari: non aver superato i 35 anni, non aver meno di 105 sul voto di laurea, aver certificati e pubblicazioni varie rilasciate dai professori universitari e quant’altro. Ho presentato domanda, nonostante non rientrassi nei parametri per il voto di laurea e, paradossalmente, mi mancassero alcuni giorni a compiere 35 anni: mi sono trascinato i voti restrittivi di un sistema nefasto imposto dall’Università di Cagliari dopo essere stato costretto a trasferirmi in un altro ateneo, classificato al centesimo posto (primo tra le università italiane) nell’Academic Ranking of World Universities 2006. Il Consorzio 21 mi ha garantito in forma scritta in marzo e in aprile (in piena campagna elettorale) la revisione dei requisiti, che invece sono stati di recente confermati. Insomma, sono stato escluso. Sarei curioso di vedere quali e quanti candidati abbiano così “facilmente” tutti i requisiti richiesti. Inoltre, vorrei sapere quale Ente o quale personale “competente” decide i presupposti, le metodologie, i requisiti, i voti, chi siano i più “meritevoli”. Con quali criteri si crede ancora oggi che il voto di laurea garantisca meritocrazia? Forse che chi ha meno di 105 o non ha fatto con servilismo il “portaborse” per i professori è un non meritevole? Dove sta scritto?

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Fatto del giorno
Digitale, record mondiale per la Sardegna 
Decoder in due famiglie sarde su tre Nel Consorzio le Tv nazionali e isolane 
di Augusto Ditel 
CAGLIARI. La Sardegna? Un popolo di maniaci della tivvù. Massì, consoliamoci pure così, con un record mondiale inatteso: l’isola è al primo posto nell’universo mondo nella diffusione del digitale terrestre. Quattro famiglie sarde su cinque possono ricevere la Tv digitale, e due famiglie su tre ospitano nel tavolino del tinello il decoder. Parola di Andrea Ambrogetti, braccio destro del numero 1 della Fininvest Fedele Confalonieri, e presidente del “Consorzio Sardegna Digitale”.
 E questo «primato storico» (parole di Ambrogetti), ieri, ha avuto addiruttura la sua benedizione nel convento di San Giuseppe, dove si sono dati appuntamento tutti i soci del Consorzio che mette insieme le reti nazionali (Rai, Mediaset, Telecom) e le principali emittenti sarde come Videolina, Sardegna 1, Nova Tv di Oristano, Tcs, 5 Stelle e Telesardegna. Chi è dentro è dentro, e partecipa all’avventura che porterà allo switch-off (passaggio dal sistema analogico a quello digitale), previsto in Italia per il marzo del 2008. Chi sta fuori, è estromesso da questo ineluttabile processo, imposto dall’Europa che dovrà anche dirimere la grana sulle prossime 27 frequenze da spalmare (in tutto o in parte) in Sardegna senza che possano esistere sovrapposizioni con trasmissioni francesi o spagnole.
 La fase sperimentale. Nel frattempo, Sardegna e Val d’Aosta, le due Regioni prescelte per la fase sperimentale, andranno a braccetto e trasmetteranno subito i servizi interattivi dal canale 54 di Rai Utile. Nel frattempo, come verrà spiegato in una massiccia campagna pubblicitaria che prenderà il via oggi nei quotidiani isolani, con il tasto rosso del telecomando in dotazione con il decoder digitale si potrà navigare all’interno del portale interattivo direttamente sulla propria Tv, anche senza un collegamento alla rete Internet.
 I servizi. Gli utenti potranno accedere alle notizie, al meteo, ai servizi (farmacie, cinema, orari). Alcuni canali daranno anche informazioni sulle istituzioni (disponibili i dati contenuti nel sito della Regione), la cultura, il tempo libero, i trasporti (si potrà sapere da casa se un aereo è atterrato o quando atterrerà negli aeroporti sardi), la sanità, il lavoro e la formazione. Tutti gli appuntamenti, le mostre e gli eventi trovano spazio nel portale accanto alle informazioni sulle Università di Cagliari e Sassari. Da oggi, per saperne di più, ci ci potrà collegare al sito www.sardegnadigitale.it, o formare il numero verde 800.623.232.
 Copertura e decoder. Se la copertura è assicurata a «quattro famiglie su cinque» (l’ha detto Piero De Chiara, presidente del Consorzio Dgitv), il 70 per cento delle famiglie sarde si è già dotato del decoder.
 La diffusione maggiore si registra nella provincia del Medio Campidano (82,5%), seguita da quelle di Cagliari (81,1) e Sassari (80,2), mentre sono in leggero ritardo le province di Nuoro e Ogliastra. Questo gap potrebbe essere colmato con i 45mila contributi (circa 70 euro) ancora disponibili.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Brevi di cronaca
UNIVERSITÀ
Certificazioni online
CAGLIARI. L’università ha prorogato al 15 dicembre il termine per l’inserimento online dell’autocertificazione delle condizioni economiche del nucleo familiare ai fini della riduzione delle tasse.
 
UNIVERSITÀ
Il mirto di Sardegna
CAGLIARI. Una giornata di studio sul mirto di Sardegna è stata organizzata giovedì - ore 9, nella sala congressi del Cis, in viale Bonaria - dalla facoltà di Farmacia, dall’assessorato regionale all’Ambiente e dal Centro regionale agrario sperimentale.
 
GIURISPRUDENZA
«Facciamo il punto»
CAGLIARI. «Laurea magistrale, facciamo il punto»: su questo tema i rappresentanti degli studenti della facoltà di Giurisprudenza hanno organizzato domani - ore 11, nell’aula B del Polo economico di viale Sant’Ignazio - un incontro con il preside Massimo Deiana.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
Il premio Angelo Roth per la ricerca scientifica 
ALGHERO. Scadono il 15 di dicembre i termini per la presentazione degli elaborati per partecipare al Premio Angelo Roth, premio istituito dall’Istituto tecnico commerciale che perta il nome dell’insigne scenziato, dalla amministrazione comunale, con il patrocinio dell’Università di Sassari e dell’Asl 1.
 Il riconoscimento verrà assegnato per il 2007 a uno dei seguenti lavori: ricerca scientifica, come primo autore, o tesi di laurea in medicina o tesi di spacializzazione in ortopedia e chirurgia. Al premio possono concorrere i nati, ad Alghero o residenti in città da almeno 5 anni, dopo il 31 dicembre del 1970, laureati o laureandi in medicina o specializzandi in chirurgia od ortopedia.
 La trasmissione dei lavori dovrà avvenire per raccomandata o con la consegna diretta in busta sigillata all’ufficio protocollo dell’Istituto. Il premio, che ammonta a 1.500 euro, verrà consegnato al vincitore nel corso di una cerimonia ufficiale che si terrà nella sala consiliare del Palazzo Civico di via Columbano il primo febbraio alle 17,30.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Le toghe di platino e d’oro 
L’avvocatura sassarese festeggia Ganadu e Cordella 
SASSARI. Avvocatura sassarese in festa per celebrare i sessanta anni di toga di Lorenzo Ganadu e Domenico Cordella, ma anche per sottolineare l’impegno professionale di altri tre colleghi - Manlio Perantoni, Antonio Pinna Vistoso e Stefano Mario Mundula - che, per ora, sono arrivati a cinquanta. La cerimonia ieri mattina, nell’aula della corte d’assise, alla presenza del presidente del consiglio nazionale forense, il professor Guido Alpa, docente di Diritto civile che in serata ha tenuto una lezione per gli studenti dell’università.
 Nell’occasione è stato rivolto un ringraziamento agli avvocati Franco Cuccaru (già presidente dell’ordine), Giuseppe Masala e Mario Perantoni (consiglieri uscenti) per l’impegno istituzionale profuso per oltre un decennio. La mattinata ha riservato momenti di commozione, specie quando la cerimonia voluta per celebrare le «Toghe di platino e d’oro» ha spostato l’attenzione sulle figure dei due principali festeggiati, gli avvocati Lorenzo Ganadu e Domenico Cordella.
 «Ci onora - ha detto il presidente dell’Ordine Gian Carlo Cugiolu - che i massimi vertici nazionali della nostra categoria siano qui presenti. La loro partecipazione e la massima disponibilità manifestata, conferiscono alla giornata la solennità che l’avvenimento merita». A nome dei magistrati ha parlato il presidente della corte d’appello Ennio Marongiu: «Questi uomini - ha detto riferito agli avvocati Lorenzo Ganadu e Domenico Cordella, seduti in prima fila - hanno insegnato anche a me come dovevo comportarmi da magistrato. Un sorriso dell’avvocato Ganadu, spesso, era molto più significativo di tante parole».
 Dagli anziani, con una storia professionale e istituzionale importante (Lorenzo Ganadu, 86 anni, è stato anche sindaco di Sassari, eletto nel 1960 e nel 1993 nominato cavaliere e commendatore dell’ordine Pontificio di San Gregorio Magno), ai più giovani. E’ stata consegnata la toga ai colleghi che all’ultimo esame di avvocato hanno ottenuto la votazione più alta: Annalisa Soggiu e Pasquale Fadda. Poi gli interventi dell’avvocato Giuseppe Bassu, segretario del consiglio nazionale forense e del presidente nazionale, l’avvocato Guido Alpa, che ha sottolineato i valori di una avvocatura che deve difendere la propria dignità e «non deve mai mercanteggiare». In serata una lezione per gli studenti. (g.b.)

1 - Il Sardegna
Grande Cagliari - pagina 25
Parentopoli accademica. Il direttore del personale dell'ateneo guida una delle “dinastie” del Rettorato
Un'Università di grandi famiglie e Tuveri “dirige” moglie e figlio
Lina Puddu coordina l'amministrazione in Giurisprudenza, dove c'è pure il discendente
Nell'Università cagliaritana comandano le grandi famiglie. Ci sono infatti anche quelle che non salgono in cattedra, ma occupano i posti di potere nella Parentopoli accademica. Un esempio eclatante: la famiglia del direttore generale del Personale occupa ben quattro tasselli nel mosaico della pianta organica universitaria. Enrico Tuveri, uno degli uomini di fiducia del rettore Mistretta, non si limita infatti a dirigere il Personale di Unica. Ha infatti anche una moglie che è coordinatrice amministrativa nella facoltà di Giurisprudenza: si tratta di Lina Puddu Tuveri, un volto conosciutissimo della facoltà di viale Fra Ignazio. Marito e moglie che rappresentano insomma due pezzi pregiati del personale amministrativo dell'ateneo cagliaritano. E oltre a una sorella che opera in segreteria ecco spuntare anche il figlio di Lina ed Enrico Tuveri, Stefano Tuveri, che lavora nell'ufficio post lauream della stessa facoltà. Dottorati, master, progresso formativo: insomma come orientare gli studenti dopo il conseguimento della tanto sospirata laurea. E A OCCUPARSENEdire ttamente, insieme ad altri collaboratori, è proprio il figlio del direttore del personale. Niente di irregolare, ma una ennesima conferma di quanto le “g ra n d i famiglie” occupino i posti più importanti non soltanto tra il personale docente, ma anche nel settore amministrativo dell'Università. E di come il meccanismo sia infinito, nella Parentopoli accademica: padri e figli docenti, mariti e mogli che lavorano a braccetto, oltre agli amori che nascono e muoiono tra i corridoi delle facoltà. E i casi dei cinque Corrias o della traide Seatzu non sono insomma degli esempi isolati, nel panorama di Unica. Anche se Francesco Seatzu precisa: «I miei parenti non afferiscono al medesimo dipartimento». Bensì a facoltà diverse: le parentele che si intrecciano.
Jacopo Norfo
 
Psicologia. La nuora di un docente è già ricercatrice
Una facoltà d'amori e di parenti illustri
Anche in Psicologia non mancano le sorprese. Diventare ricercatore universitario, il sogno ad ostacoli di molti giovani laureati, è di sicuro una buona alternativa alla disoccupazione. Spesso però accedere a quei posti è difficilissimo. Nella Parentopoli accademica di Psicologia ci sono due casi di semplici coincidenze che però “appassionano” gli studenti. Il professore ordinario della cattedra di psicologia del lavoro e delle organizzazioni, Franco Marini, ha infatti una nuora che è già ricercatrice universitaria: si tratta di Marina Mondo, ricercatrice in psicologia del lavoro. Non è però l'unica parentela che spicca tra gli anditi della facoltà: a proposito di grandi amori universitari, c'è quello tra altri due ricercatori in Psicologia, felicemente sposati. Si tratta di Maria Luisa Pedditzi e Marcello Nonnis: la prima è specializzata nella psicologia dello sviluppo e dell'educazione, il marito invece è nell'area della psicologia del lavoro e delle organizzazioni. E C'È CHI GIURA che non solo le parentele, ma anche le amicizia, contino moltissimo all'interno del dipartimento di Psicologia. Una facoltà che spesso ha visti contrapposti professori e studenti, a volte anche per la carenza di aule e per problemi di didattica e organizzazione. Colpisce come in ogni facoltà si verifichino incroci parentali tra docenti e ricercatori: Giurisprudenza ad esempio aveva già regalato il caso di Francesca Pubusa, figlia del professore di diritto amministrativo Andrea Pubusa. Ma i casi sono molti di più, come dimostrano ad esempio le parentele infinite della facoltà di Medicina. Spesso anche le cattedre d'oro si tramandano con l'eredità.  
J. N .

Università di Cagliari

15,5 milioni di euro per il Progetto Europrise per la prevenzione Hiv

Progetto quinquennale che inizierà il 1° gennaio 2007 ideato per condurre questo approccio alla sperimentazione clinica sull’uomo. Un finanziamento di 15 milioni e mezzo di euro da parte della Commissione Europea favorirà l’interazione di ricercatori dell’area HIV/AIDS appartenenti a 32 istituzioni – incluse le università, gli istituti di ricerca governativi e le industrie farmaceutiche – in 10 Paesi con il fine di prevenire la diffusione dell’AIDS. Il finanziamento offre la promessa del più importante avanzamento negli sforzi scientifici a livello Europeo nella prevenzione dell’infezione da HIV-1, e rappresenta un’altra inequivocabile dimostrazione dell’elevato impegno dell’Europa nella ricerca sulla prevenzione di HIV/AIDS.
Il Consorzio “European HIV Enterprise” (EUROPRISE) promuoverà un programma integrato di ricerca coordinando, per i prossimi cinque anni, un’ampia varietà di attività comprendenti l’intero processo di sviluppo di vaccini e microbicidi, a partire dalla loro scoperta fino alle prime prove cliniche. L’insieme di questi progetti verrà condotto da più di 150 istituzioni di 22 Paesi, incluse due importanti industrie farmaceutiche (Novartis e GlaxoSmith Kline). Questo straordinario approccio pone il network di partecipanti in prima linea a livello internazionale nella comprensione del punto di incontro tra queste due tecnologie (microbicidi e vaccini), perseguendo un percorso mirato allo sviluppo di efficaci strategie di prevenzione delle infezioni da HIV-1.
Il bisogno urgente di prevenzione delle infezioni da HIV
L’UNAIDS/WHO stima che alla fine del 2004 erano 40 milioni le persone che, in tutto il mondo, avevano contratto l’infezione da HIV; di queste, 740.000 nell’Europa Occidentale e 25 milioni nell’Africa Sub-Sahariana. Globalmente, ogni giorno, si verificano 14.000 nuove infezioni da HIV, di cui l’80% avviene per via eterosessuale ed il 95% ha luogo in Paesi in via di sviluppo. Per quanto i programmi di educazione sanitaria volti ad incoraggiare l’impiego del profilattico abbiano portato ad una riduzione dei tassi di infezione da HIV, è chiaro che sono necessarie ulteriori strategie di prevenzione. Sebbene i farmaci per l’HIV/AIDS siano in continuo miglioramento, il mezzo migliore per combattere la pandemia è rappresentato dallo sviluppo di strategie sicure ed efficaci nel bloccare e prevenire la trasmissione del virus HIV.
Perché Microbicidi e Vaccini?
Si è attualmente compreso che gli approcci convenzionali per lo sviluppo di un vaccino non sono in grado di indurre risposta mucosale e memoria immunologica sufficienti a conferire protezione dalla diversità dei ceppi di HIV circolanti.
  Al contrario, mentre potrebbe essere tecnicamente più semplice sviluppare microbicidi (formulazioni vaginali, gel o creme) in grado di impedire la trasmissione del virus HIV, la durata della protezione da essi conferita sembra essere limitata nel tempo, e la loro efficacia dipende in modo critico da un impiego continuo. In passato, i ricercatori impegnati nei due settori erano restii nel lavorare insieme nello sviluppo di prodotti che conferiscono livelli multipli di protezione. Questo network è focalizzato sulla premessa che microbicidi e vaccini, che hanno come bersaglio fasi diverse della trasmissione del virus a livello delle mucose, avranno una maggiore possibilità di successo. Infatti, avendo entrambi come bersaglio gli stessi processi, ci si attende una chiara sinergia.
Quale è la scala temporale e chi è coinvolto?
Robin Shattock e la St George’s University of London coordineranno il Consorzio, unitamente al coordinamento scientifico di Hans Wigzell del Karolinska Institute (Stoccolma) e Rino Rappuoli, coordinatore per i vaccini contro HIV della Novartis (Siena). Oltre a Gran Bretagna, Italia e Svezia, gli altri Paesi coinvolti sono Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Russia e Spagna (per i contatti, vedasi il foglio allegato).
Questo è un progetto quinquennale che inizierà il 1° gennaio 2007, ed è ideato per condurre questo approccio alla sperimentazione clinica sull’uomo.
 
Approfondimenti:

Questionario e social

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