UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 15 settembre 2006

Venerdì 15 settembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 settembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 10 articoli delle testate L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
I problemi della Sardegna
Parliamo di scuola non solo a settembre
di Salvatore Cubeddu
Quello della scuola è un segmento di vita che inizia ai sei anni e si conclude ai diciotto o ai ventotto. Dipende se ti laurei o no. Poi il problema ritorna con i figli, ma è un'altra faccenda. Quando ci sei, a scuola capitano alcune tra le cose più belle della vita: l'uscita da casa, prima con la maestra e con i compagni, più avanti con gli amici, con il partner, nella giovinezza. L'uscita è quasi uguale dappertutto, città e paesi, con l'omologazione alla vita cittadina che ormai accomuna anche i piccoli comuni. Ludoteca, ginnastica, catechismo, palestra, danza: quasi tutti organizzano il pomeriggio dei figli dato che le strade e le piazze sono ovunque difficili, quasi dappertutto pericolose. La Sardegna, terra di paesi, non offre più la campagna alla formazione dei propri figli. E' come se un immaginario muro circondasse i nostri villaggi, come se anche da noi la natura, e quello che c'è dentro (animali, cultura, lavoro), fosse meglio vederli in tv o in play station. Le grandi company inglesi e americane formano la loro alta dirigenza mettendone a prova le capacità in situazioni simili a quelle in cui un tempo crescevano i nostri ragazzi. Quando, a partire dai sei anni, i bambini crescevano con il padre. Ora anche loro sono affidati alle mamme e le donne sarde, si sa, non prediligono "s'omine de sartu". L'incomparabile formazione, che un nostro uomo di campagna potrebbe offrire al proprio figlio\a, è totalmente sottovalutata. Dopo la terza media, a quattordici anni, tutti i nostri ragazzi lasciano il paese per frequentare le superiori nelle città. Forse non lo sanno: per i più sarà l'inizio dell'emigrazione. Fortunati, tra loro, quelli che non avranno a pentirsi dell'indirizzo scelto. E parliamo, allora, della scuola, in Sardegna descritta quale peggiore d'Italia, quando l'Italia viene altresì definita la peggiore d'Europa. Ma, è proprio così? Cosa deve fare il genitore in un paese la cui provincia viene considerata all'ultimo posto anche in Sardegna? Sposta i propri figli nelle scuole di città? E quanti se lo possono permettere? Con risultati certi? C'è qualcosa che non va in tutto il discorso. Che la scuola in Sardegna venga considerata la peggiore d'Italia. Che i genitori, a partire dalle prime classi, si accontentino di promozioni fasulle, non pensando che prima o poi arriverà per i figli la resa dei conti. Che il ceto degli insegnanti accetti senza indignarsi che gli vengano ascritte le colpe degli scarsi risultati degli allievi. Che un ragioniere, un geometra, un diplomato nel classico e nello scientifico di oggi sia inferiore a quello di ieri. Se le cose stanno così, bisognerà che da qualche parte si provveda. Che non se ne parli solo a inizio o alla fine dell'anno, in occasione dell'esito insoddisfacente dei test nelle facoltà universitarie a numero chiuso (quasi tutte). In Italia, più che altrove, i lavori professionali più ambiti sono ritornati "preferibilmente" ereditari. Le occasioni di ascesa sociale hanno subito un rallentamento impressionante. Per questo è importante avere anche nelle facoltà dei concorsi controllati e quindi assolutamente corretti. Il cittadino "democratico", per il quale i figli degli altri sono uguali ai propri, conosce bene l'importanza che un allievo incontri dei bravi insegnanti, che la classe sia motivata, che la scuola sia diretta da organismi sensibili e responsabili. Che della scuola ci si occupi per tutto l'anno.
  
2 – L’Unione Sarda
Lavoro e Opportunità Pagina 12
Un'indagine di Unioncamere e Ministero
L'azienda consiglia la laurea da prendere
Investire nella laurea, sì ma con furbizia e seguendo l'onda del mercato. Nel 2006 sono le lauree a indirizzo economico e d'ingegneria quelle più gettonate dalle aziende italiane. Lo ha rivelato l'indagine Excelsior condotta, su oltre 100 mila imprese di ogni dimensione e settore di attività, da Unioncamere in collaborazione col Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale. Quest'anno, infatti, sono oltre 300 mila i laureati e diplomati nel mirino delle imprese e circa un terzo di questi provengono da studi in materie economiche e commerciali (18 mila laureati e 76 mila diplomati) seguiti dagli ingegneri (15 mila di cui la metà laureati in ingegneria elettronica e dell'informazione) e da sanitari e paramedici (6 mila). Assunzioni Dalla ricerca emerge che il 39,5% delle assunzioni riguarderà giovani fino a 29 anni, anche se cresce la preferenza degli imprenditori per un neoassunto con una specializzazione post-laurea rispetto a un candidato under 30. Per quanto riguarda la distinzione di sesso tra i laureati, sebbene gli uomini mantengano una lieve preferenza per le aziende, nel 72% dei casi non fa differenza assumere una donna rispetto a un uomo. Contratti Sulla tipologia di contratto i posti a tempo indeterminato, riservati soprattutto a laureati (e agli ingegneri in particolar modo), sono il 46,3% di tutte le assunzioni previste e prevalgono sulle altre formule contrattuali. Continuano a essere scarse le richieste per le lauree brevi. Nuove professioni Le strategie occupazionali seguite dalle imprese consentono, inoltre, di individuare alcune traiettorie attraverso le quali si diffondono conoscenze e competenze strategiche nelle aziende italiane. Tali dinamiche passano in molti casi attraverso figure con competenze elevate, da un lato sul versante tecnologico in senso stretto, da un altro lato sul versante dell'efficienza del processo di produzione e distribuzione e, da ultimo, su quello delle strategie di marketing e comunicazione. In particolare le nuove professioni dell'innovazione produttiva e organizzativa sono quelle per la ricerca e la progettazione; per l'innovazione nel processo produttivo; per la promozione, il marketing e la comunicazione; per l'innovazione nella logistica e nella distribuzione e, infine, per lo sviluppo delle risorse umane e la formazione aziendale. InformazioniUlteriori delucidazioni in merito al rapporto si possono avere consultando il sito www.unioncamere.it.
Alessia Corbu
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Cittadella. La protesta
Insegnanti precari: è rivolta contro gli orari dei corsi
Orari impossibili, e scatta la rivolta di 195 insegnanti precari. Sotto accusa il calendario dei corsi per ottenere l'abilitazione all'insegnamento: «Incompatibile con le esigenze dei docenti che già insegnano. Andrebbero bene per studenti ventenni, non per chi lavora a tempo determinato da anni. Una situazione insostenibile». viaggi incubo La protesta, che ha raggiunto toni accesi, arriva dagli insegnanti che dal 4 settembre frequentano, alla Cittadella Universitaria di Monserrato, i corsi abilitanti speciali per docenti, organizzati dall'Università di Cagliari. Alcuni hanno più di 50 anni e per riuscire a frequentare hanno rinunciato al lavoro. Altri arrivano da lontano e non riescono più a vedere i familiari perché costretti ad estenuanti viaggi in auto. È il caso di Vincenzo Pinna di Arzana o Francesco Viglietti di Sassari: «Siamo in quattro - dicono - e partiamo alle 12. Frequentiamo il corso dalle 15 alle 19 e rientriamo alle 21,30. Un quarto d'ora dopo siamo a scuola per il turno serale». L'abilitazione serve, ma ottenerla è un incubo. «Arrivo da Olbia - spiega Paolo Moser, 45 anni - e ogni giorno percorro 600 chilometri a mie spese. Quattro scuole mi hanno chiamato per supplenze e ho dovuto dire di no». Ada Campodonico, 33 anni di Portoscuso, è amareggiata, e parla con gli occhi lucidi: «Mi sono trasferita a Cagliari, se ricevessi una proposta di lavoro sarei costretta a rifiutare». l'occasione Tra i corsisti anche due donne incinte. Nessuno vuole rinunciare perché in ballo c'è l'abilitazione, ultima spiaggia per aspirare ad un contratto a tempo indeterminato. Il timore è uno solo: «Se quelli di altre regioni si abilitano prima di noi vengono qui e ottengono il posto. La legge li preferisce a noi precari». I disagi sono infiniti, le critiche al sistema anche: «Era noto che il corso fosse aperto soprattutto a lavoratori veri, perché tra i requisiti c'erano i 360 giorni di servizio», spiega Efisia Fronteddu, segretaria provinciale della Flc-Cgl. la proposta Diversi gli incontri fino a oggi con l'assessore regionale alla Pubblica istruzione, i rettori delle università di Cagliari e Sassari e il responsabile della Direzione scolastica regionale. Tante promesse, nessuna certezza. «Chiediamo che le lezioni siano distribuite in due giorni nel week-end con recuperi concentrati quando l'attività didattica è sospesa. In alternativa ci sono le lezioni a distanza nelle aule d'informatica. Ci tuteleremo in ogni modo e se sarà necessario occuperemo la sede del Rettorato». (p. l.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cultura Estate Pagina 34
Grossman, quante fragole crescono in mare?
Lo scrittore israeliano al Festival di letteratura per ragazzi, a Cagliari dal 13 al 15 ottobre
«Una telefonata e un invito che viaggia via fax. Il resto è nella disponibilità - umana prima di tutto - di un uomo che messi da parte impegni e il dolore per aver perso un figlio in Libano a due giorni dalla tregua, accetta di partecipare a un progetto ambizioso: allestire per tre giorni una fetta di città a misura di bambino. David Grossman non si è fatto pregare e per il suo ritorno alla vita pubblica ha scelto Cagliari. Lo scrittore israeliano ha accolto immediatamente l'invito partito dalla libreria Tuttestorie e sarà lui, autore anche di alcuni testi per l'infanzia, ad aprire il festival di letteratura per ragazzi Quante fragole crescono in mare? che si svolgerà dal 13 al 15 ottobre tra l'Exmà e piazza San Cosimo. Se Grossman è senza dubbio la punta di diamante di una manifestazione curata nei dettagli, a sfogliare il programma c'è da perdere il sonno: tantissimi appuntamenti con scrittori (da Roberto Piumini a Mino Milani e Salvatore Niffoi), illustratori (Altan, che ha chiesto di lavorare solo con i bambini), ambientalisti con il pallino dell'illustrazione come Fulco Pratesi, artisti e narratori come Antonio Catalano e poi scienziati (Enzo Boschi), giornalisti (Marino Sinibaldi), musicisti e bibliotecari che vogliono dialogare con i giovani lettori. Istigare il pubblico compreso tra i 3 e i 16 anni a liberarsi delle domande che non hanno ancora trovato risposta, meglio se prima si è fatto un salto al Babbo Parking, luogo ideale dove lasciare parcheggiati i genitori. Perché la parola d'ordine per un festival nato dalle idee di Claudia Urgu, Manuela e Cristina Fiori è: domandare. Le risposte, si sa, a volte arrivano e altre si perdono «ma è fondamentale istigare i bambini alla curiosità, all'intuizione», spiega Claudia Urgu. «Per farlo abbiamo coinvolto numerose associazioni, il Centro regionale documentazione Biblioteche per ragazzi della Provincia di Cagliari, l'Istituto del Libro, lo scrittore Bruno Tognolini ha aggiunto la poesia e Vittoria Negro ha fatto arrivare il progetto a duemila studenti delle scuole sarde. E poi gli sponsor, quelli grossi e istituzionali ma anche piccole e medie attività commerciali che hanno voluto credere nel programma». I numeri? Settantrè appuntamenti di cui venti dedicati esclusivamente alle scuole, oltre trenta ospiti, quattro mostre, tre laboratori scientifici e uno per i genitori, più l'Ufficio Poetico Risposte creato da Tognolini: «scrittori e giornalisti saranno donatori di penna e per un'ora risponderanno alle domande dei bimbi». E c'è una piccola rivoluzione all'interno della piccola città che ospiterà il festival: orario continuato dalle 9 fino alle 21 e le sale del Centro comunale di via San Lucifero che cambiano nome: gli incontri si divideranno tra piazza San Cosimo che per l'occasione diventerà piazza Zigzag (in omaggio al piccolo Nono, protagonista del romanzo di Grossman Ci sono bambini a zigzag"), la sala Bubù e quella Puà, la torretta Tam Tam. Attorno ai disegni di Giorgia Atzeni, Eva Rasano, Valeria Valenza, Vanna Vinci e Pia Valentinis si sviluppa Era una notte buia e domandosa, il primo appuntamento di venerdì 13 e sabato 14 ottobre con gli studenti di Scienze della formazione primaria dell'Università di Cagliari che accoglieranno i bambini dai 9 anni nella Sala Bubù. «Durante i tre giorni del festival, la mattina sarà interamente a disposizione dei ragazzi delle scuole coinvolte», spiega Vittoria Negro, «con loro il lavoro di preparazione è iniziato alla fine dello scorso anno scolastico perché l'intento è quello di farli partecipare alla riuscita degli incontri con gli autori e non solo viverli da spettatori». Così hanno fatto le sessanta scuole che arriveranno da tutta l'Isola e così potranno ancora fare gli altri istituti che vorranno aderire. A tutti gli alunni coinvolti è stata assegnata una lista di libri da leggere per non arrivare impreparati alla festa di ottobre: da Pimpa e l'amico Gianni di Altan a Polvere di stelle di Bordiglioni. Gli appuntamenti che si susseguiranno a partire dal pomeriggio coinvolgeranno tutto il pubblico: «Antonio Catalano, ad esempio, lancerà la sua iniziativa di arte civile», annuncia Manuela Fiori, «nominando i bambini "patrimonio dell'umanità", da proteggere, scoprire e ascoltare». Il primo appuntamento con Grossman è per il 13 ottobre quando lo scrittore dialogherà con un centinaio di ragazzi delle scuole superiori, coetanei dei personaggi del suo Qualcuno con cui correre, in un incontro condotto da Emilio Varrà, mentre alle 21 in piazza Zigzag (San Cosimo) al Babbo Parking, spazio concesso dai bambini ai lettori adulti, sarà il giornalista Marino Sinibaldi a intervistarlo.
Grazia Pili
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 16
24 ore – Altre notizie
Palazzo Regio: master Donna
Nella sala consiliare del Palazzo Regio si svolgerà, stasera alle 18, la cerimonia di consegna degli attestati del master Donna, Cultura e Società, organizzato dalla consigliera di parità della Provincia, Lucina Tolu, dall’Università di Roma Regina Apostolorum, dalla commissione pari opportunità della Provincia, dall’Università di Cagliari, dall’Ufficio scolastico provinciale e dal liceo Pitagora.
 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Convegno nell’abbazia riscoperta 
A Santa Maria di Tergu si parla di monachesimo medievale 
Accademici e religiosi ricostruiscono la storia dei benedettini nell’isola 
TERGU. Chi avrebbe potuto immaginare che l’abbazia benedettina di Santa Maria di Tergu, che è stato il più importante possedimento dell’abbazia di Montecassino in Sardegna fin dal 1122, sarebbe potuta riemergere dalla sue ceneri dopo secoli di completo abbandono? La progressiva decadenza dell’abbazia iniziò nel XVº secolo con l’ultima presenza di un abate documentata nel 1488, ma già nel primo decennio del XVI secolo il monastero veniva definito «deserto».
 Nello stesso periodo i suoi beni furono destinati al sostentamento del vescovo di Ampurias. Ora, dopo oltre cinque secoli, la prestigiosa abbazia, grazie alla fortunata campagna di scavi ancora in corso, risorge a nuova vita e diventa il fulcro di un importante convegno sul monachesimo medievale che porterà a Tergu, da oggi a domenica, studiosi di storia medievale da tutta la penisola.
 La tre giorni si aprirà questo pomeriggio alle ore 17 nel centro di aggregazione sociale del Comune, con i saluti del sindaco Gianfranco Satta, del presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu, del direttore regionale per i Beni culturali Paolo Scarpellini, dei soprintendenti Stefano Gizzi e Vincenzo Santoni, del vescovo di Tempio e Ampurias monsignor Sebastiano Sanguinetti, del direttore dell’ufficio Beni culturali ecclesiastici Francesco Tamponi.
 Le ragioni del convegno e il progetto Santa Maria di Tergu verranno illustrate dal direttore scientifico Letizia Ermini Pani, dell’Università La Sapienza di Roma, mentre monsignor Bernardo D’Onorio, abate vescovo di Montecassino, farà una introduzione storica sul monachesimo benedettino.
 La prima giornata si concluderà con le relazioni di Sauro Gelichi dell’università Cà Foscari di Venezia sul monastero di Nonantola e le sue terre. Stella Patitucci Uggeri, dell’università di Cassino, parlerà invece del monachesimo del territorio ferrarese.
 Nella giornata di sabato sono previsti i contributi di Maria Luisa Ceccarelli Lemunt dell’università di Pisa, sui monasteri della Toscana; di Elisabetta De Minicis dell’università della Tuscia di Viterbo sulla badià di Santa Trinità di Arezzo; di Maria Letizia Mancinelli dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione.
 Sarà poi la volta di Giuseppe Roma e di Adele Coscarella, dell’università della Calabria, di Pier Giorgio Spanu dell’ateneo di Sassari e di Rossana Martorelli dell’università di Cagliari.
 Domingo Dettori e Giovanna Liscia, dell’università La Sapienza, coordinatori scientifici del progetto S. Maria di Tergu, presenteranno quindi i loro studi sull’abbazia di Tergu dalla domo giudicale da cui ebbe origine il monastero, al monachesimo benedettino in Sardegna. Antonella Pandolci illustrerà invece il monastero di San Nicola di Trullas a Semestene e Daniela Rovina, della Soprintendenza archeologica di Sassari l’abbazia camaldolese di Saccargia. Del monastero di San Pietro di Nurchi e delle abbazie cistercensi di Santa Maria di Paulis e di Cabu Abbas parleranno invece Giovanni Azzera, Daniel Scudino, Franco Campus e Cristina Mura. Chiuderà la seconda giornata di lavori Antonietta Boninu con una relazione sui monumenti nel patrimonio culturale. La giornata di domenica sarà interamente dedicata alla presentazione dei lavori della validissima equipe del progetto di Santa Maria di Tergu.
Mauro Tedde  
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Oristano
«Gambale», vertice tra i sindaci 
A Oliena si discuterà la progettazione integrata del Supramonte 
Nino Muggianu
OLIENA. È in programma per lunedì prossimo un vertice tra i sindaci di Oliena, Dorgali e Orgosolo per la progettazione integrata Supramonte. I tre comuni, tramite la società che fa capo all’Università di Sassari che ha in gestione la programmazione del progetto (denominato Gambale), hanno già ricevuto la convalida da parte della Regione sull’approvazione di progetti presentati. Un’ottima notizia per lo sviluppo di tre territori che nel complessino contano circa 60mila ettari, anche se in questa fase si trattava solo di una sorta di manifestazione d’interesse alla quale dovranno seguire i progetti veri propri. Progetti che devono essere redatti nei dettagli a tempo di record, visto che la scadenza dei termini di presentazione è stata fissata per il 19 ottobre. L’incontro in programma nel municipio di Oliena ha lo scopo di parlare della ripresa dei lavori dopo la pausa estiva per fare il punto sulla situazione che a questo punto pare sia più che soddisfacente. Tra le tante strategie studiate assieme agli altri due comuni all’interno del progetto di sviluppo, il comune di Oliena aveva proposto anche l’inserimento dell’ex caserma dei carabinieri a cavallo di Manasuddas. Una iniziativa presa nell’ambito delle strutture da valorizzare come centri di accoglienza e vendita di prodotti locali, assieme alle cantoniere, di Oddorue e Noce Secca di Dorgali e Jannas di Orgosolo. La cantoniera di Manasuddas è posizionata in una zona che gli amministratori di Oliena avevano definito strategica, lungo la Trasversale Sarda nel tratto Nuoro-Orosei e potrebbe rappresentare una porta d’ingresso alla futura zona di salvaguardia. Dismessa agli inizi degli anni Novanta, la struttura è stata una delle ultime caserme dei carabinieri a cavallo in Sardegna. Da quando i carabinieri e i cavalli, una decina, sono andati via è stata in continuazione,oggetto delle attenzioni dei vandali che hanno depredato tutto lasciando solamente le mura perimetrali. Si tratta di una sorta fortino all’interno del quale si potevano ospitare fino a venti cavalli oltre che una trentina di carabinieri. I predatori hanno portato via tutte le inferriate in fero battuto le finestre, le porte in legno massiccio, tutti gli arredi,le sbarre in ferro delle prigioni, e ancora i mattoni, le tegole. Restano i pavimenti,in alcuni ambienti ancora intatti, ma chi sa fino quando se non verrà protetta. Non appena dismessa si era paventata la possibilità che potesse diventare una centro di recupero per tossicodipendenti. Qualche giorno dopo, una bomba che fece saltare in aria una parte dello stabile fece cambiare da quella scelta.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Il ghiro sardo Elune torna a casa 
Dopo i rilievi e gli esami scientifici, il roditore ritrova la libertà 
Nino Muggianu
URZULEI. Ha riacquistato la libertà, Elune, l’esemplare di ghiro sardo che era stato trovato e catturato nel Supramonte. Mercoledì mattina, la studiosa e naturalista Maria Agostina Cavia con un paio di collaboratori ha liberato dalla gabbietta in cui era stato “ospitato”, il piccolo roditore. «Dopo aver fatto i prelievi necessari per la classificazione e le indagini che interessano la nostra ricerca è stato riportato nel suo habitat e rimesso in libertà». Inutile insistere per sapere dove era stato catturato e poi liberato, il giovane ghiro dalla apparente età circa un anno.
 Si sa solo che Elune, appena si è spalancata la porticina della gabbietta in cui era stato tenuto per un paio di giorni, dopo aver dato un’ultima veloce occhiata alla “prigione”, è schizzato via come un missile, verso il suo gruppo familiare. Un gruppo abbastanza raro ma che pare sia presente in diversi punti dell’Ogliastra e della Barbagia. L’eccezionalità, nel caso di Elune, è stata la cattura, forse la prima in assoluto visto che non esisteva nessuna documentazione sulla specie, per fini scientifici.
 «Per il mondo universitario - commenta la dottoressa Maria Agostina Calvia - è stata una cosa molto importante per il fatto che prima non esisteva nessun tipo di studio sul ghiro sardo. Studi che adesso invece, potranno avere il via. Abbiamo un contato con il dottor Carlo Mulas dell’Ente foreste con il quale si sta avviando un progetto proprio per curare un primo censimento, un monitoraggio che avranno quale obiettivo principale la tutela e la salvaguardia dell’animale».
 Intanto, in piena collaborazione con l’università di Cagliari sono stati raccolti interessanti dati scientifici e individuate diverse caratteristiche etologiche della specie. L’altro dato interessante è che verrà avviata una ricerca macromolecolare per determinare se effettivamente si tratta di una sottospecie di ghiro europeo.
 
1 – Il Sardegna
Continenti – pagina 15
La sentenza
Inutili i ricorsi in appello, la Suprema Corte ha dato ragione all'impresa
Dipendente rivela la password
La Cassazione: si può licenziare
Il lavoratore ha consentito al collega di accedere a informazioni aziendali riservate
Dipendenti non diffondete la vostra password all'esterno dell'azienda o potete essere licenziati. Non è la minaccia di qualche strenuo difensore della privacy ma il risultato della sentenza della Corte di Cassazione che ha reso definitivo il licenziamento inflitto a Maurizio M., dipendente presso una società di computer dell’Aquila. Il lavoratore aveva dato la sua password ad un ex collega licenziato tempo prima dalla società, consentendogli di accedere a informazioni anche riservate dell’azienda. Per la Suprema Corte, il recesso intimato dal datore di lavoro è legittimo perchè in questo modo è stato consentito «a terzi di accedere ad una gran massa di informazioni attinenti l’attività aziendale e destinate a restare riservate». A fare scattare l’allarme, la circostanza che «a partire dal mese di novembre del '99 erano state eseguite connessioni con la rete informatica interna della società utilizzando l’identificato » del dipendente in questione. Le connessioni si erano verificate anche da un’utenza telefonica del distretto di Milano, in giorni in cui Maurizio M. era al lavoro nella sede di Avezzano, in Abruzzo, ed erano proseguite nel mese di dicembre utilizzando la password che il dipendente aveva da poco sostituita. Il Tribunale di Avezzano aveva definito il licenziamento illegittimo perchè la responsabilità di quanto accaduto poteva essere attribuita all’amministratore del sistema o all’ex dipendente che aveva indovinato la password del collega tentando a caso. Nel successivo grado di giudizio, la Corte d’appello dell’Aquila aveva ritenuto che la responsabilità dell’intrusione fosse unicamente del dipendente. Da qui il licenziamento. Contro il provvedimento, Maurizio M. si è difeso in Cassazione ma la Corte ha respinto il ricorso. Al lavoratore è stata imputata la diffusione di informazioni confidenziali che riguarderebbero anche attività aziendali di natura riservata. Ad inchiodare ulteriormente il dipendente si aggiunge il fatto che, dopo la modifica della password, il collega cui Maurizio M. aveva dato la sua parola d'ordine «tentò inutilmente di collegarsi alla rete e vi riuscì nuovamente solamente dopo avere intrattenuto un colloquio telefonico con il collega». Per il lavoratore incauto e “chiacchierone”, dunque, il licenziamento è una punizione legittima.
 
2 – Il Sardegna
Culture – Pagina 37
Festival
Dal super ospite Grossman, alla prima uscita ufficiale dopo la tragedia di Uri, a Niffoi: dal 13 ottobre
la rassegna di Tuttestorie celebra la lettura per ragazzi a tu per tu con gli scrittori
Alla corte della letteratura
di Francesca Mulas
Dalla piazza Zigzag si libreranno nell’aria centinaia di palloncini colorati, ognuno avrà un cartiglio con una domanda. Le risposte le porterà il vento, oggi o domani o mai, e chissà dove. Il volo dei palloncini nel cielo cagliaritano concluderà il primo festival di letteratura per ragazzi, Quante fragole crescono in mare?, pensato per i giovani e non solo da Tuttestorie. Sarà David Grossman, alla sua prima uscita ufficiale dopo il tremendo lutto che lo ha colpito (il figlio Uri, soldato, è morto nel corso del conflitto tra Israele ed Hezbollah), autore israeliano tra i più amati al mondo, il protagonista del festival tra il 13 e 15 ottobre che incanterà adulti e ragazzi. Per tre giorni Cagliari sarà sotto pacifico assedio di giovani che arriveranno da tutta l’isola per laboratori, incontri di lettura e disegno, concepiti per la prima volta con un occhio di riguardo per i più piccoli. La piazza San Cosimo (ribattezzata piazza Zigzag) e gli spazi d el l’Exma' in via San Lucifero accoglieranno il fitto programma del Festival. Organizzatrici dell’evento sono le ragazze della cooperativa Tuttestorie, che daranno vita a un evento che secondo le previsioni coinvolgerà circa 2000 ragazzi. L’Exmà ospiterà le mostre La Pimpa e... gli altri, personaggi disegnati da Francesco Tullio Altan, Alchimie con la bambina filosofica e altre creature di Vanna Vinci, Era una notte buia e domandos a delle illustratrici Giorgia Atzeni, Eva Rasano, Valeria Valenza, Vanna Vinci e Pia Valentinis sui mostri notturni, In-se-dia-menti, singolari sedie d’artista. Ricchissimo è il calendario degli appuntamenti con gli scrittori: tema dominante sono le Grandi Domande, dalla pura curiosità scientifica alle domande proibite che fanno arrossire i grandi. Il più atteso è l’incontro con Grossmann, l'autore di Che tu sia per me il colte ll o. Lo scrittore che insieme con Oz e Yehoshua è diventato uno dei più rilevanti casi editoriali della letteratura israeliana, sarà a Cagliari venerdì 13 alle 11,15 per i ragazzi, e alle 21 per i grandi. Ancora, gli scrittori Salvatore Niffoi, fresco vincitore del Premio Campiello, e Bruno Tognolini, l’artista Antonio Catalano, i disegnatori Francesco Tullio Altan sono alcuni dei nomi che risponderanno alle domande nei tre giorni del festival. Per info www.tuttestorie.it.

Questionario e social

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