UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 13 settembre 2006

Mercoledì 13 settembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 settembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 11 articoli delle testate L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e il Sardegna

 
 
1 – L’Unione Sarda
Dalla prima pagina
Personaggi
Mimmo Costa, il ritorno a casa dello scienziato
di Celestino Tabasso
«Fuga di cervelli? Mah, nel mio caso ne ne parlerei proprio. Non è che stiamo parlando di chissà quale cervellone... e poi in fondo non è stata neanche una fuga, i contatti con la Sardegna li ho sempre mantenuti». Talmente forti che ieri l’Ordine dei medici della Provincia di Cagliari lo ha premiato iscrivendo il suo nome nell’Albo d’oro, mentre giorni fa Castelsardo gli ha consegnato la Navicella d’argento. Riconoscimenti graditissimi dallo scienziato maestro di Gianluigi Gessa, da cinquant’anni protagonista delle ricerca in Usa.
 
Cultura Estate Pagina 30
Il caposcuola dei neurologi sfida la schizofrenia
Pergamena d’onore dell’Ordine a Erminio Costa, un sardo protagonista della ricerca scientifica Usa
Esce a giorni in Germania la biografia dello studioso e giornalista anti nazista: "Io no" il suo titolo
«Fuga dei cervelli? Mah, nel mio caso non ne parlerei proprio. Non è che stiamo parlando di chissà quale cervellone... e poi in fondo non è stata neanche una fuga, i contatti con la Sardegna li ho sempre mantenuti». Il professor Erminio Costa non è particolarmente bravo a darsi delle arie: se la cava meglio con la ricerca, come spiegavano ieri all’Ordine dei medici della provincia di Cagliari prima che il presidente Mondino Ibba gli consegnasse la pergamena d’onore. Un riconoscimento alla carriera di «uno dei pochissimi scienziati che alla domanda dell’uomo della strada "ma tu che cosa hai fatto" possono rispondere in modo chiaro e breve: le benzodiazepine. La sua attività ha come pilastro i farmaci che fanno dormire metà della popolazione mondiale» ha riassunto ieri sera il neurofarmacologo Gianluigi Gessa, il primo degli allievi che Costa si portò negli Usa nella sua lunga carriera di talent scout accademico. Interpretare a fondo il ruolo da caposcuola - per il grande neuroscienziato che oggi va a caccia di una cura per la schizofrenia - è stato anche un modo per vendicarsi benignamente del trattamento che l’università italiana gli aveva riservato, ribaltando le logiche feudali, i processi di esclusione che il professore ricordava - e denunciava, parlando di Medioevo universitario - ieri sera davanti alla platea della sua conferenza su "La schizofrenia: malattia di un importante neurotrasmettitore". L’avventura scientifica d’oltreoceano di questo padre della neurofarmacologia nasce proprio da un episodio baronale. L’anno è il 1954: Erminio (Mimmo per tutti, nella sua Cagliari) Costa è un libero docente trentenne pieno di entusiasmo e di qualità «ma con un difetto - riassumeva ieri Gessa - piuttosto grave: l’essere bravo quanto il suo maestro». Una mancanza di tatto da parte dell’allievo, che un bel giorno (è Costa a ricordare) si sente dire: «Lei è bravo ma deve aspettare ancora tanto, tanto... Guardi - gli ho detto io - se c’è da aspettare, aspetto fuori. E me ne sono andato negli Stati Uniti». Si dev’essere trovato piuttosto bene, se da cinquant’anni ci vive e ci lavora egregiamente, con un curriculum che negli States si è arricchito anno dopo anno fino a portarlo alla direzione dell’istituto di neuroscienze alla Georgetown University e ora, da dieci anni, alla direzione scientifica dell’istituto di psichiatria dell’Università dell’Illinois. A quel mezzo secolo negli States però il professore si rifiuta di dare molto peso, non gli va di sentirsi né profeta né fuori patria: «Questo concetto dell’andare all’estero, espatriare, se ci pensiamo bene in fondo non esiste, almeno in questi tempi di globalizzazione: uno non cambia Paese, cambia laboratorio». Il suo, di laboratorio, i padri gesuiti della Georgetown glielo fecero aspettare un po’ troppo, per i suoi gusti impazienti di uomo avido di ricerca. Gessa ne sorride ancora, confrontando i ritmi yankee del suo maestro a quelli mediterranei che lui ha potuto assaporare da scienziato e ora anche da politico: «Rispetto a quello che gli avevano promesso - ricordava ieri il presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale - il laboratorio era in ritardo di due mesi e se ne lamentò con me: "Questi gesuiti tardano perché hanno l’eternità come punto di riferimento". Gli spiegai che la nostra eternità, qui in Italia, è un tantino più eterna». Scambi di opinioni sulle differenze Usa-Italia i due ne hanno avuti tanti, a cominciare da quella mattina del 1960 quando di conobbero. Costa era tornato per qualche giorno a Cagliari come gli accade periodicamente e gli venne la curiosità di vedere chi occupava quell’istituto di via Porcell dove aveva lavorato prima di andare negli Stati Uniti: «Arrivo in cima alle scale e con un po’ di fiatone chiedo: "Scusi lei chi è?". Era lui - e indica il vecchio allievo - Abbiamo parlato un po’, mi è parso vispo e gli ho chiesto di venire in America con me». Proposta accettata: era l’inaugurazione di un sodalizio scientifico solido e fecondo e di un rapporto umano profondo. Per averne la misura bastava ascoltare ieri le parole d’affetto scelte da Gessa per descrivere l’uomo che lo portò a respirare l’alta ricerca nel laboratorio di Bernard Brodie: «È un entusiasta che ama la ricerca di un amore mai sazio, mai consumato».
Celestino Tabasso
 
Il riconoscimento
Sull’Albo d’oro cinque anni dopo Phillip Vallentine Tobias
L’iscrizione all’Albo d’oro dei medici della Provincia di Cagliari venne riconosciuta per la prima volta il 14 novembre del 2001 all’antropologo sud africano Phillip Vallentine Tobias per le sue ricerche sulle popolazioni nord africane primitive che probabilmente attraverso la Sardegna si spostarono verso la Corsica e poi in Europa. Dopo cinque anni questo prestigioso riconoscimento è stato conferito al neurofarmacologo il professor Erminio Costa. distintosi in ambito internazionale per “le fondamentali scoperte nel campo della Neuroscienza” come recita la motivazione del premio. «È una gratificazione che noi attribuiamo in casi straordinari ed eccezionali a persone di indiscusso valore scientifico. Dopo il professor Tobias questo premio è stato dato al professor Costa, un altro membro illustre e meritevole del pantheon della cultura internazionale» afferma Raimondo Ibba, Presidente dell’ordine dei medici della provincia di Cagliari. Che ha consegnato allo scienziato una pergamena con una poesia sulla sardità. Il legame Fra la Sardegna e il neurologo è fortissimo; egli stesso del resto nella prefazione alla sua ricerca mette in evidenza che la sua passione per la scienza è nata in Sardegna. Infine Erminio Costa si augura di poter tornare di nuovo nell’Isola: «Il mio pensiero è per i giovani, ai quali dico di non fermarsi e di non farsi fermare nel seguire l’istinto di concretizzare il loro sogno e la loro passione ».
Sonia Meloni
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 15
Sì, asini studenti e prof
Dall’università la conferma al Sole-24 Ore
di Lucio Salis
Studenti sardi asini? Sì, e i loro insegnanti, qualche volta, sono anche peggiori. L’allarme lanciato dalla ricerca Ivalsi, (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione) pubblicato sul "Sole-24 Ore", trova conferma all’Università. «Purtroppo non è una novità. Negli ultimi vent’anni, i diplomati denunciano un progressivo peggioramento delle conoscenze». Soft ma amaro il professor Roberto Crniar, preside della facoltà di Scienze, (che comprende pure Matematica). «Tre le lacune principali: poca dimestichezza con la lingua italiana, incapacità di esprimersi correttamente anche nelle forme più semplici e scarsa padronanza degli strumenti matematici più elementari. La situazione peggiora di anno in anno». E scusate se è poco. L’analisi del professore (insegna Fisiologia generale a Cagliari da 27 anni) corrisponde perfettamente a quanto emerso dallo studio Ivalsi. «Ciò che sapevano gli studenti della mia generazione 30 anni fa, quando uscivano dal liceo, non è confrontabile, né per quantità, né per qualità, con ciò che sa un ragazzo diplomato oggi da un liceo di Cagliari». È sconsolato, il professor Crniar, sa che il problema esiste ma non è facilmente affrontabile. «Ne abbiamo parlato anche con la Regione, ma i mali della scuola non li può risolvere l’Università. La mia facoltà, come altre, organizza pre-corsi, per accertare le carenze dei ragazzi, ma la matematica che un ragazzino non ha imparato in cinque anni non la si può insegnare in tre settimane. Ci sono carenze di fondo che poi danno vita, con effetto domino, al fenomeno dei fuoricorso e degli abbandoni». Come mai la scuola si è ridotta così male? Anche su questo Crniar ha le idee chiare: «In parte per responsabilità delle famiglie, sempre pronte a giustificare lo scarso impegno dei figli». Ma qualche colpa potrebbero averla i professori delle medie? «In qualche misura anche questo è vero. Gli insegnanti di oggi, che hanno tra i 30 e i 50 anni, sono gli studenti degli anni 70 - 80 e 90, che stavano già scadendo, come qualità, rispetto ai loro colleghi degli anni 50. È un avvilimento culturale che parte da lontano. La scuola è come un ghiacciaio che si sta sciogliendo. Difficile invertire la tendenza». Analisi quasi senza speranza, confermata anche da Francesco Ginesu, preside della facoltà di Ingegneria, titolare della cattedra di Costruzioni di macchine: «Dall’analisi nazionale, emerge l’immagine di una scuola sarda che non è certo delle migliori». Ma ai dati del Sole 24-Ore il professore aggiunge i risultati di una ricerca di estremo interesse. «Ogni anno, le facoltà italiane di Ingegneria sottopongono gli studenti a un test d’ingresso per valutarne il livello di preparazione. L’anno scorso abbiamo confrontato i dati: è emerso che i nostri ragazzi non sono i migliori, ma neppure i peggiori. Non possono misurarsi con alcune realtà del Nord, ma reggono il confronto coi colleghi del Sud». I test hanno una sezione di logica, comprensione verbale, matematica, fisica e scienze. Andando sullo specifico, riguardo alla matematica, Cagliari figura al quart’ultimo posto, stessa posizione per scienze. Invece per matematica 2 (quella di livello più elevato) l’ateneo cittadino ne precede altri otto. Ma è dall’esame del punteggio medio finale che arrivano i dolori: «Cagliari si trova nella fascia bassa, seguita solo da Reggio Calabria, Basilicata, Sannio, Lecce, Napoli, Cosenza. Non raggiunge neppure il voto medio nazionale». In cifre: la prima della classe è Trieste, con 27, mentre Cagliari deve accontentarsi di un 17 - 18, che all’università non è proprio un voto brillantissimo. Conclusione: «Siamo indietro, soprattutto rispetto a certe città del Nord, che hanno scuole a carattere scientifico di livello decisamente superiore al nostro. E con una scarsa preparazione, anche le scelte dei futuri professionisti potrebbero essere viziate da ignoranza». Burriccus in aeternum.
 
Cronaca di Cagliari Pagina 15
Allarme Affrontare l’emergenza scuola
La scuola sarda è a un punto di non ritorno. Come dire, peggio di così è impossibile. Il verdetto arriva da due presidi di facoltà, costretti ad ammettere ai corsi universitari di Scienze e Ingegneria studenti diplomati che non sanno parlare in corretto Italiano, né conoscono i più elementari rudimenti di Matematica. «Dovremmo affrontare l’argomento scuola con i nostri colleghi degli istituti medi superiori», dicono i professori Roberto Crniar e Francesco Ginesu. Proposito quanto mai opportuno. Se n’è parlato di recente anche in sede di assessorato regionale alla Pubblica istruzione. C’è solo da sperare che si esca al più presto dall’ambito delle buone intenzioni. La scuola brucia.
 
3 – L’Unione Sarda
Lavoro e Opportunità Pagina 12
Corso organizzato dalla Facoltà di economia di Cagliari
Amministrare un’impresa, master
Il Dipartimento di ricerche aziendali della Facoltà di economia dell’Università di Cagliari ha organizzato il terzo master in "Amministrazione d’impresa". Il corso, di secondo livello, è destinato a 25 giovani con laurea in economia. Oltre a professori universitari, i docenti saranno professionisti e dirigenti provenienti dal mondo delle imprese. Il master durerà nove mesi, compreso uno stage di tre mesi, per un totale di 60 crediti. Le domande di ammissione devono essere presentate, entro venerdì 15 settembre, alla Segreteria post lauream (Cittadella universitaria di Monserrato, SS 554, bivio per Sestu) oppure spedite per raccomandata. Il master si svolgerà nella struttura della "Città dell’impresa" (edificio dell’ex-Distilleria) via Ampère, a Cagliari-Pirri, con la collaborazione del Comune di Cagliari e del Bic-Sardegna. Per avere ulteriori informazioni gli interessati possono telefonare al numero 070.6753332, o consultare il sito internet http://poloeco.unica.it/DipartimentoAz/index.htm, e-mail: segdraz@unica.it. (giu. dep.)
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra Pagina 42
L’azienda di trasporti taglia le linee in mezza Ogliastra
Salta il turnover degli autisti FdS, soppresse venti corse per gli studenti
Le Ferrovie di Sardegna inaugurano l’anno scolastico sopprimendo numerose corse degli autobus utilizzati dagli studenti pendolari che frequentano gli istituti superiori di Tortolì, Lanusei, Jerzu e Perdasdefogu. «In considerazione delle gravi carenze d’organico - è scritto nella lettera inviata a 17 sindaci e alla Provincia Ogliastra - che si sono detreminate a seguito della mancata autorizzazione del turnover, la direzione Fds si trova costretta a modificare i programmi d’esercizio riducendo il numero delle autocorse rispetto a quelle effettuate nello scorso periodo invernale e scolastico. In particolare saranno soppresse alcune delle corse a bassa frequentazione limitatamente a quelle strettamente necessarie a consentire, con le risorse disponibili di ciascun deposito autoservizi, la riorganizzazione dei turni del personale di condotta nel rispetto dei contratti di lavoro vigenti».  La direzione Fds sembra quindi dimostrare poco rispetto verso le legittime esigenze degli studenti pendolari e cittadini ogliastrini privi di auto. Le corse di autobus soppresse sono complessivamente 20 mentre la  Lanusei-Cagliari, linea frequentata da molti universitari, abbandona il  percorso Sarcerei-Gairo-Jerzu per privilegiare in esclusiva quello per Ponte San Paolo- Quaddazzoni-Tertenia. «La decisione della direzione Fds - commenta Piero Carta, presidente della Provincia Ogliastra - è inaccettabile e suona come una beffa in coincidenza con l’avvio dell’anno scolastico. Da tempo la Provincia si sta battendo di concerto con le amministrazioni comunali del territorio per migliorare la viabilità interna e i tempi di collegamento con i centri che erogano servizi primari come le scuole. Siamo ancora una volta costretti a difendere l’esistente da logiche di razionalizzazione fini a se stesse». (ni.me.)

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Brevi
BORSE DI STUDIO
Lauree eccellenti
CAGLIARI. Venerdì scadono le domande per i premi alle lauree eccellenti. Il testo del bando è reperibile sull’indirizzo www.unica.it/orientamento. Informazioni: Luigi Sotgiu, 070/67.58.401.
 
CENTRO UNIVERSITARIO
Prepararsi al Toefl
CAGLIARI. Il centro linguistico dell’università di Cagliari organizza un corso di 40 ore aperto a chiunque ne faccia richiesta per la preparazione dell’esame Toefl Ibt di libello B2/C1. Prenotarsi per la selezione entro il 15 settembre nella segreteria del Cla dell’università, in viale San Vincenzo di fianco al 57 o allo 070/675.7392-7183.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Oristano
Il sindaco: «Laurea a distanza al palo per colpa della Regione» 
MACOMER. I corsi universitari a distanza previsti dall’accordo di programma tra il comune di Macomer, il ministero della Difesa e la Regione non partiranno neppure nell’anno accademico 2006-2007. La Regione ha snobbato tutti gli incontri convocati per definire l’avvio dell’attività accademica, che a Macomer doveva svolgersi nella caserma Bechi Luserna, sede del 5º Reggimento Genio Guastatori, con l’impiego delle attrezzature informatiche di altissimo divello di cui è dotato il reparto. Probabilmente quest’anno si terrà qualche corso di formazione, ma siamo ancora lontani dai corsi accademici che consentono di conseguire la laurea di primo livello. «Siamo fermi alle riunioni di un anno fa - dice l’assessore alla cultura, Gigi Muroni, - a quegli incontri parteciparono il comandante della Regione militare Sardegna, il responsabile nazionale della formazione dell’Esercito, il comandanti della Brigata Sassari e del Reggimento. C’erano anche i rettori delle università di Cagliari e Sassari e un rappresentante del Consorzio universitario di Nuoro. Grande assente la Regione. L’Esercito ha manifestato piena disponibilità a mettere a disposizione i locali, le strutture, le attrezzature e tutto ciò di cui dispone. Con la precedente Giunta regionale era stato firmato un protocollo d’intesa che garantiva l’impegno dell’Amministrazione per avviare i corsi universitari a Macomer. Con questa Giunta non riusciamo ad avere risposte. L’impegno della Regione è fondamentale per fare fronte ai costi di funzionamento dei corsi».
 Per quest’anno non sarà possibile aprire le iscrizioni e avviare l’attività accademica a novembre. Non si esclude, invece, che si inizi con dei corsi di formazione di livello universitario. «Putroppo con la Regione non riusciamo a ottenere risposte - dice il sindaco, Marco Mura, - i corsi per il conseguimento della laurea breve consentono di venire incontro a molti giovani della zona che, per motivi economici o perchè lavorano, non hanno la possibilità di frequentare nelle sedi degli atenei. Allo stesso tempo permettono ai militari di migliorare la formazione. Non nascondo di essere profondamente deluso per questa situazione. La delusione è ancora più grande se penso che la Regione non rispetta l’accordo col quale si era impegnata. Noi, comunque, non desistiamo. I tempi sono solo rimandati».
Tito Giuseppe Tola
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
FORMAZIONE 
Il 22 le selezioni per il master post laurea in creazione d’impresa 
SASSARI. L’Associazione professionisti sardi organizza, con il supporto del ministero dell’Istruzione, un master post laurea gratuito in «Creazione d’impresa e innovazioni tecnologiche». Il corso di specializzazione che avrà inizio il 2 ottobre e si concluderà a luglio dopo mille ore di formazione teorico-pratica, di cui 660 in aula, trecento di stage e 40 ore di visite guidate. «Il corso è riservato a 15 laureati residenti in Sardegna e disoccupati - informa una nota -. Pur aperto a tutte le lauree, il master privilegia Scienze economiche, giuridiche, politiche». Le selezioni per l’ammissione al corso avranno luogo il 22 settembre a partire dalle ore 9 nella sede dell’Apssfp, in via Principessa Jolanda 2, o eventualmente in altra sede da comunicare.
 L’ammissione al master è subordinata al superamento di un test di inglese, di informatica, di un questionario di selezione e di un colloquio individuale. Il master si svolgerà tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle ore 20 con un massimo di cinque ore giornaliere per un massimo di trenta ore settimanali comprendendo occasionalmente anche la giornata del sabato mattina dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Alla conclusione del master e del superamento dell’esame finale, verrà rilasciato ai partecipanti un certificato di frequenza e un diploma di merito.
 La domanda di ammissione è scaricabile dal sito www.apssfp.it, in carta libera, completa dei dati richiesti, allegando curriculum vitae dettagliato e firmato, fotocopia del titolo di studio, autocertificazione di residenza e stato disoccupazione, fotocopia del documento di identità con validità in corso, codice fiscale ed eventuali altri titoli.
 Le domande dovranno essere presentate a mano o spedite all’indirizzo: Associazione professionisti sardi settore formazione professionale, via Principessa Jolanda 2, 07100 Sassari, negli orari 9-13 fino alla data improrogabile del 18 settembre 2006. Per informazioni telefonare al numero 079/292509 (ore 9-13) oppure consultare il sito internet www.apssfp.it.   
 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Urzulei. I retroscena del ritrovamento del piccolo roditore sardo 
Presto il ghiro Elune tornerà in libertà 
L’università e l’Ente foreste in un progetto di salvaguardia 
La naturalista Cavia: «Ho iniziato la ricerca due anni e mezzo fa» 
Nino Muggianu
 URZULEI. «Ho iniziato la ricerca da sola, circa due anni e mezzo fa, tra l’altro - racconta con aria soddisfatta Maria Agostina Cavia - senza alcun supporto scientifico visto che in proposito non esiste praticamente niente». All’indomani dell’annuncio ufficiale, la giovane naturalista di Urzulei spiega i retroscena del ritrovamento e della cattura del ghiro sardo, evento sensazionale arrivato a coronamento di un lunghissimo lavoro di ricerca, estenuante quanto approfondito.
 «Non appena ho avuto un riscontro della presenza di questa specie, ho contatato immediatamente la dottoressa Anna Maria Deiana dell’università di Cagliari e il responsabile dell’Ente Foreste» spiega Cavia, 35 anni, laureata in Scienze Naturali, nel capoluogo isolano.
 «Si tratta di un ritrovamento molto importante - aggiunge la giovane ricercatrice di Urzulei - che scioglie ogni dubbio sulla sopravivenza nell’isola di quella che dovrebbe essere la sottospecie sarda del ghiro europeo la cui ultima rilevazione ufficiale pare risalga al 1980».
 Il ghiro sardo, in limba soriche de arbore, infatti, è un animale di cui si erano perse le tracce tanto che si credeva addirittura fosse estinto. La costanza, gli studi, il lungo lavoro di appostamenti fatti in luoghi non certo agevoli, hanno tuttavia premiato Maria Agostina Cavia, la quale, con il prezioso ausilio di Sebastiano Cabras, presidente del Gruppo speleologico di Urzulei, è riuscita a catturare lo straordinario roditore.
 Un esemplare maschio, di appena un paio di mesi, subito battezzato, dalla giovane naturalista, Elune, presentato al pubblico ieri mattina nelle campagne di Scartari, nella codula Elune appunto, a due passi da Teletotes, il canalone che porta fino alla spiaggia di Cala Luna.
 Il posto ideale per far sentire a suo agio il curioso animale e “ritornare” indietro nel tempo, a quando il ghiro sardo era un ottimo boccone per i caprari che ne vendevano anche la preziosa pelliccia. Il piccolo animale, custodito in una gabbia con letto di foglie, tra ghiande e acqua, dopo un primo momento in cui si è rintanato, presa confidenza con le macchine fotografiche e da presa, per niente impaurito, ha iniziato a passeggiare incuriosito per quanto gli stava succedendo intorno.
 L’animale dopo i rilievi necessari per lo studio che lo riguarda sarà liberato nello stesso posto dove è stato catturato «soltanto per una ricerca scientifica, sostenuta dall’università di Cagliari» dice Maria Agostina Cavia. Top secret, naturalmente, la località del ritrovamento che di certo non è quella della conferenza stampa e che non verrà mai svelata a nessuno, per evitare che arrivano i soliti predatori.
 Nel corso delle ricerche sono stati raccolti interessanti dati scientifici e individuate diverse caratteristiche etologiche della specie.
 «In collaborazione con l’università di Cagliari - sottolinea soddisfata la dottoressa Cavia - verrà avviata ora una ricerca macromolecolare per determinare se effettivamente si tratta di una sottospecie di ghiro europeo. Inoltre è pronto un progetto con l’Ente foreste mirante a tutelare e salvaguardare questo importantissimo elemento di biodiversità».
 Il ghiro è una specie ad areale eurasiatico e tra le specie di gliridi è la prima ad essere entrata a far parte della fauna italiana nel corso del Pleistocene. È presente in Sardegna con la sottospecie Myoxus glis melonii (Thomas, 1907), probabilmente introdotta dai romani, principalmente nel Supramonte di Orgosolo e di Dorgali.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Cagliari
Recuperata la chiesetta dei misteri 
Lavori conclusi con la scoperta di due absidi e un ossario 
Il piccolo tempio bizantino dedicato a San Salvatore è stato salvato dall’intervento di Soprintendenza e Università
Ma non tutti i segreti sono svelati 
Laura Sanna
 IGLESIAS. Un piccolo gioiello molto antico che ha rivelato alcune sorprese e ancora conserva qualche mistero. Così, dopo tante traversie sia sulla titolarità dell’area adiacente e sia sul fronte procedurale, si è rivelata la chiesa di San Salvatore a restauro finalmente ultimato: con un’architettura diversa rispetto al previsto, un vano sotterraneo sconosciuto, qualche mistero stilistico ancora da decifrare. Confermata invece l’età della chiesa, costruita tra il IX e il X secolo: è tra le più antiche dell’isola e la più antica in città.
 Il restauro è durato quasi un anno e al lavoro hanno partecipato sia la Soprintendenza che l’Università di Cagliari per la consulenza storica e architettonica. Un connubio che ha dato buoni risultati e fatto si che l’aspetto della chiesa rimanesse quello originario, nonostante gli interventi per rimette in sesto il barcollante edificio siano stati molto profondi.
 «E’ una chiesa antica e sfortunata - dice Roberto Coroneo, docente di storia dell’arte medievale all’Università di Cagliari, consulente durante lo svolgimento dei lavori - dato che fino agli anni ’70 era ancora una cantina, e i precedenti lavori di restauro non hanno certo fatto bene alla struttura: hanno irrigidito le murature laddove ci sarebbe stato bisogno di elasticità. Con gli ultimi lavori si è fatto meglio, l’edificio ha mantenuto la sua fisionomia. Ma soprattutto sono emerse delle novità importanti per la collocazione dell’edificio nel panorama sardo». Si tratta degli impianti di due absidi nei bracci del transetto di cui si ignorava l’esistenza, venuti a galla mentre si scavava lungo il perimetro per realizzare le fondamenta (la chiesa ne era del tutto sprovvista). «E’ un dato - continua Coroneo - che accomuna San Salvatore alla chiesa di Santa Croce di Ittereddu: anche questa bizantina e triabsidata. Era uguale anche la copertura del tiburio, con una volta a botte». La volta a botte all’incrocio dei bracci è una conferma della datazione al periodo bizantino tardo: la soluzione canonica dei primi secoli era infatti una cupola. Oggi la volta non c’è più e anche dopo i lavori di restauro si è deciso di tenere un tetto in canne coperto da tegole, come è stato dal crollo della volta in poi.
 Altra scoperta è una fossa quadrata all’incrocio della navata con il transetto: forse era un ossario, da mettere in relazione con episodi di peste del seicento. Ma per dirlo con sicurezza serviranno altri studi, dato che nei secoli passati è stato completamente vuotato.
 Oggi la chiesa non ha più all’esterno le impalcature di legno che la tenevano in piedi, mentre all’interno è stata “curata” la minacciosa crepa che correva lungo la volta della navata. Questa era dovuta al cedimento del muro a nord (si è detto dell’assenza di fondamenta), mentre quello a sud ha tenuto grazie alla casetta che gli è stata addossata. «Oltre a questo - dice Coroneo - la chiesa ha tenuto anche perché la cupola aveva una doppia calotta con la parte esterna in cocciopesto: un materiale molto resistente, che ha impedito il crollo della copertura e dell’intero edificio». La crepa è stata chiusa con un sistema di tiranti che hanno riunito le parti, mettendo a piombo la parete inclinata.
 C’è traccia anche della casetta che per molti anni è vissuta in simbiosi con la chiesa: il muro addossato alla parete sud, che non poteva essere rimosso senza rischi e dunque è stato mantenuto e intonacato per nascondere i blocchetti color arancio. Per il resto è stato invece lasciato a vista il pietrame delle spesse murature con l’intonaco originale dove non erano necessari interventi di consolidamento delle pareti. Parte dei mattoni originali sono rimasti attorno alle aperture, tra le quali spicca una piccola finestra ad arco acuto, sul tiburio: un particolare curioso in un epoca di archi a tutto sesto, di cui si dovrà chiarire l’enigma.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Un kit diagnostico per frenare la sclerosi multipla 
Basterà un esame del sangue per seguire l’evoluzione della malattia 
FIRENZE. Un kit diagnostico che permette, grazie ad un esame del sangue, di seguire l’evoluzione della sclerosi multipla e di mirare la terapia più efficace per rallentarne la progressione, sarà commercializzato, su licenza, da un’importante azienda americana. Il test, frutto delle ricerche svolte presso il laboratorio di chimica, biologia e fisiopatologia di peptidi e proteine dell’Università di Firenze e coperto da un brevetto internazionale, sarà lanciato sul mercato nel 2007 grazie ad un contratto firmato dal rettore dell’ateneo fiorentino Augusto Marinelli e dal presidente di Immco Diagnostics Vijay Kumar. In attesa che la Food and drug administration dia la sua approvazione, il kit comincerà ad essere impiegato come prodotto di ricerca all’interno dei laboratori diagnostici della stessa Immco che funzionano come polo di riferimento per medici specialisti ed istituti clinici. Il gruppo di ricercatori fiorentini ha individuato e studiato una molecola di sintesi - il glicopeptide CSF114(Glc) - che segnala la presenza di anticorpi coinvolti nel meccanismo che determina la sclerosi multipla. Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America), una fra le più prestigiose riviste scientifiche internazionali, ha pubblicato, nel luglio dello scorso anno, lo studio che prova come questi anticorpi, presenti nel sangue dei pazienti con sclerosi multipla, riconoscano specificamente la guaina mielinica del sistema nervoso centrale umano. Tale molecola risulta un importante strumento a disposizione dei medici per la diagnosi e soprattutto per il monitoraggio della malattia. Questo importante risultato, oltre alle ricadute applicative per monitorare l’andamento della malattia, apre le porte alla comprensione dei meccanismi della sclerosi multipla in cui le proteine contenenti zuccheri giocano un ruolo chiave. Si calcola che nel mondo più di un milione di persone siano affette da questa grave patologia, un terzo delle quali in Europa. Nel nostro paese viene colpito un abitante ogni 1.200, con un picco di 1 ogni 700 in Sardegna.
 
 
1 – Il Sardegna
Premiato lo scienziato Costa
Al farmacologo la pergamena dell’Ordine dei medici
Il neuroscienziato cagliaritano Erminio Costa è stato insignito della Pergamena d’onore dall’Ordine dei medici della Provincia di Cagliari in una cerimonia svoltasi ieri pomeriggio nella sala conferenze di via Dei Carroz. Da anni fra i candidati al Nobel per la medicina, Costa, 79 anni, è considerato caposcuola mondiale delle neuroscienze

Questionario e social

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