Sabato 5 agosto 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 agosto 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

 
 
1 - L’Unione Sarda
Cronaca Italiana – Pagina 8
Maturità, ora si cambia esame
Con la riforma ritornano i commissari esterni
Il Governo approva il disegno di legge Fioroni che passa in Parlamento. Sindacati soddisfatti, Cdl critica
La riforma dell’esame di maturità, dopo il voto del Parlamento, entrerà in vigore già a partire dall’anno in corso. Giudizi positivi da tutti, sindacati e studenti, ma la Cdl accusa il ministro: ha copiato da noi.
Roma Arrivano i nuovi esami di maturità, con il ritorno ai commissari esterni e al giudizio di ammissione, con un maggiore rigore contro i cosiddetti «diplomifici», con incentivi e borse di studio per premiare l’eccellenza, e soprattutto con un diverso, e più stretto, rapporto con l’università. Una proposta di disegno di legge che il ministro per la Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha presentato al Consiglio dei ministri che l’ha approvata, aprendo ora il percorso dell’esame in Parlamento, chiamato ad approvare il testo della nuova legge in tempo utile per dare certezze a docenti e studenti. Giudizi positiviIl nuovo esame è stato accolto dal consenso dei sindacati Cgil, Cil e Uil di categoria, delle forze politiche del centro sinistra, mentre dall’opposizione si sono levate le critiche al ministro Fioroni, accusato da Forza Italia di aver scavalcato il Parlamento e aver «copiato» il programma «azzurro». An, invece, si è detta «pronta a dialogare ma non per fare una riforma qualsiasi. Vogliamo una scuola competitiva con quella degli altri paesi occidentali». Positivi anche i commenti delle associazioni degli studenti, anche di quelli universitari, dei genitori e dei docenti, mentre Azione Studentesca ritiene che l’esame si sia trasformato in un «terno al lotto» e i giovani di FI parlano di «rischio per il percorso formativo». I commenti positivi parlano di una «riforma necessaria e giusta», di una «restituzione di serietà all’esame» al quale è stato ridato «valore legale», di una «inversione di rotta». Positivi anche i commenti sul fondo di 5 milioni di euro per premiare l’ «eccellenza»: «bene il principio meritocratico», «una scuola che premia il merito», sono state le reazioni. Anche se c’è chi già prevede che in commissione parlamentare si possa «migliorare» il testo, in particolare per quanto riguarda i cosiddetti privatisti. Parola alle CamereIntanto, il ministro Fioroni ha precisato che il nuovo esame di maturità entrerà in vigore subito, già a partire dall’anno scolastico 2006/2007, non appena il Parlamento avrà approvato la legge. Il titolare di Viale Trastevere ha spiegato che il ripristino del giudizio di ammissione agli esami sarà valido per tutti già a partire dall’anno in corso, ma per quanto riguarda la certificazione del superamento dei debiti formativi, si arriverà a regime tra tre anni. È prevista l’incentivazione, anche economica, dei ragazzi valutati eccellenti. Ancora un’anticipazione confermata riguarda il più stretto rapporto fra scuola e università con la presenza di docenti degli atenei nelle classi durante l’ultimo anno delle superiori.

2 – L’Unione Sarda
Cultura Estate - Pagina 35
Majorana, un genio e un mistero
Se fosse vivo compirebbe oggi cento anni. Ma le ultime notizie sul suo conto risalgono al 26 marzo 1938, quando qualcuno disse di averlo visto sul piroscafo della Tirrenia diretto a Napoli da Palermo. Ettore Majorana nasce a Catania il 5 agosto 1906. A 5 anni è già in grado di risolvere difficili calcoli matematici. E fino a 9 anni non frequenta la scuola perché della sua istruzione si occupa il padre. Raggiunta la maturità, nel 1923, per seguire le orme del padre, Fabio, e del nonno, Salvatore, che si erano laureati entrambi in Ingegneria (a 19 anni) e in Fisica (a 21) il diciassettenne Ettore Majorana si iscrive al biennio di Ingegneria dell’Università di Roma e supera brillantemente i primi esami. Qualche anno dopo incontra Enrico Fermi e Franco Rasetti nel celebre Istituto di Fisica di via Panisperna e rimane affascinato dalle loro ricerche di fisica atomica. Così abbandona lascia Ingegneria per la Fisica e si laurea il 6 luglio 1929 con una tesi (relatore Enrico Fermi) sulla meccanica dei nuclei radioattivi. Ettore Majorana frequenta via Panisperna, legge avidamente i libri di Dirac, Heisenberg, Pauli, intuisce che le simmetrie del mondo microscopico si possono rappresentare con il linguaggio matematico della teoria dei gruppi. Dal 1929 al 1931 pubblica lavori di Fisica atomica e molecolare e il suo nome inizia a circolare fra gli addetti. Fermi ammira le qualità di Majorana e lo considera al livello di Galileo e Newton ("Aveva quello che nessun altro al mondo ha") ma coglie anche i lati oscuri del suo carattere ("Sfortunatamente gli manca quel che invece è comune trovare negli altri uomini, il semplice buon senso"). Con grande passione lo scienziato siciliano annota calcoli, equazioni e formule. I suoi quaderni, ora conservati a Pisa alla Domus Galileiana, costituiscono una preziosa raccolta, sorprendente per chiarezza e originalità anche a distanza di settant’anni. Trascritti da Erasmo Recami e Salvatore Esposito, recentemente sono stati pubblicati da Zanichelli (Ettore Majorana. Appunti inediti di Fisica teorica, 545 pagine, 40 euro). «Il 1932 ? spiega Luisa Bonolis, storica della fisica e autrice del libro Majorana. Il genio scomparso (Le Scienze, 2002) ? è un anno mirabile per la fisica: a gennaio James Chadwick dimostra l’esistenza del neutrone, la tanto sospirata particella neutra costituente del nucleo atomico la cui esistenza era stata ipotizzata da Rutherford fin dal 1920. L’interesse di Majorana è attratto di nuovo dalla Fisica nucleare e in pochi giorni riesce a formulare un modello secondo cui il nucleo atomico è costituito da protoni e neutroni che interagiscono attraverso forze di scambio che dipendono soltanto dalle loro coordinate spaziali». Majorana fornisce un contributo fondamentale alla nascita della Fisica teorica nucleare nel 1933 quando elabora una teoria dei nuclei atomici, basata su "forze di scambio" tra protoni e neutroni (poi chiamate forze di Majorana). Il 1933 è l’anno del soggiorno in Germania (dove conosce Heisenberg) e in Danimarca (alla corte di Niels Bohr). Al rientro in Italia non è più lo stesso. Si isola, studia ma non parla delle sue ricerche, respinge la corrispondenza ("Per morte del destinatario"). Nel 1937, anno in cui pubblica il suo ultimo lavoro nel quale si ipotizza l’esistenza di particelle chiamate poi "neutrini di Majorana", gli viene conferita la cattedra di Fisica teorica all’Università di Napoli. Il 25 marzo 1938, dopo aver affidato alcune carte alla sua allieva Giulia Senatore, Majorana parte da Napoli destinazione Palermo. Raggiunge l’albergo del capoluogo siculo, ma la sera è di nuovo sul piroscafo. Alcuni testimoni raccontano di averlo visto sul ponte della nave diretta a Napoli, all’altezza di Capri. Ma a destinazione non arriva mai. Fermi sollecita personalmente Mussolini ma la polizia scopre solo che pochi giorni prima Majorana aveva riscosso alcuni stipendi arretrati (pari a 10 mila euro attuali). E dalle sue carte manca il passaporto. Un giallo. Il suicidio sarebbe la soluzione più banale, per questo meno credibile. Leonardo Sciascia con La scomparsa di Majorana (Adelphi, 1997) avvalora la tesi dell’allontanamento volontario, ripresa da Valerio Tonini (Il Taccuino incompiuto. Vita segreta di Ettore Majorana, Armando, 1984), ma alcuni appunti originali di Majorana, che potrebbero fornire indicazioni preziose, sarebbero andati persi a Cagliari, sotto i bombardamenti. Umberto Bartocci nel libro La scomparsa di Majorana: un affare di stato? (Andromeda, 1999) propende per il rapimento. C’è chi giura di aver visto Majorana in Argentina, chi nelle campagne del salernitano. Persino Martin Mystère (in un fumetto del 1998) lo incontra, in un mondo parallelo. Nel 2001, in un fumetto della Star Comics Majorana ricompare accanto a Elvis Presley. Se fosse vivo, lo scienziato accoglierebbe con stupore la notizia di un francobollo celebrativo da 60 centesimi che le Poste gli dedicheranno il 18 settembre. A. M.  

 

 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Cagliari
La stagione degli scavi è da allungare
A Sant’Antioco servono almeno 3 mesi di lavoro
E l’ostello della gioventù potrebbe ospitare esperti e studenti
SANT’ANTIOCO. Uno sforzo in più per allungare la stagione degli scavi archeologici. E più esperti in grado di studiare le nuove scoperte, con il supporto di studenti che potrebbero essere ospitati nell’ostello della gioventù.
È più di una idea e il direttore della soprintendenza archeologica della Sardegna è deciso ad andare avanti: ‹‹Anche nel corso dell’ultima campagna di scavi si sono realizzate importanti acquisizioni, innanzitutto la conferma che il porto di Solky era operativo già prima dell’epoca fenicia. Ogni volta che scaviamo sotto lo strato fenicio emergono resti di ceramiche micenee e questo significa che Sant’Antioco era un luogo di scambi importante già da molto tempo prima che i fenici decidessero di insediarvisi. Certo occorrerebbe potenziare la campagna di scavo. Non sono sufficienti le 30 giornate all’anno. Sarebbe indispensabile poter estendere l’attività almeno per tre mesi. Ma serve un posto dove ospitare studenti che vengono ad effettuare le ricerche››. L’archeologo insomma, chiede al Comune e alla città uno sforzo perché i lavori di valorizzazione e di ricerca sul patrimonio archeologico immenso che si trova a Sant’Antioco e che convive con la città, siano incrementati. La campagna di scavi annuale è organizzata dall’università di Sassari in collaborazione con altre università della penisola e con altre università europee, ed è e diretta da Piero Bartoloni, ordinario a Sassari e direttore del museo Archeologico comunale, di intesa con la Soprintendenza e con la collaborazione delle amministrazioni di Carbonia e Sant’Antioco e anche dell’Ati Ifras. Gli studenti vengono ospitati nella scuola media per circa 40 giornate, trenta effettive di scavo, che iniziano al mattino presto e terminano nel pomeriggio,dalla fine di giugno alla fine di luglio. Sarebbe necessario poter organizzare una campagna di scavi più lunga. Se è vero, come gli ultimi scavi hanno confermato, che la città era abitata anche prima dell’epoca fenicia e che il suo porto era già operativo, sarebbe necessario incrementare le ricerche. Esiste un ostello della gioventù, non ancora operativo, un’altra delle opere dalla durata infinita che potrebbe ospitare gli studenti per il tempo necessario alle operazioni di scavo. Attualmente pare che manchi il collaudo della struttura, che è già stata completata da diversi mesi e si trova inutilizzata nel lungomare. ‹‹Se è vero che occorre poco per poter rendere operativo l’ostello - dice il commissario regionale Giovanni Fadda - faremo il possibile per poter aprire la struttura. Abbiamo un bilancio che non ci consente grossi interventi››.
Carlo Floris 

4 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
L’isola vista dallo Straniero
Dedicato alla Sardegna l’ultimo numero del mensile culturale
All’interno l’intervista di Goffredo Fofi con il presidente Soru, poi interventi di critici, scrittori e giornalisti
SASSARI. Stefano Benni l’ha ribadito recentemente anche al festival della letteratura «L’isola delle storie», a Gavoi: «La rivista “Lo Straniero“, diretta da Goffredo Fofi, è uno dei pochi esempi di libertà nel panorama culturale italiano». Una considerazione che in realtà fanno in molti e che ora potrebbe estendersi parecchiodeanche al mondo della cultura sardo, visto che il numero di agosto-settembre del mensile (reperibile in tutte le librerie al costo di 7 euro) è dedicato quasi interamente all’isola.
La Sardegna viene analizzata tra vecchio e nuovo. Per questo l’ultimo numero della rivista «Lo straniero», illustrata da Igort (che guarda a caso, anche se vive e lavora a Parigi, è nato e cresciuto a Cagliari) si apre con alcuni brani di «Miele amaro», il libro che Salvatore Cambusu scrisse nel 1954 e che l’intellettuale orunese Antonio Pigliaru definì «il fatto più rilevante della cronaca letteraria sarda degli ultimi decenni».
A introdurre però ai problemi più recenti della Sardegna sono tre scrittori, precisamente Giulio Angioni (che è anche antropologo culturale all’Università di Cagliari), il medico-romanziere Giorgio Todde e infine Alberto Capitta.
Poi - particolarmente interessante - un’intervista di Goffredo Fofi con il presidente della Regione Renato Soru, che affronta l’argomento dei rapporti con il nuovo esecutivo di centrosinistra («Io credo - dice il governatore rispondendo alle domande - che questo governo si comporterà in maniera leale e comprenderà che la questione sarda merita attenzione»), quello delle servitù militari («Non è dignitoso - continua Soru nell’intervista - che in sardegna si sparino circa l’ottanta per cento di tutte le bombe che vengono fatte epslodere in Italia in tempo di pace»). Ma l’ex patron di Tiscali parla anche di industria, dell’importanza di rilancuare la ricerca scientifica, e di promuovere la diffusione delle cosiddette autostrade digitali.
A completare il quadro della Sardegna, poi, tre interessanti articoli che riguardano rispettivamente la letteratura, il cinema e la musica redatti da Costantino Cossu (responsabile dei servizi culturali della Nuova Sardegna), da Antioco Floris (docente di Storia e critica del cinema all’Universiutà di Cagliari) e di Walter Porcedda, critico musicale e giornalista della Nuova Sardegna). Infine una breve antologia poetica in sardo e in italiano.
Oltre agli argomenti che riguardano l’isola, questo numero dello «Straniero» propone un promemoria politico sui compiti della sinistra, una riflessione sulla sanità e la corruzione, e una sulle nuove forme di patriottismo in Germania. Poi i rapporti tra Ismal Kadarè e il regime albanese, le missioni «di pace» in Iraq e, ciliegina sulla torta, un testo inedito di Italo Calvino.
Andrea Massidda 

5 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Brevi
Assegno di ricerca
L’Università di Sassari ha indetto una procedura di valutazione comparativa, per titoli ed esame colloquio, per l’attribuzione di un assegno di ricerca della durata di due anni, settore scientifico disciplinare Storia Contemporanea, progetto: Storia della Sardegna contemporanea: percorsi di ricerca archivistica, rapporti con lo stato centrale e con la chiesa cattolica, sviluppo economico. I termini per la presentazione delle domande scadono il 23 agosto.
 

Questionario e social

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