Venerdì 4 agosto 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 agosto 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 3 articoli della testata La Nuova Sardegna

  
 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Nuoro
Tasse aumentate per tutte le fasce di reddito 
SASSARI. Una notizia non piacevole per chi ha deciso di iscriversi all’Università di Sassari. A sorpresa, le tasse sono lievitate: nella seduta del 29 luglio il consiglio d’amministrazione ha stabilito l’aumento del 10 per cento per tutte le quattro fasce di reddito. A proporre il ritocco è stato il rettore Alessandro Maida, giustificando il provvedimento con l’annuncio dei tagli all’Università previsti dalla legge finanziaria del prossimo anno.
 Il cda ha approvato la proposta a maggioranza: due rappresentanti degli studenti (il terzo era assente) hanno votato contro. E ora minacciano un ricorso. Sono due gli aspetti contestati della vicenda. Il primo, ovviamente, è l’aumento. Il secondo è legato alla forma: il provvedimento non era inserito all’ordine del giorno dell’assemblea del cda, né era stato formalizzato dal senato accademico.
 È stato il rettore Maida in persona a chiedere che l’aumento venisse messo ai voti. Lo stesso Maida, durante la recente campagna che ha portato alla sua elezione per il quarto mandato consecutivo, aveva rassicurato gli studenti: «Quest’anno non ci sarà alcun ritocco delle tasse».
 Una bella notizia per gli universitari, allarmati dalle voci che da qualche tempo circolavano con insistenza: il Senato accademico sembrava intenzionato a rivedere gli importi, rimasti fermi per diversi anni. In particolare, si era ipotizzato di spremere un po’ di più i fuoricorso.
 La componente studentesca aveva accolto la proposta con serenità. E ne aveva lanciato un’altra: quella di escludere, dagli eventuali aumenti complessivi, le fasce di reddito più basse. Poi il discorso era stato accantonato, anche alla luce delle rassicurazioni del rettore.
 Il 29 luglio, invece, ecco la sgradita sorpresa, con il via libera all’aumento delle tasse da parte del cda. L’aumento non riguarderà solo i fuori corso o gli studenti dal reddito più alto, ma sarà spalmato in uguale misura su tutte e quattro le fasce. Un dieci per cento in più che, per gli appartenenti alla prima porterà la tassa a 271.90 euro: circa 30 euro in più rispetto all’anno scorso.
 «Non è giusto penalizzare chi ha già difficoltà economiche - dice Simone Campus, iscritto alla facoltà di Scienze politiche e rappresentante degli studenti -, bisogna tenere conto dei più deboli».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
La giunta approva il piano regionale che sancisce la pace con i vertici Endesa 
di Giuseppe Centore 
IGLESIAS. Dopo undici mesi dalla prima stesura provvisoria, nella seduta di mercoledì scorso, la giunta Soru ha approvato il piano energetico regionale in via definitiva. Il documento andrà ora all’attenzione della commissione industria del Consiglio. C’è stato anche un piccolo giallo in relazione alla mancata disponibilità del documento nel sito ufficiale della Regione: l’assenza del testo, una sessantina di pagine con allegati, era dovuta però solo ad un errore che aveva fatto sovrapporre alcune tabelle e reso quindi non leggibile il materiale.
 Il confronto con le parti sociali, imprese, sindacato e università ha modificato in parte il testo, che prevede tre forti linee di intervento: la metanizzazione dell’isola, l’attivazione della filiera miniera-centrale nel polo del Sulcis e lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la promozione del risparmio dell’energia elettrica. Le tre linee si intersecano più volte nel documento, ricco di tabelle e grafici che illustrano gli scenari attuali, domanda, offerta, produzione e consumo, e quelli futuri per i prossimi quindici anni.
 Le date e le localizzazioni delle principali infrastrutture energetiche adesso vengono definite in dettaglio: il Sapei, il nuovo cavo sottomarino che unirà l’isola al continente con una potenza quintupla (1000 megawatt e non 200) rispetto all’attuale collegamento, verrà realizzato tra il 2008 e il 2009. Per lo stesso anno è prevista la realizzazione del metanodotto con l’Algeria. E qui c’è il primo elemento di novità: il documento della giunta contempla anche la valutazione da parte di produttori privati di un polo di accumulo di metano liquido con rigassificazione, «che potrà esserre connesso al metanodotto, per dare sicurezza e autonomia di approvvigionamento e competitività al sistema del gas combustibile». La Regione mette così le mani avanti: se i tempi del metanodotto si allungassero, visto che le reti sono in via di completamento, si può realizzare un polo di accumulo. Dove? Il documento non lo riporta, ma la destinazione più probabile è Fiume Santo. Naturalmente nel documento si sancisce la pace tra giunta ed Endesa proprio sulla riconversione delle centrali oggi a carbone e in futuro a metano, anche se il lessico usato, «si ipotizza....potranno essere riconvertite a gas in rapporto anche alla evoluzione dei prezzi» fa capire che nulla in realtà è stato definito.
 Se a Fiume Santo va il rigassificatore, Portovesme è destinata ad accogliere le pale dell’eolico. Il piano regionale su questo punto non lascia spazio a equivoci. L’eolico oggi in uso o previsto e autorizzato arriva a 340 megawatt. Per i prossimi anni si potrà arrivare sino a 550 megawatt e non di più perché il gestore della rete Terna pone dei vincoli alla produzione di questa energia, per sua natura non certa giorno per giorno, e proprio per questo remunerata molto bene (con i cosiddetti certificati verdi che hanno fatto dell’eolico un vero business solo per chi lo installa). Dove mettere l’eolico? «Tali impianti - dice il documento - potranno essere installati in siti compromessi, preferibilmente in aree industriali esistenti...si darà priorità ad impianti che prevedono un impatto positivo sul sistema produttivo regionale anche attraverso la riduzione dell’incidenza del costo dell’energia elettrica nelle industrie manifatturiere energivore».
 Le fonti rinnovabili, energia idraulica, solare termodinamico e fotovoltaico, biomassa gas e legno ed eolico, arriveranno a toccare il 22 per cento della produzione globale, in linea con quanto previsto dall’Unione Europea. Novità sulla localizzazione di alcune di queste fonti: ad Assemini e a Ottana dovrebbero andare due centrali che privilegeranno il fotovoltaico, con specchi grandi complessivamente 1 km quadrato.
 Diventano così sei i punti cardine del piano: 1. gli impianti degli autoproduttori (coloro che producono per sé stessi l’energia necessaria) andranno a carbone e gpl sino all’arrivo del metano; 2. l’impianto Sarlux avrà contributi nella produzione e sarà ritirato dal gestore unico senza tener conto dei prezzi del mercato sino al 2020; 3. i due gruppi da 320 di Endesa andranno a carbone estero; 4. le due centrali Sulcis Enel saranno alimentate prevalentemente o esclusivamente a carbone; 5. la centrale alimentata anche dal carbone Sulcis avrà le stesse agevolazioni della Sarlux; 6. con l’arrivo del gasdotto dovranno nascere due centrali a ciclo combinato. Quest’ultimo punto è il meno chiaro: non si sa quando, dove e chi le realizzerà. Dai sei punti emerge il vero discrimine di tutto il piano energetico: la realizzazione del cavo sottomarino con la penisola. Solo con il suo funzionamento si potranno realizzare le centrali a gas necessarie al mercato sardo. L’energia elettrica prodotta dal carbone Sulcis e dal “Targas” della Sarlux, infatti, non viene trattata alla borsa dell’energia, ma viene ritirata dal gestore a prezzo fissato.
 Infine il piano introduce, rispetto alla precedente versione, un ultimo capitolo di tre pagine dove vengono elencate le ricerche più significative nel campo dell’energia già in essere nell’isola, ad opera delle università di Cagliari e Sassari, la Sotacarbo, il Crs4, il Cras e la Saras ricerche. Pagina 3 - Oristano
 
3 – La Nuova Sardegna
LACONI 
Venti idee per l’ambiente e la cultura 
Con la progettazione integrata il Comune gioca nuove carte 
LACONI. La valorizzazione dell’ampio patrimonio ambientale e culturale è al centro di numerose azioni (oltre venti), inserite all’interno della Progettazione integrata: «Un lavoro impegnativo che ha consentito di programmare interventi strutturali di completamento e miglioramento», lo ha definito il sindaco Fausto Fulghesu.
 La salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio è un obiettivo importante sopratutto per un paese a vocazione turistica. Laconi dunque nella progettazione tutti quelli che potrebbero essere i suoi punti di forza. In primis, dal momento che gran parte del flusso turistico ha carattere religioso, ci si appresta al completamento del cosiddetto “Percorso devozionale”, con la riqualificazione della casa natale di Sant’Ignazio.
 Questa stessa area potrebbe essere arricchita dall’acquisizione al patrimonio pubblico del “Giardino botanico Aymerich”, che racchiude al suo interno esemplari unici per la Sardegna di piante rare. Posto ai piedi del parco urbano, il giardino costituisce un ricco patrimonio ambientale e una volta divenuto pubblico potrebbe essere gestito, per una maggior tutela, dall’Ente Foreste e dalla facoltà di botanica dell’Università di Cagliari.
 Assieme al Consorzio Turistico “Sa Perda E Iddocca”, il Comune curerà la valorizzazione di un sito di notevole importanza archeologica chiamato “Valle dei Menhir”, dove recentemente ha acquistato sette ettari, e con ulteriori finanziamenti intende acquistarne altri dieci, per la realizzazione del Parco ecologico “Corte Noa“. Nella stessa zona si trova il nuraghe “Genna ‘e Corte”, dove esiste anche un’attrezzata struttura turistica e nelle vicinanze presto dovrebbe sorgere anche un parco botanico della “Biodiversità sul pero”.
 Sempre per quanto riguarda la civiltà prenuragica, in programma anche la sistemazione dell’area “calendario astronomico di Cirquittus” la cui peculiarità è la posizione verticale delle grosse pietre che pare abbia il significato di un allineamento astrale. Non si è voluto trascurare “il Cavallo del Sarcidano”, razza autoctona inserita, in collaborazione con l’Istituto di Incremento Ippico e la Facoltà di Veterinaria di Sassari, in un progetto di studio e valorizzazione. (iv.ful.)

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