Martedì 1 agosto 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 agosto 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna 


1 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 9
Sfirs
Sostegno alla ricerca universitaria
Anche nelle università sarde nascono progetti che trasformano le attività di ricerca in veri piani d'impresa. Una ragione che ha spinto la Sfirs a dare il via libera ad una sua partecipazione a due progetti, seguendo anche la legge nazionale che favorisce l'ingresso di soggetti finanziari forti nelle società di ricercatori, i cosiddetti "spin-off" universitari. «Le Università a volte sfornano ricerche pronte a diventare imprese», ha detto il presidente della Sfirs, Giuseppe Busia, «chi fa finanza deve aiutare a tradurre tutto questo in realtà, anche con una piccola partecipazione». Il settore sinora preferito dai ricercatori sardi e dalla finanziaria regionale è quello dell'Information Technology. Busia ha tenuto a precisare che la Sfirs è disponibile ad appoggiare progetti anche in altri campi, purché validi. «In Sardegna vi è una buona base di ricerca», ha aggiunto Busia, «non solo nel software e nell'uso senza fili di internet, come nel caso dei due progetti che abbiamo appena varato. Siamo pronti a entrare in società, quando vi sono le condizioni, anche nel campo delle biotecnologie e in altri settori innovativi, dall'energia ai nuovi materiali». Il presidente della finanziaria regionale vede con favore il legame fra il mondo accademico e l'impresa: «Per la Sardegna e per l'Italia», ha concluso Busia, «deve diventare semplice tradurre l'estro dei ricercatori in nuove basi per l'industria. Il modello anglosassone funziona proprio così: non fare fuggire cervelli, anzi attirarli, e dare strumenti finanziari».
 
2 – L’Unione Sarda
Viaggi Pagina 29
L'allarme Legambiente
Posidonia, il futuro è una, cento, mille Cala di Volpe
Una, cento, mille Cala di Volpe, per la posidonia sarda il futuro è questo. E non è soltanto Legambiente a valutare con preoccupazione lo stato di salute delle coste sarde. I boschi del mare sono in pericolo in molti punti del litorale dell'Isola. E in cima alla lista dei nemici di questa pianta del mare c'è sempre l'ormeggio selvaggio. Nei giorni scorsi Goletta Verde ha scelto la Costa Smeralda per lanciare l'allarme, ma un giretto tra i diportisti di Porto Cervo serve anche a capire che nessuno vuole i fondali trasformati in deserto. «Lo sappiamo benissimo - dice Michele, un giovane olbiese che lavora sugli yacht - le ancore arano il fondale. E quando il mare è mosso l'effetto è devastante. Ma non succede soltanto nella rada di Cala di Volpe. Gli effetti dell'ormeggio senza regole si possono rilevare ovunque». Sandro Demuro è un geologo marino con quaranta campagne oceanografiche in attivo nella sua carriera. Il professore del dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Cagliari è anche coordinatore di importanti progetti e responsabile dell'osservatorio che si occupa del monitoraggio delle coste sarde. «Condivido le preoccupazioni di Legambiente, ma il problema non riguarda esclusivamente la rada di Cala di Volpe. Abbiamo i dati di verifiche effettuate lungo tutto il litorale dell'Isola e la situazione per la posidonia oceanica non è delle migliori. Stiamo parlando di qualcosa che può essere paragonato ad un bosco di ginepro. Ci vogliono secoli perché le praterie di posidonia si formino. Ma non basta, c'è un altro aspetto che si dimentica. La posidonia è una delle fonti di approvvigionamento di sedimenti per le spiagge. La sua scomparsa avrebbe gravi conseguenze per la costa dell'Isola». Vincenzo Frigo, esperto di cose di mare e di turismo: «Mancano le regole, non si è mai disciplinato l'ormeggio. E ora tutti parliamo di tassa sul lusso senza considerare che non esistono norme che disciplinino le attività dei diportisti. Eppure, mi sembra che anche la Regione debba occuparsi di questa materia. Perché, per evitare di sottoporsi al pagamento delle imposte, in tanti preferiscono infilarsi in insenature, cale e baie della costa gallurese. Con ancore pesantissime che provocano danni immaginabili».
Andrea Busia
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Architettura, i primi laureati 
Ieri la cerimonia di consegna di medaglie e diplomi 
ALGHERO. Si sono laureati mercoledì e giovedì scorso e insieme ai colleghi delle sessioni di dicembre 2005, febbraio e aprile 2006, hanno festeggiato la consegna di pergamene e medaglie. Degna conclusione di un iter di studi impegnativo e appassionante, quella dei laureati del secondo ciclo di lauree triennali della facoltà di Architettura di Alghero. Nella serata di ieri è stato premiato il duro lavoro dei suoi iscritti con una cerimonia ufficiale. Palpalbile la soddisfazione.
 All’intervento del preside Giovanni Maciocco, ha fatto eco il discorso del presidente del corso di laurea in Pianificazione, Arnaldo Cecchini. Il preside Maciocco, confortato dalle cifre scaturite dai 4 anni di attività, ha fatto il bilancio della giovane e, per ora, unica facoltà dedicata agli studi in architettura della Sardegna. Un discorso quasi appassionato, durante il quale il preside ha dato risalto alle attività di carattere internazionale. Tanti sono stati, infatti, i nomi prestigiosi che hanno garantito un valore aggiunto ad Architettura. I numeri parlano chiaro: 450 sono gli studenti in architettura per l’anno in corso. «La nostra facoltà, nata in una città di frontiera, si è aperta verso gli orizzonti internazionali. Merita attenzione e appoggi concreti, per permettere uno sviluppo ancora più mirato verso l’internazionalizzazione», ha spiegato Maciocco, che ha aggiunto qualche dato: 23 scuole d’ambito internazionale con le quali la facoltà collabora e che, sparpagliate per 17 paesi del mondo, rendono bene l’idea del respiro ampio degli studi offerti dalla facoltà. «Abbiamo numerosi progetti in corso e notevole è l’apporto dei nostri laboratori a Porto Conte, dove sono attive le ricerche in merito alla Scienza dei materiali, alla Computer vision e all’Energia». E della facoltà è anche il vasto progetto di e-learning, la teledidattica universitaria, che prefigura l’accesso via pc alle lezioni di tutte le facoltà dell’ateneo sassarese.
Quindi è stata la volta dei veri protagonisti della serata, i neo-dottori, affiancati per l’occasione da molti dei loro docenti e alla presenza del vicesindaco Muroni. Dopo momenti molto intensi, i 17 laureati in Scienze dell’Architettura e i 14 dottori in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale, hanno festeggiato la consegna dei diplomi di laurea con gli altri laureati della sessione e con parenti e amici. La serata si è conclusa, nella migliore delle tradizioni, con buffet e sottofondo musicale al ritmo di funky-jazz.
Monica Caggiari 
 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
BREVI 
VILLASIMIUS. Si è conclusa ieri alla Tanka Village la 13ª edizione dell’Università estiva di danza-terapia organizzato dal Centro studi Danza, animazione, arte, terapia di Cagliari presieduto da Vincenzo Pusceddu, medico danzaterapeuta. (gbu.)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sassari
Isprom, un forno per i poveri di Betlemme e una borsa di studio per le aree rurali 
SASSARI. Un forno per il pane destinato ai poveri di Betlemme. Una borsa di studio per finanziare una ricerca che riguarda l’analisi delle abitazioni rurali nelle zone della Sardegna e in quelle della Palestina. Due progetti importanti, due traguardi raggiunti dall’Isprom (Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo) grazie a un finanziamento concesso dalla Fondazione Banco di Sardegna. La presentazione del progetto, ieri nella sede di piazza d’Italia.
 I dettagli sono stati illustrati dal preside della facoltà di Giurisprudenza, Giovanni Lubrano, dal sindaco di Castelsardo Franco Cuccureddu e dall’architetto palestinese Salah Eddin M. Abu Fahra, allievo del pro rettore dell’ateneo turritano Attilio Mastino. Salah è titolare della borsa di studio assegnata dalla Fondazione. Il programma rientra fra le iniziative promosse dalla Conferenza delle città storiche del Mediterraneo di cui fa parte il Comitato sardo Pro Betlemme, la cui segreteria è affidata al comune di Castelsardo e all’Isprom. Dell’importante struttura fa parte anche l’Università di Sassari e il Center for cultural heritage preservation di Betlemme.
 «Lo scopo di donare alla Antonian charitable society di Betlemme un forno per la panificazione - ha spiegato il sindaco Cuccureddu - è quello di aiutare le famiglie povere di Betlemme». Il programma della Borsa, invece, riguarda l’analisi delle tradizioni contadine, con particolare riguardo alle abitazioni rurali, in una vasta area del Mediterraneo per capire come le diverse tipologie abitative, presenti in quella zona, sono state influenzate dalle usanze tradizionali e dalle trasformazioni sociali e politiche. Il Comitato sardo pro Betlemme si è costituito nel duemila. Oltre all’Isprom e all’Università di Sassari, hanno aderito all’importante organismo le città di Alghero, Bosa, Cagliari, Laconi e Castelsardo, l’associazione ex consiglieri regionali, la Fondazione Banco di Sardegna, la Conferenza permanente delle città storiche del Mediterraneo e il Commissariato di Terra Santa. (a.me.)

Questionario e social

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