Martedì 4 luglio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 luglio 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna 

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Scuola. Ieri mattina sit in dei docenti davanti al rettorato
Formazione e posti di lavoro, monta la protesta dei precari
Sono arrivati da tutta l'Isola per protestare contro un'Università che «non riconosce la nostra professionalità». Decine di professori precari si sono radunati ieri davanti al rettorato per manifestare contro «la mancanza di prospettive» e il criterio di inserimento nelle graduatorie. Alla fine una delegazione di 10 persone è stata ricevuta dal rettore Pasquale Mistretta. I problemi restano, ma si apre uno spiraglio. il sit in La protesta dei precari, 1100 in Sardegna, va avanti da un anno. Colpa della mancata organizzazione dei corsi abilitanti (in tutte le materie) che formino i docenti e diano punteggio per l'inserimento nelle graduatorie. Le lezioni inoltre, altro motivo di contrasto, in parte saranno gestite dalle "Ssis", le scuole di specializzazione universitaria. i corsi«Su 44 classi abilitanti», sottolinea Enrico Frau, segretario regionale Cisl scuola, «a Cagliari ne sono state attivate 22. C'è posto solo per un terzo dei precari e il costo arriva ai 2000 euro». Bene che vada tanti docenti dovranno andare a Sassari (e viceversa) altrimenti, per i corsi che non esistono, «si trasferiranno nella penisola», dice Peppino Loddo, segretario regionale Flc-Cgil. le lamenteleSolo chi non ha nessuna abilitazione potrà partecipare ai corsi Ssis. «Non sono mai stata inserita in ruolo nonostante tre anni di sostegno e le abilitazioni in discipline giuridiche, psicologia e pedagogia», sottolinea Virginia Marci, precaria dal '96, «non riconoscono l'esperienza maturata sul campo». Storia simile a quella di Gaetano Scibetta, precario dal '95, e Corrado Dondero, dal '97. Giovanni Pischedda, ingegnere, ha oltre 360 giorni di insegnamento alle spalle (minimo per accedere ai corsi abilitanti) ma per la sua materia non sono previste lezioni. Angela Bressan, insegnante di francese, dovrebbe trasferirsi a Sassari per seguire i corsi. Nicoletta Cogodi è abilitata in Scienze naturali per le Superiori e vorrebbe il via libera per le Medie: «L'Università me lo nega. È illegale: la doppia abilitazione è consentita a chiunque superi i 360 giorni di esperienza». Ancora: i corsi Ssis, biennali, piazzano i docenti nelle parti alte delle graduatorie; quelli abilitanti, 600 ore di lezione, durano un anno ma spesso terminano quando non si può più essere inseriti nelle graduatorie per quell'anno. «È una grave disparità di trattamento coi colleghi delle altre regioni», dice Virginia Marci. «Il rischio è che arrivino da noi i loro precari», conferma Efisia Fronteddu, responsabile provinciale Flc-Cgil. l'incontroL'incontro col rettore ha ottenuto i primi risultati: anche Cagliari avrà i corsi di matematica e francese e, forse, quelli on line. Inoltre ci sarà un incontro tra rettori, assessore regionale alla Pubblica istruzione, Direttore scolastico regionale e sindacati per affrontare il problema dei costi, dei nuovi corsi e della doppia abilitazione.
Andrea Manunza
 
2 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 16
Il controcanto. Interpretazione del sociologo Zurru: solo un fatto circoscritto
«Cagliari violenta? Non facciamo allarmismi»
La violenza gratuita e bestiale degli aggressori di Pirri spaventa e suscita un moto di rigetto. E il pestaggio del poveretto che ha avuto l'unico torto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato segue a ruota l'incendio di via Monte Grappa, avvenuto pochi giorni fa, e le intemperanze degli esagitati di piazza Yenne, entusiasti all'idea di mettere sottosopra la piazza dopo una vittoria dell'Italia al mondiale. Ma si tratta di fenomeni circoscritti o di una preoccupante, e strutturata, escalation di violenza a Cagliari? Marco Zurru, professore associato di sociologia all'Università di Cagliari, ha le idee chiarissime e si affretta a gettare acqua sul fuoco: «Cagliari città violenta? Macché, non generiamo inutili allarmismi. Per quanto riguarda i fatti di via Monte Grappa, sono incerto se annoverarli fra i fenomeni di vandalismo incontrollato o se si tratta invece (ipotesi che sarebbe ben più inquietante) di forme di racket. I disordini di piazza Yenne, poi, si sono sempre verificati e ripetuti, nelle stesse modalità, in occasione di eventi come i mondiali di calcio: grandi kermesse che favoriscono l'aggregazione e l'esaltazione collettiva, mescolando rabbia ed euforia». E l'aggressione di Pirri, con uno stuolo di ragazzi che si alternavano nel passatempo di spaccare la testa a un padre di famiglia a suon di colpi di casco? «Un episodio occasionale, niente di più. Io lo ricondurrei a qualcosa di simile al bullismo giovanile: peraltro, se analizziamo lo svolgimento dei fatti, è facile ipotizzare che l'uomo malmenato abbia in qualche modo indotto, in maniera involontaria, la reazione furiosa dei suoi aggressori. Mi spiego: può darsi che i ragazzi stessero facendo qualcosa di illegale e perciò non desiderassero essere osservati. Immaginiamoci, ad esempio, che stessero spacciando droga. Forse hanno scambiato un'occhiata della vittima per un gesto di sfida o di provocazione e si sono alterati. Non credo che tutta questa violenza gratuita sia esplosa in seguito a un raptus improvviso e inspiegabile». Zurru nega recisamente, inoltre, che a Cagliari l'aggressore o lo scippatore siano sempre dietro l'angolo: «Pirri non è mica un'area violenta, e in generale nella nostra città gli episodi di aggressione non si sono mai verificati con una continuità tale da essere definita allarmante. A Cagliari vi sono solo pochissime zone, molto facilmente individuabili, in cui la violenza è una moneta che si spende quotidianamente: mi riferisco, tanto per capirci, a Sant'Elia, non certamente a Pirri».
Matteo Bordiga
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 23
Monserrato. Un progetto
Turismo culturale sulle carrozze del Trenino verde
Sulle orme di Lawrence a bordo del Trenino verde, nella speranza di riuscire a promuovere lo sviluppo turistico di Monserrato. Il progetto realizzato da Carlo Spano e Sebastiano Barca, docenti della facoltà di scienze naturali dell'Università di Cagliari, propone un itinerario turistico culturale da Monserrato a Mandas e a Tortolì-Arbatax. Ora è nelle mani del sindaco, oltre che a disposizione di chi lo richiederà con una mail all'indirizzo spanoc@unica.it. Lo scopo è semplice: grazie al Trenino verde, si vuole valorizzare i patrimoni naturalistici e storici locali, coinvolgendo le Ferrovie complementari e le associazioni culturali e ambientali, le Pro loco e le agenzie turistiche. Il patrimonio naturalistico e culturale c'è, in Sardegna, e il progetto parte proprio da questa certezza. «Ogni centro, a volte anche i più piccoli», spiega Spano, «offre ai visitatori importanti musei, chiese e prodotti dell'enogastronoma: sono risorse di grande pregio che, sfruttate a dovere, possono portare vantaggi socio-economici alla Sardegna». Capolinea dell'itinerario sarà Monserrato, da oltre cinquant'anni inserita nel percorso del Trenino verde: «La città ormai è un centro importante perché è diventata sede universitaria e dei musei di etnografia e delle ferrovie: con il progetto, questi patrimoni verrebbero valorizzati, incentivando lo sviluppo economico e i posti di lavoro. In seguito Monserrato potrebbe ospitare anche un museo geo-paleontologico». Il percorso turistico-culturale tracciato dai due docenti, segue in parte il percorso di viaggio che David Herbert Lawrence, scrittore inglese autore del famoso romanzo "L'amante di Lady Chatterly", compì nel 1921 da Cagliari fino a Olbia. Nell'itinerario pensato anche per le scuole, sono compresi, oltre che le due città-capolinea di Monserrato e Tortolì, numerosi paesi del Parteolla e di Trexenta, Sarcidano, Barbagia e Ogliastra. Diversi i pacchetti turistici: l'intero percorso potrà essere realizzato in una sola giornata oppure a tappe suddivise in più giorni, o addirittura in diversi periodi di tempo. «Se il progetto sarà realizzato», conclude Spano, «potranno sorgere strutture ricettive come alberghi, bed & breakfast e agriturismo. Sarebbe un'iniziativa che valorizzerebbe le guide turistiche, che potrebbero assumere un ruolo importantissimo nella promozione del territorio».
Giulia Marini
 
 
 

 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Precari in rivolta: «Vogliamo l’abilitazione» 
Sit in dei docenti davanti al rettorato, chiedono corsi on line 
CAGLIARI.Una soluzione che sia «la più ottimale possibile» per ridare dignità ai precari dell’istruzione e permettergli di frequentare i corsi abilitanti senza per questo rinunciare a famiglia e lavoro.
 Con queste richieste i sindacati regionali della scuola, Cgil e Cisl, ieri si sono presentati davanti al rettorato con un sit in di protesta per far capire che ormai la pazienza degli insegnanti precari è al limite. Alla fine è arrivato qualche frutto: una lettera del direttore regionale della scuola, Armando Pietrella (rivolta alle università di Cagliari e Sassari) per chiedere «al più presto» un tavolo di trattative. Poi c’è stata la parola del rettore, Pasquale Mistretta, di disponibilità al dialogo.
 Spiega Enrico Frau, segretario regionale della Cisl scuola: «Il problema, in tutta la regione, riguarda almeno un migliaio di persone: insegnanti precari di lungo corso o giovani laureati che vedono i corsi per l’abilitazione all’insegnamento attivati o solo dall’università di Cagliari o solo in quella di Sassari». Significa che i laureati che insegnano da precari, se volessero aumentare le loro chance di salire nella graduatoria, dovrebbero seguire un corso abilitante, della durata di un anno, oppure un corso delle famigerate Siss (le scuole biennali di specializzazione per l’insegnamento che danno diritto a un accesso diretto nella graduatoria). In questo modo avrebbero un posto molto più alto di qualsiasi precario che ha all’attivo anche dieci anni d’insegnamento. «Qualcosa d’improponibile - sbotta Adriano, arrivato da Sassari dopo avere per anni insegnato anche a Olbia e Tempio - il corso di matematica, quello che m’interessa, lo fanno solo a Cagliari: dovrei lasciare il lavoro per trasferirmi qui». Da qui la proposta dei sindacati: «Vogliamo dei corsi on line che non richiedano la presenza fisica dell’allievo - dice Frau - in questo modo nessuno sarebbe escluso o costretto a tristi scelte». Non è tutto: i sindacati dicono anche «basta» ai corsi blindati, cioè inaccessibili perché magari ci si è già specializzati in un’altra classe di concorso, col risultato che chi, ad esempio, potrebbe insegnare italiano e greco si trova costretto a scegliere solo una materia. La risposta del rettore è arrivata in mattinata: «I soldi son pochi - dice - senza contare il rischio di sperequazioni tra il corsi abilitanti annuali e quelli delle Siss». Disponibilità al dialogo comunque, la stessa dichiarata da Pietrella che in una lettera ai rettori delle università di Cagliari e Sassari chiede un tavolo di confronto sulla questione. E per i sindacati è già qualcosa.
Sabrina Zedda 
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Cronaca
Nuove lauree all’Università
OLBIA. Grande festa ieri all’università per i neo dottori Massimiliano Accardo, Marina Soddu, Maria Antonietta Frasconi, Lucia Brundu e Pietro Casu, che nell’aula magna dell’aeroporto hanno discusso le loro tesi di laurea in Economia e Imprese del turismo. (se.lu)
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Brevi
Agraria
La facoltà di Agraria ha aperto un bando pubblico per selezionare il futuro coordinatore di Jupiter, un nuovo sportello a servizio degli studenti di agraria finalizzato all’“education to job-placement” e alla gestione delle relazioni con il mondo del lavoro. La selezione è aperta ai laureati in agraria, economia e scienze politiche, indirizzo economico con età massima di 32 anni. Per partecipare c’è tempo fino a mercoledì 5 luglio. Il bando, con tutti i requisiti e le modalità di partecipazione, è disponibile sul sito http://agrariaweb.uniss.it/facolta.htm e nelle bacheche dell’ateneo.

Questionario e social

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