Domenica 2 luglio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 luglio 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati  7 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

 
 
1 - L’Unione Sarda
Prima pagina
La rivoluzione mancata
Ma la sanità sarda resta in lista d'attesa 
Prendersela contro la continuità territoriale in questi giorni è come sparare sulla Croce rossa. Sta succedendo di tutto e di più: aerei che perdono le ruote, atterraggi d'emergenza, aeroporti chiusi per incidenti vari, ritardi cronici, parlamentari che si accorgono sulla loro pelle quanto sia difficile volare. Fino al bicchiere d'acqua negato al povero passeggero malato. Ma il trasporto aereo non è l'unica cosa che non decolla in Sardegna. Per esempio che fine ha fatto la rivoluzione nella sanità? C'erano state grandi promesse, accolte con un briciolo di diffidenza ma anche di rispetto: si parlava di uomini nuovi, di tagli col passato, dello scardinamento di un sistema clientelare portatore di voti ma non di servizi. Il piano sanitario regionale era stato promesso per il dicembre del 2004: non è ancora arrivato ed è solo una cornice all'interno della quale manca però il quadro con la firma d'autore (in pratica: deve essere approvato in Commissione, poi andare in aula, e siamo al luglio del 2006). Entro l'aprile del 2005 era stata promessa l'istituzione della Aziende universitarie. Stiamo ancora aspettando. Ma soprattutto si era promesso un risanamento economico e qualitativo. Nel 2005 la spesa sanitaria regionale è aumentata - rispetto allo stanziamento iniziale - di 300 milioni di euro. Chi alla Regione deve fare i conti ci spieghi perché. Ma, soprattutto, le liste d'attesa, vero cancro della sanità in Sardegna, non solo non sono state abbreviate, ma appena pochi giorni fa L'Unione Sarda ha rilevato la ripresa dei viaggi della speranza per gli interventi di cardiochirurgia verso strutture continentali. Come ai vecchi tempi, che sembravano dimenticati come una delle cose più buie della Sardegna. C'è qualcosa che non va. Perché la rivoluzione si è impantanata? O meglio: perché non è mai partita? Mancano i fondi, dice sommessamente qualcuno; o manca la capacità politica di portare avanti enunciazioni e piani che sulla carta sono bellissimi ma che poi restano a metà del guado dopo un primo positivo impatto mediatico? Basta andare in un qualsiasi reparto di un ospedale cagliaritano per rendersi conto del malessere che serpeggia tra medici, infermieri e tecnici. Oppure chiedere a Nuoro e Sassari quando avranno le stroke unit (cioè le unità per la terapia dell'ictus). Permetteteci di essere pessimisti.
Paolo Figus
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 55 – Nuoro
Appello del leader della Cisl
«Consiglio regionale da convocare sulla crisi nuorese»
«La Sardegna centrale ha necessità di ripartire da una seduta autunnale del Consiglio regionale sui temi del possibile sviluppo, anche alla luce della mortificazione subita da questo territorio con la rideterminazione dei confini provinciali». Parole del segretario provinciale della Cisl Ignazio Ganga che sogna una nuova rinascita per il Nuorese sprofondato in una crisi da brivido. Nei suoi auspici l'industria di Stato, evocata da altri sindacalisti, dovrebbe tornare per chiudere i conti lasciati aperti con le mancate bonifiche dei territori. «È molto difficile che possa riproporsi come l'abbiamo conosciuta. Qui non ha concluso il suo percorso, per lo meno in ordine alle bonifiche. Bisogna richiamarla per rimettere ordine a quello che ha fatto, per la riqualificazione dei luoghi utilizzando anche la forza che continuano ad avere quelle società, quotate in Borsa, e con dividendi per lo Stato che non vengono ripartiti nel territorio». Il leader della Cisl pone l'urgenza di uscire dalle emergenze che dal 2003 risucchiano risorse d'ogni genere. «C'è necessità di ritrovare una dimensione progettuale, anche partendo dalla spendita delle risorse europee del Por e dalla progettazione integrata». Snocciola dati di partenza: un'industria in crisi contribuisce al Pil della provincia per il 12-14 per cento, il turismo per il 5-7 per cento e l'agricoltura, che ha smesso di essere il settore-paracadute d'una economia in affanno, per l'8,5. E allora può ben dire: «Mi auguro che si costruisca una progettualità che, da tante monocolturalità, abbia come obiettivo la multifunzionalità. Mi auguro che le politiche vadano oltre gli ammortizzatori sociali per l'industria, il prezzo del latte per l'agricoltura e l'idea di un turismo disegnata come eldorado che, invece, le statistiche dimostrano tutt'altro visti i costi sociali dei lavoratori stagionali. Il turismo va aiutato, al pari di agricoltura (che si lega ad ambiente e produzioni tipiche) e industria». Ora c'è un limite a frenare ogni processo, in passato affidato all'autonomia o alla rinascita. «Manca un sogno su cui costruire la progettualità, uno strumento ? sottolinea Ganga ? di grande profilo politico. Da questa situazione si esce con la concertazione tra Governo e Regione, rilanciando una programmazione dal basso che coinvolga autonomie locali, soggetti attivi della società, associazionismo. Il processo di rinascita non può prescindere dal ruolo di un'università diversa ed efficiente che tutti dobbiamo rimettere al centro assegnandole il ruolo di motore di sviluppo locale. Chi ha rilanciato l'economia come Irlanda, Galles, Scozia ha ripensato l'università con parchi scientifici e tecnologici». Ganga propone quei modelli altrove vincenti, ovvero un'università di eccellenza che, al di là dell'esamificio, fa ricerca e formazione, capace di attrarre giovani e di produrre economie. Sogna pure "alcune eccellenze" per la sanità che rigenerino la mobilità attiva. E, nel frattempo, pensa assieme alle altre organizzazioni sindacali a un piano complessivo di sviluppo per avviare un confronto più ampio, allargato al Consiglio regionale. «Vorremmo darci i compiti per le vacanze in modo da ritrovarci pronti a settembre a lavorare a un progetto che ha bisogno di molte forze». (m. o.)
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 55 – Nuoro
Comune. Dopo il rinvio del voto sul progetto preliminare, burrasca per la nomina del successore di Portoghesi
Puc, no all'Università di Cagliari
Margherita contro Zidda: «Riunisca la maggioranza»
Non si attenua lo scontro nel centrosinistra in vista della seduta di domani pomeriggio del Consiglio. La Margherita chiede spiegazioni.
Nel mirino una delibera per l'incarico diretto: dopo i contrasti deciso il bando pubblico
La vittoria della Nazionale non ha stemperato gli animi nella maggioranza che, dopo un venerdì ad alta tensione, si è congedata dal consiglio comunale pochi minuti prima della partita rinviando il voto sul progetto preliminare del Puc a domani pomeriggio. La sospensione della seduta ha lasciato aperti dubbi, almeno nella Margherita che ieri ha iniziato la giornata con una riunione del gruppo consiliare e un documento piuttosto articolato sulla vicenda legata alla nomina del successore del progettista dimissionario Paolo Portoghesi. Neppure le parole del sindaco Mario Zidda che venerdì sera ha parlato di incarico di evidenza pubblica ha soddisfatto la Margherita che chiede «con urgenza la convocazione dell'intergruppo di maggioranza affinché, nella sua collegialità, riceva dall'esecutivo ogni chiarimento utile su ogni fase del procedimento che si intende seguire». La vicendaCon un politichese stretto, la Margherita mette giù una varietà di interrogativi, a iniziare dal fatto che l'approvazione del progetto preliminare (prevista peraltro nel contratto firmato da Portoghesi) «non sia previsto da nessuna disciplina». Poi il richiamo a quel passaggio della delibera consiliare che dovrebbe essere approvata domani: riguarda il «mandato da dare ai professionisti incaricati della redazione del Puc di procedere all'elaborazione definitiva». Parole che ? secondo la Margherita ? mal si conciliano con l'ipotesi del bando pubblico perseguita a tutti i costi dal partito, nonostante sindaco e Ds avrebbero preferito l'incarico diretto all'università di Cagliari, e nella serata di venerdì pubblicamente annunciata da Zidda. Lo scontroIl caso nasce venerdì mattina quando la giunta è chiamata ad approvare due delibere: una sull'incarico per il progetto definitivo del Puc, l'altra per formalizzare le consulenze affidate nei mesi scorsi ad alcuni esperti sugli abusi edilizi a Testimonzos. Entrambe si arenano, visto lo scontro nel centrosinistra. Ora la Margherita, che ha disertato polemicamente la seduta dell'esecutivo, chiede «di conoscere i contenuti e le motivazioni delle proposte di delibera della giunta di venerdì». E poi: «Corrisponde al vero che esistono proposte già confezionate con la formulazione dell'incarico diretto per la redazione del progetto definitivo del Puc? Quale era l'intenzione del sindaco e dell'assessore all'Urbanistica nell'approvazione eventuale di tali delibere? Perché se ne prepara l'eventuale approvazione prima della votazione del preliminare del Puc? Esiste una spiegazione sui reali motivi che hanno portato il professor Portoghesi a lasciare l'incarico? Vorremo tornare sulle sue affermazioni circa presunti "partiti che non coincidono con quelli politici ma con interessi" e che avrebbero condizionato il suo operato e le scelte urbanistiche al punto da farlo rinunciare». La nota finisce con un appunto al sindaco: «Il gruppo si è astenuto dall'intervenire nel dibattito di venerdì fiduciosi che il sindaco avesse dissipato ogni dubbio, ma così non è stato». Conclusione: «Riteniamo opportuno che la maggioranza effettui un chiarimento anche a tutela degli interessi legittimi di tutti i nuoresi che attendono da troppo tempo l'approvazione del Puc». Fuori dall'aulaIntanto, Cesare Pirisi auspica un rinvio all'autunno. Dopo la rinuncia di Portoghesi ritiene che «non si possono prendere decisioni dettate da emotività e convenienze politiche particolari». Marilena Orunesu

4 – L’Unione Sarda
Pagina 60 – Ogliastra
L'idea di un emigrato diventa il progetto Qualità Ogliastra
La Provincia promuove le tipicità
I prodotti agricoli dell'Ogliastra e la sua cucina millenaria possono essere valorizzati sul mercato, anche turistico, attraverso la collaborazione con istituzioni ed enti nazionali di riconosciuta autorevolezza. Ne è convinto da tempo Vanni Lai, ogliastrino da tempo residente nel nord Italia ed ex vicepresidente della Fasi, che ha promosso un incontro a Cagliari presso l'ufficio del presidente della seconda commissione del consiglio regionale, Paolo Pisu a cui ha partecipato Piero Carta presidente della Provincia Ogliastra e altri rappresentanti del mondo imprenditoriale ogliastrino. L'obbiettivo è quello di costituire in Ogliastra una sede staccata o alcuni corsi specialistici con caratteristiche di stages al fine di promuovere le risorse del territorio, la sua cultura, le tipicità, i prodotti, attraverso quelle forme di riconoscibilità che possono essere i marchi e le certificazioni dei prodotti stessi. Il presidente Carta Lai ha ringraziato Lai per il ruolo prezioso svolto tramite una iniziativa di altissimo livello, destinata ad entrare da subito in sintonia con il progetto di marketing territoriale predisposto dalla Provincia insieme alla prossima costituzione di un'agenzia di formazione e certificazione dei prodotti. L'iniziativa di Vanni Lai, che è portata avanti con il conforto di un progetto predisposto da una società specializzata, aveva suscitato l'interesse di Paolo Pisu già durante il congresso nazionale della Fasi celebrato nei primi giorni del mese scorso a Milano. I prossimi incontri sono previsti nelle sedi degli enti gastronomici e universitari interessati al progetto qualità dell'Ogliastra. (ni. me. )

 
 
5 – La Nuova Sardegna
Cagliari
UNIVERSITA’
Tirocinii all’estero


 CAGLIARI L’Università di Cagliari indice una selezione per 30 borse di formazione per tirocinii pratici, da tre a sei mesi, in aziende estere. Scadenza domande il 19 luglio, tutti i dettagli su www.unica.it.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 – Sassari
La facoltà di Agraria ha aperto un bando pubblico per selezionare il futuro coordinatore di Jupiter
Agraria La facoltà di Agraria ha aperto un bando pubblico per selezionare il futuro coordinatore di Jupiter, un nuovo sportello a servizio degli studenti di agraria finalizzato all’“education to job-placement” e alla gestione delle relazioni con il mondo del lavoro. La selezione è aperta ai laureati in agraria, economia e scienze politiche, indirizzo economico con età massima di 32 anni. Per partecipare c’è tempo fino a mercoledì 5 luglio. Il bando, con tutti i requisiti e le modalità di partecipazione, è disponibile sul sito http://agrariaweb.uniss.it/facolta.htm e nelle bacheche dell’ateneo
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Fatto del giorno
L’OPINIONE
TRE PROMESSE E UN RISCHIO
GIANFRANCO PASQUINO
L’articolato complesso di ricette per la liberalizzazione di diversi settori dell’economia italiana formulate dal ministro delle Attività Produttive Pierluigi Bersani e approvata dal consiglio dei ministri contiene grandi e importanti promesse, un serio rischio e una duplice e rivelatrice sfida.
 Le grandi promesse sono fondamentalmente tre.
 La prima consiste nella possibilità di introdurre in molti ambienti quella concorrenzialità che serve soprattutto agli operatori economici e sociali che sappiano attrezzarsi e intendano sconfiggere coloro che sono finora vissuti di privilegi e di rendite di posizione. La seconda promessa riguarda l’efficienza dei singoli che può diventare massa positiva a favore dell’efficienza del sistema nel suo insieme. I più efficienti degli operatori, che si qualificano per fornire servizi a prezzi più contenuti, saranno premiati. La terza promessa è ancora più cospicua e più importante. Un’economia che riesca a liberalizzarsi non si presenta più come ostile e refrattaria agli occhi degli investitori stranieri, e quindi, riducendo i costi dei servizi, riuscirà ad attrarre fondi anche dall’estero.
 Il rischio, che nessuno può sottovalutare, consiste in una reazione immediata e prolungata che certamente si manifesterà in una molto complessa battaglia parlamentare (ah, se il bicameralismo fosse stato riformato per tempo e i procedimenti decisionali e legislativi accentrati in una sola Camera!) delle lobbies.
 Insomma di tutti quei micropoteri che, anche se non forti in assoluto sono, peraltro, fortissimi nelle loro rispettive sfere di competenza (banchieri, farmacisti, taxisti, notai), ovvero i micropoteri corporativi e i loro probabilmente numerosi e trasversali alleati in Parlamento e nella burocrazia. I consumatori sono molti e le loro organizzazioni non mancano di influenza, ma i micropoteri corporativi useranno unghie e denti nella difesa di privilegi acquisiti, maturati e assolutamente ben collocati in nicchie finora protette, poco produttive, ma strategicamente in grado di creare gravi danni (pensiamo, ad esempio, agli scioperi dei taxisti).
 Infine, i provvedimenti del governo portano una duplice sfida: da un lato, alla opposizione che dovrà dimostrare di essere davvero liberale e, in un certo senso, liberista (quando era al governo non ha affatto dato prove credibili e convincenti delle sue dichiarate propensioni ideologiche) e quindi dovrà rinunciare a cavalcare prevedibili proteste; dall’altro, alla stessa maggioranza parlamentare i cui consensi e la cui cultura di governo si giocano sulla creazione di una economia liberalizzata, efficiente e in grado di essere competitiva molto più che sulla esibizione di muscoli pacifisti.
 E’ augurabile che Bersani prosegua nella sua opera (liberalizzando le università, per esempio) e che Prodi mantenga saldissima la rotta del governo nella direzione di un sistema socio-economico europeo e davvero moderno.
 E’ un compito che, se svolto in maniera davvero efficace e approfondita, ha bisogno di tutta la legislatura e promette di dare dividendi politici cospicui.
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie