Lunedì 26 giugno 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 giugno 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna 
 
1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 20
Scienza
Parrinello: laurea a Cagliari
Sono passati ventun anni dalla nascita di uno degli strumenti più potenti per lo studio delle grandi leggi della Natura, il metodo denominato Car-Parrinello. Molti degli enormi progressi compiuti negli ultimi decenni dalla Fisica, dalla Chimica e da altre discipline si devono sicuramente a questo sistema di simulazione numerica. E sono progressi che non comportano semplicemente una maggiore comprensione del funzionamento dell'Universo, ma che ci regalano innumerevoli applicazioni tecnologiche, ovvero soluzioni ai nostri problemi fondamentali. Questioni pratiche, insomma, che investono anche il nostro quotidiano. Per questo motivo l'Università di Cagliari ha deciso di conferire la laurea "honoris causa" in Scienza dei Materiali a uno dei due autori del metodo, Michele Parrinello. Il curriculum dello scienziato siciliano, che si è laureato in fisica nel 1968, è decisamente di quelli importanti: dopo numerose esperienze di ricerca e di insegnamento, in Italia e all'estero, Parrinello guida attualmente il Centro svizzero di calcolo scientifico. Il titolo della Tesi, che sarà discussa questa mattina alle 11 nell'Aula magna del Rettorato di Cagliari, tradisce una passione per il dialogo interdisciplinare: "Vedere la danza degli atomi. Progressi e sfide nella simulazione numerica dei materiali". «Il nostro metodo di simulazione viene usato in svariati campi per fare conti e predizioni: dalla Fisica alla Chimica, alla Biologia», spiega lo stesso Parrinello: «L'aspetto più importante risiede nel cambio di mentalità nell'affrontare i problemi, quello che in fondo ha spinto ai chimici a pensare da fisici e viceversa». È evidente che la laurea sottolinea anche il valore del gruppo cagliaritano di ricerca del Dipartimento di Fisica. Un gruppo, conferma Parrinello, che «ha condotto una politica intelligente, creando una équipe interessante che si occupa di fisica teorica della materia, riuscendo ad attirare molti ragazzi in gamba anche da altre regioni e dall'estero».
Andrea Mameli
 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 17
Rettore dell'Università dal '79 al '91: festa in suo onore nella cittadella di Monserrato
Omaggio dell'ateneo a Duilio Casula
Lo scienziato compie 90 anni: istituì Medicina del lavoro
Duilio Casula, novant'anni da scienziato. Giovedì docenti, ex allievi e autorità gli renderanno omaggio con convegno
Novant'anni compiuti sabato scorso, passati quasi tutti nel mondo della Medicina e dell'Università, dove ha ricoperto la carica di rettore dal '79 al '91; quindi fondatore dell'istituto di Medicina del lavoro. Duilio Casula, nato a Gesturi il 24 giugno del 1916, sarà festeggiato giovedì, dalle 10,30, dalla facoltà di Medicina e dalla sezione di Medicina del lavoro, in una mattinata in suo omaggio, nell'aula magna della cittadella universitaria di Monserrato. Proprio quella cittadella ispirata da Mario Aresu, uno dei maggiori clinici italiani, guida professionale e di vita per Casula: fu Aresu a dar corpo al primo complesso, a Cagliari, che raccogliesse i maggiori reparti universitari, che prese il nome di clinica Aresu, in via San Giorgio (oggi sede di alcuni istituti di altre facoltà). Con la stessa filosofia è nato il progetto del Policlinico: fu proprio Casula a posare la prima pietra dell'ospedale universitario, quando era rettore. Medicina del lavoroI titoli accademici (dalla laurea in Medicina, con il massimo dei voti e dichiarazione di lode nel '41, alla carica di rettore dell'Università di Cagliari) non si contano, così come gli incarichi ricoperti e i riconoscimenti culturali, scientifici e le onorificenze raccolte nella sua lunga attività lavorativa. Tra i tanti meriti di Casula, quello di aver creato l'istituto di Medicina del lavoro, che dal '63 ha avuto sede in via Ospedale. Una sicurezza sanitaria nel campo delle malattie dovute al lavoro, per operai, minatori e tecnici che si dovevano curare dai mali delle miniere e delle fabbriche del Sulcis. La sua attività scientifica ha avuto infatti come principale oggetto proprio la Medicina del lavoro, con ricerche e studi sull'igiene del lavoro, la tossicologia industriale, la patologia e la clinica delle malattie professionali. Dal '79 al '91 l'Università di Cagliari è stata guidata da Casula. Tante le iniziative che ne hanno caratterizzato l'operato: nuove aule, biblioteche ed edifici per le attività universitarie, istituzione di nuovi uffici all'interno dell'amministrazione universitaria, corsi di aggiornamento per il personale, grande attenzione per la ricerca scientifica (con la nascita di dipartimenti, centri interdipartimentali, di studio e ricerca e interuniversitari) e la valorizzazione del patrimonio museografico dell'Ateneo. Mistretta Saranno in tanti giovedì a festeggiare i novant'anni di Duilio Casula. Dal rettore Pasquale Mistretta, al preside di Medicina, Gavino Faa, passando per il sindaco Emilio Floris, il presidente dell'ordine dei medici di Cagliari, Raimondo Ibba, il presidente della società italiana di medicina del lavoro e igiene industriale e Lorenzo Alessio, ordinario di Medicina del lavoro all'Università di Brescia. Con loro gli allievi di Casula, oggi primari o ai vertici nei reparti di vari ospedali.
Matteo Vercelli
 
 
 

 
 3 - La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Crenos, il «campus» sardo per i cervelli dell’economia 
Centro d’eccellenza dove insegnano Steven Parente, Jacques Thisse e Fabiano Schivardi della Banca d’Italia 
Il Crenos (Centro ricerche economiche Nord-Sud) ha cambiato casa. Ha lasciato la sede storica di viale Fra Ignazio e si è trasferito “Al fosso”, sotto l’ospedale civile, dove un tempo c’era la “Clinica medica” intitolata al cardiologo Mario Aresu. Attico al quarto piano, terrazze, aule e camere con vista sul Castello e sul golfo di Cagliari, da una parte la torre dell’Elefante, davanti la fuga dei tetti di Stampace. Clima da campus per i quaranta ricercatori di uno dei centri d’eccellenza delle università di Cagliari e Sassari, quel Crenos nato nel 1993 con Antonio Sassu presidente e Francesco Pigliaru direttore. Oggi - cancellata la carica di presidente - c’è solo il direttore. È Raffaele Paci che con Sassu e Pigliaru hanno consolidato a Cagliari studi e raffronti internazionali di economia. È del Crenos il Rapporto che indica i tassi di crescita dell’azienda Sardegna e costituisce - ormai da dieci anni - un appuntamento che per la nostra isola è l’equivalente delle Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia. Crenos come Nomisma, Prometeia, e via elencando star della ricerca economica. Nell’obiettivo non c’è solo la Sardegna. È del Crenos - per citare i progetti principali - il “Cocombine”, studio di settore con l’università di Cambridge sulla Information Communication Thecnology. Ha il copyright Crenos il progetto Cost Action dell’Ue fatto con altri venti atenei europei. Idem per i progetti Probiotas (finanziato dal ministero dell’Agricoltura e fatto in tandem con l’università di Sassari). Altre ricerche internazionali sul turismo culturale in Tunisia e sullo sviluppo rurale del Benin. E poi approfondite analisi sulla Sardegna: in primo luogo turismo, servizi sociali, trasporti (col Cirem diretto da Italo Meloni della facoltà di Ingegneria). Il Crenos è candidato come “Advanced training” del centro “Marie Curie” dell’Ue su uno dei temi più attuali: la crescita regionale e la convergenza in Europa.
In mezzo a tanta scienza c’è spazio anche per lo svago. Come si conviene in un campus, appunto. Mercoledì sera l’aula magna di viale Fra Ignazio era strapiena di professori e studenti che hanno seguito sul megaschermo la partita fra Italia e Repubblica Ceca. Tutti in visibilio per il secondo goal di Pippo Inzaghi ad Amburgo da dove giunge un po’ di pace nella guerra santa di calciopoli. Dopo il football tutti di nuovo a studiare, a far esami, discutere tesi di laurea, analizzare grafici e modelli econometrici, in biblioteca molti giovani chini sui libri di Mankiw, Bagnasco-Barbagli-Cavalli e Del Vecchio, ma anche i testi sacri di Paul Samuelson, Neil Smelser e Giddens. Qualcuno sfoglia il Collins, classico di Sociologia tradotto nel 1980 da Anna Oppo.
 Raffaele Paci ha 50 anni. Nasce a Sassari (rione Monte Rosello), figlio di Bruno, un militare marchigiano e di Luce Sini, di Sarule, figlia dell’avvocato anarchico Badore, l’autore dei versi di “Non potho reposare”. Il padre viene trasferito, Paci frequenta a Cagliari il liceo classico “Siotto”, si laurea poi in Scienze politiche con Sassu. Come il suo maestro gira il mondo, prima nel Regno Unito all’università di Essex, poi a Boston presso la Northeastern University, ottiene la cattedra dell’Ue “Jean Monnet” sul tema “Integrazione economica tra le regioni europee”, è External Examiner all’Università di Londra. Scrive libri. Nell’Isola suscita dibattito vivace “L’ultima spiaggia”, uscito con la tempestività del cronista proprio nei giorni in cui Cagliari decretava il requiem sulla ex spiaggia bianca del Poetto. Da quattro anni è preside di Scienze politiche, tremila studenti. Ma tende a superare la visione particolaristica degli insegnamenti. Va oltre il datato concetto di facoltà: «Per noi la parola chiave è integrazione e fare sistema. Integrazione vuol dire che il Crenos è un unicum fra Cagliari e Sassari, c’è una visione unitaria dei problemi. Integrazione vuol dire unità scientifica e didattica con le facoltà di Giurisprudenza e di Economia. Facciamo insieme didattica e formazione, la prima non può essere disgiunta dalla seconda, lo predichiamo per le aziende, dobbiamo essere noi a dare l’esempio, ad abbattere steccati». È così che nascono i progetti più vari, che giungono anche i finanziamenti esterni, è così che i ricercatori possono lavorare e formarsi.
Quaranta ricercatori che creano negli anditi Crenos il clima da campus di cui si è detto. Giovani che nascono a Oristano (Matteo Bellinzas) e Gonnosfanadiga (Marta Foddi) e che dopo la laurea si formano all’University College di Londra e a Louvaine in Belgio. Vania Statzu e Rinaldo Brau si specializzano a Tolosa, Anna Pinna a Londra, Giovanni Sulis a Essex, Davide Cao al Ciset e alla Andersen e Venezia. Lo sviluppo locale è il tema preferito di Massimo Carboni di Tramatza. L’econometria - su cui ruota il Rapporto annuale Crenos - è nelle mani di Gianna Boero, Adriana Di Liberto ed Emanuela Marrocu (studi e Ph.D. a Warwick, Birmingham, London School). Il team sassarese è guidato da Marco Vannini, direttore del Deir (Dipartimento di economia impresa e regolamentazione). Si è specializzato all’Università di Warrick anche Stefano Usai, docente a Sassari e Cagliari, responsabile operativo del Crenos, quindi il motore che olia e fa girare la macchina. Non c’è allora da meravigliarsi se la Sardegna mandi in archivio l’autoreferenzialità e cominci a essere calamita di intelligenze esterne, se attorno a questo Centro si infittisca l’interesse e l’attenzione di prestigiosi docenti di spessore internazionale. Nei giorni scorsi, in cattedra al “Fosso”, c’era Steven Parente, tre mesi di docenza alla laurea specialistica di Scienze economiche fatta in tandem fra Scienze politiche ed Economia. Parente ha 44 anni, è nato a Boston, insegna macroeconomia e sviluppo economico nell’Illinois, all’università di Urbana (35 mila studenti). Si era laureato nel Minnesota. Più bravi gli studenti americani? No, Parente smonta un mito: «Gli studenti italiani sono migliori, hanno un’apertura mentale maggiore, spaziano, questi di Cagliari hanno maggiori abilità matematiche». Parente insiste: «Le università italiane stanno crescendo, quelle sarde - proprio nelle facoltà di Scienze politiche e di Economia - in particolare». Parente unisce la teoria alla pratica. Chiama in aula un testimonial, Alessandro Becce, amministratore delegato di ContshipItalia, la società che gestisce il porto canale di Cagliari. Gli studenti gli chiedono se Cagliari - dopo trent’anni di non governo e mal governo - ha perso il treno del traffico internazionale. Becce dice no: «Nel 2005 c’è stata una crescita del 30 per cento. È vero, si è perso tempo ma il bello deve ancora venire. Il porto canale di Cagliari crescerà». Gli studenti insistono. Parente e Becce rispondono. C’è feeling e feedback tra chi parla e chi ascolta. È un buon esempio di comunicazione economica. Sul livello dei nostri studenti dà gli stessi giudizi di Parente un altro visiting professor, Isabel Cortes, dell’università di Barcellona, studiosa di economia del turismo. Non è la sola. Qui hanno fatto lezione Jacques Thisse, di Louvaine, massimo esperto internazionale della “nuova geografia economica”, Paul Cheshire della London School e Bernard Fingelton di Cambridge. Dice Paci: «L’integrazione deve essere a 360 gradi, più ci confrontiamo e più cresciamo. E gli alunni apprezzano, si sentono coinvolti». L’ultimo “colpo” ha del clamoroso. Da settembre insegnerà a Scienze politiche di Cagliari uno dei collaboratori più stretti del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, Fabiano Schivardi, attuale direttore delle Analisi settoriali e territoriali di Palazzo Kock. Schivardi, nato a Pontoglio, trenta chilometri da Brescia, studi prima alla Bocconi e Ph.D. in economia a Stanford, lascerà gli uffici austeri di via Nazionale per insegnare in viale Fra Ignazio all’università di Cagliari. Ma è possibile? Lasciare la nostra Banca centrale per un ateneo di periferia?
La risposta può venire dalla lettura del curicculum di Schivardi (fa parte anche del comitato scientifico della fondazione Luigi Einaudi) e delle sue pubblicazioni (alcune con l’economista nuorese Luigi Guiso). E così si può immaginare che le lezioni di Schivardi saranno centrate su quella che lui ha definito “la troppo frammentata struttura dimensionale delle imprese italiane”. Sembra di riascoltare le frasi pronunciate da Draghi all’Assemblea dei partecipanti del 31 maggio: «Il progresso dell’efficienza è ostacolato da una struttura sbilanciata nella dimensione d’impresa, poco compatibile con i nuovi paradigmi tecnologici e competitivi». Lo ha detto Draghi, Schivardi ne è convinto. Ed è una tesi generale. Si occupa di old ma anche di new economy e anche nell’Ict ritiene che “il piccolo non sia vincente”. Crede nella necessità di maggiore istruzione. Draghi aveva detto: «La gravità del ritardo ci impone di guardare all’esperienza di altri Paesi europei, quali Svezia, Finlandia, Regno Unito, che hanno sperimentato strumenti per migliorare il rendimento del sistema di istruzione e di ricerca, rafforzando la competizione fra scuola e fra università». Sono concetti che sentiremo anche nelle aule del Crenos e di Scienze politiche? Sì. Non è certo la prima volta. Ma insistere, soprattutto con metodo, giova. Ha studiato da vicino il settore commerciale italiano e il rapporto fra investimenti e sviluppo in Europa e negli Stati Uniti. Con Susana Pranzo (Università di Sydney) ed Elisa Tosetti (Cambridge) si è occupato della “dispersione delle capacità professionali e produttive delle imprese”. Dice: «In un processo organizzativo organizzato in teams i risultati dipendono in maniera preponderante dalle competenze di una Minoranza di lavoratori con compiti dirigenziali e organizzativi». Ritorna così la religione delle “competenze” di cui tanto bisogno ha la Sardegna. “Competenze” necessarie in un’Isola che, con le sue università, sta cambiando.
 
4 – La Nuova Sardegna
Provincia di Sassari Pagina 45
Ozieri. Parte la nuova progettazione integrata
Tradizioni equestri e ambiente nel piano di sviluppo comunale
Cultura, ambiente e cavallo. Sono questi i tre punti forza della proposta che ha elaborato l'amministrazione Comunale di Ozieri nell'ambito delle iniziative da inserire nella progettazione integrata. Il progetto più rilevante prevede il recupero della vecchia caserma militare di Listincheddu per la realizzazione di un centro di studi dedicato alla fauna selvatica. L'idea è quella di creare un polo di riferimento di interesse ambientale e faunistico, con la collaborazione dell'Ente Foreste e della Facoltà di Veterinaria di Sassari. «La realizzazione del centro ambientale - ha precisato il Sindaco Giovanni Cubeddu - nasce come iniziativa integrata per i servizi e l'informazione ambientale che vede i comuni, l'Ente Foreste e l'Università impegnati in un percorso comune in favore della valorizzazione delle risorse naturalistiche del nostro territorio, con opportunità di formare figure professionali che su questi temi possono trovare occupazione». Il progetto prevede anche la creazione di una sentieristica guidata all'interno delle aziende gestite dall'Ente Foreste nei territori di Berchidda, Alà dei Sardi, Buddusò e Pattada. Un altro intervento prevede la realizzazione di ippovie tramite il recupero dell'antica strada ferrata che da Chilivani portava fino a Pattada. «Non poteva mancare una proposta di Ozieri nella progettazione integrata che avesse come protagonista il cavallo - ha sostenuto l'Assessore alle Attività Produttive Leonardo Taras - Intendiamo creare i presupposti per un escursionismo che possa dare un impulso al comparto che gravita attorno all'ippica». Per la valorizzazione del sito di Sant'Antioco di Bisarcio saranno create delle strutture ricettive recuperando un villaggio rurale oggi abbandonato e sarà realizzata una area attrezzata per maneggio, camper e organizzazione di manifestazioni.
Rossano Sgarangella

Questionario e social

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