Venerdì 23 giugno 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 giugno 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate: La Nuova Sardegna e il Nord Sardegna 

 
1 - La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Olbia
Un po’ d’ossigeno per l’Università dalla Regione arrivano i contributi 
Il corso di farmacia finanziato per un anno con un’intesa bipartisan 
TONIO BIOSA 
TEMPIO. Il consiglio comunale ha ratificato, nella seduta d’ieri, l’incameramento del contributo regionale che assicurerà, quantomeno per quest’anno, la continuità del funzionamento della sede gemmata di Tempio della Facoltà di Farmacia dell’Università di Sassari. Si tratta di 200 mila euro che la Regione ha concesso in extremis, dopo l’iniziale diniego del Governatore Soru, contrario in linea di principio a finanziare sedi universitarie cosiddette gemmate.
 A propiziare il finanziamento era stato un emendamento al bilancio presentato in forma bipartisan dai consiglieri regionali Renato Cugini e Andrea Biancareddu, rispettivamente di maggioranza e opposizione, sensibili agli interessi del territorio del quale sono espressione. Ai due politici non ha mancato di rivolgere i dovuti ringraziamenti l’assessore alla Pubblica istruzione Angela Masu che ieri, durante i lavori del consiglio, ha illustrato la questione. Allargandola anche ai progetti che, in fase di programmazione integrata, sono stati concepiti e presentati alla Regione nell’intento di rivitalizzare la presenza e la funzione della sede gemmata di Tempio. In base a questi progetti e in attuazione dei principi della progettazione integrata, sarà l’intervento del privato, accanto a quello delle istituzioni pubbliche, a far sì che i due corsi tempiesi della facoltà sassarese di farmacia possano trarre linfa vitale, in senso di finanziamenti in cambio di prestazioni scientifiche, per continuare ad esistere e progredire. I progetti presentati alla regione ipotizzano la partecipazione di ditte private, sia per commesse per il controllo dell’inquinamento da idrocarburi di specchi d’acqua sia per collaborazioni nella produzioni legate e col marchio del nostro ambiente naturale. Non resta che sperare che i progetti siano riconosciuti validi dagli organi della programmazione regionale ed ottengano i dovuti finanziamenti. Indipendentemente da ciò e assicurato quanto meno per quest’anno il contributo regionale, pesa come una spada di damocle la continuità di questo per l’immediato futuro dell’università a Tempio. Già in una passata seduta il consigliere di minoranza Giovanni Pala aveva fatto notare, con un’interrogazione, che la Regione e il suo Governatore sono ormai orientati a finanziare consorzi universitari e non sedi gemmate. Da quì la proposta che anche Tempio s’incammini su tale via.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Il piano strategico parte dall’Università 
Affollato seminario del sociologo perugino Roberto Segatori 
SASSARI. Università e ricerca, agroalimentare e identità. Sono le tappe principali del percorso indicato da Roberto Segatori per la redazione del piano strategico di Sassari. Ordinario di Sociologia e fenomeni politici a Perugia, ieri il docente ha tenuto un seminario rivolto a studenti e amministratori.
 Obiettivo dell’incontro - promosso nella sede centrale dell’ateneo dal master in Scienza della governance e sistemi complessi dell’Università - spiegare come si redige un piano strategico. Per chi non lo sapesse, il piano strategico, di cui il Comune sta per dotarsi, è uno strumento di programmazione del territorio che spiega cosa intende fare l’amministrazione nei prossimi dieci anni. Economia, urbanistica, finanze: tutti i settori produttivi vengono passati al setaccio per capire quale può essere la strategia vincente del prossimo decennio.
 Un lavoro sinergico che amministratori e manager di Palazzo Ducale dovranno fare con le imprese pubbliche e private coinvolgendo sindacati e associazioni di categoria. Nella valutazione del sociologo, autore del piano strategico del comune di Perugia, il fulcro della programmazione dovrà essere l’Università. «Sassari - ha spiegato Roberto Segatori - vanta una radicata tradizione politico-giuridica nata in ambito universitario. Credo che il percorso debba partire proprio da lì». In questo ragionamento è compresa la vicina Alghero, non solo in quanto sede universitaria, ma soprattutto come polo turistico capace di attrarre flussi importanti. «Al riguardo - prosegue il sociologo - non va dimenticato che Alghero, oltre che polo turistico, è anche sede di un’azienda vitivinicola rinomata e importante».
 Ma c’è anche da fare i conti con le neonate province, Olbia-Tempio in particolare, che occupano spazi di mercato creando concorrenza. «Infine occorre valutare - ha concluso Segatori - quanto vale Sassari rispetto a Cagliari, cioè quanto pesa il territorio nell’assegnazione delle risorse economiche con cui si gioca il successo della programmazione». Oltre agli studenti del master, diretto dalla sociologa Antonietta Mazzette, al seminario hanno partecipato l’assessore comunale alla Programmazione Luciano Chessa e una nutrita rappresentanza di dirigenti di Palazzo Ducale.
Antonio Meloni 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
STAGE PER DIECI LAUREATI
Dalle aule dell’Università
a quelle del tribunale
 SASSARI. Pubblici ministeri per un mese, con un vero magistrato a fianco per suggerire loro le più opportune mosse processuali. Dieci allievi della Scuola di specializzazione per le professioni legali, attivata tre anni fa dall’Università, hanno cominciato un periodo di tirocinio che nelle prossime settimane li porterà a esercitare il ruolo del pm nelle aule della sezione penale del tribunale. Gli allievi - al secondo anno di corso - sosterranno la pubblica accusa nei processi grazie a una speciale delega loro conferita dal procuratore capo Giuseppe Porqueddu. Altri allievi della Scuola di specializzazione stanno facendo tirocinio al Tar e in studi legali.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Ad Agraria nasce «Jupiter» 
La facoltà attiva un canale con il mondo del lavoro 
SASSARI. La facoltà di Agraria si prepara a costruire il futuro dei suoi laureati attivando un canale di comunicazione privilegiato con il mondo del lavoro. Il primo passo sarà l’attivazione di Jupiter, un nuovo sportello a servizio degli studenti finalizzato all’“education to job-placement”. A coordinare i lavori dello sportello sarà un giovane neolaureato che la facoltà selezionerà attraverso un bando pubblico disponibile sul sito internet della facoltà all’indirizzo http://agrariaweb.uniss.it/facolta.htm. Per partecipare alle selezioni c’è tempo fino a mercoledì 5 luglio. Le informazioni sono disponibili anche in diverse bacheche dell’ateneo. Jupiter, che sta per “Job-placement, Indirizzamento e Training”, sarà la struttura della facoltà che si occuperà di monitorare le domande di competenze richieste dal mercato, mappare le disponibilità di stage e tirocini formativi, supportare le scelte di carriera degli studenti e orientare sulle opportunità di sbocco professionale post lauream. Il responsabile di Jupiter avrà il compito di coordinare le attività di sportello aggiornandone i contenuti e gestire le relazioni tra studenti, facoltà e imprese, studi professionali, istituzioni pubbliche, enti no-profit e organizzazioni non governative. Il bando è aperto a neolaureati con laurea di secondo livello (o quadriennale per il vecchio ordinamento) delle facoltà di agraria, economia e scienze politiche-indirizzo economico, con un’età massima di 32 anni.
 Jupiter è un progetto fortemente voluto dalla facoltà di Agraria, che proprio oggi festeggia al Palazzetto il 60º anniversario della sua nascita.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
Brevi
Insegnanti L’università ha bandito il concorso per l’ammissione alla Scuola di specializzazione per la formazione degli insegnanti della scuola secondaria (SSIS). Gli interessati possono scaricare il bando e la domanda dal sito: www.ammin.uniss.it/scuole-specializzazione/bandi.php o ritirarli nella segreteria studenti al Palazzo Zirulia il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e martedì dalle 16 alle 17. Domande da presentare entro il 26 luglio, oppure con raccomandata A/R entro la stessa data: non farà fede il timbro postale.
 
 
  
6  - Il Nord Sardegna
Indagine Censis. L’ateneo turritano stabile a metà classifica, tre posti prima di quello di Cagliari
Università bocciata in didattica e gli studenti viaggiano poco
Promossa la ricerca ma gli iscritti non approfittano dei progetti europei e dell’estero
Paola Medde
Buono il livello della ricerca,alto il profilo dei docenti, ma scarsi i rapporti internazionali e la qualità della didattica. La pagella dell’università sassarese, stilata dal Censis in collaborazione con il quotidiano La Repubblica, è una sfilza di sei e sette: voti pieni, ma non entusiasmanti. Con nessuna eccellenza, ma neanche con lacune disastrose. Fatto che colloca l’ateneo turritano al ventiseiesimo posto nella classifica nazionale sulle 49 università italiane, esattamente dove si trovava lo scorso anno, a pari merito con Roma 3, in coda a una sfilza di piccole e medie università del centro-nord, e tre posti avanti all’università di Cagliari.
POSTONUMERO VENTISEI conservato grazie a una fervida attività di ricerca e a una discreta classe docenti, che in una scala da 60 a 110, ottengono rispettivamente 95 e 93 punti. Ad abbassare la media ci pensano la non proprio eccellente produttività degli studenti, (81 i punti ottenuti) misurata in base ai voti sul libretto e alla durata degli studi, gli scarsi rapporti internazionali (79 punti) – evidentemente non è bastato l’accordo firmato con l’università di Shangai - e ancor più la qualità della didattica (76 punti), che anche  all’indagine del nucleo di valutazione interno all’università, pubblicata nel dicembre 2005, risulta in netto calo.
In caduta libera la facoltà di Scienze politiche, che per una manciata di punti non sprofonda al di sotto della sufficienza. Anche qui, a risollevare le sorti della facoltà, è l’attività di ricerca, che totalizza 92 punti su 110.
Ma il livello complessivo di Scienze politiche è critico: la facoltà sassarese è l’unica fra quelle italiane, insieme a Messina e Catania, a mostrare una sensibile flessione nella valutazione del Censis.
PUNTE D’ECCELLENZA, invece, Economia e d’Agraria. Incrociando i dati del Censis con quelli del Ministero dell’Istruzione e dell’università, sono loro a riscattare l’ateneo sassarese. E ancora una volta, è la voce “ricerca” a trainare la valutazione positiva: il dipartimento di ricerca della facoltà di Economia ha ottenuto la medaglia d’oro del Miur nel 2006, classificandosi al primo posto tra tutti i dipartimenti d’Economia
italiani, gomito a gomito con la Bocconi di Milano. Eppure gli sforzi dei singoli dipartimenti non bastano ad alzare la media di un giudizio che, facendo la media tra le undici facoltà comprese nall’ateneo sassarese, resta ancora inesorabilmente una sufficienza risicata.
 
L’indagine
Cinque parametri
■■ Cinque i parametri del Censis: produttività degli iscritti, didattica, attività di ricerca, profilo dei docenti, rapporti internazionali.
I fattori di crescita
■■ Il voto è calcolato in base a qualità dei servizi, rapporto fra docenti e iscritti, rilevanza scientifica delle ricerche, mobilità degli studenti.

Questionario e social

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