Domenica 4 giugno 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 giugno 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

 
 
1 - L’Unione Sarda
Pagina 14 – Cultura
Macché Baccanali, siamo soltanto romani
Un ricercatore australiano è deciso di sfatare un mito consolidato per secoli dai libertini del mondo occidentale, quello delle orge a base di sesso, oltre che di cibo e vino, degli antichi romani. Secondo il prof. Alastair Blanshard, della Scuola di ricerche filosofiche e storiche dell’università di Sydney, nonostante la diffusa esposizione di genitali e "l’ubiquità del fallo" nel materiale archeologico, gli incontri sessuali nella Grecia e nella Roma dell’antichità restavano affari privati, non gli eventi orgiastici che la cultura contemporanea accetta come storicamente veri. «Mi spiace per gli swinger dei sobborghi, ma le loro attività di intrattenimento a coppie multiple il sabato sera non può vantare radici classiche», scrive Blanshard nella rivista dell’università. Il campo di ricerca a cui egli si dedica riguarda la maniera in cui la cultura moderna immagina l’antichità, e come tende a perpetuare storie fantasiose di vita sessuale nelle antiche civiltà. Lo studioso ha raccolto ogni prova possibile su relazioni illecite, incontri erotici e sesso di gruppo nella Grecia classica e nella Roma imperiale. La ricerca è stata interessante ma anche deludente, ha detto: di orge sessuali non si trova traccia. Secondo Blanshard le origini del mito delle orge greche e romane si basano in buona parte nella maniera in cui il Cristianesimo si è imposto in opposizione alle scorrettezze sessuali degli antichi dei. Altre ragioni includono la diffusa esposizione dei genitali e le frequenti rappresentazioni del fallo nei reperti antichi. «A quei tempi non avevano valenza erotica, ma nei contesti moderni sono percepiti come intensamente sessuali», scrive. Le affermazioni dello studioso australiano, (probabilmente astemio), rappresentano un duro colpo a credenze acquisite nei millenni. Che dire- sul fronte della Letteratura- del Satyricon di Petronio?, per citare solo un capolavoro, e che dire del culto di Bacco e dei Baccanali? del culto del dio Silene cantato da Lorenzo il Magnifico per la sua giovialità e la sua bruttezza? Perennemente ebbro, grasso e unto, accompagnato da giovani Baccanti, canta e beve, traballando sul dorso d’un asino. E non sono da meno di lui i Satiri, cacciatori impenitenti, sempre rappresentati nell’atto di voler tendere l’agguato alla preda. Divinità dei boschi e delle montagne simbolizzano la forza degli esseri viventi. Orecchie appuntite, fronte bassa ornata di due piccole corna, hanno coda di capra o di cavallo e seguono i cortei di Dioniso. Avvenenti e forti sono i fauni, corpo di uomo gambe di caprone. Nessuna di queste mezze divinità, naturalmente, potrebbe esistere se non esistesse il vino. Il vino che toglie i freni inibitori, abbatte i tabù, invita alla lussuria. Il matrimonio fra Dioniso e Afrodite, per i Greci e fra Bacco e Venere, per i Romani, ispira agli innamorati sogni osceni ed è l’occasione per lasciarsi andare ad atteggiamenti e a spettacoli sessualmente turbolenti. Bacco, scrive Ovidio nell’Ars amatoria«protegge gli amanti e attizza le fiamme di cui lui stesso arde». Sarà il Cristianesimo a darne una immagine diversa. "Bonum vinum laetificat cor hominis" ci assicura la Bibbia. E pazienza se Noè, che piantò subito dopo il diluvio un vitigno, fu ritrovato dai tre figli nudo e ubriaco. Con l’espansione del Cristianesimo, senza mai rinunciare agli effetti pagani e alla simbologia mitologica, il vino assume un valore spirituale e trascendentale. Assai diverso da quello peccaminoso così presente nella cultura greca e romana e nella rappresentazione che anni di analisi e di studio ne hanno dato. Alastair Blanshard, che ha insegnato anche in Inghilterra, nelle Università di Oxford e Reading, non è nuovo a teorie non convenzionali: sua una recen te biografia, Ercole. Una vita da eroe edita per l’Italia da Donzelli che in qualche modo restituisce una personalità complessa all’eroe tutto muscoli che conosciamo. Stupratore, ubriacone e travestito, i suoi eccessi rivelano molto sul lato oscuro della natura umana. «E la storia della sua vita, tragica e comica insieme, mostra quanto sia complessa la nascita di un mito». E quanto possa essere facile sfatarlo

 
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Olbia
«Dalla formazione opportunità di lavoro per i nostri giovani»
OLBIA. Il turismo registra in Gallura una crescita costante. In questa ottica, ampiamente positiva in un tessuto sociale come quello gallurese, spuntano iniziative volte a creare personale super specializzato in modo da trovare immediatamente una sistemazione di lavoro. Nascono corsi di vario genere sotto il controllo di associazioni di categoria, delle regioni Sardegna e Puglia, delle università di Turismo e di Economia di Sassari e Olbia, di società specializzate nella formazione professionale di laureandi e laureati. Angelo Sanna è uno dei massimi esperti del settore: sassarese, fa la spola tra la sua città e Olbia seguendo con attenzione le iniziative che possono offrire subito possibilità di lavoro ai giovani. Quattro sono i nuovi corsi in procinto di partire prima dell’estate.
 - Qual è lo scopo del corso di food e beverage manager?
 
«Il primo corso per “Food e beverage manager” ha come primario obiettivo quello di dare allo studente una visione d’insieme degli strumenti basilari per una corretta gestione dei processi della ristorazione, fornendo una conoscenza che va dal controllo dei costi alle moderne tecniche manageriali».
 - E quello di organizzatore di eventi e congressi?
 
«Il secondo corso di formazione è il master per organizzatore di eventi e congressi, si rivolge a quanti intendono intraprendere una professione ad alti contenuti specialistici, a giovani diplomati o laureati e a quanti vogliono speciliazzarsi nel settore congressuale e degli eventi, sempre più fiorenti in Sardegna e in modo particolare in Gallura. Sono previste lezioni dal lunedì al venerdì per quattro settimane consecutive. Il master è strutturato in due noduli settimanali: il primo per organizzatore di eventi artistici, culturali e dello spettacolo, il secondo per organizzatore di congressi e convegni aziendali».
 - Ci sarà anche un master per direttore di agenzie di viaggio?
 
«Certamente, è il terzo corso rivolto a quanti provano a formarsi come direttore tecnico per agenzie di viaggi. Il corso fornisce competenze mirate permettendo al partecipante di avere una chiara visione di tutti gli ambiti in cui dovrà operare. Per gli argomenti trattati e la preparazione ricevuta il corsista sarà in grado di sostenere l’esame di abilitazione per direttore di agenzia di viaggio che si terrà a Bari. Sono previsti stage presso tour operator».
 - Quello per manager alberghiero?
 
«E’ il quarto corso quello per il management alberghiero, ha un taglio pratico e il corsista avrà acquisito alla fine del percorso di formazione una chiara visione di tutte le leve su cui potrà agire per incrementare le vendite e far salire gli indici di occupazione della struttura ricettiva. Saranno trattati argomenti come il revenue management e il web marketing alberghiero».
 - Quanti posti lavoro?
 
«E’ difficile quantificare, però penso di poter sostenere che la certificazione di avere partecipato a questi corsi qualificati può agevolare i giovani a trovare un lavoro, magari all’inizio stagionale, con il tempo duraturo. I corsi sono a numero chiuso, vi si accede previa selezione del proprio curriculum da parte dei docenti universitari».
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Oristano
LACONI
La storia del paese riletta in dieci tesi di laurea
Originale iniziativa del Comune che intende valorizzare le ricerche dei suoi studenti
LACONI. “Studi e ricerche nelle tesi di laurea” è la rassegna promossa dal Comune, in collaborazione con Informacittadino, Servizio pedagogico e Sportello linguistico, che per tre settimane consecutive del mese in corso, intratterrà l’attento pubblico laconese.
 L’iniziativa, coordinata dall’assessore alla cultura Maria Giovanna Melosu, vuole essere un omaggio a dieci laureati che hanno dedicato, attraverso la tesi di laurea, mesi di ricerca e di studio sui diversi profili del territorio. Il frutto delle loro ricerche costituisce un arricchimento collettivo che necessariamente non poteva rimanere racchiuso tra le pagine, ma doveva in qualche modo arrivare a tutta la comunità. Con questo intento, e con una duplice valenza, nasce pertanto l’idea di proporre le tesi all’attenzione di tutti: “L’amministrazione ha voluto, in primo luogo, creare un’ occasione per dare risalto e riconoscimento all’impegno dei nostri studenti - dichiara il primo cittadino Fausto Fulghesu -, ma anche un momento di confronto e riflessione tra questi e la collettività laconese, con l’intento di un reciproco arricchimento culturale, attraverso l’interscambio di conoscenze ed esperienze”.
 Così, sostituito l’austero ambiente universitario con uno più familiare, messe al bando le disquisizioni accademiche a favore di presentazioni più semplici che possano interessare e coinvolgere tutti, i giovani laureati offriranno ai concittadini la possibilità di conoscere i risultati delle loro ricerche. Il calendario degli incontri, vario e stimolante, offre spunto per un’analisi del paese a tutto tondo, una serie di incontri a carattere “enciclopedico”; diverse le aree di indagine seguite dalle singole tesi, prevalentemente incentrate su aspetti storico-archeologico e geologico-ambientale, ma non mancano ricerche sul dialetto laconese e sulle sue interferenze nell’uso dell’italiano; così come non vengono trascurati gli studi sulla tradizione, che sia quella dei proverbi o quella urbanistica-costruttiva del centro storico. Un’attenzione particolare, inoltre, è stata dedicata a uno studio sul ruolo degli educatori nel fronteggiare la sclerosi multipla, una delle emergenze sociali del paese. Ieri la prima giornata, quella inaugurale, nel corso della quale sono state presentate quattro ricerche che hanno consentito di realizzare un quadro sommario della storia e delle caratteristiche del territorio. Dall’analisi dei primi insediamenti protostorici nel Sarcidano, si è passati a discutere dell’aspetto geo-morfologico del territorio, dell’attività estrattiva e del recupero ambientale, prendendo spunto dalla storia di due miniere laconesi, ormai un lontano ricordo sopratutto per i più giovani. Il primo appuntamento si è concluso con un interessante elaborato che ha messo in risalto la ricchezza del patrimonio botanico. Per l’occasione, presso il Centro culturale che ospita gli incontri, verranno proposte altre iniziative legate alla divulgazione e attinenti ai temi trattati nel corso della giornata, che faranno da contorno alla manifestazione: una mostra di foto d’epoca, una di minerali presenti nel territorio. Tra queste una sarà del tutto inedita: la presentazione ufficiale della tipica maschera laconese “Su Corongiaiu”, frutto non di studi accademici, ma comunque di tanto impegno e passione.
Ivana Fulghesu
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
FESTA PER I 60 ANNI
Agraria cerca i ‘suoi’ laureati
SASSARI. Sessant’anni fa nasceva la facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, unica sede in tutta la Sardegna. In questi anni la facoltà di Agraria ha costituito un polo di alta formazione scientifica e professionale per molte centinaia di allievi che - nell’isola e fuori - hanno operato e operano nei più diversi campi (tecnici, amministrativi, scientifici, istituzionali e produttivi), collegati al settore agrario. Per celebrare il 60º anniversario dall’avvio dell’attività didattica, la facoltà organizza un incontro, per il prossimo 23 giugno, nei locali del palazzetto dello sport di Sassari. L’incontro vedrà coinvolti, oltre alle autorità accademiche, politiche e amministrative locali e regionali, anche tutti coloro che in questi 60 anni di attività hanno studiato e si sono laureati in agraria. Per aiutare l’organizzazione dell’evento nello sforzo di contattare gli oltre duemila laureati della facoltà di Agraria, si pregano gli interessati di inviare la propria adesione comunicando i dati ai seguenti recapiti della segreteria organizzativa: 079229202/03/07 - fax 079212490; e-mail agrar60@uniss.it. Il programma della manifestazione sarà visibile nel sito web della facoltà di Agraria http://agrariaweb.uniss.it/facoltà.htm.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Valutare i servizi pubblici, un seminario di statistica
SASSARI. «La valutazione dei servizi pubblici» è il titolo del seminario di Statistica applicata organizzato dall’università di Sassari e dall’Agenzia regionale del lavoro, dal Master in Statistica applicata e dal comune, che si svolgerà giovedì 8 giugno alle 11,30 nell’aula magna dell’università centrale. Oggi la valutazione rappresenta uno dei perni del programma di modernizzazione e trasformazione dei sistemi pubblici. La valutazione è uno strumento di conoscenza delle amministrazioni pubbliche ed è risorsa per la pianificazione strategica.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Fatto del giorno
Appello dall’università di Sassari per nuove regole
Continuità territoriale un sistema da ripensare
Il Consiglio della Facoltà di Architettura dell’Università di Sassari, sede di Alghero, ha deliberato di proporre un appello sui problemi relativi alla continuità territoriale. Il punto di partenza è la constatazione che l’assegnazione delle tratte aeree per la continuità territoriale ha avuto effetti insoddisfacenti e preoccupanti. Non si tratta di questo o quel problema (come l’esclusione dalle rotte per le città principali delle compagnie low cost), ma di un esito “perverso” delle scelte fatte che rischia di compromettere giusti obiettivi. Continuità territoriale non è solo permettere ai residenti in Sardegna di recarsi nelle altre parti d’Italia senza sovra-costi rispetto alle zone in cui si può viaggiare via terra, ma anche permettere a chi in Sardegna vuole venire (per studio o ricerca, per lavoro, per diletto) di farlo senza sovra-costi.
 Nella nostra esperienza di ormai quattro anni abbiamo cercato di far viaggiare molto i nostri studenti, i nostri ricercatori e i nostri docenti e abbiamo cercato di far venire molti docenti, professionisti, ricercatori e studenti da noi: proprio questo serve nel campo della formazione e della ricerca, creare un ambiente internazionale, uno spazio di lavoro che sia nodo di una rete ampia, dentro cui ci si muove liberamente (nei molti modi in cui ci si può muovere, anche, ma non solo, in quelli virtuali). L’obiettivo è di costruire un ambiente internazionale, in cui si viene e da cui ci si muove, molto radicato in Sardegna, nel Mediterraneo, in Europa, nel mondo.
 Molte altre relazioni dovremo attivare e molti più studenti vorremmo attirare da fuori della Sardegna, ma abbiamo un problema di costi. Si tratta di costi diretti (il regime di monopolio o di oligopolio collusivo non produce concorrenze e le tariffe non sono quasi mai scontate per i non residenti) ma anche di costi indiretti (non è possibile fare un check-in per l’intero volo se gli altri non sono con la stessa compagnia aera e talvolta non si può neppure spedire il bagaglio a destinazione e le compagnie tenutarie delle rotte non consentono scambi e incroci); anche la copertura delle diverse fasce orarie appare incoerente e più disegnata sulle necessità operative delle compagnie che sulle esigenze di accessibilità, senza contare che alcuni scali sono tagliati fuori da importanti collegamenti intercontinentali essendo stato eliminato il collegamento con Malpensa. Per non parlare della scarsa se non nulla integrazione tra i vari aeroporti e del carattere precario, aleatorio e non sempre efficiente del sistema dei trasporto da e verso gli aeroporti. Il disagio che ci riguarda crediamo sia lo stesso di altri settori come quello turistico e delle attività lavorative. Si deve riparlare con attenzione di continuità territoriale. Come abbiamo detto, è convinzione condivisa che si tratti di un diritto che non solo deve essere mantenuto, ma che va esteso, e soprattutto razionalizzato. Quindici milioni di euro di contributo pubblico sulle tratte oggi sottoposte a “protezione” (Roma, Milano, Bologna, Verona, Torino, Firenze, Napoli, Palermo) dagli scali di Alghero, Cagliari e Olbia, costituiscono un incentivo aggiuntivo per le due compagnie private che si sono aggiudicate gli appalti, in considerazione del fatto che operano in regime di sostanziale monopolio su una delle mete turistiche più appetibili dell’intero Mediterraneo. Questi quindici milioni servono, semplificando, per coprire una differenza quantificabile in meno di 15 euro a tratta, se facciamo un calcolo su una potenziale tariffa “non residenti” ridotta valutata su altre rotte (è un calcolo un po’ improprio, ma non vi sono tariffe “residenti” differenziati con costi diversi sulla base dei “diritti”: cambi, rimborsi).
 In sostanza vi è una copertura assicurata per circa 1.100.000 transiti “protetti”. In sintesi: per effetto della continuità territoriale i sardi possono godere di uno sconto potenziale medio di 15 euro su una delle potenziali tariffe di mercato. Se poi valutassimo il costo medio delle tariffe low cost il quadro sarebbe ancora meno conveniente, sino a svanire. Come spesso succede, se non si tiene conto del carattere di “sistema” dei problemi, le buone intenzioni provocano effetti “perversi”. Questo è uno dei casi, ma potrebbe non essere il solo. Chi fosse d’accordo per chiedere un ripensamento e una ridefinizione del tema della continuità territoriale può collegarsi al sito www.architettura.uniss.it/territoriale per ulteriore documentazione e per firmare un appello.
 
 

Questionario e social

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