Giovedì 1 giugno 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 giugno 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 15 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna

 

1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 18
Giurisprudenza
Massimo Deiana è il nuovo preside
Massimo Deiana, professore ordinario di Diritto della Navigazione, è il nuovo preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari per il triennio 2006-2009. Deiana è stato eletto ieri, a grande maggioranza, ed entrerà in carica il prossimo ottobre, succedendo al preside storico di Giurisprudenza, Francesco Sitzia, ordinario di Istituzioni di Diritto romano. Massimo Deiana ha quarantaquattro anni, è cagliaritano e si è laureato in Giurisprudenza con lode nel 1986. Da cinque anni è il Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Studioso di diritto dei trasporti, di diritto aereo e marittimo, l’ex allievo di Leopoldo Tullio (con il quale ha curato alcune opere) ha al suo attivo numerosi studi e pubblicazioni in materia di porti, aeroporti, servizi di trasporto marittimo ed aereo, responsabilità vettoriali e diritti del passeggero. Da oltre dieci anni il docente di diritto dei trasporti si occupa dei problemi giuridici della continuità territoriale, sui quali ha collaborato e collabora attivamente con la Regione autonoma della Sardegna e con l’Enac. 

2 - L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 17
Dna, la chiave per risolvere gli omicidi
Lo studio del Dna è la chiave che permette di risolvere i delitti più difficili: non è un caso se gli esperti di biochimica e di diritto si sono ritrovati nei laboratori del Policlinico universitario di Monserrato per confrontarsi sulle tecniche per l’analisi del Dna, concentrandosi sia sugli aspetti legati alla medicina, sia su quelli che riguardano le perizie legali. L’obiettivo è la diffusione delle conoscenze, che spesso restano chiuse dietro le porte di centri specializzati all’avanguardia, come quello del Policlinico che vanta tra l’altro un laboratorio di morfometria che permette di studiare dimensioni, forma e struttura dei campioni. Il singolare appuntamento che ha visto lavorare fianco a fianco medici, ricercatori universitari, funzionari della questura, avvocati e criminologi è stato organizzato nell’ambito del progetto "Laboratori aperti". Il seminario è stato ideato da Rosa Santa Cruz, dottore di ricerca in Scienze medico forensi. «Per la prima volta i laboratori sono stati aperti anche a chi non lavora abitualmente in questo settore - ha spiegato la coordinatrice del progetto - e si tratta del primo corso di questo tipo a livello nazionale, per il quale abbiamo ricevuto un centinaio di domande su 20 posti a disposizione e, visto il successo, contiamo di ripetere i corsi». Il corso è stato seguito da 10 medici e operatori del settore biomedico e altrettanti giuristi e rappresentanti delle forze dell’ordine. I laboratori sono stati messi a disposizione dal professor Giuseppe Santa Cruz, responsabile del servizio di Anatomia patologica e della sezione di Medicina Legale e dal professor Giovanni Floris, responsabile della sezione di Scienze antropologiche dell’Università. Nella stessa struttura vengono eseguiti anche i test di paternità gratuiti. Tra gli argomenti del seminario, la risoluzione dei casi di violenza sessuale attraverso l’esame del Dna, il ruolo del consulente tecnico, il sopralluogo e la raccolta dei reperti che possono diventare prova giudiziaria. Oggi alle 9, nella sala congressi dell’Ordine dei medici, verranno consegnati i diplomi di partecipazione. Nicola Perrotti (Unioneonline)
 
3 - L’Unione Sarda
Spettacoli e Società - Pagina 45
Lunedì il rocker va all’Università
Luciano Ligabue in visita dagli studenti di Sassari il 5 giugno. Il rocker emiliano, dopo il concerto allo Stadio Olimpico di Roma del 3 giugno che ha già registrato il tutto esaurito in prevendita, fermerà la macchina imponente della sua tournèe estiva e volerà in Sardegna per un appuntamento speciale: lunedì alle 15 sarà nel cortile dell’Estanco dell’Università degli Studi di Sassari in piazza Università, dove gli studenti e i fans potranno incontrare il rocker più famoso d’Italia che sarà a loro disposizione per una lunga chiacchierata (ingresso libero). Un’occasione esclusiva che anticipa i concerti del 27 luglio a Cagliari e del 30 a Sassari.

4 - L’Unione Sarda
Lavoro e Opportunità - Pagina 15
Istituto di Sanità, 49 posti a concorso
Assunzioni di ricercatori, tecnici e impiegati
L’Istituto superiore di sanità deve assumere a tempo indeterminato 25 ricercatori, 21 collaboratori tecnici e 3 collaboratori di amministrazione: un totale di 49 posti disponibili e ora messi a concorso. requisitiI requisiti comuni a tutti i candidati prevedono un’età non superiore ai 65 anni, la cittadinanza in uno Stato dell’Unione europea, la posizione regolare nei confronti degli obblighi militari e l’idoneità fisica all’impiego. Non può essere ammesso chi è stato escluso dall’elettorato politico attivo o destituiti, dispensato o decaduto da un precedente impiego pubblico. Il titolo di studio richiesto varia a seconda della professionalità per cui si concorre. Per partecipare ai concorsi per ricercatore, oltre al titolo di dottore di ricerca, si richiede la laurea in scienze e tecnologie chimiche, medicina e chirurgia, farmacia e farmacia industriale, biologia, medicina veterinaria, scienze geologiche o della terra, fisica, scienze statistiche demografiche, statistica, matematica, psicologia, scienze sociologiche, ingegneria (civile, industriale, delle telecomunicazioni, ambientale, navale, meccanica, nucleare, informatica, gestionale). Il diploma di istruzione secondaria di secondo grado (maturità) è invece richiesto ai candidati ai posti per collaboratore tecnico e di amministrazione. scadenzaLe domande di ammissione ai concorsi, in carta semplice, dovranno essere spedite per raccomandata entro giovedì 22 giugno, come sarà stabilito dal timbro dell’ufficio postale. Le domande dovranno essere indirizzate all’Istituto superiore di sanità, Ufficio VI, reclutamento del personale e borse di studio della Direzione centrale delle risorse umane e degli affari generali, viale Regina Elena 299, 00161 Roma. selezioniI candidati ai posti per ricercatore dovranno sostenere due prove, scritto e orale, che diventano tre, con la pratica, per gli aspiranti collaboratori. Tutti gli esami si svolgeranno a Roma. Il calendario dettagliato, con date, ora e luoghi dove i candidati dovranno presentarsi per sostenere la prima prova, saranno resi noti nella Gazzetta ufficiale del 29 settembre prossimo. Informazioni
I bandi integrali del concorso, con la dettagliata descrizione delle professionalità e dei relativi requisiti richiesti, sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale 39 di martedì 23 maggio e nel sito internet dell’istituto superiore di sanità www.iss.it. A questi due strumenti di informazione possono riferirsi gli interessati per avere più dettagliati chiarimenti. Giuseppe Deplano

5 - L’Unione Sarda
Politica Italiana - Pagina 6
Staminali, c’è disaccordo nel governo
Cambio di rotta sulla legge che regola la ricerca sulle cellule staminali. Rutelli smentisce Mussi: la legge sulla ricerca non cambia. Sarà il governo a esprimere un parere
Roma. La legge italiana in materia di ricerca sulle cellule staminali non cambia. Lo ha detto il vice presidente del Consiglio Francesco Rutelli, intervenuto alla Camera, su un’interrogazione che seguiva le indicazioni di martedì del ministro dell’Università e ricerca, Fabio Mussi. Il ministro aveva annunciato che l’Italia ha ritirato la sua firma dalla "Dichiarazione etica" con cui, in accordo con Germania, Polonia, Austria, Slovacchia e Malta aveva espresso una posizione contraria alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Mussi aveva aggiunto: «Spero che la legge italiana in materia di ricerca sulle staminali venga cambiata, però finché c’è, la si rispetta». Rutelli, in Parlamento, ha affermato: «Su materie di tanta sensibilità, rilevanza e delicatezza etica, sarà un orientamento collegiale a esprimere la posizione della maggioranza e del governo». le reazioniLa dichiarazione di Mussi aveva innescato una serie di polemiche. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, ha replicato: con questo intervento, Rutelli non ha difeso la posizione di Mussi, noi non intendiamo bloccare la ricerca, ma vogliamo una ricerca che rispetti la vita e si incanali su binari etici», ha detto. Secondo Luca Volontè, capogruppo Udc alla Camera, «il ritiro dell’adesione italiana costituisce un grave pregiudizio verso ricercatori e malati italiani che avranno meno fondi per la loro ricerca sulle staminali adulte». Inoltre «il fatto che il governo abbia sconfessato il ministro Mussi, a proposito della ricerca sulle cellule staminali embrionali, sta a significare che la legge 40 va applicata e che la volontà popolare va rispettata». cossiga«Dopo la netta sconfessione del governo, con ferme e precise parole, da parte del vice presidente del Consiglio dei ministri e leader de La Margherita, Francesco Rutelli, rispetto alla posizione assunta in sede di Unione Europea dal ministro Mussi, conoscendo la dignità e la coerenza dell’amico Mussi, non dubito minimamente che egli si dimetterà subito da ministro, salvo che non gli venga mutato portafoglio», lo ha detto ieri Francesco Cossiga, commentando il question time alla Camera. 



La Nuova Sardegna

6 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Olbia 
Gli studiosi sulle tracce del capodoglio albino
OLBIA. Si sono perse le tracce di Moby Dick, il capodoglio albino avvistato la scorsa settimana al largo di Tavolara. Immortalato in compagnia di tre femmine della stessa specie dall’obiettivo di due pescatori che si trovavano nelle acque dell’Area marina protetta, il cetaceo dalla pelle bianca è già diventato una star, quasi come il suo antenato protagonista del romanzo di Melville. La sua presenza nelle acque sarde rappresenta il primo caso documentato di avvistamenti di capodogli nell’intero Mediterraneo: un evento straordinario che ha scatenato la curiosità di alcune università di biologia, tra le quali quella spagnola di Valencia e dell’equipe di studiosi dell’acquario di Genova. Tante le mail ricevute da Benedetto Cristo, il biologo marino dell’Istituto di scienze naturali e biologia marina di Olbia che si sta occupando del caso, da parte di enti che chiedono informazioni sull’avvistamento. «Nel Mediterraneo, nel quale i capodogli vivono al largo, a circa venti miglia dalla costa, è la prima volta che avviene un avvistamento di Phister Catodon albino, questo è il nome scientifico del capodoglio - spiega Cristo che da 25 anni macina studi e ricerche sui cetacei in Sardegna -, mentre in altri mari il fenomeno, scarsamente documentato, è raro». Ora lo studioso e lo staff dell’Area marina sperano di ricevere qualche altra segnalazione per potersi mettere sulle tracce dell’esemplare. Ma per fare questo servirà la collaborazione di diportisti, appassionati e pescatori, ai quali è rivolto l’appello di segnalare un eventuale avvistamento all’area marina protetta (tel. 0789.203013) indicando, se possibile, la località e la posizione in mare. «Grazie alla collaborazione instaurata con l’Amp - dice Cristo -, non appena riceveremo la prima segnalazione organizzeremo una spedizione a mare». 
Serena Lullia

7 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Succede a Sitzia
Deiana è il preside di Giurisprudenza
CAGLIARI. Massimo Deiana, ordinario di Diritto della Navigazione, è il nuovo preside della facoltà di Giurisprudenza. Resterà in carica per il triennio 2006/2009. Deiana è stato eletto a grande maggioranza ed entrerà in carica il prossimo ottobre succedendo al preside storico di Giurisprudenza Francesco Sitzia, ordinario di Istituzioni di Diritto romano. Ha 44 anni, è cagliaritano e si è laureato in Giurisprudenza con lode nel 1986. Da cinque anni è direttore del dipartimento di Scienze Giuridiche.
Da oltre dieci anni Deiana si occupa dei problemi giuridici della continuità territoriale, sui quali ha collaborato e collabora attivamente con la Regione e con l’Enac. 


8 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Olbia
Agraria fa festa e invita i laureati di questi 60 anni
SASSARI. Sessant’anni fa nasceva la facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, unica sede in tutta la Sardegna. Per celebrare il 60º anniversario, la facoltà organizza il 23 giugno un incontro al Palazzetto dello Sport di Sassari, in cui saranno coinvolti, oltre alle autorità, anche tutti coloro che in questi 60 anni di attività hanno studiato e si sono laureati in agraria.
Per aiutare l’organizzazione dell’evento nello sforzo di contattare gli oltre 2000 laureati della facoltà di Agraria, si pregano gli interessati di inviare la propria adesione alla segreteria organizzativa: 079229202/03/07 - fax 079212490; e-mail agrar60@uniss.it. Il programma della manifestazione sarà visibile nel sito web della facoltà di Agraria http://agrariaweb.uniss.it/facoltà.htm. 

9 - La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Oristano
Ghilarza
Un’entrata straordinaria salva i corsi universitari on line
GHILARZA. Si apre uno spiraglio sul fronte della formazione universitaria a distanza, che costi divenuti ormai insostenibili rischiavano di pregiudicare seriamente. Una parte delle risorse necessarie a mantenere attivi i corsi di giurisprudenza on line sarà infatti recuperata attraverso la rinegoziazione dei mutui. L’argomento è stato trattato due giorni fa dal consiglio comunale, che ha approvato all’unanimità la proposta della giunta di ridurre di due punti percentuali i tassi d’interesse, che scenderanno dal 7 al 5%. Operazione che permetterà al Comune di introitare nelle sue casse 44mila euro all’anno. La soluzione di utilizzare una parte di quei proventi per sostenere i costi di gestione dell’università multimediale è stata prospettata in aula dal sindaco Stefano Licheri.
Stefano Licheri ha precisato all’assemblea civica che quella specifica voce d’entrata sarà interamente destinata alla copertura delle spese per il mantenimento dei servizi esistenti.
«E tra questi rientrano anche i corsi accademici», ha confermato in seconda battuta il capo dell’esecutivo, evidenziando però che gli sforzi del Comune da soli non saranno sufficienti per risolvere il problema.
«Infatti è necessario che anche l’Università faccia la sua parte», ha tenuto a precisare il primo cittadino, «E s’impegni pertanto ad abbattere una parte dei costi».
Sviluppi positivi si sono registrati anche sul fronte delle trattative con gli amministratori dei centri di residenza dei corsisti, persuasi dall’amministrazione locale a partecipare alle spese gestionali.
In questa direzione - che è stata già intrapresa dal Comune di Paulilatino e dalla Provincia - vanno gli impegni verbali assunti recentemente dai rappresentanti istituzionali di Abbasanta, Norbello, Sedilo e Soddì, che hanno manifestato l’intenzione di concorrere alle spese seppure in misura inferiore rispetto alle quote di compartecipazione proposte dalla giunta ghilarzese.
Insomma, se tutto andrà per il verso giusto potrà essere sconguirato il pericolo, paventato da alcuni studenti, di dover rinunciare ai corsi universitari nel Guilcer. (mac) 

10 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
«Si va a cominciare, subito»
Molentargius. Il programma del direttore generale del Parco, Mariano Mariani
Decisivo sarà anche il ruolo del Cnr e dell’Università
Il grande progetto per dar vita al distretto del benessere
CAGLIARI. Per il Parco di Molentargius-Saline si apre una nuova stagione. Nei prossimi giorni i vertici del Consorzio di gestione incontreranno i funzionari della Regione per sciogliere alcuni nodi fondamentali: l’eventuale acquisizione del vecchio ospedale Marino e la definizione dei rapporti tra lungomare, ippodromo e area umida. Nel frattempo, il Parco guarda con fiducia alla pianificazione integrata e si prepara al battesimo di un partenariato d’eccezione. Che tra i soci, dicono i beninformati, conta Cnr e università. Qualche delucidazione in più arriva dal direttore generale Mariano Mariani.
- Il Parco come motore di sviluppo economico, ambientale e sociale: un ritornello che si sente da vent’anni, coniato da politici che, a telecamere spente, si accapigliavano per una poltrona. Questa è la volta buona?
‹‹A dirlo saranno i fatti, e spero siano diversi rispetto al passato. Di certo stiamo accelerando sui tempi: dopo nemmeno un mese dalla mia nomina abbiamo già stilato un documento che presenta un’ipotesi di sviluppo e valorizzazione del compendio. L’obiettivo è quello di non perdere un’opportunità importante come i Por e la progettazione integrata, per questo stiamo puntando su un partenariato forte e credibile che ci permetta di realizzare dei progetti importanti. E non bisogna scordare nemmeno l’apporto del Consorzio Ramsar, che speriamo sia al nostro fianco anche il prossimo anno››.
- Linee di indirizzo del piano di gestione: si parla di visite guidate, convegni di settore, bird-watching. Ma anche di attività termali, con annesse strutture ricettive: gli ambientalisti si devono preoccupare?
‹‹Assolutamente no: stiamo parlando di recupero e riqualificazione di strutture esistenti. In questo momento attendiamo fiduciosi la conclusione delle trattative per il passaggio degli immobili dai Monopoli di Stato alla Regione, che dovrebbe poi girarli all’ente Parco. Inoltre, ci piacerebbe molto acquisire e riqualificare il vecchio ospedale Marino, sempre all’interno del progetto che riguarda la realizzazione di un “distretto del benessere” all’interno del Parco. D’altronde, la Regione ha chiesto di presentare eventuali manifestazioni di interesse e non ci siamo certo fatti sfuggire questa occasione anzi, in questo senso posso dire che abbiamo attivato una serie di incontri e che il progetto è in discussione››.
- Parliamo degli eventuali conflitti di competenza che potrebbero far arenare i progetti: è un rischio verosimile?
‹‹Il Piano di gestione prefigura le possibili attività da realizzare all’interno del compendio, e in questo senso il Consorzio è sovraordinato anche rispetto ai Comuni. Qualche incognita in più potrebbe arrivare dal versante immobili, con i Monopoli e la Regione che, come detto, stanno chiudendo la partita, ma siamo fiduciosi. Infine, un discorso a parte meritano gli edifici che stanno al di fuori del perimetro dell’area umida, come la Direzione saline››.
- I tempi di realizzazione: una nota dolente?
‹‹No, anche perché sono legati ad una cronologia prefissata: non voglio essere troppo ottimista, ma credo che il taglio del nastro avverrà entro il 2008››.
Pablo Sole 

11 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Thiesi
Sinergia tra l’Università e la cooperativa il Tralcio
THIESI. In paese opera dal 1993 una cooperativa sociale di solidarietà che ha come obiettivo l’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate e di giovani disoccupati, attraverso la produzione artigianale di liquori tipici. È il “Il Tralcio”, una realtà che di recente, con l’acquisto di nuovi locali e l’ampliamento della produzione, è entrata di diritto nel mercato di produzioni di qualità.
Tutto questo non poteva passare inosservato all’Università di Sassari ed in particolare al corso di laurea in Servizio Sociale ad Indirizzo Europeo e Scienze delle Professioni Educative di Base, che sono interessate al terzo settore anche per motivi di sbocco lavorativo.
Per terzo settore si intende quell’insieme di organizzazioni civiche che, dall’associazionismo al volontariato, all’impresa sociale, organizzano i fattori della solidarietà, con particolare attenzione ai bisogni che si manifestano all’interno della comunità.
Dalla consapevolezza che uno sviluppo diverso è possibile, nasce non solo un filone di ricerca universitaria, ma anche un impegno degli attori locali affinché si individuino nel territorio le risorse e le risposte, non solo i bisogni. Sono questi i motivi che hanno portato all’incontro tra le due realtà, la Cooperativa, con i suoi soci e lavoratori, e l’Università con la professoressa Piga e i suoi studenti del corso di Sociologia dello Sviluppo.
Durante l’incontro, che si è svolto a Thiesi presso la sede del Tralcio, gli studenti hanno avuto la possibilità di confrontarsi con gli operatori e gli utenti della cooperativa, visitando la struttura ed ascoltando le storie di chi al Tralcio lavora.
Proprio gli operatori hanno sottolineato la convinzione che l’inserimento lavorativo non consista solo nel semplice apprendimento di un compito, ma nella piena valorizzazione della dignità di una persona, con i suoi limiti, i suoi bisogni e i suoi diritti di integrazione sociale. 

12 - La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Attualità
Il ritiro della firma? Una bomba
Ora l’Europa potrà finanziare la ricerca dei paesi dove è permessa
Per Cinzia Caporale vicepresidente del comitato di bioetica è un colpo alla minoranza dei contrari
L’Italia e la Germania sono gli unici paesi rimasti in questi anni stabili nella convinzione che la Ue deve restarne fuori
MILANO. «La presa di posizione del ministro Mussi, se nel bene o nel male non sta a me giudicarlo, mi è sembrata una bomba di impatto enorme sulla politica comunitaria. Perchè significa che su questi temi è destinata a non esserci più una barriera a che l’Europa li prenda in carico e li gestisca». Così Cinzia Caporale, vicepresidente del Comitato nazionale per la Bioetica e presidente del Comitato intergovernativo di Bioetica dell’Unesco nonchè docente di Bioetica all’Università di Siena, spiega le implicazioni che potrebbe avere il ritiro dell’Italia della «pregiudiziale etica» contro lo sviluppo nella Ue della ricerca sulle staminali.
Professoressa Caporale questo contestato «via libera» dell’Italia cosa potrebbe significare a livello europeo?
«Bisogna chiarire che la Commissione europea non ha competenza su queste materie e che l’unico modo che ha per agire è quello del finanziamento alla ricerca.
Non si tratta quindi di prendere posizione per consentire ad altri Paesi di proseguire nella ricerca sulle staminali, perchè nei Paesi in cui sono consentite queste ricerche vengono fatte comunque. Inoltre la quantità di denaro che arriva dalla Ue è piccola e viene accordata ad alcuni tipi di ricerche rispetto a quanto consentito, ad esempio, in Gran Bretagna».
E allora che valore ha il ritiro dell’adesione italiana a quella «minoranza di blocco» che chiede di cancellare tutti i finanziamenti europei per sperimentazioni su staminali embrionali?
«Significa appunto far decadere questa ‘minoranza di blocco’ che ha nell’Italia la sua unica chance. Si tratta di impegnare l’Europa nel finanziamento di pratiche che in alcuni Paesi sono un reato penale.
L’Italia con la Germania sono gli unici due Paesi rimasti stabili in questi anni nell’idea che l’Europa doveva rimanere fuori da questo tipo di finanziamenti. Non giudico nel merito se questa barriera fosse opportuna o meno, ma constato solo che verrebbe così a cadere la barriera che impedisce all’Europa di prendersi carico di questi temi e si trasferirebbe parte della sovranità su queste tematiche a livello europeo».
Ma una sovranità europea cosa comporterebbe per la ricerca scientifica portata avanti nei vari Paesi?
«Credo che sarebbe un’arma a doppio taglio perchè l’Europa tende a fissare uno standard medio. Quindi da una parte in Paesi dove sono in vigore norme restrittive ci sarebbe chi guarda alla soluzione Europa come ad un’apertura.
Ma dall’altro lato se io fossi uno scienziato inglese sarei preoccupato perchè lo standard medio europeo tenderebbe a deligittimare i miei balzi in avanti. Comprendo l’entusiasmo, ma lo standard mediano potrebbe portare anche delle limitazioni alla ricerca».
In Italia cosa potrebbe succedere?
«Una sovranità europea potrebbe consentire ai ricercatori italiani di fare alcune cose che oggi non possono fare ma al contempo potrebbe impedirgli nel futuro di farne altre. E’ questo il rischio. C’è comunque da dire che difficilmente verrà accettata un’idea di sovranità europea su questi temi.
Il ‘bene comune europeo’ si ferma dove interferisce con la Costituzione e il Diritto penale dei diversi Paesi di cui temi come l’aborto, gli embrioni e l’eutanasia fanno parte. Mi auguro che l’Europa agisca su questi temi in modo delicato e rispettando le identità». (m.v.) 

13 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Una giornata di studi dedicata all’opera di Pier Paolo Pasolini
SASSARI. L’associazione «Maidirelettere» organizza per il 1º giugno a partire dalle 9.30 nell’aula magna della facoltà di Lingue e Lettere (via Roma 151) una giornata di studi su Pier Paolo Pasolini. Docenti ed esperti analizzeranno la figura e l’opera di Pasolini sotto tutti i suoi aspetti: letteratura, musica, poesia, mito, giornalismo e cinema. Verrà inoltre allestita una mostra fotografica con immagini inedite. Questi i relatori: Aldo Maria Morace (docente di Letteratura italiana), Luisa Cossu (dottoranda di ricerca dell’università di Sassari), Sotera Fornaro (docente di Letteratura greca), Mauro Sarnelli (docente di Letteratura italiana), Marco Manotta (docente di Letteratura) e Alessandro Cadoni (dottorando dell’università di Siena).

14 - La Nuova Sardegna
Pagina 40 - Sport
Leonardo Coiana (Cusi) incontra la Melandri
«Chiederò al ministro di pensare ai dilettanti»
CAGLIARI. “Bene il Cus Sassari nel calcio e nell’atletica così come si sono avute buone conferme dal Cus Cagliari nelle arti marziali e nel tennis”. Il bilancio di Leonardo Coiana sulle olimpiadi degli atenei italiani tenutesi a Brescia la scorsa settimana, è lineare: “Forse, le rappresentative sarde sono state al di sotto delle aspettative nella vela e negli sport di squadra. Ma - sottolinea il presidente nazionale del Cusi - va detto dell’alto livello agonistico dei campionati”. Coiana, medico, 62 anni, cagliaritano, guida il Cusi da una decina d’anni. Un incarico che in settimana lo mette di fronte al ministro dello Sport. “Alla signora Melandri dobbiamo chiedere polso fermo e rapidità d’azione. Il mondo dello sport ha bisogno di cure urgenti e ci piacerebbe un forte e concreto riconoscimento a favore dello sport universitario e dei movimenti sportivi dilettantistici.
- In pratica? «Il neo ministro potrebbe dare finalmente dignità e riconoscimento allo sport per tutti, un concetto troppo spesso lasciato alle parole piuttosto che ai fatti. Occorre, a maggior ragione in una regione come la nostra da sempre col fiato corto, un’autonomia finanziaria».
- Ad esempio? «Va studiata una minore dipendenza dal Coni e dalle federazioni, enti che hanno ottiche e prospettive ben diverse da quelle che sostengono la politica dello sport diffuso e senza confini. E penso anche alle attività dei diversamente abili».
- Presidente, qual è la vostra missione? «Per il Cusi è prioritaria l’istituzionalizzazione dell’attività sportiva universitaria». - Un aspetto in cui contano le scelte di governo.
«Sì, ma sono convinto che, specie in proiezione, costruire e radicare la cultura dello sport per tutti, sia un obiettivo centrale per un Paese che è ancora al di sotto delle soglie minime della pratica delle attività sportive».
M. F.

15 - La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Una nuova cultura del sociale
Gli operatori rilanciano proposte e strategie alternative
Come rispondere ai problemi dei più deboli: la Sardegna stringe i tempi con moderne sinergie
Cambiare per favorire la nascita di un nuovo welfare: dal convegno di Sassari sulle professioni sociali sono emerse posizioni unanimi sulla necessità di una riforma profonda. E se non tutti si sono detti completamente d’accordo sui metodi per arrivare alla rivoluzione finale, l’incontro di ieri all’università è stata comunque un’occasione molto importante. Per vari motivi. Innanzitutto, perché ha consentito di mettere a fuoco con precisione problematiche oggi in attesa degli interventi più immediati. In secondo luogo, perché ha permesso un confronto tra le posizioni delle diverse categorie: sociologi, assistenti sociali, pedagogisti, educatori, docenti universitari. Infine, perché è servito a individuare i traguardi più urgenti per recuperare il tempo perduto.
In altre regioni, infatti, negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti notevoli. Invece, per troppo tempo, la Sardegna è rimasta al palo. Ma adesso, dopo il varo di provvedimenti legislativi e il successo di una serie d’iniziative, secondo molti l’isola potrebbe trasformarsi in laboratorio esemplare. Un modello da prendere in considerazione.
Spiega Alberto Merler, il professore che nell’ateneo di Sassari coordina il dottorato di ricerca in Fondamenti e metodi delle scienze sociali: «La legge regionale sul riordino dell’intero settore è stata approvata in dicembre e recepisce le disposizioni della normativa-quadro nazionale. Abbiamo gli strumenti per definire la specificità di ciascuna figura. E quindi dobbiamo riuscire a far sì che la formazione universitaria si riveli in sintonia con le professioni del sociale». Aggiunge l’assessore provinciale Sergio Mundula, della Margherita: «Ci hanno dato le competenze, attendiamo mezzi finanziari e professionalità adeguate». «Sono indispensabili mutamenti profondi - incalza l’assessore comunale sassarese alle Pari opportunità, Cecilia Sechi - Perciò, insieme con l’università, tentiamo di creare basi di approfondimento culturale».
Ai processi che passano attraverso operatori e istituzioni è interessata l’intera popolazione: come per la sanità, si parla di principi e diritti che riguardano tutti. Esistono però individui e nuclei familiari che hanno più bisogno di assistenza. Nell’isola sono decine di migliaia gli alcolisti, i tossicodipendenti, i disadattati, le persone sofferenti di disturbi psichici o con problemi d’integrazione e inserimento nella collettività, le coppie in crisi, gli anziani abbandonati, i senzatetto, gli emarginati. Per contrastare le forme di disagio è in azione, e non da oggi, un esercito di professionisti: 1300 assistenti sociali, un centinaio di sociologi, migliaia di educatori.
Si deve in primo luogo capire se il loro numero sia sufficiente per affrontare situazioni borderline tanto diffuse. «Ma il problema cruciale - sostengono in parecchi - consiste nella qualità degli interventi, nella certezza e nella suddivisione delle competenze e nell’organizzazione delle politiche». Con studi e analisi adeguate: non a caso al termine del convegno è stato presentato il Dizionario di servizio sociale dalla stessa coordinatrice dell’opera, Maria Dal Pra Ponticelli, e dalla presidente dell’ordine regionale degli assistenti sociali, Marisa Erriu. «Il nostro è un campo che vede nuove opportunità d’informazione capillare sul territorio - chiarisce quest’ultima - Attraverso la Carta dei servizi tutti potranno conoscere il ventaglio delle possibilità offerte». E il segretario nazionale dello stesso Ordine, Vittoria Casu: «Così come in ospedale si sa chi è il medico e chi l’infermiere, nel nostro settore bisogna distinguere le differenti posizioni per poi lavorare meglio insieme: tutte le persone impegnate nel delicato campo dell’intimità esistenziale devono conoscere i confini delle loro rispettive competenze».
L’assessore provinciale di Nuoro Alberto Boeddu (confluito nel movimento creato da Paolo Maninchedda dopo la separazione da Progetto Sardegna) è convinto che il nodo centrale di tutto sia l’attivazione del Plus, il piano locale unitario dei servizi: «Consentirà di migliorare le prestazioni e di eliminare utili sprechi di risorse». Arianna Cocco e Nina Guiso, della Società sarda di pedagogia, mettono l’accento sulle esigenze d’integrazione tra differenti aree d’intervento e figure operative. «Anche nei processi di formazione», sottolineano, ricordando poi le iniziative realizzate in concreto negli ultimi anni. «Come il contributo alle proposte legislative per il riconoscimento delle mansioni di pedagogisti - spiegano - O i Centri d’ascolto istituiti in via sperimentale a Quartu, Lanusei e Muravera».
Il sociologo Giuseppe D’Antonio, presidente della coop nuorese Lariso, rappresenta il terzo livello d’intervento, quel privato sociale no profit che in Sardegna vede attive 250 società nel gestire servizi per conto dei Comuni. «I nostri punti fermi - dice - consistono nel rafforzare la cooperazione anche attraverso un miglioramento delle formazioni individuali, nel far nascere organismi, come le agenzie, che intercettino i sostegni europei alla progettazione, nel facilitare i rapporti col sistema creditizio e nell’aiutare i soggetti più deboli a inserirsi nel lavoro. Bisogna infine puntare su una qualificazione normativa del ruolo del sociologo che opera nel territorio, magari con l’istituzione di un Albo e di un Ordine».
Pier Giorgio Pinna

Questionario e social

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