Giovedì 11 maggio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 maggio 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati  10 articoli delle testate:  L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 23 – Cagliari
Università. Elezioni
Pasquale Mistretta: «Sono guarito, no al rinvio del voto»
Il rettore pronto a rientrare in attività per le elezioni di giovedì 18 maggio
Uno dei suoi avversari gli aveva proposto anche il rinvio delle elezioni. Ma Pasquale Mistretta, superato l’intervento chirurgico, è rientrato in pista, comunicando a tutto l’ambiente universitario di essere pronto a «rientrare in attività». Anche perché la data per la scelta del rettore è sempre più vicina: giovedì 18 maggio, una settimana esatta. Il RitornoDopo il ricovero in ospedale e quella che lo stesso Mistretta ha definito «un’esperienza clinica», uno degli sfidanti, Giovannino Melis (l’altro è Giuseppe Santa Cruz) aveva lanciato la proposta di uno slittamento della tornata elettorale: «Viste le condizioni di salute del rettore si potrebbe pensare a un rinvio». Il messaggio è stato gentilmente declinato. Così Mistretta è rientrato in campo con una lettera inviata al personale docente, tecnico-amministrativo, socio sanitario e agli studenti: «Una lettera di saluto e di conferma del mio imminente rientro in attività», scrive il candidato a succedere, per la sesta volta consecutiva, a se stesso. Durante il periodo di inattività il rettore ha potuto apprezzare il lavoro svolto dai «pro rettori e dai dirigenti, che hanno dimostrato ancora una volta che l’organizzazione di squadra consente di superare anche le imprevedibili emergenze». Ma il riposo forzato ha impedito a Mistretta di confrontarsi con le diverse realtà dell’Ateneo: «Di questo mi scuso, perché avrei voluto un confronto democratico, per dare all’elezione del rettore quella pienezza di contenuti e di valutazioni critiche e positive che ho sempre cercato e apprezzato». L’AttesaNessuno slittamento, dunque: il popolo dell’Università è chiamato al voto per il 18 maggio (dove servirà la maggioranza assoluta) ed eventualmente il 30. Altrimenti si andrà al ballottaggio, fissato per il 6 giugno. Le votazioni saranno valide se parteciperanno più di un terzo degli aventi diritto al voto. i seggiSette i seggi che verranno predisposti: aula "degli specchi" del corpo aggiunto della facoltà di Scienze della Formazione (via Is Mirrionis), aula E della facoltà di Ingegneria (piazza d’Armi), aula B nel corpo centrale del dipartimento di Scienze Botaniche (viale Sant’Ignazio), aula 1 della facoltà di Lingue e letterature straniere (via San Giorgio), aula 11 Cittadella universitaria di Monserrato, aula didattica Policlinico universitario di Monserrato, aula di fisica del palazzo delle Scienza (via Ospedale). (m. v.)
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 23 – Cagliari
Asl 8. Al Businco uno spazio anche per i malati terminali
Binaghi, in arrivo Diabetolgia con il Centro per le staminali
All’ospedale di Monte Urpinu ci sarà anche la riabilitazione post chirurgica e un reparto specialistico per le patologie femminili
Il pericolo sembra definitivamente scongiurato: il direttore generale dell’Asl 8 Gino Gumirato non ha intenzione di smobilitare il Binaghi. Descrivendo ai primari le sue proposte per il piano strategico aziendale, il manager ha detto a chiare lettere che l’ospedale di Monte Urpinu si trasformerà, divendando quasi una "clinica pubblica". Perderà alcuni reparti che saranno trasferiti in altre strutture ma, al tempo stesso, accoglierà centri di eccellenza. le proposteOltre allo spostamento del reparto di chirurgia toracica, preannunciato nella conferenza stampa di martedì, ci saranno i "traslochi" di due "pneumologie": una andrà al Businco per costituire un reparto di chirurgia oncologica e di chirurgia epatobilopancreatica; l’altra è destinato a Is Mirrionis, nel reparto di malattie infettive dove verrebbero, dunque, curati i casi di Tbc. Spazi lasciati liberi che saranno occupati da alcuni centri di eccellenza, come il centro di oftalmologia e di chirurgia oculistica programmata. Previsto, inoltre, il rafforzamento del centro trapianti di midollo osseo: all’interno di questo, dovrebbe trovare posto anche il punto per la raccolta delle cellule staminali. Da cordone ombelicale, ovviamente: leggi a parte, dopo le polemiche sui crocifissi in corsia, Gumirato non vuole certo far infuriare nuovamente la curia cagliaritana, parlando di staminali embrionali. le novitàTre, oltre a oftalmologia, i centri che Gumirato propone di sistemare al Binaghi. Uno dedicato alla salute della donna che favorisca la prevenzione e lo screening, l’educazione sanitaria, la diagnosi e la cura di patologie femminili; in questo centro, saranno ospitati i macchinari per le mammografie e le ecografie in serie, oltre a diverse offerte specialistiche e ad ambulatori di supporto. Prevista anche la costituzione di un centro diabetici e di un centro di riabilitazione post chirurgica, con venti posti letto e la possibilità di cure ambulatoriali e in day hospital. il busincoIeri Gumirato ha annunciato anche novità relative all’ospedale specializzato, prevalentemente, nei tumori. Al Businco dovrebbero arrivare nuove tecnologie in grado di abbattere i tempi di attesa ma, soprattutto, è prevista la creazione di un hospice per i malati terminali, destinato a offrire, tra le altre cose, le cure palliative: in questa struttura, attualmente in costruzione, ci saranno 18 posti letto; previsto anche il collegamento con il servizio di assistenza domiciliare integrata. l’azienda mistaCostituita l’azienda mista tra l’Asl 8 e l’università di Cagliari, al policlinico di Monserrato si trasferiranno le unità operative di Casula (del Binaghi) e di Uccheddu (del San Giovanni di Dio). All’interno dell’azienda mista sarà creato anche l’unico polo pediatrico di Cagliari. Ma, in questo caso, non è stato ancora deciso a quale ospedale sarà destinato. Marcello Cocco
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 25 – Nuoro e Margine
macomer
Sportello informazioni per i futuri universitari
Il Salone dello Studente apre in città. L’appuntamento è per martedì prossimo nel padiglione Castagna, con inizio alle 12. L’iniziativa, promossa dal Centro Informagiovani, è dedicata ai ragazzi che si accingono a completare il loro corso di studi nella scuola media superiore. A gestire l’incontro con i 200 studenti delle quinte classi delle superiori, sarà la docente Laura Manca della facoltà di Scienze di Sassari. Oggetto dell’incontro sarà l’informazione sul piano dell’offerta formativa di tutte le facoltà dell’ateneo sassarese. «Per anni ? dice Aurelio Cinellu, responsabile dell’Informagiovani - abbiamo gestito l’orientamento. Oggi aggiungiamo un ulteriore strumento che favorisca l’informazione sul mondo universitario». (l. c.)
 
4 – L’Unione Sarda
Pagina 49 – Cultura
Una base internazionale in Antartide studia le variazioni del clima nel pianeta
Gli scenari futuri sono scritti sui ghiacci
La Terra soffre e qualche indicazione sui futuri scenari e sulle terapie da mettere a punto può arrivare anche dal passato remoto del pianeta. Sotto approfondito esame le variazioni del clima fin dalle origini. Nel territorio della base italo-francese "Dome C", in Antartide, un gruppo di ricerca internazionale ha estratto una carota di ghiaccio di tre chilometri, la più lunga mai ottenuta, composta da cilindri di dieci centimetri di diametro e tre metri di lunghezza. Sui primi esiti forniti dalle misure dei campioni, tuttora in corso, abbiamo sentito Carlo Barbante, docente di Chimica analitica all’Università di Venezia e ricercatore dell’Idpa, l’Istituto del Cnr per la dinamica dei processi ambientali. Come è stato possibile ottenere questo enorme campione di ghiaccio? «Il carotaggio avviene mediante trivelle lunghe circa tre-quattro metri, cave all’interno, comandate elettricamente. Il foro è mantenuto aperto da un fluido di perforazione, una miscela di sostanze antigelo, per evitare che le enormi pressioni delle calotte possano occluderlo». Cosa state misurando? «Stiamo eseguendo analisi chimiche di molti parametri e l’insieme fornisce indicazioni su temperatura del passato ed estensione dei ghiacci marini, e sull’influenza delle polveri terrestri e cosmiche nella regolazione del clima. Abbiamo analizzato le impurità presenti nel ghiaccio della carota per poter comprendere come fosse variato il clima terrestre e quali conseguenze questi cambiamenti avessero provocato. Questa ricerca è dunque estremamente importante anche per comprendere i mutamenti climatici che ci attendono in futuro». Cosa avete riscontrato? «La misura delle tracce di sale marino contenute nei campioni ha confermato che durante le epoche glaciali le superfici di ghiaccio contigue al continente Antartico erano molto più estese e in grado di riflettere la luce solare in misura maggiore rispetto alle scure superfici oceaniche, il che ha evidentemente contribuito a raffreddare il pianeta». A. Ma.
 
5 – L’Unione Sarda
Pagina 49 – Cultura
Desertificazione, la Sardegna è a rischio
Alla fine del Settecento James Hutton, il padre della geologia, sbigottì l’assemblea della Royal Society di Londra affermando: "Penso che la Terra sia un superorganismo, e che il suo studio appropriato dovrebbe essere condotto dalla fisiologia". L’ipotesi della Terra "creatura viva" fu poi ripresa nel 1970 da James Lovelock: "Il nome immaginario di Gaia ? scrive Lovelock in Physis, abitare la Terra (Feltrinelli, 1988) ? mi fu consigliato dal romanziere William Golden, ed era il nome che i greci avevano usato per la dea della Terra". Le osservazioni dallo spazio hanno contribuito ad alimentare queste ipotesi: visto alla luce infrarossa il nostro pianeta è un’anomalia rispetto agli altri pianeti del Sistema Solare. E adesso la nostra grande arancia blu, come la chiamarono i primi astronauti dopo averla ammirata da lontano, sta dando non pochi segni di malessere. Dalle osservazioni raccolte negli ultimi due secoli, grazie alle oltre cento stazioni meteorologiche italiane, si riscontra un aumento di temperatura di 1,7 gradi centigradi (1,4 negli ultimi cinquant’anni). Contemporaneamente le piogge sono calate del 10 per cento. Inoltre la percentuale di anidride carbonica è raddoppiata rispetto alla capacità di assorbimento naturale: oggi è la più alta degli ultimi 400 mila anni. Ma il dato più allarmante è quello che ha indotto le Nazioni Unite a dichiarare il 2006 "Anno internazionale per i deserti e la desertificazione": entro il 2025 sparirà oltre 50 per cento delle coste italiane. Giosuè Loj, docente di Rilevamento geoambientale all’Università di Cagliari e componente dell’Osservatorio pedologico nazionale conferma: «La Sardegna non è immune dal rischio desertificazione». Del resto se anche Germania e Svizzera si sono attivate per combattere questo fenomeno e se l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2006 "Anno della lotta alla desertificazione" qualche valida ragione deve pur esistere. Quali sono le specificità della Sardegna? «I nostri ecosistemi, naturali e agricoli, comprese ovviamente le aree costiere, sono estremamente vulnerabili a causa delle specificità geografiche e climatiche legate in parte all’insularità». E quali sono le minacce principali? «Sono quelle individuate dal programma regionale di lotta alla desertificazione: la salinizzazione e la contaminazione del suolo, la frequenza degli incendi boschivi, il degrado del suolo, la riduzione o il semplice degrado della copertura vegetale, e ancora, l’urbanizzazione e l’abbandono delle campagne, l’erosione delle aree costiere». Chi deve controllare? «Le competenze del monitoraggio a livello centrale spettano al Comitato nazionale per la lotta alla desertificazione, in particolare per mezzo del progetto "Desertwatch", realizzato anche in collaborazione con la Regione autonoma della Sardegna, la cui presidenza, attraverso una segreteria tecnica, garantisce un coordinamento unitario delle diverse agenzie: gli assessorati dell’Agricoltura e della Difesa dell’ambiente, l’Arpas, ma anche le università isolane e i centri di ricerca sempre attivi nello studio di questi problemi». Consigli per i cittadini e soprattutto per le istituzioni? «Aumentare la consapevolezza: la lotta alla desertificazione, con i cambiamenti climatici, l’erosione costiera e la difesa del suolo, che fanno parte della futura "Direttiva Quadro" europea per la difesa del suolo, sono una questione transnazionale ma che può essere affrontata soltanto con una integrazione delle politiche locali legate alla gestione del territorio e alla razionalizzazione degli interventi. I tempi lunghi necessari per vedere gli effetti del cambiamento climatico ci fanno ritenere di essere al sicuro, ma il problema esiste».
Andrea Mameli
 
6 – L’Unione Sarda
Pagina 42 – Provincia di Sassari
Alghero diventa un centro internazionale di studi
Il meglio dell’architettura italiana fa tappa nella Riviera del Corallo
Alghero punta a diventare centro internazionale di studi sull’architettura. La facoltà catalana è entrata a far parte quest’anno del seminario internazionale in architettura Villard d’Honnecourt, che coinvolge un gruppo di quattordici atenei italiani ed esteri. Dopo gli incontri tenuti a Verona, città che promuove il progetto di questa edizione, Genova, Ascoli Piceno e Roma, Villard fa tappa in Riviera dove, a partire da oggi fino a sabato, numerosi studenti, provenienti da tutto il mondo, si incontreranno per approfondire lo studio dei fenomeni architettonici e urbani nel mondo contemporaneo. La tre giorni si svilupperà secondo una serie di incontri, conferenze e visite guidate alla città, in linea con le regole della didattica, esperienza e osservazione diretta, promosse dall’architetto dell’età gotica Villard d’Honnecourt, dal quale il seminario prende il nome. A dare il via ai lavori, alle ore 15 presso la sala convegni San Francesco, Bet Figueras e Joao Nunes, che analizzeranno la relazione tra architettura moderna e ambiente naturale, paesaggio. Alle 17 sarà invece la volta di Gonzalo Byrne: nel suo lavoro si fondono i tratti più caratteristici di una cultura progettuale che ha saputo far tesoro delle più significative esperienze compiute dall’architettura contemporanea. Il percorso "itinerante" del seminario Villard parte dall’idea di mettere in contatto studenti di varie scuole, selezionati tramite curriculum e portafoglio progetti, con il meglio del patrimonio architettonico italiano. Una volta calati nella città, nella sua storia, nel suo tessuto urbano, nella sua arte, gli studenti cominciano infatti a sentirsi parte del contesto e a trovare dal di dentro spunti di riflessione e studio, in condivisione con il gruppo di lavoro e durante l’arco di tutto un anno accademico. (c. fi.)
 
7 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Oristano
Internet. Sito realizzato da un gruppo di studenti che vivono fuori dall’Isola
Notizie sulla città? Troviamoci in Rete
Marco Piras: «Un punto di ritrovo anche per chi vive qui»
Una passeggiata virtuale per tutti gli oristanesi fuori sede che vogliono sapere tutto sulla loro città.
Non perdersi di vista e tenersi sempre informati su quanto accade in città. Essere al corrente di tutto ciò che succede sotto la Torre di Mariano, soprattutto di tutte quelle notiziole che non trovano spazio sui canali tradizionali come giornali e tg. Con questi obiettivi un gruppo di ragazzi, quasi tutti studenti fuori sede, ha deciso di creare un sito internet in cui confrontarsi, incontrarsi virtualmente per rimanere «legati a Oristano». Si chiama oristanesi.it lo spazio nella rete dedicato a chi vuole saperne di più sulla città, ma magari si trova a centinaia di chilometri di distanza. L’IDEACresce di anno in anno il numero di ragazzi e ragazze che, terminati gli studi alle scuole superiori, decidono di fare le valige e varcare il Tirreno per approdare a un ateneo della Penisola. Molti anche quelli che dopo la laurea intraprendono un’esperienza all’estero o in Italia per specializzarsi attraverso master e corsi. «Il sito oristanesi.it - spiega Marco Piras, uno dei fondatori - si propone come punto di riferimento anche per queste persone oltre che per tutti coloro che a Oristano vivono abitualmente». Lo spazio virtuale non è altro che la proiezione nella rete degli intenti dell’ associazione «Oristanesi» appunto, che è stata fondata con l’obiettivo di «mantenere vivo il legame con la città». «L’anno scorso - dice ancora Marco Piras, presidente dell’associazione e studente di Scienze Politiche all’Università Roma Tre - io e un gruppo di amici impegnati in varie attività fuori dalla città ci siamo chiesti cosa si potesse fare per non perdersi di vista, nonostante vivessero in realtà diverse: come mantenere vivo il legame con Oristano e come trasmettere le proprie esperienze e metterle a disposizione della città. Con questo obiettivo abbiamo creato prima l’associazione e poi il sito web». IL SITOPer ora sono dieci i ragazzi che curano oristanesi. it., ma il numero è destinato a crescere. Oltre a Marco Piras c’è Carlo Cuccu, Claudia Pintor, Ilaria Garau, Francesco Pruneddu, Silvia Arca, Stefano Biancu, Lucia Fabiani, Matteo Mastrocinque e Fabiano Siddi. Alcuni vivono in Sardegna, ma tra loro c’è chi sta a Parma, Torino e Barcellona. Tra le pagine del sito appuntamenti, interviste discussioni virtuali e approfondimenti. Ma sono presenti anche una serie di notizie, link e numeri utili che riguardano Oristano. «La prima intervista - dice ancora Marco Piras - l’abbiamo realizzata col nuovo arcivescovo di Oristano, ne seguiranno presto altre». Nelle intenzioni degli autori c’è ovviamente quella di aggiornare il siti e aggiungere sempre maggiori spazi che consentano di non rimanere «tagliati fuori» da quanto accade in città. «Abbiamo intenzione - dicono - di creare nuove rubriche che abbraccino sempre più campi della società». Tra le rubriche più interessanti, già disponibili "Il mappamondo" una sorta di mappa grazie alla quale è possibile contattare oristanesi che svolgono diverse professioni in giro per il mondo.
Jimmy Spiga (Unioneonline)
 
8 – L’Unione Sarda
Pagina 16 – Lavoro
Un concorso dell’Ente per il diritto allo studio di Cagliari
Cooperazione, borse di studio Ersu
Settemila euro messi in palio dall’Ersu di Cagliari per l’anno accademico in corso. Il consiglio di amministrazione dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario ha istituito un bando di concorso per il conferimento di borse di studio da destinare ai laureandi dell’Ateneo. Un requisito fondamentale al quale gli studenti devono rispondere è il tema della loro tesi di laurea che deve concentrarsi sui problemi della cooperazione allo sviluppo e della collaborazione internazionale. I partecipanti al concorso devono, inoltre, concludere il corso di studi universitari entro l’anno accademico 2005-06. L’ammontare delle borse è determinato da una commissione esaminatrice che conferisce fino a 2000 euro per tesi che richiedono ricerche da farsi in Italia, fino a 5000 euro per le ricerche che si svolgono all’estero. Le domande di ammissione al concorso devono essere presentate, su moduli predisposti dall’Ente, all’ufficio diritto allo studio, via Sassari 85, Cagliari entro martedì, 13 giugno prossimo. Per avere maggiori informazioni visitare il sito internet dell’Università di Cagliari. (eu.ri.)
 
 
9 – L’Unione Sarda
Pagina 16 – Lavoro
Occasioni di lavoro negli Atenei italiani
Ricerca, 79 posti in quattro Università
"Università, un mare di opportunità": potrebbe essere questo lo slogano per definire i numerosi posti (79 in tutto) per ricercatore che sono stati offerti da alcuni Atenei italiani. milanoIl primo bando per procedure di valutazione comparativa per quarantuno posti viene dall’Università di Milano-Bicocca che ha necessità di ricercatori per le facoltà di economia, giurisprudenza, medicina e chirurgia, psicologia, scienza della formazione, scienze matematiche, fisiche e naturali, sociologia e scienze statistiche. Il testo integrale, con allegato il facsimile della domanda di partecipazione alla selezione, è disponibile nel sito www.unimib.it. Per avere altre informazioni, gli interessati devono rivolgersi all’Ufficio valutazioni comparative dell’Ateneo, numero di telefono 02.64486436-114-193, mentre il fax è 02.64486005 e la posta elettronica è valutazionicomparative@unimib.it. napoliIl secondo bando, per ventiquattro posti in tutto, è stato indetto dall’Università "Parthenope" di Napoli. Gli assunti saranno destinati alle facoltà di giurisprudenza, ingegneria, economia, scienze e tecnologie. Le copie integrali dei bandi sono disponibili nel sito internet www.uniparthenope.it. udineUn’altra procedura di valutazione comparativa per la copertura di otto posti è stata invece indetta dall’Università di Udine, per le facoltà di lingue e letterature straniere, medicina e chirurgia, economia, ingegneria, scienze matematiche, fisiche e naturali. Il testo del decreto rettorale è consultabile nel sito www.uniud.it/. salernoIl quarto bando, sempre di valutazione comparativa, per sei ricercatori, è stato indetto dall’Università di Salerno. I neoassunti saranno assegnati alle facoltà di economia, giurisprudenza, ingegneria, lettere e filosofia e scienze politiche. Il testo del bando di valutazione comparativa, con il modulo telematico per la compilazione della domanda di partecpiazione, è disponibile su www.unisa.it/bandi-concorsi-gare/docenti/index.asp. informazioniOgni ulteriore informazione potrà essere chiesta direttamente all’Ufficio reclutamento e organico, Coordinamento personale docente dell’Ateneo, numero di telefono 089.966213-09, fax 089.966207, e-mail ufficioconcorsi@unisa.it. scadenzeLe domande di partecipazione devono essere inviate, per raccomandata, entro 30 giorni successivi alla data di pubblicazione degli avvisi dei bandi nella Gazzetta ufficiale, come risulterà dal timbro dell’ufficio postale. Gli avvisi dei bandi sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale 25 di venerdì 31 marzo.
Giuseppe Deplano

 
 
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Sofia, parte l’università on line
Tecnologie e didattica: il progetto dell’assessorato alla Pubblica istruzione e dei due atenei della Sardegna
SABRINA ZEDDA
A sentire il nome, che scivola così, leggero, nessuno immaginerebbe mai che Sofia sia in realtà una sigla che racchuiude un intero programma: Sistema online per la formazione, l’insegnamento e l’apprendimento. Paroloni dietro ai quali si nasconde una sfida, ma anche una piccola rivoluzione culturale: un’università on line della Sardegna, in primo luogo, un metodo d’approccio all’insegnamento che cancelli i tristi primati dell’isola per quel che riguarda numero di laureati, e di ragazzi che decidono d’iscriversi all’università, in secondo.
 Il progetto è stato presentato ieri nelle sale dell’assessorato regionale agli Enti locali, anche se in realtà è di cultura che si parla: quasi nove milioni di euro di finanziamenti provenienti dai Por Sardegna (si tratta di fondi europei per i programmi operativi regionali) per far correre su banda larga informazioni e lezioni a uso e consumo dei giovani degli ultimi due anni delle scuole superiori, e di quelli che s’iscriveranno ai primi tre corsi universitari on line pensati grazie all’iniziativa: Scienze dell’amministrazione, Scienze della Comunicazione e Scienze dell’architettura.
 Un’idea di grande respiro che per la sua realizzazione vede lavorare in squadra diversi soggetti (Tiscali, Tecnofor Italia, Giunti interactive labs, Consorzio Sis sviluppo impresa sociale Scarl, Unist) capeggiati dalle università di Cagliari e Sassari, vincitrici di un apposito bando, unite per l’occasione nel Consorzio interuniversitario per l’Università telematica della Sardegna.
 «L’obiettivo che ci prefiggiamo - dice l’assessore regionale alla Cultura, Elisabetta Pilia - è quello d’arrivare a un collegamento più stretto tra sistema scolastico e universitario, sfruttando anche i contenuti del portale Conoscere.it, un mezzo con cui i ragazzi possono informarsi sulle opportunità offerte dai diversi corsi di laurea». Come si diceva, Sofia non si ferma qui, perché la seconda sfida è far partire anche in Sardegna dei corsi di laurea triennale on-line: se quello in Scienze dell’amministrazione è un cosiddetto “corso interateneo” realizzato dalle facoltà di Scienze politiche dei due atenei, Scienze della comunicazione sarà curato dall’Università di Cagliari, e Scienze dell’architettura da quella di Sassari.
 Ma la vera novità sta nell’utilizzo delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di comunicazione, grazie ai quali, dice quasi usando uno slogan il responsabile del progetto, Virgilio Mura, preside di Scianze politiche a Sassari, «se gli studenti hanno difficoltà ad andare a Cagliari o Sassari, l’università va a casa loro». Un’espressione che va presa proprio alla lettera: basterà un Pc e un collegamento a Internet per andare a lezione, e procurarsi le informazioni su testi e materiali vari. Anche se poi l’università sarà on line solo sino a un certo punto: se in Italia sono cinque le università che hanno già adottato questo nuovo modo di fare didattica, tutte slegate dalle loro facoltà, in Sardegna entro certi margini, il legame con l’università resterà. Per questo sono previste attività periodiche d’incontro, come conferenze, da tenere nelle venti sedi periferiche sparse per le diverse province (come il liceo classico Siotto nella provincia di Cagliari, il liceo classico Azuni a Sassari, o il liceo scientifico di Lanusei).
 Per l’iscrizione ai nuovi corsi sono previste apposite selezioni, le immatricolazioni partiranno da agosto, mentre le prime lezioni dovrebbero tenersi già a novembre. Ancora da decidere è l’importo delle tasse universitarie che, considerando il maggior numero di servizi, in relazione alle lauree tradizionali, dovrebbe essere più alto rispetto alla media. Partito anche questo progetto, restano comunque alcuni dubbi. Come si farà nelle zone in cui non è ancora arrivata la banda larga? Che fine fa il rapporto diretto tra docente e discente? Un quesito, quest’ultimo, posto dalla docente dell’ateneo cagliaritano Maria del Zompo, che ha anche sottolineato l’importanza, accanto alla didattica tradizionale, della ricerca: «Senza non si può fare didattica di qualità».

Questionario e social

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