Martedì 9 maggio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 maggio 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati  9 rticoli della testata L’Unione Sarda

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 35 – Sassari
Sassari. Banco di Sardegna
Critica la Fondazione: «Sprechi di risorse all'università dei poveri»
La Fondazione Banco di Sardegna frena sulla proliferazione delle sedi universitarie gemmate. Lo fa per voce del presidente della Fondazione, Antonello Arru, che intervenendo alla Seconda conferenza di Ateneo degli assegnisti e dei dottorandi di ricerca dell'Università di Sassari, tira le orecchie ai rettori dei due atenei sardi. «Ho qualche perplessità sulla moltiplicazione dei corsi di laurea e delle sedi gemmate». Il rimprovero arriva con il sorriso sulle labbra, ma pronunciato dal presidente di un consiglio d'amministrazione che ogni anno eroga 800mila euro di contributi per finanziare la ricerca all'Università di Sassari, e un milione all'ateneo cagliaritano, rischia di scatenare un piccolo terremoto. «Fino a che punto vale la pena adottare iniziative per attivare sedi periferiche?», chiede Arru, voltandosi verso il rettore di Sassari, Alessandro Maida, seduto al suo fianco. Solo Sassari ha attivato dieci corsi di laurea fra Ozieri, Tempio, Olbia, Nuoro e Oristano. Più la Facoltà di architettura ad Alghero. «Non è forse una risposta con un pizzico di demagogia alle richieste di diritto allo studio che arrivano dai centri più distanti?». Maida accenna un sorriso e manda giù, senza sollevare lo sguardo. Ma non è ancora finita, il presidente della Fondazione continua, sempre in tono bonario. «In questo modo si creano università dei poveri, al servizio di chi non può spostarsi a Sassari o Cagliari, ma in realtà i servizi sono davvero pochi. Sarebbe molto meglio concentrarsi sulle sedi centrali e offrire lì maggiori opportunità agli studenti». Insomma le due università sarde creerebbero tanti sedi sparse nel territorio ma poi le lascerebbe quasi abbandonate a se stesse. L'esempio citato da Arru è Nuoro. Qui il consorzio universitario si è addirittura alleato con l'Università di Firenze per concorrere a un bando comunitario. Probabilmente perché Sassari e Cagliari snobbano il polo universitario nuorese, tanto da convincerlo a bussare ad altre porte. «Non è accettabile che succedano queste cose». Mortificata l'idea dell'università diffusa, Arru lancia un appello ai rettori degli atenei sardi: «è fondamentale che le due università non competano tra loro ma sfruttino al massimo le sinergie. In Sardegna siamo quattro gatti, perdiamo l'abitudine di guardarci in cagnesco e collaboriamo fra di noi. Solo così potremo reggere la concorrenza delle altre regioni». (v. g.)
 
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 22 – Sport
Scienze motorie. Un seminario dell'Asmos
Nascono gli specialisti dello sport per i turisti
Li accomuna la laurea in Scienze motorie, una grande passione per lo sport e la volontà di introdurvi criteri di gestione e di allenamento rigorosamente scientifici. Con questa ambizione i giovani che hanno frequentato con profitto i corsi della facoltà, istituita sette anni fa all'Università di Cagliari, si sono riuniti in un'associazione, l'Asmos, che si propone di dare un taglio scientifico alla figura dello specialista del movimento e dello sport. Per ora sono una cinquantina, tutti con una laurea (triennale o quinquennale) in Scienze motorie: un titolo che, non diversamente da altri, oggi purtroppo non basta a garantire un posto di lavoro. Dall'esigenza di misurarsi con questa realtà è nata nel dicembre di due anni fa la Associazione di scienze del movimento e dello sport: il primo obiettivo è ottenere una tutela legislativa, far entrare i neo-laureati a pieno titolo nella legge regionale sullo sport. «In Sardegna la figura del laureato in Scienze motorie non è tutelata», sottolinea Myosotis Massidda, presidente dell'Asmos, ex ginnasta azzurra, oggi impegnata nel dottorato di ricerca presso l'Università di Bologna. «Mentre in diverse regioni italiane è obbligatoria per legge, non solo nelle palestre e nelle società sportive ma anche nei centri turistici ed in strutture analoghe, come supervisore. Da noi invece troppo spesso ci si affida a operatori che non sono qualificati, semplicemente per limitare le spese. Andando incontro a spiacevoli sorprese. L'attività sportiva mette in moto tutto l'organismo, a livello cardiocircolatorio, respiratorio, endocrino: per questo deve essere "somministrata" da chi conosce molto bene tutte le modificazioni che si creano nell'organismo. Basta pensare alle esigenze di un diabetico o di un obeso. Ecco, noi ci battiamo perché il ruolo di questo professionista venga riconosciuto. Anche a tutela della salute del cittadino». Per far capire l'importanza del problema l'Asmos ha organizzato tre seminari alla cittadella universitaria di Monserrato: l'ultimo si terrà il prossimo 19 maggio. «Tra l'altro», spiega ancora Myosotis Massidda, «vogliamo creare una banca dati dove inserire nomi e curriculum degli associati: così chi ha bisogno di una figura professionale saprà dove rivolgersi. Dobbiamo creare una nuova mentalità, far capire l'importanza dell'attività motoria su basi scientifiche per offrire un servizio sicuro e di qualità. Non è facile ma le premesse ci sono. Il futuro dello sport deve essere nel segno della ricerca».
Liliana Fornasier
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 22 – Iglesias
Cultura. Il ricordo della scrittrice Maria Zambrano
Una serata dedicata alla filosofia
Lo presentano come un invito alla filosofia, un appuntamento culturale destinato a fare riflettere. Innanzitutto sul difficile cammino della democrazia. Argomento sempre attuale, che sarà affrontato partendo da una figura femminile per la quale filosofia e democrazia sono stati impegno prioritario e passione di una vita: Maria Zambrano, ovvero la filosofa e scrittrice spagnola che fu allieva di Ortega y Gasset. Maria Zambrano nella Spagna degli anni 30 fu tra le prime donne spagnole a intraprendere la carriera universitaria e occuparsi di politica. Una persona che, a quindici anni dalla morte, è ancora un esempio, un personaggio simbolo per capire l'importanza della filosofia e l'impegno politico. Le donne dell'associazione "La Mandragola" hanno deciso di dedicarle l'incontro dibattito che si svolgerà domani nella sede messa a disposizione dalla Società operaia di mutuo soccorso, in via XX Settembre (nel palazzo Upim). All'iniziativa, che si svolgerà a partire dalle 17.30, saranno presenti le relatrici Maria Giovanna Piano (responsabile cultura e ricerca Ifold) e Daniela Delrio (insegnante di filosofia). Il compito di introdurre i lavori spetterà a Maria Luisa Tocco, responsabile dell'associazione La Mandragola, da anni impegnata nel settore culturale e sociale. (c. s.)
 
4 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Carbonia
A Cagliari Un master per i dipendenti comunali
Al master universitario stavolta partecipa direttamente il Comune. La giunta ha infatti deciso, nei giorni scorsi, di dare l'adesione ad un master, chiamato "Genius Loci", organizzato dall'Università di Cagliari. È finalizzato alla formazione di funzionari ed impiegati con competenze di "management e metodi di governo territoriale". Parteciperanno i dipendenti comunali. (a. s.)
 
5 – L’Unione Sarda
Pagina 36 – Sassari
Sassari, i trattamenti d'avanguardia per la prostata
Le nuove frontiere dell'urologia in un convegno scientifico all'università
Gli urologi ricorrono alla sigla IPB per evitare di ripetere la definizione completa di Ipertrofia Prostatica Benigna. Si tratta di un ingrossamento della prostata che compare normalmente dai cinquantenni in su e provoca fastidiosi disturbi alle vie urinarie. Delle nuove opportunità di trattamento di quella che viene considerata ormai una vera e propria malattia sociale, si è parlato a Sassari in un congresso scientifico presieduto da Giuseppe Morgia, direttore della Clinica Urologica dell'Università. Fra i relatori, Furio Pirozzi Farina, responsabile dell'Unità operativa di Andrologia della stessa clinica e l'urologo Francesco Cossu dell'Ospedale San Francesco di Nuoro. Un ruolo di primo piano hanno avuto nella discussione le novità che caratterizzano la terapia dell'IPB: dagli inibitori delle 5alfa reduttasi, agli alfa-litici per arrivare ai fitoterapici. L'argomento è stato trattato dal gruppo di lavoro della Clinica Urologica formato da Giusi Romano, Antonella Pischedda e Davide Brotza e poi approfondito nella sua relazione dal professor Giuseppe Morgia: «Per curare i pazienti affetti da IPB - ha detto Morgia - ci sono numerose classi di farmaci ma di recente c'è stato un rinnovato entusiasmo per una classe in particolare, quella dei fitoterapici. Sono degli estratti vegetali, poco gravati da effetti collaterali, che hanno un'efficacia clinica assolutamente comprovata e possono migliorare la qualità della vita dei nostri pazienti». Una recente indagine epidemiologica condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana ha fornito le seguenti indicazioni: ne sono affetti il 7,6 per cento fra i 50 e i 59 anni, il 12,4 per cento fra i 60 e i 69, il 25 per cento negli ultra 70enni. Infine un dato europeo: nel 2007 gli ultra cinquantenni con un ingrossamento prostatico supereranno i 26 milioni. Di questi 10 milioni con sintomi da IPB moderati o gravi.
Gibi Puggioni
 
6 – L’Unione Sarda
Pagina 14 – Lavoro
Indetto il bando per studenti e professori
Studi internazionali con Erasmus Mundus
Borse di studio, master, partenariati sono soltanto alcuni fra gli obiettivi indicati dal nuovo bando Erasmus Mundus appena pubblicato per l'anno accademico 2007-2008. Il progetto Erasmus Mundus, avviato dalla Commissione europea nel 2004-2005, si propone principalmente di promuovere la cooperazione fra università e sostenere la mobilità di studenti e studiosi dei paesi europei e non. Il programma prevede quattro azioni: l'azione uno propone una serie di master organizzati da consorzi formati da almeno tre università di tre diversi Paesi europei; l'azione due mette a disposizione un cospicuo numero di borse di studio per ricercatori, professori e studenti finalizzati alla frequenza dei master Erasmus Mundus; l'azione tre mira a incoraggiare le università europee a una maggiore apertura al mondo attraverso l'istituzione di partenariati tra le università e gli istituti di istruzione superiore di Paesi terzi; e infine l'azione quattro sostiene progetti che facciano aumentare l'attrattiva dell'istruzione superiore europea. scadenzeLe quattro azioni si rivolgono a soggetti diversi e hanno scadenze diverse. Scadrà il 31 maggio 2006 l'azione quattro. Possono presentare domanda gli istituti di istruzione superiore europee e altre organizzazioni attive nel settore dell'istruzione superiore di tutti i Paesi del mondo. I progetti che verranno finanziati dovranno rientrare in una delle seguenti tipologie: progetti che mirano a promuovere il sistema di educazione europeo nel mondo e a stabilire eventuali collegamenti tra l'istruzione superiore e la ricerca; progetti che si propongono di facilitare l'accesso degli studenti del terzo mondo ai sistemi di istruzione europei tramite l'organizzazione di corsi di lingua e il miglioramento dei servizi di accoglienza degli studenti e progetti che si focalizzano sui problemi inerenti l'internazionalizzazione dell'istruzione superiore, quali un'agevole spendibilità dei titoli di studio. domandeLe domande devono essere inviate per posta ed e-mail a: European Commission, Directorate general for education and culture, Directorate B, Unit B/6, Bureau: B-7 06/32, B-1049 Bruxelles; e-mail eac-erasmus-mundus@cec.eu.int; fax +32(0)2 2963233. Alle candidature dovranno essere allegate una lettera di accompagnamento e i relativi documenti attestanti la capacità finanziaria dell'istituto od organizzazione partecipante. informazioniMaggiori informazioni e la modulistica sono disponibili nel sito dell'Unione europea http://www.europa.eu.int/erasmus-mundus.
Renata Fadda
 
 
 
7 – L’Unione Sarda
Pagina 28 – Provincia di Cagliari
orroli
Nel convegno si parla della longevità
In onore dei suoi tanti e arzilli vecchietti, Orroli ospita un meeting internazionale in cui numerosi luminari della scienza cercheranno di fornire una spiegazione su ciò che renda possibile, in alcune aree più che in altre, una vita vissuta in piena salute per oltre un secolo. Il convegno, dal titolo Longevità in Sardegna, l'isola dei centenari, si terrà domenica (dalle 9 alle 18) presso la biblioteca comunale e vanterà relatori provenienti da diverse parti del mondo (comprensibili a tutti attraverso la traduzione simultanea). A presiedere l'incontro Luca Deiana, professore di Biochimica e biologia molecolare clinica presso l'Università di Sassari, ma anche principale protagonista del progetto a kent'annos, che ormai da tempo studia il fenomeno della longevità in Sardegna. La scelta di Orroli come luogo dell'incontro non è senz'altro casuale, sia perché si tratta del paese natio del nonnino d'Europa tziu Giuanni Frau (morto nel 2003 a 112 anni) e di molti altri centenari, sia data l'alta percentuale di vecchietti che, ancorché ultranovantenni, continuano a svolgere la propria attività lavorativa in campagna.
Angela Orgiana
 
8 – L’Unione Sarda
Pagina 7 – Regione
L'esperto: sottosuolo dell'Isola ancora tutto da scoprire
La ricerca del petrolio e del gas metano in Sardegna non è una novità assoluta. «Già negli anni '60, negli anni '70 e più recentemente circa dieci anni fa - spiega il professor Raimondo Ciccu, direttore del dipartimento di Geoingegneria e Tecnologie ambientali dell'Università di Cagliari - furono effettuate indagini geofisiche e addirittura trivellazioni». Le zone sono le stesse che oggi rientrano nel programma di ricerca della Saras: «Il Campidano, più in generale la zona ovest dell'Isola il cui sottosuolo per natura ed assetto delle formazioni geologiche in profondità, potrebbe essere quello di potenziale interesse per la ricerca di fonti energetiche, tra cui il petrolio». Il petrolio nasce dal processo naturale che trasforma sostanze organiche in idrocarburi. «Il procedimento è simile a quello del carbone - spiega il professor Ciccu - che è solido, mentre il petrolio è fluido e il metano è gassoso». Le ricerche geofisiche partono dalle indagini sismiche del sottosuolo: «Grazie a particolari strumentazioni si riesce ad avere una vera e propria radiografia del sottosuolo - prosegue il docente universitario - che punta a studiare la natura delle rocce in profondità e a individuare quelle che in termini tecnici si chiamano "trappole petrolifere", le "vasche" del sottosuolo in cui si accumulano gli idrocarburi». In Sardegna la ricerca cominciò nel 1960 a cura della società Prakla che lavorò nel Campidano e nella Sardegna nord-occidentale. Poi scese in campo l'Agip che indagò nel 1970 nell'Oristanese e nel golfo di Cagliari. «Si arrivò anche alla fase della trivellazione - prosegue Raimondo Ciccu - con la costruzione di quattro pozzi a Riola Sardo, a sud dello stagno di Santa Giusta, a Villasor e nel pozzo Marcella in mare». Le trivelle non andarono molto in profondità, si fermarono a 1.800 metri sulla terra e a 2.400 metri in mare. «Arrivarono alle formazioni vulcaniche», rivela il docente cagliaritano. In realtà gli ultimi giacimenti petroliferi nel mondo sono stati rinvenuti a 6-7000 metri di profondità. L'Agip tornò al lavoro nel 1986 nel mare della Sardegna nord-occidentale, e poi nel 1991 e nel 1992 insieme alla Progemisa - l'ente strumentale della Regione - nel Campidano, a Villasor e nei pressi di Marrubiu. I dati di quei rilievi sono in possesso dell'Eni e della Progemisa e non sono stati divulgati. Probabilmente, oggi l'acquisizione di nuovi dati sismici e la loro elaborazione con programmi estremamente sofisticati potrebbero fornire responsi scientifici più precisi a chi dovesse cercare petrolio e metano. Senza dimenticare che attualmente i costi di estrazione sarebbero ripagati dal prezzo del greggio, ormai avviato a superare la quotazione di 100 dollari a barile nel giro di qualche anno. Il professor Raimondo Ciccu, che insegna Ingegneria degli scavi e Recupero ambientale, spiega che la trivella funziona «con uno scalpello a tricono»; che a differenza degli scavi per la realizzazione della Tav in Val di Susa, «il materiale di scarto è soltanto argilla»; e che l'unica ipotesi di inquinamento di un pozzo petrolifero è legata «all'eruzione per la pressione dei gas, ma la tecnologia è così avanzata che il rischio oggi è quasi nullo». La trivella pratica un foro di circa un metro di diametro rivestito in pietra: «Al suolo emerge solo una torre». Chissà mai se il paesaggio della Sardegna diventerà come quello del Golfo Persico.
Paolo Carta
 
9 – L’Unione Sarda
Pagina 9 – Cronache
Neuroscienze
Sito anti-sbronza scoperto nel cervello
Roma Con un farmaco sperimentale è stato individuato il "sito della sbronza" nel cervello, cioè il bersaglio su cui l'alcol agisce per dare alcuni tra i suoi effetti più pericolosi, la sedazione e la mancanza di coordinamento, spesso causa di tragedie. È il risultato degli esperimenti su cellule umane con un farmaco anti-sbronza, eseguiti da Richard Olsen e Martin Wallner del Department of Molecular and Medical Pharmacology all'Università di Los Angeles, resi noti sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze Pnas. Lo spiega in un'intervista Gianluigi Gessa, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Cagliari: «Il sito individuato - dice - si trova sullo stesso recettore neurale usato da un tranquillante per dare i suoi effetti sedativi, il recettore Gaba». I ricercatori Usa, osserva Gessa, sono arrivati a isolarlo studiando il meccanismo d'azione di un farmaco sperimentale che elimina gli effetti della sbronza, farmaco nei confronti del quale Gessa è critico perché una sostanza che elimina l'effetto sbronza potrebbe essere un induttore al bere e quindi aumentare il rischio alcolismo. Il farmaco è la molecola Ro15-4513, studiata da Gessa nella speranza che potesse essere utile anche contro l'alcol-dipendenza.

Questionario e social

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